Libri comune
Libri su comune, con la parola comune
Confessioni di un Italiano (pagina 38)
di Ippolito Nievo (estratti)
... bando per due anni, il signor Antonio Provedoni, Uomo di Comune, gliel'aveva accomodata colla multa di venti ducati ... Il signor Antonio, Uomo di Comune, chiudeva un occhio; e il resto della famiglia si raccoglieva con gran piacere in cucina dintorno a lui a farsi raccontare le sue prodezze, e a ridere delle facezie che infioravano il suo discorso ... Io stesso mi ricordo aver letto il nome di ser Giacomo della Provedona nel protocollo d'una vicinia tenuta nel 1400 e d'allora in poi l'era sempre rimasta principale nel Comune ... Quello che succedeva delle giurisdizioni rispetto allo Stato, che cioè ognuna faceva e pensava per sé, non vedendo né provando utile alcuno dal gran vincolo sociale, lo stesso avveniva nelle persone singole rispetto al Comune, che diffidando e non a torto dell'autorità di questo, ognuno s'ingegnava a farsi o giustizia o autorità per sé ...
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Fermo e Lucia (pagina 77)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Prima che un popolo il quale si trova in questo grado d'ignoranza possa produrre uomini per sempre distinti, è d'uopo che molti sorgano a poco a poco da quella universale abiezione, che riportino su gli errori, su la inerzia comune molte vittorie d'ingegno difficili, e che saranno dimenticate; che attirino con grandi sforzi le menti a riconoscere verità che sembrano dover essere volgari, che preparino agli intelletti venturi una congerie d'idee delle quali o contra le quali si possano fare lavori degni di osservazione; e che finalmente col progresso, con la esattezza, con la fermezza e perspicuità delle idee migliorino a poco a poco il linguaggio comune, dimodochè i sommi ingegni possano avere uno stromento che renderanno perfetto, ma che pure hanno trovato adoperevole, possano per quell'istinto d'analogia che ad essi soli è concesso, arrivare a quelle formole inusitate, ma chiare, ardite, ma sommamente ragionevoli, nelle quali sole possono vivere i grandi pensieri ... Alcuni, anzi moltissimi, hanno creduto, e detto che dal fondo della ricchezza letteraria del secolo decimosesto e dai pochi sommi scrittori più antichi sieno state tolte le idee le quali hanno rinovellato lo spirito della letteratura, e ricondotto il colto pubblico al senso comune; e che principalmente dai canzonieri del Petrarca e del Costanzo sia stata tolta la luce che dissipò le tenebre del seicento ... Questo è detto nell'ipotesi di coloro i quali tengono che la rivoluzione nelle lettere, il ritorno ad un certo qual senso comune, che ebbe luogo nel principio del secolo decimottavo, abbia cominciato dalla poesia, e sia venuto nella poesia dallo studio ripreso dei cinquecentisti, e del Costanzo in ispecie ...
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Fermo e Lucia (pagina 140)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Rimase egli dunque fino alla fine; ma non per questo lasciò di trarre profitto dalle sue ville: scelse tra i giovanetti che si educavano al ministero ecclesiastico alcuni distinti per morigeratezza e per diligenza; e gli mandò quivi per sottrarli al comune pericolo, e in tanta strage serbare almeno il meglio ad un migliore avvenire ... La lurida pompa attraversò la folla; alcuni torcevano con orrore e con fastidio gli sguardi, altri accorrevano a guatare con ansiosa curiosità; e questi videro su quei cadaveri i lividori, e i buboni pestilenti, comune cagione ad una famiglia di quelle comuni esequie ... E fra queste cause soprannaturali una che più facilmente si ammetteva era l'intervenzione del demonio: ogni fenomeno che uscisse dalla sfera angusta delle cognizioni, e della esperienza comune, era opera del demonio, non solo nel male, ma nelle cose innocue, ma nelle pregevoli, ma nelle buone: del che rimane tuttavia un vestigio in più d'un dialetto e d'una lingua che, per dinotare un uomo di abilità straordinaria in qualunque genere, hanno tuttavia questa formola: egli è un diavolo; ha il diavolo addosso ...
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Libro proibito (pagina 7)
di Antonio Ghislanzoni (estratti)
... inimicizie? Non basta forse che uno emerga dal comune per qualche favilla di intelligenza, per qualche dote speciale del cuore, perchè il mondo lo faccia scopo di rancori, di odii e di persecuzioni? Per farci benvolere da tutti, bisogna esser nati cretini, o avendo sortito dalla natura un po' di ingegno e di cuore, comportarci di tal guisa che nessuno mai abbia ad invidiarci ... [7] In seguito alle perquisizioni praticate a Parigi l'anno 1871 negli Uffici della Comune, venne trovata la seguente lettera, diretta da Giulio Vallés al cittadino Protot: «Mio caro amico, «Considerando che la più parte de' miei impiegati scrivono il francese come altrettanti conduttori d'omnibus «Considerando che la grammatica è il più grande dei pregiudizî, la più stupida delle convenzioni stabilite dalla antica tirannide, ecc ... «La Comune di Parigi decreta: «ARTICOLO UNICO ... «Il libro di Vöel e Chaptal, intitolato Grammatica francese, non verrà più insegnato nelle scuole del Governo, essendo volere della Comune che tutti i cittadini dello Stato sieno liberi di esprimere le loro idee come loro talenta meglio ...
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Storia di un'anima (pagina 5)
di Ambrogio Bazzero (estratti)
... Si avrebbe torto di volere in una prosa comune ciò che scoppia continuamente con impeto lirico, ciò che divaga nei mille capricci dell'ora, dell'estasi, della tristezza, dell'umorismo e si perde nelle azzurre profondità di una filosofia panteistica ... Non c'è imitazione, ma forse anche il Bazzero derivava da una fonte comune, che ha le sue scaturigini in un'elevata coscienza della nostra pochezza in faccia all'universo ... Spesso i legami sono così tenui e i passaggi così rapidi, che un lettore comune crederà che le parti siano sconnesse, e accuserà ingiustamente di incoerenza e di oscurità ciò che a una seconda o a una terza lettura ricomparirebbe agli occhi suoi in una naturale corrispondenza ...
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