Libri cassa

Libri su cassa, con la parola cassa

Decameron (pagina 24)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... Il quale veduto, guardandosi egli da torno, niuna cosa altro che nuvoli e mare vedea e una cassa la quale sopra l'onde del mare notando talvolta con grandissima paura di lui gli s'appressava, temendo non quella cassa forse il percotesse per modo che gli noiasse; e sempre che presso gli venia, quando potea con mano, come che poca forza n'avesse, la lontanava ... Ma come che il fatto s'andasse, adivenne che solutosi subitamente nell'aere un groppo di vento e percosso nel mare sì grande in questa cassa diede e la cassa nella tavola sopra la quale Landolfo era, che, riversata, per forza Landolfo lasciatala andò sotto l'onde e ritornò suso notando, più da paura che da forza aiutato, e vide da sé molto dilungata la tavola: per che, temendo non potere a essa pervenire, s'appressò alla cassa la quale gli era assai vicina, e sopra il coperchio di quella posto il petto, come meglio poteva, con le braccia la reggeva diritta ... Il dì seguente appresso, o piacer di Dio o forza di vento che 'l facesse, costui divenuto quasi una spugna, tenendo forte con ammendune le mani gli orli della cassa a quella guisa che far veggiamo a coloro che per affogar sono quando prendono alcuna cosa, pervenne al lito dell'isola di Gurfo, dove una povera feminetta per ventura suoi stovigli con la rena e con l'acqua salsa lavava e facea belli ... Questi non potea favellare e poco vedea, e per ciò niente le disse; ma pur, mandandolo verso la terra il mare, costei conobbe la forma della cassa, e più sottilmente guardando e vedendo conobbe primieramente le braccia stese sopra la cassa, quindi appresso ravisò la faccia e quello esser che era s'immaginò ... Per che, da compassion mossa, fattasi alquanto per lo mare, che già era tranquillo, e per li capelli presolo, con tutta la cassa il tirò in terra e quivi, con fatica le mani dalla cassa sviluppategli e quella posta in capo a una sua figlioletta che con lei era, lui come un piccol fanciullo ne portò nella terra: e in una stufa messolo, tanto lo stropicciò e con acqua calda lavò, che in lui ritornò lo smarrito calore e alquante delle perdute forze ... Per che alla buona femina parve di dovergli la sua cassa rendere, la qual salvata gli avea, e di dirgli che omai procacciasse sua ventura; e così fece ... Costui, che di cassa non si ricordava, pur la prese, presentandogliele la buona femina, avvisando quella non potere sì poco valere, che alcun dì non gli facesse le spese; e trovandola molto leggiera assai mancò della sua speranza ... Ma sì come colui che in piccol tempo fieramente era stato balestrato dalla fortuna due volte, dubitando della terza, pensò convenirgli molta cautela avere a voler quelle cose poter conducere a casa sua: per che in alcuni stracci, come meglio poté, ravoltele, disse alla buona femina che più di cassa non aveva bisogno, ma che, se le piacesse, un sacco gli donasse e avessesi quella ... La buona femina il fece volentieri; e costui, rendutele quelle grazie le quali poteva maggiori del beneficio da lei ricevuto, recatosi suo sacco in collo, da lei si partì; e montato sopra una barca passò a Brandizio, e di quindi, marina marina, si condusse infino a Trani, dove trovati de' suoi cittadini, li quali eran drappieri, quasi per l'amor di Dio fu da lor rivestito, avendo esso già loro tutti li suoi accidenti narrati fuori che della cassa; e oltre a questo prestatogli cavallo e datagli compagnia, infino a Ravello, dove del tutto diceva di voler tornare, il rimandarono ...
Decameron (pagina 148)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... Io voglio che tu dichi a Spinelloccio che domattina in su l'ora della terza egli truovi qualche cagione di partirsi da me e venirsene qui a te; e quando egli ci sarà, io tornerò, e come tu mi senti così il fa entrare in questa cassa e serracel dentro: poi quando questo fatto avrai, e io ti dirò il rimanente che a fare avrai; e di far questo non aver dottanza niuna, ché io ti prometto che io non gli farò male alcuno ... ” Partitosi adunque Spinelloccio dal Zeppa, data una sua volta, fu in casa con la moglie di lui; e essendosene entrati in camera, non stette guari che il Zeppa tornò; il quale come la donna sentì, mostratasi paurosa molto, lui fece ricoverare in quella cassa che il marito detto l'avea e serrollovi entro e uscì della camera ... Quando la donna vide serrare la camera dentro, disse: “Oimè, Zeppa, che vuol dir questo? dunque mi ci avete voi fatta venir per questo? ora è questo l'amore che voi portate a Spinelloccio e la leale compagnia che voi gli fate?” Alla quale il Zeppa, accostatosi alla cassa dove serrato era il marito di lei e tenendola bene, disse: “Donna, in prima che tu ti ramarichi, ascolta ciò che io ti vo' dire ... ” A cui il Zeppa rispose: “Sicuramente io il farò; e oltre a questo ti donerò un così caro e bel gioiello come niuno altro che tu n'abbi”; e così detto, abbracciatala e cominciatala a basciare, la distese sopra la cassa nella quale era il marito di lei serrato e quivi sù, quanto gli piacque, con lei si sollazzò e ella con lui ... Spinelloccio, che nella cassa era e udite aveva tutte le parole dal Zeppa dette e la risposta della sua moglie e poi avea sentita la danza trivigiana che sopra il capo fatta gli era, una grandissima pezza sentì tal dolore, che parea che morisse; e se non fosse che egli temeva del Zeppa, egli avrebbe detta alla moglie una gran villania così rinchiuso come era ... Il Zeppa, stato con la donna quanto gli piacque, scese della cassa; e domandando la donna il gioiello promesso, aperta la camera fece venir la moglie, la quale niuna altra cosa disse se non: “Madonna, voi m'avete renduto pan per focaccia” e questo disse ridendo ... ” Spinelloccio, uscito della cassa, senza far troppe novelle disse: “Zeppa, noi siam pari pari, e per ciò è buono, come tu dicevi dianzi alla mia donna, che noi siamo amici come solavamo e, non essendo tra noi dua niuna altra cosa che le mogli divisa, che noi quelle ancora comunichiamo ...
Il ponte del Paradiso (pagina 12)
di Anton Giulio Barrili (estratti)

... — Ma non la perderò; — riprese Raimondo, — poichè rimarrà nella mia cassa forte ... Che cosa penserà ella? Che io sono un matricolato furfante, entrato destramente nelle tue grazie, in veste di amico sincero, coll'idea di accostarmi alla cassa ... Quanto allo scrupolo che hai per la mia cassa, siccome è una probabilità molto lontana che io debba fare al banchiere Cantelli il discorso che ti avevo accennato, è chiaro che io non ne debba parlare a nessuno, e molto meno a mia moglie, colla quale, del resto, io non ho mai discorso d'affari ... Per tua norma, la casa e la cassa le ho sempre tenute separate; è l'unico modo perchè non si diano noia a vicenda ...