Libri camera
Libri su camera, con la parola camera
Decameron (pagina 42)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Ma pure, accontatosi con una povera femina che molto nella casa usava e a cui la donna voleva gran bene, non potendola a altro inducere, con denari la corruppe e a lei in una cassa artificiata a suo modo si fece portare non solamente nella casa ma nella camera della gentil donna; e quivi, come se in alcuna parte andar volesse, la buona femina, secondo l'ordine datole da Ambruogiuolo, la raccomandò per alcun dì ... Rimasa adunque la cassa nella camera e venuta la notte, allora che Ambruogiuolo avvisò che la donna dormisse, con certi suoi ingegni apertala, chetamente nella camera uscì nella quale un lume acceso avea; per la qual cosa egli il sito della camera, le dipinture e ogni altra cosa notabile che in ...
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Decameron (pagina 46)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... ” Andatisene adunque nella casa di Paganino e stando in una sua sala, Paganino la fece chiamare; e ella vestita e acconcia uscì d'una camera e quivi venne dove messer Riccardo con Paganino era, né altramente fece motto a messer Riccardo che fatto s'avrebbe a un altro forestiere che con Paganino in casa sua venuto fosse ... ” Imaginossi messer Riccardo che ella questo facesse per tema di Paganino, di non volere in sua presenza confessar di conoscerlo: per che dopo alquanto chiese di grazia a Paganino che in camera solo con essolei le potesse parlare ... Paganin disse che gli piacea, sì veramente che egli non la dovesse contra suo piacere basciare; e alla donna comandò che con lui in camera andasse e udisse ciò che egli volesse dire e come le piacesse gli rispondesse ... Andatisene adunque in camera la donna e messer Riccardo soli, come a sedere si furon posti, incominciò messer Riccardo a dire: “Deh, cuore del corpo mio, anima mia dolce, speranza mia, or non riconosci tu Riccardo tuo che t'ama più che se medesimo? come può questo esser? son io così trasfigurato? deh, occhio mio bello, guatami pure un poco ... Sommi abbattuta a costui, che ha voluto Idio sì come pietoso raguardatore della mia giovanezza, col quale io mi sto in questa camera, nella quale non si sa che cosa festa sia, dico di quelle feste che voi, più divoto a Dio che a' servigi delle donne, cotante celebravate; né mai dentro a quello uscio entrò né sabato né venerdì né vigilia né quatro tempora né quaresima, ch'è così lunga, anzi di dì e di notte ci si lavora e battecisi la lana; e poi che questa notte sonò mattutino, so bene come il fatto andò da una volta in sù ... ” Messer Riccardo, veggendosi a mal partito e pure allora conoscendo la sua follia d'aver moglie giovane tolta essendo spossato, dolente e tristo s'uscì della camera e disse parole assai a Paganino le quali non montavano un frullo ...
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Decameron (pagina 50)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Né si fece a voler dir parole alla reina o a voler per lettere far sentire il suo amore, ché sapeva che invano o direbbe o scriverebbe, ma a voler provare se per ingegno con la reina giacer potesse; né altro ingegno né via c'era se non trovar modo come egli in persona del re, il quale sapea che del continuo con lei non giacea, potesse a lei pervenire e nella sua camera entrare ... Per che, acciò che vedesse in che maniera e in che abito il re, quando a lei andava, andasse, più volte di notte in una gran sala del palagio del re, la quale in mezzo era tra la camera del re e quella della reina, si nascose: e intra l'altre una notte vide il re uscire della sua camera inviluppato in un gran mantello e aver dall'una mano un torchietto acceso e dall'altra una bacchetta, e andare alla camera della reina e senza dire alcuna cosa percuotere una volta o due l'uscio della camera con quella bacchetta e incontanente essergli aperto e toltogli di mano il torchietto ... E sentendo che già per tutto si dormia e tempo parendogli o di dovere al suo disiderio dare effetto o di far via con alta cagione alla bramata morte, fatto con la pietra e con l'acciaio che seco portato avea un poco di fuoco, il suo torchietto accese e chiuso e avviluppato nel mantello se n'andò all'uscio della camera e due volte il percosse con la bacchetta ... La camera da una cameriera tutta sonnacchiosa fu aperta e il lume preso e occultato: laonde egli, senza alcuna cosa dire, dentro alla cortina trapassato e posato il mantello, se n'entrò nel letto nel quale la reina dormiva ... Nel quale appena ancora esser potea, quando il re, levatosi, alla camera andò della reina, di che ella si maravigliò forte; e essendo egli nel letto entrato e lietamente salutatala, ella, dalla sua letizia preso ardire, disse: “O signor mio, questa che novità è stanotte? voi vi partite pur testé da me e oltre l'usato modo di me avete preso piacere, e così tosto da capo ritornate? Guardate ciò che voi fate ...
