Libri bertoldo
Libri su bertoldo, con la parola bertoldo
Le sottilissime astuzie di Bertoldo
di Giulio Cesare Croce (estratti)
... Nel tempo che il Re Alboino, Re dei Longobardi si era insignorito quasi di tutta Italia, tenendo il seggio reggale nella bella città di Verona, capitò nella sua corte un villano, chiamato per nome Bertoldo, il qual era uomo difforme e di bruttissimo aspetto; ma dove mancava la formosità della persona, suppliva la vivacità dell'ingegno: onde era molto arguto e pronto nelle risposte, e oltre l'acutezza dell'ingegno, anco era astuto, malizioso e tristo di natura ... Fattezze di Bertoldo ... Audacia di Bertoldo ... Passò dunque Bertoldo per mezo a tutti quei signori e baroni, ch'erano innanzi al Re, senza cavarsi il cappello né fare atto alcuno di riverenza e andò di posta a sedere appresso il Re, il quale, come quello che era benigno di natura e che ancora si dilettava di facezie, s'imaginò che costui fosse qualche stravagante umore, essendo che la natura suole spesse volte infondere in simili corpi mostruosi certe doti particolari che a tutti non è così larga donatrice; onde, senza punto alterarsi, lo cominciò piacevolmente ad interrogare, dicendo: Ragionamento fra il Re e Bertoldo ... RE Chi sei tu, quando nascesti e di che parte sei? BERTOLDO Io son uomo, nacqui quando mia madre mi fece e il mio paese è in questo mondo ... RE Chi sono gli ascendenti e descendenti tuoi? BERTOLDO I fagiuoli, i quali bollendo al fuoco vanno ascendendo e descendendo su e giù per la pignatta ... RE Hai tu padre, madre, fratelli e sorelle? BERTOLDO Ho padre, madre, fratelli e sorelle, ma sono tutti morti ... RE Come gli hai tu, se sono tutti morti? BERTOLDO Quando mi parti da casa io gli lasciai che tutti dormivano e per questo io dico a te che tutti sono morti; perché, da uno che dorme ad uno che sia morto io faccio poca differenza, essendo che il sonno si chiama fratello della morte ... RE Qual è la più veloce cosa che sia? BERTOLDO Il pensiero ... RE Qual è il miglior vino che sia? BERTOLDO Quello che si beve a casa d'altri ... RE Qual è quel mare che non s'empie mai? BERTOLDO L'ingordigia dell'uomo avaro ... RE Qual è la più brutta cosa che sia in un giovane? BERTOLDO La disubidienza ... RE Qual è la più brutta cosa che sia in un vecchio? BERTOLDO La lascivia ... RE Qual è la più brutta cosa che sia in un mercante? BERTOLDO La bugia ... RE Qual è quella gatta che dinanzi ti lecca e di dietro ti sgraffa? BERTOLDO La puttana ... RE Qual è il più gran fuoco che sia in casa? BERTOLDO La mala lingua del servitore ... RE Qual è il più gran pazzo che sia? BERTOLDO Colui che si tiene il più savio ... RE Quali sono le infermità incurabili? BERTOLDO La pazzia, il cancaro e i debiti ... RE Qual è quel figlio ch'abbrugia la lingua a sua madre? BERTOLDO Lo stuppino della lucerna ... RE Come faresti a portarmi dell'acqua in un crivello e non la spandere? BERTOLDO Aspettarei al tempo del ghiaccio, e poi te la porterei ... RE Quali sono quelle cose che l'uomo le cerca e non le vorria trovare? BERTOLDO I pedocchi nella camiscia, i calcagni rotti e il necessario brutto ... RE Come faresti a pigliar un lepre senza cane? BERTOLDO Aspettarei che fosse cotto e poi lo pigliarei ... BERTOLDO E tu saresti un bello umore, se non rangiasti ... BERTOLDO Chi non ha del suo non può darne ad altri ... RE Perché non ti poss'io dare tutto quello che tu brami? BERTOLDO Io vado cercando felicità, e tu non l'hai; e però non puoi darla a me ... RE Non son io dunque felice, sedendo sopra questo alto seggio, come io faccio? BERTOLDO Colui che più in alto siede, sta più in pericolo di cadere al basso e precipitarsi ... BERTOLDO Anco i formiconi stanno attorno al sorbo e gli rodono la scorza ... BERTOLDO Tu dici la