Libri casa

Libri su casa, con la parola casa

Confessioni di un Italiano (pagina 10)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Un cancelliere che con tre sgorbi di penna poteva a suo capriccio gettar fuori di casa in compagnia della miseria e della fame due tre o venti famiglie, doveva sembrare a quei poveretti qualche cosa di simile ad uno stregone ... In compagnia delle persone di casa che ho nominato fin qui, il piovano di Teglio, mio maestro di dottrina e di calligrafia, usava passar qualche ora sotto la cappa del gran camino, rimpetto al signor Conte, facendogli delle gran riverenze ogni volta ch'esso gli volgeva la parola ... Circa le sue facoltà morali, per esser nato nel Settecento lo si potea vantare per un modello d'indipendenza ecclesiastica; giacché le riverenze profondissime che faceva al Conte non lo impedivano dal condursi a proprio talento nella cura d'anime; e forse anco, esse equivalevano a questo modo di dire: “Illustrissimo signor Conte, io la venero e la rispetto; ma del resto a casa mia il padrone sono io” ... Per questo quando gli bisognava stare in castello pareva sempre sulle spine; e credo che se ora che è morto gli si volesse dare un vero purgatorio, non occorrerebbe altro che rimetterlo a vivere in corpo d'un maestro di casa ...
Confessioni di un Italiano (pagina 30)
di Ippolito Nievo (estratti)

... S'aggiungeva che la fatica mi spossava e che avea d'uopo di tutto lo spavento che mi metteva in corpo il pensiero di non poter arrivare a casa, per persuadere le mie gambe ad andare innanzi ... Ma chi doveva esser stato sì gonzo da piantar casa in quelle fondure? Io mi ci fidava e tirava innanzi ... — Ecco; — risposi io — sono scappato di casa per qualche dispiacere, e camminai camminai, finché giunsi in un bel luogo dove vidi molta acqua molto sole e moltissime belle cose che non so cosa le sieno: ma nel ritorno mi trovai piuttosto imbrogliato, perché si faceva scuro e non mi ricordava la strada, e correndo alla ventura adesso mi vedo qui, e non so proprio dove mi sia ... — Sei dietro San Mauro verso la pineta, fanciullo mio; — riprese quell'uomo — ed hai quattro miglia buone per giungere a casa ... — Signore, la è tanto buono — soggiunsi io di bel nuovo, facendo forza colla paura maggiore alla minore — che la mi dovrebbe insegnare qual modo debba tenere per giunger a casa per le più spiccie ... — Potrebbe anche darsi! — E feci un rapido esame di coscienza dal quale mi parve rilevare che io avea peccati oltre al bisogno per dargli ogni diritto di condurmi a casa sua ...
Confessioni di un Italiano (pagina 75)
di Ippolito Nievo (estratti)

... — No, non era quello il modo di guadagnarsi l'affetto della gente, e di serbare il decoro e le dovizie della casa! Anche fra i suoi vecchi ce n'erano stati di giovani, di peccatori; ma almeno si comportavano con prudenza, non menavano in pompa le loro colpe, non si esponevano stoltamente all'ira degli altri, evitavano il cattivo esempio, e non aizzavano il prossimo a quel peccataccio turco e scomunicato che è la vendetta! Oh benedetta la prudenza degli avi! — Il giovinastro, com'era ben naturale, pigliò di questi consigli la parte che gli quadrava meglio; si diede a pensar le cose prima di farle, e a nasconderle bene dopo averle fatte ... Ascoltava pazientemente le loro filastrocche, li raccomandava al Cancelliere, al fattore; e portava loro fino a casa la risposta di un'istanza esaudita, o d'un conto saldato ... Il giovine castellano accolse con molta umanità la sua sorella di latte; si stupì di non averla mai trovata in casa le molte volte che era stato a Cordovado per salutarla; e andò anche in collera perché non gli avesse ancora fatto conoscere suo marito ... Leopardo fu persuaso alla fine che le apparenze lo avevano ingannato sulle mire di Raimondo; innamorato della moglie com'era, se ne lasciò dir tante, che finì col domandarle scusa; e poi s'affrettò a far visita con lei al castellano, e tornò a casa edificato di tanta affabilità, di tanto riserbo, benedicendo anche lui il padre Pendola, e permettendo alla moglie d'andare a stare a Venchieredo quanto più la piacesse ... — Padre — gli disse ella una sera in casa Frumier, dopo aver abbandonato il gioco per non so qual pretesto, ed essersi ritirata con lui su un cantone della sala — padre, ella è ben fortunato di aver un allievo che le fa onore! La Contessa volse un'occhiata quasi materna a Raimondo che ritto dinanzi a Clara aspettava ch'ella avesse finito di prendere il caffè per ricevere la tazzina ...
Confessioni di un Italiano (pagina 79)
di Ippolito Nievo (estratti)

... La signora volle quasi gettargli le braccia al collo, e lo ricompensò coll'assicurarlo che un suo semplice motto lasciato cadere intorno allo stabilimento di lui in casa Frumier, era stato accolto dal Senatore e dalla moglie con tal festosa premura da augurarsene un pronto adempimento dei loro voti ... — Ora poi — disse la signora all'orecchio del reverendo che si era seduto a tavola vicino a lei a dispetto del solito cerimoniale di casa — ora poi lasci fare a me ... Il celebre, l'illustre, il dotto, il santo padre Pendola si ritirava in casa Frumier, stanco delle fatiche d'un lungo apostolato ... Raimondo aveva fatto le viste di adirarsi perché egli volesse uscire di sua casa prima che fosse entrata la sposa; ma il buon padre non ebbe bisogno di sfiatarsi per persuaderlo che ad un giovine vicino a fidanzarsi non si affaceva la tutela del precettore, e che per tutte le ragioni conveniva che la sua partenza da Venchieredo precedesse d'alcun poco la celebrazione degli sponsali ... Quando i genitori vogliono, il dovere delle ragazze fu sempre quello di obbedire, almeno in questa casa; e non si vedranno novità, no, non si vedranno ...
Confessioni di un Italiano (pagina 84)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Il padre Pendola non era uomo da mettersi a poltrire in un posto di maestro di casa sull'età dei cinquant'anni, quand'appunto l'ambizione si ristringe per diventar più alta ed ostinata ... Cappellano e consigliere favorito di casa Frumier aveva egli potuto accaparrarsi la stima dei molti preti e monsignori che la frequentavano: non gli mancavano né le sante massime né i pronti ripieghi di coscienza per innamorare ambidue i partiti; e tanto bene vi riescì, e tanto seppe destramente metter in mostra questo suo trionfo, che, venuta la cosa agli orecchi del Vescovo, si diceva che questi ad ogni imbroglio che turbava la diocesi usasse esclamare: — Oh fossi io il padre Pendola! Oh avessi in Curia il padre Pendola! — L'umiltà di questo diede maggior rilievo alle esclamazioni episcopali; e venuto a morte il segretario d'allora, vi furono preti d'ambidue i partiti clausetani e bassavoli che supplicarono presso il Frumier perché egli inducesse il padre ad accettare quel posto ... La Pisana, dopoché Lucilio era partito e il Venchieredo aveva abbandonato la loro casa, faceva l'occhiolino a Giulio Del Ponte, e sul serio stavolta, perché l'aveva i suoi quindici anni, e ne mostrava e ne sentiva forse diciotto ...
Confessioni di un Italiano (pagina 88)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Peraltro io mi stupii sempre che col grande magnificar ch'ella faceva l'eccellentissima casa Frumier, rimanesse poi mogia, imbrogliata e quasi uggiosa quando vi compariva in conversazione ... La signora Veronica si compiaceva di gabbarmi per questa mia smania, e m'intratteneva sovente del gran chiasso che la Pisana faceva a Portogruaro, e di Giulio Del Ponte che moriva per lei, e di Raimondo Venchieredo che, escluso dal vederla a Fratta o in casa Frumier, l'aspettava sulla strada o nei luoghi ov'ella costumava passeggiare ... Qualche volta mi ricoverava a Cordovado in casa Provedoni dove almeno un po' di pace, un po' di giocondità famigliare mi rinfrescava l'anima quando non la guastava la Doretta colle sue scappatelle o co' suoi grilli da gran signora ... L'Aquilina era una fanciulla di forse appena dieci anni; ma attenta grave e previdente come una reggitrice di casa ...
Confessioni di un Italiano (pagina 116)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Mentre il grosso della loro schiera saccheggiava arbitrariamente i pubblici granai e l'erario di Portogruaro, alcuni sbandati invasero una onorevole casa signorile, e svillaneggiarono e straziarono tanto una vecchia signora inferma più che centenaria rimasta sola in quella casa, che ella ne morì di disperazione e di crepacuore ... Non contando il ronzino di Marchetto che lasciò il tafferuglio per tornarsene a casa come doveva far io, ci fu il cane del Capitano, il vecchio Marocco, che sdegnò di accompagnarsi al padrone nella sua fuga verso Lugugnana ... Reduce a casa, quella frotta di vigliacchi restò tanto attonita e confusa, che non sentirono neppur il puzzo di quella carogna che appestava l'aria da tre giorni ...
Confessioni di un Italiano (pagina 117)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Il primo che fece festa al ritorno del figliuol prodigo, scommetto io che fu il cane di casa! E quando mi si gracchia intorno sull'inutilità ed il pericolo di questa numerosa famiglia canina che litiga all'umana il nutrimento, e le inocula talvolta una malattia spaventosa e incurabile, io non posso far a meno di sclamare: — Rispettate i cani! — forse adesso si può star in bilico, ma forse anche, e Dio non voglia, verrà un tempo che si giudicheranno migliori affatto di noi! Di questi tempi ne furono altre volte nella storia dell'umanità ... La Contessa mi ammoniva di prepararmi a riprendere nella società il posto concesso ad un rappresentante del patrizio casato degli Altoviti; aggiungeva che mio padre non iscriveva lui perché avea disimparato l'alfabeto italiano, che smontassi intanto presso di lei non più in casa Frumier ma in casa Perabini in Canarregio, e finiva col mandare al diletto nipote i baci suoi e della cugina Pisana ...
Confessioni di un Italiano (pagina 126)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Quella nuova libertà quella felice eguaglianza quella imparziale giustizia coi Francesi per casa cominciò ad andarmi un po' di traverso ... Con tali conforti tornai verso casa ove mio padre mi significò che era molto contento del posto a me riserbato nella futura Municipalità; e che badassi a condurmi bene e ad assecondare i suoi consigli, se voleva andare più in su ... La maggior parte tremava di paura e d'impazienza; avevano fretta di sbrigarsi, di tornare a casa, di svestir quella toga, omai troppo pericolosa insegna d'un impero decaduto ...
Confessioni di un Italiano (pagina 134)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Il vecchio Navagero che non vuol per casa damerini e cascamorti di Venezia ha ben dovuto sopportar in pace questo intruso d'oltremare ... Peraltro condotta ch'egli ebbe la moglie a casa in due stanzette vicino al Ponte Storto, e rimasto solo con me, rimise un poco di quella sostenutezza e mi diede il perché e il percome di quella loro venuta a Venezia ... Il signor Raimondo non volendo separarsi dal suo segretario, Leopardo e la Doretta avean dovuto spiantar casa pur essi; e così si trovavano a Venezia ... Già subito dopo la mia partenza egli avea comperato un podere di casa Frumier vicino a Portovecchio; e poi lo veniva arrotondando col convertire in ipoteche i sussidii che anticipava alla famiglia dei padroni ... Il Cappellano, poveretto, aveva paura perfino dell'ex–sagrestano e non ci guardava pel sottile: il piovano di Teglio, veduto di mal occhio nella parrocchia pel suo costume arcigno e tirato, aveva in casa sua troppe seccature per poter mettere il naso in quelle degli altri ...
Confessioni di un Italiano (pagina 135)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Lucilio passava come un'ombra da casa a casa: si vedeva il medico che non tien più conto né della propria vita né dell'altrui, e attende a guarire più per abitudine che per convinzione di operar così qualche bene a vantaggio dell'umanità ... Io non andava mai in casa Navagero, perché ne avrei avuto troppo grave angoscia, ma me ne dava novelle Agostino Frumier ...
Confessioni di un Italiano (pagina 141)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Allora avea veduto Raimondo entrar furtivo in sua casa e nella stanza della Doretta; il resto ognuno se lo può immaginare ... Quel secondo grido chiamò nella stanza la portinaia, la Doretta e quanta gente abitava la casa ... Io partii da quella casa, ove divisava di tornare il giorno appresso per accompagnare l'amico alla sua ultima dimora; qual fosse l'animo, quali i miei pensieri non voglio confessarlo ora ... Eccoti una credenziale appunto di settemila ducati sopra la casa Apostulos in San Zaccaria; la quale tu consegnerai oggi stesso al rappresentante della casa ... La casa ch'io comperai per duemila ducati ti resta in proprietà; ne ho già steso la donazione ...
Confessioni di un Italiano (pagina 147)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Quando fu mezzanotte io presi commiato dagli Apostulos, e mi tornai verso casa rivolgendo in capo e Spiro e l'Aglaura, e il Leggendario dei santi; tutto insomma meno la deliberazione che pur doveva prendere quanto alla mia sorte futura ... Mi chiusi in casa e poi in camera a rosicchiare come la vigilia un tozzo di pane ammuffito; in tre giorni era diventato magro come un chiodo, ma neppur la fame mi induceva a capitolare ... Credendo che l'avessero insultata per istrada, io feci per balzar fuori della porta a vendicarla contro chi che si fosse, ma ella mi fermò per un braccio, e appoggiandovisi sopra mi menò verso la scala e su per essa fino alla stanza di ricevimento, come se appunto la conoscesse tutti i buchi della casa; e sì che a mio credere non la ci era mai stata ... Io m'accontentava sulle prime di veder mia madre gustare saporitamente i manicaretti di casa Navagero, e perdere alla bassetta i zecchini del genero; ma poco stante mi vergognai di quello che innanzi mi appagava, e allora tra mio marito, mia madre e tutti gli altri vecchi, mediconzoli e barbassori che mi si stringevano alle coste, mi parve proprio di essere la pecora in mezzo ai lupi ...
Confessioni di un Italiano (pagina 148)
di Ippolito Nievo (estratti)

... — In quel torno fu alloggiato in casa di mio marito un officiale francese, un certo Ascanio Minato ... Per carità! Guarda! Sei la rovina della casa! Bisogna tollerar il male per fuggir il peggio ... “Ah io sono il cattivo augurio della casa?” io gridai ... “Or bene cambierò casa e vi lascerò in pace!” E tosto uscii correndo senzaché alcuno mi trattenesse, e preso un zendado all'infretta nella mia camera, andai in traccia di mio fratello ...
Confessioni di un Italiano (pagina 150)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Ogni camera ha solidi catenacci e questa è la chiave di casa; tu puoi serrarmi fuori sulla calle, se vuoi, che non me ne lamenterò ... Allora, appena fui alzato, ci convenne pensare a vivere: cioè ad ire in traccia d'una donna che attendesse alla cucina e ai fatti più grossolani della casa ... Conosceva qualche comare nel Campo vicino, mi raccomandai a questa e a quella, e mi accomodarono d'una serva che almeno a vederla dovea bastare di per sé a guardare una casa contro i Turchi e gli Uscocchi ...
Confessioni di un Italiano (pagina 151)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Di più era certo che chi volesse entrare in casa e s'affacciasse a quello spettacolo, sarebbe ito piuttosto a casa del diavolo che avanzar un passo oltre la soglia; tanto era graziosa e piacevole ... Mi scoperse poi certi segreti di casa che avrei amato meglio ignorare tanto mi stomacarono ... Ma finalmente la se n'era accorta, e in onta alla silenziosa indifferenza della Contessa, ella sui due piedi avea cacciato la Rosa fuori di casa ...
Confessioni di un Italiano (pagina 153)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Mi decisi dunque a volgermi verso casa, ma qual fu il mio stupore quando sulla porta mi scontrai nella Pisana, la quale doveva esser arrivata da un pezzo e pur si stava lì chiacchierando amichevolmente con quella tal Rosa, con quella cameriera che le faceva questuar l'elemosina dai suoi adoratori? Ella non parve turbata per nulla della mia presenza; salutò la Rosa di buonissimo garbo, invitandola a visitarla e si fece poi entro l'uscio insieme con me sgridandomi perché aveva tardato ... Le dissi adunque che mi era stupito assai di vederla in istretto colloquio con una svergognata di quella natura, dalla quale avea ricevuto offese imperdonabili; e che non ci vedeva il perché la si fosse fermata a cinguettare sull'uscio di casa con tutto l'interesse che avevamo a non farci osservare ... Pertanto mi pregò di darle mano in questa buona opera, concedendo per primo punto alla Rosa una camera della casa per abitarvi ... Si finì con questo accordo, che io avrei pagato la pigione della Rosa ove la dimorava allora, e soltanto dopo questa promessa la Pisana fu contenta di non tirarmela in casa ... Tra le spese occorrenti alla casa, il salario della serva, e qualche compera fatta dalla Pisana che si era ricoverata presso di me poco meno che in camicia, m'era già scivolato d'infra le dita buona parte di quello che dovea bastarmi per tutto l'anno ... La scena della Pisana coll'ufficiale còrso avea fatto chiasso, come dissi, per tutta Venezia; la sua disparizione dalla casa del marito aggiungeva mistero all'avventura, e se ne contavano di così strane, di così grosse che a ripeterle sembrerebbero fole ...
Confessioni di un Italiano (pagina 184)
di Ippolito Nievo (estratti)

... lasciò con un gesto di promessa immanchevole; e pensò forse lungo la strada al modo di non esporsi troppo coi vezzi che avrebbe dovuto fare alla padrona di casa per isnidarle il gatto dal seno ... Il giorno appresso non erano le dieci che l'ordinanza di Alessandro mi portò in casa la famosa fiera: infatti il peso non era minore della fama, e non mi ricordava mai d'aver veduto neppur nella cucina di Fratta un gatto così smisurato ... — L'ho lasciato nella sua stanza che strepitava con tutte le donne della casa — mi rispose il soldato ... — Io avea pensato di mandar la portinaia fuori di casa, e la cameriera in cerca della portinaia; sicché in quel frattempo la padrona saliva da me, io le faceva la burletta del gatto, e l'ordinanza aveva libero il campo per accomodarlo a suo modo; intanto portinaia o cameriera tornavano e mi toglievano d'impiccio ... Infatti tutta la sua convalescenza egli la passò in casa nostra colla Pisana e con Lucilio, e schivò le noie e gli incommodi degli spedali militari ... S'aggiunsero febbri e petecchie per ultimo conforto; ma appunto in casa nostra cominciò a rifiorir la salute, quando si corrompeva di fuori ...
Confessioni di un Italiano (pagina 186)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Non mi spiaceva il guadagnarmi onoratamente un pane, perché tra le dodicimila lire lasciate alla vedova del Martelli sopra una casa bancaria di Napoli, le doble spese a Genova, e le cedole negoziate a Marsiglia tutto il peculio consegnatomi da mio padre prima di morire se n'era ito in fumo ... Ma a Ferrara non le parve vero di poter variare d'alcun poco la noia domestica, e s'adoperò tanto che dovetti consentire l'ingresso in mia casa al brillante ufficiale ... Perciò stava composto e con bella creanza; come si conviene ad un magistrato ad un padrone di casa; ma teneva ben aperti gli occhi in testa, e il signor Minato aveva raramente il coraggio di incontrarli coi suoi ...
Confessioni di un Italiano (pagina 188)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Il ponte levatoio è caduto fradicio; e hanno empiuto la fossa con carri di rottami e di calcinacci tolti via dalla casa dell'ortolano che è cascata ... Fulgenzio già aveva comperato la casa Frumier a Portogruaro, e la trinciava avaramente da signore quand'io sono partito; ora suo figlio Domenico è notaio ed ha avuto un posto a Venezia, l'altro ha detto ieri la prima messa e starà in Curia per cancelliere ... Io non voglio dir male dei miei fratelli ma il primo per ignoranza, i più giovani per braveria hanno finito di metter a soqquadro tutta la casa ... Porta via di qua, strascina di là, sciupa, vendi, impresta, trovai le camere vuote: cioè [no]; correggo, Leone, che s'è trapiantato colla famiglia a San Vito a far il fattore, ha creduto bene di affittar la casa, ad eccezione di tre stanze lasciate all'Aquilina e a Mastino: ché in quanto a Grifone era partito per l'Illirico col suo mestiero di capo–mastro ... Una sera indovinereste chi mi capitò in casa? ...
Confessioni di un Italiano (pagina 195)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Tornai a casa a spazzolarmi l'abito per la presentazione che dovea succedere l'indomani ... Anch'io ricorsi alla splendidezza della mia padrona di casa per un poco di patina da lustrarmi gli stivali, e sciorinai sopra una seggiola l'unica camicia che mi rimaneva dopo quella che portava addosso ... Io diedi un'occhiata agli stivali e alla camicia, lamentando quasi di non esser rimasto a letto per conservar loro l'originaria freschezza fino al solenne momento; poi pensando che di sera non vi si abbada tanto pel sottile, e che un ex–intendente doveva possedere ripieghi di vivacità e di coltura da far dimenticare la soverchia modestia del proprio arnese, risposi all'ordinanza che sarei andato a casa del colonnello verso le otto, ed uscii poco stante di casa ... L'abate Parini, morto da sei anni e leggero di pranzo anche lui; Lucilio, partito per la Svizzera; Ugo Foscolo, professore d'eloquenza a Pavia; de' miei antichi conoscenti non ne trovava uno: la padrona di casa dandomi la sera prima la patina aveva uncinato un certo suo nasaccio che voleva dire: “State indietro con questi brutti scherzi!” Rimaneva il colonnello Giorgi; ma vi confesso che mi vergognava: come anche dubito che mi sarei vergognato di tutti gli altri se fossero stati a Milano, e che sarei morto di fame piuttosto di farmi pagare un caffè e panna da Ugo Foscolo ... Mi ricordai sul serio di avere nel taccuino il vaglia d'una somma ingente firmato da un certo giroglifico arabo ch'io non capiva affatto; ma la casa Apostulos aveva molti corrispondenti a Costantinopoli, e qualche autorità sui banchieri armeni che scannavano il sultano d'allora; corsi a casa senza pensar più all'appetito; scrissi una lettera a Spiro, vi inclusi il vaglia e la portai allegramente alla Posta ...
Confessioni di un Italiano (pagina 197)
di Ippolito Nievo (estratti)

... La casa della Contessa era delle più frequentate di Milano, ma in onta al temperamento allegro della padrona di casa le conversazioni non mi parevano né disinvolte né animate ... Siccome io avea provveduto che mi si lasciasse libero almeno un appartamentino della mia casa, ella voleva ad ogni costo accasarsi presso di me: ghiribizzo che troverete abbastanza strano raffrontato colla tenerezza e colle cure da lei prodigate fino allora al marito ...
Confessioni di un Italiano (pagina 214)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Costei si affaticava sempre oltre ogni misura, per quanto volesse darmi ad intendere il contrario; e sovente stava assente le intiere mattine, a volerle credere, per darsi bel tempo o per correre da casa a casa alle numerose lezioni che diceva avere ... Ci facevano pagare perfin l'acqua che si beveva, e meno gli scarsi aiuti mandatici da casa, la Pisana a tutto dovea provvedere ... Le sue assenze da casa si facevano sempre più frequenti e lunghe; il mio umore diventava tetro e sospettoso; ella, poveretta, per correggermi montava in collera e allora cominciavano gli alterchi e le dissensioni ...
Confessioni di un Italiano (pagina 215)
di Ippolito Nievo (estratti)

... mi nascondesse e che le lezioni le rubassero tutto quel tempo che rimaneva fuori di casa ... Si alzò dal letto, volle subito licenziar la fantesca per risparmiare la spesa, e accudir lei alle faccende di casa; io me le opposi quanto seppi, ma la volontà della Pisana era irremovibile; né malattie né disgrazie né persuasioni né comandi valsero mai a piegarla ... I primi giorni che uscì di casa non mi lasciai vincere neppur io e volli accompagnarla: ma ella se ne stizziva tanto che mi convenne anco di questo accontentarla e lasciare ch'ella uscisse sola ... Infatti alle volte tornava a casa tanto esausta di forze che per quanto si sforzasse non giungeva a nascondermi il suo sfinimento ... — No, no — mi rispose egli mestamente — gente di casa vi sarà necessaria; credete che ne proverrà gran bene anche alla contessa Pisana ...
Confessioni di un Italiano (pagina 227)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Giudicai che Spiro non sarebbe stato alieno dal mio divisamento; né rifuggii dall'arrischiare nel magnanimo tentativo il credito e le residue sostanze della casa Apostulos ... Teneva ottima compagnia a sua madre; e frequentava molto con lei la casa del conte Rinaldo di Fratta, ove dopo la morte del Navagero si era ridotta anche la reverenda Clara ... Il Conte era ancora registratore della Ragioneria del Governo a un ducato al giorno, e non viveva che nell'ufficio e nelle biblioteche; ma la Clara, avendo serbati i suoi vincoli d'amicizia colle sorelle smonacate di Santa Teresa, gli avea tirato in casa buon numero di visitatrici ...
Confessioni di un Italiano (pagina 230)
di Ippolito Nievo (estratti)

... bottega, me ne andai a casa, e non ne udii parlare per tre giorni ... Il Partistagno, che era l'altro testimonio, o non volle impicciarsi di venire a casa mia, o Raimondo credette spaventarmi presentandomi quel cotale che aveva una sì gran fama di valente spadaccino ... A quel tempo tutti i capitali della casa Apostulos erano passati in Grecia, ove Spiro molti ne aveva erogati a sussidio della nazione, e alcuni anche impiegatine nell'acquisto di fondi nelle vicinanze di Corinto ... ” Il commercio della mia ditta colla quale avea continuato le relazioni e gli affari della casa Apostolus mi metteva in grado di intraprendere questo viaggio senza disagio: tanto più che mio cognato Bruto e Donato erano piucché capaci di supplire alla mia mancanza ... Così mi partii solo, sopra la nave d'una casa corrispondente, al principiare d'agosto del milleottocentotrenta, quando appunto la rivoluzione di Francia ...
Confessioni di un Italiano (pagina 232)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Allora egli mi condusse in una casa di modesta apparenza, ove poiché ebbe preparato l'animo di mio figlio, mi introdusse nella camera ov'egli giaceva ... Ed erano state le esageratissime calunnie da lui udite in casa Fratta a danno dei repubblicani delle Romagne ... Il solo malato allegro sereno ci confortava tutti ridendo assaissimo della burla da lui accoccata ai frequentatori di casa Fratta, e godendo di udir narrare da Bruto le grandi boccacce ch'essi ne avevano fatte ... Invece ella continuò a praticare in casa Fratta e a menarvi gli altri due nostri figliuoletti; e quando io ne la biasimava ricordandole sommessamente il caso di Donato, ella mi rimbeccava stizzosamente che quel tristo caso non avrebbe amareggiato la sua vita, se io colle mie tirate liberalesche non avessi guastato il buon frutto che il giovine traeva dalla conversazione di casa Fratta ...
Confessioni di un Italiano (pagina 241)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Io certo non vengo con voi tutti i giorni perché la conversazione di casa Fratta né quella di casa Cisterna si affanno al mio gusto, ma quando ci vengo, siccome con quelle persone non ho voglia d'intrattenermi, ho tutto il tempo di osservarla ... Infatti tu non ti ci trovi bene in casa Fratta quando ci siamo noi: ma se si tratta poi di gironzolare le ore colle ore fabbricando castelli in aria e impasticciando bestemmie ed eresie col conte Rinaldo, allora non ti ritraggi punto, allora la casa Fratta ti conviene! ... Il conte Rinaldo non ci ha nulla a che fare con quei volponi che la fiduciosa santocchieria di sua sorella gli ha tirato in casa ... Finalmente una sera che l'Aquilina era uscita con suo fratello giunto allor allora dal Friuli, ed io pure doveva rimaner assente fino ad ora tarda, tornandomene non so per qual cagione a casa, ed entrato nella stanza ove lavoravano di solito le donne, non ci trovai la Pisana ...
Confessioni di un Italiano (pagina 243)
di Ippolito Nievo (estratti)