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Decameron (pagina 72)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... La quale il seguente dì, faccendo sembianti di voler dormire, mandate via le sue damigelle e sola serratasi nella camera, aperto l'uscio nella grotta discese, dove, trovato Guiscardo, insieme maravigliosa festa si fecero; e nella sua camera insieme venutine, con grandissimo piacere gran parte di quel giorno si dimorarono; e dato discreto ordine alli loro amori acciò che segreti fossero, tornatosi nella grotta Guiscardo, e ella, serrato l'uscio, alle sue damigelle se ne venne fuori ... Era usato Tancredi di venirsene alcuna volta tutto solo nella camera della figliuola e quivi con lei dimorarsi e ragionare alquanto e poi partirsi ... Il quale un giorno dietro mangiare là giù venutone, essendo la donna, la quale Ghismonda aveva nome, in un suo giardino con tutte le sue damigelle, in quella senza essere stato da alcuno veduto o sentito entratosene, non volendo lei torre dal suo diletto, trovando le finestre della camera chiuse e le cortine del letto abbattute, a piè di quello in un canto sopra un carello si pose a sedere; e appoggiato il capo al letto e tirata sopra sé la cortina, quasi come se studiosamente si fosse nascoso, quivi s'adormentò ... E così dormendo egli, Ghismonda, che per isventura quel dì fatto aveva venir Guiscardo, lasciate le sue damigelle nel giardino, pianamente se ne entrò nella camera: e quella serrata, senza accorgersi che alcuna persona vi fosse, aperto l'uscio a Guiscardo che l'attendeva e andatisene in su il letto, sì come usati erano, e insieme scherzando e sollazzandosi, avvenne che Tancredi si svegliò e sentì e vide ciò che Guiscardo e la figliuola facevano ... I due amanti stettero per lungo spazio insieme, sì come usati erano, senza accorgersi di Tancredi; e quando tempo lor parve discesi del letto, Guiscardo se ne tornò nella grotta e ella s'uscì della camera ...
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Decameron (pagina 87)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Il medico, avvisando che l'infermo senza essere adoppiato non sosterrebbe la pena né si lascerebbe medicare, dovendo attendere in sul vespro a questo servigio, fé la mattina d'una sua certa composizione stillare una acqua la quale l'avesse, bevendola, tanto a far dormire quanto esso avvisava di doverlo poter penare a curare; e quella fattasene venire a casa, nella sua camera la pose senza dire a alcuno ciò che si fosse ... Il medico, prolungata nella seguente mattina la cura della gamba, salito in su una barchetta n'andò a Amalfi; per la qual cosa la donna, sappiendo lui la notte non dovere tornare a casa, come usata era, occultamente si fece venir Ruggieri e nella sua camera il mise e dentro il vi serrò infino a tanto che certe altre persone della casa s'andassero a dormire ... Standosi adunque Ruggier nella camera e aspettando la donna, avendo o per fatica il dì durata o per cibo salato che mangiato avesse o forse per usanza una grandissima sete, gli venne nella finestra veduta questa guastadetta d'acqua la quale il medico per lo 'nfermo aveva fatta, e credendola acqua da bere, a bocca postalasi, tutta la bevé: né stette guari che un gran sonno il prese, e fusi adormentato ... La donna come prima poté nella camera se ne venne, e trovato Ruggier dormendo lo 'ncominciò a tentare e a dire con sommessa voce che sù si levasse; ma questo era niente, egli non rispondeva né si movea punto; per che la donna alquanto turbata con più forza il sospinse dicendo: “Leva sù, dormiglione, ché, se tu volevi dormire, tu te ne dovevi andare a casa tua e non venir qui ... E venuta la mezzanotte, di casa usciti, trovandola, senza entrare in altro raguardamento prestamente, ancora che lor gravetta paresse, ne la portarono in casa loro e allogaronla allato a una camera dove lor femine dormivano, senza curarsi d'acconciarla troppo appunto allora; e lasciatala stare se n'andarono a dormire ... Ruggieri, il quale grandissima pezza dormito avea e già aveva digesto il beveraggio e la vertù di quel consumata, essendo vicino a matutin si destò: e come che rotto fosse il sonno e' sensi avessero la loro vertù recuperata, pur gli rimase nel cerebro una stupefazione la quale non solamente quella notte ma poi parecchie dì il tenne stordito; e aperti gli occhi e non veggendo alcuna cosa e sparte le mani in qua e in là, in questa arca trovandosi cominciò a smemorare e a dir seco: “Che è questo? dove sono io? dormo io? o son desto? Io pur mi ricordo che questa sera io venni nella camera della mia donna, e ora mi pare essere in una arca ...
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Decameron (pagina 125)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... ” E dopo queste parole entratisene in camera e serratisi dentro, cominciò messer Lambertuccio a prender diletto di lei ... E così con lei standosi, tutto fuori della credenza della donna avvenne che il marito di lei tornò: il quale quando la fante vicino al palagio vide, così subitamente corse alla camera della donna e disse: “Madonna, ecco messer che torna: io credo che egli sia già giù nella corte ... Il gentile uomo montato sù trovò la donna sua in capo della scala tutta sgomentata e piena di paura; alla quale egli disse: “Che cosa è questa? cui va messer Lambertuccio così adirato minacciando?” La donna, tiratasi verso la camera acciò che Leonetto l'udisse, rispose: “Messere, io non ebbi mai simil paura a questa ... Qua entro si fuggì un giovane, il quale io non conosco e che messer Lambertuccio col coltello in man seguitava, e trovò per ventura questa camera aperta e tutto tremante disse: ‘Madonna, per Dio aiutatemi, ché io non sia nelle braccia vostre morto!’ Io mi levai diritta, e come il voleva domandare chi fosse e che avesse, e ecco messer Lambertuccio venir sù dicendo: ‘Dove se', traditore?’ Io mi parai in su l'uscio della camera: e volendo egli entrar dentro, il ritenni, e egli in tanto fu cortese, che, come vide che non mi piaceva che egli qua entro entrasse, dette molte parole, se ne venne giù come voi vedeste ...
