Libri consiglio
Libri su consiglio, con la parola consiglio
Confessioni di un Italiano (pagina 8)
di Ippolito Nievo (estratti)
... La giustizia sommaria esercitata spesse volte dal Consiglio dei Dieci sopra alcuni imprudenti, accusati di congiurare in favor degli imperiali e a detrimento della Repubblica, non era fatta per incoraggiare le mene dei sediziosi ... Il Consiglio dei Dieci li fece spiare diligentemente, e n'ebbe che le accuse fatte non erano false ... A Venezia si tenne Consiglio Segreto; e fu deciso che i tre turbolenti fossero citati a Venezia per giustificarsi; ognuno sapeva che le giustificazioni erano la scala più infallibile per salire ai piombi ... Il temuto Messer Grande capitò dunque in Friuli con tre lettere sigillate, da disuggellarsi e leggersi cadauna in presenza del rispettivo imputato; nelle quali era contenuta l'ingiunzione di recarsi ipso facto a Venezia per rispondere sopra inchieste dell'Eccellentissimo Consiglio dei Dieci ... Egli leggeva con voce nasale, qualmente che, il Nobile ed Eccelso Signore Gherardo di Partistagno fosse invitato entro sette giorni a comparire dinanzi all'Eccellentissimo Consiglio dei Dieci, etc ... La voce del Messer Grande si faceva sempre più minacciosa nel vedere quell'attitudine di sgomento; e da ultimo quando lesse le sottoscrizioni pareva che tutto il terrore di cui si circondava il Consiglio Inquisitoriale spirasse dalle sue narici ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 63)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Non molti anni prima l'Avogadore di Comune, Angelo Querini, avea sofferto due volte la prigionia d'ordine del Consiglio dei Dieci per aver osato propalarne gli abusi e le arti illegali con cui si accaparravano e si fingevano le maggioranze nel Maggior Consiglio ... Primo Carlo Contarini propose nel Maggior Consiglio la correzione degli abusi con opportuni cambiamenti nelle forme costituzionali; e la sua arringa fu così stringente insieme e moderata, che con maravigliosa unanimità fu presa parte di comandare alla Signoria la pronta proposta dei necessari cambiamenti ... Si nota in quelle discussioni che quello che ora si direbbe il partito liberale tendeva a ripristinare tutto il patriziato nell'ampio esercizio della sua autorità, sciogliendo quel potere oligarchico che s'era concentrato nella Signoria e nel Consiglio dei Dieci per una lunga e illegale consuetudine ... Miravano apparentemente a riforme di poco conto; in sostanza si cercava di allargare il diritto della sovranità, riducendolo almeno alle sue proporzioni primitive, e insistendo sempre sulla massima da gran tempo dimenticata, che al Maggior Consiglio si stava il comandare e alla Signoria l'eseguire: in ogni occasione si ricordava non aver questa che un'autorità demandata ... Dopo un anno di continue dispute, nelle quali il Maggior Consiglio appoggiò sempre indarno il voto dei riformatori, si trasse in mezzo il Serenissimo Doge ... Ma il confessarlo in pieno Consiglio, lui, il primo magistrato della Repubblica, era tale vergogna che doveva fargli gettare come un'ignominia il corno ducale ... Il Maggior Consiglio accettò invece il parere del Doge; e i cinque correttori furono eletti, fra cui lo stesso Giorgio Pisani ... Fu veduto, esempio unico nella storia, un magistrato di giustizia condannar per delitto quello che il Supremo Consiglio della Repubblica avea giudicato utile, opportuno, decoroso ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 121)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Parve a loro che le deliberazioni del Maggior Consiglio fossero troppo lente alla stretta del bisogno, e improvvisarono una specie di magistratura funeraria, un collegio di becchini per la moribonda Repubblica, il quale si componeva di tutte le cariche