Libri certo

Libri su certo, con la parola certo

Confessioni di un Italiano (pagina 14)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Martino infatti mi raccontava che vedendomi qualche volta innaspato per la fame, avea dovuto compormi un certo intingolo di acqua burro zucchero e farina, col quale m'ingozzava finché il cibo giunto alla gola mi impedisse di piangere ... L'era un certo mastro Germano, un vecchio bulo della generazione passata che aveva forse sull'anima parecchi omicidii, ma che avea certo trovato il modo di rappaciarsi con Domeneddio, perché cantava e burlava da mattino a sera raccogliendo immondizie lungo le vie in una sua carriuola per concimarne un campetto che teneva in affitto dal padrone ... Chi le aveva insegnato cotali pratiche? Io non vel saprei dire di certo; ossia per me credo che la fosse nata colla scienza infusa sopra tali materie ...
Confessioni di un Italiano (pagina 34)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Ma se è così in taluno, non è certo sempre né in tutti; del che sono io la prova ... Certo fin dal primo istante io ne presentii l'importanza perché non mi pareva aver ripostiglio tanto sicuro ove nasconderla ... Io certo vissi alle volte nel sogno di un'ora lunghissimi anni; e mi parve poter spiegare questo fenomeno assomigliando il tempo ad una distanza ed il sogno ad una vaporiera ...
Confessioni di un Italiano (pagina 43)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Cominciò dunque dal torcer il naso, manovra che lasciò affatto tranquillo Leopardo; ma vedendo che non bastava, si diede a star con lui sul tirato, a tenergli il broncio, e a parlargli con un certo sussiego che voleva dire: non son contento di te ... — Con queste e simili interrogazioni il prudente uomo di Comune andava tentando e bersagliando l'animo del suo Assalonne; ma questi se ne imbeveva di cotali ciancie, com'ei le chiamava; e rispondeva che era pur un uomo come gli altri, e che se voleva bene alla Doretta non era certo per ridere o per piantarla lì al motteggio del primo capitato ... Ma Leopardo era così calmo così deliberato che toccò al bulo il voltar via colla coda bassa; e questa sconfitta sofferta sul pubblico piazzale non cooperò certo a fargli smettere la sua inimicizia ...
Confessioni di un Italiano (pagina 78)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Non può essere che vi siate invaghito di lei; è certo il cuore che v'inganna e ve la rende così diletta come sorella della contessina Clara ... la contessina Clara è innamorata di me? — Sì, certo, ve lo accerto, ve lo giuro; volete saperlo? ... Le cose di questo mondo camminano con un certo ordine che non va disturbato ...
Confessioni di un Italiano (pagina 100)
di Ippolito Nievo (estratti)

... lampeggiavano di un certo fuoco verdognolo che non augurava nulla di buono, e nel vestire mostrava una trascuranza quasi schifosa ... Finalmente lo spettacolo del mio dolore la vinse, e mi disse che a Venezia c'era persona la quale dovea saperne di ciò meglio che molti altri, e che io la conosceva, e che cercassi del dottor Lucilio Vianello che certo mi avrebbe detto ogni cosa ch'io bramassi sapere intorno al giovane trevisano ... — Sì certo; — soggiunsi — per un certo avvocato Ormenta che mi è andato fuori affatto dei gangheri, e pochi mesi fa ho saputo che è in voce di essere una spia dei Serenissimi Inquisitori ...
Confessioni di un Italiano (pagina 110)
di Ippolito Nievo (estratti)

