Libri ciel

Libri su ciel, con la parola ciel

La divina commedia (pagina 2)
di Dante Alighieri (estratti)

... Tacette allora, e poi comincia' io: "O donna di virtù, sola per cui l'umana spezie eccede ogne contento di quel ciel c'ha minor li cerchi sui, tanto m'aggrada il tuo comandamento, che l'ubidir, se già fosse, m'è tardi; più non t'è uo' ch'aprirmi il tuo talento ... Donna è gentil nel ciel che si compiange di questo 'mpedimento ov'io ti mando, sì che duro giudicio là sù frange ... Caccianli i ciel per non esser men belli, né lo profondo inferno li riceve, ch'alcuna gloria i rei avrebber d'elli" ...
La divina commedia (pagina 24)
di Dante Alighieri (estratti)

... "Chi v'ha guidati, o che vi fu lucerna, uscendo fuor de la profonda notte che sempre nera fa la valle inferna? Son le leggi d'abisso così rotte? o è mutato in ciel novo consiglio, che, dannati, venite a le mie grotte?" ... Poscia rispuose lui: "Da me non venni: donna scese del ciel, per li cui prieghi de la mia compagnia costui sovvenni ... Ma se donna del ciel ti muove e regge, come tu di', non c'è mestier lusinghe: bastisi ben che per lei mi richegge ... Da tutte parti saettava il giorno lo sol, ch'avea con le saette conte di mezzo 'l ciel cacciato Capricorno, quando la nova gente alzò la fronte ver' noi, dicendo a noi: "Se voi sapete, mostratene la via di gire al monte" ...
La divina commedia (pagina 26)
di Dante Alighieri (estratti)

... Prima convien che tanto il ciel m'aggiri di fuor da essa, quanto fece in vita, perch'io 'ndugiai al fine i buon sospiri, se orazïone in prima non m'aita che surga sù di cuor che in grazia viva; l'altra che val, che 'n ciel non è udita?" ... Guarda s'alcun di noi unqua vedesti, sì che di lui di là novella porti: deh, perché vai? deh, perché non t'arresti? Noi fummo tutti già per forza morti, e peccatori infino a l'ultima ora; quivi lume del ciel ne fece accorti, sì che, pentendo e perdonando, fora di vita uscimmo a Dio pacificati, che del disio di sé veder n'accora" ... Io dirò vero, e tu 'l ridì tra ' vivi: l'angel di Dio mi prese, e quel d'inferno gridava: "O tu del ciel, perché mi privi? Tu te ne porti di costui l'etterno per una lagrimetta ...
La divina commedia (pagina 27)
di Dante Alighieri (estratti)

... Indi la valle, come 'l dì fu spento, da Pratomagno al gran giogo coperse di nebbia; e 'l ciel di sopra fece intento, sì che 'l pregno aere in acqua si converse; la pioggia cadde, e a' fossati venne di lei ciò che la terra non sofferse; e come ai rivi grandi si convenne, ver' lo fiume real tanto veloce si ruinò, che nulla la ritenne ... Io son Virgilio; e per null'altro rio lo ciel perdei che per non aver fé" ... "Per tutt'i cerchi del dolente regno", rispuose lui, "son io di qua venuto; virtù del ciel mi mosse, e con lei vegno ...
La divina commedia (pagina 32)
di Dante Alighieri (estratti)

... E come a li orbi non approda il sole, così a l'ombre quivi, ond'io parlo ora, luce del ciel di sé largir non vole; ché a tutti un fil di ferro i cigli f¢ra e cusce sì, come a sparvier selvaggio si fa però che queto non dimora ... Così due spirti, l'uno a l'altro chini, ragionavan di me ivi a man dritta; poi fer li visi, per dirmi, supini; e disse l'uno: "O anima che fitta nel corpo ancora inver' lo ciel ten vai, per carità ne consola e ne ditta onde vieni e chi se'; ché tu ne fai tanto maravigliar de la tua grazia, quanto vuol cosa che non fu più mai" ... E l'ombra che di ciò domandata era, si sdebitò così: "Non so; ma degno ben è che 'l nome di tal valle pèra; ché dal principio suo, ov'è sì pregno l'alpestro monte ond'è tronco Peloro, che 'n pochi luoghi passa oltra quel segno, infin là 've si rende per ristoro di quel che 'l ciel de la marina asciuga, ond'hanno i fiumi ciò che va con loro, vertù così per nimica si fuga da tutti come biscia, o per sventura del luogo, o per mal uso che li fruga: ond'hanno sì mutata lor natura li abitator de la misera valle, che par che Circe li avesse in pastura ...
La divina commedia (pagina 34)
di Dante Alighieri (estratti)