... In quei momenti, per quanto fossi vecchio, mezzo cieco e padre di famiglia, certo non ebbi tempo di pensare a' miei affaruzzi di casa ... Si armava allora la Guardia Nazionale, e mi vollero far colonnello della seconda legione; senza consultare né gli occhi né le gambe io accettai con tutto il cuore; richiamai alla memoria tutto il mio antiquato sapere di tattica militare, misi in fila e feci voltare a destra ed a sinistra alcune centinaia di giovani buoni e volonterosi, indi me n'andai a casa col cervello nelle nuvole, e l'Aquilina al vedermi incamuffato in una certa assisa che mi dava figura più di brigante che di colonnello, fu per cadere in terra per un repentino travaso di bile ... Soltanto la sera, quando mi ridussi a casa verso la mezzanotte, dopo aver subìto le più gran rampogne che possa soffrire una buona pasta di marito da una moglie bisbetica, chiesi che ne fosse di Giulio, il quale io lo aveva cercato indarno qua e là per tutto quel giorno ... Ne chiesi a casa Fratta a casa Cisterna, e non seppero dirmene nulla; tentai a casa Partistagno, ove usava molto in quell'ultimo tempo, ma mi risposero che il signor generale era partito da due giorni bestemmiando contro i suoi sette figliuoli che tutti avean voluto rimanere a Venezia, e che il signor Giulio non lo aveano veduto da una settimana ... Ma giunto che fui a casa mi sopraggiunse un violento assalto di convulsione, prima ancora che potessi porgere quella notizia all'Aquilina, accomodando come avrei saputo meglio ...
Corbaccio (pagina 11)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... Costei addunque, con romori e con minaccie e con battere alcuna volta la mia famiglia, corsa la casa mia per sua e in quella fiera tiranna divenuta, quantunque assai leggier dote recata v'avesse, come io non pienamente a sua guisa alcuna cosa fatta o non fatta avessi, soprabbondante nel parlare e magnifica dimostrantesi, come se io stato fossi da Capalle ed ella della casa di Soave, così e la nobilità e la magnificienzia de' suoi mi cominciò a rimproverare, quasi come se a me non fosse noto chi essi furono, o sieno pure ora al presente; bench'io sia certissimo che essa niuna cosa ne sa: altro ch'essa, come vana, credo che spesso vada gli scudi, che per le chiese sono appiccati, anoverando; e della vecchieza di quelli e della quantità argomenta sé essere nobile, poi tanti cavalieri sono suti tra' suoi passati e ancor più ... Addunque con questa stolta maggioranza e arroganza incominciando, sperando io sempre, quantunque io avessi per lo meno male, sì come vile, giù l'armi poste, che essa alcuna volta riconoscer si dovesse e della presa tirannia rimuoversi, pervenne a tanto che sanza pro conobbi che, dov'io pace e tranquillità mi credea avere in casa recata, conoscendo che guerra, fuoco e mala ventura recata v'avea, cominciai a desiderare ch'ella ardesse; e ciascuno luogo della nostra città, qual che si fosse più di litigi e di quistioni pieno, m'incominciò a parere più quieto e più riposato che la mia casa; e, così, veggendo venire la notte che al tornare mi vi constrignea, mi contristava, come se uno noioso prigioniere e possente e a dovere ad una prigione rincrescevole e oscura m'avesse constretto ...
Decameron (pagina 7)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... E sopra questa essaminazione pensando lungamente stato, gli venne a memoria un ser Cepparello da Prato, il quale molto alla sua casa in Parigi si riparava; il quale, per ciò che piccolo di persona era e molto assettatuzzo, non sappiendo li franceschi che si volesse dir Cepparello, credendo che ‘cappello’, cioè ‘ghirlanda’ secondo il lor volgare a dir venisse, per ciò che piccolo era come dicemmo, non Ciappello ma Ciappelletto il chiamavano: e per Ciappelletto era conosciuto per tutto, là dove pochi per ser Cepperello il conoscieno ... E così faccendo, riparandosi in casa di due fratelli fiorentini, li quali quivi a usura prestavano e lui per amor di messer Musciatto onoravano molto, avvenne che egli infermò ... “Che farem noi” diceva l'uno all'altro “di costui? Noi abbiamo de' fatti suoi pessimo partito alle mani: per ciò che il mandarlo fuori di casa nostra così infermo ne sarebbe gran biasimo e segno manifesto di poco senno, veggendo la gente che noi l'avessimo ricevuto prima e poi fatto servire e medicare così sollecitamente, e ora, senza potere egli aver fatta cosa alcuna che dispiacer ci debbia, così subitamente di casa nostra e infermo a morte vederlo mandar fuori ...
Decameron (pagina 24)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... Intra li quali il misero Landolfo, ancora che molte volte il dì davanti la morte chiamata avesse, seco eleggendo di volerla più tosto che di tornare a casa sua povero come si vedea, vedendola presta n'ebbe paura: e, come gli altri, venutagli alle mani una tavola, a quella s'apiccò, se forse Idio, indugiando egli l'affogare, gli mandasse qualche aiuto allo scampo suo; e a cavallo a quella, come meglio poteva, veggendosi sospinto dal mare e dal vento ora in qua e ora in là, si sostenne infino al chiaro giorno ... Nondimeno, non essendo la buona femina in casa, la sconficcò per vedere che dentro vi fosse: e trovò in quella molte preziose pietre e legate e sciolte, delle quali egli alquanto s'intendea: le quali veggendo e di gran valor conoscendole, lodando Idio che ancora abbandonare non l'aveva voluto, tutto si riconfortò ... Ma sì come colui che in piccol tempo fieramente era stato balestrato dalla fortuna due volte, dubitando della terza, pensò convenirgli molta cautela avere a voler quelle cose poter conducere a casa sua: per che in alcuni stracci, come meglio poté, ravoltele, disse alla buona femina che più di cassa non aveva bisogno, ma che, se le piacesse, un sacco gli donasse e avessesi quella ... – 5 Andreuccio da Perugia, venuto a Napoli a comperar cavalli, in una notte da tre gravi accidenti soprapreso, da tutti scampato con un rubino si torna a casa sua ...
Decameron (pagina 25)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... cozzone di cavalli; il quale, avendo inteso che a Napoli era buon mercato di cavalli, messisi in borsa cinquecento fiorin d'oro, non essendo mai più fuori di casa stato, con altri mercatanti là se n'andò: dove giunto una domenica sera in sul vespro, dall'oste suo informato la seguente mattina fu in sul Mercato, e molti ne vide e assai ne gli piacquero e di più e più mercato tenne, né di niuno potendosi accordare, per mostrare che per comperar fosse, sì come rozzo e poco cauto più volte in presenza di chi andava e di chi veniva trasse fuori questa sua borsa de' fiorini che aveva ... La giovane, pienamente informata e del parentado di lui e de' nomi, al suo appetito fornire con una sottil malizia, sopra questo fondò la sua intenzione; e a casa tornatasi, mise la vecchia in faccenda per tutto il giorno acciò che a Andreuccio non potesse tornare; e presa una sua fanticella, la quale essa assai bene a così fatti servigi aveva ammaestrata, in sul vespro la mandò all'albergo dove Andreuccio tornava ... A cui la fanticella rispose: “Messere, quando di venir vi piaccia, ella v'attende in casa sua ... ” Laonde la fanticella a casa di costei il condusse, la quale dimorava in una contrada chiamata Malpertugio, la quale quanto sia onesta contrada il nome medesimo il dimostra ... Ma esso, niente di ciò sappiendo né suspicando, credendosi in uno onestissimo luogo andare e a una cara donna, liberamente, andata la fanticella avanti, se n'entrò nella sua casa; e salendo su per le scale, avendo la fanticella già la sua donna chiamata e detto “Ecco Andreuccio”, la vide in capo della scala farsi a aspettarlo ...
Decameron (pagina 26)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... Ma d'una cosa vi priego mi facciate chiaro: come sapeste voi che io qui fossi?” Al quale ella rispose: “Questa mattina mel fé sapere una povera femina la qual molto meco si ritiene, per ciò che con nostro padre, per quello che ella mi dica, lungamente e in Palermo e in Perugia stette; e se non fosse che più onesta cosa mi parea che tu a me venissi in casa tua che io a te nell'altrui, egli ha gran pezza che io a te venuta sarei ... Essendo stati i ragionamenti lunghi e il caldo grande, ella fece venire greco e confetti e fé dar bere a Andreuccio; il quale dopo questo partir volendosi, per ciò che ora di cena era, in niuna guisa il sostenne, ma sembiante fatto di forte turbarsi abbracciandol disse: “Ahi lassa me, ché assai chiaro conosco come io ti sia poco cara! Che è a pensare che tu sii con una tua sorella mai più da te non veduta, e in casa sua, dove, qui venendo, smontato esser dovresti, e vogli di quella uscire per andare a cenare all'albergo? Di vero tu cenerai con esso meco: e perché mio marito non ci sia, di che forte mi grava, io ti saprò bene secondo donna fare un poco d'onore ... ” E ella allora disse: “Lodato sia Idio, se io non ho in casa per cui mandare a dire che tu non sii aspettato! benché tu faresti assai maggior cortesia, e tuo dovere, mandare a dire a' tuoi compagni che qui venissero a cenare, e poi, se pure andare te ne volessi, ve ne potresti tutti andar di brigata ... Egli era in un chiassetto stretto, come spesso tra due case veggiamo: sopra due travicelli, tra l'una casa e l'altra posti, alcune tavole eran confitte e il luogo da seder posto, delle quali tavole quella che con lui cadde era l'una ... Per che egli, già sospettando e tardi dello inganno cominciandosi a accorgere, salito sopra un muretto che quello chiassolino dalla strada chiudea e nella via disceso, all'uscio della casa, il quale egli molto ben riconobbe, se n'andò, e quivi invano lungamente chiamò e molto il dimenò e percosse ... La qual cosa molti de' vicini avanti destisi e levatisi, credendo lui essere alcuno spiacevole il quale queste parole fingesse per noiare quella buona femina, recatosi a noia il picchiare il quale egli faceva, fattisi alle finestre, non altramenti che a un can forestiere tutti quegli della contrada abbaiano adosso, cominciarono a dire: “Questa è una gran villania a venire a questa ora a casa le buone femine e dire queste ciance; deh! va con Dio, buono uomo; lasciaci dormir, se ti piace; e se tu hai nulla a far con lei, tornerai domane, e non ci dar questa seccaggine stanotte ... ” Dalle quali parole forse assicurato uno che dentro dalla casa era, ruffiano della buona femina, il quale egli né veduto né sentito avea, ...
Decameron (pagina 29)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... marchesi Malespini con una sua donna valorosa e santa; e venivano di pellegrinaggio da tutti i santi luoghi li quali nel regno di Puglia sono e a casa loro se ne tornavano ... Il che udendo Currado, che molto bene Arrighetto Capece conosciuto avea, di compassion pianse e con parole assai s'ingegnò di rimuoverla da proponimento sì fiero, offerendole di rimenarla a casa sua o di seco tenerla in quello onore che sua sorella, e stesse tanto che Idio più lieta fortuna le mandasse innanzi ... I corsari, li quali avevano a Ponzo preso il legno sopra il quale madama Beritola venuta era, lei lasciata sì come da lor non veduta, con tutta l'altra gente a Genova n'andarono; e quivi tra' padroni della galea divisa la preda, toccò per avventura, tra l'altre cose, in sorte a un messer Guasparrin Doria la balia di madama Beritola e i due fanciulli con lei; il quale lei co' fanciulli insieme a casa sua ne mandò per tenergli a guisa di servi ne' servigi della casa ... Stettero adunque, e mal vestiti e peggio calzati, a ogni vil servigio adoperati, con la balia insieme pazientemente più anni i due garzoni in casa messer Guasparino ... Essendo adunque Giannotto al servigio di Currado, avvenne che una figliuola di Currado, il cui nome era Spina, rimasa vedova d'uno Niccolò da Grignano alla casa del padre tornò: la quale, essendo assai bella e piacevole e giovane di poco più di sedici anni, per ventura pose gli occhi addosso a Giannotto, e egli a lei, e ferventissimamente l'uno dell'altro s'innamorò ...
Decameron (pagina 46)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... ” Andatisene adunque nella casa di Paganino e stando in una sua sala, Paganino la fece chiamare; e ella vestita e acconcia uscì d'una camera e quivi venne dove messer Riccardo con Paganino era, né altramente fece motto a messer Riccardo che fatto s'avrebbe a un altro forestiere che con Paganino in casa sua venuto fosse ... Non vedi tu che io sono il tu messer Riccardo, venuto qui per pagare ciò che volesse questo gentile uomo in casa cui noi siamo, per riaverti e per menartene? e egli, la sua mercé, per ciò che io voglio mi ti rende ... ” Messer Riccardo, udendo queste parole, sosteneva dolore incomportabile, e disse, poi che lei tacer vide: “Deh, anima mia dolce, che parole son quelle che tu di'? or non hai tu riguardo all'onore de' parenti tuoi e al tuo? vuoi tu innanzi star qui per bagascia di costui e in peccato mortale, che a Pisa mia moglie? Costui, quando tu gli sarai rincresciuta, con gran vitupero di te medesima ti caccerà via: io t'avrò sempre cara e sempre, ancora che io non volessi, sarai donna della casa mia ...
Decameron (pagina 51)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... ” E avendo l'animo già pieno d'ira e di maltalento per quello che vedeva gli era stato fatto, ripreso il suo mantello, s'uscì della camera e pensò di voler chetamente trovare chi questo avesse fatto, imaginando lui della casa dovere essere e, qualunque si fosse, non esser potuto di quella uscire ... Preso adunque un picciolissimo lume in una lanternetta, se n'andò in una lunghissima casa che nel suo palagio era sopra le stalle de' cavalli, nella quale quasi tutta la sua famiglia in diversi letti dormiva; e estimando che, qualunque fosse colui che ciò fatto avesse che la donna diceva, non gli fosse potuto ancora il polso e 'l battimento del cuore, per lo durato affanno, potuto riposare, tacitamente, cominciato dall'un de' capi della casa, a tutti cominciò a andar toccando il petto per sapere se gli battesse ... Costui, che tutto ciò sentito avea, sì come colui che malizioso era, chiaramente s'avisò perché così segnato era stato: laonde egli senza alcuno aspettar si levò, e trovato un paio di forficette, delle quali per avventura v'erano alcun paio per la stalla per lo servigio de' cavalli, pianamente andando a quanti in quella casa ne giacevano, a tutti in simile maniera sopra l'orecchie tagliò i capelli; e ciò fatto, senza essere stato sentito, se ne tornò a dormire ...
Decameron (pagina 52)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... intenzione abbia come io ho, pare che m'abbia posto l'assedio; né posso farmi né a uscio né a finestra, né uscir di casa, che egli incontanente non mi si pari innanzi, e maravigliomi io come egli non è ora qui: di che io mi dolgo forte, per ciò che questi così fatti modi fanno sovente senza colpa alle oneste donne acquistar biasimo ... ” E quinci, fatta la confessione e presa la penitenza, ricordandosi de' conforti datile dal frate dell'opera della limosina, empiutagli nascosamente la man di denari il pregò che messe dicesse per l'anima de' morti suoi e dai piè di lui levatasi a casa se ne tornò ... Il valente uomo si maravigliò, sì come colui che mai guatata non l'avea e radissime volte era usato di passare davanti a casa sua, e cominciò a volersi scusare ma il frate non lo lasciò dire, ma disse egli: “Or non far vista di maravigliarti né perder parole in negarlo, per ciò che tu non puoi ... ” Il valente uomo, più accorto che 'l santo frate, senza troppo indugio la sagacità della donna comprese, e mostrando alquanto di vergognarsi disse di più non intramettersene per innanzi; e dal frate partitosi, dalla casa n'andò della donna, la quale sempre attenta stava a una picciola finestretta per doverlo vedere se vi passasse ... E, or volesse Idio che il passarvi e il guatarmi gli fosse bastato; ma egli è stato sì ardito e sì sfacciato, che pure ieri mi mandò una femina in casa con sue novelle e con sue frasche, e quasi come se io non avessi delle borse e delle cintole mi mandò una borsa e una cintola: il che io ho avuta e ho sì forte per male, che io credo, se io non avessi guardato al peccato, e poscia per vostro amore, io avrei fatto il diavolo; ma pure mi son rattemperata, né ho voluto fare né dire cosa alcuna che io non vel faccia prima assapere ...
Decameron (pagina 54)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... E per ciò che costui ogni suo dubbio molto ben gli solvea e, oltre a ciò, avendo la sua condizion conosciuta gli si mostrava santissimo, se lo incominciò frate Puccio a menare talvolta a casa e a dargli desinare e cena, secondo che fatto gli venia; e la donna altressì per amor di fra Puccio era sua dimestica divenuta e volentier gli faceva onore ... Continuando adunque il monaco a casa di fra Puccio e veggendo la moglie così fresca e ritondetta, s'avisò qual dovesse essere quella cosa della quale ella patisse maggior difetto; e pensossi, se egli potesse, per torre fatica a fra Puccio, di volerla supplire ... Ma quantunque bene la trovasse disposta a dover dare all'opera compimento, non si poteva trovar modo, per ciò che costei in niun luogo del mondo si voleva fidare a esser col monaco se non in casa sua; e in casa sua non si potea però che fra Puccio non andava mai fuor della terra; di che il monaco avea gran malinconia ... E dopo molto gli venne pensato un modo da dovere potere essere con la donna in casa sua senza sospetto, non obstante che fra Puccio in casa fosse ... E oltre a questo si conviene avere nella tua propria casa alcun luogo donde tu possi la notte vedere il cielo; e in su l'ora della compieta andare in questo luogo e quivi avere una tavola molto larga ordinata in guisa che, stando tu in piè, vi possi le reni appoggiare e, tenendo i piedi in terra, distender le braccia a guisa di crocifisso: e se tu quelle volessi appoggiare a alcun cavigliuolo, puoil fare; e in questa maniera guardando il cielo star senza muoverti punto infino a matutino ... ” E da lui partitosi e andatosene a casa, ordinatamente con sua licenzia perciò, alla moglie disse ogni cosa ... Era il luogo, il quale frate Puccio aveva alla sua penitenzia eletto, allato alla camera nella quale giaceva la donna, né da altro era da quella diviso che da un sottilissimo muro; per che, ruzzando messer lo monaco troppo con la donna alla scapestrata e ella con lui, parve a frate Puccio sentire alcuno dimenamento di palco della casa; di che, avendo già detti cento de' suo paternostri, fatto punto quivi, chiamò la donna senza muoversi e domandolla ciò che ella faceva ...
Decameron (pagina 59)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... E, messa ogni sua cosa in ordine, se ne venne con un suo fante solamente a Ancona; dove essendo ogni sua roba giunta, quella ne mandò a Firenze a alcuno amico dell'ancontano suo compagno, e egli celatamente, in forma di pellegrino che dal Sepolcro venisse, col fante suo se ne venne appresso; e in Firenze giunti, se ne andò a uno alberghetto di due fratelli che vicino era alla casa della sua donna ... Né prima andò in altra parte che davanti alla casa di lei, per vederla se potesse; ma egli vide le finestre e le porti e ogni cosa serrata, di che egli dubitò forte che morta non fosse o di quindi mutatasi ... Per che, forte pensoso, verso la casa de' fratelli se n'andò, davanti la quale vide quatro suoi fratelli tutti di nero vestiti, di che egli si maravigliò molto: e conoscendosi in tanto trasfigurato e d'abito e di persona da quello che esser soleva quando si partì, che di leggier non potrebbe essere stato riconosciuto, sicuramente s'accostò a un calzolaio e domandollo perché di nero fossero vestiti coloro ... E avendo sentito che la donna era viva e sana, essendo già notte, pieno di varii pensieri se ne tornò all'albergo; e poi che cenato ebbe insieme col fante suo quasi nel più alto della casa fu messo a dormire ... Quivi, sì per li molti pensieri che lo stimolavano e sì per la malvagità del letto e forse per la cena ch'era stata magra, essendo già la metà della notte andata, non s'era ancor potuto Tedaldo adormentare: per che, essendo desto, gli parve in su la mezzanotte sentire d'in su il tetto della casa scender nella casa persone, e appresso per le fessure dell'uscio della camera vide là sù venire un lume ... E come levato fu la mattina, lasciato il suo fante, quando tempo gli parve, solo se n'andò verso la casa della sua donna ...
Decameron (pagina 62)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... Il pellegrino, questo avendo saputo, con licenzia del gentile uomo si partì e occultamente alla casa di madonna Ermellina se ne venne; e lei sola, essendo ogni altro della casa andato a dormire, trovò che l'aspettava parimente disiderosa d'udire buone novelle del marito e di riconciliarsi pienamente col suo Tedaldo: alla qual venuto con lieto viso disse: “Carissima donna mia, rallegrati, ché per certo tu riavrai domane qui sano e salvo il tuo Aldobrandino”, e per darle di ciò più intera credenza ciò che fatto aveva pienamente le raccontò ... E come il giorno s'appressò, Tedaldo levatosi, avendo già alla donna mostrato ciò che fare intendeva e da capo pregatola che occultissimo fosse, pure in abito pellegrino s'uscì della casa della donna per dovere, quando ora fosse, attendere a' fatti d'Aldobrandino ... Essendo adunque libero Aldobrandino, con gran letizia di lui e della sua donna e di tutti i suoi amici e parenti, e conoscendo manifestamente ciò essere per opera del pellegrino avvenuto, lui alla loro casa condussero per tanto quanto nella città gli piacesse di stare; e quivi di fargli onore e festa non si potevano veder sazii, e spezialmente la donna, che sapeva a cui farlosi ... La mattina adunque seguente, in su l'ora del mangiare, primieramente i quatro fratelli di Tedaldo, così vestiti di nero come erano, con alquanti loro amici vennero a casa Aldobrandino, che gli attendeva; e quivi, davanti a tutti coloro che a fare lor compagnia erano stati da Aldobrandino invitati, gittate l'armi in terra, nelle mani d'Aldobrandino si rimisero, perdonanza domandando di ciò che contro a lui avevano adoperato ...
Decameron (pagina 64)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... La donna, lieta del dono e attendendo d'aver degli altri, alle compagne tornata maravigliose cose cominciò a raccontare della santità dell'abate e con loro a casa se ne tornò ... La donna si tornò a casa, e da un piccol fanciullin che di lui aveva disse che non intendeva partirsi giammai; e così rimasasi nella casa il figliuolo e la ricchezza che stata era di Ferondo cominciò a governare ... L'abate il dì seguente con alcun de' suoi monaci per modo di visitazione se n'andò a casa della donna, la quale di nero vestita e tribolata trovò: e confortatala alquanto pianamente la richiese della promessa ...
Decameron (pagina 67)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... ” La contessa queste parole intendendo raccolse bene e più tritamente essaminando vegnendo ogni particularità e bene ogni cosa compresa, formò il suo consiglio: e apparata la casa e 'l nome della donna e della sua figliuola dal conte amata, un giorno tacitamente in abito pellegrino là se ne andò ... Io veggio vostra figliuola bella e grande da marito: e, per quello che io abbia inteso e comprender mi paia, il non aver ben da maritarla ve la fa guardare in casa ... La gentil donna, per torre materia a Beltramo di più né mandar né venire a casa sua, insieme con la figliuola se n'andò in contado a casa di suoi parenti; e Beltramo ivi a poco tempo, da' suoi uomini richiamato, a casa sua, udendo che la contessa s'era dileguata, se ne tornò ...
Decameron (pagina 76)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... ” Allora disse frate Alberto: “Or farete che questa notte egli truovi la porta della vostra casa per modo che egli possa entrarci, per ciò che vegnendo in corpo umano, come egli verrà, non potrebbe entrarci se non per l'uscio ... Frate Alberto, pensando che cavaliere, non agnolo, esser gli convenia la notte, con confetti e altre buone cose s'incominciò a confortare, acciò che di leggiere non fosse da caval gittato; e avuta la licenzia, con un compagno, come notte fu, se n'entrò in casa d'una sua amica, dalla quale altra volta aveva prese le mosse quando andava a correr le giumente: e di quindi, quando tempo gli parve, trasformato se n'andò a casa della donna, e in quella entrato, con sue frasche che portate aveva, in agnolo si trasfigurò, e salitose suso, se n'entrò nella camera della donna ... Poi, appressandosi il dì, dato ordine al ritornare, co' suoi arnesi fuor se n'uscì e tornossi al compagno suo, al quale, acciò che paura non avesse dormendo solo, aveva la buona femina della casa fatta amichevole compagnia ... ” E dopo molto cianciare la donna se ne tornò a casa; alla quale in forma d'agnolo frate Alberto andò poi molte volte senza alcuno impedimento ricevere ... Il fondo v'era grande e egli sapeva ben notare, sì che male alcun non si fece: e notato dall'altra parte del canale, in una casa che aperta v'era prestamente se n'entrò, pregando un buono uomo che dentro v'era che per l'amor di Dio gli scampasse la vita, sue favole dicendo perché quivi a quella ora e ignudo fosse ... I cognati della donna entrati nella camera trovarono che l'agnol Gabriello, quivi avendo lasciate l'ali, se n'era volato: di che quasi scornati grandissima villania dissero alla donna, e lei ultimamente sconsolata lasciarono stare e a casa loro tornarsi con gli arnesi dell'agnolo ... In questo mezzo, fattosi il dì chiaro, essendo il buono uomo in su il Rialto, udì dire come l'agnolo Gabriello era la notte andato a giacere con madonna Lisetta e, da' cognati trovatovi, s'era per paura gittato nel canale, né si sapeva che divenuto se ne fosse: per che prestamente s'avisò colui che in casa avea esser desso ...
Decameron (pagina 85)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... E da alcun vicino informatosi come la casa di lei stesse, una sera che a vegghiare erano ella e 'l marito andati con lor vicini, nascosamente dentro v'entrò e nella camera di lei dietro a teli di trabacche che tesi v'erano si nascose; e tanto aspettò, che, tornati costoro e andatisene a letto, sentì il marito di lei adormentato, e là se ne andò dove veduto aveva che la Salvestra coricata s'era; e postale la sua mano sopra il petto pianamente disse: “O anima mia, dormi tu ancora?” La giovane, che non dormiva, volle gridare, ma il giovane prestamente disse: “Per Dio, non gridare, ché io sono il tuo Girolamo ... Il buono uomo rispose che a lui parrebbe che colui che morto fosse si dovesse chetamente riportare a casa sua e quivi lasciarlo, senza alcuna malavoglienza alla donna portarne, la quale fallato non gli pareva ch'avesse ... Di che egli tutto smarrito si levò sù: e, acceso un lume, senza entrar con la moglie in altre novelle, il morto corpo de' suoi panni medesimi rivestito e senza alcuno indugio, aiutandogli la sua innocenzia, levatoselo in su le spalle, alla porta della casa di lui nel portò e quivi il pose e lasciollo stare ... E mentre il corrotto grandissimo si facea, il buono uomo, in casa cui morto era, disse alla Salvestra: “Deh, ponti alcun mantello in capo e va a quella chiesa dove Girolamo è stato recato e mettiti tralle donne e ascolterai quello che di questo fatto si ragiona; e io farò il simigliante tra gli uomini, acciò che noi sentiamo se alcuna cosa contro a noi si dicesse ...
Decameron (pagina 87)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... Il medico, avvisando che l'infermo senza essere adoppiato non sosterrebbe la pena né si lascerebbe medicare, dovendo attendere in sul vespro a questo servigio, fé la mattina d'una sua certa composizione stillare una acqua la quale l'avesse, bevendola, tanto a far dormire quanto esso avvisava di doverlo poter penare a curare; e quella fattasene venire a casa, nella sua camera la pose senza dire a alcuno ciò che si fosse ... Il medico, prolungata nella seguente mattina la cura della gamba, salito in su una barchetta n'andò a Amalfi; per la qual cosa la donna, sappiendo lui la notte non dovere tornare a casa, come usata era, occultamente si fece venir Ruggieri e nella sua camera il mise e dentro il vi serrò infino a tanto che certe altre persone della casa s'andassero a dormire ... La donna come prima poté nella camera se ne venne, e trovato Ruggier dormendo lo 'ncominciò a tentare e a dire con sommessa voce che sù si levasse; ma questo era niente, egli non rispondeva né si movea punto; per che la donna alquanto turbata con più forza il sospinse dicendo: “Leva sù, dormiglione, ché, se tu volevi dormire, tu te ne dovevi andare a casa tua e non venir qui ... Ma dopo alquanto, temendo la donna di non aggiugnere al suo danno vergogna, pensò che senza alcuno indugio da trovare era modo come lui morto si traesse di casa; né a ciò sappiendosi consigliare, tacitamente chiamò la sua fante e la sua disaventura mostratale le chiese consiglio ... La fante, maravigliandosi forte e tirandolo ancora ella e strignendolo e senza sentimento vedendolo, quel disse che la donna dicea, cioè veramente lui esser morto, e consigliò che da metterlo fuori di casa era ... A cui la donna disse: “E dove il potrem noi porre, che egli non si suspichi domattina, quando veduto sarà, che di qua entro sia stato tratto?” A cui la fante rispose: “Madonna, io vidi questa sera al tardi di rimpetto alla bottega di questo legnaiuolo nostro vicino un'arca non troppo grande, la quale, se il maestro non ha riposta in casa, verrà troppo in concio a' fatti nostri, per ciò che dentro vel potrem mettere e dargli due o tre colpi d'un coltello e lasciarlo stare ... Erano di quei dì alquanto più oltre tornati in una casa due giovani li quali prestavano a usura: e volonterosi di guadagnare assai e di spender poco, avendo bisogno di masserizie, il dì davanti avean quella arca veduta e insieme posto che, se la notte vi rimanesse, di portarnela in casa loro ... E venuta la mezzanotte, di casa usciti, trovandola, senza entrare in altro raguardamento prestamente, ancora che lor gravetta paresse, ne la portarono in casa loro e allogaronla allato a una camera dove lor femine dormivano, senza curarsi d'acconciarla troppo appunto allora; e lasciatala stare se n'andarono a dormire ... E tra che egli non sapeva dove si fosse e una cosa e un'altra, cominciò a andar brancolando per la casa per sapere se scala o porta trovasse donde ...
Decameron (pagina 88)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... Laonde le femine più paurose divenute, levatesi e fattesi a certe finestre, cominciarono a gridare “Al ladro, al ladro!”: per la qual cosa per diversi luoghi più de' vicini, chi su per li tetti e chi per una parte e chi per un'altra, corsono e entrar nella casa, e i giovani similmente desti a questo romor si levarono ... E Ruggieri, il quale quivi vedendosi, quasi di sé per maraviglia uscito, né da qual parte fuggir si dovesse o potesse vedea, preso dierono nelle mani della famiglia del rettor della terra, la qual quivi già era al romor corsa; e davanti al rettor menatolo, per ciò che malvagissimo era da tutti tenuto, senza indugio messo al martorio confessò nella casa del prestatore essere per imbolare entrato; per che il rettore pensò di doverlo senza troppo indugio fare impiccar per la gola ... La novella fu la mattina per tutto Salerno che Ruggieri era stato preso a imbolare in casa de' prestatori; il che la donna e la sua fante udendo, di tanta maraviglia e di sì nuova fur piene, che quasi eran vicine di far credere a se medesime che quello che fatto avevan la notte passata non l'avesser fatto ma avesser sognato di farlo: e oltre a questo del pericolo nel quale Ruggieri era la donna sentiva sì fatto dolore, che quasi n'era per impazzare ... Non guari appresso la mezza terza il medico, tornato da Amalfi, domandò che la sua acqua gli fosse recata, per ciò che medicare voleva il suo infermo; e trovandosi la guastadetta vota, fece un gran romore che niuna cosa in casa sua durar poteva in istato ... E oltre a questo vi vo' dire una nuova cosa, che egli mi pare aver compreso come egli in casa de' prestator pervenisse: e udite come ... Al quale colui diceva: ‘Non è così, anzi l'hai venduta alli due giovani prestatori, sì come essi stanotte mi dissero quando in casa loro la vidi allora che fu preso Ruggieri ... ’ E sì se ne andarono di concordia a casa i prestatori, e io me ne son qui venuta; e come voi potete vedere, io comprendo che in cotal guisa Ruggieri là dove trovato fu transportato fosse: ma come quivi si risuscitasse, non so vedere io ... ” Disse il maestro: “E di che?” E la fante, non restando di lagrimar, disse: “Messer, voi sapete che giovane Ruggieri d'Aieroli sia, al quale, piaccendogli io, tra per paura e per amor mi convenne uguanno divenire amica; e sappiendo egli iersera che voi non c'eravate, tanto mi lusingò, che io in casa vostra nella mia camera a dormir meco il menai, e avendo egli sete né io avendo ove più tosto ricorrere o per acqua o per vino, non volendo che la vostra donna, la quale in sala era, mi vedesse, ricordandomi che nella vostra camera una guastadetta d'acqua aveva veduta, corsi per quella e sì gliele diedi bere e la guastada riposi donde levata l'aveva; di che io truovo che voi in casa un gran romor n'avete fatto ... ” Il medico udendo costei, con tutto che ira avesse, motteggiando rispose: “Tu te n'hai data la perdonanza tu stessa, per ciò che, dove tu credesti questa notte un giovane avere che molto bene il pilliccion ti scotesse, avesti un dormiglione; e per ciò va e procaccia la salute del tuo amante e per innanzi ti guarda di più in casa non menarlo, ché io ti pagherei di questa volta e di quella ... ” E cominciatasi dal capo gli contò la storia infin la fine, come ella, sua amica, in casa il medico menato l'avea e come gli avea data bere l'acqua adoppiata non conoscendola, e come per morto l'avea nell'arca messo; e appresso questo ciò che tra 'l maestro legnaiuolo e il signor dell'arca aveva udito gli disse, per quello mostrandogli come in casa i prestatori fosse pervenuto Ruggieri ... Lo stradicò, veggendo che leggier cosa era a ritrovare se ciò fosse vero, prima il medico domandò se vero fosse dell'acqua, e trovò che così era stato: e appresso fatti richiedere il legnaiuolo e colui di cui stata era l'arca e' prestatori, dopo molte novelle trovò li prestatori la notte passata aver l'arca imbolata e in casa messalasi ... Ultimamente mandò per Ruggieri, e domandatolo dove la sera dinanzi albergato fosse, rispose che dove albergato si fosse non sapeva ma ben si ricordava che andato era a albergare con la fante del maestro Mazzeo, nella camera della quale aveva bevuta acqua per gran sete ch'avea, ma che poi di lui stato si fosse, se non quando in casa i prestatori destandosi s'era trovato in una arca, egli non sapea ...
Decameron (pagina 93)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... La giovane, la quale senza misura della partita di Martuccio era stata dolente, udendo lui con gli altri esser morto, lungamente pianse e seco dispose di non voler più vivere; e non sofferendole il cuore di se medesima con alcuna violenzia uccidere, pensò nuova necessità dare alla sua morte e uscita segretamente una notte di casa il padre e al porto venutasene, trovò per ventura alquanto separata dall'altre navi una navicella di pescatori, la quale, per ciò che pure allora smontati n'erano i signori di quella, d'albero e di vela e di remi la trovò fornita ... Carapresa, udendo costei, a guisa di buona femina, lei nella capannetta lasciata, prestamente raccolte le sue reti a lei ritornò, e tutta nel suo mantello stesso chiusala in Susa con seco la menò; e quivi pervenuta le disse: “Gostanza, io ti menerò in casa d'una bonissima donna saracina, alla quale io fo molto spesso servigio di sue bisogne, e ella è donna antica e misericordiosa; io le ti raccomanderò quanto io potrò il più e certissima sono che ella ti riceverà volentieri e come figliuola ti tratterà, e tu, con lei stando, t'ingegnerai a tuo potere servendola d'acquistare la grazia sua insino a tanto che Idio ti mandi miglior ventura”; e come ella disse così fece ... La donna, la quale vecchia era oramai, udita costei, guardò la giovane nel viso e cominciò a lagrimare e presala le basciò la fronte, e poi per la mano nella sua casa ne la menò, nella quale ella con alquante altre femine dimorava senza alcuno uomo, e tutte di diverse cose lavoravano di lor mano, di seta, di palma, di cuoio diversi lavorii faccendo ... Dimorando adunque la giovane in Susa, essendo già stata a casa sua pianta per perduta e per morta, avvenne che, essendo re di Tunisi uno che si chiamava Meriabdela, un giovane di gran parentado e di molta potenza, il quale era in Granata, dicendo che a lui il reame di Tunisi apparteneva, fatta grandissima moltitudine di gente, sopra il re di Tunisi se ne venne per cacciarlo del regno ...
Decameron (pagina 94)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... La quale il suo disiderio le lodò molto; e, come sua madre stata fosse, entrata in una barca con lei insieme a Tunisi andò, dove con la Gostanza in casa d'una sua parente fu ricevuta onorevolemente ... E andatasene un di là dove Martuccio era, gli disse: “Martuccio, in casa mia è capitato un tuo servidore che vien da Lipari, e quivi ti vorrebbe segretamente parlare; e per ciò, per non fidarmene a altri, sì come egli ha voluto, io medesimo tel sono venuto a significare ... ” Martuccio la ringraziò e appresso lei alla sua casa se n'andò ... Martuccio, veggendo la giovane, alquanto maravigliandosi soprastette e poi sospirando disse: “O Gostanza mia, or se' tu viva? Egli è buon tempo che io intesi che tu perduta eri, né a casa nostra di te alcuna cosa si sapeva”; e questo detto, teneramente lagrimando l'abracciò e basciò ...
Decameron (pagina 98)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... Aveva Giacomino in casa una fante attempata e un fante che Crivello aveva nome, persona sollazzevole e amichevole assai: col quale Giannole dimesticatosi molto, quando tempo gli parve, ogni suo amor discoperse pregandolo che a dovere il suo disidero ottenere gli fosse favorevole, gran cose se ciò facesse promettendogli ... Minghino d'altra parte aveva dimesticata la fante e con lei tanto adoperato, che ella avea più volte ambasciate portate alla fanciulla e quasi del suo amor l'aveva accesa; e oltre a questo gli aveva promesso di metterlo con lei come avvenisse che Giacomino per alcuna cagione da sera fuori di casa andasse ... La fante d'altra parte, niente di questo sappiendo, fece sentire a Minghino che Giacomino non vi cenava, e gli disse che presso della casa dimorasse, sì che quando vedesse un segno ch'ella farebbe, egli venisse e entrassesene dentro ... Venuta la sera, non sappiendo i due amanti alcuna cosa l'un dell'altro, ciascun sospettando dell'altro, con certi compagni armati a dovere entrare in tenuta andò: Minghino co' suoi a dovere il segno aspettar si ripose in casa d'un suo amico vicin della giovane, Giannole co' suoi alquanto dalla casa stette lontano ... Crivello diceva alla fante: “Come non ti vai tu a dormire oramai? che ti vai tu pure avviluppando per casa?” E la fante diceva a lui: “Ma tu perché non vai per signorto? che aspetti tu oramai qui, poi hai cenato?” E così l'uno non poteva l'altro far mutar di luogo ... E d'altra parte la vicinanza uscita fuori al romore e co' lumi e con arme, cominciarono questa cosa a biasimare e a aiutar Minghino; per che, dopo lunga contesa, Minghino tolse la giovane a Giannole e rimisela in casa di Giacomino ... Giacomino, il quale de' suoi dì assai cose vedute avea e era di buon sentimento, rispose brievemente: “Signori, se io fossi a casa mia come io sono alla vostra, mi tengo io sì vostro amico, che né di questo né d'altro io non farei se non quanto vi piacesse; e oltre a questo più mi debbo a' vostri piaceri piegare in quanto voi a voi medisimi avete offeso, per ciò che questa giovane, forse come molti stimano, non è da Cremona né da Pavia, anzi è faentina, come che io né ella né colui da cui io l'ebbi non sapessimo mai di cui si fosse figliuola: per che di quello che pregate tanto sarà per me fatto quanto me ne imporrete ... ” I valenti uomini, udendo costei essere di Faenza, si maravigliarono; e rendute grazie a Giacomino della sua liberale risposta, il pregarono che gli piacesse di dover loro dire come costei alle mani venuta gli fosse e come sapesse lei essere faentina; a' quali Giacomin disse: “Guidotto da Cremona fu mio compagno e amico; e venendo a morte mi disse che quando questa città da Federigo imperadore fu presa, andatoci a ruba ogni cosa, egli entrò co' suoi compagni in una casa e quella trovò di roba piena esser dagli abitanti abandonata, fuor solamente da questa fanciulla, la qual, d'età di due anni o in quel torno, lui sagliente su per le scale chiamò padre ... Per la qual cosa a lui venuta di lei compassione, insieme con tutte le cose della casa seco ne la portò a Fano: e quivi morendo, con ciò che egli avea costei mi lasciò, imponendomi che quando tempo fosse io la maritassi e quello che stato fosse suo le dessi in dota ... ” Era quivi intra gli altri un Guiglielmino da Medicina, che con Guidotto era stato a questo fatto e molto ben sapeva la cui casa stata fosse quella che Guidotto avea rubata; e vedendolo ivi tra gli altri, gli s'accostò e disse: “Bernabuccio, odi tu ciò che Giacomin dice?” Disse Bernabuccio: “Sì, e testé vi pensava più, per ciò che io mi ricordo che in quegli rimescolamenti io perdei una figlioletta di quella età che Giacomin dice ... ” A cui Guiglielmin disse: “Per certo questa è dessa, per ciò che io mi trovai già in parte ove io udii a Guidotto divisare dove la ruberia avesse fatta e conobbi che la tua casa era stata; e per ciò ramemorati se a alcun segnale riconoscerla credessi e fanne cercare, ché tu troverai fermamente che ella è tua figliuola ... ” Per che pensando Bernabuccio si ricordò lei dovere avere una margine a guisa d'una crocetta sovra l'orecchia sinistra, stata d'una nascenza che fatta gli avea poco davanti a quello accidente tagliare: per che, senza alcuno indugio pigliare, accostatosi a Giacomino che ancora era quivi, il pregò che in casa sua il menasse e veder gli facesse questa giovane ... E volto a Giacomin disse: “Fratel mio, questa è mia figliuola; la mia casa fu quella che fu da Guidotto rubata, e costei nel furor subito vi fu dentro dalla mia donna e ...
Decameron (pagina 99)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... sua madre dimenticata, e infino a qui creduto abbiamo che costei nella casa, che mi fu quel dì stesso arsa, ardesse ... Bernabuccio di presente mandò per la madre di lei e per altre sue parenti e per le sorelle e per li fratelli di lei; e a tutti mostratala e narrando il fatto, dopo mille abbracciamenti, fatta la festa grande, essendone Giacomino forte contento, seco a casa sua ne la menò ... E Minghino appresso lietissimo fece le nozze belle e grandi, e a casa menatalasi, con lei in pace e in bene poscia più anni visse ... Il quale, non che il giorno da Procida a usare a Ischia per vederla venisse, ma già molte volte di notte, non avendo trovata barca, da Procida infino a Ischia notando era andato per poter vedere, se altro non potesse, almeno le mura della sua casa ... Poi, estimando vilissima cosa essere a qualunque uom si fosse, non che a un re, due ignudi uccidere dormendo, si ritenne e pensò di volergli in publico e di fuoco far morire; e volto a un sol compagno che seco aveva disse: “Che ti par di questa rea femina in cui io già la mia speranza avea posta?” e appresso il domandò se il giovane conoscesse che tanto d'ardire aveva avuto, che venuto gli era in casa a far tanto d'oltraggio e di dispiacere ...
Decameron (pagina 119)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... – 2 Peronella mette un suo amante in un doglio tornando il marito a casa; il quale avendo il marito venduto, ella dice che venduto l'ha a uno che dentro v'è a vedere se saldo gli pare: il quale, saltatone fuori, il fa radere al marito e poi portarsenelo a casa sua ... E a potere essere insieme presero tra sé questo ordine: che, con ciò fosse cosa che il marito di lei si levasse ogni mattina per tempo per andare a lavorare o a trovar lavorio, che il giovane fosse in parte che uscir lo vedesse fuori; e essendo la contrada, che Avorio si chiama, molto solitaria dove stava, uscito lui, egli in casa di lei se n'entrasse: e così molte volte fecero ... Ma pur trall'altre avvenne una mattina che, essendo il buono uomo fuori uscito e Giannello Scrignario, ché così aveva nome il giovane, entratogli in casa e standosi con Peronella, dopo alquanto, dove in tutto il dì tornar non soleva, a casa se ne tornò; e trovato l'uscio serrato dentro, picchiò e dopo 'l picchiare cominciò seco a dire: “O Iddio, lodato sia tu sempre, ché, benché tu m'abbi fatto povero, almeno m'hai tu consolato di buona e d'onesta giovane di moglie! Vedi come ella tosto serrò l'uscio dentro, come io ci usci', acciò che alcuna persona entrar non ci potesse che noia le desse ... ” Peronella, sentito il marito, ché al modo del picchiare il conobbe, disse: “Oimè! Giannel mio, io son morta, ché ecco il marito mio, che tristo il faccia Iddio, che ci tornò: e non so che questo si voglia dire, ché egli non ci tornò mai più a questa otta: forse che ti vide egli quando tu c'entrasti! Ma per l'amore di Dio, come che il fatto sia, entra in cotesto doglio che tu vedi costì, e io gli andrò a aprire, e veggiamo quello che questo vuol dire di tornare stamane così tosto a casa ... ” Giannello prestamente entrò nel doglio, e Peronella andata all'uscio aprì al marito e con un mal viso disse: “Ora questa che novella è, che tu così tosto torni a casa stamane? Per quello che mi paia vedere, tu non vuogli oggi far nulla, ché io ti veggio tornare co' ferri tuoi in mano: e se tu fai così, di che viverem noi? onde avrem noi del pane? Credi tu che io sofferi che tu m'impegni la gonnelluccia e gli altri miei pannicelli, che non fo il dì e la notte altro che filare, tanto che la carne mi s'è spiccata dall'unghia, per potere almeno aver tanto olio, che n'arda la nostra lucerna? Marito, marito, egli non ci ha vicina che non se ne maravigli e che non facci beffe di me, di tanta fatica quanta è quella che io duro: e tu mi torni a casa colle mani spenzolate quando tu dovresti essere a lavorare ... ” E così detto, incominciò a piagnere e a dir da capo: “Oimè, lassa me, dolente me, in che mal'ora nacqui, in che mal punto ci venni! ché avrei potuto avere un giovane così da bene e nol volli, per venire a costui che non pensa cui egli s'ha menata a casa! L'altre si danno buon tempo cogli amanti loro, e non ce n'ha niuna che non abbia chi due o chi tre, e godono e mostrano a' mariti la luna per lo sole; e io, misera me! perché son buona e non attendo a così fatte novelle, ho male e mala ventura: io non so perché io non mi pigli di questi amanti come fanno l'altre! Intendi sanamente, marito mio, che se io volessi far male, io troverrei ben con cui, ché egli ci son de' ben leggiadri che m'amano e voglionmi bene e hannomi mandato proferendo dimolti denari, o voglio io robe o gioie, né mai mel sofferse il cuore, per ciò che io non fui figliuola di donna da ciò: e tu mi torni a casa quando tu dei essere a lavorare!” Disse il marito: “Deh! donna, non ti dar malinconia, per Dio! egli è il vero che io andai per lavorare, ma egli mostra che tu nol sappi, come io medesimo nol sapeva ... Egli è oggi la festa di santo Galeone e non si lavora, e per ciò mi sono tornato a questa ora a casa; ma io ho nondimeno proveduto e trovato modo che noi avremo del pane per più d'un mese, ché io ho venduto a costui, che tu vedi qui con meco, il doglio, il qual tu sai che già è cotanto ha tenuta la casa impacciata; e dammene cinque gigliati ... ” Disse allora Peronella: “E tutto questo è del dolor mio: tu, che se' uomo e vai attorno e dovresti sapere delle cose del mondo, hai venduto un doglio cinque gigliati, il quale io feminella che non fu' mai appena fuor dell'uscio, veggendo lo 'mpaccio che in casa ci dava, l'ho venduto sette a un buono uomo, il quale, come tu qui tornasti, v'entrò dentro per vedere se saldo fosse ...
Decameron (pagina 121)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... ’ E per ciò che tu ci bisognavi per dir certe orazioni, e non ti seppe trovar la fante, sì le fece dire al compagno suo nel più alto luogo della nostra casa, e egli e io qua entro ce n'entrammo ... ” Il santoccio fece venire di buon vini e di confetti e fece onore al suo compare e al compagno di ciò che essi avevano maggior bisogno che d'altro; poi, con loro insieme uscito di casa, gli accomandò a Dio, e senza alcuno indugio fatta fare la imagine di cera, la mandò a appiccare coll'altre dinanzi alla figura di santo Ambruogio, ma non a quel di Melano ... – 4 Tofano chiude una notte fuor di casa la moglie, la quale, non potendo per prieghi rientrare, fa vista di gittarsi in un pozzo e gittavi una gran pietra; Tofano esce di casa e corre là, e ella in casa se n'entra e serra lui di fuori e sgridandolo il vitupera ... E tanto ciò prese per uso, che quasi ogni volta che a grado l'era infino allo inebriarsi bevendo il conducea; e quando bene ebbro il vedea, messolo a dormire, primieramente col suo amante si ritrovò, e poi sicuramente più volte di ritrovarsi con lui continuò, e tanto di fidanza nella costui ebbrezza prese, che non solamente avea preso ardire di menarsi il suo amante in casa, ma ella talvolta gran parte della notte s'andava con lui a dimorare alla sua, la qual di quivi non era guari lontana ... E fatto ciò, secondo che alcuna volta era usata di fare, uscita di casa, alla casa del suo amante se n'andò e quivi infino alla mezzanotte dimorò ... Tofano, come la donna non vi senti, così si levò e andatosene alla sua porta quella serrò dentro e posesi alle finestre, acciò che tornare vedesse la donna e le facesse manifesto che egli si fosse accorto delle maniere sue; e tanto stette che la donna tornò, la quale, tornando a casa e trovatasi serrata di fuori, fu oltre modo dolente e cominciò a tentare se per forza potesse l'uscio aprire ...
Decameron (pagina 122)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... ” La donna lo 'ncominciò a pregar per l'amor di Dio che piacer gli dovesse d'aprirle, per ciò che ella non veniva donde s'avvisava ma da vegghiare con una sua vicina, per ciò che le notti eran grandi e ella nolle poteva dormir tutte né sola in casa vegghiare ... La pietra giugnendo nell'acqua fece un grandissimo romore, il quale come Tofano udì credette fermamente che essa gittata vi si fosse; per che, presa la secchia colla fune, subitamente si gittò di casa per aiutarla e corse al pozzo ... La donna, che presso all'uscio della sua casa nascosa s'era, come vide correre al pozzo, così ricoverò in casa e serrossi dentro e andossene alle finestre e cominciò a dire: “Egli si vuole inacquare quando altri il bee, non poscia la notte ... Ella, lasciato stare il parlar piano come infino allora aveva fatto, quasi gridando cominciò a dire: “Alla croce di Dio, ubriaco fastidioso, tu non c'enterai stanotte; io non posso più sofferire questi tuoi modi: egli convien che io faccia vedere a ogn'uomo chi tu se' e a che ora tu torni la notte a casa ... La donna cominciò piangendo a dire: “Egli è questo reo uomo, il quale mi torna ebbro la sera a casa o s'adormenta per le taverne e poscia torna a questa otta; di che io avendo lungamente sofferto e non giovandomi, non potendo più sofferire, ne gli ho voluta fare questa vergogna di serrarlo fuor di casa per vedere se egli se ne ammenderà ... La donna co' suoi vicini diceva: “Or vedete che uomo egli è! Che direste voi se io fossi nella via come è egli, e egli fosse in casa come sono io? In fé di Dio che io dubito che voi non credeste che egli dicesse il vero: ben potete a questo conoscere il senno suo! Egli dice a punto che io ho fatto ciò che io credo che egli abbia fatto egli ... Li quali venuti là, e udendo la cosa e da un vicino e da altro, presero Tofano e diedergli tante busse, che tutto il ruppono; poi, andati in casa, presero le cose della donna e con lei si ritornarono a casa loro minacciando Tofano di peggio ... Tofano, veggendosi mal parato e che la sua gelosia l'aveva mal condotto, sì come quegli che tutto 'l suo bene voleva alla donna, ebbe alcuni amici mezzani; e tanto procacciò, che egli con buona pace riebbe la donna a casa sua, alla quale promise di mai più non esser geloso: e oltre a ciò le diè licenzia che ogni suo piacer facesse, ma sì saviamente, che egli non se ne avvedesse ... La donna, lasciamo stare che a nozze o a festa o a chiesa andar potesse o il piè della casa trarre in alcun modo, ma ella non osava farsi a alcuna finestra né fuor della casa guardare ...
Decameron (pagina 123)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... E per ciò che a finestra far non si potea e così modo non avea di potersi mostrare contenta dello amore d'alcuno che atteso l'avesse per la sua contrada passando, sappiendo che nella casa la quale era allato alla sua aveva alcun giovane e bello e piacevole, si pensò, se pertugio alcun fosse nel muro che la sua casa divideva da quella, di dovere per quello tante volte guatare, che ella vedrebbe il giovane in atto da potergli parlare, e di donargli il suo amore, se egli il volesse ricevere; e, se modo vi si potesse vedere, di ritrovarsi con lui alcuna volta e in questa maniera trapassare la sua malvagia vita infino a tanto che il fistolo uscisse da dosso al suo marito ... E venendo ora in una parte e ora in una altra, quando il marito non v'era, il muro della casa guardando, vide per avventura in una parte assai segreta di quella il muro alquanto da una fessura essere aperto; per che, riguardando per quella, ancora che assai male discerner potesse dall'altra parte, pur s'avide che quivi era una camera dove capitava la fessura e seco disse: “Se questa fosse la camera di Filippo, “ cioè del giovane suo vicino “io sarei mezza fornita ... ” Il geloso prese di queste parole sospetto e pensossi di voler saper che peccati costei avesse fatti e avvisossi del modo nel quale ciò gli verrebbe fatto; e rispose che era contento ma che non volea che ella andasse a altra chiesa che alla cappella loro, e quivi andasse la mattina per tempo e confessassesi o dal cappellan loro o da qualche prete che il cappellan le desse e non da altrui, e tornasse di presente a casa ... ” “Adunque, “ disse 'l geloso “come vi puote anche il prete giacere?” “Messere, “ disse la donna “il prete con che arte il si faccia non so: ma egli non è in casa uscio sì serrato, che, come egli il tocca, non s'apra; e dicemi egli che, quando egli è venuto a quello della camera mia, anzi che egli l'apra, egli dice certe parole per le quali il mio marito incontanente s'adormenta, e come adormentato il sente, così apre l'uscio e viensene dentro e stassi con meco: e questo non falla mai ... ” A cui la donna disse: “Messer, cotesto non fate voi che voi mi mandiate persona a casa, ché, se il mio marito il risapesse, egli è sì forte geloso, che non gli trarrebbe del capo tutto il mondo che per altro che per male vi si venisse, e non avrei ben con lui di questo anno ... Il geloso con la sua mala ventura, soffiando, s'andò a spogliare i panni del prete e tornossi a casa, disideroso di trovar modo da dovere il prete e la moglie trovare insieme per fare un mal giuoco e all'uno e all'altro ...
Decameron (pagina 124)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... sentì così di presente a quel venne; al quale la donna disse ciò che fatto avea la mattina e quello che il marito appresso mangiare l'aveva detto, e poi disse: “Io son certa che egli non uscirà di casa ma si metterà a guardia dell'uscio, e per ciò truova modo che su per lo tetto tu venghi stanotte di qua, sì che noi siamo insieme ... E la donna avendo fatti serrar tutti gli usci, e massimamente quello da mezza scala acciò che il geloso sù non potesse venire, quando tempo le parve e il giovane per via assai cauta dal suo lato se ne venne; e andaronsi a letto, dandosi l'un dell'altro piacere e buon tempo; e venuto il dì, il giovane se ne tornò in casa sua ... Quindi vicin di terza levatosi, essendo già l'uscio della casa aperto, faccendo sembiante di venire altronde, se ne salì in casa sua e desinò ... Io ti dissi che io amava un prete: e non eri tu, il quale io a gran torto amo, fatto prete? Dissiti che niuno uscio della mia casa gli si potea tener serrato quando meco giacer volea: e quale uscio ti fu mai in casa tua tenuto, quando tu colà dove io fossi se' voluto venire? Dissiti che il prete si giaceva ogni notte con meco: e quando fu che tu meco non giacessi? E quante volte il tuo cherico a me mandasti, tante sai, quante tu meco non fosti, ti mandai a dire che il prete meco stato non era ... Quale smemorato altri che tu, che alla gelosia tua t'hai lasciato accecare, non avrebbe queste cose intese? E se'ti stato in casa a far la notte la guardia all'uscio e a me credi aver dato a vedere che tu altrove andato sii a cena e a albergo! Ravvediti oggimai e torna uomo come tu esser solevi e non far far beffe di te a chi conosce i modi tuoi come fo io e lascia star questo solenne guardar che tu fai; ché io giuro a Dio, se voglia me ne venisse di porti le corna, se tu avessi cento occhi come tu n'hai due, mi darebbe il cuore di fare i piacer miei in guisa che tu non te ne avvedresti ... – 6 Madonna Isabella, con Leonetto standosi, amata da un messer Lambertuccio è visitata e torna il marito di lei: messer Lambertuccio con un coltello in mano fuor di casa sua ne manda, e il marito di lei poi Lionetto accompagna ...
Decameron (pagina 128)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... Arriguccio, uscito di casa sua, quanto più tosto poté n'andò alla casa de' fratelli della moglie, e quivi tanto picchiò, che fu sentito e fugli aperto ... A' quali Arriguccio, cominciandosi dallo spago che trovato aveva legato al dito del piè di monna Sismonda, infino all'ultimo di ciò che trovato e fatto avea narrò loro; e per fare loro intera testimonianza di ciò che fatto avesse, i capelli che alla moglie tagliati aver credeva lor pose in mano, aggiugnendo che per lei venissero e quel ne facessero che essi credessero che al loro onore appartenesse, per ciò che egli non intendeva di mai più in casa tenerla ... I fratelli della donna, crucciati forte di ciò che udito avevano e per fermo tenendolo, contro a lei innanimati, fatti accender de' torchi, con intenzione di farle un mal giuoco con Arriguccio si misero in via e andaronne a casa sua ... Pervenuti adunque a casa d'Arriguccio e entrati dentro, cominciarono a salir le scale; li quali monna Sismonda sentendo venir disse: “Chi è là?” Alla quale l'un de' fratelli rispose: “Tu il saprai bene, rea femina, chi è ... La donna, rivolta a Arriguccio, disse: “Oimè, marito mio, che è quel ch'i' odo? Perché fai tu tener me rea femina con tua gran vergogna, dove io non sono, e te malvagio uomo e crudele di quello che tu non se'? E quando fostù questa notte più in questa casa, non che con meco? o quando mi battesti? Io per me non me ne ricordo ... ” Arriguccio cominciò a dire: “Come, rea femina, non ci andammo noi a letto insieme? non ci tornai io, avendo corso dietro all'amante tuo? non ti diedi io dimolte busse e taglia'ti i capelli?” La donna rispose: “In questa casa non ti coricasti tu iersera ... Frate, bene sta! basterebbe se egli t'avesse ricolta del fango! Col malanno possa egli essere oggimai, se tu dei stare al fracidume delle parole d'un mercatantuzzo di feccia d'asino, che venutici di contado e usciti delle troiate vestiti di romagnuolo, con le calze a campanile e colla penna in culo, come egli hanno tre soldi, vogliono le figliuole de' gentili uomini e delle buone donne per moglie, e fanno arme e dicono: ‘I' son de' cotali’ e ‘Quei di casa mia fecer così’ ... Ben vorrei che' miei figliuoli n'avesser seguito il mio consiglio, che ti potevano così orrevolmente acconciare in casa i conti Guidi con un pezzo di pane, e essi vollon pur darti a questa bella gioia, che, dove tu se' la miglior figliuola di Firenze e la più onesta, egli non s'è vergognato di mezzanotte di dir che tu sii puttana, quasi noi non ti conoscessimo ...
Decameron (pagina 137)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... Il quale senza arrestarsi se ne venne a casa sua, la quale era vicina al Canto alla Macina; e in tanto fu la fortuna piacevole alla beffa, che, mentre Calandrino per lo fiume ne venne e poi per la città, niuna persona gli fece motto, come che pochi ne scontrasse per ciò che quasi a desinare era ciascuno ... Entrossene adunque Calandrino così carico in casa sua ... Alla fine, giunto qui a casa, questo diavolo di questa femina maladetta mi si parò dinanzi e ebbemi veduto, per ciò che, come voi sapete, le femine fanno perder la vertù a ogni cosa: di che io, che mi poteva dire il più avventurato uom di Firenze, sono rimaso il più sventurato; e per questo l'ho tanto battuta quanto io ho potuto menar le mani e non so a quello che io mi tengo che io non le sego le veni, che maladetta sia l'ora che io prima la vidi e quando ella mai venne in questa casa!” E raccesosi nell'ira si voleva levare per tornare a batterla da capo ... E dopo molte parole, non senza gran fatica la dolente donna riconciliata con essolui e lasciandol malinconoso con la casa piena di pietre, si partirono ... Quivi vicino alla maggior chiesa ebbe già una gentil donna vedova, chiamata monna Piccarda, un suo podere con una casa non troppo grande; e per ciò che la più agiata donna del mondo non era, quivi la maggior parte dell'anno dimorava, e con lei due suoi fratelli, giovani assai da bene e cortesi ...
Decameron (pagina 138)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... Disse il proposto: “Come no? o in casa vostra?” Rispose la donna: “Messer, voi sapete che io ho due fratelli giovani, li quali e di dì e di notte vengono in casa con lor brigate, e la casa mia non è troppo grande: e per ciò esser non vi si potrebbe, salvo chi non volesse starvi a modo di mutolo senza far motto o zitto alcuno e al buio a modo di ciechi: vogliendo far così, si potrebbe, per ciò che essi non s'impacciano nella camera mia, ma è la loro sì allato alla mia, che paroluzza sì cheta non si può dire, che non si senta ... ” La donna disse: “Piacemi”, e datogli l'ordine come e quando venir dovesse, si partì e tornossi a casa ... Quando la donna ebbe questo fatto, impose a' fratelli che facessero il rimanente di ciò che ordinato era; li quali, chetamente della camera usciti, n'andarono verso la piazza, e fu lor la fortuna in quello che far voleano più favorevole che essi medesimi non dimandavano; per ciò che, essendo il caldo grande, aveva domandato il vescovo di questi due giovani, per andarsi infino a casa lor diportando e ber con loro ...
Decameron (pagina 140)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... Aveva Calandrino, la mattina che costor giunsero il dì, ucciso il porco; e vedendogli col prete, gli chiamò e disse: “Voi siate i ben venuti: io voglio che voi veggiate che massaio io sono”; e menatigli in casa, mostrò loro questo porco ... ” Calandrin disse: “No, ella nol crederebbe, e caccerebbomi fuor di casa: non v'impacciate, ché io nol farei mai ... Tu sai, Buffalmacco, come Calandrino è avaro e come egli bee volentieri quando altri paga: andiamo e menianlo alla taverna; quivi il prete faccia vista di pagar tutto per onorarci e non lasci pagare a lui nulla: egli si ciurmerà, e verracci troppo ben fatto poi, per ciò che egli è solo in casa ... Calandrino, veggendo che il prete non lo lasciava pagare, si diede in sul bere, e benché non ne gli bisognasse troppo, pur si caricò bene: e essendo già buona ora di notte quando dalla taverna si partì, senza volere altramenti cenare, se n'entrò in casa, e credendosi aver serrato l'uscio il lasciò aperto e andossi a letto ... Buffalmacco e Bruno se n'andarono a cenar col prete: e, come cenato ebbero, presi loro argomenti per entrare in casa Calandrino là onde Bruno aveva divisato, là chetamente n'andarono; ma trovando aperto l'uscio, entraron dentro e ispiccato il porco via a casa del prete nel portarono e, ripostolo, se n'andarono a dormire ... ” “Deh!” disse Bruno “può egli essere?” “Per certo” disse Calandrino “egli è così, di che io son diserto e non so come io mi torni a casa: mogliema nol mi crederà, e se ella il mi pur crede, io non avrò uguanno pace con lei ... Bruno, andatosene a Firenze a un suo amico speziale, comperò una libra di belle galle e fecene far due di quelle del cane, le quali egli fece confettare in uno aloè patico fresco; poscia fece dar loro le coverte del zucchero come avevan l'altre, e per non ismarrirle o scambiarle fece lor fare un certo segnaluzzo, per lo quale egli molto ben le conoscea; e comperato un fiasco d'una buona vernaccia, se ne tornò in villa a Calandrino e dissegli: “Farai che tu inviti domattina a ber con teco tutti coloro di cui tu hai sospetto: egli è festa, ciascun verrà volentieri, e io farò stanotte insieme con Buffalmacco la 'ncantagione sopra le galle e recherolleti domattina a casa, e per tuo amore io stesso le darò e farò e dirò ciò che fia da dire e da fare ...
Decameron (pagina 143)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... ” E quasi tutto rattrappato, come poté a casa sua se ne tornò; dove, essendo stanco e di sonno morendo, sopra il letto si gittò a dormire, donde tutto quasi perduto delle braccia e delle gambe si destò; per che, mandato per alcun medico e dettogli il freddo che avuto avea, alla sua salute fé provedere ... E il vero che l'amore il quale io vi porto è di tanta forza, che io non so come io mi nieghi cosa che voi vogliate che io faccia; e per ciò, se io ne dovessi per questo solo andare a casa del diavolo, sì son presto di farlo poi che vi piace ... ” Lo scolare, che di mal pelo avea taccata la coda, disse: “Madonna, a me converrà fare una imagine di stagno in nome di colui il quale voi disiderate di racquistare: la quale quando io v'avrò mandata, converrà che voi, essendo la luna molto scema, ignuda in un fiume vivo, in sul primo sonno e tutta sola, sette volte con lei vi bagniate; e appresso così ignuda n'andiate sopra a uno albero o sopra una qualche casa disabitata, e volta a tramontana con la imagine in mano sette volte diciate certe parole che io vi darò scritte, le quali come dette avrete, verranno a voi due damigelle delle più belle che voi vedeste mai e sì vi saluteranno e piacevolmente vi domanderanno quello che voi vogliate che si faccia ... A queste farete che voi diciate bene e pienamente i disideri vostri (e guardatevi che non vi venisse nominato un per un altro), e come detto l'avrete, elle si partiranno e voi ve ne potrete scendere al luogo dove i vostri panni avrete lasciati e rivestirvi e tornarvene a casa ... ” A cui la donna disse di farlo senza alcun fallo; e preso da lui commiato se ne tornò a casa ... Lo scolar, lieto di ciò che il suo avviso pareva dovere avere effetto, fece una imagine con sue cateratte e scrisse una sua favola per orazione; e, quando tempo gli parve, la mandò alla donna e mandolle a dire che la notte vegnente senza più indugio dovesse far quello che detto l'avea; e appresso segretamente con un suo fante se n'andò a casa d'un suo amico, che assai ...
Decameron (pagina 147)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... Ma essendo già il sol basso, acciò che quivi non gli cogliesse la notte, come alla sconsolata donna piacque, n'andò alla casa sua: e quivi chiamati due suoi fratelli e la moglie e là tornati con una tavola, sù v'acconciaron la fante e alla casa ne la portarono; e riconfortata la donna con un poco d'acqua fresca e con buone parole, levatalasi il lavoratore in collo, nella camera di lei la portò ... Dovete adunque sapere che in Siena, sì come io intesi, già furon due giovani assai agiati e di buone famiglie popolane, de' quali l'uno ebbe nome Spinelloccio Tavena e l'altro ebbe nome Zeppa di Mino, e amenduni eran vicini a casa in Camollia ... Ora avvenne che Spinelloccio, usando molto in casa del Zeppa, e essendovi il Zeppa e non essendovi, per sì fatta maniera con la moglie del Zeppa si dimesticò, che egli incominciò a giacersi con essolei; e in questo continuarono una buona pezza avanti che persona se n'avedesse ... Pure al lungo andare, essendo un giorno il Zeppa in casa e non sappiendolo la donna, Spinelloccio venne a chiamarlo ... La donna disse che egli non era in casa: di che Spinelloccio, prestamente andato sù e trovata la donna nella sala e veggendo che altri non v'era, abbracciatala la cominciò a basciare, e ella lui ...
Decameron (pagina 152)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... ” Partitisi adunque costoro, come notte si venne faccendo il maestro trovò sue scuse in casa con la moglie; e trattane celatamente la sua bella roba, come tempo gli parve, messalasi indosso se n'andò sopra uno de' detti avelli; e sopra quegli marmi ristrettosi, essendo il freddo grande, cominciò a aspettar la bestia ... Il quale come il maestro sentì e vide, così tutti i peli gli s'arricciarono adosso e tutto cominciò a tremare, come colui che era più che una femina pauroso; e fu ora che egli vorrebbe essere stato innanzi a casa sua che quivi ... Messer lo medico, sentendosi in questo luogo così abominevole, si sforzò di rilevare e di volersi aiutar per uscirne, e ora in qua e ora in là ricadendo, tutto dal capo al piè impastato, dolente e cattivo, avendone alquante dragme ingozzate, pur n'uscì fuori e lasciovvi il cappuccio: e spastandosi con le mani come poteva il meglio, non sappiendo che altro consiglio pigliarsi, se ne tornò a casa sua e picchiò tanto che aperto gli fu ... Poi la mattina vegnente Bruno e Buffalmacco, avendosi tutte le carni dipinte soppanno di lividori a guisa che far soglion le battiture, se ne vennero a casa del medico e trovaron lui già levato; e entrati dentro a lui, sentirono ogni cosa putirvi, ché ancora non s'era sì ogni cosa potuta nettare, che non vi putisse ...
Decameron (pagina 157)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... A lei dee, per alcuna cagione che tu poi saprai, questa notte esser da un suo parente recato a casa il corpo di Scannadio che stamane fu sepellito: e ella, sì come quella che ha di lui, così morto come egli è, paura, nol vi vorrebbe ... Per che ella ti priega, in luogo di gran servigio, che ti debba piacere d'andare stasera in sul primo sonno e entrare in quella sepoltura dove Scannadio è sepellito, e metterti i suo' panni indosso e stare come se tu desso fossi infino a tanto che per te sia venuto, e senza alcuna cosa dire o motto fare di quella trarre ti lasci e recare a casa sua, dove ella ti riceverà, e con lei poi ti starai e a tua posta ti potrai partire, lasciando del rimanente il pensiero a lei ... E appresso questo, te n'andrai a Rinuccio Palermini e sì gli dirai: ‘Madonna Francesca dice che è presta di volere ogni tuo piacer fare, dove tu a lei facci un gran servigio, cioè che tu stanotte in su la mezzanotte te ne vadi all'avello dove fu stamane sotterrato Scannadio, e lui, senza dire alcuna parola di cosa che tu oda o senta, tragghi di quello soavemente e rechigliele a casa ... Venuta adunque la notte e essendo già primo sonno, Alessandro Chiarmontesi spogliatosi in farsetto, uscì di casa sua per andare a stare in luogo di Scannadio nell'avello; e andando gli venne un pensier molto pauroso nell'animo, e cominciò a dir seco: “Deh, che bestia sono io? dove vo io? o che so io se i parenti di costei, forse avvedutisi che io l'amo, credendo essi quel che non è, le fanno far questo per uccidermi in quello avello? Il che se avvenisse, io m'avrei il danno, né mai cosa del mondo se ne saprebbe che lor nocesse ... O che so io se forse alcun mio nemico questo m'ha procacciato, il quale ella forse amando, di questo il vuol servire?” E poi dicea: “Ma pogniam che niuna di queste cose sia, e che pure i suoi parenti a casa di lei portar mi debbano; io debbo credere che essi il corpo di Scannadio non vogliono per doverlosi tenere in braccio o metterlo in braccio a lei, anzi si dee credere che essi ne voglian far qualche strazio, sì come di colui che forse già d'alcuna cosa gli diservì ... ” E così dicendo fu tutto che tornato a casa: ma pure il grande amore il sospinse innanzi con argomenti contrarii a questi e di tanta forza, che all'avello il condussero; il quale egli aperse, e entratovi dentro e spogliato Scannadio e sé rivestito e l'avello sopra sé richiuso e nel lugo di Scannadio postosi, gl'incominciò a tornare a mente chi costui era stato e le cose che già aveva udite dire che di notte erano intervenute non che nelle sepolture de' morti ma ancora altrove ... Rinuccio, appressandosi la mezzanotte, uscì di casa sua per far quello che dalla sua donna gli era stato mandato a dire; e andando, in molti e varii pensieri entrò delle cose possibili a intervenirgli, sì come di poter col corpo, sopra le spalle, di Scannadio venire alle mani della signoria e esser come malioso condennato al fuoco, o di dovere, se egli si risapesse, venire in odio de' suoi parenti, e d'altri simili, da' quali tutto che rattenuto fu ... Rinuccio entrato dentro, credendosi il corpo di Scannadio prendere, prese Alessandro pe' piedi e lui fuor ne tirò e in su le spalle levatoselo verso la casa della gentil donna cominciò a andare; e così andando e non riguardandolo altramenti, spesse volte il percoteva ora in un canto e ora in uno altro d'alcune panche che allato alla via erano; e la notte era sì buia e sì oscura che egli non poteva discernere ove s'andava ... Rinuccio, dolente e bestemmiando la sua sventura, non se ne tornò a casa per tutto questo ma, partita di quella contrada la famiglia, colà tornò dove Alessandro aveva gittato e cominciò brancolone a cercare se egli il ritrovasse per fornire il suo servigio; ma non trovandolo e avvisando la famiglia quindi averlo tolto, dolente a casa se ne tornò ... Alessandro non sappiendo altro che farsi, senza aver conosciuto chi portato se l'avesse, dolente di tale sciagura similmente a casa sua se n'andò ...
Decameron (pagina 162)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... Bruno d'altra parte gli rispondeva alle sue ambasciate e da parte di lei ne gli faceva talvolta: quando ella non v'era, che era il più del tempo, gli faceva venir lettere da lei nelle quali esso gli dava grande speranza de' desideri suoi, mostrando che ella fosse a casa di suoi parenti là dove egli allora non la poteva vedere ... E però, se Filippo va oggi in niun luogo, accostaleti in qualche modo e toccala e vattene nella casa della paglia ch'è qui da lato, ch'è il miglior luogo che ci sia, per ciò che non vi bazzica mai persona: tu vedrai che ella vi verrà; quando ella v'è, tu sai bene ciò che tu t'hai a fare ... E come tocca l'ebbe, senza dir nulla volse i passi verso la casa della paglia, dove la Niccolosa gli andò dietro; e, come dentro fu, chiuso l'uscio abracciò Calandrino e in su la paglia che era ivi in terra il gittò e saligli addosso a cavalcione e tenendogli le mani in su gli omeri, senza lasciarlosi appressare al viso, quasi come un suo gran disidero il guardava dicendo: “O Calandrin mio dolce, cuor del corpo mio, anima mia, ben mio, riposo mio, quanto tempo ho io disiderato d'averti e di poterti tenere a mio senno! Tu m'hai con la piacevolezza tua tratto il filo della camiscia; tu m'hai agratigliato il cuor con la tua ribeba: può egli esser vero che io ti tenga?” Calandrino, appena potendosi muover, diceva: “Deh! anima mia dolce, lasciamiti basciare ... ” La Niccolosa diceva: “O tu hai la gran fretta! Lasciamiti prima vedere a mio senno: lasciami saziar gli occhi di questo tuo viso dolce!” Bruno e Buffalmacco n'erano andati da Filippo, e tutti e tre vedevano e udivano questo fatto; e essendo già Calandrino per voler pur la Niccolosa basciare, ecco giugner Nello con monna Tessa; il quale come giunse disse: “Io fo boto a Dio che sono insieme”; e all'uscio della casa pervenuti, la donna, che arrabbiava, datovi delle mani il mandò oltre, e entrata dentro vide la Niccolosa addosso a Calandrino; la quale, come la donna vide, subitamente levatasi fuggì via e andossene là dove era Filippo ... Monna Tessa corse con l'unghie nel viso a Calandrino, che ancora levato non era, e tutto gliele graffiò; e presolo per li capelli e in qua e in là tirandolo cominciò a dire: “Sozzo can vituperato, dunque mi fai tu questo? Vecchio impazzato, che maladetto sia il bene che io t'ho voluto: dunque non ti pare aver tanto a fare a casa tua, che ti vai innamorando per l'altrui? Ecco bello innamorato! Or non ti conosci tu, tristo? non ti conosci tu, dolente? che premendoti tutto, non uscirebbe tanto sugo che bastasse a una salsa ... Alla fé di Dio, egli non era ora la Tessa quella che t'impregnava, che Dio la faccia trista chiunque ella è, ché ella dee ben sicuramente esser cattiva cosa a aver vaghezza di così bella gioia come tu se'!” Calandrino, vedendo venir la moglie, non rimase né morto né vivo, né ebbe ardire di far contro di lei difesa alcuna: ma pur così graffiato e tutto pelato e rabbuffato, ricolto il cappuccio suo e levatosi, cominciò umilmente a pregar la moglie che non gridasse se ella non volesse che egli fosse tagliato tutto a pezzi, per ciò che colei, che con lui era, era moglie del signor della casa ...
Decameron (pagina 171)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... Quivi Natan fece a un de' suoi famigliari prendere il caval del giovane, e accostatoglisi agli orecchi gl'impose che egli prestamente con tutti quegli della casa facesse che niuno al giovane dicesse lui esser Natan: e così fu fatto ... Il quale se tu uccidi, acciò che tu possa senza impedimento a casa tua ritornare, non per quella via donde tu qui venisti ma per quella che tu vedi a sinistra uscir fuor del bosco n'andrai, per ciò che, ancora che un poco più salvatica sia, ella è più vicina a casa tua e per te più sicura ... ” Mitridanes, non iscusando il suo desidero perverso ma commendando l'onesta scusa da Natan trovata a esso, ragionando pervenne a dire sé oltre modo maravigliarsi come a ciò fosse Natan potuto disporre e a ciò dargli modo e consiglio: al quale Natan disse: “Mitridanes, io non voglio che tu del mio consiglio e della mia disposizione ti maravigli, per ciò che, poi che io nel mio albitrio fui e disposto a fare quello medesimo che tu hai a fare impreso, niun fu che mai a casa mia capitasse, che io nol contentasse a mio potere di ciò che da lui mi fu domandato ...
Decameron (pagina 172)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... Tu rimarrai, giovane come tu se', qui nella mia casa e avrai nome Natan, e io me n'andrò nella tua e farommi sempre chiamar Mitridanes ... E volendosi Mitridanes con la sua compagnia ritornare a casa, avendogli Natan assai ben fatto conoscere che mai di liberalità nol potrebbe avanzare, il licenziò ... Il quale, poi che ogni paura ebbe cacciata da sé, con più sentimento cercando, trovò costei per certo non esser morta, quantunque poca e debole estimasse la vita: per che soavemente quanto più poté, dal suo famigliare aiutato, del monimento la trasse e, davanti al caval messalasi, segretamente in casa sua la condusse in Bologna ... Di che ella dolendosi, dopo alquanto quelle grazie gli rendé che ella poté, e appresso il pregò, per quello amore il quale egli l'aveva già portato e per cortesia di lui, che in casa sua ella da lui non ricevesse cosa che fosse meno che onor di lei e del suo marito e, come il dì venuto fosse, alla sua propia casa la lasciasse tornare ...
Decameron (pagina 173)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... sé essere apparecchiata, solo che ella potesse e onesta fosse: messer Gentile allora disse: “Madonna, ciascun vostro parente e ogni bolognese credono e hanno per certo voi esser morta, per che niuna persona è la quale più a casa v'aspetti; e per ciò io voglio di grazia da voi che vi debbia piacere di dimorarvi tacitamente qui con mia madre infino a tanto che io da Modona torni, che sarà tosto ... Quivi fornito il tempo del suo uficio e a Bologna dovendosene tornare, ordinò, quella mattina che in Bologna entrar doveva, di molti e gentili uomini di Bologna, tra' quali fu Niccoluccio Caccianimico, un grande e bel convito in casa sua; e tornato e ismontato e con lor trovatosi, avendo similmente la donna ritrovata più bella e più sana che mai e il suo figlioletto star bene, con allegrezza incomparabile i suoi forestieri mise a tavola e quegli fece di più vivande magnificamente servire ... E essendo già vicino alla sua fine il mangiare, avendo egli prima alla donna detto quello che di fare intendeva e con lei ordinato il modo che dovesse tenere, così cominciò a parlare: “Signori, io mi ricordo avere alcuna volta inteso in Persia essere, secondo il mio iudicio, una piacevole usanza, la quale è che, quando alcuno vuole sommamente onorare il suo amico, egli lo 'nvita a casa sua e quivi gli mostra quella cosa, o moglie o amica o figliuola o che che si sia, la quale egli ha più cara, affermando che, se egli potesse, così come questo gli mostra, molto più volentieri gli mosterria il cuor suo; la quale io intendo di volere observare in Bologna ... Egli è alcuna persona la quale ha in casa un suo buono e fedelissimo servidore, il quale inferma gravemente; questo cotale, senza attendere il fine del servo infermo, il fa portate nel mezzo della strada né più ha cura di lui; viene uno strano e mosso a compassione dello 'nfermo e' sel reca a casa e con gran sollicitudine e con ispesa il torna nella prima sanità ... E priegote che, perch'ella sia nella mia casa vicin di tre mesi stata, ella non ti sia men cara; ché io ti giuro per quello Iddio che forse già di lei innamorar mi fece acciò che il mio amore fosse, sì come stato è, cagion della sua salute, che ella mai o col padre o colla madre o con teco più onestamente non visse, che ella appresso di mia madre ha fatto nella mia casa ...
Decameron (pagina 180)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... E per ciò mi pare, dove tu sii contento, che io con quello che cominciato ho seguiti avanti, e sì come mia me la meni a casa e faccia le nozze; e tu poi occultamente, sì come noi saprem fare, con lei sì come con tua moglie ti giacerai ... ” Piacque a Tito il consiglio: per la qual cosa Gisippo come sua nella sua casa la ricevette, essendo già Tito guarito e ben disposto; e fatta la festa grande, come fu la notte venuta, lasciar le donne la nuova sposa nel letto del suo marito e andar via ... La qual, poi che l'uno e l'altro un poco sdegnosetta ebbe guatato, dirottamente cominciò a piagnere sé dello 'nganno di Gisippo ramaricando: e prima che nella casa di Gisippo nulla parola di ciò facesse, se n'andò a casa il padre suo e quivi a lui e alla madre narrò lo 'nganno il quale ella e eglino da Gisippo ricevuto avevano, affermando sé esser moglie di Tito e non di Gisippo come essi credevano ...
Decameron (pagina 183)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... gli fece maravigliosa festa e a casa sua nel menò, là dove Sofronia con pietose lagrime il ricevette come fratello ... ” Gisippo, costrignendolo da una parte l'essilio che aveva della sua città e d'altra l'amore il qual portava debitamente alla grata amistà di Tito, a divenir romano s'accordò; dove con la sua Fulvia, e Tito con la sua Sofronia, sempre in una casa gran tempo e lietamente vissero, più ciascun giorno, se più potevano essere, divenendo amici ... – 9 Il Saladino in forma di mercatante è onorato da messer Torello; fassi il passaggio; messer Torello dà un termine alla donna sua a rimaritarsi; è preso e per acconciare uccelli viene in notizia del soldano, il quale, riconosciuto e sé fatto riconoscere, sommamente l'onora; messer Torello inferma e per arte magica in una notte n'è recato a Pavia; e alle nozze che della rimaritata sua moglie si facevano da lei riconosciuto con lei a casa sua se ne torna ... ” Il Saladino, il quale accortissimo era, s'avide che questo cavaliere aveva dubitato che essi non avesser tenuto lo 'nvito se, quando gli trovò, invitati gli avesse; per ciò, acciò che negar non potessero d'esser la sera con lui, con ingegno a casa sua gli aveva condotti; e risposto al suo saluto, disse: “Messere, se de' cortesi uomini l'uom si potesse ramaricare, noi ci dorremmo di voi il quale, lasciamo stare del nostro cammino che impedito alquanto avete ma senza altro essere stata da noi la vostra benivolenzia meritata che d'un sol saluto, a prender sì alta cortesia, come la vostra è, n'avete quasi costretti ...
Decameron (pagina 188)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... – 10 Il marchese di Sanluzzo da' prieghi de' suoi uomini costretto di pigliar moglie, per prenderla a suo modo piglia una figliuola d'un villano, della quale ha due figliuoli, li quali le fa veduto d'ucidergli; poi, mostrando lei essergli rincresciuta e avere altra moglie presa a casa faccendosi ritornare la propria figliuola come se sua moglie fosse, lei avendo in camiscia cacciata e a ogni cosa trovandola paziente, più cara che mai in casa tornatalasi, i suoi figliuoli grandi le mostra e come marchesana l'onora e fa onorare ... Già è gran tempo, fu tra' marchesi di Sanluzzo il maggior della casa un giovane chiamato Gualtieri, il quale, essendo senza moglie e senza figliuoli, in niuna altra cosa il suo tempo spendeva che in uccellare e in cacciare, né di prender moglie né d'aver figliuoli alcun pensiero avea; di che egli era da reputar molto savio ... Erano a Gualtieri buona pezza piaciuti i costumi d'una povera giovinetta che d'una villa vicina a casa sua era, e parendogli bella assai estimò che con costei dovesse potere aver vita assai consolata ... Io ho trovata una giovane secondo il cuor mio assai presso di qui, la quale io intendo di tor per moglie e di menarlami fra qui e pochi dì a casa; e per ciò pensate come la festa delle nozze sia bella e come voi onorevolmente ricever la possiate, acciò che io mi possa della vostra promession chiamar contento come voi della mia vi potrete chiamare ... E giunti a casa del padre della fanciulla e lei trovata che con acqua tornava dalla fonte in gran fretta per andar poi con altre femine a veder venire la sposa di Gualtieri; la quale come Gualtier vide, chiamatala per nome, cioè Griselda, domandò dove il padre fosse; al quale ella vergognosamente rispose: “Signor mio, egli è in casa ... ” Allora Gualtieri, smontato e comandato a ogni uom che l'aspettasse, solo se n'entrò nella povera casa, dove trovò il padre di lei, che avea nome Giannucole, e dissegli: “Io sono venuto a sposar la Griselda, ma prima da lei voglio sapere alcuna cosa in tua presenza”; e domandolla se ella sempre, togliendola egli per moglie, s'ingegnerebbe di compiacergli e di niuna cosa che egli dicesse o facesse non turbarsi, e se ella sarebbe obediente e simili altre cose assai, delle quali ella a tutte rispose di sì ... ” E egli disse: “E io voglio te per mia moglie”; e in presenza di tutti la sposò; e fattala sopra un pallafren montare, orrevolmente accompagnata a casa la si menò ...
Decameron (pagina 189)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... La donna, sentendo queste cose e parendole dovere sperare di ritornare a casa del padre e forse a guardar le pecore come altra volta aveva fatto e vedere a un'altra donna tener colui al quale ella voleva tutto il suo bene, forte in se medesima si dolea; ma pur, come l'altre ingiurie della fortuna aveva sostenute, così con fermo viso si dispose a questa dover sostenere ... Non dopo molto tempo Gualtieri fece venire sue lettere contrafatte da Roma e fece veduto a' suoi subditi il Papa per quelle aver seco dispensato di poter torre altra moglie e lasciar Griselda; per che, fattalasi venir dinanzi, in presenzia di molti le disse: “Donna, per concession fattami dal Papa io posso altra donna pigliare e lasciar te; e per ciò che i miei passati sono stati gran gentili uomini e signori di queste contrade, dove i tuoi stati son sempre lavoratori, io intendo che tu più mia moglie non sia, ma che tu a casa Giannucolo te ne torni con la dote che tu mi recasti, e io poi un'altra, che trovata n'ho convenevole a me, ce ne menerò ... ” Quanti dintorno v'erano il pregavano che egli una roba le donasse, ché non fosse veduta colei che sua moglie tredici anni o più era stata di casa sua così poveramente e così vituperosamente uscire, come era uscirne in camiscia; ma invano andarono i prieghi; di che la donna, in camiscia e scalza e senza alcuna cosa in capo, accomandatigli a Dio, gli uscì di casa e al padre se ne tornò con lagrime e con pianto di tutti coloro che la videro ...
Decameron (pagina 190)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... guardati l'aveva i panni che spogliati s'avea quella mattina che Gualtier la sposò; per che recatigliele e ella rivestitiglisi, a' piccioli servigi della paterna casa si diede sì come far soleva, con forte animo sostenendo il fiero assalto della nemica fortuna ... Come Gualtieri questo ebbe fatto, così fece veduto a' suoi che presa aveva una figliuola d'uno de' conti da Panago; e faccendo fare l'apresto grande per le nozze mandò per la Griselda che a lui venisse; alla quale venuta disse: “Io meno questa donna la quale io ho nuovamente tolta e intendo in questa sua prima venuta d'onorarla; e tu sai che io non ho in casa donne che mi sappiano acconciar le camere né fare molte cose che a così fatta festa si richeggiono: e per ciò tu, che meglio che altra persona queste cose di casa sai, metti in ordine quello che da far ci è, e quelle donne fa invitar che ti pare e ricevile come se donna di qui fossi: poi, fatte le nozze, te ne potrai a casa tua tornare ... ” E entratasene co' suoi pannicelli romagnuoli e grossi in quella casa della qual poco avanti era uscita in camiscia, cominciò a spazzar le camere e ordinarle e a far porre capoletti e pancali per le sale, a fare apprestar la cucina, e a ogni cosa, come se una piccola fanticella della casa fosse, porre le mani, né mai ristette che ella ebbe tutto acconcio e ordinato quanto si conveniva ... Gualtieri, il quale diligentemente aveva i figliuoli fatti allevare in Bologna alla sua parente che maritata era in casa de' conti da Panago, essendo già la fanciulla d'età di dodici anni la più bella cosa che mai si vedesse (e il fanciullo era di sei), avea mandato a Bologna al parente suo pregandol che gli piacesse di dovere con questa sua figliuola e col figliuolo venire a Sanluzzo e ordinare di menar bella e onorevole compagnia con seco e di dire a tutti che costei per sua mogliere gli menasse, senza manifestare alcuna cosa a alcuno chi ella si fosse altramenti ... Chi avrebbe, altri che Griselda, potuto col viso non solamente asciutto ma lieto sofferir le rigide e mai più non udite pruove da Gualtier fatte? Al quale non sarebbe forse stato male investito d'essersi abbattuto a una che quando, fuor di casa, l'avesse fuori in camiscia cacciata, s'avesse sì a un altro fatto scuotere il pilliccione che riuscito ne fosse una bella roba ...
La divina commedia (pagina 57)
di Dante Alighieri (estratti)