... dovea capitanare l'esercito francese dell'Alpi, un certo Napoleone Bonaparte ... — Napoleone! che razza di nome è? — chiese il Cappellano — certo costui sarà un qualche scismatico ... Balzava da terra se non armata certo arrogante e presuntuosa una nuova potenza; lo spavento e la dappocaggine dei caduti faceva la sua forza; era il trionfo del Dio ignoto, il baccanale dei liberti che senza saperlo si sentivano uomini ... Io pure dall'alto del mio cavalluccio mi diedi a strepitare con quanto fiato aveva in corpo; e certo fui giudicato un caporione del tumulto, perché tosto mi si radunò intorno una calca scamiciata e frenetica che teneva bordone alle mie grida, e mi accompagnava come in processione ...
Confessioni di un Italiano (pagina 120)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Allora il celebre medico tastava quei polsi, guardava quelle facce con un certo ghigno che lo vendicava dell'odio sofferto ... Dicevano ch'egli fosse maestro nell'arte di Mesmer e ne contavano miracoli; certo peraltro di quel suo potere egli usava assai parcamente ... Infatti costei ci si mise di gran lena e non dirò che a quel tempo fosse ita molto innanzi, ma avea fatto già uscire del capo alla Clara se non Lucilio certo tutte le altre cose del mondo ... Per Venezia infatti se non il più grosso erano certo il male più nuovo ed imminente ...
Confessioni di un Italiano (pagina 152)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Chi arrischia al faraone la fortuna dei proprii figliuoli, non diverrà certo così previdente domani da investire i guadagni al cinque per cento ... Mi rimordeva di averlo dimenticato anche troppo, e voleva compensare questa dimenticanza con una premura che, attesa la strettezza del tempo, doveva certo riuscir inutile ... Non arrischiai nemmeno di aggiungere chi poteva avere questi cotali sospetti, perché ignorava quali fossero di certo i padroni di Venezia, e mi immaginava che i Francesi fossero partiti, ma non ne aveva prove sicure ...
Confessioni di un Italiano (pagina 162)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Certo egli non vorrebbe usare i diritti della paternità sopra una figlia ribelle e fuggitiva ... Era certo un curioso destino il mio di esser creduto da ciascuna parte il confidente dell'altra; e tutti mi parlavano a cenni, a mezze parole, dalle quali non ci capiva più che sull'arabo ... Com'è certo che la superbia si affà molto al leone nel deserto ma gli sconviene affatto in gabbia ...
Confessioni di un Italiano (pagina 163)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Certo credo che per un fratello non avrebbero fatto maggiori feste e da ciò conobbi che mi volevano un briciolo di bene ... Ma d'altronde egli ci avea rinunciato per un amore più degno e fortunato; lo ritrovava pallido e scarno bensì ma non certo a peggior partito di quello che fosse a Venezia, ad onta della vita disagiata e soldatesca della caserma ... Mi diffusi soprattutto nella descrizione della mia fuga per far risaltare ai loro occhi il rischio ch'io sfidava rimanendo a Venezia, e che certo non avrei voluto espormivi se una grave necessità non mi sforzava ...
Confessioni di un Italiano (pagina 171)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Né voglio negare che il mirar troppo a Roma abbia fatto trascurare talvolta scopi più vicini ed accessibili, dei quali avremmo potuto giovarci come di gradini a ulteriore salite; ma certo il mirar troppo non fu né tanto dannoso né così disonorevole come il mirar nulla; e nessun periodo di storia italiana fu confuso ed illogico al pari di quello che aggiunse mostruosamente all'Impero di Francia il Dipartimento del Tevere ... Alla prima seppimo quanto credere: la seconda, Dio lo voglia! In un cotanto disordine anzi smembramento e tracollo della cosa pubblica quali potessero essere argomenti da rendere ai Romani assetto di nazione civilmente e secondo i proprii bisogni ordinata, io certo non lo so ... Per questo non mi dà il cuore di biasimare davvantaggio quegli uomini che vi accudirono allora, e con effetto impari certo ai disegni ...
Confessioni di un Italiano (pagina 190)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Se mai vi fu amante o marito che si affannasse per ben governar la sua donna senza farle sentire il peso delle redini, fui certo io in quel tempo vissuto a Ferrara ... Era il conte Rinaldo che la partecipava alla Pisana senza aggiungere commenti: diceva soltanto che non potendo la reverenda Clara uscir di convento, sua madre rimaneva sola, affidata alle cure certo poco premurose d'una guattera: sapendo poi la Pisana a Ferrara, avea creduto dover suo trascendere ogni riguardo e farle nota questa grave disgrazia che li minacciava ... Lucilio mi avvisò da Milano di cotali mutamenti e con una certa livida rabbia che mi diceva assai più che non osasse scrivere: certo egli s'aspettava che io rinunziassi al mio posto e che rifiutassi di servire un governo dal quale erasi allontanato ogni vero repubblicano ...
Confessioni di un Italiano (pagina 196)
di Ippolito Nievo (estratti)

... La veste breve e succinta contornava forme non dirò quanto salde, ma certo molto ricche; una metà abbondante del petto rimaneva ignuda: io non mi fermai a guardare con troppo piacere, ma sentii piuttosto un solletico ai denti, una voglia di divorare ... Che dabbene d'un Alessandro! Era in lui un certo miscuglio di soldatesca rozzezza e di bontà femminile che mi commoveva: gli mancavano le così dette virtù civiche d'allora, le quali adesso non saprei come chiamarle, ma gliene sovrabbondavano tante altre che si poteva fare la grazia ... Un certo signore grasso tondo sbarbato con cera e modi affatto patriarcali m'accolse si può dire a braccia aperte: era il primo ragioniere, il segretario della padrona ...
Confessioni di un Italiano (pagina 209)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Ve lo ricordate a Napoli e a Genova? Non pareva che si fosse dimenticato affatto della Clara? Ce ne chiedeva egli mai novella? Mai! Certo mi son convinta che a giudicar nettamente gli uomini bisogna aspettare che siano morti ... Peraltro un certo compare che sapeva di lettere era giunto ad interpretarla fino ad un certo punto, dove si diceva che il reverendo canonico era morto octuagenarius: il che significava agli otto di gennaio, secondo lui ...
Confessioni di un Italiano (pagina 222)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Qui invece nella vita una cosa sola v'ha di certo e immutabilmente certo ... — Oh no, Lucilio, essi hanno la loro madre: essa li aiuterà de' suoi consigli che valgon certo quanto i miei ... Intanto questo vi consiglio, che vi parrà certo strano, di intrattenervi a lungo colla Pisana, e di fidarvi alla scuola de' suoi esempi ... — Grazie! — io soggiunsi stringendogli la mano — certo né da lei mi possono venire esempi, né da voi consigli indegni di me ... Io rimasi perplesso e costernato assai; ma la fortezza d'animo di Lucilio mi avea in certo qual modo rattemprato, e perciò mi proposi di dargli retta raccostandomi alla Pisana e cercando di riparare ai mali involontariamente commessi coll'accordare la mia condotta ai suoi desiderii, e darle così la più alta testimonianza che si potesse d'amore e di devozione ...
Confessioni di un Italiano (pagina 227)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Non commercio, non ricchezza fondiaria, non arti, non scienze, non gloria, né attività di sorta alcuna: pareva morte, e certo era sospensione di vita ... Aveva messo ogni mia cura nel non arrischiare e nell'allargarmi poco, perché l'effetto corrispondesse più certo per quanto piccolo ... I proventi erano certo minori, e perciò Venezia non potea competere né con Marsiglia, né con Genova, né con Trieste: ma onesti guadagni si ottenevano e la speranza succedeva all'avvilimento e l'operosità all'inerzia ...
Confessioni di un Italiano (pagina 237)
di Ippolito Nievo (estratti)