... Lo cielo i vostri movimenti inizia; non dico tutti, ma, posto ch'i' 'l dica, lume v'è dato a bene e a malizia, e libero voler; che, se fatica ne le prime battaglie col ciel dura, poi vince tutto, se ben si notrica ... A maggior forza e a miglior natura liberi soggiacete; e quella cria la mente in voi, che 'l ciel non ha in sua cura ... O imaginativa che ne rube talvolta sì di fuor, ch'om non s'accorge perché dintorno suonin mille tube, chi move te, se 'l senso non ti porge? Moveti lume che nel ciel s'informa, per sé o per voler che giù lo scorge ...
La divina commedia (pagina 43)
di Dante Alighieri (estratti)

... Sotto così bel ciel com'io diviso, ventiquattro seniori, a due a due, coronati venien di fiordaliso ... Poscia che i fiori e l'altre fresche erbette a rimpetto di me da l'altra sponda libere fuor da quelle genti elette, sì come luce luce in ciel seconda, vennero appresso lor quattro animali, coronati ciascun di verde fronda ... XXX Quando il settentrïon del primo cielo, che né occaso mai seppe né orto né d'altra nebbia che di colpa velo, e che faceva lì ciascun accorto di suo dover, come 'l più basso face qual temon gira per venire a porto, fermo s'affisse: la gente verace, venuta prima tra 'l grifone ed esso, al carro volse sé come a sua pace; e un di loro, quasi da ciel messo, "Veni, sponsa, de Libano" cantando gridò tre volte, e tutti li altri appresso ... Io vidi già nel cominciar del giorno la parte orïental tutta rosata, e l'altro ciel di bel sereno addorno; e la faccia del sol nascere ombrata, sì che per temperanza di vapori l'occhio la sostenea lunga fïata: così dentro una nuvola di fiori che da le mani angeliche saliva e ricadeva in giù dentro e di fori, sovra candido vel cinta d'uliva donna ...
La divina commedia (pagina 46)
di Dante Alighieri (estratti)

... "Perché conoschi", disse, "quella scuola c'hai seguitata, e veggi sua dottrina come può seguitar la mia parola; e veggi vostra via da la divina distar cotanto, quanto si discorda da terra il ciel che più alto festina" ... Nel ciel che più de la sua luce prende fu' io, e vidi cose che ridire né sa né può chi di là sù discende; perché appressando sé al suo disire, nostro intelletto si profonda tanto, che dietro la memoria non può ire ... Io nol soffersi molto, né sì poco, ch'io nol vedessi sfavillar dintorno, com' ferro che bogliente esce del foco; e di sùbito parve giorno a giorno essere aggiunto, come quei che puote avesse il ciel d'un altro sole addorno ...
La divina commedia (pagina 47)
di Dante Alighieri (estratti)

... S'i' era sol di me quel che creasti novellamente, amor che 'l ciel governi, tu 'l sai, che col tuo lume mi levasti ... La provedenza, che cotanto assetta, del suo lume fa 'l ciel sempre quïeto nel qual si volge quel c'ha maggior fretta; e ora lì, come a sito decreto, cen porta la virtù di quella corda che ciò che scocca drizza in segno lieto ... La concreata e perpetüa sete del deïforme regno cen portava veloci quasi come 'l ciel vedete ... Dentro dal ciel de la divina pace si gira un corpo ne la cui virtute l'esser di tutto suo contento giace ... Lo ciel seguente, c'ha tante vedute, quell'esser parte per diverse essenze, da lui distratte e da lui contenute ... Lo moto e la virtù d'i santi giri, come dal fabbro l'arte del martello, da' beati motori convien che spiri; e 'l ciel cui tanti lumi fanno bello, de la mente profonda che lui volve prende l'image e fassene suggello ...
La divina commedia (pagina 50)
di Dante Alighieri (estratti)

