Libri bocca
Libri su bocca, con la parola bocca
Decameron (pagina 130)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... E avendo Nicostrato due fanciulli datigli da' padri loro acciò che in casa sua, però che gentili uomini erano, apparassono alcun costume, de' quali quando Nicostrato mangiava l'uno gli tagliava innanzi e l'altro gli dava bere, fattigli chiamare ammenduni fece lor vedere che la bocca putiva loro e ammaestrogli che, quando a Nicostrato servissono, tira sono il capo indietro il più che potessono né questo mai dicessono a persona ... Questo non t'avien per altro se non che la bocca ti pute fieramente, e non so qual si sia la cagione per ciò che ciò non soleva essere; e questa è bruttissima cosa avendo tu a usare co' gentili uomini, e per ciò si vorrebe veder modo da curarla ... ” Disse allora Nicostrato: “Che potrebbe ciò essere? avrei io in bocca dente niuno guasto?” A cui Lidia disse: “Forse che sì”; e menatolo a una finestra, gli fece aprire la bocca, e poscia che ella ebbe d'una parte e d'altra riguardato disse: “O Nicostrato, e come il puoi tu tanto aver patito? Tu n'hai uno da questa parte il quale, per quello che mi paia, non solamente è magagnato ma egli è tutto fracido, e fermamente, se tu il terrai guari in bocca, egli guasterà quegli che son dallato: per che io ti consiglierei che tu il ne cacciassi fuori prima che l'opera andasse più innanzi ... ” Fattisi adunque venire i ferri da tal servigio e mandato fuori della camera ogni persona, solamente seco la Lusca ritenne; e dentro serratesi, fecero distender Nicostrato sopra un desco, e messegli le tanaglie in bocca e preso uno de' denti suoi, quantunque egli forte per dolor gridasse, tenuto fermamente dall'una, fu dall'altra per viva forza un dente tirato fuori; e quel serbatosi e presone un altro il quale sconciamente magagnato Lidia aveva in mano, a lui doloroso e quasi mezzo morto il mostrarono, dicendo: “Vedi quello ...
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Decameron (pagina 141)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Calandrino prestamente la si gittò in bocca e cominciò a masticare, ma sì tosto come la lingua sentì l'aloè, così Calandrino, non potendo l'amaritudine sostenere, la sputò fuori ... Quivi ciascun guatava nel viso l'uno all'altro per veder chi la sua sputasse; e non avendo Bruno ancora compiuto di darle, non faccendo sembiante d'intendere a ciò, s'udì dir dietro: “Eia, Calandrino, che vuol dir questo?” per che prestamente rivolto e veduto che Calandrino la sua aveva sputata, disse: “Aspettati, forse che alcuna altra cosa gliele fece sputare: tenne un'altra”; e presa la seconda, gliele mise in bocca e fornì di dare l'altre che a dare avea ... Calandrino, se la prima gli era paruta amara, questa gli parve amarissima: ma pur vergognandosi di sputarla, alquanto masticandola la tenne in bocca, e tenendola cominciò a gittar le lagrime che parevan nocciuole sì eran grosse; e ultimamente, non potendo più, la gittò fuori come la prima aveva fatto ...
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Il benefattore (pagina 8)
di Luigi Capuana (estratti)
... Intanto, passeggiando su e giù, faceva i suoi esercizi respiratorii turando con un dito una delle narici, aspirando forte e respirando a bocca chiusa; turandosi l'altra narice e riprendendo ad aspirare e a respirare a bocca chiusa ... Una bestemmia inglese gli sfuggì di bocca, e tese i pugni minacciando, quasi potesse esser visto da coloro ...
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L'amore che torna (pagina 5)
di Guido da Verona (estratti)
... Mi chinai su la sua bocca, per baciarla, e non osando ancora, mi indugiai a respirare nel suo respiro, a vivere nel cerchio della sua vita, con tale un turbamento che dovetti chiudere gli occhi ... Tace, mi fissa; tace, contempla il fuoco; erra per la sua bocca un'espressione indefinibile di tristezza, poi si copre la faccia con i due palmi, forse perchè nasce in lei, come in me, senza volerlo, un bisogno irresistibile di pianto ... Abbraccia tutti i fiori con un gesto largo e dice: — Belli! Poi, di sùbito, volgendosi a me, con la bocca schernevole: — Come sta la vostra fidanzata? — La mia ...