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Decameron (pagina 126)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... E acciò che questo abbia effetto, farai che in su la mezzanotte tu venghi alla camera mia: io lascerò l'uscio aperto, tu sai da qual parte del letto io dormo; verrai là e se io dormissi tanto mi tocca che io mi svegli, e io ti consolerò di così lungo disio come avuto hai ... Egano tornò da uccellare, e come cenato ebbe, essendo stanco, s'andò a dormire, e la donna appresso, e, come promesso avea, lasciò l'uscio della camera aperto ... Al quale, all'ora che detta gli era stata, Anichin venne e pianamente entrato nella camera e l'uscio riserrato dentro dal canto donde la donna dormiva se n'andò e, postale la mano in sul petto, lei non dormente trovò ... La donna, come sentì lui levato e uscito della camera, così si levò e l'uscio di quella dentro serrò ... ” Egano, avendone avute parecchi delle buone, come più tosto poté se ne tornò alla camera; il quale la donna domandò se Anichin fosse al giardin venuto ...
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Decameron (pagina 127)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Or pure, avendo molti pensieri avuti a dover trovare alcun modo d'esser con essolui e molto ancora da lui essendone sollicitata, le venne pensato di tener questa maniera: che, con ciò fosse cosa che la sua camera fosse lungo la via e ella si fosse molte volte accorta che Arriguccio assai a adormentarsi penasse ma poi dormiva saldissimo, avvisò di dover far venire Ruberto in su la mezzanotte all'uscio della casa e d'andargli a aprire e a starsi alquanto con essolui mentre il marito dormiva forte ... E a fare che ella il sentisse quando venuto fosse, in guisa che persona non se ne accorgesse, divisò di mandare uno spaghetto fuori della finestra della camera, il quale con l'un de' capi vicino alla terra aggiugnesse, e l'altro capo mandatol basso infin sopra 'l palco e conducendolo al letto suo, quello sotto i panni mettere, e quando essa nel letto fosse, legallosi al dito grosso del piede; e appresso mandato questo a dire a Ruberto, gl'impose che, quando venisse, dovesse lo spago tirare, e ella, se il marito dormisse, il lascerebbe andare e andrebbegli a aprire; e se egli non dormisse, ella il terrebbe fermo e tirerebbelo a sé, acciò che egli non aspettasse ... La donna, come Arriguccio aprì la camera svegliatasi e trovatosi tagliato lo spago dal dito, incontanente s'accorse che il suo inganno era scoperto: e sentendo Arriguccio esser corso dietro a Ruberto, prestamente levatasi, avvisandosi ciò che doveva potere avvenire, chiamò la fante sua, la quale ogni cosa sapeva, e tanto la predicò, che ella in persona di sé nel suo letto la mise, pregandola che senza farsi conoscere quelle busse pazientemente ricevesse che Arriguccio le desse, per ciò che ella ne le renderebbe sì fatto merito, che ella non avrebbe cagione donde dolersi ... E spento il lume che nella camera ardeva, di quella s'uscì e nascosa in una parte della casa cominciò a aspettare quello che dovesse avvenire ... Essendo tra Arriguccio e Ruberto la zuffa, i vicini della contrada sentendola e levatisi cominciarono loro a dir male, e Arriguccio, per tema di non esser conosciuto, senza aver potuto sapere chi il giovane si fosse o d'alcuna cosa offenderlo, adirato e di mal talento, lasciatolo stare, se ne tornò verso la casa sua; e pervenuto nella camera adiratamente cominciò a dire: “Ove se' tu, rea femina? Tu hai spento il lume perché io non ti truovi, ma tu l'hai fallita!” E andatosene al letto, credendosi la moglie pigliare, prese la fante, e quanto egli poté menare le mani e' piedi tante pugna e tanti calci le diede, tanto che tutto il viso l'amaccò; e ultimamente le tagliò i capegli, sempre dicendole la maggior villania che mai a cattiva femina si dicesse ... ” E così detto, uscito della camera, la serrò di fuori e andò tutto sol via ...
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Decameron (pagina 138)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Disse il proposto: “Come no? o in casa vostra?” Rispose la donna: “Messer, voi sapete che io ho due fratelli giovani, li quali e di dì e di notte vengono in casa con lor brigate, e la casa mia non è troppo grande: e per ciò esser non vi si potrebbe, salvo chi non volesse starvi a modo di mutolo senza far motto o zitto alcuno e al buio a modo di ciechi: vogliendo far così, si potrebbe, per ciò che essi non s'impacciano nella camera mia, ma è la loro sì allato alla mia, che paroluzza sì cheta non si può dire, che non si senta ... ” Venuta adunque la sera, messer lo proposto venne come ordinato gli era stato, e i due giovani, come la donna composto avea, erano nella camera loro e facevansi ben sentire: per che il proposto, tacitamente e al buio nella camera della donna entratosene, se n'andò, come ella gli disse, al letto, e dall'altra parte la Ciutazza, ben dalla donna informata di ciò che a fare avesse ... Quando la donna ebbe questo fatto, impose a' fratelli che facessero il rimanente di ciò che ordinato era; li quali, chetamente della camera usciti, n'andarono verso la piazza, e fu lor la fortuna in quello che far voleano più favorevole che essi medesimi non dimandavano; per ciò che, essendo il caldo grande, aveva domandato il vescovo di questi due giovani, per andarsi infino a casa lor diportando e ber con loro ... ” Il vescovo rispose che volentieri: per che l'un de' giovani, preso un torchietto acceso in mano e messosi innanzi, seguitandolo il vescovo e tutti gli altri, si dirizzò verso la camera dove messer lo proposto giaceva con la Ciutazza; il quale, per giugner tosto, s'era affrettato di cavalcare e era, avanti che costor quivi venissero, cavalcato già delle miglia più di tre, per che istanchetto, avendo non ostante il caldo la Ciutazza in braccio, si riposava ... Entrato adunque con lume in mano il giovane nella camera, e il vescovo appresso e poi tutti gli altri, gli fu mostrato il proposto con la Ciutazza in braccio ...
