Libri carlino
Libri su carlino, con la parola carlino
Confessioni di un Italiano (pagina 33)
di Ippolito Nievo (estratti)
... — Vedi! tu mi piaci più di tutto, e quando poi non hai indosso quella giubbaccia, come sei ora il mio Carlino, che ti veggo proprio tal qual sei, mi piaci tre volte tanto! ... — Addio Carlino; io ti saluto, e vado dabasso prima che non ritorni la Faustina! — Voglio farti lume io! — No, no; — soggiunse ella saltando giù dal letto e impedendomi di far lo stesso con una delle sue mani — son venuta allo scuro e tornerò giù come sono venuta ... Addio, addio Carlino ... e a rivederci dimani, Carlino; e non moverti di là se no non vengo più a spasso con te ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 91)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Ecco un altro cavillo, un sotterfugio, una scusa del vizio inveterato, Carlino bello! Prima di tutto, se anche la Pisana ti amasse, sarebbe tuo dovere di fuggirla piucchemai, perché approfitteresti d'una sua leggerezza, d'un suo invasamento per contrapporla al desiderio dei parenti ... Come, come non la mi ama? come sarebbe a dire? Sì, datti pace, Carlino! non la ti ama per nulla; non la ti ama con quell'impeto cieco, intero, perseverante che impedisce ogni considerazione, toglie ogni distanza e confonde anima ad anima ... Consolati, Carlino; puoi abbandonarla senza ch'ella ne pigli una sola febbre ... Male, male, Carlino! Qui non è più questione di doveri verso gli altri, ma di rispetto a te stesso ... Sei tu un asino da guardar a terra e da insaccar legnate o un uomo da tener diritta la fronte e da sfidare il giudizio altrui? Pulisciti i ginocchi, Carlino; e va' via di qua ... Vattene, Carlino, vattene; cerca una strada più onesta, più sicura, ove siano altri passeggieri cui tu possa dar mano e insegnare la via; non perderti in quei nebulosi confini fra il possibile e l'impossibile a battagliare colla tua ombra, o coi mulini di don Chisciotte ... Vattene, Carlino, vattene! Pulisciti i ginocchi e vattene! Questo consiglio fu il primo frutto del monitorio di Martino; e fui tanto spaventato della sua acerbezza che senza pescare altri corollari ripiegai la carta e ripostala nel libro e intascato questo, uscii pallido e pensieroso da quella stanza ov'era entrato livido e demente ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 92)
di Ippolito Nievo (estratti)
... — Carlino — mi disse il padre girando con me su e giù per la sala mentre i servi finivano di sparecchiare — voi siete in procinto di tornare a Padova ... — È il vostro meglio, Carlino ... — Parlate ottimamente, Carlino: ma voi dovete sapere meglio di me che più di tutto alla guarigione importa una ferma volontà di guarire ... Qui, qui, Carlino, voi avete l'anima ammalata; se volete sanarla, andatevene; ma voi direte che la malattia viaggia coll'infermo ... No, no, Carlino, non è ragione bastevole! Causa lontana non affligge tanto come causa vicina ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 93)
di Ippolito Nievo (estratti)
... No, non vergognatevi, Carlino ... Carlino, il vostro cuore è vuoto di affetti famigliari come quello d'un trovatello ... Allora, Carlino, appena la ragione cresciuta se ne accorge, bisogna cambiar vaso, e abbandonare quella cura fallace e nociva per appigliarsi alla vera ... — Bene, Carlino! Avete mai pensato che voi non siete solamente uomo, ma sibbene ancora cittadino, e cristiano? Questa domanda fattami dal padre con piglio grave e solenne mi conturbò tutto: quello che volesse dire e cosa importasse l'essere cittadino, io nol sapeva affatto; quanto all'essere cristiano, io non avrei messo punto in dubbio che lo fossi, perché nella dottrina mi avevano avvezzato a rispondere di sì ... Fino ad ora, Carlino, tutti erano cristiani e perciò una