componenti la Signoria, dei Savi di Consiglio, dei tre Capi del Consiglio dei Dieci e dei tre Avogadori del Comune; in tutto quarantuna persona, e il Serenissimo Doge a capo, col titolo comodissimo di Conferenza ... E il cavalier Dolfin fu ritrovatore d'un sì decisivo consiglio ... Fu deciso a rompicollo che si proporrebbe al Maggior Consiglio la parte, per cui ai due deputati fosse concesso di ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 122)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Il primo maggio colla mia toga e la mia perrucca io entrai nel Maggior Consiglio a braccetto del nobiluomo Agostino Frumier, secondogenito del Senatore ... Ma ecco che il general Bonaparte torna da capo col dichiarare al Donà e al Giustinian che non li accoglierà come inviati del Maggior Consiglio se prima quei quattro magistrati non siano imprigionati e puniti ... L'umilissimo Maggior Consiglio si inchinò un'altra volta, non più con cinquecento ma con settecento voti: e il Capitano del Porto e i tre Inquisitori furono carcerati quel giorno stesso per lo strano delitto di aver ubbidito meno infedelmente degli altri alle leggi della patria ... Io diedi un strabalzo di sorpresa, perché colla duttile arrendevolezza del Maggior Consiglio e i negoziati pendenti ancora a Milano non mi entrava quel bisogno di rivoluzione ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 125)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Allora meglio che un letterato egli era il più strano e comico esemplare di cittadino che si potesse vedere; un vero orsacchiotto repubblicano ringhioso e intrattabile; un modello di virtù civica che volentieri si sarebbe esposto all'ammirazione universale; ma ammirava sé sinceramente come poi disprezzò gli altri, e quel gran principio dell'eguaglianza lo aveva preso sul serio, tantoché avrebbe scritto a tu per tu una lettera di consiglio all'Imperator delle Russie e si sarebbe stizzito che le imperiali orecchie non lo ascoltassero ... Voi siete uno dei membri più giovani del Maggior Consiglio, siete uno fra i pochi, anzi fra i pochissimi che voterete per la libertà non per codardia ma per altezza di animo ... Domani adunque sarà proposta nel Maggior Consiglio la parte di adottar sul momento per la Repubblica di Venezia il sistema democratico del nuovo governo provvisorio da noi ideato ... Il fatto sta che la Pisana in quella sera non ebbe occhi che per me, ma io era troppo addentro nel pensiero del nuovo governo, del Maggior Consiglio della dimane e dei pronostici di mio padre per fermarmi in quelle amorosità ...
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Decameron (pagina 57)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Ricciardo, udito della gelosia di Catella, subitamente prese consiglio a' suoi piaceri e cominciò a mostrarsi dell'amor di Catella disperato e per ciò in un'altra gentil donna averlo posto: e per amor di lei cominciò a mostrar d'armeggiare e di giostrare e di far tutte quelle cose le quali per Catella soleva fare ... Ma pure stamane, anzi che io qui venissi, io trovai con la donna mia in casa una femina a stretto consiglio, la quale io credetti incontanente che fosse ciò che ella era, per che io chiamai la donna mia e la dimandai quello che colei dimandasse ... Ricciardo, contento di questo e parendogli che 'l suo consiglio fosse stato buono e procedesse, con molte altre parole la vi confermò sù e fece la fede maggiore, pregandola nondimeno che dir non dovesse già mai d'averlo udito da lui; il che ella sopra la sua fé gliel promise ... Ma che più? Venuta la nona, Catella prese sua compagnia e senza mutare altramente consiglio se n'andò a quel bagno il quale Ricciardo l'aveva insegnato; e quivi trovata la buona femina la domandò se Filippello stato vi fosse quel dì ...