... Quel de la Pressa sapeva già come regger si vuole, e avea Galigaio dorata in casa sua già l'elsa e 'l pome ... La casa di che nacque il vostro fleto, per lo giusto disdegno che v'ha morti e puose fine al vostro viver lieto, era onorata, essa e suoi consorti: o Buondelmonte, quanto mal fuggisti le nozze süe per li altrui conforti! Molti sarebber lieti, che son tristi, se Dio t'avesse conceduto ad Ema la prima volta ch'a città venisti ...
Fermo e Lucia (pagina 6)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... Fermo che aveva acquistata tutta la certezza che una trama iniqua era ordita contro di lui, e che il Curato la sapeva, non potè più tenersi, e tornò in fretta alla casa di quello, risoluto di non uscire prima di sapere i fatti suoi che gli altri sapevano così bene ... Don Abbondio dopo d'averlo invano richiamato, tornò in casa, cercò Vittoria; Vittoria non v'era; egli non sapeva più quello che si facesse ... Basti dire che Don Abbondio ordinò a Vittoria di chiamare due contadini suoi affidati e di tenerli come a guardia della casa, e di far sapere che il curato aveva la febbre ... Andava dunque per affrontare lo scellerato quando pensò che a quella casa benchè discosta alquanto dall'abitato, pure era cosa insensata e piena di pericolo l'avvicinarsi con mire ostili; giacch'ella era una specie di picciol forte con una guarnigione di bravi ... Egli sentì tosto che ad una sola parola irriverente che avesse detta sarebbe stato scacciato, che mostrandosi, anche senza parlare, intorno a quella casa sarebbe stato provocato, e ucciso, e che i suoi uccisori lo avrebbero dipinto come un assassino ... In questa risoluzione si rivolse quasi macchinalmente per tornare a casa a prendere il suo archibugio ...
Fermo e Lucia (pagina 16)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... Mentre il buon frate stava ancor meditando, Fermo il quale per tutte le ragioni che ognuno può indovinare non sapeva star lontano da quella casa, erasi affacciato alla porta, e visto il padre assorto, e le donne che gli facevano cenno di non disturbarlo, sdrucciolò per un angolo della porticella nella stanza, e costeggiando il muro andò a riporsi tacitamente in un angolo della stanza ... Intorno al castellotto erano tre o quattro casette di contadini che lavoravano i fondi di Don Rodrigo, e che gli facevano da servitori e da bravi secondo l'occorrenza: vecchj che parlavano dell'antico onore della casa e delle loro prodezze giovanili, e le proponevano in esempio ai giovani: giovani che cercavano di emulare quei fatti gloriosi, e donne che sentivano pure un nobile orgoglio della loro condizione di suddite ad un cavaliere che sapeva farsi rispettare, e di madri e mogli d'uomini che si facevano temere ... Quando però, il che non era caso raro, alcuno degli uomini loro tornava col capo rotto a casa, o si trovava minacciato della vendetta di qualche offeso furibondo, o in un altro di quegli impiccj in cui doveva farli cader sovente il modo loro di vivere, le donne urlavano allora, mostravano con furore i ragazzi sul volto ai mariti, predicavano la pace e il timor di Dio, e non si mettevano in silenzio che dopo aver toccata qualche bussa ... Tutto al di fuori era silenzio, e un passaggero avrebbe potuto credere che quella casa fosse abbandonata, se quattro creature, che erano poste in euritmia al di fuori, non avessero dato un indizio di abitazione, e nello stesso tempo un simbolo della ospitalità di quei tempi ...
Fermo e Lucia (pagina 28)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... Cessata ogni luce Don Abbondio lasciò la poveretta la quale già per sè non avrebbe più potuto proseguire, e pratico com'era del luogo, trovò tosto a tentone la porta della stanza vicina, v'entrò, vi si chiuse, e continuò a gridare: «tradimento! Perpetua! accorr'uomo! gente in casa! clandestino: tre anni di sospensione! una schioppettata! fuori di questa casa! fuori di questa casa! Perpetua! dov'è costei!» Nella stanza tutto era confusione: Fermo, inseguendo come poteva il curato, aveva trascinata con sè Lucia alla porta, e bussava gridando: «apra apra, non faccia schiamazzo: apra, o la vedremo»: Toni curvo a terra, girava le mani sul pavimento per trovare la sua quitanza, e Gervaso spiritato gridava, e andava cercando la porta della scala per porsi in salvo ... Fermo il quale strepitava in casa altrui, che vi s'era introdotto frodolentemente, che assediava il padrone in una stanza, pare un soperchiatore, un torbido; e pure gli era un poveretto a cui si negava la ragione la più limpida, la più sacra ... «Lorenzo!» gridò il curato, «accorrete, gente in casa! ajuto ... Frattanto Perpetua che nelle ciarle s'era dimenticata di se stessa, ma che noi non abbiamo dimenticata, aveva inteso come un romore, un gridio, e aveva interrotto il discorso per avviarsi verso casa, cercando invano di rattenerla Agnese, la quale pure stava sulla corda non vedendo tornare nessuno; e all'udire quel gridìo fu pure presa da una grande inquietudine ... Perpetua correndo affannata con Agnese, si abbattè in Toni e il fratello che uscivano, e gli assalì d'inchieste alle quali essi non dierono risposta, ed usciti nella via, s'avviarono a casa ... Per buona sorte Fermo e Lucia usciti nella via, presero la strada opposta a quella donde veniva Perpetua, ed ella entrò a furia in casa senza vederli, e vi si chiuse ... Agnese che guardando fiso gli aveva visti uscire, gli raggiunse, e tutti e tre voltarono in fretta, in silenzio, palpitando, il canto, e s'avviarono pure verso casa ... Intanto la gente traeva da tutte le parti alla chiesa: già i più lesti erano entrati nel campanile e avevano inteso da Lorenzo che la gente era in casa del curato ... «Che cosa è stato?» domandò uno degli accorsi: «Sono fuggiti,» rispose il curato, «tornate a casa, vi ringrazio ... » «Fuggiti, chi?» «Cattiva gente, cattiva gente, tornate a casa, non c'è più niente ...
Fermo e Lucia (pagina 29)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... Ma siccome coloro passavano senza molestare nessuno, e ad ogn'uomo che vedevano parevan dire: – tu non sei quello –, così nessuno volle gittare la prima pietra, e a poco a poco la folla svanì, ognuno si ritirò a casa, e Don Abbondio si rimase a schiamazzare con Perpetua ... Ma i tre personaggi che c'interessano nascondendosi quanto potevano, non rispondendo alle inchieste e fuggendo la folla erano sulla via che conduceva alla casa di Lucia; quando un garzoncello che andava guardando attentamente tutti quelli che passavano, al vederli, mise un sospiro che pareva volesse dire: – gli ho trovati una volta –; si pose dinanzi a loro, pigliò Agnese pel lembo della veste, e disse con voce bassa e affannata: «Tornate indietro per amor del cielo!» Era Menico, e fu tosto riconosciuto ... «Indietro, indietro, vi dico non tornate a casa, venite al convento; così mi ha detto il padre Cristoforo ... » «Ma la casa ... «Niente niente, venite con me, lo ha detto il Padre Cristoforo: Dio vi liberi dal tornare a casa ... Dopo aver passeggiato, Don Rodrigo si presentò in una casa dove si teneva brigata, e dove fu accolto con quella cordialità rispettosa che è riserbata a quelli che fanno paura, e finalmente a notte avanzata tornò al suo castellotto ... E che gloria per quel padre! Come sarà tornato a casa pettoruto! Non son mica pesci che si pigliano ogni giorno e con ogni rete ...
Fermo e Lucia (pagina 30)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... Avevano fatto un terzo circa della via, ed erano lontani dal paese, tanto che guardando indietro non si vedevano più i radi lumi delle lucerne che le donne sporgevano dalle finestre ponendovi la mano sopra di traverso per non esser vedute e per mandar la luce sulla via per dove tornavano a casa gli uomini a subire un interrogatorio: e nessuno dei tre aveva ancora avuto animo di comunicare agli altri i pensieri che lo agitavano: s'udiva solo di tempo in tempo Agnese sclamare: – poveri morti benedetti, ajutateci –, Lucia invocare la Vergine, e Fermo mormorare qualche esclamazione di sdegno ... «E la casa?» diss'ella: «l'abbiamo lasciata in abbandono, senza nemmeno porvi una custodia: sulla fede di questo ragazzo, che Dio sa come ha inteso ... Guaj se andavate a casa: mi ha detto il Padre, che doveste uscirne subito subito, e temeva ch'io non fossi in tempo ... » E qui raccontò ai poveretti il pericolo a cui erano sfuggiti, e proseguì: «Vedete che per ora è necessario allontanarvi di qua: vi siete nati, è casa vostra, non avete fatto torto a nessuno, ma il serpente talvolta fa disertare l'uomo dalla sua dimora, e gli uomini pure si cacciano su questa terra come se vi fossero posti per divorarsi l'un altro ... Frattanto io ho pensato a trovarvi per qualche tempo un rifugio ove possiate starvi in sicuro finchè si trovi il modo di ritornare sicuri a casa vostra, e di giungere all'adempimento dei vostri giusti e santi desiderj ...
Fermo e Lucia (pagina 31)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... partivano quasi brulli di denaro: ma avevano dei risparmj in casa; indicarono al Padre il luogo del deposito, ed egli promise di far loro tenere il tutto sicuramente e presto ... Lucia lo vide, e rabbrividì; discese coll'occhio verso il sito della sua umile casa, e vide un pezzo di muro bianco che usciva da una macchia verde scura, riconobbe la sua casetta, e il fico che ombreggiava la porta: e seduta com'era sul fondo della barca, poggiò il gomito sulla sponda, chinò su quello la fronte come per dormire; e pianse segretamente ... Addio, casa natale, casa dei primi passi, dei primi giuochi, delle prime speranze; casa nella quale sedendo con un pensiero s'imparò a distinguere dal romore delle orme comuni il romore d'un'orma desiderata con un misterioso timore ... Addio, addio casa altrui, nella quale la fantasia intenta, e sicura vedeva un soggiorno di sposa, e di compagna ...
Fermo e Lucia (pagina 42)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... Rientrato il cocchio, in casa, e fermato sotto le volte rimbombanti dell'atrio, i servi che scendevano in fretta coi doppieri, annunziarono che gran parte della conversazione era già ragunata ... Questi ne fu, o se ne mostrò sdegnato, non istette a domandarle come ella pure avesse trattata la donna; ma promise che darebbe una buona lavata di capo a colei, e fissò immediatamente ai servigi di Geltrude un'altra donna di casa ... Geltrude, a compimento di quella giornata, dovette sentire le lodi e i consigli della vecchia che spogliandola e ponendola a letto le fece la storia di sue zie, e di sue prozie, le quali s'eran fatte monache per non intaccare il patrimonio della casa, e che se n'erano trovate ben contente perchè i monasteri dove s'erano chiuse avevan saputo tener conto dell'onore che arrecava loro l'aver dame di quella casa ...
Fermo e Lucia (pagina 49)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... L'altro, e appunto quello occupato dall'appartamento di Geltrude, era contiguo ad una casa privata e signorile, o per meglio dire ad una parte rustica e non finita di quella casa ... Era dessa elevata al di sopra del quartiere delle educande, ma quello che se ne poteva vedere da quindi pareva piuttosto una catapecchia, un casolaraccio, che una parte di casa civile: erano tetti e tettucci diseguali di altezza e di forma soprapposti l'uno all'altro come a caso ... Era severamente prescritto alle monache dagli ordini ecclesiastici, che dovessero togliere ai vicini ogni vista nel loro chiostro; ma o fosse che, per essere quella parte di casa disabitata, le monache non avessero mai badato a quel pertugio, o fosse che la spesa per liberarsi da quella servitù eccedesse la possibilità del monastero, o che non si potesse venirne a capo senza quistioni, il fatto è che da quel pertugio si guardava nel cortiletto delle educande; e un altro fatto assai tristo si è che il padrone di quella casa era un giovane scellerato: e questa parola applicata ad un uomo di quei tempi ha un senso molto più forte di quello che generalmente vi s'intende nei nostri; perchè a quei tempi tante cagioni favorivano la scelleratezza, che in coloro i quali vi si distinguevano, ella giungeva ad un segno del quale grazie a Dio, non si può avere una idea dalla esperienza comune del vivere presente ... Il padrone della casa contigua al quartiere delle educande, era dunque un giovane scellerato: e si chiamava il signor Egidio: perchè di cognomi, come abbiam detto, l'autor nostro è molto sparagnatore ...
Fermo e Lucia (pagina 62)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... Il Conte cavò la sua vacchetta, e dopo aver rivolta qualche carta, lesse: Lucia Mondella, e continuò: «è una contadina di questi contorni che si trova in Monza nel monastero contiguo alla tua casa, sotto la protezione della Signora; protezione molto fredda però; e raccomandata al guardiano dei cappuccini ... «E la Signora?» «La Signora, come vi hanno detto benissimo non si piglia molto a cuore questa donna; così almeno ho inteso dire da quelli di casa mia che bazzicano con l'ortolano, o con qualche altro mascalzone del monastero ... » Così fu conchiuso l'orribile accordo: Egidio annunziò al Conte che l'indomani ripartirebbe di buon mattino, e che appena giunto a casa, avviserebbe ai mezzi di condurre a buon fine l'impresa ... In quel tempo di provocazioni, di vendette, di agguati, di tradimenti, l'uomo che si allontanava quattro passi da casa sua, camminava sempre con sospetto a guisa d'un esploratore in vicinanza del nemico; e più d'ogni altro i facinorosi e soverchiatori di mestiere, quelli che avevano in ogni parte conti accesi di offese o di minacce, com'era Egidio ...
Fermo e Lucia (pagina 63)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... che avendo in vano aspettato le lettere o almeno imbasciate promesse dal Padre Cristoforo, impaziente di venire in chiaro del come andassero le cose, qual partito si dovesse finalmente pigliare; tornava al paese, per saperne qualche cosa, per dare nello stesso tempo una occhiata alla casa ed alle masserizie ... Lucia alla quale i pericoli passati, la fuga, il trovarsi come smarrita lungi dalla sua casa fra gente nuova, il timore continuo di peggio avevan restituita quasi tutta la timidezza della infanzia, aveva più volte afferrata la gonna della madre per non lasciarla partire, aveva pianto, e pregato, ma, finalmente stanca essa pure della incertezza, e più ansiosa di saper qualche cosa di quello che non ne confessasse, rassicurata dal trovarsi in un asilo così guardato, e così santo, s'acquetò, e lasciò che la madre ne andasse; e Agnese se n'era venuta, senza cruccio della figlia che le pareva d'aver lasciata, come si dice, su l'altare ... Quando Agnese si trovò al punto dove la strada che conduceva al suo tugurio si divideva da quella che dovevan fare i pescivendoli per giungere a casa loro, cioè quando ebbe passato il ponte dell'Adda, scese di carretto, e preso il suo fardello cominciò a piedi le due miglia che le restavano di viaggio, camminando non senza sospetto ... Giunta vicino a casa, v'andò quanto più celatamente potè per viottoli, e infatti non fu scorta da veruno; picchiò, le fu aperto da quella sua cognata che stava a guardare la casa, trovò le cose in ordine; chiese novelle del Padre Cristoforo alla cognata che non potè rispondergli se non che da quel primo giorno non lo aveva più veduto comparire; e dopo d'avere esitato qualche momento, si fece animo, e prese la via del convento ... «Questo è quello che vi posso dire,» rispose il frate, chiudendo questa volta la porta sul volto ad Agnese, la quale dopo esser rimasta ivi un qualche tempo come smemorata, riprese tristamente la via della sua casa, pensando come potrebbe riparare una tanta perdita e arzigogolando i motivi di una sì subitanea disparizione, senza poter mai venire ad una congettura un po' soddisfacente ...
Fermo e Lucia (pagina 75)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... Giunto al villaggio, sulla piazzetta dov'era la Chiesa, e la casa del Parroco, trovò il Conte una turba dei già arrivati, che aspettavano il momento in cui il Cardinale entrasse nella Chiesa per celebrare gli uficj divini ... «È lì nella casa del curato,» rispose riverentemente l'interrogato ... Il Conte si avviò alla casa fra la turba, che si divideva come le acque del Mar Rosso al passaggio degli Ebrei, ed entrò sicuramente nella casa ...
Fermo e Lucia (pagina 83)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... ballo gli altri, quelli che vorrebbero attendere ai fatti loro; e che tanto gli uni quanto gli altri debbano venir tra i piedi a me, pover'uomo, che non m'impaccio degli affari altrui, e che non cerco altro che di starmene quieto a casa mia! Quel birbone di Don Rodrigo s'ha da ficcare in capo di sturbare un matrimonio, proprio nella mia parrocchia, e m'ha da venire una intimazione di quella sorte! Un pazzo che ha nascita e quattrini, casa ben piantata, e parenti in alto, e potrebbe godersi la sua vita tranquilla, signorilmente: attendere a dare dei buoni pranzi, stare allegro, e fare degli allegri: signor no: ha da desiderare la donna d'altri, tanto per venire a molestarmi ... – diceva un altro pensiero, – guai se costoro, credono un momento ch'io non sia più quello da stendere in terra colui che ardisse resistermi! – Così pensando egli pose macchinalmente la mano al luogo dov'era solito tenere una pistola, e si ricordò di averle lasciate con le altre armi in casa del curato ... – Ohe! – continuava fra sè – Perchè mi obbedirebbero costoro? e se veggiono che questo pane infame è finito per loro, chi sa che cosa la rabbia può suggerire a costoro! E quello che importa è di non far parole, di non perder tempo, di ricondurre Lucia tranquillamente: quella poveretta! il pegno del mio perdono! – Se in questa casa, se in questa caverna, cessa un momento la disciplina, il terrore del padrone, diventa un inferno! peggio di prima! Costoro saltano il confine, e sono in sicuro: eh gli ho avvezzi io così! – Ma che! dovrò io dunque umiliarmi a fingere dinanzi a costoro! a questi scellerati! Scellerati? costoro? chi sono costoro? i miei scolari, i miei amici, quelli che ho ammaestrati io! Facciamo il bene per l'unica via che è aperta ... Il Conte spiccatosi dalla lettiga si avvicinò alla mula di Don Abbondio che aspettava quello che avvenisse con gli occhi sbarrati, e gli disse sotto voce: «Signor Curato; ella non ha bisogno che io le insegni ad esser prudente; ma in questa casa, è necessaria una prudenza che io solo pur troppo posso conoscere appieno ... » «Zitto, per amor del cielo,» interruppe il Conte: «ad altro tempo le cerimonie: Ella non faccia vista di nulla, si contenga in modo che nessuno possa sapere qui s'ella giunge in casa d'un amico ...
Fermo e Lucia (pagina 86)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... Ed oltre il resto era anche un po' umiliato internamente dell'inquietudine che aveva provata nella spedizione, delle precauzioni che aveva prese in casa sua, di una prudenza che gli pareva pusillanimità ... La buona donna fece andar la lettiga a casa sua, dove discese, e condusse Lucia già tutta rassicurata, e tosto le fece animo a ristorarsi dopo un sì lungo digiuno ... Intanto Don Abbondio e il Conte entrarono nella casa del curato, e quivi si stettero ad aspettare il Cardinale ... «Bene, bene,» rispose il Cardinale, «io voglio cominciare a provare se posso farmi obbedire da voi,» e traendolo per la mano si avvicinò al buon curato di Chiuso, che se ne stava cheto fra gli altri, e gli disse, con aria sorridente: «Signor curato, voi siete tanto umile che sarebbe dabbenaggine il non far da padrone in casa vostra ... » Don Abbondio invitato anch'egli, si rifiutò dicendo di non volere abbandonare per lungo tempo il suo ovile; uscì dalla casa del curato, entrò in quella dove era ricoverata Lucia, alla quale raccomandò ancora fortemente di non parlare di ...
Fermo e Lucia (pagina 92)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... Il corteggio raddoppiato andò verso la Chiesa, e quivi il Cardinale entrato come potè tra i plausi e gli urti, e pregato alquanto, cominciò le sue funzioni da un breve discorso ch'era uso di fare al popolo sulla visita ch'egli stava per intraprendere, e quindi si ritirò nella casa del Curato ... Il buon vecchio tripudiò in cuore, e per quella gioja che dà sempre agli onesti il vedere l'espressione pubblica d'un sentimento onesto ed umano, e perchè con un tal favore del popolo gli parve che Lucia potesse con sicurezza tornare almeno per allora a casa sua ... Ritiratosi pertanto come abbiam detto nella casa di Don Abbondio, il Cardinale s'informò da lui e da qualche altro prete su lo stato delle cose per rapporto a Lucia, e potè esser certo che ogni pericolo era cessato per lei, giacchè il suon gran nimico, e gli scherani di questo se n'erano iti con la coda tra le gambe, e quand'anche fossero stati sfrontati a segno di rimanere, i difensori di Lucia sarebbero stati dieci volte in numero più del bisogno ... Agnese aveva parlato per tutta la strada; la sua gioja pel ritorno trionfale, la gioja di ricondurre salva a casa la figlia da tanti pericoli, quella d'esser divenuta conoscenza di Monsignore illustrissimo, l'aspettazione dell'accoglimento che le farebbero i parenti, i conoscenti, tutti i paesani, erano sentimenti espansivi e distinti, che si prestavano assai bene alla sua loquacità naturale ... Rivedeva ella la sua casa, quella dove aveva passati tanti anni tranquilli, che aveva tanto desiderato e sì poco sperato di rivedere; ma quella casa che non era stata per lei un asilo, quella casa dove aveva data una promessa che non credeva di poter attenere, dove aveva tante volte fantasticato un avvenire, divenuto ora impossibile ... Ivi dopo d'aver ringraziato Dio dell'averla ricondotta quivi oltre e contra la speranza, si mise a rivisitare tutte le sue masserizie, come per provare se potesse ricominciare la sua vita passata; ma non v'era oggetto nella casa, non v'era angolo al quale non fossero associate idee divenute dolorose e ...
Fermo e Lucia (pagina 93)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... Lucia con queste due ingiunzioni l'una delle quali era ineseguibile, e l'altra poteva dipendere dalle domande che il Cardinale le avrebbe fatte, s'incamminò, tutta pensierosa e agitata, con le due donne alla casa del curato ... Per la via incontrarono la folla che uscita, dalla Chiesa si diffondeva nel contorno; e Lucia fu accolta con acclamazioni, e fermata ad ogni passo con saluti, fra quali vergognosa con gli occhi bassi e gonfj, entrò nella casa parrocchiale, e fu tosto condotta nella stanza dov'era Federigo, il quale la ricevè con le solite precauzioni ... Dopo alcune inchieste cortesi sul suo viaggio, sul piacere ch'ella aveva provato nel rivedere la sua casa, Federigo la interrogò di nuovo sull'affare del matrimonio: Lucia dovette rispondere, e raccontò tutta la faccenda fino al clandestino, dove si fermò come un cavallo che ha veduto un'ombra, e ristà con una sosta improvvisa e singolare che non è quella solita d'allora che è giunto al termine del suo viaggio ... » «Deve dunque sapere Monsignore illustrissimo,» ripigliò Don Abbondio «che la vigilia appunto del giorno stabilito per quel benedetto matrimonio (parlo a Vossignoria, come in confessione) io me ne tornava a casa tranquillamente, senza una cattiva intenzione al mondo, sallo Dio, quando ...
Fermo e Lucia (pagina 98)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... Il Conte tra le acclamazioni della folla prese la via che conduceva al suo castello, e Don Abbondio tornò a casa ... Anzi appena si ebbe sentore di questa inquietudine del Cardinale, in un momento giovani e vecchi s'offersero di guardare la casa di Lucia; con quella risoluzione, con quell'ardore con cui si veggono offrire le alleanze ad un principe vittorioso ... Don Valeriano, capo di casa, Donna Margherita sua moglie, Donna Ersilia loro unica figlia, e Donna Beatrice sorella del capo di casa, rimasta vedova nel primo anno di matrimonio, e ritornata a vivere ritiratamente in casa ... Quando adunque questa visita gli fu annunziata, propose egli di trovare il modo che Lucia andasse in quella casa; ma non dovette studiar molto a condurre il discorso dov'egli desiderava; perchè l'affare di Lucia era stato tanto clamoroso che Don Valeriano non mancò di parlarne per fare un complimento al suo liberatore ... Don Valeriano offerse al Cardinale di prendere Lucia al servizio della casa, o come il Cardinale avrebbe ...
Fermo e Lucia (pagina 108)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... La casa del Vicario era sventuratamente vicinissima a quel luogo: in un punto la via fu piena, e la casa cinta d'ogni parte ... Uno o due benevoli, (perchè nei garbugli sempre vi trascorre qualche onesto che cerca poi di impedire un po' di male) precorsero lo stormo, ed entrati nella casa, avvertirono del pericolo ... «Il Vicario! il tiranno! lo vogliamo, vivo o morto!» Il Vicario errava di stanza in istanza, raccomandandosi a Dio e ai suoi servitori che tenessero fermo, che trovassero modo di farlo scappare: ma la casa era cinta da tutte le parti ...
Fermo e Lucia (pagina 120)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... » «Che? di abbruciar tutto nella casa, e la casa insieme ... Ma un galantuomo ebbe una ispirazione del cielo: entrò nella casa, salì le scale, e trovato per buona sorte un gran crocifisso, lo appese fuori d'una finestra, e v'accese intorno due candele, che aveva tolte da capo del letto del fornajo ... Intanto venne tutto il capitolo del duomo in processione, a croce alzata, e vestiti pontificalmente, che era un gran bel vedere; e cominciarono a predicare: «figliuoli dabbene, che cosa fate? è una vergogna, dove è il timor di Dio? questo è l'esempio che date ai vostri figliuoli? siamo in Milano, o in terra di Turchi? Via, tornate a casa, da bravi, che quel che è stato è stato ... Ah! ah! vi dico io che ognuno studiava la via più corta per andarsene a casa, per non diventare il numero cinque ... Per me, ho testimonj che tutta la giornata di jeri, e tutta la mattina d'oggi me ne sono stato chiuso in casa: e poi, si sa che noi altri mercanti siamo nemici dei torbidi ... «Se io mi fossi anche trovato in Milano, per caso, per caso,» disse un terzo, «me la sarei battuta subito a casa ...
Fermo e Lucia (pagina 127)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... Quando alcuno d'essi era rinvenuto o riconfortato, uno dei preti gli amministrava i sacramenti, e le consolazioni della religione, quindi guardava intorno a sè per vedere in qual casa del vicinato avrebbe potuto procurargli un ricovero, trovatolo ve lo faceva portare ... Se il padrone era dovizioso, il prete in nome del Cardinale lo supplicava che volesse ricettare, collocare in qualche angolo della casa, nutrire quel derelitto che Dio gli mandava; ma quando il languente era portato in una casa, dove non sembrasse che in un tale anno potessero sovrabbondare provvisioni per usi di carità, quivi il prete pregava il padrone a ricogliere e ad ospiziare per prezzo colui che vi era presentato; e sborsava il prezzo generoso anticipatamente ...
Fermo e Lucia (pagina 130)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... Questi sulle prime non aveva voluto fuggire, e parte cercando di avere ad alloggio ufiziali, parte chiamando soccorso di soldati italiani ivi stanziati era venuto a capo di preservare la sua casa, e di difenderla poi quando fu minacciata: e racconta agli amici i suoi pericoli, e gli altrui disastri ... Se la infame passione di Don Rodrigo non fosse venuta a turbare i placidi destini di Fermo e di Lucia, essi dopo d'aver passato un anno d'inopia, contra la quale chi sa se le loro facoltà avrebbero bastato, si sarebbero ora trovati, probabilmente con un bambinello, esposti nel loro paese a quella orrenda furia militare, costretti a fuggire; e quando avessero schivati tutti i pericoli della persona, tornando poi a casa non v'avrebbero trovate che le muraglie e quelle mezzo diroccate, e i segni perversi e luridi del sozzo torrente che v'era passato ... Comunque sia, in mezzo a tanti mali fu una ventura per entrambi l'esser lontani da casa loro in quel brutto momento ... Aveva già sotterrate, nascoste sul solajo, riposte alla meglio le masserizie più grosse; sbarrò come potè le finestre; tolse un fardello dove aveva ragunato ciò che le sue forze bastavano a portare; ravvolse per l'ultima volta quegli scudi d'oro, e li cacciò sotto il busto, tra la camicia e la pelle, uscì di casa, chiuse la porta, più per non trascurare una formalità che per fiducia che avesse in quei gangheri e in quelle imposte, si mise la chiave in tasca, e s'avviò ...
Fermo e Lucia (pagina 131)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... – Dove trovarlo anche questo? Il curato? Perchè no? la casa parrocchiale è a pochi passi; tentiamo ... Girava il pover uomo per la casa tutto affannato e stralunato, non sapendo che farsi, se la prendeva quando col duca di Nivers, come diceva egli, che avrebbe potuto rimanersi in Francia e voleva a forza esser duca di Mantova, quando col duca di Savoja che voleva ingrandirsi, quando coll'imperatore che stava su certi puntigli, e quando con Don Gonzalo di Cordova che non aveva saputo mandare quei diavoli per un'altra strada ... Quegli a cui egli faceva quelle preghiere e quei rimproveri, passavano dinanzi alla sua casa curvi sotto il peso delle robe loro, quale trascinandosi dietro la sua vaccherella, quale traendosi dietro i figli che a stento lo seguivano, e la donna che portava quegli che non potevano camminare, quale reggendo un vecchio o un infermo ... Perpetua ben convinta che non era da fare assegnamento sopra altri, aveva fatto due fardelli uno per sè, uno per Don Abbondio; e poi in fretta e in furia, sparpagliava il resto delle masserizie nei bugigatti più nascosti della casa, sul solajo sotto il pagliajo, dietro i tini ... Ma saremo sicuri in casa di quel signore? Eh!» «Andiamo,» disse Perpetua, «sicuri come in chiesa: gli parlerò io: siamo amici: è stato nella mia cucina quieto come un agnello: è diventato un uomo del Signore ... ma no no, peggio: sono la metà Luterani! misericordia!» Don Abbondio rispondeva così ad una proposizione che s'era fatta e che alla prima gli era paruta un bel trovato per preservare la casa ... Voleva staccare dalla chiesa il quadro del Santo protettore, e affiggerlo al di fuori su la porta, per indicare che la casa era sacra, e per fare in modo che non potesse essere intaccata che per mezzo d'una profanazione: ma s'avvide tosto che quel mezzo di difesa, molto debole per sè contra soldati avidi di rapina, poteva in questo caso divenire una provocazione a far peggio: giacchè fra quei soldati v'era di molti ai quali uno sberleffo fatto coll'alabarda all'immagine d'un Santo sarebbe sembrato un'opera meritoria, una espiazione anticipata del saccheggio ... Data una occhiata lacrimosa alla casa, Don Abbondio s'incamminò colle due vecchie amazoni, e per tutta la via non fece altro che sospirare, lagnarsi dell'abbandono in cui l'avevano lasciato i suoi parrocchiani, domandare a Perpetua dove avesse riposta la tal cosa e la tal altra, e se credeva che non le avrebbero trovate: enumerare tutte le ragioni per le quali il Conte sarebbe stato peggiore d'un cane se gli avesse fatto male, e divisare dove si sarebbe potuto cercare un asilo se quello a cui si andava fosse stato mal sicuro ...
Fermo e Lucia (pagina 133)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... Don Abbondio avrebbe voluto gittarsi d'un volo al suo nido, per mirar tosto cogli occhi proprj il suo dolore, e il guasto che v'era stato fatto, e nello stesso tempo perchè i barberini, vedendo la casa abbandonata, non venissero a portar via quello che i barbari avevan potuto lasciare ... Quei pochi rimasti colla speranza di guardar le case, o discesi troppo presto, erano trovati sbigottiti, storditi dalle percosse e dallo spavento: ogni arredo, ogni masserizia sparita, e in quella vece nelle case, un impatto di strame, tizzoni di mobili arsi, greppi di stoviglie, sfracellate per istrazio dopo avervi bevuto il vino rubato, schifezze d'ogni genere, un tanfo che toglieva il respiro; dimodochè ognuno tornando con ansia alla casa derelitta, ne usciva alla prima con fastidio, e doveva farsi forza a poco a poco per rientrarvi a renderla di nuovo abitabile ... In qualche luogo il padrone avanzando così per la casa sua, udiva un gemito; guardava con sospetto che fosse: era un soldato che languiva infermo, che spirava: e il padrone ristava a quello spettacolo con un senso misto di ribrezzo e di pietà, di rancore e di spavento, scorgendo nel volto livido, nelle membra macchiate del giacente l'immagine confusa ma terribile della peste, che fino allora forse egli aveva sprezzata come un sogno lontano ... Il Conte argomentando da queste relazioni che Agnese se si fosse affrettata di tornare, non avrebbe però trovato nulla da guardare, la ritenne per due o tre giorni; e intanto raccolse di quello che gli rimaneva, un po' di provvigione, fece mettere insieme un po' di biancheria, qualche mobile, qualche attrezzo di cucina, e caricatone un baroccio, volle che Agnese partisse su quello con quella poca scorta, e la fece accompagnare da due suoi tarchiati servi, ordinando loro che ajutassero la povera donna a ripulire la sua casa ... Cogli ajuti del Conte, Agnese potè quel primo giorno spazzare il suo povero abituro, ricogliere qualche masserizia sparsa qua e là nell'orto e nel campo, scavare ciò che aveva deposto sotterra; e tra con questi rimasugli, e con quel di più che il Conte le aveva dato appresso, allogarsi in casa se non come prima, almeno in modo da poterci stare passabilmente, anzi da eccitare l'invidia dei suoi paesani ... Ma il povero Don Abbondio questa volta ebbe campo e ragione più che mai di sclamare: «oh che gente! oh che gente!» La sua casa era la più mal trattata del villaggio, perchè era la più apparente; e gli ospiti eroi sospettando che ci dovesse esser più che altrove ricchezza nascosta, vi avevano impiegato più ostinate cure a metter tutto sossopra ... Don Abbondio mettendosi le mani in que' due suoi ciuffetti grigj su le tempie, balzò di casa come un forsennato, e andò di porta in porta a gagnolare, a scongiurare quegli che tornati da qualche giorno avevano assestate alla meglio le case loro, che venissero a dare un po' di governo alla sua; e ...
Fermo e Lucia (pagina 141)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... Si venne tosto a sapere che il demonio aveva pigliata a pigione una casa in Milano; si disegnava il quartiere, si ripeteva il nome del locatore ... Mentre questi guatava, il cocchio era ristato, e a colui fatto invito di salire: egli aveva condisceso; e dopo un certo giro il cocchio s'era fermato a quella tal casa, ed ivi egli era smontato con gli altri ... La casa era degna del fittajuolo: andirivieni, deserti, luce, tenebre, là solitudine, qui larve sedute a consiglio, amenità di giardini, e orrore di caverne ... Quand'ecco, il mattino del 17 maggio i primi che uscirono di casa alle loro faccende, videro le muraglie sparse di macchie viscide, giallastre, ineguali, come impresse da spugne lanciate; le porte pure imbrattate della stessa materia, e intrisi i martelli ...
Fermo e Lucia (pagina 144)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... Non solo dallo straniero, dal nimico, dalla via publica si temeva, ma si guardava alle mani dell'amico, del servo, del congiunto, ma si poneva il piede con sospetto per la casa, ma orribil cosa! si tremava al contatto della mensa, del letto nuziale ... Il viandante straniero che non ben sapendo fra che uomini si trovava, si rallentasse a baloccare sul cammino, o che stanco si sdrajasse per riposare, il mendico che per città si accostava altrui tendendo la mano, colui che inavvertentemente toccasse la parete d'una casa, l'affrettato che urtasse altri per via, erano untori; al terribile grido d'accusa accorrevano quanti avevan potuto udirlo; l'infelice era oppresso, straziato, talvolta morto dalle percosse, o strascinato alle carceri tra gli urli e sotto le battiture, benediceva nel suo cuore affranto quelle porte, e vi entrava come dalla tempesta nel porto ... 5 Una sera, verso il mezzo d'Agosto, Don Rodrigo tornava alla sua casa in Milano, dove era sempre rimasto dal giorno che vi era tornato dalla villa in forma di fuggitivo ... Giunto a casa, chiamò il fedel Griso, uno dei pochi famigliari che gli erano rimasti, e gli comandò che gli facesse lume alla stanza dove sperava di finir tutto con un buon sonno ...
Fermo e Lucia (pagina 147)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... Fermo lo chiamò per nome, non ne ebbe risposta, e più che mai accorato si avviò alla sua casa ... Ne uscì Fermo in fretta inorridito, ritraendo l'occhio dallo spettacolo, e la mente dai pensieri e dai ricordi che quello spettacolo faceva nascere, e si incamminò alla casa d'Agnese, con l'ansia di rivedere un volto amico, di udire da lei ciò che tanto gli stava a cuore, e col battito di non ritrovarla, di non ritrovar pure chi gli sapesse dire s'ella viveva ... Per giungervi, doveva Fermo passare su la piazzetta della chiesa, dov'era pure la casa del curato ... Quando fu in luogo donde la piazza si poteva vedere, guardò egli alla casa del curato, e vide una finestra aperta, e nel vano di quella un non so che di bianco-giallastro in campo nero, una figura immobile appoggiata ad un lato della finestra ...
Fermo e Lucia (pagina 159)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... Ella era sempre rimasta nella casa di Don Ferrante; e fino ad un certo tempo sotto la vigilanza severa di Donna Prassede ... Donna Prassede s'era ritirata con la signora Ghita, nella stanza più remota della casa; Prospero che alla morte di Don Ferrante era certo di dovere andare a spasso, pensava a farsi un po' di fardello, il resto della famiglia seguiva il suo esempio; e il povero astrologo sarebbe morto abbandonato, se Lucia non avesse avuta la carità di prestargli qualche servigio ... Questa rimasta sola in casa, e sentendosi pure colpita dal morbo, aveva chiamato un commissario della sanità che conosceva per sua buona sorte, e che per una sorte ancor più rara era un galantuomo; e gli aveva raccomandata sè e la sua casa ... La vedova, prima di venire al lazzeretto aveva nascosta nella sua casa una buona somma di danari, e vi aveva lasciate molte mercanzie protette dal sigillo publico, e ancor più dalla indifferenza dei monatti per le robe che non fossero di pronto uso o di facile smercio ...
Fermo e Lucia (pagina 163)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... » «Le torno a dire che nessuno pensa nè alla cattura, nè a me: ho girato il mondo, e so anch'io che impicci porta, e che tempo domanda il maritarsi lontano da casa sua: qui abbiamo le nostre case, qui si può concluder tutto in un momento, senza impicci; basta che ella voglia; e le dico io ch'ella vorrà ... » «La riverisco,» rispose il figliuolo, e lasciando Don Abbondio in quei pensieri che il lettore conosce, gli volse le spalle; e se ne andò a Bergamo a disporre le sue faccende, e la casa per la sposa ... La vedova trovò la sua casa intatta, v'entrò con Lucia: ivi stettero insieme a fare un po' di quarantena; deposero ed arsero i panni della malattia; il fondaco somministrò la materia dei nuovi vestimenti: e la vedova attenendo quello che aveva promesso al padre Cristoforo volle ad ogni costo provvedere Lucia d'un bel fornimento d'abiti, con tutto il lusso contadinesco; e vi lavorarono insieme per tutto quel tempo che stettero rinchiuse ... Il giorno stesso dell'arrivo in casa, la vedova per servire alle giuste premure della sua ospite mandò ai capuccini a chieder conto del Padre Cristoforo ... Fermo che era tornato e che stava quivi aspettando l'arrivo desiderato, si trovava in casa d'Agnese in quel momento ...
Fior di passione (pagina 5)
di Matilde Serao (estratti)