tal dimanda era quasi inutile ... Carlino, ve lo ripeto, voi siete giovane, siete cristiano; come tale vivete in tempi difficili, e andate incontro a tempi molto più difficili ancora; ma la difficoltà stessa di questi tempi, se è una sventura comune, se è una vicenda miserevole anche per voi, pel vostro interesse momentaneo e pel decoro della vostra vita è una vera fortuna ... Scegliete, Carlino! scegliete! — Oh! sono cristiano! — sclamai io con tutto l'ardore dell'anima ... Volerò invece di camminare! — Davvero, Carlino? così mi piacete; ma ricordatevi che l'entusiasmo non basta senza il corredo d'una buona dose di criterio e di costanza ... Non vi spaventate, Carlino ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 94)
di Ippolito Nievo (estratti)
... — Avreste già vinto se vi foste provato a combattere — rispose il reverendo — ma voi, Carlino, vi siete chiuso nel vostro guscio, e non avete cercato l'aiuto di chi poteva molto per voi ... — Oh, padre, ella mi confonde! Come mai sperar molto da me? — Come, Carlino, come? voi non vi conoscete, e io non voglio che montiate in superbia, ma voglio insegnarvi a leggere nell'anima vostra ... — Allora fidatevi di noi, Carlino; noi vi aiuteremo, noi vi illumineremo ... Siamo intesi, Carlino; non vi domando altro che di credermi e di provare ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 111)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Costoro credettero certo che io m'intromettessi ad accomodar tutto per lo meglio, e si misero a gridare: — Gli è il nostro Cancelliere! — Gli è il signor Carlino! — Viva il nostro Cancelliere! — Viva il signor Carlino! La folla dei veri turbolenti cui non pareva vero di accomunarsi in un uguale entusiasmo con quella gentaglia sospettosa e quasi nimica, trovò di suo grado se non il cancelliere almeno il signor Carlino; ed eccoli allora a gridar tutti insieme: — Viva il signor Carlino! — Largo al signor Carlino! — Parli il signor Carlino! Quanto al ringraziarli di quegli ossequi e all'andar innanzi io me la cavava ottimamente; ma in punto a parlare, affé che non avrei saputo cosa dire: fortuna che il gran fracasso me ne dispensava ... — È il signor Carlino che vuol parlare! Silenzio! Fermi! Attenti! ... — Parli il signor Carlino! — Oramai il cavallo era assediato da una folla silenziosa, irrequieta, e sitibonda di mie parole ... Viva il signor Carlino! Rassicurato da sì benigno compatimento apersi ancora la bocca e questa volta parlai davvero ... Il signor Carlino parla! ... — L'uomo — continuai — resta come un cane rabbioso, come un cane senza padrone! — Viva! viva! — Benissimo! — Polenta, polenta! — Siamo rabbiosi come cani! Viva il signor Carlino! ... — Il signor Carlino parla bene! — Il signor Carlino sa tutto, vede tutto! Il signor Carlino non avrebbe saputo chiarir bene come un uomo senza libertà, cioè con un padrone almeno, somigliasse ad un cane che non ha padrone e che ha per conseguenza la maggior libertà possibile; ma quello non era il momento da perdersi in sofisticherie ... — Parli il signor Carlino! Fuori Monsignore! Fuori monsignor Vescovo! Si vede che la mia parlata, senza ottenere un effetto decisivo sottomettendoli in tutto e per tutto ai decreti della Provvidenza, li aveva almeno persuasi a confidare nel suo legittimo rappresentante ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 115)
di Ippolito Nievo (estratti)
... — Son io! Sono Carlino! Risponda! Allora udii il romore d'un corpo che a stento si sollevava, e gli occhi mi si sbarravano fuori delle orbite per pur discernere qualche cosa in quel mistero di tenebre ... — Ascolta; — cominciò allora una voce la quale a stento io riconobbi per quella della Contessa vecchia — ascolta, Carlino: giacché non ho prete voglio confessarmi a te ... Ed ora ho cent'anni; cent'anni, Carlino! cosa mi serve aver vissuto un secolo? ... Ora ho cent'anni, Carlino, e muoio nella solitudine, nel dolore, nella disperazione! ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 123)