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L'amore che torna (pagina 78)
di Guido da Verona (estratti)
... Allora le date un bacio su la bocca, traverso il velo; d'inverno la veletta è umida; quell'umidore vi piace, sa di fresco e di buon profumo ... È il primo bacio su la bocca nella casa del peccato, il primo sapore della colpa, dopo quel bacio casto e compunto che le fu dato quando mise il piede oltre la soglia, in segno di rispettosa ospitalità ... Ella ride, rovescia il capo all'indietro ed offre la bocca ... Poi due grandi occhi m'apparvero, da tutti gli altri dissimili che nella vita guardai, limpidi e pure incomprensibili, che avevano l'irrealità delle cose lontane, e, leggeri come farfalle, mutando luogo, da tutt'intorno mi guardavano, venivano fin vicino alla mia bocca, socchiudendo le oscure palpebre, per lasciarsi baciare ...
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L'arte di prender marito (pagina 11)
di Paolo Mantegazza (estratti)
... Il fumo ora era azzurro, ora era bianco; ma mutando colore non cessava di esser molesto, insopportabile e ci entrava negli occhi per farli lacrimare, nella bocca per farci tossire ... L'uomo brontolone ha l'amaro in bocca e convien che sputi ... Se gli metti dello zucchero in bocca, anche lo zucchero divien tossico; perchè il suo amaro è come quello del chinino, che è profondo ed è eterno ... E se gli chiudi la bocca, perchè non sputi, la saliva amara gli si accumula in bocca e gli fa groppo alla gola e allora, poveri noi, invece di uno sputo, avremo una mitraglia di tutti gli escrementi morali, che secerne un fegato itterico, un cervello malazzato ...
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La vita comincia domani (pagina 6)
di Guido da Verona (estratti)
... Il respiro della sua bocca, poichè aveva il sapore medesimo della sua carne, parvegli che fosse un bacio ... Ella nervosamente gli posò le mani su le spalle: — Che hai? Perchè mi sfuggi? Allora, d'improvviso, l'attrasse nelle sue braccia, se la strinse al cuore con una specie d'amor convulso, affondando la bocca nel tepore del suo collo, nel principio della sua nudità ... — Perchè mi sfuggi? — domandò ancora, ma contro la sua bocca ... Ora la sua passione la transfigurava in una bellezza più che umana, e questa offerta di martirio pareva, su la sua bocca, semplice ...
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La vita comincia domani (pagina 32)
di Guido da Verona (estratti)
... Allora subitamente si sovvenne de' suoi dolci capelli, della sua tepida bocca lasciva, degli occhi suoi, non timidi e non forti, che parevano continuamente mutar colore, soffrendo quasi la gioia di una contenuta voluttà; si risovvenne delle sue bianche spalle, che tramandavan l'odore d'una soavissima cipria e parevan simili a grandi ventagli sparsi di rugiada scintillante ... L'afferrò per le braccia, impaurita: — Che hai? Che hai? Egli volle sorridere, ma la sua bocca si contorse in una smorfia, e tacque ... Ma ora, come gli pareva strano aver dinanzi un testimone! Come diversamente suonava la parola «morte», nel passare come un'eco dentro il proprio silenzio interiore, o nel doverla comunicare con la bocca, in forma d'annunzio irreparabile, ad un orecchio che l'ascolti! «Morte ... E sentiva con gioia le mani dell'amante farle un nodo quasi doloroso fra le cedevoli spalle, mentre, con la faccia rovesciata sotto il calore della sua bocca, si sentiva percorrere dal suo respiro come da un maraviglioso bacio ... Ma egli stava muto; aveva un non so che di crudele su gli orli della bocca, nel riso che gli scopriva i denti lucentissimi ...