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Decameron (pagina 148)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... ” Partitosi adunque Spinelloccio dal Zeppa, data una sua volta, fu in casa con la moglie di lui; e essendosene entrati in camera, non stette guari che il Zeppa tornò; il quale come la donna sentì, mostratasi paurosa molto, lui fece ricoverare in quella cassa che il marito detto l'avea e serrollovi entro e uscì della camera ... La moglie di Spinelloccio, pregata molto dalla moglie del Zeppa, vi venne, udendo che il marito non vi doveva desinare; e quando ella venuta fu, il Zeppa, faccendole le carezze grandi e presala dimesticamente per mano, comandò pianamente alla moglie che in cuscina n'andasse, e quella seco ne menò in camera, nella quale come fu, voltatosi adietro, serrò la camera dentro ... Quando la donna vide serrare la camera dentro, disse: “Oimè, Zeppa, che vuol dir questo? dunque mi ci avete voi fatta venir per questo? ora è questo l'amore che voi portate a Spinelloccio e la leale compagnia che voi gli fate?” Alla quale il Zeppa, accostatosi alla cassa dove serrato era il marito di lei e tenendola bene, disse: “Donna, in prima che tu ti ramarichi, ascolta ciò che io ti vo' dire ... Il Zeppa, stato con la donna quanto gli piacque, scese della cassa; e domandando la donna il gioiello promesso, aperta la camera fece venir la moglie, la quale niuna altra cosa disse se non: “Madonna, voi m'avete renduto pan per focaccia” e questo disse ridendo ...
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Decameron (pagina 153)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Dove egli non stette guari che due schiave venner cariche: l'una aveva un materasso di bambagia bello e grande in capo e l'altra un grandissimo paniere pien di cose; e steso questo materasso in una camera del bagno sopra una lettiera, vi miser sù un paio di lenzuola sottilissime listate di seta e poi una coltre di bucherame cipriana bianchissima con due origlieri lavorati a maraviglie; e appresso questo spogliatesi e entrate nel bagno, quello tutto lavarono e spazzarono ottimamente ... Le quali poi che per comandamento della donna, lasciato un torchietto acceso nella camera, andate se ne furon fuori, costei abbracciò Salabaetto e egli lei, e con grandissimo piacer di Salabaetto, al quale pareva che costei tutta si struggesse per suo amore, dimorarono una lunga ora ... ” Tornatasene adunque la donna a casa e fatta bene di sue robe e di suoi arnesi ornar la camera sua e fatto splendidamente far da cena, aspettò Salabaetto; il quale, come alquanto fu fatto oscuro, là se n'andò e lietamente ricevuto con gran festa e ben servito cenò ... Poi, nella camera entratisene, sentì quivi maraviglioso odore di legno aloè e d'uccelletti cipriani, vide il letto ricchissimo e molte belle robe su per le stanghe ...
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Decameron (pagina 161)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Dove, benché alcuna camera fornita di letto e dell'altre cose oportune fosse e una fante vecchia dimorasse sì come guardiana del luogo, per ciò che altra famiglia non v'era, era usato un figliuolo del detto Niccolò, che avea nome Filippo, sì come giovane e senza moglie, di menar talvolta alcuna femina a suo diletto e tenervela un dì o due e poscia mandarla via ... Aveva costei bella persona e era ben vestita e secondo sua pari assai costumata e ben parlante; e essendo ella un dì di meriggio della camera uscita in un guarnel bianco e co' capelli ravolti al capo e a un pozzo che nella corte era del casamento lavandosi le mani e 'l viso, avvenne che Calandrino quivi venne per acqua e dimesticamente la salutò ... Ella, che avveduta s'era del guatar di costui, per uccellarlo, alcuna volta guardava lui, alcun sospiretto gittando; per la qual cosa Calandrino subitamente di lei s'imbardò, né prima si partì della corte che ella fu da Filippo nella camera richiamata ... ” Disse Calandrino: “Io il credo, per ciò che egli la chiamò, e ella se n'andò a lui nella camera; ma che vuol per ciò dir questo? Io la fregherei a Cristo di così fatte cose, non che a Filippo ...
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Decameron (pagina 180)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Egli è il vero che Sofronia è mia sposa e che io l'amava molto e con gran festa le sue nozze aspettava; ma per ciò che tu, sì come molto più intendente di me, con più fervor disideri così cara cosa come ella è, vivi sicuro che non mia ma tua moglie verrà nella mia camera ... Era la camera di Tito a quella di Gisippo congiunta e dell'una si poteva nell'altra andare: per che, essendo Gisippo nella sua camera e ogni lume avendo spento, a Tito tacitamente andatosene gli disse che con la sua donna s'andasse a coricare ... Laonde, un dì nella camera chiamatala, interamente come il fatto stava le dimostrarono, e di ciò Tito per molti accidenti tra lor due stati la fece chiara ...