di Ippolito Nievo (estratti)
... In poche parole, Carlino, io ti ho preso per mio figlio certo e legittimo, e ho voluto cederti anche prima di morire l'eredità delle mie speranze ... Carlino, io ti cedo tutto, io dono tutto a te, purché tu mi assicuri un divano, una pipa, e dieci tazzine di caffè il giorno ... — Vorreste che di punto in bianco io diventassi doge? — Ottimamente, Carlino, tu pigli le cose di volo, come non avrei sperato ... — Per carità, come vedete tutto brutto e corrotto! Qual trista parte mi date a sostenere a me che m'accingeva a combattere per la libertà e la giustizia! — Benone, Carlino! Per accingersi a questo non c'è che la mia strada; perché del resto se rimani al disotto ti sfido io a combattere, sarai schiacciato ... Credi tu che sia utilissimo metter a capo della cosa pubblica uno che ami il proprio paese e non scenda a patti coi suoi nemici? — Oh, sì! padre mio, lo credo! — Animo dunque, Carlino! Stasera il signor Lucilio ti parlerà più chiaro ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 139)
di Ippolito Nievo (estratti)
... — Sappi, Carlino, che un'ora fa io mi son preso in corpo due grani di sublimato corrosivo! ... Io misi uno strido di raccapriccio, ma egli si turò le orecchie soggiungendo: — Zitto, zitto, Carlino! Mia moglie è di là che dorme nella seconda camera! ... — Carlino, tutto è inutile ... — Lo voglio, Carlino, lo voglio; se mi sei amico devi accontentarmi d'una grazia ... — N'è vero, Carlino, che ti sorprende questa mia smania di aver un confessore? Cosa vuoi? ... Ho sofferto tanto, Carlino, ho sofferto tanto in questa vita! ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 229)
di Ippolito Nievo (estratti)
... A quel Carlino Altoviti! ... Or dunque la Pisana sembra che alla sua maniera gli volesse un gran bene a quel Carlino ... Ma cosa direste se vi si raccontasse che nell'ultima rivoluzione di Napoli il bel Carlino, benché avesse i suoi quarantacinqu'anni sonati, spiccò il volo un'altra volta, e si lasciò mettere in gattabuia, e che andava a rischio di perdervi la testa, se la Pisana non piantava lì marito e genuflessorio per correre a intercedergli grazia, e a fargli tramutare la condanna in una relegazione? ... L'amico Carlino poi sapeva tutto e pappava in pace ...
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Il diavolo nell'ampolla
di Adolfo Albertazzi (estratti)
... — Oh! Carlino! — Oh! Saverio! Sei qui? Il sopravvenuto atteggiava il volto a mestizia; nell'altro il piacere dell'incontro pareva superar la tristezza dell'occasione ... — Ditemi, Carlino ... — Ehi, Carlino! — Saverio gli urlò dietro ... E poi volgendosi alla donna dirimpetto a lui: — Se tutti fossero galantuomini come Carlino, la guerra non ci sarebbe ... Carlino e Saverio discesero alla stazione di San Niccolò ...
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Piccolo mondo moderno (pagina 15)
di Antonio Fogazzaro (estratti)
... "Oh, ma questo è un incanto, è un paradiso!" Era Carlino Dessalle che si estasiava così sull'entrata del cortile, alle spalle di Piero ... " "Carlino" interruppe sua sorella, "non far troppo il Carucci!" "Che Carucci! Il Carucci è un monolito e io sono una costruzione infinitamente composta ... Bene!" Mentre Carlino Dessalle, col monocolo incastrato nell'occhio destro, alzava il suo lunghissimo naso fine, la sua smunta bruna faccia originale verso lo stemma del monastero, scolpito sopra una porta, sua sorella prese il braccio di Maironi ... " Carlino, contento in cuor suo di essere stato inteso, protestò di non aver voluto dir questo ...
