Libri coda

Libri su coda, con la parola coda

Decameron (pagina 167)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... – 10 Donno Gianni a instanzia di compar Pietro fa lo 'ncantesimo per far diventar la moglie una cavalla; e quando viene a appiccar la coda, compar Pietro dicendo che non vi voleva coda guasta tutto lo 'ncantamento ... E il vero che quello che più è malagevole in questa cosa si è l'apiccar la coda, come tu vedrai ... ” Costor dissero di far ciò che egli dicesse: per che donno Gianni, preso un lume, il pose in mano a compar Pietro e dissegli: “Guata ben com'io farò, e che tu tenghi bene a mente come io dirò; e guardati, quanto tu hai caro di non guastare ogni cosa, che, per cosa che tu oda o veggia, tu non dica una parola sola; e priega Iddio che la coda s'appichi bene ... Appresso donno Gianni fece spogliare ignudanata comar Gemmata e fecela stare con le mani e co' piedi in terra a guisa che stanno le cavalle, ammaestrandola similmente che di cosa che avvenisse motto non facesse; e con le mani cominciandole a toccare il viso e la testa cominciò a dire: “Questa sia bella testa di cavalla”; e toccandole i capelli disse: “Questi sieno belli crini di cavalla”; e poi toccandole le braccia disse: “E queste sieno belle gambe e belli piedi di cavalla”; poi toccandole il petto e trovandolo sodo e tondo, risvegliandosi tale che non era chiamato e sù levandosi, disse: “E questo sia bel petto di cavalla”; e così fece alla schiena e al ventre e alle groppe e alle cosce e alle gambe; e ultimamente, niuna cosa restandogli a fare se non la coda, levata la camiscia e preso il pivuolo col quale egli piantava gli uomini e prestamente nel solco per ciò fatto messolo, disse: “E questa sia bella coda di cavalla ... ” Compar Pietro, che attentamente infino allora aveva ogni cosa guardata, veggendo questa ultima e non parendonegli bene disse: “O donno Gianni, io non vi voglio coda, io non vi voglio coda!” Era già l'umido radicale per lo quale tutte le piante s'appiccano venuto, quando donno Gianni tiratolo indietro disse: “Oimè, compar Pietro, che hai tu fatto? non ti diss'io che tu non facessi motto di cosa che tu vedessi? La cavalla era per esser fatta, ma tu favellando hai guasta ogni cosa, né più ci ha modo da poterla rifare oggimai ... ” Compar Pietro disse: “Bene sta, io non vi voleva quella coda io: perché non diciavate voi a me: ‘Falla tu’? e anche l'appiccavate troppo bassa ... ” La giovane, queste parole udendo, levatasi in piè di buona fé disse al marito: “Bestia che tu se', perché hai tu guasti li tuoi fatti e' miei? qual cavalla vedestù mai senza coda? Se m'aiuti Dio, tu se' povero, ma egli sarebbe mercé che tu fossi molto più ...
La divina commedia (pagina 11)
di Dante Alighieri (estratti)

... XVII "Ecco la fiera con la coda aguzza, che passa i monti e rompe i muri e l'armi! Ecco colei che tutto 'l mondo appuzza!" ... E quella sozza imagine di froda sen venne, e arrivò la testa e 'l busto, ma 'n su la riva non trasse la coda ... Nel vano tutta sua coda guizzava, torcendo in sù la venenosa forca ch'a guisa di scorpion la punta armava ... Omai si scende per sì fatte scale; monta dinanzi, ch'i' voglio esser mezzo, sì che la coda non possa far male" ... Come la navicella esce di loco in dietro in dietro, sì quindi si tolse; e poi ch'al tutto si sentì a gioco, là 'v'era 'l petto, la coda rivolse, e quella tesa, come anguilla, mosse, e con le branche l'aere a sé raccolse ...
La divina commedia (pagina 17)
di Dante Alighieri (estratti)

... Co' piè di mezzo li avvinse la pancia, e con li anterïor le braccia prese; poi li addentò e l'una e l'altra guancia; li diretani a le cosce distese, e miseli la coda tra 'mbedue e dietro per le ren sù la ritese ... Insieme si rispuosero a tai norme, che 'l serpente la coda in forca fesse, e 'l feruto ristrinse insieme l'orme ... Togliea la coda fessa la figura che si perdeva là, e la sua pelle si facea molle, e quella di là dura ...