... Egli era felicissimo in casa, poichè Bianca, la moglie, gliela faceva trovare elegante, profumata dai fiori, ben calda l'inverno, ben fresca l'estate: poichè egli nulla sapeva dell'amministrazione, delle seccature mortali che affliggono la mente di un artista ... Ma l'amore, il profondo ed unico amore della sua vita era quella giovanetta svelta che girava per la casa con la sua testa luminosa, coi grandi occhi sereni ed innocenti ... Lei sola, a casa cominciava ad annoiarsi ... Sulla tela, la sprazzata del colore diventava efficace e passionata; ma in casa egli non domandava nulla, non faceva rimostranze ...
Fior di passione (pagina 6)
di Matilde Serao (estratti)

... L'amante veniva in casa, come tanti altri, sedeva al desco di famiglia, s'interessava alle cose di casa ... Era stata vista entrare in una casa dove Carlo, l'amante, aveva una zia ... Così le condusse in Terra di Lavoro, a Ventaroli, nella casa paterna, le raccomandò ai suoi parenti e ripartì per Napoli ... Gli ufficiali svizzeri erano buoni e cortesi, assuefatti oramai alla dolcezza della vita napoletana, avendo lasciato a Napoli casa, famiglia, figliuoli, amici; addolorati di quella guerra che sentivano inutile, addolorati per quella causa che sentivano perduta: ma i soldati non tolleravano più freno di disciplina, erano diventati ribelli a ogni ordine, si abbandonavano alla ubbriachezza, al gioco ... Le vecchie zie, le donne antiche di casa stavano chiuse nello stanzone di famiglia; tacevano, non osando neppure di filare, pregando mentalmente ...
Fior di passione (pagina 30)
di Matilde Serao (estratti)

... Pure in casa Stavro ci andava spesso ... Ma era così discreto, così incantevole nella sua semplicità, che in quella casa avevano finito per adorarlo ... In casa Stavro si ballava ...
I nuovi tartufi (pagina 2)
di Francesco Domenico Guerrazzi (estratti)

... —Certa trista femmina, quasi sempre presidentessa degli Asili infantili, ad una povera madre che la supplicava di soccorso per nudrire quattro figliuoli in un giorno che l'era mancato il lavoro, ebbe la svergognata audacia di rimproverarle la troppa fecondità!—E cosiffatte femmine si danno un gran dimenío per iscrivere lettere, visitarsi, convocare adunanze, e trovare di ogni maniera motivi per uscire di casa e frequentare ritrovi… dove la carità non guadagna e il buon costume scapita…! Il marito torna a casa, e non trova la moglie: aspetta lungamente e invano ... Moti monotoni in casa, canti a sazietà ripetuti, non partecipano elasticità al corpo, vivezza allo spirito ...
I nuovi tartufi (pagina 9)
di Francesco Domenico Guerrazzi (estratti)

... Il Presidente aperse adagio l'uscio di casa sua, ed invitò il giovane a entrare ... " E qui le parole amorevoli unite alle cure benevole furono infinite: singulti non mancarono nè lacrime, e profferte di accompagnarlo a casa ... —La misericordia non isdegna raccogliere queste creature purificate,—a patto però che la passione le purifichi come il fuoco, riducendole in cenere… Il Presidente aveva pensato alla riscossa; e avviluppatosi dentro un ampio mantello, col feltro sopra le ciglia, studiando il passo, con moti obliqui, nel punto stesso in cui l'orologio della cattedrale suonava un'ora batteva un picchio alla casa del signor ...
I nuovi tartufi (pagina 11)
di Francesco Domenico Guerrazzi (estratti)

... Lo insidiatore sentì aprire la porta di casa; vide precipitare un uomo e correre alla sua volta; pensò fuggire, poi temè levare rumore, stette e si rannicchiò ... " Queste ed altre simili diavolerie fantasticando, con presti passi si accostava alla casa del signore Waltom: la trovò chiusa; stette alquanto sopra di sè considerando se fosse o no bene bussare, e darsi a conoscere al servo che gli aveva aperto poco anzi: non gli parve prudente ... " E ridottosi a casa si coricò difatti, e dormì tranquillo ... La mattina appresso la dolente nuova si diffuse per la città: si fecero capannelli, corsero molte e diverse voci; le passioni come acqua turbata a poco a poco si acquietarono; la casa Waltom soccorsa opportunamente sì sostenne; nuovi e grossi guadagni ristorarono il danno, e la superficie fredda ed unita degli affari coperse di oblio cotesto avvenimento ...
Il benefattore (pagina 19)
di Luigi Capuana (estratti)