... E non vi dirò del campanile, ma certo la chiesa, le Procuratie, il Palazzo Ducale li rivedeva sempre con un piacere misto di dolcissima melanconia quando il San Martino ci faceva dar le spalle alla campagna ... Certo mi ricordo che un giorno avendo io domandato alla contessa Clara perché pigliasse tanti caffè, minacciata com'era da una paralisi, mi rispose che il caffè a Venezia costava poco e ne beveva assai per far senza brodo ... Son certo che la Clara al suo peggior nemico, se lo avesse avuto, avrebbe fatto parte dell'ultimo caffè, e datoglielo anche tutto, se si fosse imbronciato del poco ... Le ricchezze s'erano accresciute notevolmente in quella lunga pace, non tanto forse quanto si voleva, ma certo cresciute erano; il senso pubblico e l'educazione aveano migliorato assai benché a rilento e quasi a ritroso delle circostanze; ma non si guardava tanto lontano e la carità patria cercava bisogni presenti da soddisfare, piaghe da sanare, desiderii da adempiere, non glorie remote da ravvivare, o vecchie eredità passive da raccogliere ...
Confessioni di un Italiano (pagina 241)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Io certo non vengo con voi tutti i giorni perché la conversazione di casa Fratta né quella di casa Cisterna si affanno al mio gusto, ma quando ci vengo, siccome con quelle persone non ho voglia d'intrattenermi, ho tutto il tempo di osservarla ... Mia moglie invece affermava che quelli erano gli indizi soliti di quel certo passaggio dall'adolescenza alla giovinezza, che turba inconsapevolmente l'innocenza delle ragazze ... Certo dunque aveva scritto e non voleva farmelo sapere: il che bastava per farmi sospettare piucchemai, e la lasciai indi a poco augurandole la buona notte se non l'avessi più veduta ... — Ah ti ho colta, birbona! — diss'io, e non ebbi più rimorso di aver messo la mano ne' suoi segreti; l'autorità paterna è forse, anzi certo, la sola che dia cotali diritti, perché è obbligata a procurare il bene dei figli anche contro la loro volontà ...
Corbaccio (pagina 15)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... per certo, se quello è vero, che questi fisici dicono, che quello membro, il quale l'animale bruto e l'uccello e 'l pesce più esercita, sia più piacevole al gusto e più sano allo stomaco, niuno boccone deve mai essere più saporito né migliore che la lingua di lei, la quale mai di ciarlare non ristà, mai non molla, mai non fina: dalle dalle dalle, dalla mattina insino alla sera; e la notte, io dico, dormendo, non sa ristare ... E chi non la conoscesse, udendola della sua onestà, della sua divozione, della sua santità e di quelli di casa sua favellare, crederebbe per certo lei essere una santa, e di legnaggio reale; e così in contrario, a chi la conoscesse, l'udirla la seconda volta, e talora la prima, è un fargli venir voglia di recere l'anima ... Alla quale opposizione, non volendo andare sofisticando, non è che una risposta: la qual son certo che in te medesimo consentirai che sia non solamente buona, ma ottima ... Sono molto certo che, se veduta così fatta l'avessi, o la vedessi, che, dove di' che vedendola al cuore dal suo viso le fiamme ti corsero come fanno alle cose unte, che ti sarebbe paruto che ti si fosse fatto incontro una soma di feccia e uno monte di letame; per lo quale saresti, come per le spiacevoli cose si fa, fuggito e ancor fuggiresti: e fuggirai, la mia verità imaginando ...
Decameron (pagina 140)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... ” “E che via” disse Calandrino “potrem noi trovare?” Disse allora Buffalmacco: “Per certo egli non c'è venuto d'India niuno a torti il porco: alcuno di questi tuoi vicini dee essere stato, e per ciò, se tu gli potessi ragunare, io so fare la esperienza del pane e del formaggio e vederemmo di botto chi l'ha avuto ... ” “Sì, “ disse Bruno “ben farai con pane e con formaggio a certi gentilotti che ci ha da torno! ché son certo che alcun di lor l'ha avuto, e avvederebbesi del fatto e non ci vorrebbe venire ... ” Disse Buffalmacco: “Per certo tu di' il vero; e tu, Calandrino, che di'? voglianlo fare?” Disse Calandrino: “Anzi ve ne priego io per l'amor di Dio; ché, se io sapessi pure chi l'ha avuto, sì mi parrebbe essere mezzo consolato ... Bruno, andatosene a Firenze a un suo amico speziale, comperò una libra di belle galle e fecene far due di quelle del cane, le quali egli fece confettare in uno aloè patico fresco; poscia fece dar loro le coverte del zucchero come avevan l'altre, e per non ismarrirle o scambiarle fece lor fare un certo segnaluzzo, per lo quale egli molto ben le conoscea; e comperato un fiasco d'una buona vernaccia, se ne tornò in villa a Calandrino e dissegli: “Farai che tu inviti domattina a ber con teco tutti coloro di cui tu hai sospetto: egli è festa, ciascun verrà volentieri, e io farò stanotte insieme con Buffalmacco la 'ncantagione sopra le galle e recherolleti domattina a casa, e per tuo amore io stesso le darò e farò e dirò ciò che fia da dire e da fare ...
Decameron (pagina 172)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... ” Allora Mitridanes rispose: “Se io sapessi così bene operare come voi sapete e avete saputo, io prenderei senza troppa diliberazione quello che m'offerete; ma per ciò che egli mi pare esser molto certo che le mie opere sarebbon diminuimento della fama di Natan, e io non intendo di guastare in altrui quello che in me io non so acconciare, nol prenderò ... La qual cosa subitamente da un suo amico fu significata a messer Gentile, il qual di ciò, ancora che della sua grazia fosse poverissimo, si dolfe molto, ultimamente seco dicendo: “Ecco, madonna Catalina, tu se' morta: io, mentre che vivesti, mai un solo sguardo da te aver non potei: per che, ora che difender non ti potrai, convien per certo che, così morta come tu se', io alcun bascio ti tolga ... Il quale, poi che ogni paura ebbe cacciata da sé, con più sentimento cercando, trovò costei per certo non esser morta, quantunque poca e debole estimasse la vita: per che soavemente quanto più poté, dal suo famigliare aiutato, del monimento la trasse e, davanti al caval messalasi, segretamente in casa sua la condusse in Bologna ...
Diario del primo amore (pagina 4)
di Giacomo Leopardi (estratti)