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Piccolo mondo moderno (pagina 19)
di Antonio Fogazzaro (estratti)
... Avrebbero poi voluto tacere, l'una e l'altro, ma Carlino aveva una parlantina! Raccontò a Maironi quanto sua sorella si fosse scandolezzata, tempo addietro, ch'egli avesse raccomandato quel giardiniere, bellissimo esemplare di socialista latino, rivoluzionario ... Intanto i due si parlavano in segreto con le mani congiunte, avendo Jeanne tentato invano, mollemente, di ritirar la sua, e lasciaron dire Carlino, non si difesero, solamente risero, di quando in quando ... Carlino trasse in campo anche il figlio del giardiniere, Ricciotti Pomato; lo raccomandò per il posto d'inserviente della Biblioteca ... Ma Carlino era inesauribile e mise il discorso sul marchese Scremin che aveva fatto parlare ai Dessalle da suo genero perchè gli giovassero nelle sue mire senatorie, presso una potente, intrigante dama di Roma di cui si conosceva l'amicizia — da presupporsi onesta, diceva Zaneto; molto ambigua, diceva il mondo — con un uomo politico, zio dei Dessalle ... Egli si era poi fatto presentare a villa Diedo, suonandogli dietro il ghigno satanico dell'uomo amaro: mondo! mondo! Vi era quindi ritornato due o tre volte con una solenne tuba e, diceva Carlino, col suo guscio anche lui; con un polito untuoso guscio di umiltà, nel quale spariva frettoloso a capo in giù tosto che Jeanne e Carlino accennavano a toccar il tasto dei meriti che il Governo gli avrebbe dovuto riconoscere ... Ora Carlino lo stese delicatamente sopra un'ideale tavola anatomica per trovargli questi meriti ...
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Piccolo mondo moderno (pagina 28)
di Antonio Fogazzaro (estratti)
... Uno stridere del cancello! Lui? Non era Maironi, era Carlino arrivato in carrozza con quattro amici, l'elegante deputato Berardini, il grande violoncellista Lazzaro Chieco, l'allegro pittore veneziano Fusarin e un tal Fanelli, senese, critico d'arte e di letteratura, giovanissimo, libertino, sfacciato come un monello di Firenze ... Io solo, Lazzaro Chieco, violoncellista di camera, anzi di anticamera del Padre Eterno, lo sono!" "Carlino!" esclamò Jeanne ridendo mentre gli altri la supplicavano comicamente di compatire il maestro rimbambito ... "Non presenti? Che fai?" Carlino saliva lo scalone della terrazza a ritroso, pian piano ... Intanto Carlino, rassettatisi i solini, la cravatta e il bavero della giacca, si accinse alle presentazioni ... " Ma poi Jeanne guardò Carlino, imbarazzata ... "Cossa galo, El diga, sor piavolo? El me lassa star sto poro vecio che a fato sti spegassi, sala! El se contenta de scrivar settessento articoli a la setimana, co quele game sugestive, in malora, co quel maledeto color che canta e co sete oto "vibrante di modernità", El diga! Ti ti la ga co Tiepolo perchè el fasea i zenoci grossi e mi la go co Domenedio che te ga fato el muso roto!" Trlin! Trlin! Trlin! Carlino chiama col clavecin alla sala di Omero, Jeanne richiama con la voce: "Musica, musica!" ... Fusarin brinda "ai veci Diedo, poarini, che a fato su sto casoto!" E Carlino, poichè Jeanne vorrebbe proibirgli di aprire troppe bottiglie di Champagne, brinda a lei come gendarme: "Pas à Jeanne d'Arc mais à Jeanne d'armes!" ... Ed entra Bach, il dio Bach, dice Chieco, che dà dello straccione a Carlino perchè in una tale villa, con tali affreschi, con tale clavecin, regnando insieme Tiepolo e Bach, non tiene parrucche, spadini, giubbe ricamate, calzoni corti, calze di seta per tutti i suoi ospiti ... Chieco suona il violoncello come un semidio e Carlino fa meraviglie sul clavecin tanto che il collega gli dice spesso: bravo! Il delizioso profumo ...