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Decameron (pagina 166)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Che essendo già quasi per tutto il mondo l'altissima fama del miracoloso senno di Salamone discorsa per l'universo e il suo esser di quello liberalissimo mostratore a chiunque per esperienza ne voleva certezza, molti di diverse parti del mondo a lui per loro strettissimi e ardui bisogni concorrevano per consiglio; e tra gli altri che a ciò andavano, si partì un giovane, il cui nome fu Melisso, nobile e ricco molto, della città di Laiazzo, là onde egli era e dove egli abitava ... Avendo Melisso già da Giosefo di sua condizione e donde fosse saputo, dove egli andasse e perché il domandò; al quale Giosefo disse che a Salamone andava per aver consiglio da lui che via tener dovesse con una sua moglie più che altra femina ritrosa e perversa, la quale egli né con prieghi né con lusinghe né in alcuna altra guisa dalle sue ritrosie ritrar poteva; e appresso lui similmente donde fosse e dove andasse e perché domandò ... Al quale Melisso rispose: “Io son di Laiazzo, e sì come tu hai una disgrazia, così n'ho io un'altra; io son ricco giovane e spendo il mio in metter tavola e onorare i miei cittadini, e è nuova e strana cosa a pensare che per tutto questo io non posso trovare uomo che ben mi voglia; e per ciò io vado dove tu vai, per aver consiglio come addivenir possa che io amato sia ... ” Il che come Giosefo ebbe udito, così si ricordò delle parole di Salamone e disse verso Melisso: “Or ti dico io, compagno, che il consiglio datomi da Salamone potrebbe esser buono e vero, per ciò che assai manifestamente conosco che io non sapeva battere la donna mia: ma questo mulattiere m'ha mostrato quello che io abbia a fare ... ” Maravigliossi Melisso della risposta della donna e biasimolla assai: Giosefo, udendo questo, disse: “Donna, ancor se' tu quel che tu suogli, ma credimi che io ti farò mutar modo”; e a Melisso rivolto disse: “Amico, tosto vedremo chente sia stato il consiglio di Salamone; ma io ti priego non ti sia grave lo stare a vedere e di reputare per un giuco quello che io farò ... E questo fatto, ne venne a Melisso e dissegli: “Doman vedrem che pruova avrà fatto il consiglio del «Va al Ponte all'Oca»”; e riposatosi alquanto e poi lavatesi le mani, con Melisso cenò, e quando fu tempo s'andarono a diposare ... Egli, di ciò insieme ridendosi con Melisso, il divisò; e poi, quando fu ora, tornati, ottimamente ogni cosa e secondo l'ordine dato trovaron fatta: per la qual cosa il consiglio prima da lor male inteso sommamente lodarono ...
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Decameron (pagina 171)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... ” E con questo impeto levatosi, senza comunicare il suo consiglio a alcuno, con poca compagnia montato a cavallo dopo il terzo dì dove Natan dimorava pervenne; e a' compagni imposto che sembianti facessero di non esser con lui né di conoscerlo e che di stanzia si procacciassero infino che da lui altro avessero, quivi in sul fare della sera pervenuto e solo rimaso, non guari lontano al bel palagio trovò Natan tutto solo, il quale senza alcuno abito pomposo andava a suo diporto; cui egli, non conoscendolo, domandò se insegnar gli sapesse dove Natan dimorasse ... ” Queste parole porsero alcuna speranza a Mitridanes di potere con più consiglio e con più salvezza dare effetto al suo perverso intendimento: il qual Natan assai cortesemente domandò chi egli fosse e qual bisogno per quindi il portasse, offerendo il suo consiglio e il suo aiuto in ciò che per lui si potesse ... Mitridanes soprastette alquanto al rispondere, e ultimamente diliberando di fidarsi di lui, con una lunga circuizion di parole la sua fede richiese e appresso il consiglio e l'aiuto; e chi egli era e perché venuto e da che mosso interamente gli discoperse ... Il tuo proponimento mostratomi senza dubbio sarà occulto, al quale io più tosto util consiglio che grande aiuto posso donare: il quale è questo ... Ma poi che il nuovo dì fu venuto, Natan, non avendo animo vario al consiglio dato a Mitridanes né quello in parte alcuna mutato, solo se n'andò al boschetto a dover morire ... ” Mitridanes, non iscusando il suo desidero perverso ma commendando l'onesta scusa da Natan trovata a esso, ragionando pervenne a dire sé oltre modo maravigliarsi come a ciò fosse Natan potuto disporre e a ciò dargli modo e consiglio: al quale Natan disse: “Mitridanes, io non voglio che tu del mio consiglio e della mia disposizione ti maravigli, per ciò che, poi che io nel mio albitrio fui e disposto a fare quello medesimo che tu hai a fare impreso, niun fu che mai a casa mia capitasse, che io nol contentasse a mio potere di ciò che da lui mi fu domandato ... Venistivi tu vago della mia vita, per che, sentendolati domandare, acciò che tu non fossi solo colui che sanza la sua dimanda di qui si partisse, prestamente diliberai di donarlati, e acciò che tu l'avessi quel consiglio ti diedi che io credetti che buon ti fossi a aver la mia e non perder la tua; e per ciò ancora ti dico e priego che, s'ella ti piace, che tu la prenda e te medesimo ne sodisfaccia: io non so come io la mi possa meglio spendere ...