... VI "Poscia che Costantin l'aquila volse contr'al corso del ciel, ch'ella seguio dietro a l'antico che Lavina tolse, cento e cent'anni e più l'uccel di Dio ne lo stremo d'Europa si ritenne, vicino a' monti de' quai prima uscìo; e sotto l'ombra de le sacre penne governò 'l mondo lì di mano in mano, e, sì cangiando, in su la mia pervenne ... Tosto che con la Chiesa mossi i piedi, a Dio per grazia piacque di spirarmi l'alto lavoro, e tutto 'n lui mi diedi; e al mio Belisar commendai l'armi, cui la destra del ciel fu sì congiunta, che segno fu ch'i' dovessi posarmi ... Poi, presso al tempo che tutto 'l ciel volle redur lo mondo a suo modo sereno, Cesare per voler di Roma il tolle ... Però d'un atto uscir cose diverse: ch'a Dio e a' Giudei piacque una morte; per lei tremò la terra e 'l ciel s'aperse ...
La divina commedia (pagina 52)
di Dante Alighieri (estratti)

... Dunque la voce tua, che 'l ciel trastulla sempre col canto di quei fuochi pii che di sei ali facen la coculla, perché non satisface a' miei disii? Già non attendere' io tua dimanda, s'io m'intuassi, come tu t'inmii" ... Che se la strada lor non fosse torta, molta virtù nel ciel sarebbe in vano, e quasi ogne potenza qua giù morta; e se dal dritto più o men lontano fosse 'l partire, assai sarebbe manco e giù e sù de l'ordine mondano ... Lo ministro maggior de la natura, che del valor del ciel lo mondo imprenta e col suo lume il tempo ne misura, con quella parte che sù si rammenta congiunto, si girava per le spire in che più tosto ognora s'appresenta; e io era con lui; ma del salire non m'accors'io, se non com'uom s'accorge, anzi 'l primo pensier, del suo venire ...
La divina commedia (pagina 58)
di Dante Alighieri (estratti)

... Giù per lo mondo sanza fine amaro, e per lo monte del cui bel cacume li occhi de la mia donna mi levaro, e poscia per lo ciel, di lume in lume, ho io appreso quel che s'io ridico, a molti fia sapor di forte agrume; e s'io al vero son timido amico, temo di perder viver tra coloro che questo tempo chiameranno antico" ... El cominciò: "In questa quinta soglia de l'albero che vive de la cima e frutta sempre e mai non perde foglia, spiriti son beati, che giù, prima che venissero al ciel, fuor di gran voce, sì ch'ogne musa ne sarebbe opima ... O dolce stella, quali e quante gemme mi dimostraro che nostra giustizia effetto sia del ciel che tu ingemme! Per ch'io prego la mente in che s'inizia tuo moto e tua virtute, che rimiri ond'esce il fummo che 'l tuo raggio vizia; sì ch'un'altra fïata omai s'adiri del comperare e vender dentro al templo che si murò di segni e di martìri ... O milizia del ciel cu' io contemplo, adora per color che sono in terra tutti svïati dietro al malo essemplo! Già si solea con le spade far guerra; ma or si fa togliendo or qui or quivi lo pan che 'l pïo Padre a nessun serra ...
La divina commedia (pagina 59)
di Dante Alighieri (estratti)

... XX Quando colui che tutto 'l mondo alluma de l'emisperio nostro sì discende, che 'l giorno d'ogne parte si consuma, lo ciel, che sol di lui prima s'accende, subitamente si rifà parvente per molte luci, in che una risplende; e questo atto del ciel mi venne a mente, come 'l segno del mondo e de' suoi duci nel benedetto rostro fu tacente; però che tutte quelle vive luci, vie più lucendo, cominciaron canti da mia memoria labili e caduci ... E quel che vedi ne l'arco declivo, Guiglielmo fu, cui quella terra plora che piagne Carlo e Federigo vivo: ora conosce come s'innamora lo ciel del giusto rege, e al sembiante del suo fulgore il fa vedere ancora ...
La divina commedia (pagina 60)
di Dante Alighieri (estratti)

... Vidi anche per li gradi scender giuso tanti splendor, ch'io pensai ch'ogne lume che par nel ciel, quindi fosse diffuso ... Ma quell'alma nel ciel che più si schiara, quel serafin che 'n Dio più l'occhio ha fisso, a la dimanda tua non satisfara, però che sì s'innoltra ne lo abisso de l'etterno statuto quel che chiedi, che da ogne creata vista è scisso ... La mente, che qui luce, in terra fumma; onde riguarda come può là giùe quel che non pote perché 'l ciel l'assumma" ...
La divina commedia (pagina 62)
di Dante Alighieri (estratti)