... Figuratevi dunque la meraviglia e lo stupore di tutta la piccola, sì, ma pure pettegola cittaduzza di Entmannt, quando si seppe che l'orso di Düsseldorf come era chiamato il professore perchè nativo di colà, si era ammansato tutt'a un tratto, e frequentava le riunioni e riceveva in casa sua e dava fin pranzi per far ammirare, diceva, l'abilità culinaria della sua giovine signora ... Con la scusa di vegliar l'amico, egli si chiudeva per pochi minuti con l'addormentato suo ospite, lo rovesciava bocconi, metteva a nudo quel punto che la sua scoperta gli aveva additato, faceva la invisibile puntura… e tutto era finito! La mattina dopo, colui si svegliava, oh quantum mutatus ab illo!… E così lo sterilizzato personaggio—come egli con moderno vocabolo scientifico lo chiamava—poteva rimanere assiduo frequentatore della casa e dei pranzi, senza che la virtù della bella e seducente signora Von Schwächen corresse pericolo ... Quando si accorse delle mostruose intenzioni del prediletto discepolo—mostruose, perchè rivelavano la nera ingratitudine di cui egli era capace—il professore non potè frenarsi dal prorompere in eloquentissimi sfoghi contro la precoce perversità dei giovani moderni; ma il suo sdegno si centuplicò allorchè potè accertarsi che la sua fin'allora impeccabile metà incoraggiava, forse inconsapevolmente, gli slanci amorosi dello studente con occhiate e sorrisi in modo insolito prodigatigli ogni volta che quegli veniva a trovare il professore in casa o lo accompagnava nelle passeggiate e nelle diverse stazioni alle birrerie assieme con la sua bionda metà ... —Non aggiungerò altro,—s'interruppe il dottor Maggioli, a un vivissimo gesto della baronessa,—quantunque, se veramente avesse voluto, nelle tre ore che passarono—egli soggiunse subito, sornione—prima che il professore fosse tornato a casa, la onesta signora avrebbe potuto indignarsi, gridare al soccorso e fare ben altro! Il professore trovò il giovane già desto, un po' abbattuto, e gli sorrise col più ipocrita dei sorrisi che mai labbro umano avesse abbozzato ...
Il benefattore (pagina 25)
di Luigi Capuana (estratti)

... E siccome avevo udito i colpi di tosse del fratello della mia padrona di casa, nell'altra stanza, finsi di aver sospettato che stesse male, ed entrai da lui che era ancora in piedi e che si sentiva soffocare dall'asma ... Dicono che in quella stanza sia morta di consunzione di amore una parente del proprietario della casa, e si è formata la leggenda che vi si sente… Io lo sapevo, e la mia fantasia certamente lavorava senza che io me n'accorgessi, e mi produceva quelle allucinazioni… Sciocchezze! Quando siamo morti… siamo morti! Io credo che tutto finisce nella fossa ... Non osai di confermargli: Ho sentito anch'io, e qualche cosa di più dei picchi alle pareti! Due giorni dopo, col pretesto dell'arrivo di un mio zio, abbandonavo quella casa ... La padrona di casa mi presentava ... Qualcuno in quella casa si è divertito con lei ...
Il diavolo nell'ampolla
di Adolfo Albertazzi (estratti)

... Vado a casa a divertirmi ... Arrivò a casa, e andò a letto, che non era più lei ... Così, sognando per arrivare a casa di buon animo, arrivò finalmente a casa ...
Il diavolo nell'ampolla (pagina 9)
di Adolfo Albertazzi (estratti)

... tanto! L'argomento, nell'andata, mentre nevicava, fu non solo il prezzo delle scarpe, ma il costo della vita; la difficoltà a risparmiare per il giorno che metterebbero su casa ... Bum! bum! — E soggiunse, forte: — Come siete buffe! — Poi, essendo prossima a casa, vi entrò di corsa, presa da un riso convulso ... Essa finse di non curarsene e da quel giorno le prevenne nell'andata e nel ritorno a casa ... — Una casa di là dalla strada, al riparo dalle altre, tutte scoperchiate e rovinate ...
Il diavolo nell'ampolla (pagina 17)
di Adolfo Albertazzi (estratti)

... Allevata in collegio a Firenze, la signorina, orfana, tornò alla piccola città nativa assai di malavoglia; e temeva che lo zio la prendesse seco, in quella casa antica, con quella serva padrona ... E appena a casa il conte Mauro gli fe' scrivere, alla rubrica delle spese imprevedute: «Lire ventimila per un'automobile; spesa quattro volte più grande che un viaggio a Parigi, perchè comprende la probabilità di un viaggio all'altro mondo, con la guida di Celso Dondelli» ... Ma vedrà al ritorno! E immaginare che bocche aperte quando il presunto gottoso attraversò la città di trotto; diritto; a dorso scoperto; senza pantofola! Un miracolo! un trionfo stupefacente! Scendendo, a casa, il conte esclamò: — Veterinaria! veterinaria! Ma Celso smorzò l'entusiasmo ... Ella tentò persuadere lo zio che certe buffonate non conferivano decoro alla nobiltà di casa Agabiti ...
Il diavolo nell'ampolla (pagina 19)
di Adolfo Albertazzi (estratti)

... — Via Goito era a due passi — e dirgli: — Vado a casa, per un momento — ... Ma questa l'infamia! questa la prova! questa: «A casa ho trovato la cartolina che mi aspettava ... Non gli era possibile vendicarsi in tal modo; non doveva ucciderla; non cacciarla, sgualdrina, di casa; non trascinarla a un tribunale ... Non poteva vendicar il suo onore senza provocar uno scandalo enorme; ma per evitare lo scandalo, per salvare il suo onore aveva dissimulato restando fin la notte in casa del defunto, fin reggendo nel trasporto uno dei cordoni del feretro! Sciagurato! Rivelando adesso il suo disonore non darebbe forse diritto al mondo di chiedergli: Come mai, tu, ad accorgerti d'esser tradito, hai aspettato che il traditore sia stato morente o morto? Per quale misterioso interesse hai dissimulato fin all'ultimo? Per quale vergognoso passo hai accompagnata la salma all'ultima dimora? Per quale inconfessabile ignominia hai taciuto sempre con tua moglie, e schiamazzi adesso che Dio o un accidente ti ha liberato del più colpevole, del più forte? ... Gli era necessaria una tregua; un po' di riflessione pacata; di silenzio; le forze umane hanno un limite, perdio! E ordinò al fiaccheraio di condurlo, invece che a casa, all'uffizio del Consorzio ... Per non scrivere o telefonare alla moglie mandò un impiegato a casa a mostrar il telegramma; dicesse alla signora ch'egli ritornerebbe solo al dimani ...
Il diavolo nell'ampolla (pagina 20)
di Adolfo Albertazzi (estratti)

... Una revolverata per lei e una, magari, per sè; tanto, la sua vita era spezzata! Così, mentre andava a casa, l'immagine della donna gli si confondeva nella mente con le attitudini o del terrore improvviso, o della negazione disperata; o della confessione umiliante, o dell'invocazione di pietà e di perdono ... A casa! A casa! Ma nell'entrare in casa pallido, fremente, ecco venirgli incontro la moglie frettolosa e, al tempo stesso, tranquilla ...
Il ponte del Paradiso
di Anton Giulio Barrili (estratti)

... — Gl'inviti solenni, in una casa bene ordinata, li fanno marito e moglie coi loro nomi uniti in una formula unica ... Alla fin fine, non è lei che governa la casa? — Raimondo chinò la fronte con aria contrita ... — E perchè, se è lecito saperlo? Quelle buone signore si ritrovano qui, lontane da casa loro, al Danieli ... — Si lascia così solo laggiù il capo di casa? E in giorni come questi (son tue parole), in giorni come questi, sacri al raccoglimento delle famiglie? — Eh, ci avrà pure pensato, la signora Eleonora; — osservò pacatamente Raimondo; — avrà domandato e non avrà ottenuto ... Quante cose ho da disporre, quante da ricordare, come padrona di casa! Sai che c'è da chiamare tutti i pensieri a capitolo, come altrettanti monaci in una abbazia? E in queste cose tu non potresti aiutarmi ... E te ne sono così grato! La mia casa è una reggia, e tu ne sei la regina ...
Il ponte del Paradiso (pagina 3)
di Anton Giulio Barrili (estratti)

... — Infine, — gli diceva, — che te ne fai, se mi ami? Se tu avessi quell'amor di bambino, come ti piace di chiamarlo, non dovresti spartire i tuoi sentimenti fra due? Un altro essere, ultimo venuto, comanderebbe in casa, tua ... All'onestà, per cui la casa Zuliani era omai proverbiale, il signor Antonio Brizzi, grande scritturale nel cospetto del Signore, aggiungeva una diligenza scrupolosa, una prontezza mirabile, una esattezza esemplare, per cui la macchina bancaria andava come un orologio: s'intende, come un orologio che va, e che va bene; due cose che non sono di tutti gli orologi ... Le cerimonie lo seccavano a morte, e per questo non si ritrovava bene in casa del suo principale, in quei ricevimenti sempre un pochettino solenni, o che a lui parevano tali; dove bisognava star sulla vita, fare il bocchino, gesticolar poco o nulla, e parlare in punta di forchetta, fra giovinotti inamidati, vecchi incerettati e signore infarinate ... Si trattava poi di una soltanto; chè la signora Livia, salvo in circostanze singolari, e veramente costretta dal suo ufficio di padrona di casa, non ne sopportava di più ...
Il ponte del Paradiso (pagina 4)
di Anton Giulio Barrili (estratti)

... A piè della gradinata del palazzo Orseolo approdava un'altra gondola, donde smontarono dopo il signor Brizzi altri due invitati di casa Zuliani ... Ma non respirò il signor Brizzi, trovandosi là in mezzo a tante persone elegantissime, specie davanti a signore, con le quali non poteva già bastargli una frase in burletta, come quella che aveva finito di dire alla padrona di casa, e sua ... La padrona di casa non canta più, almeno così ella dice; e si capisce che dica così, per far figurare qualche graziosa invitata ... La signora, la padrona di casa, doveva far l'obbligo suo ...
Il ponte del Paradiso (pagina 5)
di Anton Giulio Barrili (estratti)

... Si era tutti amici vecchi di casa, perciò in gran confidenza; ed alcuni fecero l'atto, non ammesso dai manuali dell'etichetta, di offrirsi il braccio tra uomini ... Così aveva disposto la padrona di casa, per compensarlo di quel sacrifizio, di quel tradimento dovuto fare al suo Cappello Nero ... Intanto questo appariva in casa Zuliani, questo era evidente, tra tanti fumi del vin del Reno, di Borgogna, di Xères, di Caluso e d'altri siti; che i vecchi erano più animati, più allegri, perfino più arguti dei giovani ... Ma non poteva star sempre lì, in contemplazione della propria felicità; da buon padrone di casa, doveva darsi moto, tener desto il fuoco della allegrezza ne' suoi convitati ... Levò allora il suo calice, e così prese a parlare, con intenzione d'esser solenne: — Signore e signori, onde questa casa è onorata, auguro a tutti voi che il nuovo anno sia lieto, come furono a me i sette che lo hanno preceduto ...
Il ponte del Paradiso (pagina 19)
di Anton Giulio Barrili (estratti)

... Ed io a casa ... Se il signor conte gradisce di farci gli onori di casa, noi, che non vogliamo essere ipocrite, gli confessiamo di gradir molto la sua cortesia ... Ma badi, — soggiunse con un risolino malizioso quella cara fanciulla, — ho detto onori di casa per modo di dire, poichè ora siamo a Venezia ... Ma la casa non è qui, ci pensi, non è qui ... Ed era stata proprio una passeggiata all'aperto, per vedere qua e là tante di quelle piccole cose, che i viaggiatori non trovano indicate nelle guide, e che sfuggono perciò alla loro ammirazione forzata: per esempio quelle scale scoperte nei cortili di parecchie abitazioni private, come nel palazzo Soranzo in campo San Polo, nel palazzo Sanudo a Santa Maria dei Miracoli, nella casa abitata da Carlo Goldoni a San Tomà, e originale su tutte la scala dei Bembo alla Celestia in calle Magno ... Suprema eleganza di linee, grazia veramente divina di forme! E accanto alla costruzione fantastica, sul lembo d'una casa contigua, una finestrina lunga lunga, fiancheggiata da svelte colonne, reggenti un cappello ...
Il ponte del Paradiso (pagina 32)
di Anton Giulio Barrili (estratti)

... Un altro giorno guadagnato, frattanto; ed egli giunse a casa sua, oltre il corso Vittorio Emanuele, colla illusione di non esser più lui, ma un altro essere, sciolto di pensieri, di cure, di malinconie d'ogni specie, padrone di sè, padrone del mondo ... Dunque, alle dieci sarebbe partito da casa, aspettando per l'appunto nel suo studio che le dieci scoccassero ... Il quartierino di Filippo aveva due ingressi; il nobile e da tutti conosciuto come quello di casa sua, e un altro di minor conto, quasi uscio per la gente di servizio, che metteva ad una scaletta, la quale riusciva al cortile di un vicino edifizio ... Si è già detto che la contessa e l'Aldini erano vicini di casa, abitando in due palazzi contigui da tergo ...
Il ponte del Paradiso (pagina 42)
di Anton Giulio Barrili (estratti)

... Frattanto la casa taceva, come se fosse incantata, o i servitori temessero tutti di farsi vivi col più lieve rumore ... La gente di servizio è poi così avvezza a certe scenate padronali, in una casa o nell'altra! Ne bisbiglia discretamente, e tacitamente conchiude: “i vizi dei signori!„ godendone anche un pochino in cuor suo ... Ma infine quel gran silenzio fu rotto da una scampanellata all'uscio di casa ... “Sì, mi disse, mandate a casa il fattorino ...
Il ponte del Paradiso (pagina 49)
di Anton Giulio Barrili (estratti)

... — Non lo vede? L'amico, che ha la moglie ammalata, e perciò non si è potuto muover da casa per venirmi a ricevere alla stazione, mi annunzia la sua visita per le quattro, e mi promette di condur Lei alle nove, perchè io abbia il piacere di conoscerla ... — In casa sua? Sta benissimo ... Casa di scapolo; garçonnière ... O allora? Allora il partito migliore che si potesse abbracciare era quello di non far almanacchi per via, aspettando di essere in casa del signor Aldini e di sentire il gran segreto da lui ... — Ecco una strana avventura! — disse il signor Anselmo tra sè, come fu entrato in casa di Filippo Aldini, ed ebbe preso posto sulla poltrona che questi gli offriva ...
Il ponte del Paradiso (pagina 55)
di Anton Giulio Barrili (estratti)

... Tu hai pure saputo dal signor Filippo che Raimondo, uscito da casa ieri mattina, andò al suo banco, dove stette a lungo, in preda ad una grande agitazione d'animo ... Non hai paura che ti sfiorisca in casa? — Matterella! — esclamò il signor Anselmo, facendo bocca da ridere ... Poi, col pretesto di non conoscere abbastanza le strade, e meno ancora le straducole di Venezia, e di non volersi smarrire in quel labirinto, aveva lasciato l'amico Zuliani tirar di lungo verso casa, ritornandosene egli verso San Marco ... Il signor Brizzi era il giorno innanzi andato due volte al palazzo Orseolo; la prima, intorno alle nove, per far portare al suo principale il pastrano, lasciato a casa con quel po' di freddo, che accapponava la pelle; la seconda per portare alla signora Livia un biglietto, in cui suo marito l'avvertiva che non sarebbe andato a casa per l'ora della ...
Il ponte del Paradiso (pagina 58)
di Anton Giulio Barrili (estratti)

... Raimondo non era ancora tornato a casa, quando fu annunziato alla signora Zuliani l'arrivo della sua inaspettatissima suocera ... — Dov'è mio figlio? — Sarà a casa per le sette ... Aveva perfino toccato di affari, egli che in casa se n'era sempre astenuto; operazioni sbagliate del governo sulla rendita, conseguenti ribassi, fallimenti probabili, rallegrarono la conversazione domestica ... La signora Adriana, che a Venezia e nella casa del figliuolo era comparsa in sette anni tre volte, e da oltre un anno non si lasciava vedere, per qual cagione si presentava allora, senza neanche il pretesto di una occasione solenne? Chiamata da Raimondo, forse? Anzi senza il forse; non mostrava ella, appena arrivata, di saper tutto, o quasi? Ne faceva testimonianza manifesta la sua severità, che superava di tanto la freddezza consueta delle sue relazioni con la nuora; si aggiungevano a quella severità di contegno le sue parole così gravi, e lo ...
Il servitore di due padroni (pagina 7)
di Carlo Goldoni (estratti)

... PANTALONE Disè, amigo, el vostro patron xèlo in casa? TRUFFALDINO Sior no; nol ghe xè ... PANTALONE Vienlo a casa a disnar? TRUFFALDINO Mi crederave de sì ... PANTALONE Tolè, col vien a casa dèghe sta borsa co sti cento ducati ... (entra nella locanda) Scena diciottesima Camera in casa di Pantalone PANTALONE e CLARICE, poi SMERALDINA PANTALONE Tant'è; sior Federigo ha da esser vostro mario ... Non l'ho veduto; me li darà, quando torno a casa ...
Il servitore di due padroni (pagina 8)
di Carlo Goldoni (estratti)

... (parte) Atto secondo Scena prima Cortile in casa di Pantalone Silvio e il Dottore SILVIO Signor padre, vi prego lasciarmi stare ... DOTTORE Ma questa è una cosa, che non conviene farla nella propria casa di Pantalone ... PANTALONE (Cossa fa el Dottor in casa mia?) ... (titubando, come sopra) DOTTORE E colto all'improvviso da lui, non avete avuto tempo a riflettere; e non avete pensato all'affronto, che si faceva alla nostra casa ...
Il servitore di due padroni (pagina 9)
di Carlo Goldoni (estratti)

... Mi darebbe l'animo colle ragioni di mio figliuolo render nullo ogni nuovo contratto, e obbligar vostra figlia a prenderlo per marito; ma mi vergognerei d'avere in casa mia una nuora di così poca reputazione, una figlia di un uomo senza parola, come voi siete ... Signor Pantalone, ricordatevi, che l'avete fatta a me; che l'avete fatta alla casa Lombardi; verrà il tempo, che forse me la dovrete pagare: sì, verrà il tempo: omnia tempus habent ... Stimo più la casa Rasponi, de cento case Lombardi ... In casa mia se vien a far ste bulae? SILVIO Venite fuori di questa casa ...
Intrichi d'amore
di Torquato Tasso (estratti)

... Atto I Scena 1 LEANDRO Oh che dolore, oh che pietà che m'han dato e danno tuttavia queste povere donne, le quali, intesa la repentina morte del Signor Alessandro da me, oltre l'aversi vestite tutte di negro e annegrito ancora con i panni le mura della casa, han prima con basse e poi con alte voci così dirottamente pianto, che sarebbe ben di pietra chi non piangesse, come ho pianto anch'io, con tutto che sappia questa morte non esser vera, ma supposita, e finta da esso Alessandro per alcuni suoi capricci ... Io son stato l'imbasciatore di sì trista novella: se ben l'imbasciatore non deve portar pena, non però mi pare che alcuni mi mirano con occhi storti, e alcuni mostrano di non poter comportare che io dimori più in quella casa ... LAVINIA Olà, quel giovane! LEANDRO Chi mi chiama? LAVINIA Che gridi e che pianti son quelli che si fanno in casa della Signora Cornelia? FLAMINIO Ditemi, di grazia, perchè si piange in casa del Signor Alessandro? PASQUINA Olà, ferma, che la padrona desidera sapere che romore è in casa della nostra vicina ...
Intrichi d'amore (pagina 8)
di Torquato Tasso (estratti)

... Ritorniamo a casa, lasciamo queste vesti, e credete che vostra moglie è prudente, onorata e bella ... Perchè ogni donna bella vorrebbe esser sola che commandasse in casa; vuol vivere delicatamente, vuol passare il tempo in piacere e in delizie, pretende esser preferita a tutte, ogni giorno nove fogge di vestiti, costringe il marito a tenerlo sotto; e in somma chi si marita con donne belle s'apparecchi sopportar la mala ventura ... ALESSANDRO E peggio ancora: poichè il povero marito pensandosi riposare e star quieto, gl'innamorati vanno a torno la casa, occhiando le finestre, scalando le mura, sonando citere, vegghiando alla porta, concertando con ruffiani, discoprendo il tetto, e ultimamente gli levano la vita o fanno che per doglia si muora; e così resta povero, infamato e morto ... FRANCESCHETTO Bella, per Dio! Camillo pensa maritarsi con la Signora madre e far del padrone in casa ... FRANCESCHETTO Ohimè! chi sei tu? Io m'appauro, mi segno la croce: tu sarai forse il padre delle streghe di Benevento? LEANDRO Non aver timore, Franceschetto, perchè costui non è quel che tu pensi, ma un certo gentiluomo del mio paese, il quale era amico del Signor Alessandro, e desidera intendere se per servigio vostro e della casa vale a qualcosa ... È tardo già; vo' prima gire in piazza a comprar delle noce e poi tornare in casa ... O più incostante di Fulvia romana! O finta, traditrice, disonesta! O Camillo ingrato, così si pagano i benefizii riceùti? Tu sai che di schiavo ti feci libero, di estraneo ti elessi per figlio, di servo ti feci patrone: e ora mi sei infidele, mi sei traditore? Maledetto l'uomo che confida nelli figli d'altri, crescendoli in casa per suoi proprii, non pensando che questi ...
Intrichi d'amore (pagina 10)
di Torquato Tasso (estratti)

... Voglio dire a proposito che non mi piace molto la libertà che da te stessa hai presa da pochi giorni in qua, stando quasi di continuo su le finestre, praticando per basso e lasciando l'essercizio della casa ... Non hai più volte inteso dire da mio marito e tuo patregno che Lucrezia romana fu riputata savia e casta, principalmente perchè si essercitava e faceva sempre essercitare le donne sue al servizio della casa? Essendo cosa manifesta che quella donna la quale attende alli solazzi e piaceri del mondo facilmente cade e perde l'onor suo ... Averti, figlia mia, che il solazzo che io ti dissi non s'intende lo star di continuo su le finestre, ma il ricrearsi per casa; l'andar acconcia non voglio che sia il perder tempo tutto il giorno a sbellettarsi e a farsi la bionda ... Ben è vero che le genti di casa sono l'ultime a sapere il disonore della casa ...
Intrichi d'amore (pagina 14)
di Torquato Tasso (estratti)

... Oh, buona sorte! Vedo uscir Cornelia fuor di casa ... Scena 11 CORNELIA Io lo starò qui fuori aspettando: non voglio che nè anco salisca in casa, voglio discacciarlo, me ne voglio mangiare il cuore ... CORNELIA E dove sta? FLAMINIO Sta in cotesta casa CORNELIA Che cosa avete a far con lui? FLAMINIO Vi diremo ... Ha voluto anco la buona sorte che noi ancora siamo stati liberati, e venuti in Genova trovammo il Signor Alessandro morto; e ci fu riferito che Camillo si trovava qui in Roma, dove gionti ne siamo incontrati con lui; e dopo li cari abbracciamenti ne mostrò la casa, commettendoci che dovessimo venire a trovarlo ... Io amava Camillo al paro della mia vita; ma poichè si è mostrato fraudolente e ingrato, l'odio a morte, e mi è caro sapere al presente che non è figlio di Alessandro, per aver tanto più occasione di scacciarlo di casa, come merita ... E voi, perchè v'odio come fratelli di Camillo, andate a mal viaggio, e dite a Camillo che a questa casa non osi accostarsici più ...
Intrichi d'amore (pagina 15)
di Torquato Tasso (estratti)

... Adesso che ho tempo vuo' gir dalla Signora Quintilia e ritornar subito, acciò l'astrologo mi trovi in casa ... Andiamo, che al ritorno poi ti dirò per minuto che la serva deve esser anco discreta per strada, solecita in casa, obediente, che parli poco e opri assai; e sopra tutto che sia secreta, e non riporti quel che vede e quel che sente ... LEONORA Per la gelosia, su! Parti che convenga che una serva facci l'amore con il padrone? Non vi è peggio morbo in una casa di quello, e tutte le donne devono provedere, come io providdi, a smorbar queste pesti, cacciandole via; perchè a poco a poco li mariti, allettati da loro, fanno star mal contente le povere mogli, e di serve divengono padrone, che non li puoi commandare; e mettono tante scisme e tanti disturbi tra mariti e mogli, che sono causa d'una vita inquietissima; e io ne so parecchie e parecchie donne che vivono mal contente per questo ... Entriamo in casa della Signora Quintilia, già che parlando parlando vi siamo gionte ...
Intrichi d'amore (pagina 17)
di Torquato Tasso (estratti)

... O vita mia bellina, zuccarina, dolcina, mellina, mannina, Pasquina! LEANDRO O guffone, bestione, cicalone, asinone, ignorantone! GIALAISE Ora chisso sì, ca è segno de crudele; m'ha dato no punio alle spalle, e sbattennose le mani vicino all'orecchie se n'è sfrattata vassa vassa dentro la casa, lassannome scuro chiù ca la pece negra ... ALESSANDRO Ferma, Signor Giovan Luigi! Oh, che mirabil segreto: col dar del pugno ti risveglia; con le mani all'orecchie e coll'intrare in casa t'avisa che bisogna trasformarsi in quell'animale che ha l'orecchie così lunghe, e le sbatte in quel modo caminando così basso ... Ma fare una forma simile a lui, dentro la quale anderete voi, e intrando in casa di Pasquina senza sospetto delle genti, l'aprirete; restando voi l'istesso che sete al presente, goderete facilmente la vostra desiderata ... Vedi, che io sento tentar l'uscio di casa ...
Intrichi d'amore (pagina 19)
di Torquato Tasso (estratti)

... Cornelia, Cornelia, che non da matrigna, ma da propria madre t'ho servita e onorata sempre, s'era tale il tuo disegno, me lo dovevi dire: che tu contenta e io contentissima restava in un tratto, bastandomi solo il mio Camillo nell'istessa casa, dove se non come marito, l'averei almeno come Signore servito ... Non conosci tu quel sarto che pratica di continuo in casa, ed era tanto amico della buona memoria di mio padre? MAGAGNA Conosco ... Andremo a casa sua, e con bell'arte faremo accommodare una testa che rassomigli naturalmente alla mia, con la quale e con le mie vesti insanguinate mostrarai alla Signora di avermi uccisa; che li bastarà solamente di veder quella testa, e poi la nasconderai dove ti piacerà ... Andiamo in casa del sarto; e acciò non siamo conosciuti per strada, alzati la veste, levati questo manto, mettiti la berretta e la cappa mia; che io, mettendomi il tuo manto, parrò vedova sconsolata in veste negra, e voi Marfisa in abito succinto ... Scena 8 LEANDRO In questo principio mi riesce il pensiero di Alessandro, che avendo io con bel modo persuaso la Signora Cornelia d'introdurli in casa l'astrologo, se n'è contentata di sorte che li par mill'anni di vederlo, e perciò mi manda all'infretta a chiamarlo ... Dubito anco che Cornelia da vero non sia innamorata di Camillo, poichè l'ho conosciuto a certi segni esteriori: che nominandolo divien pallida e sospira profondamente, pensando d'averlo discacciato; e quel che importa, tenta che ritorni in casa ...
Intrichi d'amore (pagina 21)
di Torquato Tasso (estratti)

... BIANCHETTA Orsù, poi che così vi piace, a me anco piace: state allegra, che vi servirò di modo tale che questa sera averete in casa il vostro Giovan Luigi ... BIANCHETTA Per condurlo qui in casa della Signora Lavinia, tu fingendo gli dirai che Pasquina è inchinata già alle sue voglie, e desidera che se ne venghi in forma di molinaro col sacco in spalla, come se venisse a pigliare il grano; e intrato, si rimetta dentro la prima camera terrena, dove trovarà nascosta Pasquina ... LAVINIA Ti ringrazio infinitamente: e se mai il Signor Giovan Luigi sarà mio marito, col quale zelo io lo desidero in casa, ti farò conoscere con effetto che sarai tu il padrone di quanto tengo ... Nondimeno, che posso fare se Amore mi predomina, mi consiglia, mi scompiglia? Venga pur l'astrologo a sicurarmi che Camillo fia qui, che mi ama, che ritorni a casa, e muora Ersilia, muora il mondo, e muora io, che morrei felice, morendo in grazia di colui che ne gli occhi soli ha tutte le grazie sparse ...
Intrichi d'amore (pagina 28)
di Torquato Tasso (estratti)

... LEANDRO Io tengo per fermo che Cornelia sarà vincitrice e Alessandro confuso, perchè troppo alla sicura l'ha introdotto in casa ... Ma sciocco che son io! Che faccio qui? Sarà bene a salir sopra, per riparare e soccorrere a qualche inconveniente che potesse succedere; che stando all'assedio Amore e Gelosia, facilmente potrebbono mandare questa casa a sangue e a fuoco ... Restate qui, Messer l'Asinus, che io voglio entrare in casa ... GIALAISE Vatte con Dio, va, ca fatta me l'hai! Mira ca diavolo è sortuto lo munno, ca li pizzirilli perzì se burlano delli grandi! Ma, ohimè, che rumore è in casa della Segnora Lavinia? Me boglio arretirare ccà, pe sentire qualche cosa ... Scena 14 ALBERTO Traditore infame, a questo modo si tratta? Ah! così si fa in casa de gli uomini onorati? Te ne farò pentire di sorte che, restando de gli altri essempio, biastemerai il giorno che venisti al mondo ... Entrando in casa ho ritrovato un ladro, che allora m'involava certe robbe, rimettendole dentro un sacco: lo giunsi a tempo con questo gentiluomo amico mio, e a suo mal grado l'abbiamo serrato nell'istesso sacco, per farlo castigare alla giustizia ... Però dìgame, Vuestra Merced, quièn es este ladrón? ALBERTO Un certo Napolitano, ed è l'istesso che dissimulava il Cavalier, vestito tutto di seta e d'oro, che poi travestito da molinaro è intrato in casa a farmi questo tradimento ...
Intrichi d'amore (pagina 30)
di Torquato Tasso (estratti)

... MAGAGNA Di grazia, lasciatemi andare in casa a rimover la robba, che gl'interiori mi hanno rifuso alle brache ... Andate voi, Signor Camillo, di qua; il Signor Giovan Luigi di là, e io da quest'altra parte, che in ogni modo l'incontraremo: con deliberazione che chi prima la trova, la conduchi in casa del Signor Giovan Luigi ... Ma che ti giova, povero Magagna, d'esser scampato da questo pericolo, se ti trovi ingolfato nell'altro? Se io vado in casa di Cornelia, mi caccia ... Non però mi voglio accostare alla casa, confidando in quella sentenzia che fortuna aiuta gli audaci ...
Intrichi d'amore (pagina 32)
di Torquato Tasso (estratti)

... Ma tra tanto io voglio entrare, perchè stando tutta la casa in allegrezza, Magagna magnarà quanta magnativa li verrà magnanimamente innanzi ... Ma, ohimè! ecco Messer Alberto che esce di casa, e con lui viene Messer Manilio ... ALBERTO Io dicevo che Hermando Contiero, abitando in Malta <con> Erminia sua moglie, ordiva non so che tradimento alla religione, laonde il Gran Mastro procurò d'averlo nelle mani; ma egli avertito di ciò se ne fuggì con tutta la casa, dismenticandosi per disgrazia di quel figliuolo, che s'allattava in casa della nutrice: quale per timor che come figlio di rubello non avesse portato la pena del padre, consultandosi meco, che ero allora in Malta, lo chiamammo Flaminio, sotto colore che era mio figlio ... ALBERTO E come sapete voi tanti particolari? BIANCHETTA Lo so perchè allora io praticavo in casa d'Alonso, il quale nell'estremo di sua vita mi publicò tutto il successo; e Cornelia me l'ha confermato poi con Ersilia, a fine che io procurasse di saper nova di Consalvo ...
Intrichi d'amore (pagina 34)
di Torquato Tasso (estratti)

... BIANCHETTA Lo so da Messer Alberto, che mi ha dati i segni e contrasegni; ma perchè l'istoria sarebbe lunga, e non converia dirla qui fuora, stando Ersilia vestita da uomo, andiamo in casa della Signora Cornelia ... Io da parte ho inteso quel che è passato fra di voi: e mi resta di dire che con l'artificio di Bianchetta e con il mezzo vostro, Signor Camillo, introdotto in casa di Messer Alberto (il quale sopravenendo con mio padre, ho fatto in maniera che Lavinia sia mia moglie); e conferendomi Messer Alberto in segreto che voi, Signor Flaminio, non gli sete figlio, ma vi prese in Malta di mano d'una nutrice, e che eravate figlio di questo Hermando; quel che ha detto la vecchia dico esser vero, e perciò voi sete veramente fratello e sorella ... CAMILLO Alessandro è vivo, e adesso è in casa, che l'astrologo ha scoperto Leonora esser Brianda sua moglie; talchè, se Alberto è Muzio mio padre, le cose averanno felicissimo fine ... FLAMINIO Così è certissimo; e per ciò sarà bene, Signor Persio, che entriate tutti in casa, a fine che, ritrovando Muzio, si possa rallegrare con il figlio e la Signora Ersilia nora ... CAMILLO Mi pare più espediente che entriamo in casa della Signora madre, che conferendo il negozio con lei e con Alessandro, si pigliarà oportuna risoluzione ... Io vi ringrazio del buono offizio, e spero or ora di venirvi a trovare in casa per riverire e abbracciare il mio desiderato padre ... CAMILLO A Dio, Signor cognato e fratello; e noi, Signor Gialaise, entramo in casa, e venite pur con noi, Bianchetta mia: che sì come sete stata partecipe delli travagli, così anco sarà bene a partecipare delle consolazioni ... CAMILLO Vostra Signoria è padrone di me e della mia casa ...
Intrichi d'amore (pagina 35)
di Torquato Tasso (estratti)

... Ma senti: che suono di tamburello è quello che si sente dentro la casa di Cornelia? Esce un figliuolo sonando, e quel pezzo d'uomo che è Magagna vien saltando: retiriamoci qui dietro, e sentiamo un poco che cosa voglion dire ... FRANCESCHETTO Poichè tu sei goloso, te ne darò assai assai, pur che salti a passar questa bacchetta, come fa il nostro cagnolino in casa: non te ne contenti? MAGAGNA Sì, sì, pur che l'abbia tu ... E tra questo mentre dimmi, per vita tua, che allegrezze son queste che si fanno in casa, poi che venendo voi fuora, andate sonando e ballando? FRANCESCHETTO Allegrezze d'importanzia ... sarà Alessandro, e dove sta? FRANCESCHETTO È vivo, sta in casa, e già Magagna veniva a chiamar non so chi Muzio, che era prima un altro e oggi è marito di mia madre ... Scena 13 ALBERTO Oh, che influenzie d'allegrezze son queste d'oggi, poi che veggo ancor voi, Signora mia, tutta allegra e gioconda in volto? Ditemi, che cosa ci è di nuovo, e dove andate? LEONORA A tempo vi trovo, Messer Muzio, e non Alberto; e il trovarvi a tempo giunse consolazioni alle mie consolazioni, già che gionti possiamo andare in casa della Signora Cornelia, voi per ritrovar la prima vostra moglie, e anco Camillo, che è Persio vostro figliuolo; e io per ritrovar Alessandro, mio primo marito, già che è vivo e sta nell'istessa casa, secondo mi ha detto il Signor Flavio aver saputo per cosa certa: e così uniti insieme rifermaremo il negozio, di sorte che ciascuno rimarrà sodisfatto ... Ma dimmi, dove conosc<est>i tu costei? MAGAGNA Che cosa è conoscere, se è uscita dalle mie viscere? Che incorporandomi con mia moglie, che fu di casa Lesca, e io essendo di casa Gentile, <da Gentile> e da Lesca ne nacque Gentilesca ... Di che nazione sei tu? E in particolare di che terra? MAGAGNA Io son pugliese, e la mia terra è Triggiano; e stando la povera figliuola in la città di Matrone in casa di certi miei parenti, a tempo che io andavo fuggendo per debiti, passaro di là certi diavoli spagnoli, e il Capitan Fiasco l'arrobò e la menò seco ...
Intrichi d'amore (pagina 36)
di Torquato Tasso (estratti)

... Andiamo dunque, che stando egli in casa del Signor Alessandro, saldaremo ogni cosa con bel modo ... Dissero quei Signori che dicesse a voi, Signor Flavio, che non vi foste partito di casa, che loro sarebbono venuti a trovarvi con la Signora madre, con Ersilia, e con tutti ... Vi baciamo le mani, Signori, rallegrandoci che ci avete prevenuto ad uscir prima di noi, per l'occasione d'esservi avicinati alla mia casa, dove mi sarà cosa grata ricevere così onorata e nobil compagnia ... Ma perchè dentro a più bell'agio potremo consolarci, entriamo, Signori, in casa mia: e abbracciata voi, Cornelia, per quella amata consorte che mi foste prima, prego i cieli che ci concedano ogni compita felicità ...
L'Olimpia
di Giambattista Della Porta (estratti)

... Ella non pensando d'aver a comparir fra gran cerchi di sí ampio teatro né fra sí gran numero di nobilissimi spirti, di persone di tanta autoritá, né di troppo severi e scropulosi giudici di bellezze di donne, appena ponendo i piè su la scena che vedea i volti conversi in lei ed esser bersaglio di tanti occhi, come vergine non ancora informata da alcuno delle cose del mondo, vergognosetta si tirò indietro: per non porsi a pericolo d'esser passata per punte di picche e trafitta nel vivo cosí in secreto come in publico, avea determinato piuttosto farsi monaca e invecchiarsi in un monistero e contentarsi delle poche lodi ch'avea avute da chi la vidde in casa sua, che procacciarsene maggiori uscendo in publico ... Vedetela caminare, con quanta leggiadria stende i passi; gustate la lingua che è melata e suave; uditene il parlare che è pieno di salsi scherzi e di gravi piacevolezze; ma il severo del volto non iscema il festevole di motti: cose ch'ave imparate a casa sua e non le sono state poste in bocca da altri ... Teh! ti sei fidata di me delle cose dell'onor tuo—ché ben sai che facesti in casa mia quando eri giovane,—e or tieni tanto secrete le cose altrui ... Sai bene come i mesi adietro Olimpia dimorò in Salerno in casa di Beatrice sua zia un certo tempo ... E di questo amore Mastica, il servitore di casa, era il mezzano, che Lampridio l'avea corrotto con dargli benissimo da masticare… ...
L'Olimpia (pagina 6)
di Giambattista Della Porta (estratti)

... Non è vergogna qui nella strada publica dolersi come figliuolo? Andiamo a casa, serratevi in una camera e qui a vostra posta doletivi quanto vi piace ... Né in casa vostra né in Napoli starò un sol punto; andrò a farmi monaco per disperato in un eremo ... Non saria meglio, padrone, sfogar questa còlera sopra Mastica o sopra quel romano, e lasciar questa casa? chi può saper che vi sia dentro! TRASILOGO ... Andiamo, ché vo' spianar questa casa da' fondamenti ...
L'Olimpia (pagina 7)
di Giambattista Della Porta (estratti)

... gracilescente se dentro vi sono i Bartoli e Baldi, i testi, l'arche e la supellectile ch'avevi in casa? MASTICA ... Subito che serai entrato in casa, vo' che si bandisca la guerra mortale a sangue e a foco al pollaio, che si dia la rotta a tutt'i fiaschi, pignatte, bicchieri e piatti piccioli che sono in casa; vo' che mi sieno consignate le chiavi della cantina, dispensa, casce e d'ogni cosa: vo' essere il compratore, il cuoco e il maggiordomo; vo' la parte di tutto quello che si pone in tavola, che non vogli vedere il conto di quel che spendo né che mi facci levar mattino, ma che mangi e dorma quanto mi piace; e sopra tutto che questo pedantaccio non accosti in casa ... Vo a casa di Giulio a trovar le vesti per vestirmi da turco e venir or ora a casa vostra ...
L'Olimpia (pagina 9)
di Giambattista Della Porta (estratti)

... Desidero non essere intesa da' vicini o da quei di casa, e sopra tutto bramo vedervi sciolto da queste catene che temo non v'offendano, ché a questo collo delicato e a questi fianchi ci convengono le braccia di chi vi ama a par dell'anima e della sua vita ... Sia benedetta l'anima di mia madre, che per aver tolto un marito per forza a voglia di suo padre, se ne tolse cinquanta a voglia sua, e a me ne fe' provare prima dieci e poi mi diede l'elezion di tormi qual piú mi piacesse! Lo dico ad effetto, ché se mai mi son rallegrata del ben d'altri, or me ne son rallegrata piú che mai, che uscendo poco fa di casa d'una amica, intesi dir per la strada ch'erano gionti doi cristiani scampati di man di turchi: me ne rallegrai vedendo che le genti lo tengono per vero e Olimpia ottenghi il suo desiderio ... Tagliarò Sennia per mezo; Olimpia la prenderò per lo collo e senza toccar terra la porterò prigione in casa mia; a Mastica ficcherò un spiedo per sotto che gli lo farò uscir per la bocca; a questo romano spezzarò su la schena dieci fasci di bastoni, né lo difenderan dalle mie mani cento muraglie o bastioni… ... Se non spianarò questa casa dal basso suolo, non vo' portar piú spada a lato ... Fermati tu, dove vai tu? Sta' dritto tu! Che arme è questa? or non avevi altre arme in casa, che venir fuori con una scopa? che mi pari piuttosto un spazzacamino che soldato… ...
L'Olimpia (pagina 10)
di Giambattista Della Porta (estratti)