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I nuovi tartufi (pagina 10)
di Francesco Domenico Guerrazzi (estratti)
... Il signore Waltom, ch'era persona prestante molto, scese giù di letto, si gittò addosso una veste da camera, e comandò introducessero il tardo visitatore ... —Ritiratomi in camera ho dubitato lungamente se il mio dovere di uomo mi obbligasse o no a porgervene avviso: mi è parso sì, e venni per questo ... Egli vide una finestra illuminata al secondo piano: apparteneva alla camera che abitava il cassiere; dopo breve ora il chiarore crebbe a dismisura, e stropicciandosi le mani costui con compiacenza mormorò: "La girandola ha preso fuoco!" E sì che s'ingannava; imperciocchè senza aggravarsi l'anima della nuova tristezza, cotesta vita tanto insidiata stava per ispegnersi ... "Cara madre!"—vergò per la terza volta, quando allo improvviso fu aperto con impeto l'uscio della camera, e una voce concitata lo chiamò: "Signor Guglielmo!" Lo sciagurato giovane non piega il collo, non muta il fianco, e persuaso venissero per condurlo al supplizio, esclama: "Perchè tanto presto! Le ventiquattro ore non sono ancora passate ...
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Il ponte del Paradiso (pagina 17)
di Anton Giulio Barrili (estratti)
... — Bene; ora facciamo cammino nel porticato superiore; si entra di là, verso mezzogiorno, nella camera d'oro, che è tutta una maraviglia, anzi la maraviglia delle maraviglie ... Volgiamo un ultimo sguardo a questa camera d'oro, che con tante rappresentazioni di felicità sulla terra, mi pare un vero castello d'amore, ed usciamo nel cortile ... Sul lato sinistro della piccola chiesa era rizzata una bussola di legno riccamente scolpita, che ripeteva ne' suoi rilievi colorati e dorati le coppie di cuori, i motti latini, i castelli coi cigni e gli stemmi, tutto insomma l'ornato della camera d'oro; e dentro la bussola si vedono ancora i due stalli; uno a destra, colla lastra dell'inginocchiatoio intarsiata, che reca gli emblemi della pellegrina e le iniziali del nome di lei; l'altro a sinistra colle iniziali di Pier Maria ... Amava concentrarsi, il signore di Torrechiara; chiuso nel suo castello, chiuso nella sua camera d'oro, chiuso nella sua bussola, sempre chiuso, e non solo ... Peccato che non ci sia anche lei, per farmi gli onori della Camera d'oro! — Filippo Aldini levò gli occhi al soffitto, quasi invocando dal cielo un miracolo ...
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Il ponte del Paradiso (pagina 39)
di Anton Giulio Barrili (estratti)
... Scivolò dalle coltri, indossò la sua veste da mattina e passò nell'abbigliatoio, che separava la sua dalla camera del marito ... L'uscio era aperto senza rumore, e Livia entrò guardinga nella camera; inoltrandosi alla fioca luce della finestra, arrivò strisciando fino alla spalliera di un canapé, dove ella sapeva che suo marito usava gittare i suoi abiti ... Era quella? A buon conto la prese, e così lieve lieve com'era venuta, si ritrasse, strisciando sul molle tappeto, fino alla camera sua ... Livia rilesse il biglietto, per non dimenticarne una sillaba; poi lo ripose nella sua busta, e com'era andata una volta, così guardinga ritornò nella camera di suo marito; rimise la lettera al suo posto, mentre Raimondo seguitava a dormire, e si ridusse nella sua camera ... Indossava ancora la veste da camera, e non ci aveva neanche badato ...
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Il ponte del Paradiso (pagina 40)
di Anton Giulio Barrili (estratti)
... E se quell'altro si fosse destato? Se udendo il fruscìo delle carte, od altro lieve rumore nella camera di Livia, e imaginando ch'ella non dormisse più, fosse comparso là, dall'uscio dell'abbigliatolo, e l'avesse colta in sull'atto dell'amorosa lettura? Ebbene, comparisse pure, lo spettro della vendetta ... “Paron Nane„ aveva bussato due volte all'uscio della sua camera, discretamente la prima, più forte la seconda; finalmente, a rompergli l'alto sonno nella testa, era entrato, portando il vassoio del caffè, secondo l'ordine ricevuto ... Livia sentiva dalla sua camera la voce del vecchio servitore che riscuoteva Raimondo, e tosto quella di lui, che destato in soprassalto chiedeva: — È già l'ora? — Sono le sette, signor padrone; — rispondeva quell'altro ... Raimondo era entrato nell'abbigliatoio; Raimondo veniva ad aprir l'uscio della camera di lei; Raimondo appariva sulla soglia ...