... Qualunque melodia più dolce suona qua giù e più a sé l'anima tira, parrebbe nube che squarciata tona, comparata al sonar di quella lira onde si coronava il bel zaffiro del quale il ciel più chiaro s'inzaffira ... "Io sono amore angelico, che giro l'alta letizia che spira del ventre che fu albergo del nostro disiro; e girerommi, donna del ciel, mentre che seguirai tuo figlio, e farai dia più la spera suprema perché lì entre" ... E io rispondo: Io credo in uno Dio solo ed etterno, che tutto 'l ciel move, non moto, con amore e con disio; e a tal creder non ho io pur prove fisice e metafisice, ma dalmi anche la verità che quinci piove per Moïsè, per profeti e per salmi, per l'Evangelio e per voi ...
La divina commedia (pagina 64)
di Dante Alighieri (estratti)

... Di quel color che per lo sole avverso nube dipigne da sera e da mane, vid'ïo allora tutto 'l ciel cosperso ... E come donna onesta che permane di sé sicura, e per l'altrui fallanza, pur ascoltando, timida si fane, così Beatrice trasmutò sembianza; e tale eclissi credo che 'n ciel fue quando patì la supprema possanza ... Sì come di vapor gelati fiocca in giuso l'aere nostro, quando 'l corno de la capra del ciel col sol si tocca, in sù vid'io così l'etera addorno farsi e fioccar di vapor trïunfanti che fatto avien con noi quivi soggiorno ... E la virtù che lo sguardo m'indulse, del bel nido di Leda mi divelse e nel ciel velocissimo m'impulse ...
Giambi ed Epodi (pagina 2)
di Giosuè Carducci (estratti)

... Squallidi or sono i monti: ma l'aprile Roseo nel ciel natio Tornerà, che doveva una gentile Ghirlanda al tuo desio: E in vece condurrà l'allegra schiera De gli augelli in amore Su l'erba ch'alta andrà crescendo e nera Dal tuo giovenil core ... Egli su' trionfali archi diritta Vide, nel ciel del Lazio, Di Roma vide l'alta imago, afflitta D'inverecondo strazio ... Con le tremule palme al ciel levate Canta – Osanna, Dio forte –: L'organo manda per le volte aurate Un rantolo di morte ... Fremono i morti Abbandonati a' retici dirupi, Il verde Mincio flebile risponde; E lunge ne gl'issèi pelaghi cupi Rimugghian l'onde, Se per l'azzurro ciel la gialla insegna Passa a gl'itali zefiri ventando E lieto lo stranier da poppa segna Il sen nefando ...
Giambi ed Epodi (pagina 3)
di Giosuè Carducci (estratti)

... Stringili al petto, grida – Io del ciel messo Sono a portar la pace, a benedir – E sentirai dal giovanile amplesso Nuovo sangue a le tue vene fluir ... III Meglio così! Sangue dei morti, affretta I rivi tuoi vermigli E i fati; al ciel vapora, e di vendetta Inebria i nostri figli ... O monti al ciel ribelli, Isole e voi ne l'oceàn fiorenti Di boschi e di vascelli; E tu che inciampi, faticosa ancella, Europa, in su la via; E tu che segui pe' i gran mar la stella Che al Penn si discovria; E voi che sotto i furiosi raggi Serpenti e re nutrite, Africa ed Asia, immani, e voi selvaggi, Voi, pelli colorite; E tu, sole divino: ecco l'onesto Veglio, rosso le mani Di sangue e 'l viso di salute: è questo L'angel de gli Sciuani ...
Giambi ed Epodi (pagina 6)
di Giosuè Carducci (estratti)