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Piccolo mondo moderno (pagina 29)
di Antonio Fogazzaro (estratti)
... Come poteva Beethoven concepire le sonate senza concepire insieme il pianoforte moderno? Carlino sostenne che la musica di Beethoven aveva creato il pianoforte moderno come negli organismi non è l'organo che si crea la potenza, è la potenza che si crea l'organo ... Si passò a Corelli, ma Carlino era stanco, alla seconda pagina sbagliò il tempo, si prese del ladro e dell'assassino da Chieco, il quale, dopo due "a capo" smarrito ancora il compagno, saltò in piedi gridando: "Ci troveremo al caffè! Ci troveremo al caffè!" ... Mentre gli altri amici ridevano col reo Carlino, egli prese Jeanne a parte, le disse qualche cosa di tanto arrischiato che Jeanne fece un atto di vivo sdegno ... Adesso, sicura del fatto suo, lasciava fare a Carlino che ci aveva preso gusto ... Finalmente, e questo preme assai perchè il Governo non vuole compromettersi troppo, che non gli sia contrario un uomo politico influente di cui ho detto il nome a Carlino e che sarà senza dubbio fatto interpellare, con prudenza, dal Presidente del Consiglio ... Carlino e Fusarin parlarono del futuro ballo, discussero l'idea di prescrivere agli invitati i costumi degli affreschi, di confondere nelle sale lucenti le Ifigenie ai Rinaldi, gli Agamennoni alle Armide, i Medori alle Didoni ... Carlino non voleva saperne dell'odiosissimo ferro, Fusarin pretendeva di poterlo dissimulare interamente con arazzi e stoffe, lo snobino Fanelli posava qua e là nella contesa il suo pizzico di sapienza mondana, sfoderava la sua conoscenza di sale illustri, di grandi poeti dell'arredamento ... A Carlino piaceva solamente l'idea degli arazzi perchè ne aveva dei superbi, del Cinquecento, che a villa Diedo non poteva collocare ...
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Piccolo mondo moderno (pagina 41)
di Antonio Fogazzaro (estratti)
... CAPITOLO QUINTO
NUMINA, NON NOMINA I "Cara" disse Carlino Dessalle, "e i fiori? Sono quasi le cinque, sai!" Jeanne stava scrivendo nella sala dell'Ariosto, in faccia all'affresco dove la bella, tenera Angelica, legata le gambe ignude allo scoglio, spasima fra la mostruosa Orca, la ghiottona del mare, che sale, e il mostruoso ippogrifo con Ruggero, il ghiottone del cielo, che scende ... Carlino la guardò; aveva gli occhi rossi ... "Stai zitta, è una cosa che non può andare!" replicò Carlino ... "No, Carlo, non dir queste cose!" "Bene, che ti ha scritto, allora? Perchè piangi? Tu piangi per causa della lettera ch'è venuta oggi, non dire di no!" "Prima, non piango, poi, lo so io perchè piango!" Carlino rise ... " "Senti, corrergli dietro, no!" "Non gli corro dietro!" Carlino parve poco persuaso e insistette ...
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Piccolo mondo moderno (pagina 43)
di Antonio Fogazzaro (estratti)
... Mentre nella sala dell'Eneide il giardiniere disponeva le rose, secondo i cenni di Jeanne, nel grande vaso antico sulla consolle in faccia a Didone in trono, intorno all'erma di Virgilio nell'angolo fra le due finestre di ponente e di mezzogiorno, nei cristalli opachi, negli argenti bruniti, sulla stessa tovaglia cenerognola della mensa onde Carlino voleva bandito ogni candore vivo, ella confessò a se stessa che non avrebbe volentieri scambiato spine con la Pape ... Benedetto Carlino che non poteva vivere senza società, senz'aver gente a colazione, gente a pranzo, gente alla sera! Adesso gli era venuto in mente d'invitare una brigata di conoscenti fiorentini avviati al Garda ... La società indigena era invitata per le nove e mezzo, molto largamente, a udire della musica e una conferenza di Carlino stesso sul tema misterioso Numina, non nomina, con proiezioni ... Carlino aveva pensato questa conferenza per il Circolo cittadino di letture, ma poi aveva smesso l'idea di tenerla in quel posto, sia per certo carattere personale della conferenza, sia perchè la sala del