... Io dunque ripiglio il consueto tenore di vita, perchè la passione languente non mi sa più riempiere la giornata; e langue la passione per difetto d'alimento, essendo stata proprio in sul nascere immediatamente strozzata dalla partenza del suo oggetto; laonde finora non s'è nutrita d'altro che di ricordanza e d'immagini, delle quali immagini, come ho detto, la fantasia mi s'è da più giorni impoverita: che certo s'io fossi in luogo dove potessi a mio talento praticare colla Signora, o anche solamente vederla di quando in quando, la passione non che ora languisse, menerebbe gran fiamma, e sarebbe veramente incominciata per me una fila di giorni smaniosissimi e infelici, com'io me ne posso avvedere considerando il tremito e l'inquietudine che mi muove il rappresentarmi un po' vivamente al pensiero le forme e gli atti della Signora, il che oramai, come ho notato, di rarissimo e per pochissimo mi vien fatto ... Ora di questo lungo solco che la passione partendo mi lascerà nel cuore, e che principalmente consisterà in un certo indistinto desiderio, e scontento delle cose presenti, e in accessi più o meno lunghi e risentiti della solita lamentevole e tenera ricordanza che in particolare mi sarà destata dagli oggetti esterni (come quelli che ieri specificai), non intendo di scriver più altro, bastandomi d'aver tenuto dietro agli affetti miei sino al vederli languire, ed esser chiaro del modo nel quale si spegneranno ... E quando saranno spenti, caso che io riveda (come penso che rivedrò, e al presente lo desidero) quel fatale oggetto, mi rendo quasi certo che riarderanno violentissimamente; e così non dubito che se una volta mi sarà facile, purch'io voglia, di portarmi da me stesso a rivederlo, e molto più se l'occasione me ne verrà, io tremando e sudando freddo, e biasimando altamente me stesso, e dandomi del pazzo, e compassionandomi, senza però dubitare correrò a quel temuto diletto: salvo se la lunghezza del tempo, e più l'aver conversato con altre donne, e conceputo e provato altri affetti, e veduto più mondo, e incontrato più casi non m'avessero affatto sradicata dal cuore questa passione: la qual certo se finora con tanto poco alimento s'è sostenuta, e se più oltre benchè debole si sosterrà, è forza che in gran parte lo riconosca dall'oziosità e dall'eterna medesimezza del mio vivere senza nessuno svagamento nè diletto massimamente nuovo ...
Fermo e Lucia (pagina 155)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... I soli che si vedessero camminar ritti, e con un passo regolare erano monatti, e religiosi, varii di vesti e di età: gli uni e gli altri intrepidi, occupati delle loro faccende, come se fossero faccende ordinarie, con una fortezza che certo era cresciuta negli uni e negli altri da una circostanza comune, la consuetudine ormai antica di quegli orrori; ma era nata da principii, quanto lontani! negli uni una selvaggia ed empia durezza, negli altri una carità più forte della commozione ... La più parte di essi s'era conservata a quei servigi, non per ubbidienza, (e certo un volonteroso e pronto obbedire in tali circostanze non è una virtù volgare) ma per un impulso spontaneo: molti avevan fatto broglio per esser deputati al lazzeretto; avevan reputato guadagno la perdita della vita, e questo guadagno era già toccato ad un buon numero di essi: taluno perfino, passando dal disprezzo della morte al desiderio, e dal desiderio alla ricerca, trascurò le cautele che pure erano compatibili con l'opera, quasi per non lasciarsi sfuggire il premio ... «Padre Cristoforo!» gridò Fermo con un tuono tra l'esclamazione e la chiamata, a quaranta passi di distanza, quando fu certo che vedeva realmente quell'uomo che egli avrebbe tanto desiderato, se non avesse creduto cosa impossibile che un tal desiderio potesse essere soddisfatto ... ne son certo ...
Il conte di Carmagnola
di Alessandro Manzoni (estratti)