... Alla prima botta col piede farò andar la porta per terra, con le smosse le mura e la casa ... Dove mi cacci? ho il bene in casa e mi meni altrove; se ben mi meni fuori, l'anima resta in casa ... Tu devi avertire che Sennia è vecchia prattica delle cose del mondo, e queste cose le devono esser passate piú volte per le mani: so che non passerá una settimana che se n'accorgeranno le fanti, la famiglia e tutta la casa ... Orsú, il mio caro Mastica, eccoti questi danari per comprar robbe per la cena, e t'impegno la mia fede esser storpiato e mutolo come dici e star proprio in casa come un santo ... di non star in casa tutto il giorno?… LAMPRIDIO ... Poiché questo romano si è finto Eugenio e sotto nome di fratello di Olimpia è intrato in casa di Sennia con dir che Teodosio sia morto dieci anni sono,… TRASILOGO ... Poi li vestiremo da turchi e li faremo sbarcar in casa di Sennia con dire che sia suo figlio e marito… ...
L'Olimpia (pagina 11)
di Giambattista Della Porta (estratti)

... Ma un capo meno o piú non importa: lo lascierò in casa quando esco fuori per amor vostro ... Io ti voglio esser servo o che ti piaccia o no: se ben m'uccideste, per l'affezion che vi porto non potrei stare di non venire a casa vostra e mangiarmi in tavola vostra un pasticcio caldo caldo ... Pensi da vero che non possa vivere se non mangio in casa tua? Tu bevi ad un bicchiero cosí picciolo che bevendo par che pigli il siroppo ... E io che la fame la facci per me e che ti strangoli la gola, poiché sempre in casa tua si fa dieta come gli ammalati ... Si pensava questo asino che se non mangiava in casa sua che mi morissi di fame: vo' che mi preghi ... Será piú quello che butterò questa sera, che quanto egli ha mangiato un anno in casa sua ...
L'Olimpia (pagina 12)
di Giambattista Della Porta (estratti)

... Se mal non mi ricordo, vicino questi archi stava la casa nostra ... E vo' che entrando in casa diciate, tu, vecchio:—O Sennia, consorte cara, tu sei pur viva?,—e tu, giovane:—O Olimpia, sorella diletta, o madre cara!;—e che vi abbracciate e lasciate cader dagli occhi due lacrimette come per tenerezza, e simili gesti e parole che sogliono farsi a parenti non visti; e bisognando sappiate rispondere a queste cose… ... Entrati che sarete in casa, vo' che mi diate per isposa Olimpia—quella sua figlia, che tu dirai esser tua sorella e tu tua figlia;—ch'io vi darò tal mancia di questo che non avrete bisogno mentre siete vivi d'andar piú mendicando ... Vedete voi quella casa? quella è la casa di Sennia ... Olá, o di casa! MASTICA ... È importuno e prosontuoso chi batte le porte di casa sua? MASTICA ... È dunque questa la casa tua? TEODOSIO ... Dimmi prima se questa è la casa di Sennia ... Questa è la casa di Sennia: è per questo la tua? TEODOSIO ... Io son Teodosio suo marito che sono stato venti anni in man di turchi, e or scampato la Dio mercé dalle lor mani me ne ritorno a casa mia ... O di casa! Tic, toc ...
L'Olimpia (pagina 14)
di Giambattista Della Porta (estratti)

... Dico che vi ho visto uscir da questo ostio, cioè da questo uscio; dico se stiate in cotesta casa ... Se sto qui adesso, come sto in questa casa? PROTODIDASCALO ... Non è venuto un certo forestiero, advena, oggi in tua casa? LALIO ... O fortuna, io ti disgrazio che ne rompesti la prigionia e ne facesti scampare, ché ci era piú dolce soffrir la fame, la sete, la prigionia e l'ingiuriose parole che abbiamo sofferte da quei cani, che quello che abbiamo inteso in casa nostra ... Padre, forse questa non è la casa vostra e quella donna non è Sennia vostra moglie ...
L'Olimpia (pagina 15)
di Giambattista Della Porta (estratti)

... Ci è di peggio: che è venuto il vero Teodosio ed Eugenio e l'ho scacciati di casa, ed eglino sono andati alla giustizia a lamentarsi ... Io me ne andrò a casa, ché se ben sto col corpo fuore, l'animo è dentro ... Signor capitano, costui, che forse non conoscete, è scemo di cervello e va dicendo a ciascheduno che è venuto di Turchia e che ha trovato in casa sua un non so chi, che dice esser figlio a sua moglie e fratello a sua figlia, e mille altre filastroche; e si piglia diletto di dar la baia a tutta questa cittade ... Questi, sotto nome d'Eugenio mio figlio vero, è intrato in casa d'una mia moglie; fingendo esser suo figlio e fratello d'Olimpia, una mia figlia, s'è fatto falso fratello e vero innamorato ...
L'Olimpia (pagina 17)
di Giambattista Della Porta (estratti)

... Quanto sarei stato ben meglio in casa mia! PROTODIDASCALO… ... Un paulolo di errore solamente: mutatosi il nome di un figlio esule di una matrona, è entrato in sua casa per fruir la sua figlia pulcrissima di cui l'animo subbolliva d'amore ... Ahi mentitor perfido! ahi temerario esecutor di tanta nefanditade che fa ingiuria al padre, alla patria e a se stesso! Ma tu, pedante, piú d'ogni altro da poco e ignorante, questi sono gli ammaestramenti che tu gli hai dato? Di che mi devo fidar io, se avendoti tolto dalla zappa e dalla vilissima pedanteria t'ho fatto padron della casa e di mio figliuolo, e or me ne rendi cosí iniquo guiderdone? PROTODIDASCALO ... Dicovi che tunc temporis è venuto il vero Teodosio, marito di quella matrona, con Eugenio suo figliuolo; sono stati expulsi di casa, ed essi pensiculando l'inganno machinato son iti a Sua Eccellenzia e fatto obtrudere in carcere il tuo figliuolo ...
L'Olimpia (pagina 18)
di Giambattista Della Porta (estratti)

... Non v'ho detto che iam dudum erano venuti di Turchia e Lampridio gli avea espulsi di casa e non han potuto cambiarsi le vesti? SCENA VI ... Ará fatto danno alla casa ... Ma avertete che bisogna star un anno in banchetto per ristorarmi della paura presa per avermi cacciato di casa senza cagione e senza mangiare ... Andiamcene a casa e diamo questa allegrezza a Sennia e non la facciamo piú penare ... Grande fu la tua sfacciataggine e molto l'ardire né cosí facilmente degno di perdono: tôr per follia di gioventú l'onor ad una casa in un ponto, che s'ha acquistato con tanta diligenza e con tanti anni ...
L'amore che torna (pagina 6)
di Guido da Verona (estratti)

... VI La mattina seguente, pochi minuti prima del mezzogiorno, camminavo con un passo alacre verso la casa di Edoarda Laurenzano ... Eppure una gran casa taciturna mi attendeva: in quella casa una fragile apparizione di fanciulla, con gli occhi pieni di lacrime latenti, buona fino al martirio, pallida fino allo squallore ... Quei cavalli erano stati scelti e contrattati da me; in quella casa tutti oramai mi consideravano come il padrone ...
L'amore che torna (pagina 13)
di Guido da Verona (estratti)

... Feci come se non avessi udito e continuai: — È una grande casa antica, silenziosa, fatta per l'amore ... Sollevò la faccia illuminata, mi passò le mani fra i capelli: — Ah sì? una casa nostra? una casa per noi? ... Per un momento la rividi com'era il primo giorno, quando entrò nella mia casa, fiera e triste, avendo alla cintura un gran mazzo di viole ... — Però, — soggiunse con una voce dura, levandosi, — io non avrei fatto questo nella tua casa ...
L'amore che torna (pagina 17)
di Guido da Verona (estratti)

... Una donna piacevole d'aspetto, con una sola figlia quattordicenne, governava la casa, ed il luogo era davvero lindo, messo con leggiadria ... La signora Gräfe, la sua padrona di casa, era una donna estremamente cortese ... Dopo tre giorni appena la sua padrona di casa le aveva dato sùbito del tu ... L'Hohenfels aveva presa l'abitudine di venire ogni giorno in casa della signora Gräfe e talvolta vi rimaneva per il pranzo, dicendo ch'era solo e s'annoiava ... Una sera, ch'egli aveva pranzato in casa della signora Gräfe, curiosità lo prese di accompagnar Elena fino alla soglia della sua camera «per vedere — disse — con qual gusto ell'avesse ordinato il suo mobilio e dove si potessero meglio collocare certe stampe inglesi ch'egli voleva donarle» ...
L'amore che torna (pagina 18)
di Guido da Verona (estratti)

... grande letto avete! Infatti nella casa della provvida signora Gräfe i letti erano vasti assai ... Egli non era venuto una sola volta nella sua casa, e quand'Elena gli domandò la ragione di questo suo riserbo egli rispose in modo evasivo, cercando pretesti, poi confessandole che tutta quella casa, ed in particolar modo la signora Gräfe, non gli piacevano affatto ... La mattina seguente lasciava quella casa, prima che l'Hohenfels avesse il tempo di rivederla ...
L'amore che torna (pagina 31)
di Guido da Verona (estratti)

... Mi scrivi che ve ne sono tanti a Torre Guelfa, è vero? M'avevi promesso di condurmi un giorno a visitare la tua casa e la gran Torre ... Invece, se non vi sono andata finora, non la vedrò forse mai, quella tua casa dalle stanze antiche, «dove si dorme come in un monastero ... » Oh, se potessi giungere inattesa e sorprendere la tua vita! Essere la tua compagna, nella tua casa, per sempre! ... Uso a comandare nella sua casa e nelle osterie dove lo corteggiavano i suoi loschi faccendieri, egli parlava in tono altezzoso, facendo con le labbra un atto ch'era singolarmente ironico ...
L'amore che torna (pagina 42)
di Guido da Verona (estratti)

... tornerò a casa fra poco ... Nella casa egli agiva da padrone, pur non facendone le viste; usava con tutti una dimestichezza cortese ma imperativa, e con alcuni un sorriso fuggevole di acquiescenza ... Gli dissi: — Vi ringrazio di avermi fatta conoscere una casa dove potrei divertirmi se fossi un uomo di spirito ... Fui certo allora che questo avventuriero cauto e simpatico doveva necessariamente aver nel pugno le redini del comando in quella casa gioconda e piena d'agguati ...
L'amore che torna (pagina 48)
di Guido da Verona (estratti)

... E la contessa di Clairval dove passa l'estate? — Ha una casa di campagna in Provenza ... Tornando verso casa, tutte le vie di Parigi mi sembravano belle come non mai ... La strada era lunga per giungere alla mia casa e la percorsi a piedi ... Ma su la porta di casa mi venne un'altra idea: — Perchè rattristarla? Non le dirò nulla ...
L'amore che torna (pagina 64)
di Guido da Verona (estratti)

... Fra qualche giorno cambierò casa ... Ludovico mi preparò la casa e v'andai ad abitare ... In sèguito egli mi venne a prendere, mi condusse a pranzar fuori di casa, m'accompagnò al Circolo, dove ritrovai gli amici d'una volta che facevano le stesse cose, ripetevano le stesse celie di due anni addietro ... Oh, di quella casa non dimenticata, come da lontano risplendevano le finestre quando vi giunsi ad un calar del sole, sul barroccio di Lazzaro, che m'accompagnava! E, nel cuore popolato di memorie, che intraducibile sofferenza muta! Fiorivano tutte le siepi e dalle campagne lontanamente invase da un tenue color di viola, primo vapore della notte, venivano su le fragranze vegetali delle praterie nuove, miste con l'odorar forte dei giacinti selvatici, dei bianchi narcisi, che a migliaia constellavano le riviere ...
L'amore che torna (pagina 81)
di Guido da Verona (estratti)

... oltremodo incomoda per sfuggire alle sue ricerche; uscir di casa prestissimo, simular escursioni fuori di Roma, dare ogni giorno pretesti nuovi, e talvolta, invece di dormire a casa mia, passar la notte nel quartierino, dove più tardi Edoarda sarebbe venuta, se pure avesse potuto sfuggir di mano al suo tenace inseguitore ... Non le feci mai visita in casa, per un certo rispetto verso noi stessi, ed anche verso il marito, il quale mi usava moltissime cortesie ...
L'amore che torna (pagina 85)
di Guido da Verona (estratti)

... — Frequentavi la sua casa? — egli domandò ... Nessuno poteva comprendere il mio italiano; poi c'era una tale confusione in quella casa! ... C'era troppa gente; le persone di casa parevano impazzite ...
L'arte di prender marito (pagina 5)
di Paolo Mantegazza (estratti)

... casa erano comparsi due nuovi uomini, che si erano quasi nello stesso tempo innamorati di Emma ... Timido per temperamento e perchè della società umana non conosceva che la casa della mamma e la scuola; modesto, perchè aveva studiato molto e sapeva moltissimo; ma il suo ideale era così lontano e così in alto da parergli impossibile raggiungerlo anche con una vita di ottant'anni ... Sembrandogli il suo amore un'utopia aveva provato a tenersi lontano dalla casa di Emma, preparandosi poco a poco a ritirarsene del tutto ... Nessun altro ingegnere viene in casa nostra ... Aveva da molti anni in casa una bella cameriera, che faceva anche un po' da maggiordomo e che forse aveva risolto per lui il gran problema dell'amore, che tormenta tante migliala di uomini, che semina per le strade della vita tanti feriti e tanti morti ...
L'arte di prender marito (pagina 8)
di Paolo Mantegazza (estratti)

... Chi semina tirannia in casa, raccoglie corna in casa e fuori: cambia il miele in fiele e non merita nè compassione, nè perdono, e neppure le attenuanti, che pur si sanno trovare dagli avvocati per le maggiori iniquità, pei delitti più atroci ... Essi sentono imperioso, incessante, inevitabile il bisogno di far sentire alla loro compagna (vorrei dire schiava), che essi soli sono i padroni di casa, che a loro soli spetta ogni autorità, ogni diritto di comando, ogni arbitrio del bene e del male ... Dicono sempre la mia casa, il mio podere, il mio patrimonio, la mia volontà, la mia opinione, il mio desiderio ... Se le forze si equilibrano, avvicendandosi nelle vittorie e nelle sconfìtte, abbiamo la guerra in permanenza, come chi dicesse l'inferno in casa ...
La famiglia dell'antiquario
di Carlo Goldoni (estratti)

... BRIGHELLA Benissimo; ma son capitadi altri tre creditori; el mercante de' panni, quel della tela, e il padron de casa, che vuol l'affitto ... ANSELMO Certo, che i ventimila scudi di dote, che mi ha portato in casa in tanti bei denari contanti è stato il risorgimento della mia casa ... BRIGHELLA Za, che la xè in pagar debiti; la sappia, che co vago fora de casa, no me posso salvar; quattro ducati qua, tre là: a chi diese lire, a chi otto, a chi sie; s'ha da dar a un mondo de botteghieri ... Senti, se vuoi avere la mia protezione, non mi parlar mai contro il buon gusto dell'antichità, altrimenti ti licenzierò di casa mia ... BRIGHELLA Diseva cussì, per quello, che sento a dir in casa; per altro accordo anca mi, che el studio delle medagie l'è da omeni letterati; che un bel museo onora una casa; che sto diletto è da Cavalier nobile, e de bon gusto, e che son sempre ben spesi quei denari, che contribuisce all'onor della casa, e delle città ... Siam nati nobili, siamo nobili, e una donna venuta in casa per accomodare i nostri interessi, non guasta il sangue delle nostre vene ... ANSELMO Quanto sarebbe stato meglio, che voi ancora mi aveste portato in casa meno grandezze, e più denari ... ISABELLA Per la casa abbisognano cento cose ... Fate quello bisogna per voi, per la casa, per la sposa ...
La famiglia dell'antiquario (pagina 2)
di Carlo Goldoni (estratti)

... (da sé) DORALICE Finalmente ho portato in casa ventimila scudi ... (da sé) DORALICE Ma ch'io debba stare confinata in casa, perché non ho vestiti da comparire, è una indiscretezza ... GIACINTO Voi signor padre, siete il capo di casa ... DORALICE La mia collera è un vento, che in casa non fa rumore ... GIACINTO Ed io farei peggio ad escire di casa mia ... GIACINTO È poco che siete in casa ... È cameriera antica di casa; mia madre le vuol bene, e può mettere qualche buona parola ... Voglia il cielo, che non facciano naufragare la casa) ... DORALICE Io in questa casa son padrona? COLOMBINA Io servo la signora Contessa ... COLOMBINA Sono dieci anni, ch'io sono in questa casa ...
La famiglia dell'antiquario (pagina 3)
di Carlo Goldoni (estratti)

... DORALICE Sai, Colombina, che sei una bella impertinente? COLOMBINA A me signora impertinente? A me che sono dieci anni, che sono in questa casa? Che sono più padrona della padrona medesima? DORALICE A te, sì, a te; se non mi porterai rispetto vederai quello, che farò ... Sono dieci anni, che sto in casa sua ... Ho osservato, che ella tratta volentieri con tutti quelli, che praticano in questa casa; e mi pare, che vada acquistando credito ... In casa mia non voglio essere soverchiata ... GIACINTO Era difficile nel disordine, in cui si ritrovava la nostra casa ... ISABELLA Come sarebbe a dire? GIACINTO A una sposa, che ha portato in casa vintimile scudi mi pare, che sia giusto di farle un abito ... Se le faranno un affronto, la nostra casa torrà di mezzo ... GIACINTO Dovrà dunque star sempre in casa? ISABELLA Signor sì, signor sì, sempre in casa ... ISABELLA Chi vuol venire in questa casa ha da mandare a me l'ambasciata ... Fraschetta, fraschetta! GIACINTO Ma che ha da fare quella povera donna in questa casa? ISABELLA Mangiare, bere, lavorare, e allevare i figliuoli, quando ne avrà ... ISABELLA Non era degna di venire in questa casa ... ISABELLA M'avete detto, che la nostra casa era in disordine, e che bisognava pensare a remediarvi ...
La famiglia dell'antiquario (pagina 5)
di Carlo Goldoni (estratti)

... No gh'è nissun, che ghe pensa un bezzo, de vederlo un'altra volta andar in malora, ma mi, che gh'ho in sta casa mia fia, mi che gh'ho dà el mio sangue non posso far de manco da no sentir con della passion le pasquinate, che se fa della so mala condotta ... PANTALONE No ghe manca gnente; ma no la gh'à gnanca un strazzo de abito, d'andar fora de casa ... DORALICE Dopo, ch'io sono in questa casa, non ho avuto un'ora di bene ... DORALICE In casa tutti si vestono, tutti spendono, tutti godono, ed io niente ... Sè ancora novella in casa; gnancora non podè comandar ... PANTALONE La xè cameriera vecchia de casa; la crede da esser più parona de vu ... PANTALONE Gh'avè dà un schiaffo? DORALICE E come, che gliel'ho dato! E buono! PANTALONE E me lo contè a mi? E me lo disè co sta bella disinvoltura? Quatro zorni, che sé in sta casa, scomenzè subito a menar le man, e po pretendè, che i ve voggia ben, che i ve tratta ben, che i ve fazza dei abiti, che i ve soddisfa? Me maraveggio dei fatti vostri; se saveva sta cossa, no ve vegniva gnanca a trovar ... Se el fumo della nobiltà, che avè acquistà in sta casa, ve va alla testa, considerè un poco meggio quel che sè, quel che sè stada, e quel, che poderessi esser, se mi no ve avesse volesto ben ... DORALICE Dunque starò senza? Dunque non anderò in nessun luogo? Sia maledetto quando sono venuta in questa casa ...
La famiglia dell'antiquario (pagina 6)
di Carlo Goldoni (estratti)

... Non somiglia a queste bestie, che sono qui in casa ... (da sé, parte) Scena ventunesima Doralice, poi il Cavaliere del bosco DORALICE In questa casa hanno molto avvezzata male la servitù; ma io col tempo vi porrò la riforma ... Favorisce tutti i giorni questa casa, ma la mia camera mai ... Cacciar di casa la cameriera ... CAVALIERE Io sono amico di casa; per essa non ho alcuna parzialità ...
La famiglia dell'antiquario (pagina 10)
di Carlo Goldoni (estratti)

... PANTALONE Questa no xè la regola, che ha da tegnir un capo de casa ... PANTALONE Vardè, che bell'omo! Vardè in che bella casa, che ho messo la mia povera fia! Un de sti dì, co ste so medaggie, nol gh'ha più un soldo, e quel che xè pezo, el lassa, che vaga in desordine la casa, senza abbadarghe ... PANTALONE Chi t'ha introdotto in sta casa? ARLECCHINO L'è stà Brighella, signor ... (partono) Scena tredicesima Camera della contessa Isabella La contessa Isabella e il Dottore ISABELLA Anche voi mi rompete la testa? DOTTORE Io non parlo; ma ella ha sentito cos'ha detto il signor Pantalone? ISABELLA Come c'entra quel vecchio in casa mia? Qui comando io, e poi mio marito ... DOTTORE Benissimo, non pretende già voler far da padrone, egli mostra dell'amore per questa casa, e desidera di vedere in tutti la concordia, e la pace ...
La famiglia dell'antiquario (pagina 13)
di Carlo Goldoni (estratti)

... Fino, che non ho posto in ordine, tutta questa roba, non vado in campagna, non vado a conversazioni, non vado nemmeno fuori di casa ... PANTALONE Sior Conte, possibile, che alla so casa no la ghe voggia pensar gnente? ANSELMO Se ci penso? Eccome! Ditemi, come è andata la cosa? Come si è terminato il congresso? PANTALONE Ghe dirò; dopo, che la xè andada via ela ... ANSELMO Come! PANTALONE Chi v'ha introdotto in sta casa? Parlè ... PANTALONE El ladro, el baron, xè Brighella, che l'ha menà in casa, e s'ha servio de sto martuffo per tor in mezzo el patron ... Va' lontan de sta casa, e ringrazia el Cielo, che la te passa cusì ...
La famiglia dell'antiquario (pagina 14)
di Carlo Goldoni (estratti)

... La vorrave veder quieta, e contenta; se se pol, ben, se no, sàla cosa che farò? La torò suso, e la menerò a casa mia ... Ma quando ancora fossi in caso di battermi, o facessi supplire ad un altro in vece mia, cosa intenderebbe ella concludere con tal duello? Se gli preme l'onore di questa casa, se ha della stima per la signora Doralice, come io confesso d'averla per la signora Contessa Isabella, poniamo in silenzio queste freddure ... ISABELLA Fino, che colei sta in questa casa non l'averò mai ... ISABELLA Il primo patto, che Doralice vada fuori di questa casa ... DOTTORE S'ha da rovinare la casa? ISABELLA Rovinar la casa, ma via Doralice ... CAVALIERE Ma con tutto il vostro sangue freddo, contessina mia, la casa è in sussurro, e non vi è pace fra voi ... DORALICE Una delle due, o che io debba essere la padrona in questa casa, senza, che la suocera se ne abbia da ingerire punto, né poco; o ch'io voglio la mia dote, e tornarmene in casa di mio padre ...
La famiglia dell'antiquario (pagina 16)
di Carlo Goldoni (estratti)

... (parte per la porta di mezzo) PANTALONE Oh, che matti! Oh, che casa da matti! GIACINTO (Dalla camera d'Isabella) Signor suocero, son disperato ... Vi è il diavolo in questa casa, vi è il diavolo ... Donne capricciose; marii senza cervello; serventi per casa ... PANTALONE E vu, sior zenero, cossa diseu? Ve par, che se possa tirar avanti cussì? Ve par, che vaga ben i negozi della vostra casa? GIACINTO Io dico, che in poco tempo ci ridurremo miserabili più di prima ... PANTALONE Ghe lo vederave ben mi, se gh'avesse un poco d'autorità in sta casa ... GIACINTO Sì, caro signor suocero, prendete voi l'economia della nostra casa ... Ma in casa mia no la giera cusì; la s'ha fatto dopo, che la xè qua, onde spereria con facilità redurla in tel stato de prima ... Vorla, che mi ghe fazza da fattor, da spendidor, da mistro de casa, senza vadagnar un soldo, e solamente, per l'amor che porto a mia fia, a mio zenero, e a tutta sta casa? GIACINTO Lo volesse il cielo! ANSELMO Non mi levate le mie medaglie, e per il resto vi do amplissima facoltà di far tutto ... PANTALONE Do righe de scrittura, che me fazza arbitro del manizo e dell'economia della casa, e m'impegno, che in pochi anni la se vederà qualche centener de zecchini; e criori ghe ne sarà pochi ... Mio padre non è atto per questa briga; fate voi da capo di casa; e son certo, che se il capo averà giudizio, tutte le cose anderanno bene ... El capo de casa xè quello, che fa bona, e cattiva la fameggia ... ISABELLA Assolutamente, assolutamente, la voglio fuori di questa casa ... ISABELLA E non è degna di stare in casa con me ...
La famiglia dell'antiquario (pagina 17)
di Carlo Goldoni (estratti)

... ANSELMO Moglie mia carissima, nuora mia dilettissima, sappiate, che io non sono più capo di casa ... Il signor Pantalone ha assunto l'impegno di regolare la nostra casa ... DORALICE In quanto a questo poi, in mancanza del capo di casa, tocca a me ... PANTALONE Primo: che domino Pantalon dei Bisognosi abbia da riscuotere tutte le entrate appartenenti alla casa del Conte Anselmo Terrazzani, tanto di città, che di campagna ... DORALICE (La signora economa!) PANTALONE Secondo: che domino Pantalon abbia da provveder la casa di detto Conte Anselmo di vitto, e vestito a tutti della casa medesima ... PANTALONE Terzo: che sia in arbitrio di detto Pantalon, di procurar i mezzi per la quiete della famiglia, e sopra tutto per far, che stiano in pace la suocera, e la nuora di detta casa ... (Mai più vado in veruna casa ove vi siano suocera, e nuora) ... PANTALONE Cossa dìsela, sior Dottor, àla visto con che prudenza ha operà el sior Cavalier? ISABELLA Il signor Dottore, non ha da partire di casa mia ... DOTTORE La finirò; anderò via, e non ci tornerò più, ma vorrei sapere per che causa con una sì bella frase si licenzia di casa un galantuomo della mia sorte ... Sesto: che si licenzi di casa Colombina ... Avè sentio i capitoli, mi son el direttor de sta casa, e mi penserò a proveder tutto, e no lasserò mancar el bisogno ... Sior zenero m'agiuterà a tegnir l'economia della casa, e cusì l'imparerà ...
La strega ovvero degli inganni de' demoni (pagina 13)
di Giovan Francesco Pico Della Mirandola (estratti)

... Come s'era sfogata bene la lussuria, noi eravamo riportate a casa ... Spesso, e qualche volta ancora m'accompagnava quando io andavo, o tornavo dal mercato, e ricordomi che essendo una sera uscita della città a buio per andarmene a casa, tre volte usammo insieme inanzi che noi vi fussimo ... La tua casa quanto è ella discosto dalla città? ST ... Ed era tanto accecato quel povero uomo nell'amore d'Armellina, che bene spesso, andando in piazza, ella gli faceva compagnia, non la vedendo nissun altro, e per comandamento di lei, i bambini che gli erano portati alla chiesa per battezzare, ne gli rimandava a casa come erano venuti, ed alzava l'ostia non consacrata al popolo, fingendo coi gesti, e con le parole di sacrarla, per nascondere la sua iniquità; e se talora la consacrava, rivolti per dispregio i piedi all'insù, di quella figura immaculata, che vi si suol fare drento, l'alzava in alto, e riponevala per dare alle streghe, che la portasseno al giuoco ...
La trovatella di Milano (pagina 4)
di Carolina Invernizio (estratti)

... La popolana malediva fra sè il giovane venuto a turbare la pace della sua casa; ma trascorso quasi un mese e colui non essendo ricomparso, Annetta tornò affatto tranquilla, tanto più perchè Maria aveva ripresi i suoi bei colori, l'allegria di prima ... Povera donna! Se ella avesse seguiti i passi della fanciulla, ogni qualvolta questa usciva alla mattina per alcune compere o per delle commissioni di clienti, l'avrebbe spesso veduta entrare furtiva in una modesta casa presso il Mercato delle erbe, salire all'ultimo piano dove il marchese Diego Tiani, sotto il nome del suo rivale Gabriele Terzi, stava ad attenderla ... Ella si recò agli appuntamenti nella casa designatele, in un quartierino ammobigliato, che Diego aveva preso in affitto per lei, dicendole essere costretto ad agire così, fino a quando avrebbe ottenuto da suo padre il consenso al suo matrimonio ...
La via del rifugio
di Guido Gozzano (estratti)

... L'ANALFABETA Nascere vide tutto ciò che nasce in una casa, in cinquant'anni ... Passare vide tutto ciò che passa in una casa, in cinquant'anni ... Biancheggia tra le glicini leggiadre l'umile casa ove ritorno solo ... Il buon custode parla: “O figliuolo, come somigli al padre di tuo padre! Ma non amava le città lontane egli che amò la terra e i buoni studi della terra e la casa che tu schiudi alla vita per poche settimane ... ” Dolce restare! E forza è che prosegua pel mondo nella sua torbida cura quei che ritorna a questa casa pura soltanto per concedersi una tregua; per lungi, lungi riposare gli occhi (di che riposi parlano le stelle!) da tutte quelle sciocche donne belle, da tutti quelli cari amici sciocchi ...
La vita comincia domani (pagina 6)
di Guido da Verona (estratti)

... Se ho potuto per questo amore giungere alla frode in cui viviamo entrambi, se ho potuto annullare la mia coscienza fino a tradirlo nella sua casa, vicino all'ora forse della sua morte ... Sul tetto della casa, forse, o forse nei rami dell'antichissima quercia, un usignuolo cominciò a cantare ... Una casa d'uomini dormiva insensibile nella notte bianca, e da due finestre vicine usciva unitamente a sperdersi nell'aria stellata un respiro voluttuoso d'amanti che s'inebbriavano ed un fioco rantolo d'addormentato, ch'era già quasi un rantolo d'agonia ... Sopra questi aliti vicini e dissimili, che sono tuttavia la parola di tanti silenzi notturni, sul tetto della casa, forse, o forse nei rami dell'antichissima quercia, un usignuolo, come per ischerno, s'era messo a fischiare ...
La vita comincia domani (pagina 16)
di Guido da Verona (estratti)

... Brillava una finestra, una sola, ma fosca, nella casa buia; e fra i meandri del giardino addormentato egli la portò a giacere su l'erbe che fiorivano, come sopra una coltre viva, in un letto fragrante ... — Come mai? Hanno un dottore in casa ... Tutta la casa era sossopra; nella camera del malato i familiari si affacendavano; la Berta ne usciva ogni tanto, in punta di piedi, strisciando su le pantofole di feltro, facendo tutto quello che le si ordinava ... Vedendo la casa in tumulto, guidato forse dall'istinto, era venuto egli pure su quella scala, presso la camera dell'infermo, dove non entrava mai ...
La vita comincia domani (pagina 19)
di Guido da Verona (estratti)

... Ogni tanto li venivan a trovare o Maria Dora o gli altri della casa, e la giornata passava quasi rapida, nonostante l'inerzia di quella calda primavera ... E allora qual'altra possibilità rimaneva per lei — e non per lei sola — davanti a questo nodo inestricabile che nulla poteva troncare? Qual dramma scoppierebbe nella casa il giorno in cui la sua maternità divenisse manifesta? Non era forse uccidere, ma d'una morte più barbara, quell'uomo dolce che l'amava? Ed il suo padre che farebbe? e la sua mamma, e la sua fresca sorella che direbbero di lei? Ecco: la casa, il nome sottomesso allo scorno della gente ... Soltanto a lunghe distanze di giorni, talvolta, nel cuore della notte, quando la casa era tutta spenta, ella scivolava giù dal letto per andare a lui, per temprare in quell'animo forte il suo stanco dolore ...
La vita comincia domani (pagina 55)
di Guido da Verona (estratti)

... perchè ti amo, ti amo, e non amo che te!» II Adesso di casa in casa, d'uscio in uscio, la voce correva ... Ma quando Novella fu partita per la città, e nella casa restaron i due vecchi, Maria Dora, lo scemo, a consumar tristemente le giornate inoperose, una mattina capitò il padre di Maurizio e chiese di parlar con Stefano da solo a solo ... La notte non dormivan più; volevan persuadersi a vicenda che la orrenda cosa non poteva essere avvenuta in casa loro; ma una voce intima, nel cuore di ciascuno, sibilava come il serpentello: «Sì, sì, sì ... «Cos'era venuto a fare il padre di Maurizio fin lassù? Dopo la sua visita, che mutamento in quella casa! Anche la Berta da un pezzo era cambiata; ogni tanto parlava di andarsene e faceva quanto mai la misteriosa ...
La vita comincia domani (pagina 67)
di Guido da Verona (estratti)

... Nella casa di Giorgio Fiesco, dove recaronsi ad abitare, trovaron Novella dimagrita, febbricitante, che li guardò con i suoi grandi occhi pieni di spavento e, buttatasi nelle loro braccia, ruppe in lacrime singhiozzanti ... Nulla eravi di mutato nella casa di Giorgio Fiesco da quando egli stesso vi dimorava, poichè, negli ultimi tempi, obliosa d'ogni scrupolo e d'ogni prudenza, ella era vissuta di continuo nella casa del Ferento ... Era d'altronde necessario che tutti venissero in città per coadiuvarlo nella sua difesa: e da poco erano arrivati, quand'egli sopraggiunse nella casa del Fiesco ... Eran tutti raccolti nella grande sala, ove i divani e le seggiole, custoditi sotto fodere di tela greggia, diffondevano in quella fredda casa un senso di antica disabitazione ...
La vita comincia domani (pagina 73)
di Guido da Verona (estratti)

... Già tardo era l'autunno quando Andrea fece ritorno alla sua Clinica ed essi alla lor casa di campagna ... Ma in capo di qualche tempo Novella, che non sapeva rimanergli lontana, lasciato il bimbo alle cure di sua madre, tornò ad abitare per l'ultima volta nella casa di Giorgio Fiesco ... I giorni passavano, ad uno ad uno, come granelli di una lenta collana; quella casa di Giorgio Fiesco era divenuta troppo vasta per lei sola e, nell'abitarvi, ella provava un non so quale disagio, anzi una intollerabile malinconìa ... In quella casa egli non metteva mai piede; ambedue, per un tacito consenso, usavano questo rispetto verso il morto ... Ma non appena s'avvicinasse l'ora verso la quale Andrea soleva rincasare, a mezzodì e nel pomeriggio, ecco, ella si calava su la faccia sorridente il velo di crespo e con un senso delizioso di peccato, cercando in mille guise di sottrarsi all'anonima indiscrezione della strada, rapidamente si faceva condurre alla sua casa ... A poco a poco egli s'accorgeva d'aver preso tanto amore a queste inezie, che il privarsene ormai gli sarebbe stato veramente impossibile; senza di lei, senza la profusione per ogni stanza di cose che le appartenessero, gli sarebbe divenuta odiosa e tetra la casa dove abitava da tanti anni; senza quel profumo di lei che ondeggiava nell'aria, che s'attorcigliava come una sciarpa intorno ad ogni cosa, gli sarebbe sembrato che al suo respiro mancasse la parte più benefica e più sostanziale ...
Le femmine puntigliose (pagina 9)
di Carlo Goldoni (estratti)

... ELEONORA (A casa mia, o a casa sua non averei difficoltà di trattarla, ma qui dove vi sono due altre dame, guardimi il Cielo) (piano a Lelio) ... LELIO (Volete, che andiamo a casa sua a consolarla?) ELEONORA (Se credessi, che non si sapesse, lo farei volentieri) ... ROSAURA E la signora Contessa Clarice ci sarà? BEATRICE In casa mia, spererei non dicesse di no ... LELIO In casa vostra, potete far ballare chi volete ... Permettetemi, ch'io torni a casa ...
Le femmine puntigliose (pagina 14)
di Carlo Goldoni (estratti)

... ROSAURA In casa mia non si fa cattivo trattamento a nessuno ... BEATRICE E in casa mia si ricevono degli affronti per causa vostra ... ROSAURA E un mancamento del signor Lelio vi obbliga a venire in casa mia senza avvisarmi? BEATRICE Per dirvela, non mi prendo poi questa gran soggezione ... BEATRICE Ma non vedete, che se sono venuta in casa vostra senza l'ambasciata è stata una confidenza, che mi son presa per l'amore, che vi porto? ROSAURA Se aveste detto così alla prima, non averei replicato ... Andiamo alla conclusione: Venite dunque immediatamente a mia casa, e se vi preme la mia grazia, e se bramate far vedere pubblicamente, che non sono sdegnata con voi, venite disposto a persuadermi con qualche segno di pentimento, che vi dispiace avermi fatto adirare; ed allora tornerò con voi quale finora sono stata ... OTTAVIO Sapete che sia succeduto alcun disordine in casa sua? PANTALONE Mi no so gente ...
Le smanie per la villeggiatura
di Carlo Goldoni (estratti)

... Atto primo Scena prima Camera in casa di Leonardo ... LEONARDO E che fa ella di tanta gente? Si fa fare in casa qualche nuovo vestito? PAOLO Non, signore ... In casa da queste donne fa rinovare i vestiti usati ... LEONARDO Va' dal signor Filippo Ghiandinelli; se è in casa, fagli i miei complimenti, e digli, che ho ordinato i cavalli di posta, e che verso le ventidue partiremo insieme ... Osserva frattanto, se vi fosse per avventura il signor Guglielmo, e informati bene dalla gente di casa, se vi sia stato, se ha mandato, e se credono, ch'ei possa andarvi ... Ella dice, che dee tollerarlo per compiacere il padre; che è un amico di casa, che non ha veruna inclinazione per lui; ma io non sono in obbligo di creder tutto, e questa pratica non mi piace ...
Le sottilissime astuzie di Bertoldo (pagina 2)
di Giulio Cesare Croce (estratti)

... Portiselo dunque costei intiero a casa e sia qui finita la nostra tenzone ... La donna regge la casa, mantien la robba, custodisce la famiglia, sollecita le serve e provede a tutti i disordini che possono avvenire in casa, ama con fedeltà, è dolce da pratticare, nobile da conversare, schietta nel contrattare e discreta nel comandare, pronta nell'ubidire, onesta nel ragionare, modesta nel procedere, sobria nel mangiare, parca nel bere, mansueta con quelli di casa e trattabile con quelli di fuora ...
Libro proibito (pagina 5)
di Antonio Ghislanzoni (estratti)