verità, ma io ne veggio molte oscurate dall'adulazione ... RE Orsù, vuoi tu diventare uomo di corte? BERTOLDO Non deve cercar di legarsi colui che si trova in libertà ... RE Chi t'ha mosso dunque a venir qua? BERTOLDO Il creder io che un re fosse più grande di statura degli altri uomini dieci o dodeci piedi, e che esso avanzasse sopra tutti come avanzano i campanili sopra tutte le case; ma io veggio che tu sei un uomo ordinario come gli altri, se ben sei re ... Ma chi t'induce a fare questi ragionamenti? BERTOLDO L'asino del tuo fattore ... RE Che cosa ha da fare l'asino del mio fattore con la grandezza della mia corte? BERTOLDO Prima che fosti tu, né manco la tua corte, l'asino aveva raggiato quattro mill'anni innanzi ... BERTOLDO Le risa abondano sempre nella bocca de' pazzi ... BERTOLDO La mia natura dà così ... BERTOLDO Io anderò, ma avertisci che le mosche hanno questa natura, che se bene sono cacciate via, ritornano ancora: però se tu mi farai cacciar via, io tornerò di nuovo ad insidiarti ... Astuzia di Bertoldo ... Partissi dunque Bertoldo, e andatosene a casa e pigliato uno asino vecchio, ch'egli aveva, tutto scorticato sulla schiena e sui fianchi e mezo mangiato dalle mosche, e montatovi sopra, tornò di nuovo alla corte del Re accompagnato da un milione di mosche e di tafani che tutti insieme facevano un nuvolo grande, sì che a pena si vedeva, e gionto avanti al Re, disse: BERTOLDO Eccomi, o Re, tornato a te ... RE Non ti diss'io che, se tu non tornavi a me come mosca, ch'io ti farei gettar via il capo dal busto? BERTOLDO Le mosche non vanno elleno sopra le carogne? RE Sì, ...
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Le sottilissime astuzie di Bertoldo (pagina 2)
di Giulio Cesare Croce (estratti)
... BERTOLDO Or eccomi tornato sopra una carogna scorticata e tutta carica di mosche, come tu vedi, che quasi l'hanno mangiata tutta e me insieme ancora: onde mi tengo aver servato quel tanto che io di far promissi ... BERTOLDO Non mangia colui che ancora non ha finito l'opera ... RE Perché, hai tu forse altro da dire? BERTOLDO Io non ho ancora incominciato ... BERTOLDO Io mi ritiro, ma guarda a dare la sentenza giusta ... Bertoldo ridendo di tal sentenza, dice: BERTOLDO Questa non è buona cognizione, o Re ... RE Perché non è buona cognizione? BERTOLDO Tu credi dunque alle lagrime delle donne? RE Perché non vuoi tu ch'io gli creda? BERTOLDO Or non sai tu che il suo pianto è un inganno? e che ogni cosa ch'esse fanno o dicono è l'istesso, però ch'esse piangono con gli occhi e ridono con il cuore; ti sospirano dinanzi, poi ti burlano di dietro, parlano al contrario di quello ch'esse pensano, e pensano al contrario di quello ch'esse parlano; però il versare delle lagrime loro, lo sbattersi, la mutazione della faccia, tutte sono fraudi, inganni e tradimenti che gli scorrono per la mente per adempire i loro ingordi e insaziabili desiderii ... BERTOLDO Veramente si vede che tu ami molto le donne, e però hai fatto sì bella spiegata di parole in lode loro ... BERTOLDO Orsù, a rivederci domani ... Così, essendo sera, il Re si ritirò nelle sue stanze e Bertoldo, dopo aver cenato, andò a dormire alla stalla per quella notte, andando fantasticando fra sé di trovar strada acciò che il Re cantasse alla roversa di quanto avea detto in lode delle donne; e, avendo pensato una nuova astuzia, si pose a dormire, aspettando il giorno per porla in essecuzione ... Astuzia di Bertoldo ... Venuta la mattina, Bertoldo si levò dalla paglia e andò a trovare quella femina alla quale il Re aveva data la sentenza in favore e gli disse: BERTOLDO Tu non sai quello che ha determinato il Re? AURELIA Io non so nulla se tu non me lo dici ... BERTOLDO Egli ha commesso che lo specchio sia spezzato, com'ei disse, e