Libri castellano
Libri su castellano, con la parola castellano
Confessioni di un Italiano (pagina 45)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Che viso che occhi che figura facesse allora il povero prete, voi lo potete immaginare! Rimase in quella malferma posizione di curiosità di paura di stupore nella quale lo avea colto il minaccioso apparimento del castellano; il mantino gli cascò a terra, e tra le falde del giubbone e le coscie faceva con le mani un certo armeggio che voleva dire: — Siamo proprio fritti! — Oh Cappellano amatissimo! come va la salute? — cominciò il feudatario ... — Non pare che sia un gran piacere — proseguì il castellano ... Eccellenza? — Andate a curare i polli, ché ho da parlar da solo al reverendo — ripigliò il castellano rivolto alla Giustina ... — Ed ora a noi — proseguì il castellano, sedendogli rimpetto ...
|
Confessioni di un Italiano (pagina 46)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Ma il castellano avea fatto i conti senza valutar la timidità eccessiva del prete ... Come si vede, il castellano avea trovato la vera strada; e infatti il Conte di Fratta, al sentirsi legger dal Cancelliere questa antifona, si dimenò tanto sul seggiolone che ne restò un pochino offesa la sua solita maestà ... Si fece un gran sussurrare contro la prepotenza del castellano di Venchieredo; e con grande rammarico del signor Conte gli stessi abitanti del castello col loro contegno caparbio e immodesto mostravano di volergli tirar addosso qualche brutto temporale ... Una sera che il portinaio avea bevuto oltre il dovere, lo tirò tanto in lingua che uscì affatto dai gangheri, e cantò e gridò su tutti i toni che il signor castellano di Venchieredo la mettesse via, se no egli, povero spazzaturaio, avrebbe messo fuori certe storie vecchie che gli avrebbero dato la mala pasqua ...
|
Confessioni di un Italiano (pagina 75)
di Ippolito Nievo (estratti)
... A dirla schietta il signor Raimondo (così chiamavasi il figlio del castellano di Venchieredo) più assai della Clara amava all'ingrosso il sesso gentile ... La gente non gridò più tanto; le spose e le ragazze del paese beccarono qualche spillone, qualche grembiule di seta; il padre Pendola era benedetto da tutti, e il nuovo castellano dovette forse a lui, se non la salute dell'anima, certo quella del corpo ... Il giovine castellano accolse con molta umanità la sua sorella di latte; si stupì di non averla mai trovata in casa le molte volte che era stato a Cordovado per salutarla; e andò anche in collera perché non gli avesse ancora fatto conoscere suo marito ... Leopardo fu persuaso alla fine che le apparenze lo avevano ingannato sulle mire di Raimondo; innamorato della moglie com'era, se ne lasciò dir tante, che finì col domandarle scusa; e poi s'affrettò a far visita con lei al castellano, e tornò a casa edificato di tanta affabilità, di tanto riserbo, benedicendo anche lui il padre Pendola, e permettendo alla moglie d'andare a stare a Venchieredo quanto più la piacesse ...
|
|