... GIACULATORIA Grazie, o Signor! di un pargolo La casa mia si allieta; Fa ch'egli cresca incolume, Fa ch'ei non sia poeta! Se poi delle tue grazie Colmar lo vuoi, Signore: Fa ch'ei sia sempre un asino Ma ragli da tenore ... AL TEATRO MANZONI La gente uscia dall'atrio, Il dramma era finito: —Come i teatri annoiano! Sclamava un buon marito; Di becchi e donne adultere Sempre la scena è invasa; A tali drammi assistere Tutti possiamo in casa ...
Marocco (pagina 3)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... La mia prima occupazione, appena rimasto solo, fu di osservare la casa nella quale ero ospitato; e veramente la casa d’un Ministro europeo in Africa, d’un Ministro, in specie, che si prepara ad un viaggio nell’interno, è degna d’osservazione ... È una casa signorile di Cadice o di Siviglia ... Ma la gente, la vita di questa casa mi riuscì affatto nuova ...
Marocco (pagina 7)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... destinato al sacrifizio; e in quell’incertezza mi prese un senso di ribrezzo, che mi fece voltar le spalle e tornare a casa pieno di tristi pensieri ... Dentro la cassa v’era chiusa una sposa, e la gente intorno erano i parenti che la portavano a casa del marito ... Arrivato al Soc di Barra, mi sento irresistibilmente risospinto verso casa; lette dieci pagine d’un libro, il libro mi sfugge di mano; una volta abbandonata la testa sulla spalliera della poltrona, ho bisogno di ...
Marocco (pagina 8)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... riepilogarmi almeno un paio di capitoli dello Smiles, per riescire a risollevarla; e il solo pensiero del lavoro e delle cure che m’aspettano a casa, mi stanca ... A questo bellissimo ozioso si lega il ricordo della prima casa moresca in cui misi il piede, e del primo pranzo arabo a cui arrischiai il palato ... Una sera tardi, guidati da un interprete e accompagnati da quattro servi della Legazione, s’arrivò, per alcune stradette oscure, a una porta arabescata, che s’aperse, come per incanto, al nostro avvicinarsi; e attraversata una stanzina bianca e nuda, ci trovammo nel cuore della casa ... Ci vennero incontro il padrone di casa, il figliuolo e i parenti coronati di gran turbanti bianchi; dietro di loro, c’erano i servi incappucciati; più in là, negli angoli oscuri, dietro gli spigoli delle porte, faccie attonite di donne e di bambini; e malgrado tanta gente, un silenzio profondo ... La casa era stata addobbata ... C’era un po’ della decorazione d’una chiesa, e insieme un’aria di teatrino, di sala da ballo, di reggia posticcia; ma piena di gentilezza e di grazia; e nella distribuzion della luce e nella combinazione dei colori, un effetto novo, un significato profondo, una corrispondenza meravigliosa con tutto ciò che noi avevamo sempre pensato e sentito, confusamente, di quel popolo; come se quella fosse la luce, per così dire, e il colorito della sua filosofia e della sua religione, e vedendo l’interno di quella casa, vedessimo per la prima volta dentro all’anima della razza ... Prima di metterci a tavola, ci sedemmo, a gambe incrociate, sopra i tappeti, intorno al segretario del padrone di casa, un bel moro in turbante, il quale preparò il tè sotto i nostri occhi e ce ne fece pigliare, secondo l’uso, tre tazze per uno, spropositatamente inzuccherate, e profumate di menta; e tra una tazza e l’altra accarezzammo il codino e la testina rasata d’un bel bambino di quattr’anni, ultimo fratello di Maometto, il quale contava furtivamente le dita delle nostre mani per assicurarsi ch’eran cinque come quelle di tutti i maomettani ...
Marocco (pagina 9)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Intorno e sopra di noi ferveva una vita invisibile, la quale ci avvertiva che eravamo dentro le mura, ma fuori della casa; che la bellezza, l’amore, l’anima della famiglia s’era rifugiata nei suoi penetrali; che lo spettacolo eravamo noi e che la casa rimaneva un mistero ... Hanno una grande moschea a Fez, che è come la casa centrale dell’ordine, e di qui si spandono ogni anno a turbe, in tutte le province dell’impero, dove raccolgono intorno a sè, per celebrare le loro feste, i confratelli sparsi per le città e per le campagne ... Il Ministro del Belgio c’invitò ad assistere allo spettacolo dal terrazzo di casa sua, che guarda sulla strada principale di Tangeri, dove sogliono passare gli Aïssaua per andare alla moschea ...
Marocco (pagina 15)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Dentro la casa, in quegli ultimi tre giorni, raddoppiò il lavoro e il via vai ... La casa pareva un’officina, un magazzino e uno scalo ... Il capitano stesso l’aveva incontrato la notte prima, su per le scale della casa della Legazione, ravvolto in un lenzuolo, con un lume in una mano e una pistola nell’altra ... I servi della casa, interrogati, avevano confermata la cosa ...
Marocco (pagina 28)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... La casa del Ben-Auda era posta a due ore di strada circa da quel giardino ... Uccisero le sentinelle, irruppero nelle sale, straziarono a pugnalate Sidi-Abd-el-Krim, le sue belle, i bimbi, i servi, le schiave, devastarono e incendiarono la casa, e poi si gettarono a traverso il paese innalzando il grido della rivolta ... Allora il Sultano mandò un esercito; la ribellione, dopo una lotta accanita, fu domata; le teste dei principali rivoltosi spenzolarono dalle mura di Fez e di Marocco; la terra dei Beni-Malek venne divisa dalla provincia; la casa del Governatore fu ricostrutta; e Sidi-Mohamed Ben-Auda, fratello dell’ucciso, ospite dell’Ambasciata italiana, assunse il governo della terra dei suoi padri ... E dico sempre pensatamente disparvero, invece di se ne andarono, come dico apparire per giungere, perchè non vedendo mai da nessuna parte nè un villaggio nè una casa, tutti coloro che arrivavano e partivano ci facevano l’effetto di gente che uscisse di sotto terra e si dileguasse nell’aria ...
Marocco (pagina 49)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Non ricordo in che parte della città si trovi la casa, tanti sono i giri e le svolte, le salite e le discese che si fecero per stradicciuole coperte, uggiose, sinistre, badando ogni momento a frenare le mule che scivolavano, e a curvare la testa per non urtare nelle volte umide delle interminabili gallerie ... Sidi-Ben-Iamani intavolò una vivace conversazione coll’Ambasciatore; gli domandò se era ammogliato, perchè non s’ammogliava; gli disse che, se fosse stato ammogliato, gli avrebbe fatto un grande piacere conducendo la moglie a pranzo con sè; che l’Ambasciatore inglese ci aveva condotto la figliuola, la quale s’era molto divertita; che tutti gli Ambasciatori avrebbero dovuto ammogliarsi espressamente per condurre le loro donne a veder Fez e a pranzare in casa sua, e simili discorsi, interrotti da alte risate ... Un servo della casa vi piantò nel mezzo tre grosse torcie di cera vergine di vario colore ... Le serviette pure appartenevano alla casa, ed erano pezzi di tela di cotone, di diversa grandezza, senz’orlo, tagliati in fretta e in furia poche ore prima del desinare ... L’interprete domandò a un servo della casa a che cosa servisse: —A flagellarci—rispose ... Montammo a cavallo, e ci mettemmo in cammino verso casa, accompagnati da uno stuolo di servi del gran vizir, ognuno dei quali portava una grande lanterna ...
Marocco (pagina 57)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Strana debolezza! E a tutti questi malanni s’aggiunge un tedio, un fastidio d’ogni cosa, una tetraggine, che da qualche giorno ha fatto mutar faccia alla casa ... Siamo giunti a quel punto inevitabile di tutti i viaggi, in cui tutt’a un tratto la curiosità si smorza, ogni cosa si scolora, le memorie della patria rincalzano in folla; tutti i desiderii, soffocati nei primi giorni, si risollevano in tumulto; e da qualunque parte si rivolga lo sguardo, si vede la nostra porta di casa ... Quanto si darebbe soltanto per veder passare, foss’anche di lontano, una signora europea! per sentire il suono d’una campana! per vedere sopra il muro d’una casa un manifesto del teatro delle marionette! Oh dolcissime memorie! * * * Ho scoperto che fra i soldati di guardia al palazzo ve n’è uno a cui manca l’orecchio destro, e mi fu detto che gli fu tagliato legalmente, in presenza di testimoni, da un altro soldato al quale egli aveva mozzato l’orecchio medesimo qualche tempo prima ... Rimase un momento sbalordita; poi si rialzò rabbiosa e convulsa, e prorompendo in ingiurie e in maledizioni feroci, dopo aver seguitato l’inglese fino a casa, andò a domandare al Caid, in virtù della legge del taglione, che facesse rompere due denti al nazareno ... In questa vita effeminata diventano naturalmente pettegoli, vanitosi, piccoli, maligni; si lacerano la reputazione, gli uni cogli altri, con una rabbia spietata; mentono per abitudine, con un’impudenza incredibile; affettano animo caritatevole e religioso, e sacrificano l’amico per uno scudo; disprezzano il sapere e accolgono le più puerili superstizioni del volgo; fanno il bagno tutti i giorni e tengono il sudiciume a mucchi nei recessi della casa; e aggiungono a tutto questo un orgoglio satanico, dissimulato, quando ...
Marocco (pagina 58)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... * * * Il moro Scellal ci condusse a prendere il tè in casa sua ... Era impossibile che fossero tutte donne della casa ... Quelle della casa avevano senza dubbio annunziato la visita dei cristiani alle amiche delle case vicine, e queste dalle loro terrazze s’erano arrampicate o buttate giù sulla terrazza dello Scellal ... Erano tre amiche che non avendo potuto entrare in casa per la terrazza, avevano dovuto rassegnarsi a entrar per la porta; e un momento dopo comparirono le loro teste sopra il parapetto della galleria ... La casa, insomma, s’era convertita in teatro, e noi eravamo lo spettacolo ... Le spettatrici, tutte velate, cinguettavano, ridevano sommessamente, facevano capolino e si ritiravano con una rapidità che pareva che scattassero; ad ogni nostro movimento, corrispondeva un leggero mormorìo; ogni volta che alzavamo la testa, seguiva un gran tumulto nei palchi di prim’ordine; si capiva che si divertivano, che raccoglievano materia per un mese di conversazione, che non stavano in sè dal piacere di trovarsi, così inaspettatamente, dinanzi a uno spettacolo tanto bizzarro e tanto raro! E noi, compiacenti, concedemmo loro questo spettacolo per quasi un’ora; silenziosi, però, e tediati; effetto che produce, dopo qualche tempo, ogni casa moresca, per quanto sia cortese l’ospitalità che vi si riceve ... Poichè, dopo aver ammirato i bei musaici, le belle schiave e i bei bimbi, si cerca quasi istintivamente la persona che incarna la vita domestica, che rappresenta la gentilezza e l’onore della casa, che suggella l’ospitalità, che colora la conversazione, che vi alita nell’anima l’aura dei Lari;—si cerca, insomma, la perla di questa conchiglia;—e non vedendo che donne a cui il padrone dà gli amplessi e non il cuore, e figliuoli di madri sconosciute, e tutta la casa personificata in un solo, l’ospitalità riesce una fredda cerimonia, e nell’ospite spariscono i tratti simpatici d’un amico che v’onora, sotto l’aspetto d’un sensuale e odioso egoista ...
Marocco (pagina 60)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Ognuno ha fretta di arrivare a casa per «economizzare» le sue poche ore di riposo dopo aver tratto il maggior vantaggio possibile dalle lunghe ore di lavoro ... Lungo il giorno, il marito fa i suoi affari fuor di casa, e non rientra che all’ora del desinare, che trangugia colla rapidità d’un uomo affamato ... Essa non lo vede che una volta al giorno, mezz’ora tutt’al più, e la sera, quando, rotto dalla fatica, rientra in casa per cercare il sonno; e non può alleggerire il fardello ch’egli porta, nè partecipare alle sue pene, alle sue cure e ai suoi lavori perchè non li conosce, non esistendo quasi affatto fra loro, per mancanza di tempo, il commercio delle anime ... Le feste nuziali erano state celebrate con gran pompa, in presenza dei più ricchi giovani della provincia, accorsi a cavallo, armati, vestiti dei loro più begli abiti, alla cittadella d’El-Mamora; e Sid-Alì doveva condurre la sua sposa a Salè, in casa ...
Mastro don Gesualdo
di Giovanni Verga (estratti)

... Fuoco in casa Trao! ... Cristiani, aiuto! - Il fuoco! Avete il fuoco in casa! Aprite, don Ferdinando! - Diego! Diego! Dietro alla faccia stralunata di don Ferdinando Trao apparve allora alla finestra il berretto da notte sudicio e i capelli grigi svolazzanti di don Diego ... Abbiamo i ladri in casa! Aiuto! - Ma che ladri! Cosa verrebbero a fare lassù? sghignazzò uno nella folla ... - Bianca! Bianca! Aiuto! aiuto! Giunse in quel punto trafelato Nanni l'Orbo, giurando d'averli visti lui i ladri, in casa Trao ... - Brucia il palazzo, capite? Se ne va in fiamme tutto il quartiere! Ci ho accanto la mia casa, perdio! - Si mise a vociare mastro-don Gesualdo Motta ... Sotto la tettoia cadente erano accatastate delle fascine; e in fondo, ritta contro la casa del vicino Motta, dell'altra legna grossa: assi d'impalcati, correntoni fradici, una trave di palmento che non si era mai potuta vendere ... Una vera bicocca quella casa: i muri rotti, scalcinati, corrosi; delle fenditure che scendevano dal cornicione sino a terra; le finestre sgangherate e senza vetri; lo stemma logoro, scantonato, appeso ad un uncino arrugginito, al di sopra della porta ... - Ci ho la mia casa accanto, capite? Se ne va in fiamme tutto il quartiere! Era un correre a precipizio nel palazzo smantellato; donne che portavano acqua; ragazzi che si rincorrevano schiamazzando in mezzo a quella confusione, come fosse una festa; curiosi che girandolavano a bocca aperta, strappando i brandelli di stoffa che pendevano ancora dalle pareti, toccando gli intagli degli stipiti, vociando per udir l'eco degli stanzoni vuoti, levando il naso in aria ad osservare le dorature degli stucchi, e i ritratti di famiglia: tutti quei Trao affumicati che sembravano sgranare gli occhi al vedere tanta marmaglia in casa loro ... Don Diego e don Ferdinando, spinti, sbalorditi, travolti in mezzo alla folla che rovistava in ogni cantuccio la miseria della loro casa, continuando a strillare: - Bianca! ... - Avete il fuoco in casa, capite? - gridò loro nell'orecchio Santo Motta ...
Mastro don Gesualdo (pagina 3)
di Giovanni Verga (estratti)

... Le avevano fatto credere d'avere i ladri in casa! ... Vendete metà di casa, cugini cari ... Vendere la casa dei Trao? ... Il canonico Lupi attraversò il cortile, rialzando la sottana sugli stivaloni grossi in mezzo alle erbacce, si voltò indietro verso la casa smantellata, per veder se potessero udirlo, e poi, dinanzi al portone, guardando inquieto di qua e di là, conchiuse: - Avete udito il dottore Tavuso? Possiamo parlare perché siamo tutti amici intimi e parenti ... A certa età le ragazze bisogna maritarle! II Nella piazza, come videro passare don Diego Trao col cappello bisunto e la palandrana delle grandi occasioni, fu un avvenimento: - Ci volle il fuoco a farvi uscir di casa! - Il cugino Zacco voleva anche condurlo al Caffè dei Nobili: - Narrateci, dite come fu ... Un po' di quel farro voglio mandarvelo a casa ...
Mastro don Gesualdo (pagina 4)
di Giovanni Verga (estratti)

... fuoco in casa, eh? Dio liberi! M'hanno detto che Bianca è ancora mezza morta dallo spavento ... Se non ci fossi stata io, in casa dei Rubiera! ... gente di campagna, gente che hanno fatto la casa colle loro mani, invece di distruggerla! e per loro c'è ancora della grazia di Dio nel magazzino dei Rubiera, invece di feste e di teatri ... La casa della baronessa era vastissima, messa insieme a pezzi e bocconi, a misura che i genitori di lei andavano stanando ad uno ad uno i diversi proprietari, sino a cacciarsi poi colla figliuola nel palazzetto dei Rubiera e porre ogni cosa in comune: tetti alti e bassi; ...
Mastro don Gesualdo (pagina 5)
di Giovanni Verga (estratti)

... Fin dall'androne immenso e buio, fiancheggiato di porticine basse, ferrate a uso di prigione, si sentiva di essere in una casa ricca: un tanfo d'olio e di formaggio che pigliava alla gola; poi un odore di muffa e di cantina ... Una casa piena di roba come la mia! ... Poscia pensò al fuoco che avevano avuto in casa, alla malattia di Bianca - era una buona donna infine - don Diego aveva proprio una faccia da far compassione ... A quelle parole la cugina Rubiera tese le orecchie, colla faccia a un tratto irrigidita nella maschera dei suoi progenitori, improntata della diffidenza arcigna dei contadini che le avevano dato il sangue nelle vene e la casa messa insieme a pezzo a pezzo colle loro mani ... Sembrava un terremoto per tutta la casa: gli schiamazzi dal pollaio; l'uggiolare del cane; le scarpaccie di Alessi e di Rosaria che accorrevano a rotta di collo, arruffati, scalmanati, con gli occhi bassi ...
Mastro don Gesualdo (pagina 6)
di Giovanni Verga (estratti)

... E quella gattamorta di Bianca che me la pigliavo in casa giornate intere ... Ci aveva fissi dinanzi, implacabili, Ciolla, la farmacia di Bomma, le risate ironiche dei vicini, le chiacchiere delle comari, ed anche, insistente e dolorosa, la visione netta della sua casa, dove un uomo era entrato di notte: la vecchia casa che gli sembrava sentir trasalire ancora in ogni pietra all'eco di quei passi ladri: e Bianca, sua sorella, la sua figliuola, il suo sangue, che gli aveva mentito, che s'era stretta tacita nell'ombra all'uomo il quale veniva a recare così mortale oltraggio ai Trao: il suo povero corpo delicato e fragile nelle braccia di un estraneo! ... La baronessa, infine, si asciugò gli occhi, e sospirò rivolta al crocifisso: - Sia fatta la volontà di Dio! Anche voi, cugino Trao, dovete aver la bocca amara! Che volete? Tocca a noi che abbiamo il peso della casa sulle spalle! ... Quando si ha in casa una ragazza ... In quel mentre bussarono al portone col pesante martello di ferro che rintronò per tutta la casa, e suscitò un'altra volta lo schiamazzo del pollaio, i latrati del cane; e mentre la baronessa andava alla finestra, per vedere chi fosse, Rosaria gridò dal cortile: - C'è il sensale ... - Vedete quel che ci vuole a guadagnare un tarì a salma, con Pirtuso e tutti gli altri! Se ho lavorato anch'io tutta la vita, e mi son tolto il pan di bocca, per amore della casa, intendo che mia nuora vi abbia a portare la sua dote anch'essa ... Le daremo la casa e tutto ...
Mastro don Gesualdo (pagina 8)
di Giovanni Verga (estratti)

... come fossi libera, capite! Le due grandi al Collegio di Maria; il maschio al Seminario; in casa ci ho soltanto l'ultimo, Sarino, ch'è meno alto di questo ventaglio ... Lo vedete che non è uscito di casa neppure per la festa ... gente che si troveranno un bel giorno morti di fame in casa, piuttosto di aprir bocca per ... La bella monaca che avete in casa! ... che sareste arrivato a vedere la processione del santo Patrono spalla a spalla con mastro-don Gesualdo, in casa Sganci! - riprese il barone Zacco, il quale pensava sempre a una cosa, e non poteva mandarla giù, guardando di qua e di là cogli occhiacci da spiritato, ammiccando alle donne per farle ridere ... Giù in piazza, dinanzi al portone di casa Sganci, vedevasi un tafferuglio, dei vestiti chiari in mezzo alla ressa, berretti che volavano in aria, e un tale che distribuiva legnate a diritta e a manca per farsi largo ...
Mastro don Gesualdo (pagina 10)
di Giovanni Verga (estratti)

... Il canonico Lupi, ch'era di casa, gli diede anche una lavata di capo ... La signora Sganci mi diceva da un pezzo: l'anno venturo voglio che don Gesualdo venga in casa mia, a vedere la processione! Il marchese Limòli, il quale aveva salutato gentilmente il santo Patrono al suo passaggio, inchinandosi sulla spalliera della seggiola, raddrizzò la schiena facendo una boccaccia ... Però la padrona di casa era tutta cortesie per mastro-don Gesualdo ... Ora che il santo aveva imboccato la via di casa sua sembrava che la festa fosse per lui: donna Marianna parlandogli di questo e di quello; il canonico Lupi battendogli sulla spalla; la Macrì che gli aveva ceduto persino il posto; don Filippo Margarone anche lui gli lasciava cadere dall'alto del cravattone complimenti simili a questi: - Il nascer grandi è caso, e non virtù! ... Sì, un sacrilegio! Il mastro che fece quel santo dev'essere a casa del diavolo ... Dall'uscio spalancato a due battenti entrarono poco dopo don Giuseppe e mastro Titta, il barbiere di casa, carichi di due gran vassoi d'argento che sgocciolavano; e cominciarono a fare il giro degli invitati, passo passo, come la processione anch'essi ...
Mastro don Gesualdo (pagina 12)
di Giovanni Verga (estratti)

... Però la gente cominciava ad andarsene di casa Sganci ... La padrona di casa portava le mantiglie e i cappellini delle signore, mentre tutti i Margarone in piedi mettevano sussopra la casa per accomiatarsi ... Le signore si misero a vociare tutte in una volta; la padrona di casa gridava a Barabba di scendere a dare il catenaccio giù al portone; mentre donna Bellonia spingeva le sue ragazze in branco nella camera di donna Mariannina, e il marchese Limòli picchiava sulle mani della Capitana dei colpettini secchi ... Già siete vicini di casa ... - Una perla! una ragazza che non sa altro: casa e chiesa! ... In casa non è avvezza a spender di certo! ... Vi porterebbe il lustro in casa! ... Don Gesualdo non rispose subito, sopra pensieri, a capo chino, seguendo passo passo donna Bianca che s'avviava a casa per la scalinata di Sant'Agata insieme allo zio marchese e al fratello don Ferdinando ...
Mastro don Gesualdo (pagina 15)
di Giovanni Verga (estratti)

... Me ne torno a casa ora ... Piuttosto, se volete venire a prendere un boccone a casa ... Un giorno o l'altro se ne torna a casa colle gambe rotte, com'è vero Dio! ... La ragazza gli aveva apparecchiata una minestra di fave novelle, con una cipolla in mezzo, quattr'ova fresche, e due pomidori ch'era andata a cogliere tastoni dietro la casa ...
Mastro don Gesualdo (pagina 21)
di Giovanni Verga (estratti)

... Nel vicoletto lì accanto, vicino a casa sua, trovò Diodata che stava aspettandolo colla mantellina in testa, rincantucciata sotto l'arco del ballatoio, poiché in casa non la volevano, Speranza principalmente, e la tolleravano soltanto in campagna, pei servigi grossi ... La casa se ne andrà tutta al diavolo! ... - Fa tutto in casa lei ... c'è poco da scialarla in quella casa! ...
Mastro don Gesualdo (pagina 23)
di Giovanni Verga (estratti)

... certe giornate che spuntano a casa vostra! ... Comparve una donna macilenta, colla gonnella in cenci sollevata dalla gravidanza sugli stinchi sottili, sudicia e spettinata, come se non avesse fatto altro in vita sua che portare avanti quel ventre - un viso di chioccia istupidita dal covare, con due occhietti tondi su di una faccia a punta, gialla e incartapecorita, e un fazzoletto lacero da malata, legato sotto il mento; nient'altro sulle spalle, da persona ch'è di casa in casa del Buon Dio ... L'arciprete fa un casa del diavolo per questa faccenda di suonare mezzogiorno prima dell'ora ... Non vorrei che i vostri fratelli, vedendomi bazzicare per casa, sospettassero che mi manda il canonico ...
Mastro don Gesualdo (pagina 37)
di Giovanni Verga (estratti)

... Se mi tornano a casa anche gli altri ... Compare Nanni, completamente rabbonito, propose anche di andare a vedere quel che accadeva fuori: - Voi fate liberamente come se foste in casa vostra, don Gesualdo ... Nella stalla di don Gesualdo dei trabanti governavano i cavalli, e il Comandante fumava al balcone, in pantofole, come in casa sua ... - Prosit! prosit, don Gesualdo! A casa vostra ci ho trovato dei forestieri, tale e quale come voi qui da me ... L'hanno visto prima dell'alba più in là di Passaneto, figuratevi! a casa del diavolo! ... - Perché? Non vi piace più lo stare in casa mia? Diodata vi avrebbe fatto qualche mancanza? - No, no ... Gli sbirri non vengono a cercarvi qui! A casa vostra piuttosto! Guardatevi! ... Il marchese, che cominciava a farsi un po' sordo, tendeva l'orecchio, gli faceva dei versacci, lo intimidiva maggiormente strillando: - Eh? che diavolo vuoi? Ma Bianca mise un grido straziante, un grido che fece rimanere lo zio a bocca aperta, e scappò per la casa cercando il manto, cercando qualcosa da buttarsi in capo, per uscire di casa, per correre subito ...
Mastro don Gesualdo (pagina 38)
di Giovanni Verga (estratti)

... Il procuratore di San Giuseppe, che dirigeva la processione, gli disse: - Vedrete quant'è miracolosa quell'immagine! Tanta salute e provvidenza a tutti, in casa vostra! E gli affidò anche il bastone d'argento del santo, da metterlo al capezzale del malato: un tocca e sana ... Burgio che era sul ballatoio di casa sua, coll'orecchio teso verso la Piazza Grande, dove udivasi quel parapiglia, vedendo gente nel balcone dei Trao, domandò inquieto: - Che c'è? ... Lo stesso baronello Rubiera, che era uscito di buon'ora dalla casa dei Margarone, s'era fatto accompagnare col lampione ... Non c'è nessuno in casa! ... Grazia, di ritorno, aveva accostato l'uscio, messo il lume accanto, sul tavolino, ed era andata a dare una occhiata a casa sua ...
Mastro don Gesualdo (pagina 39)
di Giovanni Verga (estratti)

... Speranza cominciò dallo sgridare suo marito che aveva legata la mula alla casa del moribondo: - Porta disgrazia! Ci vorrebbe quest'altra! ... Picchia e ripicchia, infine la serva di Tavuso gli soffiò attraverso il buco della serratura: - O chetatevi che il dottore non esce di casa, se casca il mondo! È più malato degli altri, lui! Bomma, giallo al par del zafferano, stava pestando cremor di tartaro in fondo alla farmacia, solo come un appestato ... I ben pensanti sul tardi cominciarono a farsi vedere di nuovo per le strade; l'arciprete dinanzi al caffè; Peperito su e giù pel Rosario; Canali a braccetto con don Filippo verso la casa della ceraiuola; don Giuseppe Barabba portando a spasso un'altra volta il cagnolino di donna Marianna Sganci; la signora Capitana poi in gala, quasi fosse la sua festa, adesso che ci erano tanti militari, colla borsa ricamata al braccio, il cappellino carico di piume, scutrettolando, ridendo, cinguettando, rimorchiandosi dietro don Bastiano Stangafame, il tenente, tutti i colleghi di suo marito, il quale se ne stava a guardare da vero babbèo, colla canna d'India dietro la schiena, mentre i suoi colleghi passeggiavano con sua moglie, spaccandosi come compassi, ridendo a voce alta, guardando fieramente le donne che osavano mostrarsi alle finestre, facendo risuonare da per tutto il rumore delle sciabole e il tintinnìo degli speroni, quasi ci avessero le campanelle alle calcagna ... Era corsa subito la zia Macrì colla figliuola, e il barone Mèndola che stava lì vicino; un va e vieni per la casa, un odor d'incenso e di moccolaia, una confusione ...
Mastro don Gesualdo (pagina 42)
di Giovanni Verga (estratti)

... Sta lì, di faccia a casa mia, nella locanda di Nanni Ninnarò ... Ma poi, a casa, bisogna vedere! ... È ancora in casa del fratello, poverina! Non si può muovere! ... Ha voluto partorire proprio a casa sua! ... - L'arciprete Bugno fa un casa del diavolo per quell'anima innocente che corre rischio d'andare al limbo ... una gran casa, - aggiunse la signora Capitana ...
Mastro don Gesualdo (pagina 45)
di Giovanni Verga (estratti)

... - E tre! - si lasciò scappare Rosaria vedendo Ciolla che ripassava con quella faccia da usciere, sbirciando la casa della baronessa da cima a fondo, fermandosi ogni due passi, tornando a voltarsi quasi ad aspettare che lo chiamassero ... La baronessa per rispondere al saluto gli domandò, facendo un sorrisetto agrodolce: - Che fate lì? Mi stimate la casa? Volete comprarla? - Io no! ... Egli entrò col cappello in testa, ossequioso, ripetendo: Deo gratias! Deo gratias! lodando l'ordine che regnava da per tutto in quella casa ... - Non ne nascono più delle padrone di casa come voi, signora baronessa! Ecco! ecco! siete sempre lì, a sciuparvi la vista sul lavoro ... Benedetta voi che ve ne state in casa, a badare ai vostri interessi ... e la casa ... Dio ve la faccia godere cent'anni! una casa come questa ... - Quello, se si è messo in testa di ficcarvisi in casa ... in casa Trao! ... Vedete dove va a ficcarsi il diavolo, che la bambina di mastro-don Gesualdo va proprio a nascere in casa Trao! ... Nella piazzetta di Sant'Agata c'era una gran curiosità, come giungevano gli invitati al battesimo in casa Trao, e don Luca il sagrestano che andava e veniva, coi candelieri e gli arnesi sacri sotto il braccio ... Speranza ogni momento si affacciava sul ballatoio, scuotendo le sottane, piantandosi i pugni sui fianchi, e si metteva a sbraitare contro quella bambina che le rubava l'eredità del fratello: - Sarà un battesimo strepitoso! C'è la casa piena ...
Mastro don Gesualdo (pagina 46)
di Giovanni Verga (estratti)

... Ma Gesualdo, il quale aveva già la casa piena di gente, e sapeva che non gli avrebbe mai fatto chinare il capo se aveva detto di no, se ne andò colle spalle e il cuore grossi ... Va a vedere come s'è storta fin la trave del tetto, ora ch'è nata una bambina in questa casa! Barabba e il cacciatore della baronessa Mèndola avevano dato una mano a scopare, a spolverare, a rimettere in gambe l'altare sconquassato, chiuso da tant'anni nell'armadio a muro della sala grande che serviva di cappella ... La zia Cirmena, infatuata, rispondeva a coloro che auguravano la nascita di un bel maschiotto, più tardi, che già le femmine sono come la gramigna, e vi scopano poi la casa del bello e del buono per andare a maritarsi ... - Ecco che risorgeva casa Trao ... Quella bambina stessa che aveva voluto nascere nella casa materna ...
Mastro don Gesualdo (pagina 48)
di Giovanni Verga (estratti)

... la quale rimaneva sull'uscio, nascondendo le mani di serva sotto il grembiule, vergognosa di esser stata scoperta a quel modo, vestita di casa ... Rosaria, ch'era a ripulire il pollaio quando la sua padrona era tornata a casa, udì a un tratto dal cortile un urlo spaventoso, come stessero sgozzando un animale grosso di sopra, una cosa che le fece perdere le ciabatte correndo a precipizio ... Piantò lì dov'era la povera Aglae lunga distesa sul pavimento come all'ultimo atto di una tragedia, e Pallante che le tirava giù il vestito sulle calze, per correre a casa senza cappello ... Lui se lo mangia il fatto mio! - Il figliuolo colle buone e colle cattive tentava di calmarla: - Non vedete che state poco bene? Volete ammalarvi, per farmi dar l'anima al diavolo? - Poi tutta la notte non chiuse occhio, alzandosi ogni momento per correre ad origliare se sua madre strillava ancora, spaventato all'idea che udissero i vicini e gli venissero in casa colla giustizia e il notaro, maledicendo in cuor suo la prima donna e chi gliela aveva messa fra i piedi, turbato, se si appisolava un momento, da tanti brutti sogni: mastro-don Gesualdo, il debito, della gente che gli si accalcava addosso e gli empiva la casa, una gran folla ...
Mastro don Gesualdo (pagina 49)
di Giovanni Verga (estratti)

... casa si riempì di gente ... - Diamine, credete che sia stato come fare uno starnuto? Don Ninì non si riconosceva più da un giorno all'altro; colla barba lunga, i capelli arruffati, fisso al capezzale della madre, oppure arrabattandosi nelle faccende di casa ... Almeno in casa sua voleva comandar le feste ... Bianca non aveva parole per ringraziare Iddio quando paragonava la casa in cui il Signore l'aveva fatta entrare con quella in cui era nata ... Poi considerava ch'era il Signore che la puniva, che non voleva quella povera innocente nella casa di suo marito, e la notte inzuppava di lagrime il guanciale ... La minore delle Zacco, e le Mèndola di seconda mano, le quali dovevano contentarsi delle cipolle e delle olive nere che passava il convento a merenda, si rifacevano parlando delle ricchezze che possedevano a casa e nei loro poderi ... Quelle che non avevano né casa né poderi, tiravano in ballo il parentado nobile, il Capitano Giustiziere ch'era fratello della mamma, la zia baronessa che aveva il cacciatore colle penne, i cugini del babbo che possedevano cinque feudi l'uno attaccato all'altro, nello stato di Caltagirone ...
Mastro don Gesualdo (pagina 52)
di Giovanni Verga (estratti)

... Il lusso meschino della zia Sganci, la sua casa medesima fredda e malinconica, il palazzo cadente dei Trao che aveva spesso rammentato laggiù con infantile orgoglio, tutto adesso impicciolivasi, diventava nero, povero, triste ... Andavano di casa in casa a vendere la roba, e guardavano dentro gli usci e nei cortili ... Tornò in casa don Nicolino scalmanato, ordinando alle sorelle di sprangare usci e finestre e non aprire ad anima viva ... - Non posso lasciar la casa, - rispose ...
Mastro don Gesualdo (pagina 53)
di Giovanni Verga (estratti)

... Come volete che chiuda occhio la notte, sapendovi solo in casa? ... guarda! E tornava a ribattere: - Non posso lasciar la casa sola ... Poi, sai? io sono avvezzo ad esser padrone in casa mia ... Una tragedia a casa sua! ...
Mastro don Gesualdo (pagina 56)
di Giovanni Verga (estratti)

... Ciascuno a casa sua ... Ciascuno a casa sua ... - V'accompagno a casa vostra ... Donna Sarina s'ostinava ad aver paura, piantandosi su due piedi, frugando di qua e di là cogli occhi curiosi, fissandoli in viso a lui per scovar quel che c'era sotto: - Un caso di colèra, eh? Ce l'han portato sin qui? Qualche briccone? L'han colto sul fatto? - Infine don Gesualdo le mise le mani sulle spalle, guardandola fissamente nel bianco degli occhi: - Donna Sarina, a che giuoco giochiamo? Lasciatemi badare agli affari di casa mia! santo e santissimo! - E la mise bel bello sulla sua strada, di là dal ponticello ... Mentre la moglie l'aiutava a infilarsi gli stivali, andava facendole certe raccomandazioni: - Bada alla casa ... Sei stata una buona moglie, docile e obbediente, tutta per la casa ... So che ha acchiappato il colèra anche lui, perché teneva in casa quelle bottiglie che mandano da Napoli per far morire i cristiani ...
Mastro don Gesualdo (pagina 57)
di Giovanni Verga (estratti)

... Guardava Gesualdo che si affannava intorno al farmacista, Speranza la quale strillava e singhiozzava aiutando il marito ne' preparativi della partenza, Santo che non si muoveva, istupidito, i nipoti qua e là per la casa e nel cortile, e Bomma che gli voltava le spalle, scrollando il capo, facendo gesti d'impazienza ... Speranza, inconsolabile, minacciava di correre al paese per buttarsi nella cisterna, di lasciarsi morir di fame: - Cosa ci fo più al mondo adesso? Ho perso il mio sostegno! la colonna della casa! - Quel piagnisteo durò la giornata intera ... Intanto bisognava pensare a seppellire il morto, senza un cane che aiutasse, a pagarlo tant'oro! Un falegname, lì al Camemi, mise insieme alla meglio quattro asserelle a mo' di bara, e mastro Nardo scavò la buca dietro la casa ... Le faceva male al cuore, sì! Dopo, asciugatisi gli occhi, rifatto il letto, rassettata la casa, nel tempo che mastro Nardo preparava le cavalcature, e aspettavano seduti in crocchio, ella attaccò il discorso serio ... Non erano tutti figli dello stesso padre? E il capo della casa chi era stato? Sinora aveva avuto le mani in pasta don Gesualdo, vendere, comprare ...
Mastro don Gesualdo (pagina 61)
di Giovanni Verga (estratti)

... Una volta, dietro al medico il quale veniva per la ragazza, egli vide capitare una faccia che non gli piacque: una vecchia del vicinato che portava la medicina del farmacista, come don Luca il sagrestano e sua moglie Grazia portavano in casa Trao le sue imbasciate amorose ... lontana di casa sua! Il tradimento glielo fecero lì, al Collegio: dell'altra gente beneficata da lui, la sorella di Gerbido che faceva la portinaia, Giacalone che veniva a portare i regali della zia Cirmena e faceva passare i bigliettini dalla ruota, Bomma che teneva conversazione aperta nella spezieria per far comodo a don Corrado La Gurna, il quale mettevasi subito a telegrafare, appena la ragazza saliva apposta sul campanile ... Appena tornò dalla santa Messa, quel giorno segnalato, trovò la casa sottosopra; sua moglie colle mani nei capelli, le serve che correvano di qua e di là ... - Non fate scandali! Non strillate tanto, ch'è peggio! I panni sporchi si lavano in casa ... La gente di casa, un po' colle minacce, un po' col denaro, furono messi a tacere ... Donna Sarina Cirmena, impaurita, tenne la lingua a casa anche lei ...
Mastro don Gesualdo (pagina 63)
di Giovanni Verga (estratti)

... Don Ninì Rubiera, da lontano, col cappello in cima al bastone appoggiato alla spalla, si morsicava le labbra dal dispetto, pensando a quel che era toccato a lui invece, donna Giuseppina Alòsi in moglie, una mandra di figliuoli, la lite per la casa che mastro-don Gesualdo voleva acchiapparsi col pretesto del debito, dopo tanto tempo ... Il signor duca andò poi a presentare i suoi omaggi in casa Motta ... Il signor duca, colla parlantina sciolta, discorreva un po' di tutto, di agricoltura col padrone di casa, di mode con le signore, di famiglie antiche col marchese Limòli ... Per le scale, dal pollaio, sull'uscio della legnaia, tutta la gente di casa s'affollava per vederlo passare ... La poveretta arrivò a scappare in casa dello zio Trao, onde buttarsi nelle sue braccia ...
Mastro don Gesualdo (pagina 68)
di Giovanni Verga (estratti)

... - Vi portano in casa la Lavinia ... II Adesso tutto andava a rotta di collo per don Gesualdo; la casa in disordine; la gente di campagna, lontano dagli occhi del padrone, faceva quel che voleva; le stesse serve scappavano ad una ad una, temendo il contagio della tisi; persino Mena, l'ultima che era rimasta pel bisogno, quando parlarono di farle lavare i panni dell'ammalata che la lavandaia rifiutavasi di portare al fiume, temendo di perdere le altre pratiche, disse chiaro il fatto suo: - Don Gesualdo, scusate tanto, ma la mia pelle vale quanto la vostra che siete ricco ... Dopo che s'erano ingrassati nella sua casa! Ora tutti l'abbandonavano quasi rovinasse, e non c'era neppure chi accendesse il lume ... Non voleva vedersi Diodata per casa ... Nanni l'Orbo s'era installato come un papa in casa di don Gesualdo ... Già i tempi erano sospetti, e la gente s'era affrettata a casa prima che suonasse l'avemaria ... - Venitevene a casa piuttosto, che faremo la strada insieme ... - Fatemi questo piacere, compare Nanni! Venite a casa piuttosto! Il tabacco ve lo darò io, e da vostra moglie ci andrete domani ...
Mastro don Gesualdo (pagina 69)
di Giovanni Verga (estratti)

... In un momento la casa di don Gesualdo fu tutta sottosopra ... A un certo punto Zacco venne a dire, tutto stravolto: - A Palermo c'è un casa del diavolo ... Dopo un po' giunsero la moglie e le figlie del barone Zacco, vestite di casa, cogli scialli giù pel dorso, le facce lunghe, senza salutar nessuno ... Gliene importava assai della rivoluzione adesso! L'aveva in casa la rivoluzione adesso! Ma Zacco procurava di calmarlo ...
Mastro don Gesualdo (pagina 72)
di Giovanni Verga (estratti)

... Don Luca il sagrestano, il quale gli s'era ficcato in casa, quasi fosse già l'ora di portargli l'olio santo, pretendeva che don Gesualdo dovesse aprire i magazzini alla povera gente, se voleva salvare l'anima e il corpo ... - Lavinia è un diavolo, per tener d'occhio una casa ... Dopo che l'avete avuta in casa anche da zitella ... Lui stesso si faceva in quattro a disporre e a ordinare nella casa del cugino don Gesualdo, a ficcare il naso in tutti i suoi affari, a correre su e giù con le chiavi dei magazzini e della cantina ... un po' per uno, a tutti coloro che gridano più forte perché non hanno nulla da perdere, e minacciano adesso di scassinarvi i magazzini e bruciarvi la casa ... Diceva che non ne aveva, che suo genero l'aveva rovinato, che preferiva riceverli a schioppettate, quelli che venivano a bruciargli la casa o a scassinargli i magazzini ... Dicevasi che in casa sua ci fosse un arsenale; che la sera ricevesse Canali, il marchese Limòli, dell'altra gente ancora, per congiurare, e un bel mattino si sarebbero trovate le forche in piazza, e appesi tutti coloro che avevano fatto la rivoluzione ... Tutt'e due, uscendo da quella casa per l'ultima volta, fecero tanto di croce sulla soglia ...
Mastro don Gesualdo (pagina 74)
di Giovanni Verga (estratti)

... Chiudetevi in casa! - Lui, che aveva tanti altri guai, s'era stretto nelle spalle ... Mastro Nardo e quei pochi di casa che gli erano rimasti affezionati pel bisogno si raccomandavano l'anima a Dio ... - Ah! così? A questo punto siamo arrivati, che un galantuomo non è sicuro neppure in casa? che la roba sua non è più sua? Eccomi! Cadrà Sansone con tutti i Filistei, però! Lo stesso lupo, quando lo mettono colle spalle al muro! ... Adesso non c'è nessuno in casa ... Don Gesualdo tornò a ribellarsi: - Perché? Che ho fatto? Io sono in casa mia! ...
Mastro don Gesualdo (pagina 76)
di Giovanni Verga (estratti)