dato la metà a quell'altra perché ella si è appellata della sentenza; onde il Re, per non udire più querelle, vuole, col dividerlo, sodisfare all'una e all'altra ... AURELIA Come che il Re ha determinato che il mio specchio sia spezzato, se di già egli ha sentenziato ch'esso mi sia restituito sano e intiero? Oh, che tu mi burli, va' via! BERTOLDO Io non ti burlo, certo; che gliel'ho udito dire con la sua propria bocca ... Oh misera me! Pur converrà ch'io ti veggia rotto in mille pezzi, caro il mio specchio, uh, uh! BERTOLDO Il ciel volesse che non vi fusse di peggio ... AURELIA E che cosa vi può essere di peggio per me che questo? BERTOLDO Egli ha ordinato una legge che ogni uomo debba prendere sette mogli ...
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Le sottilissime astuzie di Bertoldo (pagina 3)
di Giulio Cesare Croce (estratti)
... questa che gli è saltata nel capo? BERTOLDO Io non ti so dire altro, e t'ho detto tutto quello che a lui ho udito dire; a voi donne sta il diffendervi, prima che il male vada più avanti ... Partito Bertoldo, Aurelia credendosi che ciò fusse la verità, subito andò a trovare le sue vicine e gli fece palese quel tanto che da Bertoldo aveva udito; le quali, udendo tal cosa, entrarono in tanta smania e in tanta furia che gettavano fuoco per tutto; e in meno d'un'ora si sparse tal nuova per tutta la città; onde si raccolsero insieme più di due milla femine, le quali, avendo discorso gran pezzo sopra tal fatto, si risolsero alla fine di andar a trovar il Re e quivi alla sua presenza gridar tanto e far tanto romore, che esso, vinto dalla loro importunità, si risolvesse a fare che la legge da lui nuovamente imposta non andasse più avanti ... Il Re va in colera con le donne e Bertoldo gode ... Partite le donne e quietatosi alquanto il Re, Bertoldo ch'era stato in disparte ad ascoltar il tutto, essendogli riuscito il suo disegno, si fece, ridendo, innanzi al Re e gli disse: BERTOLDO Che dici, o Re? Non ti diss'io che prima che tu andasti a letto il giorno d'oggi tu leggeresti il libro alla roversa di questo che ieri dicesti in lode delle donne? Or vedi, ch'elle ti hanno chiarito ... O che mal seme, o che crudel razza! BERTOLDO Tu sai i patti che sono fra te e me ... BERTOLDO Non ponno capire quattro natiche in un istesso seggio ... BERTOLDO Né amore, né signoria non vuol compagnia; però governa pur tu, che sei Signore ... BERTOLDO Tu l'hai indovinato alla prima e non mi puoi castigare altrimente perch'io mi son ingegnato per adempire quanto avea promesso di fare ... RE Orsù, poiché questa è stata tua invenzione, io ti perdono; ma come hai tu ordita questa diavoleria? BERTOLDO Io sono andato a trovar colei alla quale tu concedesti lo specchio e gli ho dato ad intendere che tu volevi di nuovo farlo spezzare e darne la metà alla sua avversaria, e di più che tu avevi ordinato che ogn'uomo pigliasse sette mogli e perciò costei aveva radunato così gran numero di femine insieme e hanno fatto lo schiamazzo che tu hai sentito ... BERTOLDO Io non toccherò più le corde di questa cittera, ma attenderemo ad altro e saremo amici ... BERTOLDO Ancora, l'acqua cheta e l'uomo che tace, non mi piace ... La Regina manda a domandar Bertoldo al Re, perché lo vuol vedere ... Mentre ragionavano così famigliarmente il Re e Bertoldo, gionse un messo da parte della Regina, il qual disse al Re come la Regina desiderava di vedere Bertoldo, pregando sua Maestà a mandarglielo; e perché ella aveva inteso che costui si pigliava spasso di burlar le donne, aveva fatto pensiero di farlo bastonare ben bene; onde il Re, udito la dimanda della Regina, volto a Bertoldo, gli disse: RE La Regina ha mandato a domandarti ... BERTOLDO Tanto per male, quanto per bene si portano le ambasciate ...