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La vita comincia domani (pagina 34)
di Guido da Verona (estratti)
... Una bocca, non la sua propria bocca, nascostamente in lei rideva, ma d'un riso involontario; questa esultanza temuta invadeva l'emisfero notturno, percorreva la materia come un'oscillazione lucida, fiammeggiava nell'ombra, cantava nel silenzio, volava nell'infinito, fra le stelle, come un turbinìo di polvere d'oro ... Questa coscienza divenne così forte in lui, che ad un certo momento premeditò d'assoggettarla ad un amplesso, perchè una comunione anche fisica fosse tra loro in quell'attimo di spasimo e di terrore, quand'egli, tenendola fra le braccia, palpitante, come nella stessa prigione del suo delitto, le direbbe su l'orlo della bocca, nell'umido bacio più ansante, le direbbe nel fuoco del piacere, così da insozzarla per sempre, le direbbe in guisa ch'ella dovesse o morirne o riderne, «ch'egli stesso, proprio da sè, con la sua mano, volontariamente, lo aveva ucciso ... Non vederla, non udirla, recidere i sensi bisognava, per non cadere in lei come in un vortice senza fondo, per non amare al di là d'ogni cosa la sua dolce bocca umida, i suoi labbri cosparsi di peccato ...
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La vita comincia domani (pagina 35)
di Guido da Verona (estratti)
... Nell'assedio d'un tal pensiero, subitamente l'attrasse, quasi per custodirla; e furon così vicini ad un bacio ch'egli sentì su le labbra il calore della sua bocca ... Allora l'immagine del morto le assediò il pensiero, e lo vide, steso ma calmo: appena appena un po' di saliva agli angoli della bocca, un po' di gonfiore nelle palpebre chiuse ... Questa visione le fece comprendere ch'ella pure non lo amava, poichè, nel guardarlo, più che il dolore poteva in lei un senso di raccapriccio fisico, nel quale involontariamente si rammentava d'essere stata baciata da quella bocca ... La luce azzurra gli metteva intorno alla fronte, lungo le radici dei capelli, una specie di scintillamento; dal suo viso pareva trasudasse un umor luccicante; un fiotto di saliva faceva due piccoli grumi agli angoli della bocca; il labbro superiore avanzava su l'altro, dando alla fisionomia del morto un non so che di camuso ...
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La vita comincia domani (pagina 37)
di Guido da Verona (estratti)
... Prese la caraffa, il bicchiere, lo riempì fino all'orlo, poi, stillante, lo porse alla sua bocca ... — No, bevi, — ella fece, prendendogli la mano che teneva il bicchiere e spingendola verso la sua bocca ... Subitamente egli serrò le braccia intorno alle sue reni e l'attrasse, alzando la bocca verso la bocca di lei, che lo cercava ... Poi gli prese la faccia tra i palmi, e, quasi per soffocare ogni parola, su la bocca, affannosamente, lo baciò ...
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La vita comincia domani (pagina 77)
di Guido da Verona (estratti)
... Eran presso e lontani, solo divisi da una fragile parete; facevan quasi uno sforzo mentale per allontanarsi ancor più; ma provavano tuttavia la sensazione che l'ombra li tenesse avvinti, bocca su bocca, mortalmente, implacabilmente avvinti, in un amplesso che li stremava d'ebbrezza e di terrore ... Sì, avrebbe voluto, dal suo cuore di sorella, e nonostante la presenza dell'altro, mandargli un timido saluto, profferire per lui una dolce parola, toccarlo con una carezza lieve, posare la bocca su la sua fronte che non ricordava più ... — «Vedi?» — gli disse mentalmente, con un riso che non saliva sino alla bocca ...
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La vita comincia domani (pagina 79)
di Guido da Verona (estratti)
... Ella non comprese la sua domanda, oppure non volle interamente comprenderla; ma gli si annodò contro la spalla, con un movimento femineo, rovesciando il capo all'indietro per fargli vedere che la sua bocca rideva ... S'eran fermati nel folto; invece di rispondere gli tendeva la bocca rossa, gli occhi innamorati, la sua turgida gola bianca di cipria, stringendolo così forte nelle sue braccia ch'egli doveva da ogni fibra udirsi rispondere: — Sì! — Allora ódimi — egli disse, pallido in verità come la morte: — bisogna che tu sappia una cosa, perchè non posso più conoscerla io solo ... Quante volte la parola rivelatrice gli era venuta su l'orlo della bocca! ... Così la teneva, da sentirne contro la persona tutto il corpo discinto; così la teneva, da immergere la bocca ne' suoi caldi e pesanti seni; così da stordirsi nel profumo del suo respiro ...