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Il conte di Carmagnola
di Alessandro Manzoni (estratti)
... IL DOGE Conte di Carmagnola, oggi la prima Occasion s'affaccia in che di voi Si valga la Repubblica, e vi mostri In che conto vi tiene: in grave affare Grave consiglio ci abbisogna ... IL CONTE E senno e braccio E quanto io sono è cosa vostra: e certo Se mai fu caso in cui sperar m'attenti Che a voi pur giovi un mio consiglio, è questo ... IL CONTE Lieto son'io che un tal consiglio io possa Darvi senza esitanza ... Quando il consiglio Più generoso è il ...
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Il conte di Carmagnola (pagina 9)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Ma s'io l'uccido? — Oh! forse il disse Per atterrirmi — E se davvero il disse? Oh empj, in quale abbominevol rete Stretto m'avete! Un nobile consiglio Per me non v'ha; qualunque io scelga, è colpa ... GONZAGA E non pertanto Dar consiglio ad alcuno io non vorrei Di tener questa via ... Sala del Consiglio dei Dieci illuminata ... A questi patti offre la pace il Duca; Su ciò chiede il Consiglio il parer vostro ...
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Il fiore (pagina 3)
di Dante Alighieri (estratti)
... Ed i' ò tal vertù dal mi' Segnore Che mi crïò, ch'i' metto in buono stato Chiunque al mi' consiglio ferma il core; E di Fortuna che·tt'à tormentato, Se vuogli abandonar il Die d'Amore, Tosto t'avrò co·llei pacificato» ... XXXVI
L'Amante Quand' i' udì' Ragion che 'l su' consiglio Mi dava buon e fin, sanza fallacie, Dicendo di trovarmi acordo e pace Con quella che m'avea messo 'n asiglio, I' le dissi: «Ragion, vecco ch'i' piglio! Ma non ch'i' lasci il mi' signor verace, Ched i' son su' fedel, e sì mi piace Tanto ch'i' l'amo più che padre figlio ... Or ti parti da·llui, o tu se' morto, Né no'l tener giamà' più a signore, E prendi il buon consiglio ch'i' t'aporto» ... Da·llui partir non credo ma' pensare, Né tal consiglio non vo' creder eo, Chéd egli è mi' segnor ed i' son seo Fedel, sì è follia di ciò parlare ... Per ch'e' mi par che 'l tu' consiglio sia Fuor di tu' nome troppo oltre misura, Ché sanza amor nonn–è altro che nuìa ...
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La sposa persiana (pagina 8)
di Carlo Goldoni (estratti)
... FATIMA Ma intanto non potreste darmi d'amor consiglio, Per reggermi più franca a fronte d'un periglio? CURCUMA Figlia, il consiglio è questo: la quiete non sperate, D'una rivale ardita se voi non vi disfate; E per disfarvi d'una, che ha il cor del suo signore Armarvi è necessario di sdegno, e di furore ... Chiedete il mio consiglio? Eccolo: vi rispondo Che con un thè la schiava mandasi all'altro mondo ...
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La vita comincia domani (pagina 52)
di Guido da Verona (estratti)
... Man mano che finiva una classe gli studenti affluivan nella corte, sicchè tutti i professori, dopo aver tentato invano d'imbrigliare quella ribellione, s'eran adunati perplessi nella sala del Consiglio Accademico ... Dalla scala del Consiglio, stretta d'assedio, scese un piccolo vecchio dalla bianca barba quadrata, il professore di fisiologìa, che gli studenti amavano ... Ma la sua voce debole si perdeva nel frastuono, mentre la notizia della minacciata chiusura si diffondeva per la corte sollevando urli; un gesticolar di braccia furibonde si agitava contro le finestre del Consiglio Accademico ... L'orologio della torre sonò le undici, con lenti colpi metallici che furono ascoltati; poi tutti si ammassarono sotto le finestre del Consiglio, quasi avessero in animo di darvi la scalata ... Un certo silenzio intorno a lui si fece, un poco d'ordine fu ristabilito, e solo permaneva sotto le finestre del Consiglio il gruppo de' più accesi, che non volevano intender ragione ...
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