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Le sottilissime astuzie di Bertoldo (pagina 4)
di Giulio Cesare Croce (estratti)
... BERTOLDO Il riso della corte non si confà con quello della villa ... BERTOLDO La donna irata, la fiamma impicciata e la padella forata son di gran danno in casa ... BERTOLDO Il gambaro spesse volte salta fuora della padella per salvarsi, e si trova nelle bragie ... BERTOLDO Sotto la scuffia bianca spesso vi sta la tigna ascosa ... BERTOLDO Mal si può destricare, quando i capi sono avviluppati ... BERTOLDO Non si può combattere contra più forti di sé ... BERTOLDO Al buon confortatore non duole il capo ... RE Temi tu forsi che la Regina ti facci dispiacere? BERTOLDO Donna iraconda, mar senza sponda ... BERTOLDO In ultimo se ne dirà, e tal ride che piangerà ... Bertoldo è condotto dalla Regina ... Così Bertoldo fu condotto dalla Regina, la quale avendo inteso, come vi dissi, la burla fatta a quelle donne il giorno innanzi, aveva fatto preparare alquanti bastoni e commesso alle sue donne che, serratolo in una camera, gli sbattessero ben bene la polvere di sul mantello; e, subito ch'essa lo vide, mirando quel mostruoso aspeto, tutta sdegnata, disse: REGINA Mira che ceffo di babuino ... BERTOLDO Il laveggio grida dietro la padella ... REGINA Come t'addimandi tu? BERTOLDO Io non domando nulla ... REGINA Come ti chiami? BERTOLDO Chi mi chiama, io gli rispondo ... BERTOLDO Io non mi sono mai pelato, ch'io mi ricorda Mentre che la Regina interrogava Bertoldo, una delle serve portò di nascosto un vaso pieno d'acqua per fargli batter dentro il sedere, ma il villano astuto, accortosi di ciò, stava molto bene avvertito, e subito pensò una nuova astuzia, seguitando pur la Regina il suo parlare ... Astuzia di Bertoldo, perché non gli fusse bagnato il podice ... REGINA Come fai tu tante astuzie, che tu pari un indovino? BERTOLDO Ogni volta che mi vien adacquato il sedere, io indovino ogni cosa, e so se una donna fa l'amore e se ella ha mai fatto errore con alcuno, e s'ella è casta overo impudica; e in somma io indovino ogni cosa, e se vi fusse chi mi volesse bagnar di dietro io vi saprei dir ogni cosa adesso, adesso ... Bertoldo scampa la furia dell'acqua ... Onde, vedendosi il povero Bertoldo in così gran pericolo, ricorse di nuovo all'usata astuzia, e rivolto a loro così disse: Nuova astuzia di Bertoldo per non esser bastonato ... BERTOLDO Quella di voi che ha trattato di avvelenar il Re alla mensa, quella sia la prima a pigliare il legno e percuotermi, ch'io mi contento ... Allora tutte s'incominciarono a guardare l'una con l'altra, dicendo: «Io non ho mai pensato di far questo»; «Né io», rispondeva l'altra, e così di mano in mano risposero tutte e per sino la Regina, a tale ch'esse tornarono i bastoni al suo luogo e il sagacissimo e buon Bertoldo restò illeso da quelle aspre percosse per allora ... La Regina brama che Bertoldo sia bastonato per ogni modo ... La Regina, che tuttavia ardeva di sdegno contra Bertoldo, e volendo per ogni modo ch'ei fosse bastonato, mandò a dire alle sue guardie che nell'uscir fuora lo bastonassero senza remissione alcuna e lo fece accompagnare a quattro dei suoi servi, i quali poi gli portassero la nuova di tutto quello ch'era successo ... Astuzia sottilissima di Bertoldo, per non