... IL DOGE Certo gran cose, ove il bisogno il chiegga, Ci promettiam da voi ... IL CONTE E senno e braccio E quanto io sono è cosa vostra: e certo Se mai fu caso in cui sperar m'attenti Che a voi pur giovi un mio consiglio, è questo ... Oh! beato colui, cui la fortuna Così distinte in suo cammin presenta Le vie del biasmo e dell'onor, ch'ei puote Correr certo del plauso, e non dar mai Passo ove trovi a malignar l'intento Sguardo del suo nemico ... All'util vostro Io servirò, ma franco e in mio proposto Deliberato, come quei ch'è certo Che giusta cosa imprende ... Io tengo al tutto necessaria la guerra, e della guerra — Se oltre il presente è mai concesso all'uomo Cosa certa veder — certo l'evento; Tanto più, quanto fien gl'indugi meno ... L'ira che addoppia l'ardimento al prode Che si sente percosso, ei non la trova Che nei prosperi casi: impaziente D'ogni dimora ove il guadagno è certo; Ma nei perigli irresoluto: ai suoi Soldati ascoso, del pugnar non vuole Fuor che le prede ... IL DOGE Dissimil certo da sì nobil voto Nessun s'aspetta il mio ...
Il conte di Carmagnola (pagina 6)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... Io 'l potrei certo ... Oh! se potete Mostrarvi al Conte, ci dicean; non egli Certo dei vinti aggraverà la sorte; Non fia certo per lui tolta un'antica Cortesia della guerra, ... Il padre Per me saluta, o giovinetto, e digli Ch'io non tel chiesi, ma che certo io sono Ch'ei non volea questa battaglia ... PERGOLA Ah! certo, Non la volea; ma fur parole al vento ...
Il conte di Carmagnola (pagina 9)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... sì certo Egli verrà ... — Terra ov'io nacqui, addio per sempre: io spero Che ti morrò lontano, e pria che nulla Sappia di te, lo spero: in fra i perigli Certo per sua pietade il ciel m'invia ... IL CONTE Che dicon essi? GONZAGA Si mostrar convinti Ai detti miei: dissero in pria, che nulla Dissimular volean; che amaro al certo Dei perduti navigli era il pensiero, E di Cremona la fallita impresa; Ma che son lieti di saper che il fallo Di te non fu; che di chiunque ei sia, Da te l'ammenda aspettano ... IL CONTE Che dì' tu di tal pace? GONZAGA Ad un soldato Tu lo domandi? IL CONTE È ver; — ma questa è guerra? — O mia consorte, o figlia mia, fra poco Io rivedrovvi, abbraccerò gli amici — Questo è contento al certo ...
Il diavolo nell'ampolla (pagina 23)
di Adolfo Albertazzi (estratti)

... E quando fu certo ... E quando fu certo, Sugnazza tacque; risalì nella biroccia prona su la bestia morta e vi si distese per il lungo, la testa poggiata su le braccia e la faccia in giù, con apparenza d'uno che cogliesse una bella occasione per schiacciare un sonnellino ... Certo: il sindaco, l'arciprete, la Congregazione di carità, gli avventori, e, quantunque non fosse in lega, i fratelli della Camera del Lavoro, subito raccoglierebbero sussidi e offerte affinchè il disgraziato non si lasciasse morire là nel fiume, con l'asino ... Certo: bastava informarli di questo proposito che aveva in mente, e tutti si darebbero d'attorno per aiutarlo ... — Ma lascerà di certo l'asino ad appestar l'aria e l'acqua, perchè, tanto, la multa non la pagherà mai! — Gli si sequestra la biroccia — ribattè il sindaco ...
Il servitore di due padroni (pagina 12)
di Carlo Goldoni (estratti)

... Io nella locanda non entro certo ... Un certo signor Federigo Rasponi è alloggiato in questa locanda? CAMERIERI Sì, certo ... Disime, conossive vu un certo Truffaldin Batocchio? SMERALDINA Mi pare averlo sentito nominare una volta, ma non me ne ricordo ... TRUFFALDINO Che vol dir: no, certo ...
Il servitore di due padroni (pagina 18)
di Carlo Goldoni (estratti)

... PANTALONE Xèlo omo da qualcossa sto so servitor? (a Florindo) FLORINDO Per quel poco tempo, ch'io l'ho meco, è fidato certo, e mi pare di abilità ... E poi non ho, per dirvela, certo impegno ... Non voglio certo far torto alla signora Clarice ...
L'Olimpia (pagina 5)
di Giambattista Della Porta (estratti)

... Il fuoco d'amore si consuma piuttosto da se stesso col tempo che con ricordi o solleciti avedimenti: però andiamo a Capovana a trovar Giulio studente che conoscemmo in Salerno, ché quel certo mi rallegrará con alcuna buona novella di Olimpia mia ... Non ti ha scritto Giulio che Olimpia non voleva che tu fussi venuto a Napoli? e non ci fu detto nel diversorio che Olimpia si maritava con un certo capitano famigerato? LAMPRIDIO ... Rumina un certo quid de nupzie e ringrazia l'altitono Giove che sian pur fatte ...
L'amore che torna (pagina 3)
di Guido da Verona (estratti)

... Certo se ne avvide: una sua mano furtiva mi cercò ... Certo non posso impedirmi d'ammirare il vostro imperturbabile coraggio ... Certo non hai avuta mai un'attitudine vera per il canto, ma in altri tempi amavo immensamente udirti accennare qualche bella canzone sottovoce ... » No, certo ... Oh, quante infrenabili tossi! quanti urti — per inavvertenza — nelle tavole, cercando che si destasse! E dietro queste piccole astuzie, nel mio cuore angosciato quanta immensa pietà! Certo v'erano in me due uomini ben distinti, che senza posa cercavano di sopraffarsi; due uomini di natura inconciliabile, negazione perpetua l'uno dell'altro, ed io stesso non riuscivo a comprendere per quale occulto legame potessero convivere insieme ...
L'amore che torna (pagina 33)
di Guido da Verona (estratti)

... — Se fossi certo che lei sposa la Laurenzano ... Di questo non avrei potuto certo sperare il perdono ... L'usuraio di Terracina non sarebbe stato in ciò per nulla diverso dalle dame di Roma, le quali sognavano a palazzo Materdomini una sala di più dove danzare, dove amoreggiare, dove splendere, nè dagli amici dei teatri, dei Circoli e degli ippodromi, che certo non avevano dimenticate le mie liberalità di un tempo ... Essi certo non avrebbero giudicata l'azione mia secondo il suo giusto valore, nè con indulgenza, ...
L'amore che torna (pagina 38)
di Guido da Verona (estratti)