Circolo gli era parsa tanto umida da fare ammuffire le fiamme del gas, sia perchè ci era andato una volta con sua sorella e una graziosa brunetta dell'uditorio, vedendo passare Jeanne col mantello guarnito di chinchilla, aveva udibilmente sussurrato a una graziosa biondina: "Gnao, ciò!" ... " Jeanne gli rimproverò la sua ingratitudine verso la signorina Bertha Rothenbaum, l'antica istitutrice di Jeanne, adesso traduttrice di romanzi italiani e corrispondente di giornali tedeschi, ch'era sempre stata buonissima per Carlino ... A destra e a sinistra di Carlino ci dovevano stare le due dame della compagnia che i Dessalle chiamavano familiarmente Laura e Bice ... "Non ci mettere Destemps accanto a Bice" disse Carlino, "altrimenti addio Bice, io dovrò prendermi un torcicollo e un torcicuore con Laura che mi parlerà tutto il tempo di bouchées de pain o di crèches o di asili per tifosi o di ospizi per catarrosi o di altre porcheriole pie, se non sarà invece del voto plurimo e della riforma del Senato, o di qualche uomo celebre, esquimese o cafro, che avrà pranzato da lei ... Donna Laura e donna Bice, vedendo Destemps e Bessanesi ridere, Carlino Dessalle arricciare il naso, capirono benissimo che non era latino spiegabile ... E giuro per quella sperlungona di Didone, scusami, Carlino, non l'hai dipinta tu, che Destemps, Bessanesi e io si parlerà e mia figlia tacerà troico tutto il pranzo, vivaddio, se non la smettete con l'anglico! C'è qui la signorina Bertha che parla lungarnico come il Baccelli di Palazzo Vecchio o come una Bertuccia di Mercato, c'è il nostro veneratissimo professore Dane che si arrabatta per benino in un fiesolaico un poco suo proprio, diciamola, in un dannato di fiesolaico, che però insomma è toscanico ... Tra loro e Jeanne non correva troppa simpatia, ma di Carlino andavano pazze apertamente come tutte le signore, forse perchè con un uomo come lui, di maniere squisite, musicista eccellente, intelligente di ogni arte, paradossale nelle idee e pieno di vita nella parola ma gelido nel fondo e schivo della passione, non v'era pericolo di andar oltre un piacevole vellicamento ...
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Piccolo mondo moderno (pagina 44)
di Antonio Fogazzaro (estratti)
... "Carino questo, carino quello, ma non è Toscana, via! Somiglia, ma non è!" "Eppure" gli disse Carlino Dessalle, "hai veduto sulla facciata di quella bella chiesa gotica gli avelli dei fiorentini che posero dimora proprio qui, nel Trecento ... Carlino rispose che la città vivente era un mondo infinitamente più grande, vario e curioso di quel mondo piccolo dove "si vive noi", nelle città grandi, eccetto forse in Roma e in Parigi ... "La faccia, la faccia!" Gli occhi della Gonnellina scintillarono e le sfuggì un "sì, sì!" fra le risate di tutti, le proteste di suo padre "birbaccione di Carlino che mi ammalizia la figliuola!" e i giuramenti di Carlino: "Ma se la mia conferenza sarà una Filotea dell'amabilità e della verecondia!" ... La Gonnellina taceva rossa rossa, e Laura, la gelida, taceva con indifferenza sprezzante, mentre Carlino si sbracciava a protestare contro sua sorella, la quale spiegò subito che nemmanco avrebbe supposto di poter venire fraintesa a quel modo, che le proiezioni rappresentavano persone conosciute della città, cosa innocente senza commenti del conferenziere ma pericolosa con i commenti, per quanto amabili ... Appena caduto questo discorso, donna Laura uscì a dire: "E socialismo, qui, ne avete molto?" Carlino rispose che non ne sapeva niente, che viveva perfettamente fuori della politica ... Ne sapeva infatti, circa le condizioni politiche della piccola città, molto più di Carlino, e perchè questi n'era ammirato, volle abbagliarlo addirittura ... " Donna Laura si riscaldò tanto che Carlino, per placarla, le promise di mandar subito un biglietto al marchese con l'invito di salire a villa Diedo per un affare urgente ... Carlino aveva udito che si trattava di eredità ...