essere percosso dalle guardie ... Quando Bertoldo vidde che in modo alcuno non la poteva fuggire, ricorse all'usato giudicio e, volto alla Regina disse: «Poi ch'io veggio chiaramente che pur tu vuoi ch'io sia bastonato, fammi questa grazia: ti prego in cortesia, che la domanda è onesta e la puoi fare, in ogni modo a te non importa pur ch'io sia bastonato, di' a questi tuoi che mi vengono accompagnare, che dicano alle guardie che portino rispetto al capo e che elle menino poi il resto alla peggio» ... La Regina, non intendendo la metafora, comandò a coloro che dicessero alle guardie che portassero rispetto al capo e che poi menassero il resto alla peggio che sapevano; e così costoro, con Bertoldo innanzi, s'inviarono verso le guardie, le quali aveano di già i legni in mano per servirlo della buona fatta; onde Bertoldo incominciò a caminare innanzi agli altri di buon passo, sì che era discosto da loro un buon tratto di mano ... Quando coloro che l'accompagnavano viddero le guardie all'ordine per far il fatto ed essendo omai Bertoldo arrivato da quelle, cominciarono da discosto a gridare che portassero rispetto al capo e che poi menassero il resto alla peggio, che così aveva ordinato la Regina ... I servi sono bastonati in cambio di Bertoldo ... Le guardie, vedendo Bertoldo innanzi agli altri, pensando che esso fusse il capo di tutti, lo lasciarono passare senza fargli offesa alcuna, e quando giunsero i servi gli cominciarono a tempestare di maniera con quei bastoni che gli ruppero le braccia e la testa, e in somma non vi fu membro né osso che non avesse la sua ricercata di bastone ... sì tutti pesti e fracassati tornarono alla Regina, la quale, avendo udito che Bertoldo con tale astuzia s'era salvato e aveva fatto bastonare i servi in suo luoco, arse verso di lui di doppio sdegno e giurò di volersene vendicare, ma per allora celò lo sdegno che ella avea, aspettando nuova occasione; facendo in tanto medicare i servi, i quali, come vi dissi, erano stati acconci per le feste, come si suol dire ... Bertoldo torna dal Re, e fa una burla a un parasito ... Venuto l'altro giorno, la sala reggale s'incominciò a empire di cavalieri e baroni, secondo il solito, e Bertoldo non mancò di comparire al modo usato; là onde vedutolo il Re, lo chiamò a sé e disse: RE E bene, come passò il negozio fra te e la Regina? BERTOLDO Dall'orlo alla scarpa vi fu poco vantaggio ... BERTOLDO Chi sa ben veleggiare passa ogni golfo sicuramente ... BERTOLDO La tempesta s'è scaricata sopra d'altri ... RE Credi tu che sia tornato sereno? BERTOLDO Io lasciai il cielo molto turbato ... «No, no – rispose Fagotto – io non ho paura di lui», e volto verso Bertoldo con un zeffo stravagante le disse: FAGOTTO Che dici tu barbagianni caduto del nido? BERTOLDO Con chi parli tu, allocco spennacchiato? FAGOTTO Quante miglia sono dal far della luna ai Bagni di Lucca? BERTOLDO Quanto fai tu dal caldaron della broda alla stalla? FAGOTTO Per che causa fa la gallina negra l'ova bianche? BERTOLDO Per che causa il staffile del Re fa venire nere a te le chiappe di Fabriano? FAGOTTO Chi sono più, i Turchi o gli Ebrei? BERTOLDO Chi sono più, quelli che tu hai nella camiscia o nella barba? FAGOTTO Il villano e l'asino nacquero tutti due a un parto istesso? ... BERTOLDO Il gnattone e il porco ...