... Debbo certo avervi già veduto ... — Certo, certo vi ho veduto; ed in ogni modo ho inteso parlare di voi ... — Certo non lo fui nella mia prima giovinezza; ma ora comincio ad avere qualche capello bianco ...
L'amore che torna (pagina 41)
di Guido da Verona (estratti)

... — Non per farmene un vanto, ma certo non mi sono risparmiato neppure io ... — Certo: non è l'amore ... Voi siete certo un uomo pieno di spirito, ma avete un gran difetto: quello di esser troppo teorico e poco pratico, almeno per gli altri ... Non è certo una casa della grande società, ma nemmeno della società equivoca ...
L'amore che torna (pagina 42)
di Guido da Verona (estratti)

... — Ed è qui allora che si mettono all'incanto? — Oh, no! vi assicuro di no! — egli rispose con un certo risentimento ... Fui certo allora che questo avventuriero cauto e simpatico doveva necessariamente aver nel pugno le redini del comando in quella casa gioconda e piena d'agguati ... — Certo il d'Hermòs mi avrà un poco diffamato! Egli mi trova un uomo senza vizi, e questo, agli occhi di quel terribile uomo, sembra essere il peccato maggiore ... — Veramente con lui non ho protestato, ma con voi, con una signora che certo è in grado di apprezzare tutta la delicata eleganza che può essere nei vizi d'un uomo, non voglio subire una simile taccia d'insulsaggine ... — Certo rimpiangerei questi buoni amici, che sono in fondo la mia vita, ora specialmente che ho passata l'età nella quale un viaggio in Italia, un viaggio d'amore, s'intende, compensa di tutto ciò che si abbandona ...
L'amore che torna (pagina 46)
di Guido da Verona (estratti)

... — Quale? — Sì: quel certo Schillenheim, quell'ufficiale austriaco ... — Come avete conosciuto Elia d'Hermòs? Certo la sua domanda non era oziosa ... — Per parlarmi d'amore? — Ma certo ...
L'amore che torna (pagina 51)
di Guido da Verona (estratti)

... Dunque, Germano mio, quale consiglio ti potrei suggerire? Se dovessi parlarti seriamente, certo ti annoierei; se volessi farti qualche rimprovero, mi troveresti uggioso, e se infine cercassi di concludere che la condizione in cui versi non è altro che il frutto inevitabile de' tuoi malanni, potresti a buon diritto rispondermi che non ho fatta una scoperta straordinaria ... Ma certo sarà troppo tardi ... ma è certo che anch'ella finirà con piegarsi al matrimonio ...
L'amore che torna (pagina 52)
di Guido da Verona (estratti)

... — Dove pensi andare? — gli domandai con un certo stupore ... Certo non faccio pompa de' miei sentimenti; li tengo per me, con una certa gelosia, lasciando che gli altri giudichino appunto dalle apparenze ... Mi hanno chiamato una volta «il corruttore», e certo io considero gli uomini sotto un aspetto puramente utilitario ... Un certo rincrescimento nel vedere un uomo come te ridotto alle meschine angustie della gran fauna borghese, una simpatia spontanea da uomo ad uomo, un bisogno quasi di paternità che m'invade con il crescere degli anni, ed ancora, che vuoi? la inguaribile malattia di tutti i maestri: quella di far discepoli, per non aver studiato invano questo grande problema della vita, la quale è un grande libro di chiromanzia, pieno di molta saggezza per chi vi sappia leggere ... Certo avevi grandi attitudini alla pittura; è peccato non averne ricavato nulla ...
L'amore che torna (pagina 53)
di Guido da Verona (estratti)

... Anzi egli si è lagnato con me della tua scomparsa, perchè non ha più occasione di fare quel certo pasticcio di selvaggina che amavi tu solo e che Edoarda si forzava d'inghiottire per farti piacere ... Riuscimmo quasi a convincere la zia che il prete si fosse innamorato di lei, ed a convincere il curato che la zia gli professasse un certo qual tenero ... — Certo, — mi rispose ... La sua trasfigurazione si compie con lentezza, ma certo da questa sciagura uscirà una donna diversa da quella che tu hai conosciuta ...
L'amore che torna (pagina 54)
di Guido da Verona (estratti)

... Ma questi atti pieni di una loro bellezza plebea, compiuti da un uomo che professò le abitudini più signorili, muovono in genere un rispetto vicino quasi alla pietà, il qual rispetto, fra tutte le ammirazioni, è certo la meno ambita e la meno lusinghiera ... Non certo la paura m'impediva di abbandonarmi pienamente allo scaltro avventuriero, ma la servile bassezza delle imprese che i suoi bei sofismi velavano a mala pena; non la paura del danno, ma la salvaguardia legittima che dovevo al mio nome; non l'incapacità infine di vincere la mia coscienza, ma lo sdegno quasi atavico per tutte le ineleganze, anche morali ... Certo, infuori da tutte l'altre, v'era un'ultima possibilità, v'era un'idea quasi lontana, che si avanzava nel mio cervello, da prima timida e tosto respinta, indi più definita, più certa, più persuadente ... Sì, certo; quando nella vita non è più possibile andar oltre, si può talvolta, quasi per una rimembranza di noi stessi, far ritorno verso ciò che fu nostro ...
L'amore che torna (pagina 71)
di Guido da Verona (estratti)

... — Certo; ma dimmi solo se t'incarichi della faccenda ... — Oh certo! Ne ho veduto anche il ritratto in una rivista ... — Certo, — affermai ... — Certo, — risposi leggermente; — vicino a questo, come a tutti gli altri pericoli, a tutte le altre tentazioni della vita ...
L'arte di prender marito (pagina 15)
di Paolo Mantegazza (estratti)