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Il ponte del Paradiso (pagina 60)
di Anton Giulio Barrili (estratti)
... — Livia andò allora nella sua camera ... Infatti, al rumore de' suoi passi, Raimondo interruppe il suo doloroso colloquio colla mamma; schiuse l'uscio Iella camera ed apparve nel corridoio ... Ma tolse dalle mani del servitore la lettera, lo rimandò ai fatti suoi, e rientrò nella camera di sua madre ... Nel piccolo studio, ov'ella certamente aveva scritto, non c'era; nella camera da letto, nemmeno ... Perchè là, e non due camere più oltre, sul letto della signora? Il perchè era presto detto; la camera del signor Raimondo era più vicina all'anticamera: premeva al buon servitore di non isballottare più a lungo quella povera carne semiviva ...
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Il servitore di due padroni (pagina 11)
di Carlo Goldoni (estratti)
... La se comoda in quella camera, che adessadesso ghe mando in tola ... (I Camerieri portano nella camera indicata da Brighella tutto l'occorrente per preparare la tavola, con bicchieri, vino, pane ecc ... TRUFFALDINO (Col piatto in mano della minestra o della zuppa) La resta servida in camera, che porto in tola ... (entra in camera) BEATRICE Io vorrei meno spirito, e più attenzione ... (entra in camera) Scena quindicesima Un Cameriere con un piatto, poi Truffaldino, poi Florindo, poi Beatrice ed altri Camerieri CAMERIERI Quanto sta costui a venir a prendere il lesso? TRUFFALDINO (Dalla camera) Son qua, camerada; cossa me deu? CAMERIERI Ecco il lesso ... (s'incammina verso la camera di Beatrice) FLORINDO Dove si va? (l'incontra) TRUFFALDINO (Oh poveretto mi!) (da sé) FLORINDO Dove vai con quel piatto? TRUFFALDINO Metteva in tavola, signor ... (da sé; entra nell'altra camera in prospetto) (Truffaldino, entrato Florindo in camera, corre col piatto e lo porta a Beatrice) CAMERIERI (Torna con una vivanda) E sempre bisogna aspettarlo ... (chiama) TRUFFALDINO (Esce di camera di Beatrice) Son qua ... Presto, andè a parecchiar in quell'altra camera, che l'è arrivado quell'altro forestier; e portè la minestra subito ... (la porta in camera di Beatrice) (Camerieri passano e portano l'occorrente per preparare la tavola in camera di Florindo) TRUFFALDINO Bravi ... Oh se me riussisse de servir a tavola sti do patroni; mo la saria la gran bella cossa! (Camerieri escono dalla camera di Florindo e vanno verso la cucina) TRUFFALDINO Presto fioi, la menestra ... (Cameriere torna colla minestra per Florindo) TRUFFALDINO Dè qua a mi, che ghe la porterò mi; andè a parecchiar la roba per quell'altra camera ... (Leva la minestra di mano al Cameriere e la porta in camera di Florindo) CAMERIERI È curioso costui ... TRUFFALDINO (Esce di camera di Florindo) BEATRICE Truffaldino ... (dalla camera lo chiama) CAMERIERI Eh! servite il vostro padrone ... (entra in camera di Beatrice) (Camerieri portano il bollito per Florindo) CAMERIERI Date qui ... (lo prende; Camerieri partono) (Truffaldino esce di camera di Beatrice con i tondi sporchi) FLORINDO Truffaldino ... (dalla camera lo chiama forte) TRUFFALDINO Dè qua ... (Camerieri portano un piatto di polpette, lo danno al Cameriere e partono) CAMERIERI Lo porterei io in camera, ma non voglio aver che dire con costui ... (Truffaldino esce di camera di Florindo con i tondi sporchi) CAMERIERI Tenete, signor facendiere; portate queste polpette al vostro padrone ...
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Il servitore di due padroni (pagina 12)
di Carlo Goldoni (estratti)
... (esce dalla camera di Beatrice) CAMERIERI Portate questo bodino ... TRUFFALDINO (Torna in camera di Florindo) E cusì, coss'èlo sto negozio? (al Cameriere) CAMERIERI Questo è un bodino all'inglese ... (dalla camera lo chiama) TRUFFALDINO Vegno ... (lo chiama dalla sua camera) TRUFFALDINO Son qua ... (segue a mangiare) BEATRICE (Esce dalla sua camera e vede Truffaldino che mangia; gli dà un calcio e gli dice) Vieni a servire ... (torna nella sua camera) TRUFFALDINO (Mette il bodino in terra, ed entra in camera di Beatrice) FLORINDO (Esce dalla sua camera) Truffaldino ... (chiama) Dove diavolo è costui? TRUFFALDINO (Esce dalla camera di Beatrice) L'è qua ... (torna nella sua camera) TRUFFALDINO Subito ... (di camera di Florindo) CAMERIERI Tenete ...
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Il servitore di due padroni (pagina 14)
di Carlo Goldoni (estratti)
... Scena seconda Florindo nella sua camera, e detto ... (chiamandolo dalla camera) TRUFFALDINO O sia maledetto! El s'ha sveià ... (mette le robe a caso nei due bauli, e li serra) FLORINDO (Esce dalla sua stanza in veste da camera) Che cosa diavolo fai? (a Truffaldino) TRUFFALDINO Caro signor, no m'àla dito, che repulissa i pani? Era qua, che fava l'obbligo mio ... (apre il baule di Florindo, e gli dà il suo vestito nero; Florindo si fa levare la veste da camera, e si pone il vestito; poi, mettendo le mani in tasca, trova il ritratto) FLORINDO Che è questo? (meravigliandosi del ritratto) TRUFFALDINO (Oh diavolo! Ho falà ... (da sé, ed entra nella sua camera) Scena terza Truffaldino, poi Beatrice e Pantalone TRUFFALDINO Coss'è st'imbroio? L'è adolorà, el pianze, el se despera ... Orsù l'è mei, che torna a portar sti bauli in camera, e che me libera da un'altra seccatura compagna ...