... Mentre tormenta languido sirocco gli assetati Caprifichi che ondeggiano su i gran massi quadrati Verdi tra il cielo e il mar, Su i gran massi cui vigile il mercator tirreno Saliva, le fenicie rosse vele nel seno Azzurro ad aspettar? Ricordi Populonia, e Roselle, e la fiera Torre di Donoratico a la cui porta nera Conte Ugolin bussò Con lo scudo e con l'aquile a la Meloria infrante, Il grand'elmo togliendosi da la fronte che Dante Ne l'inferno ammirò? Or (dolce a la memoria) una quercia su 'l ponte Levatoio verdeggia e bisbiglia, e del conte Novella il cacciator Quando al purpureo vespero su la bertesca infida I falchetti famelici empiono il ciel di strida E il can guarda al clamor ... Via, dopo l'arrosto Fa bene un po' d'azzurro: Apri, poeta: il cielo, il cielo, a costo Di pigliare un cimurro! Nel cospetto del ciel l'ebrezza casca Del senso riscaldato ... Cavalca intorno a l'avel tuo, Voltèro, Il diletto di Dio Guglielmo re, Che porta sopra l'elmo il sacro impero, Sotto l'usbergo la crociata fé, E ne la man che in pace tra il sacrato Calice ed il boccal pia tentennò Porta l'acciar che feudal soldato Ne le stragi badesi addottrinò, E crolla eretta al ciel la bianca testa ...
Giambi ed Epodi (pagina 8)
di Giosuè Carducci (estratti)

... Da quelli scogli, onde Colombo infante Nuovi pe 'l mar vedea mondi spuntare, Egli vide nel ciel crepuscolare Co 'l cuor di Gracco ed il pensier di Dante La terza Italia; e con le luci fise A lei trasse per mezzo un cimitero, E un popol morto dietro a lui si mise ... Esule antico, al ciel mite e severo Leva ora il volto che giammai non rise, – Tu sol – pensando – o ideal, sei vero ... E gli occhi torbidi Volsi, chiedendo e dubitando, al ciel ... Non son nefandi scheletri; Sono alte forme e belle, Cui roseo dal crepuscolo Ondeggia intorno un vel: Per le ferite ridono Pie le virginee stelle, Lievi a le chiome avvolgonsi Le nuvole del ciel ... Viva il re! Ma il ciel di Francia non conosce il sacro segno; E la seta vergognosa si ristringe intorno al legno ...
Il conte di Carmagnola (pagina 10)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... — Ma via — poiché gettato È il finto volto del sorriso ormai, Sia lode al ciel; siamo in un campo almeno Che anch'io conosco ... — Il ciel ti scelse, Il ciel ti scrisse un sì gran nome in fronte ... Gonzaga, per pietà, non vi stancate Della nostra sventura; il ciel v'affida Due derelitte: — Ei v'era amico: — andiamo, Siateci scorta ai giudici ...
La sposa persiana (pagina 14)
di Carlo Goldoni (estratti)

... IRCANA Ah voglia il ciel non sia peggior la mia caduta! Ma tutto arrischiar dee donna, che è già perduta ... IBRAIMA (Volesse il ciel, meschina!) (da sé, e parte) ... ZAMA (Ah prego il ciel anch'io!) (da sé, e parte) ... TAMAS Oh giusto ciel! ah qual destra inumana? FATIMA Alzati (alla voce di Fatima s'alza in tempo, e Ircana cade sull'origliere) ...
Rinaldo (pagina 4)
di Torquato Tasso (estratti)

... 57 La vaga e cara imago in cui risplende de la beltà del ciel raggio amoroso, dolcemente per gli occhi al cor gli scende, con grata forza ed impeto nascoso; quivi il suo albergo lusingando prende ... 58 Ma come quel che pronto era ed audace, e Fortuna nel crin prender sapea, e tanto più quant'era più vivace quel dolce ardor che l'alma gli accendea, disse: — V'apporti il ciel salute e pace sempre, qual che vi siate, o donna o dea; e come vi fe' già leggiadra e bella, così beata or voi faccia ogni stella ... 59 E s'a la grazia, a la beltà del viso, pari felicità dal ciel v'è data, ardisco dir che non è in Paradiso alma di voi più lieta e più beata; ché tai son quelle in voi, ch'egli m'è aviso ch'angiola siate di là su mandata: onde per me felice io mi terrei di spender, voi servendo, i giorni miei ... 60 Ma da poi che mostrarvi il ciel cortese ha per sì raro dono a me voluto, facciamisi or per voi chiaro e palese quel che sin qui nascosto ei m'ha tenuto; ch'avendo l'altre qualitati intese, come quelle apparenti ho già veduto, rimarrà sol che con onor divini voi mia dea riverisca, a voi m'inchini ... 67 Ma 'l suo valor però non tanto parmi, ch'io col vostro favor punto temessi seco venir al paragon de l'armi, senza che biasmo a riportar n'avessi; e s'occasion tal vorrà mai darmi il ciel, voi ne vedrete i segni espressi ... 69 Ella, veduto i suoi, tosto rivolse sorridendo a Rinaldo il vago aspetto, e gli disse: — Baron, s'il ciel raccolse tanto ardir e valor nel vostro petto, ch'ad Orlando, in cui porre il tutto volse che se richiede a cavalier perfetto, ne gite par nel gran mistier di Marte, mostrate qui vostra possanza in parte: 70 ché se d'Orlando voi non men valete, questo de' miei guerrier ardito stuolo giostrando superar ancor potrete, benché contra lor tutti andiate or solo ...
Rinaldo (pagina 14)
di Torquato Tasso (estratti)