... Sanno però parlare il francese e l'inglese e hanno una vernice molto sottile di coltura letteraria e in società si fanno ammirare per la loro toeletta inappuntabile ed anche per un certo spirito ... Poveretta! Il marito fannullone non perde di certo l'abitudine dell'ozio a 35 o a 40 anni, e nella noia della famiglia, tramontata ben presto la luna di miele, trova un nuovo e più potente pretesto per ritornare al club e al giuoco, che solo può dargli una forte emozione, che gli dà la coscienza di vivere ... Caro tesorino mio, niña de mis ojos (come ti direi in Spagna), tu non sposerai di certo nè un contadino, nè un fabbro, nè un falegname; ma un ingegnere, un medico, un avvocato o, come si suol dire, un possidente ... O l'una o l'altra pianta morrà di certo ...
La strega ovvero degli inganni de' demoni (pagina 15)
di Giovan Francesco Pico Della Mirandola (estratti)

... Io certo che prima arei facilmente perdonato a questa sorte d'uomini, stimando che il peccato loro non fusse altro che leggerezza, circa all'esser condotti in questi errori: e credevomi che le streghe fusseno ingannate, facendo parere loro quel che non è; e giurerei che elle sono sbeffate per tal via ... Non mai certo, ma ho bene parlato a quelli che affermano averlo inteso da chi vi è navigato ... Certo che di queste terre nuove non n'hanno parlato nè Strabone, nè Tolomeo, nè quelli che son tenuti fabulosi, e delle streghe se ne fa menzione chiaramente ne' libri degli antichi, e de' moderni ... Io mi sento già già in un certo modo pender l'animo per piegare nella opinione tua ... Per le quali cose io raccolgo la tua instabile opinione, se già non mi dessi ad intendere, che forse le abbia dette per ironia, sendo tu assuefatto a quello scherzare che usano i poeti, ovvero, pratico ne' dialoghi di Socrate, da' quali non si può cavare mai un certo che di fermo e stabile, ovvero si cava con gran difficultà ...
La vita comincia domani (pagina 3)
di Guido da Verona (estratti)

... certo! quando penso ... certo! quando medito faccio la calza ... Allora Stefano s'avvicinò alla moglie con un certo impaccio, e fattosi grave le domandò sottovoce: — Dimmi un po', Francesca ... ma, certo, è preoccupata del marito ... certo è preoccupata di lui anche, ma non solo di lui ... Allora ella si volse a Marcuccio: — E tu, Marcuccio, lavori? — Certo, scrivo ...
La vita comincia domani (pagina 5)
di Guido da Verona (estratti)

... Ma sùbito si arrese a quel ragionamento: — Certo la sera è meglio; si è più raccolti ... Ma lo scemo, senza badarle: — E quando avrò pubblicato il libro, mi chiameranno professore? — Certo, certo! Marcuccio si allontanò mormorando: — Celebre! celebre ... e tutto questo può turbare una ragazza, può farle un certo male, può darle quasi una profonda voglia di piangere ... certo: si sa tacere ...
La vita comincia domani (pagina 59)
di Guido da Verona (estratti)

... Ma so che il suo tempo è prezioso, onorevole, e non sarei certo venuto a farglielo sprecare inutilmente ... Siamo stati in un certo senso i Cavalieri dell'Ideale, abbiamo incatenate le ali dei mulini a vento ... Da uomo astuto il Donadei certo comprese quel mercato che gli si proponeva, ma finse di non avvedersene e disse in tono declamatorio: — Io non ho, signor Metello, altra preferenza che quella di seguire in tutte le mie azioni l'onestà e la giustizia ...
Mastro don Gesualdo (pagina 55)
di Giovanni Verga (estratti)

... Non lo trovi, un parente affezionato come lui, senti! - Certo, certo ... - Certo, certo, - ...
Mattinate napoletane (pagina 17)
di Salvatore Di Giacomo (estratti)

... Fumava certo suo mozzicone in punta alle labbra, passando la palma di una mano sul cocuzzolo, e con il pollice e l'indice dell'altra acconciando delicatamente sotto i mustacchi il mozzicone che certo gli diventava una grande voluttà in agonia ... Pure andava guardando, con boccacce che certo nella smorfia erano meraviglia e ammirazione ... Di certo era qualche pittore mattiniero, che a un momento, cavati di saccoccia un albo e la matita, si mise a sedere sul primo gradino d'uno di quei palazzetti, e cominciò a sgorbiare sulla carta il balconcello di Gennaro Auriemma, armiere, che in quel punto schiacciava un bel sonno, senza mai poter supporre che ventura toccasse ai poponi suoi, dei quali aveva fatta uno festo in giro alla balaustra del balconcello, e che l'ometto ora contemplava attentamente per metterli sulla carta, insieme alla grondaia, ai vasi di maggiorana e ad una gabbia, ove una quaglia sonnecchiava ...
Piccolo mondo moderno (pagina 28)
di Antonio Fogazzaro (estratti)

... Poichè stanno per entrare un certo signor Bach, un certo signor Haydn, un certo signor Marcello e altri personaggi in parrucca, spadino, calze di seta e fibbie di brillanti, sia l'accoglienza gaia! Champagne! Fanelli brinda spiritosamente alla più vibrante di modernità fra le dee di villa Diedo ...
Piccolo mondo moderno (pagina 38)
di Antonio Fogazzaro (estratti)