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Le sottilissime astuzie di Bertoldo (pagina 5)
di Giulio Cesare Croce (estratti)
... mangiano tutti due ad un'istessa conca? FAGOTTO Quant'è che tu non hai mangiato rape? BERTOLDO Quant'è che non t'è stato dato la coperta? FAGOTTO Sei tu un bufalo o una pecora? BERTOLDO Non mettere in ballo i tuoi parenti ... FAGOTTO Sin quando starai tu a lasciar da parte le tue astuzie? BERTOLDO Quando tu lascierai stare di leccare i piatti di cucina ... BERTOLDO Al porco e alla rana non gli levare il fango ... BERTOLDO Il nibbio e l'avoltore vanno sempre dietro le carogne ... BERTOLDO Chi si loda s'imbroda ... BERTOLDO E l'adulatore è un brutto mostro ... BERTOLDO Non fu mai gallo senza cresta, né parassito senza adulazione ... BERTOLDO Le ridono di te, che sei una bestia ... BERTOLDO Meglio è avere rappezzato le calze che il mostaccio come hai tu ... Ma Bertoldo, che per aver ragionato assai aveva la bocca piena di saliva, né sapendo dove sputare, essendo ornata la sala tutta e le pareti di panni di seta e d'oro, disse al Re: «Dove vuoi tu ch'io sputi?» Disse il Re: «Va, sputa in piazza» ... Allora Bertoldo voltossi verso Fagotto, qual era tutto calvo, come già vi dissi, gli sputò in mezo della testa, onde costui alterato si querelò innanzi al Re dell'ingiuria fatta ... Disse Bertoldo: «Il Re mi ha dato licenza ch'io sputi in piazza; e qual è la più bella piazza quanto la tua testa? Non si dice per proverbio, testa calva, piazza da pedocchi? Ecco dunque ch'io non ho fatto errore alcuno, e che io ho sputato in piazza secondo la commissione del Re» ... Tutta la corte diede ragione a Bertoldo, e Fagotto spazzandosi la zucca convenne aver pazienza; e avrebbe voluto esser digiuno di essersi mai impacciato con lui; e tutti n'ebbero gran piacere perché costui faceva professione di bellissimo ingegno e dava delle canzoni a tutti; e ora non ardiva a pena di alzare più gli occhi per vergogna, e fu quasi per andarsi a impiccare per il dispiacere ... E perché era sera, il Re accomiatò tutti i suoi baroni e disse a Bertoldo che tornasse da lui il dì seguente, ma che non fusse né nudo né vestito ... Astuzia galante di Bertoldo nel tornare innanzi al Re nel modo ch'ei gli aveva detto ... Venuta la mattina, Bertoldo comparve alla presenza del Re involto in una rete da pescare, e il Re, vedutolo a quella maniera, gli disse: RE Perché sei tu comparso così alla presenza mia? BERTOLDO Non dicesti tu ch'io tornassi a te questa mane e che io non fosse né nudo né vestito? RE Sì, dissi ... BERTOLDO Ed eccomi involto in questa rete, con la quale parte copro delle membra, e parte restano scoperte ... RE Dove sei stato fino ad ora? BERTOLDO Dove son stato più non sono, e dove son ora non vi può stare altri che me ... RE Che cosa fa tuo