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Intrichi d'amore (pagina 27)
di Torquato Tasso (estratti)
... LEONORA Entrar nella camera? PASQUINA Nella camera ... Adesso che il traditore è serrato in camera, secondo mi ha riferito Franceschetto, il colore sarà di sorte che il rosso del sangue coprirà il verde della loro lasciva speranza ... Ha permesso Iddio che Camillo sia stato chiuso in camera prima che venisse all'effetto, dunque non si deve punire l'affetto ... ALESSANDRO T'inganni: perchè ne gli eccessi gravi ed enormi si considera principalmente la mala volontà e il proposito cattivo col quale si va a delinquere; e se ben non segue l'effetto, bàstavi che solo con la sola in camera, accarezzandosi lascivamente insieme, son venuti a i baci ... LEANDRO Ohimè! CORNELIA Ditemi: chi è costui che v'imaginate? ALESSANDRO Il nome in particolare non possiamo saper noi; ma solo al presente si ritrova serrato dentro la camera vostra ...
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L'amore che torna (pagina 58)
di Guido da Verona (estratti)
... Rimaneva per lunghe ore nella sua camera, spesso con l'uscio aperto; la vedevo star seduta, in silenzio; talora camminar lentamente, in su, in giù, con un passo inerte, la fronte china, quasi uccidesse la noia di una mortale attesa ... Poi li portò nella sua camera, sempre in silenzio ... La seguii senza rispondere; aveva già fatti portare i bauli nella mia camera, e s'accinse a ...
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L'amore che torna (pagina 60)
di Guido da Verona (estratti)
... nella sua camera, chiuse l'uscio a chiave, ed intesi che si era lasciata cadere sul letto ... Non vidi che mobili vuoti, cassetti aperti, armadi sguerniti, qualche involto su le seggiole, qualche lembo di giornale a terra, e nel mezzo della camera i due bauli spalancati, che parevano sbadigliar di noia, come pigre bestie che si destassero da un polveroso letargo ... — Dove? — Nella mia camera ... Senza dirci nulla, entrambi andammo nella sua camera; ella si mise un cappello nero guernito di rose, coprendosi la faccia con un velo fitto, e s'appoggiò con il dosso alla specchiera dell'armadio per mettersi i guanti ...
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L'amore che torna (pagina 82)
di Guido da Verona (estratti)
... Una gioia fanciullesca empì le anime nostre quando c'incontrammo, ed a noi parve di trovare le delizie insolite nelle cose più semplici, come ad esempio quella di mangiar abbastanza male ad una tavola rusticamente imbandita, e passeggiare sotto un sole di canicola cercando affannosamente la frescura dei boschi e il refrigerio delle fontane, andandoci poi a rinchiudere in una camera di locanda, ove c'era un immenso letto di noce rôso dai tarli, con sopra, sulla parete, il quadro della Vergine Addolorata, che aveva tutto il seno aperto per ostentare un cuore d'inverosimile grandezza, cinto d'un'aureola e trafitto da una spada ... Era una camera linda, non senza un'ostentazione di lusso campagnolo, vasta, con mobili grandi, e v'erano — cosa orribile! — sul caminetto, ai lati d'una pendola ferma, due vasi di fiori modellati nella cera e protetti da una polverosa campana di vetro ... C'era in quella camera l'odor indefinibile del disabitato, dell'antico, l'odore dei quadri che ingialliscono su vecchi muri, dei mobili che scricchiolano quando appena si cammina, delle tende che hanno lasciato il lor colore ai venti di molte primavere, e quel silenzio che fa pensare agli amori dei tempi andati, agli imeni celebratisi nelle braccia di quel letto possente, — pensiero che potrebbe forse dar noia se fosse cosa recente, ma sollecita ed esalta invece, come tutte le cose che vengono da lontano ... La sua padronanza era sorprendente; aveva detto ella stessa all'albergatrice: — Conosco una camera della vostra locanda: voglio quella ... Oh, amori nella calda estate, mentre il sole avvampa l'arsa campagna e le cortine fan buia la camera, in un decrepito letto, con un'amante giovine! ...
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La trovatella di Milano (pagina 10)
di Carolina Invernizio (estratti)
... Salì difilato al suo appartamento, si tolse il cappello ed i guanti, si guardò allo specchio, sorrise con una contrazione nervosa, che mise allo scoperto i suoi denti bianchi ed acuti e deformò la sua bocca, poi si diresse verso la camera di Adriana ... Adriana aveva avuto il tempo di collocare Maria nel suo ricco spogliatoio, in modo che potesse vedere ed udire ciò che succedeva nella sua camera ... —Posso darvene le prove che ebbi da mio padre—disse freddamente—e che tengo nel cassetto del mio scrittoio, nella camera da letto ... Ritta in mezzo alla camera, stava
Maria, bianca come una morta, sublime d'indignazione, di collera ...
