Libri coscia
Libri su coscia, con la parola coscia
Decameron (pagina 110)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... La quale essendo già presso che cotta e grandissimo odor venendone, avvenne che una feminetta della contrada, la quale Brunetta era chiamata e di cui Chichibio era forte innamorato, entrò nella cucina, e sentendo l'odor della gru e veggendola pregò caramente Chichibio che ne le desse una coscia ... Essendo poi davanti a Currado e a alcun suo forestiere messa la gru senza coscia, e Currado, maravigliandosene, fece chiamare Chichibio e domandollo che fosse divenuta l'altra coscia della gru ... Al quale il vinizian bugiardo subitamente rispose: “Signor mio, le gru non hanno se non una coscia e una gamba ... ” Currado allora turbato disse: “Come diavol non hanno che una coscia e una gamba? Non vid'io mai più gru che questa?” Chichibio seguitò: “Egli è, messer, com'io vi dico; e quando vi piaccia, io il vi farò veder ne' vivi ...
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Decameron (pagina 147)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... La fante cattivella, che di dietro era rimasa, scendendo meno avvedutamente, smucciandole il piede, cadde della scala in terra e ruppesi la coscia, e per lo dolor sentito cominciò a mugghiar che pareva un leone ... Il lavoratore, posata la donna sopra a uno erbaio, andò a vedere che avesse la fante, e trovatala con la coscia rotta similmente nello erbaio la recò e allato alla donna la pose; la quale veggendo questo a giunta degli altri suoi mali avvenuto e colei avere rotta la coscia da cui ella sperava essere aiutata più che da altrui, dolorosa senza modo rincominciò il suo pianto tanto miseramente, che non solamente il lavoratore non la poté racconsolare ma egli altressì cominciò a piagnere ... I medici furon presti, e non senza grandissima angoscia e affanno della donna, che tutta la pelle più volte appicata lasciò alle lenzuola, lei d'una fiera febbre e degli altri accidenti guerirono, e similmente la fante della coscia ... Per la qual cosa la donna, dimenticato il suo amante, da indi innanzi e di beffare e d'amare si guardò saviamente; e lo scolar, sentendo alla fante la coscia rotta, parendogli avere assai intera vendetta, lieto senza altro dirne se ne passò ...
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