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Piccolo mondo moderno (pagina 45)
di Antonio Fogazzaro (estratti)
... Ma un'occhiata, una sola involontaria occhiata di Carlino le diede noia come un raggio elettrico saettatole nelle ombre del cuore ... "Come è goethiano questo Settecento!" disse Carlino ... Donna Bice, che dell'opera goethiana serbava memorie lontane e non l'aveva, del resto, ben penetrata mai, che andava a messa quasi tutte le domeniche e pigliava Pasqua regolarmente, plaudì a Carlino incensante Goethe come il vero Uomo-Dio di una religione superiore, fatta per chi sente tutta la bellezza di tutto l'umano, compreso il senso del divino ... Bessanesi negava la validità delle leggi religiose, con parole velate, di fronte alle leggi fisiologiche, Destemps voleva che l'amore tutto renda lecito, puro e santo, Carlino sosteneva che l'amore verrebbe così a distruggere il suo proprio piacere, che una legge è necessaria per la deliziosa trepidazione dell'infrangerla e per il dolor piacevole dell'averla infranta, in che uno sentiva il potere proprio, si sentiva uomo veramente ... "Jeanne, dov'è?" "È andata a scrivere un biglietto" disse Carlino ... " Jeanne non proseguì a leggere, si alzò pallida, quasi cupa, scrisse in fretta il biglietto al marchese Scremin e discese in tempo di udire Carlino difendere contro Dane e donna Bice la sua tesi sull'amore e la legge ... Sentì che in quel momento Maironi avrebbe sofferto di vederla prendere le parti di Carlino e, pur sapendo che poi se ne sarebbe pentita, cedette a uno spirito di ribellione, disse con voce vibrante che certi sentimenti erano molto belli, molto buoni, molto poetici, che la verità era cattiva, dura e fredda ma che l'aveva detta Carlino ...
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Piccolo mondo moderno (pagina 48)
di Antonio Fogazzaro (estratti)
... Quando essi entravano, Carlino, addossato al quadrato bianco delle proiezioni, stava spiegando al pubblico che il suo discorso, di soggetto fantastico, richiedeva una introduzione musicale ... Appena finita la musica, le nuvole notturne tremolarono e sparvero, le lampade elettriche mandarono una fioca luce crepuscolare e Carlino salì sopra una piccola tribuna che tagliava l'angolo della sala fra il quadrato delle proiezioni e l'uscio aperto della stanza battezzata da lui per le decorazioni tiepolesche La Cina dei mostri, dove stavano i musicisti ... "Porta dei sogni" incominciò Carlino, senza enfasi, con quel nervoso accento toscano che agli orecchi veneti suonava già singolare e magico ... "Degna" continuò Carlino "del palagio di Atlante, io ti scelgo per esordio ... " "Come ora" proseguì nell'ombra la voce di Carlino "nel dì sacro al Tonante, tu cingi di un pago sorriso le turbe che per te affluiscono, recando incensi, all'interna Dea ...