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La vita comincia domani (pagina 23)
di Guido da Verona (estratti)
... — Vai nella sua camera? — egli chiese ancora ... — Basta, basta! Poi entrambi sussultarono, avvertendo rumore da una camera vicina, che poteva essere quella del malato ... Egli rimase nel mezzo della camera, diritto, pronto, perchè udiva un passo avvicinarsi, un passo che gli era noto ... Si avanzò nella camera con un passo malfermo, poi tese l'índice verso l'uscio e disse: — Chiudi a chiave la porta, ti prego ... — Abbiamo tutto diviso fraternamente nella vita, come dividevamo insieme — ti ricordi? — nella nostra camera di studenti, su quel tavolino zoppo, le nostre povere cene ...
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La vita comincia domani (pagina 82)
di Guido da Verona (estratti)
... — Giorgio entrò nella mia camera e mi disse: — «Novella era qui ... — Dopo l'ho dovuto sollevare, portare nella sua camera, svestirlo, piegare gli abiti, comporlo naturalmente nel letto; poi sono venuto a chiamarti, là, nella tua stanza ... Ella rimase immobile, con gli occhi fissi, e rivide forse nella chiara camera funeraria il raggio lunare che vestiva il cadavere dal piede alla fronte, poltrendo su l'ampiezza del letto come un fascio di bianca elettricità ... Un lumino a olio bruciava tra il letto e la cuna spargendo per la camera un chiarore da presepio; ma la balia erasi levata e camminava in camicia, coi piedi scalzi, ninnando il pargolo su le sue braccia dai gomiti rotondi, e sempre cantilenava con una pazienza infinita: «Fai la ninna, fai la nanna ... E tranquilla si fermò nel mezzo della camera, gravando il corpo discinto sui calcagni piatti ...
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Le sottilissime astuzie di Bertoldo (pagina 5)
di Giulio Cesare Croce (estratti)
... Andò dunque Bertoldo e prese un secchio di latte e secretamente lo portò nella camera del Re e serrò tutte le finestre, ed era mezogiorno ed entrando il Re nella camera venne a urtare nel detto secchio di latte e lo roversò tutto, e poco vi mancò ch'ei non cadesse con la faccia per terra; onde tutto irato fece aprire i balconi e, vedendo quel latte sparso per terra ed esso avere urtato in quel secchio, cominciò a gridare, dicendo: RE Chi è stato colui che ha posto quel secchio di latte nella camera mia e ha serrato le finestre acciò ch'io v'urti dentro? BERTOLDO Sono stato quell'io, per provarti che il giorno è più bianco e più chiaro del latte, perché se il latte fosse stato più bianco del giorno egli t'avria fatto lume per la camera e non averesti urtato nel secchio, come hai fatto ...
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Marocco (pagina 4)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... Sto qualche volta lungo tempo a contemplare, dalla finestra della mia camera, un palmo di calzoncino color di sangue e una babuccia color giallo d’oro, che spuntano di dietro a un pilastro, giù nella piazzetta, e ci provo un piacere, che non ne posso staccar lo sguardo ... Portano un vestito della forma presso a poco d’una veste da camera, di vario colore, per lo più oscuro, stretto intorno alla vita da una fascia rossa; una berrettina nera; calzoni larghi che sporgono appena un palmo disotto alle falde, e le pantofole gialle ... Fra i ragazzi vi sono delle figurine gentili; ma quella specie di veste da camera in cui si fasciano, non s’addice alla età loro ...
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Piccolo mondo moderno (pagina 61)
di Antonio Fogazzaro (estratti)
... VI La camera di Piero metteva sul largo andito centrale dell'albergo in faccia a quella di Jeanne ... Trattenuto un momento sull'angusta scala da una cameriera che scendeva, non vide in quale camera fosse entrato e finse di sbagliare, aperse più di un uscio prima del buono, e brontolata una scusa, entrò rumorosamente nella camera propria ... Tosto udì rumore nella camera di Bassanelli ...
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Piccolo mondo moderno (pagina 70)
di Antonio Fogazzaro (estratti)
... In quale Ordine religioso intendeva egli entrare? Anzi, entrerebbe egli in un Ordine o disporrebbe liberamente la sua vita? Come? Quando? Finalmente si alzarono ambedue, uscirono insieme dalla camera ... " I fiori delle montagne lontane rimasero nella camera dell'alcova, tristi e deserti come la donna che aveva loro spirato in segreto il suo cupo affanno ... Così tanti anni prima, in quella stessa camera dell'alcova, si era infuso a recisi moribondi fiori l'affanno cupo di Luisa ... Don Giuseppe lo lesse, comprese, non mostrò meraviglia, si fece accompagnare nella camera dove Piero aveva dormito ... Ambedue le finestre erano aperte, la pace del lago e delle montagne entrava nella camera vuota ...
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Romanzo d'una signorina per bene (pagina 20)
di Anna Vertua Gentile (estratti)
... Si dovette accendere la lucerna, che di sotto al paralume d'un verde cupo, spandeva per la camera una luce smorta ... Il vecchio Bortolo non volle a nessun costo lasciare la camera ... Nel silenzio della camera, giungeva il fragore della furia marina; certi ululati, e gemiti e urli; voci sovrumane di minaccia, scoppi di collera ... Aperse gli occhi, lo guardò; forse lo riconobbe e disse con un filo di voce, che si sentiva a pena: «Se muoio, papà avrà il poco che ho!… Al sorgere del sole, che mandava per le gelosie chiuse, la sua luce a strisce su 'l pavimento, illuminando la camera mitamente, la povera fanciulla girò in torno gli occhi con coscienza di sè ...
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