padre, tua madre, tuo fratello e tua sorella? BERTOLDO Mio padre d'un danno ne fa due; mia madre fa alla sua vicina quello che non gli farà mai più; mio fratello quanti ne trova, tanti ne ammazza; e mia sorella piange di quello ch'ella ha riso tutto quest'anno ... BERTOLDO Mio padre, nel campo desiderando di chiudere un sentiero, vi pone dei spini; onde quei che solevano passare per detto sentiero, passano or di qua or di là dai detti spini, a tale che d'un solo sentiero, che vi era, ne viene a far due ... RE Qual è il più lungo giorno che sia? BERTOLDO Quello che si sta senza mangiare ... RE Qual è la più gran pazzia dell'uomo? BERTOLDO Il riputarsi savio ... RE Per che causa vien più presto canuta la testa che la barba? BERTOLDO Perché i capelli son nati prima della barba ... RE Qual è quel figlio che pela la barba a sua madre? BERTOLDO Il fuso ... RE Qual è quell'erba che fin i ciechi la conoscono? BERTOLDO L'ortica ... RE Qual è quella femina che balla sempre nell'acqua e mai non si lava i piedi? BERTOLDO La barca ... RE Qual è colui che si serra in prigione da sua posta? BERTOLDO Il bigatto, o cavaliero da seta ... RE Qual è il più tristo fiore che sia? BERTOLDO Quello ch'esce della botte quando si finisce il vino ... RE Qual è la più sfacciata cosa che sia? BERTOLDO Il vento, che si caccia fin sotto i panni delle donne ... RE Qual è colei che nessun non la vuole in casa? BERTOLDO La colpa ... RE Qual è quel storto che taglia le gambe a tutti i dritti? BERTOLDO Il ferro, overo falce da mietere il grano ... RE Qual è la più gramma femina che sia? BERTOLDO La gramma da fare il pane ... RE Quanti anni hai tu? BERTOLDO Chi numera gli anni fa conto con la morte ... RE Qual è la più bianca cosa che sia? BERTOLDO Il giorno ... RE Più del latte? BERTOLDO Più del latte e della neve ancora ... BERTOLDO Oh infelicità e miseria delle corti ... Astuzia ingegnosa di Bertoldo, per non aver delle busse ... Andò dunque Bertoldo e prese un secchio di latte e secretamente lo portò nella camera del Re e serrò tutte le finestre, ed era mezogiorno ed entrando il Re nella camera venne a urtare nel detto secchio di latte e lo roversò tutto, e poco vi mancò ch'ei non cadesse con la faccia per terra; onde tutto irato fece aprire i balconi e, vedendo quel latte sparso per terra ed esso avere urtato in quel secchio, cominciò a gridare, dicendo: RE Chi è stato colui che ha posto quel secchio di latte nella camera mia e ha serrato le finestre acciò ch'io v'urti dentro? BERTOLDO Sono stato quell'io, per provarti che il giorno è più bianco e più chiaro del latte, perché se il latte fosse stato più bianco del giorno egli t'avria fatto lume per la camera e non averesti urtato nel secchio, come hai fatto ... BERTOLDO Io mi ritiro e il Ciel voglia ch'ella non sia trista nuova per me ...