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Piccolo mondo moderno (pagina 49)
di Antonio Fogazzaro (estratti)
... Sarebbero stati dimenticati sulla terrazza? Mentre si applaudiva e si rideva, mentre la dama si schermiva dai complimenti degli amici e Carlino attendeva di poter ripigliare la sua stiracchiata similitudine dell'adorna porta con l'adorno esordio di una favola romantica, Jeanne uscì lesta e incontrò in giardino donna Laura, sola ... Intanto il successo di Carlino andava crescendo ... Jeanne si crucciò di quest'apparizione, che fece ridere assai, e del silenzio serbatone con lei da Carlino che pure le aveva prima raccontata la fiaba ... Si vide l'arresto di un noto signore altissimo sospettato di aver inghiottito la Torre, lo svenire di un altro signore erudito che aveva pubblicato una Biografia documentata della Torre di città, il suicidio di alcuni patrizi amici di Carlino che saltavano capofitti nel profondo buco aperto al posto del patrio monumento ... La galanteria e insieme la prudenza di Carlino furono particolarmente ammirate nella descrizione, detta e figurata, di questo concilio dove il potere magico era conferito alle più belle e illustri dame della città, le quali, descritte una per una con frasi ampollose ma enigmatiche, comparvero sul quadrato pure in una forma enigmatica, col viso in tutto o in parte velato, e ne balenarono via rapidamente nè vi ricomparvero malgrado i richiami del pubblico ... L'orchestrina intuonò un'aria popolare locale allargandone il tempo a segno di renderla solenne, non riconoscibile a prima vista; e sul quadrato uscì la immagine di Carlino stesso, inclinata verso il pubblico in atto di riverenza, con le braccia conserte e una piccola Torre stretta sul cuore ... La sala era già sgombra per il ballo e poche persone vi passeggiavano, mentre gli altri invitati si pigiavano ancora, fumando sigarette, sorbendo gelati, nelle stanze che fronteggiano la valle del Silenzio, dipinte pure dal Tiepolo con l'estro più fantasioso e denominate da Carlino la Cina dei mostri, la Georgica, la Galante, l'Olimpo, la Darwiniana, l'Anacreontea ... Si faceva un gran chiasso intorno a Carlino e intorno alle più sicure delle presunte fate ...
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Piccolo mondo moderno (pagina 57)
di Antonio Fogazzaro (estratti)
... E in un selvaggio burrato dell'Astore che si cercano piangendo nel nascere le polle divise dell'Acqua Barbarena, la Fonte Alta, e tosto si appagano nel vaso di pietra onde corrono quindi, ridivise, a dolersi dolcemente ancora negli sparsi casali di Vena e nel giardino della signora che a villa Diedo, fra la conferenza di Carlino e il ballo, apprese con inquietudine pia il progetto di Jeanne, il pericolo, se Maironi la seguisse, d'una infezione mondana nella sua casta solitudine alpestre ... Così si spiega lo sbalordimento di un ingegnere del Catasto, che recatosi all'Hôtel Astore in cerca di Carlino, una domenica, quindici giorni dopo l'arrivo dei Dessalle a Vena, si udì rispondere dalla cameriera che il signore non era in casa e che forse lo avrebbe trovato nel Covile del Cinghiale ... Nell'ombra mobile del Covile, sforacchiata di sole, stavano a conversare, seduti, Carlino Dessalle, la signora Cerri, il maestro Bragozzo, ospite dei Cerri, Bassanelli sfuggito per due giorni alle cure del Governo, il poeta fantastico e il notaio di Vena, un savio, lento di gambe e di parola ... Allora Carlino ribattè che si doveva dire molto maturo invece di putrido e che questo odore di avanzata maturità non era un difetto ma una squisitezza perchè conteneva in sè l'idea della perfezione più che perfetta ...
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Piccolo mondo moderno (pagina 58)
di Antonio Fogazzaro (estratti)
... Anche il buon maestro volle dire la sua: se tutte le note musicali volessero essere il la perchè il la comanda, addio musica! La signora batteva il chiodo della giustizia, dei torti che le sono pur fatti nella società del nostro tempo; e Carlino, dopo avere rimbeccato il poeta mettendo avanti che praticamente l'avvenire non esiste ma esiste soltanto una serie di presenti, sostenendo quindi che vera scienza della vita è il godimento e la interpretazione ottimista del presente, uscì a dire che in fin de' conti esistono infiniti concetti individuali della giustizia, ma proprio la giustizia non esiste ... Appena scambiati i saluti, si dolse di Carlino che non l'avesse avvertita prima di uscire, si dolse di non aver saputo dove raggiungere la comitiva e vantò la propria intuizione ... Carlino, seccato della parte di distratto affibbiatagli dalla sorella per coprire l'ottenuto suo intento di restar sola con Maironi, mise il broncio ... Il buon Bragozzo, scandalizzato dalle tesi di Carlino, dalla simpatia di Bassanelli per i pasticci, dal discorso del poeta sui clericali e dalla comparsa di Piero in quella compagnia, si sfogò, appena passata la Pentola degli Stregoni, con la signora e le confessò che a lui quel così detto Covile del Cinghiale era parso un bel porcile: "El staloto del mas'cio" ...
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