... - Voglio tornare a casa mia! Che ci sto a fare qui? Tanto, lo sanno tutti! ... E dopo l'avemaria, quatti quatti, Burgio e tutti i parenti l'accompagnarono a casa ... I nipoti scorazzando per la casa e pei poderi, spadroneggiando, cacciando le mani da per tutto ... tal quale Vito Orlando! Intanto la casa di don Gesualdo era messa a sacco e ruba egualmente ... Neanche il viatico potreste ricevere, con quello scandalo in casa! Lei lo assisteva meglio di una serva, e lo curava con amore, senza guardare a spesa né a fatiche ...
Mastro don Gesualdo (pagina 78)
di Giovanni Verga (estratti)

... Di lì a qualche giorno arrivò il duca di Leyra, chiamato per espresso, e s'impadronì del suocero e della casa, dicendo che voleva condurselo a Palermo e farlo curare dai migliori medici ... Non vedeva l'ora d'andarsene, quasi dovesse lasciare il suo male lì, in quella casa e in quei poderi che gli erano costati tanti sudori, e che gli pesavano invece adesso sulle spalle ... Si staccò pian piano dalla lettiga, quasi a malincuore, e tornò a casa, fermandosi sull'uscio, umile e triste ... V Parve a don Gesualdo d'entrare in un altro mondo, allorché fu in casa della figliuola ...
Mastro don Gesualdo (pagina 80)
di Giovanni Verga (estratti)

... Voglio sapere di che si tratta, giacché si giuoca sulla mia pelle! Colui invece cominciò a fare una scenata col duca, quasi gli si fosse mancato di rispetto in casa sua ... Si sentiva un'energia disperata d'alzarsi e andarsene via da quella casa maledetta ... Neppur lei non ci stava bene in quella casa ... Misuravano fino le parole e i sospiri in quella casa, ciascuno chiudendosi in corpo i propri guai, il duca col sorriso freddo, Isabella con la buona grazia che le aveva fatto insegnare in collegio ...
Mattinate napoletane (pagina 8)
di Salvatore Di Giacomo (estratti)

... SENZA VEDERLO Siccome in questo mondo chi pensa ai casi suoi e mette le cose a posto è chiamato accorto, così, quando dopo la morte di Selletta, spazzino, il quale prima aveva fatto il fiaccheraio e prima ancora avea governato un negoziuccio di commestibili, la vedova Carmela chiuse un suo maschietto all'Albergo dei Poveri, la bambinella mandò a imparar di cucire da una sartina, e si tenne in casa soltanto il marmocchio che le succhiava la vita appeso tutta la santa giornata al petto vizzo, delle vicine parecchie, e furono le più attempate, dissero che avea fatto bene a provvedere a quel modo alle cose sue, sconsolata e impoverita come Selletta l'avea lasciata ... Dissero le altre, poche, e furono le mammine fresche del vicinato, le quali cominciavano con la prima maternità a raccôr tutto l'amor loro sui figliuoli, che questi erano il riso della casa e che proprio ci voleva un core assai duro per allontanarli e un coraggio, via, un coraggio! —Come fate a rimaner tutta sola?—diceva alla vedova Nunziata Fusco, una bionda grassetta, con in collo un bambino biondo, grassotto come lei ... Lì si trova come a casa sua e niente gli manca… Ah! è vero—soggiungeva con le lagrime agli occhi—io non aveva pensato a questo, ma già, avranno medici e medicine, e se accade che lui s'ammali, lontano sia, me l'hanno da far sapere ... —Vi dico che non lo fanno sapere—sentenziava la Fusco, carezzando il suo marmocchio, come per dire a Carmela: —Questo qui, vedete, me lo tengo io, che sono la mamma, e non uscirà mai di casa sua ... La vedova rientrò in casa e corse a baciare così forte il suo piccino, che dormiva nella culla, da farlo svegliare in un sovrassalto ... La casa di Selletta stringeva il cuore, tutta occupata dall'oscurità ... Diceva: mettilo lì perchè impara l'arte e non toglie pane alla casa ...
Mattinate napoletane (pagina 12)
di Salvatore Di Giacomo (estratti)

... Tutta la giornata rimaneva sola; la chiudevano in casa e portavano via la chiave, abbandonandola a tutti quei pensieri, a tutte quelle paure che hanno i bambini quando non si vedono accosto nessuno ... Malia, quando qualcuno dei giovanotti che frequentavano la baracca le avea regalato dei pasticcetti nell'intermezzo, entrando in casa si buttava sul letto tutta stracca, senza nemmanco spogliarsi ... Quando no, andava rovistando per la casa se trovasse qualche cosa da rosicchiare e strepitava, dicendo che se no sarebbe andata via un bel giorno col primo venuto, che era una vita infame e così non poteva durare ... La casa si sfasciava, abbandonata alla miseria, senza sistema, senz'amore ... La Bettina in tutta la giornata tornò a casa due volte e poi riescì per accompagnare Malia che faceva Venere, in Orfeo ...
Novelle rusticane
di Giovanni Verga (estratti)

... Da chi era nato lui, tutti lo sapevano, ché sua madre gli scopava tuttora la casa ... Nel far del bene cominciava dai suoi, come Dio stesso comanda; e s'era tolta in casa una nipote, belloccia, ma senza camicia, che non avrebbe trovato uno straccio di marito; e la manteneva lui, anzi l'aveva messa nella bella stanza coi vetri alla finestra, e il letto a cortinaggio, e non la teneva per lavorare, o per sciuparsi le mani in alcun ufficio grossolano ... Le donne, fuori di casa, gli bastava accarezzarle con due dita sulla guancia, paternamente, o dallo sportellino del confessionario, dopo che s'erano risciacquata la coscienza, e avevano vuotato il sacco dei peccati propri ed altrui, ché qualche cosa di utile ci si apprendeva sempre, per dar la benedizione, uno che speculasse sugli affari di campagna ... Il Reverendo, da ragazzo, come vedeva suo fratello, quello del lanternone, rompersi la schiena a zappare, e le sorelle che non trovavano marito neanche a regalarle, e la mamma la quale filava al buio per risparmiar l'olio della lucerna, aveva detto: - Io voglio esser prete! - Avevano venduto la mula e il campicello, per mandarlo a scuola, nella speranza che se giungevano ad avere il prete in casa ci avevano meglio della chiusa e della mula ... Una vecchia zia che aveva dovuto tirarsi in casa, per non fare mormorare il prossimo, e non era più buona che a mangiare il pane a tradimento, aveva sturato una bottiglia per un'altra, e acchiappò il colèra bell'e buono; ma il nipote stesso, per non fare insospettir la gente, non aveva potuto amministrarle il contravveleno ...
Novelle rusticane (pagina 2)
di Giovanni Verga (estratti)

... - Tutto sta ad averci il prete in casa! - sospiravano ... Tanto che Monsignor Vescovo, nella visita pastorale, arrivando a casa sua, e trovandogli il breviario coperto di polvere, vi scrisse su col dito "Deo gratias" ... Avevano fatto un casa del diavolo, erano andati dal vescovo, gli avevano gettato in faccia la nipote, massaro Carmenio e la roba malacquistata, gli avevano fatto togliere la messa e la confessione ... Egli aveva il fatto suo ed era rispettato come quelli che in paese portano la battuta; egli era di casa dalla baronessa, e più facevano del chiasso intorno a lui, peggio era lo scandalo ...
Novelle rusticane (pagina 6)
di Giovanni Verga (estratti)

... casa non voleva vederla più, finché era al mondo ... Ma allora uscì in campo il barone, l'altro vicino, il quale ci aveva anche lui delle finestre e delle tegole sul tetto di curatolo Arcangelo, e giacché il Reverendo voleva fabbricarsi la cucina, egli aveva pure bisogno di allargare la dispensa, sicché il povero capraio non sapeva più di chi fosse la sua casa ... Ma il Reverendo trovò il modo di aggiustare la lire col barone, dividendosi da buoni amici fra di loro la casa di curatolo Arcangelo, e poiché costui ci aveva anche quest'altra servitù, gli ridusse il prezzo di un buon quarto ... Nina, la figlia di curatolo Arcangelo, come dovevano lasciare la casa e andarsene via dal paese, non finiva di piangere, quasi ci avesse avuto il cuore attaccato a quei muri e a quei chiodi delle pareti ... Così fu condannato soltanto a 5 anni, la Nina rimase col signorino, il barone allargò la sua dispensa, e il Reverendo fabbricò una bella casa nuova su quella vecchia di curatolo Arcangelo, con un balcone e due finestre verdi ...
Novelle rusticane (pagina 11)
di Giovanni Verga (estratti)

... - Ed io, come rimango? e il mio puledro? e la mia casa? e alle galline chi ci abbaderà? Lasciatemi piangere, comare Sidora! Avrei fatto meglio a morir io stesso, in scambio della buon'anima ... - State zitto, ché non sapete quello che dite! e non sapete cosa vuol dire una casa senza capo ... Comare Sidora, buona massaia, gli rammentò: - E la casa? come la lasciate, ora che non ci è più nessuno? - Ho chiuso a chiave; e poi lì di faccia ci sta la cugina Alfia, per tenerla d'occhio ... Poi la Santa è troppo giovane, e ci sarebbe il pericolo che vi riempisse la casa di figliuoli ... Quella non è più giovane, ed ha il fatto suo: la casa e un pezzo di vigna ...
Novelle rusticane (pagina 16)
di Giovanni Verga (estratti)

... Perché la malattia di compare Nanni era stata lunga, di quelle che vi mangiano la carne addosso, e la roba della casa ... Santo aveva moglie e figliuoli sulle braccia; Lucia rimaneva senza dote, su di una strada; e Carmenio, se voleva mangiar del pane, bisognava che andasse a buscarselo fuori di casa, e trovarsi un padrone ... Restava la casa nera, col letto vuoto, e le faccie degli orfani scure anch'esse ... - Così non pagava più la pigione della casa - dicevano gli altri ... Poi, ogni sabato sera, come Santo andava a casa, la buon'anima tornava a ripetere al figliuolo: - Lascia star la Nena, che non ha questo; lascia star la Nena, che non ha quest'altro ... Infine si mise a ciarlare che aveva terminata la settimana, e se ne andava a casa ...
Novelle rusticane (pagina 18)
di Giovanni Verga (estratti)

... La sera poi, come gli usci erano tutti chiusi, s'arrischiava sino a cantarle le canzonette dietro la porta, facendosi il basso da sé - huum! huum! huum! - Alle volte i giovinastri che tornavano a casa tardi, lo conoscevano alla voce, e gli rifacevano il verso della rana, per canzonarlo ... Lucia intanto fingeva di darsi da fare per la casa, colla testa bassa e lontana dal lume, onde non la vedessero in faccia ... Adesso bisognava tener l'uscio chiuso, pel freddo, e dallo sportello non si vedeva altro che la finestra di rimpetto, nera dalla pioggia, o qualche vicino che tornava a casa, sotto il cappotto fradicio ... - In questa casa la padrona è quella che ha saputo abbindolare mio fratello, e chiapparlo per marito ... Ma pensava agli occhi neri di Lucia, che lo cercavano di sotto all'impannata della finestra, e ai fianchi della sciancata, che si dimenavano come quelli delle rane, mentre andava di qua e di là per la casa, a fargli vedere tutta quella roba ... Però una volta che non aveva potuto buscarsi un grano da tre giorni, e gli era toccato stare in casa della vedova, a mangiare e bere, e a veder piovere dall'uscio, si persuase a dir di sì, per amor del pane ...
Novelle rusticane (pagina 19)
di Giovanni Verga (estratti)

... E la sciancata gli diceva anche lei che non ci mettesse più piede, se no lo scacciava di casa sua, nudo e affamato come l'aveva preso ... Ma gli altri tre però era costretta lasciarli a casa, a far disperare la cognata ... È cosa lunga? Santo, che aveva un cuor d'oro, rispondeva: - Non me ne importa di spendere in medicine, finché quella povera vecchierella resta qui, e so di trovarla nel suo cantuccio tornando a casa ... A casa Carmenio non disse niente, tornando nudo e crudo, col fagotto in spalla infilato al bastone ... Lo seppe più tardi da don Venerando, che stava di casa lì vicino, e aveva pure della terra al Camemi, al limite del maggese dello zio Cheli ...
Novelle rusticane (pagina 20)
di Giovanni Verga (estratti)

... Lucia stavolta diceva davvero che voleva andarsene a servire in casa di don Venerando ... Tu statti col timor di Dio, in casa del padrone ... Lucia adesso era ben collocata, in casa di don Venerando, e diceva che voleva lasciarla soltanto dopo ch'era morta, come si suole, per dimostrare la gratitudine al padrone ... Il partito ce l'aveva già sotto gli occhi nella stessa casa: Brasi, lo sguattero che faceva la cucina, e aiutava anche nelle cose di campagna quando bisognava ... Una volta don Venerando li sorprese in quei giuochetti e fece una casa del diavolo ... Tresche non ne voleva in casa sua; se no li scacciava fuori a pedate tutt'e due ...
Nuove storie d'ogni colore (pagina 3)
di Emilio De Marchi (estratti)

... * * * MEDICI E SPADACCINI MEDICI E SPADACCINI Il Calchi venne a casa mia prima delle quattro colla carrozza e mi trovò già quasi vestito e pronto ... In quattro salti scendemmo le scale e prima delle quattro e mezzo eravamo alla casa del giovine ed elegante dottor Sirchi ... Davanti alla casa di Massimo trovammo l'altra carrozza ... Tornato a casa, entrò in una tipografia, s'impiastricciò d'inchiostro, e siccome è detto che per fare il giornalista non è necessario saper scrivere, eccolo giornalista ...
Nuove storie d'ogni colore (pagina 10)
di Emilio De Marchi (estratti)

... Manardi, che non poteva ancora uscir di casa, la incaricò un giorno di andare a riscotere il pagamento d'una cambiale in scadenza in casa del vecchio fattore di villa Raverio ... E il più bello fu che, tornata a casa, si prese anche un rabbuffo da quell'altro dalla faccia fasciata, perchè era venuta via senza il denaro ... Una sera, due o tre giorni dopo la brutta scena in casa del fattore, (Manardi convalescente andava ancora a letto molto presto) Barigini, per distrarla, lesse alcune scene dell'Edda Gabler, l'ultimo dramma di Ibsen, che i romani avevano recentemente fischiato al teatro Valle ...
Nuove storie d'ogni colore (pagina 18)
di Emilio De Marchi (estratti)

... Suo marito se l'era tirata in casa ancor ragazzina, con una gonnella di cotone e un paio di zoccoli sui piedi; l'aveva mandata a scuola un po' di tempo dallo monache, e quando la servetta gli parve cresciuta abbastanza, se l'era sposata per avere una compagna fedele, il poveretto, più vecchio una ventina d'anni, pativa d'asma e di mal di cuore, ed è sempre prudenza aver qualcuno che ti assista in un bisogno e ti faccia compagnia la notte ... Gente in quella casa ce ne andava poca, tranne qualche provinciale, che capitava di tempo in tempo a trovar la Mina diventata parona ... L'onore e la scienza di tanto uomo si riverberavano sulla modesta casa Malgoni, specialmente dopo che Franzon era salito in auge alla Corte per una felice operazione, che aveva salvato alla monarchia uno dei trecentotrentatre arciduchini d'Austria ... Malgoni stava abbastanza bene e aveva ripigliato il suo ufficio, ma l'amico di casa s'era impadronito così bene del cuore del suo malato, che ormai il pover'uomo non vedeva che per gli occhi del dottore, non parlava che per la sua bocca ... E siccome ringhio suscita ringhio, anche Franzon imparò a conoscermi e a guardarmi in cagnesco tutte le volte che m'incontrava sul pianerottolo o nell'androne della casa ... Mosso tra un marito geloso e un ringhioso amico di casa, il meno che potessi fare era di usar prudenza, di rimettere il flauto nell'astuccio, di sacrificare qualche sonetto, di compatire da lontano a una povera donna caduta come un'agnella negli unghioni d'un orso buono e stupido e di un lupo furbo ed affamato ...
Nuove storie d'ogni colore (pagina 19)
di Emilio De Marchi (estratti)

... La povera Nina che di quella maledizione ne aveva abbastanza, usò di tutta la sua influenza presso il marito perchè non si movesse; gli dimostrò che a Padova stavan bene, che vi avevano amici e parenti, una bella casa, tutte le migliori comodità, mentre un trasloco è una tempesta, un danno, un fastidio infinito ... Ma non volendo far scene per paura d'uno scandalo, una sera, detto fatto, annuncia alla Nina che aveva accettato il posto: si preparasse a sbarazzare la casa e a partire per Venezia… ... E tu fai all'amore, mentre hai il marito malato, quasi moribondo? e tu dimentichi così il bene che ti ho fatto, brutta servaccia?» E siccome non cessava di picchiare con un pezzo di riga sulla spalla e sulla testa della povera donna, alle grida, ai pianti di costei, si risvegliò la casa, si aprì qualche finestra, comparvero dei lumi, e cominciarono gli uhè… ... La Nina che non capiva bene per colpa di chi la battesse il suo padrone, aveva cercato di scappare dall'uscio sul ballatoio; e fu allora che il vecchio esasperato, pensando forse che volesse fuggire di casa, le sbarrò il passo, l'afferrò pei capelli e la fece strillare come un'aquila ... Due giorni dopo questi fatti alcuni compagni corsero a casa mia ad avvertirmi che avevano arrestato Branchetti, il direttore del Trovatore e che la polizia era in cerca di me ... Le guardie entrarono in casa mia o sequestrarono le carte, le robe, il flauto, Padova non era più aria buona per me: e per non aspettare di peggio, la notte stessa presi la strada del confine ... E come finì? —Finì che, morto Malgoni, e venuto al mondo, sei mesi dopo il funerale, un bel maschietto, la povera Nina trovò ancora della sua convenienza di andare a Venezia e d'acconciarsi in casa del suo nuovo padrone e tiranno; il quale qualche tempo dopo trovò della sua convenienza anche lui di sposare la vedova e tirarsi in casa quel po' di ben di Dio che Malgoni le aveva lasciato sul testamento ...
Nuove storie d'ogni colore (pagina 25)
di Emilio De Marchi (estratti)

... Al Cavaliere avvezzo al lusso grandioso di casa sua, quell'addobbo limitato di «volere e non posso» parve un altro segno della strettezza in cui s'era cacciato a vivere il povero Carlinetto; e dètte al prete un'occhiata che voleva dire ancora: povero diavolo! Il prete invece abituato a dormire in una tana, rispose con una occhiata di meraviglia ... Ludovina non vuole che vada a pranzo fuori di casa senza di lei ... —E quell'animale grazioso e benigno che risponde al nome di Chiodini, perchè non si vede ancora?—chiese il padrone di casa ... —Questo l'ho incontrato un quarto d'ora fa, mentre correva a casa a cambiar le scarpe ...
Nuove storie d'ogni colore (pagina 26)
di Emilio De Marchi (estratti)

... Battistone capì l'antifona e dopo aver studiata la bella figura della padrona di casa coll'occhio dell'uomo navigato (era stato in Crimea, lui) si volse verso il camino, ruminando non so che confiteor ... Il prete stava per dare a Battistone un buon consiglio, ma gli venne in mente la massima evangelica:—Chi di voi è senza peccato scagli la prima pietra…—E poi in queste faccende ne sa più un matto in casa sua, che un prete sul pulpito ... —Tu hai una forza di dopo pranzo, caro mio… —Credevo di essere a casa mia dove ho una serva sorda e bisogna sonar forte—disse l'avvocato, collocando il grosso cartoccio del panettone sopra una tavola e intascandosi sbadatamente il fiocco ... —Ho voluto passar di casa a cambiare le scarpe e nella furia ho sbagliato, ho mescolate due paia ... Anche qui, guarda la mia distrazione! L'ho comperato apposta stamattina per averlo più fresco, e due volte sono uscito di casa senza ricordarmi di prenderlo nè la prima, nè la seconda volta ... Non era avvezzo a portare dei canestri così leggeri, l'ortolano! Per andare nel salotto da pranzo dovettero traversare prima la camera da letto, che formava l'angolo della casa ...
Nuove storie d'ogni colore (pagina 27)
di Emilio De Marchi (estratti)

... —Vi prego di dare il buon esempio—disse con un sorriso la padrona di casa ... Lilì, la cagnolina prediletta della signora Letizia, che Carlinetto allevava in casa in memoria della defunta, cominciò a piangere in cucina, dove l'avevano legata sotto la tavola, perchè non venisse a disturbare gli ospiti ... Aveva riconosciuta la voce della Ludovina, la sua donna di servizio e la sua persecuzione, che non contenta d'aver accompagnato il padrone fino alla stazione, messa in sospetto, era venuta a cercarlo in casa di queste donne ... Battistone, confuso, impaurito, supplicava la signora Erminia perchè lo nascondesse in qualche angolo della casa; ma non trovando lì per lì niente di meglio, si cacciò ginocchioni sotto la tavola, appena a tempo ...
Nuove storie d'ogni colore (pagina 29)
di Emilio De Marchi (estratti)

... Battistone, tornando a casa, doveva aspettarsi una scenaccia di gelosia, ma forse l'occasione era opportuna per rompere definitivamente dei rapporti che non facevano troppo onore a un uomo di sentimento ... Nell'uscir in fretta di casa, dopo esservi ritornato a cambiar le scarpe, invece del panettone aveva preso un cappello nuovo nella sua fodera di carta come lo avevano portato la mattina ... L'avvocato Chiodini, in collera con sè stesso prese la strada più corta per andare a casa ...
Piccolo mondo moderno (pagina 2)
di Antonio Fogazzaro (estratti)

... Per fortuna la signora eloquente si era incontrata più volte col commendatore in una casa di amici, a Firenze ... Ella fece subito pompa di questa relazione, gli parlò con familiarità, e poichè tra lei e lui era seduta un'altra signora, lo presentò sottovoce per far intendere che sapeva come ciò sarebbe toccato alla padrona di casa ma che si pigliava una licenza amabile ... Egli non fiatò, naturalmente, dell'elezione clericale Maironi, fece alla padrona di casa, non sapendo che dirle, dei complimenti per il suo bel palazzo del Quattrocento, si udì rispondere che lo aveva tenuto in gran pregio anche il fu professor Canella e senza domandar chi diavolo fosse questo illustre uomo, visto alzarsi il cavalier faceto e la signora eloquente, si alzò anch'egli ... E perchè, Dio bono, quest'uomo che non si vede sta in casa di questa donna che non parla? Tanto la dama politicante quanto il cavaliere di spirito possedevano una scienza minuta di tutti gli Scremin e persino dei loro domestici, dal famoso Federico ch'era stato licenziato dal Vescovo per causa di certa piacente pollivendola, sino alla guattera, cugina della bella Matilde di casa X, tanto cara al padrone ... Così il Prefetto potè solamente sapere che Piero Maironi, nato dalle nozze poco savie del nobile Franco Maironi, bresciano, con una persona inferiore, orfano dall'infanzia, era stato pupillo del marchese Scremin suo parente per parte di una defunta marchesa Scremin maritata Maironi, bisnonna del giovane; che aveva sposato l'unica figliuola degli Scremin; che sventuratamente la giovane signora, colta pochi mesi dopo il matrimonio da grave malattia mentale, giaceva da quattro anni, senza speranza, in una casa di salute ...
Piccolo mondo moderno (pagina 3)
di Antonio Fogazzaro (estratti)

... Il marito, molto superiore a lei di cultura e molto inferiore d'animo, largamente fornito di ambizioni a lei sconosciute, sapeva camminar bene certe mobili vie delle nuvole e anche certe altre vie sotterranee, certe gallerie elicoidali che potevano condurre piano piano su qualche cima dominatrice il suo carico di desideri e di scrupoli, ma non era mai riuscito ad impratichirsi delle vie comuni dove il volgo cammina spedito, anzi non sapeva raccapezzarsi neppure in casa propria dove camminava spedita sua moglie ... Il salotto di casa Scremin era una specie di laboratorio dove si recavano ogni sera, per la descrizione e l'analisi, parole raccolte per le altre case e per le vie, parole di riconosciuti proprietari, parole vaganti senza padrone, ogni voce da cui si potesse spremere qualche curioso fatto altrui, qualche sospetto solleticante, qualche materia oscura ove far comparire, mediante reagenti opportuni, le ombre mobili di un intrigo, ove trovar col fiuto le orme di una persona nota e seguirla poi all'odore e pungerla se possibile nella sua via nascosta e morderla un poco, tanto da gustarne anche il sapore o almeno da cogliere qualche minuscolo filo delle tenui trame di commedia che la vita continuamente ordisce, sperde e ricompone intorno a ogni persona umana ... Quella sera i chimici di casa Scremin avevano nel crogiuolo il fiore del mondo elegante, l'Olimpo della piccola città ... Da buoni botoli borghesi non si pigliavano alcuna soggezione della grossa bestia rampante sullo stemma di casa ... "E la mia xe sicura!" Una gran dama anfibia, tutta chiesa alla mattina e tutta Olimpo alla sera, aveva raccontato il fatto a suo marito in presenza del medico di casa, e il medico, amico del prete, lo aveva incontrato, gli aveva detto: "Vai a casa Scremin, stasera? Conta questa" ...
Piccolo mondo moderno (pagina 7)
di Antonio Fogazzaro (estratti)

... Zaneto riferì il messaggio con lo stesso umorismo di cui aveva lievemente condite, poco prima, le suppliche di quei tali clienti, aggiunse sale alla vivanda amara volendo renderla impossibile al palato, non tanto per una paterna cura de' quattrini insidiati quanto per il desiderio che il giornale più inviso alla Prefettura non ricevesse aiuti da casa sua ... Sono in casa il lunedì e il venerdì dalle cinque alle sette ... La signora era discesa con lui e nello staffiere in livrea che ne aveva preso la valigetta egli aveva riconosciuto un antico domestico di casa Scremin, passato al servizio dei Dessalle ... Così taceva la casa vuota ...
Piccolo mondo moderno (pagina 23)
di Antonio Fogazzaro (estratti)

... Infatti il giorno dopo, ier l'altro, Prefetto e sindaco si trovano insieme in quella tale casa, si parlano, scherzano, ridono ... Pare un piccolo fatto, signori, ma invece è un fatto grande, come sarebbe un fatto grande la prima piccola goccia che in questo istante filtrasse dal fiume sotto le fondamenta dell'onesta casa dove siamo raccolti" ... Il presidente dell'adunanza uscì rosso rosso di sotto il tavolo, prese la lettera, l'aperse, mise una esclamazione, dedicò un nuovo omaggio mentale alla finezza dello smilzo abate, chiamò a due mani i colleghi a sè e lesse ad alta voce: Egregio signore, Apprendo che i consiglieri della maggioranza si riuniscono quest'oggi in casa Sua per trattare di affari del Comune ... III I nuvoli che alle quattro pendevano sulle spettabili tegole dell'onesta casa Zàupa, diedero alle sei un violento acquazzone ...
Piccolo mondo moderno (pagina 33)
di Antonio Fogazzaro (estratti)

... Quattrini? Perchè? Andavano male gli affari di casa Scremin? Male, male; proprio adesso che sua figlia guarisce ... Guarisce, viene a casa fra pochi dì ... Forse non era vero, ma se fosse vero, altro che Senato, altro che Senato! Presso a casa lo raggiunse arrancando un ometto in occhiali, un acuto e onesto dottor di leggi, sempre febbricitante per nobili emozioni politiche o amministrative, del tutto platoniche ... Ci vedeva tracce di morti affetti inutilmente dati a fantasmi d'illusione e svaniti con essi, e di altri affetti dati con troppo ardore a cose terrene, persino alla casa dove stava pregando, agli alberi del colle, ai fiori del giardino ...
Piccolo mondo moderno (pagina 45)
di Antonio Fogazzaro (estratti)

... Nell'attraversare la sala d'Ifigenia, donna Bice disse a Destemps: "Guardate che questo signor Maironi e la padrona di casa ... La casa era chiusa, dovetti mandare ad Albogasio, non c'eran candele e neppure acqua, ci volle del tempo non poco a prepararmi un caffè, una stanza per la notte e quando, finalmente, mi trovai solo col custode, verso le dieci, nella casa silenziosa, l'emozione del viaggio mi era passata, un po' per la fatica, un po' per la seccatura, interamente; anzi mi meravigliai, quasi mi dolsi, di trovarmi così freddo ... Pensando queste parole così soletto, in quella casa vuota, su quella terrazza dove la passiflora che diede ombra in antico a mio padre, a mia madre, a mio zio, alla mia sorellina, si abbarbica tuttavia, morta, alle aste di un padiglione di ferro, mi si cominciò a mover dentro qualche cosa che non so dire e finalmente ho pianto un pianto amaro sulla mia casa derelitta e taciturna, sulla mia famiglia spenta e anche su me stesso, non degno di quelle anime ...
Piccolo mondo moderno (pagina 47)
di Antonio Fogazzaro (estratti)

... Quanto alle signore, mettiamo da parte Lei, la De Altis, forse anche la padrona di casa, non lo so, e tre o quattro delle quattordici o quindici allieve che ho qui, mettiamo dieci in tutto ... Mentr'egli suonava e, contro il suo desiderio, la piccola sala era stipata e due grosse code di pubblico vi restavano prese negli usci aperti, il cavalier faceto raccontava in un angolo della terrazza di levante, a un piccolo gruppo di uditori e di uditrici, le scene di casa Scremin promesse alla contessa De Altis, la quale aveva preferito la musica ... Egli le sapeva dalla propria cameriera, una sorella della quale aveva sposato il figlio di Federico di casa Scremin ... La marchesa esce dalla sua camera e "roa" ossia gira inquieta per la casa ...
Piccolo mondo moderno (pagina 51)
di Antonio Fogazzaro (estratti)

... di casa, non si tenne dal mormorare: "Baciate il piede al successor di Piero" ... Era il custode della casa, il sindaco di Albogasio ... "Qui cominciò a parlarmi di quel che accadde in casa mia negli ultimi giorni della malattia di mia madre e nei primi giorni dopo la sua morte, avvenuta il 26 gennaio 1862 per una polmonite presa al cimitero, di ritorno da una corsa al villaggio nativo, Castello, soffiando la breva ... La casa era sempre piena di gente e chi pigliava una cosa e chi ne pigliava un'altra ... Venne da Brescia un incaricato di mia nonna, chiuse la casa, nominò un custode, il padre di Tognin, e mi portò via ...
Piccolo mondo moderno (pagina 55)
di Antonio Fogazzaro (estratti)

... E si vide nel paese mistico, nella conscia casa, sulla terrazza dello zio Piero e di Ombretta, cinto di solitudine, di silenzio insieme a sua moglie stupefatta, come uscita da un sogno ... La marchesa mise finalmente fuori la segreta sua idea: non potrebbe il genero recarsi in Valsolda, disporvi la casa per un soggiorno anche invernale? Ella, che non aveva mai veduto la Valsolda, si pose a discorrere come se l'avesse familiare, mettendo assieme brandelli di cose udite e rimastele malconce nella memoria, confondendo la casa di Oria con la casa di Cressogno, il lago di Lugano con quello di Como, l'Italia con la Svizzera, ma tirando via impavida a scovar tutte le perfezioni di quel paese per la congiuntura presente, se le speranze si avverassero; a trovarvi ogni possibile accordo con i gusti della sua figliuola, che in fatto ne aveva riportato una impressione molto sfavorevole ... Nei primi anni del Suo matrimonio, avrebbe Lei mai udito parlare in casa Scremin di una grossa lite che i vecchi Maironi avrebbero vinta contro l'Ospitale Maggiore di Milano?" "Io?" fece la signora, trasognata ... " Appena ebbe risposto così, ricordò di avere udito il suocero Scremin parlare delle ricchezze di casa Maironi come di roba male acquistata, male sottratta a un Istituto pio ...
Ricordi di Parigi (pagina 11)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Aggiungete ancora il martello smisurato del Creusot che pesa ottantamila chilogrammi; e il girarrosto gigantesco della casa Baudon, che vi arrostisce venti capretti per volta ... Non c'è mezzo di mobiliarsi una casa a proprio gusto, fantasticando, senza profondere un milioncino in un quarto d'ora ... Avete messo gli occhi sopra un meraviglioso servizio da tavola della casa Cristophle, che vale quattrocento mila lire; ma ve l'ha buffato il duca di Santoña ... Così la duchessa v'ha liberato dalla tentazione di portar a casa una splendida veste Colbert e Aleçon, che avrebbe spazzato netto il vostro piccolo patrimonio ...
Ricordi di Parigi (pagina 30)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Non frequenta la società, se non quando ci deve andare per studiarla, e quando non ci va con questo scopo si secca: non va che dall'editore Charpentier, che ha una splendida casa, e dà delle feste splendide a cui interviene anche il Gambetta ... Una volta stava all'estremità dell'Avenue Clichy, luogo opportunissimo per studiare il popolo dell'Assommoir; ora sta in via di Boulogne, dove stava il Ruffini, poco lontano dalla casa del Sardou ... Per mezzo del mio caro amico Parodi, ebbi l'onore di conoscere lo Zola, e di passar con lui parecchie ore in casa sua ... Eravamo nel suo studio: una bella sala piena di luce, decorata di molti quadri a olio; da cui s'indovinava l'uomo che ama molto la casa e che vive molto solo ...
Ricordi di Parigi (pagina 38)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... In casa vostra almeno, come vi dice anche qualche francese, elles se conduisent bien ... Il vostro amico intimo, per desinare faccia a faccia con voi, in casa propria, si mette il nastro all'occhiello; il ricco negoziante di telerie vi annunzia col viso radiante, come un trionfo della casa, che avrà a pranzo un sotto prefetto dègommé; i sergents de ville si pigliano impunemente, colla folla, delle licenze manesche di cui basterebbe una mezza, fra noi, a provocare un sottosopra; e il popolo sovrano, nelle feste pubbliche, è fermato a tutti i varchi a furia di sentinelle e di barricate, scacciato, malmenato con una brutalità, che persino l'aristocratico Figaro, il giornale che concilia con tanto garbo la descrizione d'una santa comunione e l'aneddoto della fille aux cheveux carotte, si sente in dovere di levare un grido d'indignazione ...
Romanzo d'una signorina per bene
di Anna Vertua Gentile (estratti)

... Oh se tu ti fossi lasciata guidare dal cuore, ora non avresti il rimorso (poichè io penso che lo devi avere e ti deve anche tormentare) di avere abbandonata una povera ragazzona che ti voleva un gran bene e che aveva tanto, tanto bisogno del tuo affetto e del tuo senno!… Che cosa sarebbe importato a te, se in te avesse parlato forte il cuore, che in casa fosse piombata come un bolide inaspettato, la sorella di papà?… Non ti saresti certo sforzata di persuaderli, con ragionamenti pazzi, che ormai, poichè in casa c'era una signora capace di reggere la famiglia e di badare a me, il tuo ufficio di governante, anzi di amica, diventava inutile; che non era della tua dignità di rimanere a farsi retribuire (brutta parola che non ho inghiottita nè inghiottirò mai) la parte di padrona e di maestra fino allora esercitata ... Sì, una vittima; e ti prego di non prendere la cosa in celia, poi che non ci fu mai vittima più vittima di me, che mi tocca di sentirmi isolata in casa mia, fra il babbo sempre fuori e la zia che non mi capisce e che io non capisco ... Di rado capita in casa qualche impiegato della fabbrica; di rarissimo l'ingegnere Del Pozzo, il Conte Anton Mario Del Pozzo si degna di varcare la soglia del nostro salotto di parvenus ...
Romanzo d'una signorina per bene (pagina 5)
di Anna Vertua Gentile (estratti)

... Dunque anche suo padre aveva cuore caritatevole e generoso, malgrado le apparenze, che lo facevano parere insensibile, freddo, amante delle abitudini, della quiete morale!… No; no; il suo papà non era, come la zia, incapace di vedere un palmo in là del proprio orizzonte; lui non dimenticava, per quanto spesso sembrasse, d'essere stato povero; d'aver passato l'infanzia, l'adolescenza e parte della giovinezza nelle ristrettezze non di rado dolorose; insieme con la fortuna, egli non aveva accolto certi pregiudizi ridicoli e crudeli!… In fatti, quando aveva saputo dell'amore di Adele, aveva interrogato il cocchiere per veder chiaro nella cosa e per interesse della giovine, che era in casa da parecchi anni ... Il cocchiere, un onesto giovanotto, aveva subito confessato il suo affetto e dette le sue buone intenzioni; ed egli, il babbo, aveva stabilito il tempo delle nozze, aggiungendo che una volta marito e moglie, se volevano, avrebbero potuto continuare a servire in casa ... Giunsero presto su 'l corso di Porta Nuova, a la casa additata ... La giovine sarta a la quale era morto il fratello nella fabbrica ove lavorava, era in casa ...
Romanzo d'una signorina per bene (pagina 8)
di Anna Vertua Gentile (estratti)

... Lucia si buttò in una poltroncina a sdraio e prese dal tavolino lì presso un libro nuovo, uno degli ultimi usciti e mandato a casa giusto quello stesso giorno dall'editore ... E siccome a casa ne venivano a pacchi, ella aveva da sbizzarrirsi a sua voglia ... Oh una sgradevole sorpresa, prima di tutto per lei, povera signora che ormai aveva preso le redini della casa e le piaceva di reggerle; poi per quella fanciulla, che… che… Dio sa se si sarebbe adattata, se avrebbe sopportato in santa pace, l'avvenimento ormai da tutti previsto! ... Per non entrare in campo lì per lì, come una bomba, zia Marta prese l'aire di lontano, cominciando con chiedere notizie della signora Lena, informandosi del tempo che aveva lasciata la casa per entrare in collegio ... E lei, Lucia, la figliuola fino allora unicamente amata, pensava forse di star lì una volta che suo padre si fosse riammogliato? «Non potrei lasciare la casa di mio padre per la ragione ch'egli facesse ciò che è in suo diritto di fare!—rispose un po' seccamente la fanciulla ...
Romanzo d'una signorina per bene (pagina 17)
di Anna Vertua Gentile (estratti)

... Dopo di averle detto del fallimento di casa Ferretti, egli aveva subito soggiunto che a lei restava intatta la piccola sostanza di sua madre ... Casa Ferretti, venuta dal nulla, ritorna nel nulla ... Che cosa farà l'idolo strappato a forza dal suo piedestallo?… È possibile che si acconci a la vita che dev'essere d'ora innanzi la sua, di moglie d'un impiegato? La notizia ufficiale della ruina di casa Ferretti, è venuta a darmela il conte Anton Mario del Pozzo; lui stesso! ... Forse qualche amico di casa l'avrà preso con sè e gli farà la carità del nutrimento! ... A pochi passi dalla casa, Adele ed il suo fidanzato passeggiavano tenendosi per mano ...
Romanzo d'una signorina per bene (pagina 20)
di Anna Vertua Gentile (estratti)

... La signora Marri e le figliuole si mostrarono afflitte, lagnandosi però del medico e specialmente di Bortolo, che davano risposte evasive e non lasciavano passare nessuno, nemmeno esse, che erano intime di casa Ferretti e amiche della malata ... Era in quello stato pietoso da parecchi giorni, e già il medico, il vecchio medico di casa, che aveva conosciuti e visti morire i nonni materni della malata, cominciava a impensierirsi, a scuotere il capo ... Certe ondate grosse, immense, che si rinfrangevano contro i muri della casa in uno scroscio pauroso; certe ventate rabbiose, che fischiavano minacce su tutti i toni e pareva volessero portar via la villetta! Calò la sera prima del solito ... Con uno sforzo penoso la poveretta fissando intensamente il dottore, gli chiese: «Sto proprio, proprio male?… devo morire? Il vecchio amico di casa chinò la testa senza rispondere ...
Sodoma e Gomorra (pagina 24)
di Docteur Jaf (estratti)

... Le tenitrici della casa per non dar nell'occhio ai vicini, ricorrono alle più grossolane commedie ... Ed è anche da notarsi che più la casa è lussosa, più la clientela è scelta, e più le abitudini vi sono depravate ... La pederastia è frequentissima e ben organizzata in certi punti dell'India dagli eunuchi, gli uomini, a gruppi di cinque a sei e più, vivono in una casa sotto la presidenza dell'eunuco più attempato il quale chiamasi Gooroo ... Essi allora comincieranno a darsi convegno fuori il cerchio delle loro conoscenze, fuori la casa dove la donna esercita il suo mestiere ... Ma ecco che il bisogno di danaro diventa imperioso, non si può più dissimulare, a questo periodo si fa venire in casa il cliente serio, il giovanetto si nasconde nell'appartamento; forse mostrerà di dolersi, ma così debolmente! la sua dignità non esiste più, ciò che lo preoccupa è di conservare l'amore di quella che idolatra ...