... Io questo lo desumo da varie piccole, piccolissime cose che so e anche da certo discorso ch'egli deve aver fatto al Bassanelli, il quale non gli è poi tanto cordiale amico, per certe sue intime ragioni ... "Ora se per caso, avendo luogo le elezioni generali, Maironi fosse portato e si lasciasse portare dai socialisti, pensi come lo dovrei garbatamente malmenare! Lei vede ora, Commendatore, dove riesco e in qual modo Ella può evitare a mia moglie e a me, forse per la salute di un'anima e certo per la nostra pace domestica, il dissidio di cui abbiamo parlato!" Così dicendo, il cavalier Soldini rideva e il Commendatore rispose "no no no, non vedo, non vedo, non vedo" ridendo anche lui, come uno che vedesse benissimo ... Per compenso ricondusse cavallerescamente fino alla scala i suoi visitatori, molto curiosi di vedere l'annunciato autore putativo della crisi municipale, un giovinotto dalla faccia poco simpatica che stava nell'anticamera, duro come uno che non può liberarsi da certo imbarazzo, da certa soggezione e non vorrebbe parere timido nè ossequiente e ha per giunta in testa un discorsino da recitare ...
Ricordi di Parigi (pagina 21)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Ma oltre a queste ci sono mille altre manifestazioni della coscienza ch'egli ha della sua grandezza: l'ardimento, superbo con cui mette le mani nella scienza e con cui affronta, passando, i più alti problemi della filosofia; la baldanza con cui ostenta le sue licenze letterarie, come se fosse certo che, coniate da lui, saranno moneta corrente e ricchezza comune; l'intonazione solenne delle sue prefazioni, che, annunziano l'opera come un avvenimento sociale; la cura scrupolosa con cui raccoglie o fa raccogliere tutte le sue minime parole e gli atti più insignificanti della sua vita ... Certo che, dopo la prima esitanza, si fanno delle riflessioni incoraggianti ... ° 20 di via Clichy, in faccia al finestrino del portinaio, e sentii con un certo stupore, come se parlasse un altro, la mia voce che diceva:—Sta qui Vittor Hugo?—Ero ben certo che stava là; eppure restai un po' meravigliato nel sentirmi rispondere:—Si signore, al secondo piano—coll'accento della più fredda indifferenza ...
Ricordi di Parigi (pagina 38)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Ma fino a un certo segno ... Ci sono molti Parigini, certo, che sono spiritosissimi; ma questi lavorano per tutti ... Ci son certi ingredienti e un certo meccanismo per distillare quello spirito, che una volta scoperti, è finita, come delle botte «di riserva» degli schermitori ...
Romanzo d'una signorina per bene (pagina 2)
di Anna Vertua Gentile (estratti)

... Che peccato che tu non sia qui per il famoso festone, che deve essere di quelli di cui i giornali si interessano! Per certo avresti avuto anche tu una toeletta di rango francese, e così cammuffate, seguendo la moda della giornata, che esige vecchi balli risorti e rinnovati da un battesimo straniero, parole, biascicate in lingue d'oltre alpi e d'oltre mare, atti a l'americana e giù di lì, si avrebbe forse avuto tutte due il sommo piacere di essere giudicate signorine perfette e forse anche la gloria di leggere il nostro nome nei giornali con tanto di descrizione e di lode! Ma basta per oggi ... «Credo ch'egli sia dotato d'un certo fascino!—pensava Lucia—E il fascino ha da essere tutto ne' suoi occhi strani! Certi occhi grandi, di un colore fra il grigio e il verdastro, d'uno sguardo profondo, dolce e melanconico ad un tempo; certi occhi che non si potevano dimenticare ... Il fascino egli lo doveva avere davvero negli occhi!… Ma possedessero pure, quegli occhi, tutta la potenza affascinatrice che si volesse, a lei non avrebbero certo fatto nè caldo nè freddo ... Il suo fascino, se pure è vero che ce l'abbia, egli non pensa certo di usarlo con te!—le mormorò dentro una voce ...
Romanzo d'una signorina per bene (pagina 11)
di Anna Vertua Gentile (estratti)

... La gente non poteva certo pensare ch'egli venisse per la zia; avrebbe pensato quello che era passato nella mente dell'ingegnere del Pozzo ... «Papà è certo da lei, adesso!—pensò ... —È là che deve passare le lunghe serate; e quando egli è là, non ricorda certo nè me, nè la povera mamma! La signora Rabbi sarebbe venuta in casa presto, per certo; e con lei sarebbero entrati nel villino un lusso maggiore, il movimento, le feste, bisognava rinunciare alle abitudini semplici e tranquille; a la quiete ... Pur certo suo padre vi doveva pensare; e forse anche la sposa ... guardatevi bene in torno; imitate se potete; se no, invidiate! Lucia non avrebbe voluto per certo imitare e nè pure invidiò ...
Romanzo d'una signorina per bene (pagina 13)
di Anna Vertua Gentile (estratti)

... Poi che veramente, fra tutta la vivace elegante schiera di signore e signorine della spiaggia, Lucia, alta e snella, dal viso fine animato da due magnifici occhioni scuri, era certo quella che maggiormente colpiva e attirava ... Ma per tirar via a menare una vita compagna, non bastano certo le rendite d'un industriale a pena due volte milionario ... E poi sua zia per certo esagerava ... Possibile che suo padre fosse acciecato a quel punto?… Lui che aveva fatto la sua fortuna a forza di onesta accortezza, di economia, di ordine?… Possibile che la passione, per quanta forte, gli facesse dimenticare i suoi doveri verso di lei, l'unica figliola, e verso la società della quale s'era meritato la stima?… che gli offuscasse nell'anima il sentimento della dignità, lo isolasse per così dire, da tutto e tutti assorbendolo completamente?… No; ciò non poteva essere; per quanto bella, per quanto affascinante, una donna non può staccare un gentiluomo da suoi più legittimi, più santi doveri!… La zia doveva per certo esagerare, povera donna! Chiuse ...