... 28 Le donne poi, che son di basso stato, menano insieme vaghe danze a gara; l'altre ch'in maggior grado ha 'l ciel locato, e che di stirpe son nobile e chiara, si baciano a vicenda; e chi più grato il bascio porge, in ciò più dolce e cara a giudizio commun rapporta il pregio, ch'orna la sua beltà di nuovo fregio ... 41 Ma già dal ciel Apollo era sparito, onde ancor seco il mio bel sol spario, ed io restai di tenebre vestito, preda del duol che soffro ognor più rio ... 43 Perciò ch'Olinda, a chi il paese piacque per lo ciel che temprato era e sereno, per l'amene selvette e limpid'acque, e' bei colli che 'l fan vago ed ameno, perché di caccie, a cui da ch'ella nacque ebbe il cor volto, è copioso e pieno, in un castel che signoreggia intorno tutto il paese, elesse far soggiorno ...
Rinaldo (pagina 22)
di Torquato Tasso (estratti)

... Ma perché tinta già d'oscuro oblio sorgea la notte, fe' ch'ognun si gisse a riposar su l'addagiate piume, sin ch'in ciel si mostrasse il nuovo lume ... 9 Fia quel nel cui benigno e vago aspetto splende di cortesia sì chiaro lume, Scipion da Gazuol, fido ricetto d'ogni virtù, d'ogni gentil costume, che sevro dal vulgar stuolo negletto al ciel s'inalzerà con salde piume: a Minerva, a le Muse, a Febo amico, de' buon sostegno, a' vizii aspro nemico ... 11 Or rimirate da quell'altro canto, ov'il bello del ciel tutt'è raccolto, sì ch'il sol non ne vide unqua altretanto, il sol cui nulla di mirare è tolto ... Piangeva i figli nel cui volto oscura morte viva ed espressa si vedea, le man stringendo e con doglioso affetto al ciel volgendo il minacciante aspetto ... 18 Scorgesi altrove in abito succinto, con faretra pendente al manco lato, con crine sciolto e parte in nodi avinto, tender l'arco la dea curvo e piegato: par ch'ondeggi il capel, da l'aura spinto, ch'ella piova furor dal volto irato, ch'orribilmente fischi e ch'ali metta, mentre fendendo il ciel va la saetta ...
Rinaldo (pagina 30)
di Torquato Tasso (estratti)

... 28 Era costei Medea l'incantatrice, sorella al genitor de la regina, che per darle venia, fida adiutrice, in tanto mal remedio e medicina; ché già del caso occorso all'infelice e dell'empia sua voglia era indovina, e per giunger a tempo in suo soccorso avea su questo carro il ciel trascorso ... Quel rato vola e l'aria seca e fende, e dov'essa l'indrizza il camin piglia: né sì veloce in giù si cala e scende l'augel che tien nel sol fisse le ciglia, né sì veloce al ciel sospinto sale razzo dal fuoco, o pur da l'arco strale ... Passan quella ed Assiria, ed in Soria giungon, che Siria fu già pria nomata; quivi a Baruti in nave al fin intraro, essendo il mare e 'l ciel tranquillo e chiaro ... 39 Mentre ne vanno al bel camin contenti i cavalier, gli occhi girando intorno, tien l'accorto nocchiero i lumi intenti nel cheto ciel di mille fregi adorno: mira egli i duo Trioni, astri lucenti, ed Orione armato a l'altrui scorno, e con l'Iadi poggiose il pigro Arturo, sovente a' naviganti infesto e duro ... 41 Ecco precipitose ir giù cadendo più stelle, e 'l lor camin lasciar segnato, come razzi talor, ch'al ciel salendo caggion da poi che l'impeto è mancato ... 47 Il tempestoso mar sovente in alto cotanto spinge i flutti suoi voraci, che par ch'al re del ciel movano assalto Nettun superbo e gli altri dei seguaci ...