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La vita comincia domani (pagina 80)
di Guido da Verona (estratti)
... Allora gli disfece la cravatta, e col braccio nudo gli ricinse il collo, attraendolo in modo che la bocca dell'amante s'immerse nella sua gola ... Irritata, s'aggrappò alle sue spalle, si torse, affondando il capo nel cuscino, sollevando il grembo, tendendo alla sua bocca l'àpice dei seni erti ... Ma con ira egli divelse da quel bacio la sua bocca ansante, sollevò il corpo su le due braccia tese: gli occhi suoi bruciavano di febbre, il suo viso era terribilmente contraffatto, i suoi polsi tremavano ... Ella si rovesciò indietro, abbandonata, con un semiriso d'affanno e di piacere su la bocca; lo guardava traverso il vapore de' suoi occhi sperduti, senza ben comprendere quel che l'amante le diceva ... non sarai più mia! Balbettava queste parole, curvo sulla bocca di lei, quasi piangendo, e le serrava il collo con i polsi, nei quali sentiva battere la veemenza del dolore che pativa ... Poi fece una riflessione veramente futile, e cioè che quello stelo aveva un sapor brusco, dissimile dal profumo della rosa, e che inacidiva la sua bocca leggermente, come il sapore d'un frutto acerbo ...
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Mastro don Gesualdo (pagina 6)
di Giovanni Verga (estratti)
... Don Diego, cadaverico, col fazzoletto sulla bocca per frenare la tosse, continuava a balbettare soffocato delle parole senza senso ... La baronessa, infine, si asciugò gli occhi, e sospirò rivolta al crocifisso: - Sia fatta la volontà di Dio! Anche voi, cugino Trao, dovete aver la bocca amara! Che volete? Tocca a noi che abbiamo il peso della casa sulle spalle! ... Dio sa se della mia pelle ho fatto scarpe, dalla mattina alla sera! se mi son levato il pan di bocca per amore della roba! ... - Vedete quel che ci vuole a guadagnare un tarì a salma, con Pirtuso e tutti gli altri! Se ho lavorato anch'io tutta la vita, e mi son tolto il pan di bocca, per amore della casa, intendo che mia nuora vi abbia a portare la sua dote anch'essa ...
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Mastro don Gesualdo (pagina 45)
di Giovanni Verga (estratti)
... E tornò a discorrere col Ciolla, più affabile del consueto, per cavargli di bocca quel che aveva da dire ... La baronessa era tornata sul balcone a prendere aria, senza dargli retta, per cavargli di bocca il rimanente ... Meglio! meglio! Rosaria, tornando di sopra, vide la padrona in uno stato spaventevole, frugando nei cassetti e negli armadi, colle mani che non trovavano nulla, gli occhi che non ci vedevano, la schiuma alla bocca, vestendosi in tutta fretta per andare al battesimo del cugino Motta ... Seduto a tavola - stava mangiando un baccone - gli disse di no, levando in su il fiasco che aveva alla bocca ...
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Mastro don Gesualdo (pagina 60)
di Giovanni Verga (estratti)
... Allora egli si voltò infuriato contro di lei, con le mani in aria, la bocca spalancata ... Il discorso gli morì in bocca dinanzi al viso pallido e agli occhi stralunati coi quali lo guardava la figliuola ... Ciò che volete togliere di bocca a questi innocenti, c'è già chi se lo mangia alla vostra barba! Andate a vedere, la sera, sotto le vostre finestre, che passeggio! ... Speranza se ne andò da una parte ancora sbraitando, e don Gesualdo dall'altra, colla bocca amara, tormentato anche da quell'altra pulce che la sorella gli aveva messo nell'orecchio ... A prendere il fresco per l'estate? T'insegno io a contar le stelle! Non m'hai visto ancora uscir dai gangheri! Gliel'insegno io a passeggiar di sera sotto le mie finestre, a certi cavalieri! Un fracco di legnate, se l'incontro! M'hai visto finora colla bocca dolce; ma adesso ti fo vedere anche l'amaro! Ti faccio arar diritto, come tiro l'aratro io! Da quel giorno ci fu un casa del diavolo, mattina e sera ...
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Mastro don Gesualdo (pagina 79)
di Giovanni Verga (estratti)
... addirittura, con tanto di barba e di soprabitone, vi squadrava dall'alto al basso, accigliato, se per disgrazia avevate una faccia che non lo persuadesse, e vi gridava dietro dal suo gabbione: - C'è lo stoino per pulirsi le scarpe! - Un esercito di mangiapane, staffieri e camerieri, che sbadigliavano a bocca chiusa, camminavano in punta di piedi, e vi servivano senza dire una parola o fare un passo di più, con tanta degnazione da farvene passar la voglia ... Il duca, per fortuna, lo tolse d'impiccio, dicendo ad Isabella, dopo il caffè, col sigaro in bocca e il capo appoggiato alla spalliera del seggiolone: - Mia cara, d'oggi innanzi credo che sarebbe meglio far servire papà nelle sue stanze ... Don Gesualdo si sentì morire il sorriso in bocca ... I cocchieri poi, degli altri pezzi grossi, stavano a guardare, col sigaro in bocca e le mani nelle tasche delle giacchette attillate, discorrendo di tanto in tanto col guardaportone che veniva dal suo casotto a fare una fumatina, accennando con dei segni e dei versacci alle cameriere che si vedevano passare dietro le invetriate dei balconi, oppure facevano capolino provocanti, sfacciate, a buttar giù delle parolacce e delle risate di male femmine con certi visi da Madonna ... Don Gesualdo pensava intanto quanti bei denari dovevano scorrere per quelle mani; tutta quella gente che mangiava e beveva alle spalle di sua figlia, sulla dote che egli le aveva dato, su l'Àlia e su Donninga, le belle terre che aveva covato cogli occhi tanto tempo, sera e mattina, e misurato col desiderio, e sognato la notte, e acquistato palmo a palmo, giorno per giorno, togliendosi il pane di bocca: le povere terre nude che bisognava arare e seminare; i mulini, le case, i magazzini che aveva fabbricato con tanti stenti, con tanti sacrifici, un sasso dopo l'altro ... Chi avrebbe potuto difendere la sua roba dopo la sua morte, ahimé, povera roba! Chi sapeva quel che era costata? Il signor duca, lui, quando usciva di casa, a testa alta, col sigaro in bocca e il pomo del bastoncino nella tasca del pastrano, fermavasi appena a dare un'occhiata ai suoi cavalli, ossequiato come il Santissimo Sagramento, le finestre si chiudevano in fretta, ciascuno correva al suo posto, tutti a capo scoperto, il guardaportone col berretto gallonato in mano, ritto dinanzi alla sua vetrina, gli stallieri immobili accanto alla groppa delle loro bestie, colla striglia appoggiata all'anca, il cocchiere maggiore, un signorone, piegato in due a passare la rivista e prendere gli ordini: una commedia che durava cinque minuti ...
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Rinaldo (pagina 22)
di Torquato Tasso (estratti)
... Canto ottavo 1 Già svegliata l'Aurora al dolce canto de' lascivetti augei vaga sorgea, e con le rosee mani il fosco manto de la notte squarciava e dissolvea; i suoi tesori vagheggiando intanto, l'aria, l'acqua, il terren lieto ridea, e giù versava dal bel volto il cielo, formato in perle, il matutino gielo; 2 quando i guerrier, lasciato il pigro letto, vestir le membra di lucente acciaro, e 'n compagnia del nobil drappelletto a rimirar quei bei ritratti andaro, ché brama ognun di lor che gli sia detto di quelli eroi futuri il nome chiaro; de' quai, ciò ch'ebbe Alba di dire in uso, di bocca in bocca poi s'era diffuso ... 3 Così di bocca in bocca era discesa di quei cortesi eroi l'istoria vera, ch'Euridice l'aveva anch'ella intesa e render ne sapea notizia intera; onde per appagar la brama accesa, che di par giva in quella coppia altera, or ne' ritratti, or ne' suoi volti fisse le luci avendo, al fin così le disse: 4 — Dei duo che là su stanno, a cui lucente porpora sacra il sacro capo adorna, questi Ippolito fia, da l'Occidente noto sin dove il sol nasce ed aggiorna, Ercol Gonzaga quel, ch'unitamente potranno a l'eresia fiaccar le corna, ed atti ad alte imprese, a grave pondo regger insieme con la Chiesa il mondo ...
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