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Le sottilissime astuzie di Bertoldo (pagina 6)
di Giulio Cesare Croce (estratti)
... Letto il Re la lettera, e inteso la pazza domanda di queste femine, non sapeva che risoluzione si dovesse prendere; onde volto a Bertoldo gli narrò tutto il fatto, il quale prese fortemente a ridere, onde il Re alterato alquanto gli disse: RE Tu ridi, manigoldo? BERTOLDO Io rido per certo, e chi non ridesse adesso meritarebbe che gli fussero cavati tutti i denti ... RE Perché? BERTOLDO Perché queste donne ti hanno scorto per un babuino e non per Alboino, e per questo elle ti hanno fatto questa pazza domanda ... BERTOLDO Tristo quel cane che si lascia prendere la coda in mano ... BERTOLDO Triste quelle case che le galline cantano e il gallo tace ... BERTOLDO A buono intenditore poche parole bastano ... BERTOLDO Chi vuoi tener la casa monda, non tenghi polli né colomba ... BERTOLDO Ch'intende, chi non intende, e chi non vuol intendere ... BERTOLDO Che cosa vuoi tu da me, in somma? RE Io voglio il tuo consiglio in questa occasione ... BERTOLDO La formica chiede del pane alla cicala, adesso ... BERTOLDO Se a me dai l'assonto di questo, non ti dubitare che presto te le caverò da torno; lassa pur far a me, che s'elle ti parlano mai più di questo fatto, io sono un cane ... BERTOLDO Lassa pur fare a me ... Astuzia di Bertoldo per cavare questo capriccio del capo alle dette femine ... Andò dunque Bertoldo in piazza e comprò un uccelletto, e lo pose in una scatola e portollo al Re dicendo che mandasse quella scatola così serrata alla Regina e che essa la mandasse a quelle donne e che gli commettesse espressamente che non l'aprissero e che la mattina seguente tornassero e che portassero la scatola così serrata che il Re gli farebbe loro la grazia di quanto chiedevano ...
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Le sottilissime astuzie di Bertoldo (pagina 7)
di Giulio Cesare Croce (estratti)
... Così si partirono quelle povere donne tutte di mala voglia, né mai più parlarono di entrare in consiglio, né di balottare o mettere fave, essendo elle state balottate per sempre dal Re per opera però dell'astuto Bertoldo, al quale il Re rivolto, ridendo, disse: RE Questa è stata una bellissima invenzione, ed è riuscita molto bene ... BERTOLDO Ben vada la capra zoppa, fin che nel lupo ella s'intoppa ... RE Perché dici tu questo? BERTOLDO Perché donna, acqua e fuoco per tutto si fan dar luoco ... BERTOLDO Chi sputa contra il vento si sputa nel mostaccio ... BERTOLDO Chi lava il capo all'asino perde la fatica e il sapone ... RE Parli tu forsi così per me? BERTOLDO Per te parlo apunto e non per altri ... RE Di che cosa ti puoi tu doler di me? BERTOLDO Di che poss'io lodarmi? RE Dimmi in che cosa tu ti senti aggravato da me ... BERTOLDO Io ti sono stato coadiutore in cosa di tanta importanza e tu in cambio di assicurarmi della vita mi dai la burla ... BERTOLDO Il conoscerli è poco, il tutto è il riconoscerli ... BERTOLDO Anco quelli che sono appiccati stanno a piè pari ... BERTOLDO Chi dice così l'indovina quasi sempre ... BERTOLDO Che male faccio io nella tua corte? RE Tu non hai punto di civiltà né di creanza ... BERTOLDO Ch'importa a te s'io son ben creato o scostumato? RE M'importa assai, perché troppo villanescamente ti porti meco ... BERTOLDO La causa? RE Perché quando tu vieni alla presenza mia mai non ti cavi il cappello e non t'inchini ... BERTOLDO L'uomo non deve inchinarsi all'altr'uomo ... BERTOLDO Tutti siamo di terra, tu di terra, io di terra, e tutti torneremo in terra; e però la terra non deve inchinarsi alla terra ... BERTOLDO Questo non ti nego, ma ben ti dico che tanto sono fragili l'uno quanto l'altro, e quando ambo son rotti i pezzi si gettano là per le strade e dall'uno all'altro non si fa differenza alcuna ... BERTOLDO Io non posso far questo, abbi pazienza ... RE Perché non puoi? BERTOLDO Perché io ho mangiato delle pertiche di salice e però non vorrei scavezzarle nel piegarmi ... BERTOLDO Ogni cosa può essere, ma duro gran fatica a crederlo ... Il Re fa abbassar l'uscio della sua camera acciò Bertoldo convenga in chinarsi nell'entrar dentro la mattina ... Partissi Bertoldo, e il Re fece abbassar l'uscio della sua camera tanto che chi voleva entrare in essa, bisognava per forza inchinarsi con il capo; e ciò fece acciò che Bertoldo alla tornata ch'ei faceva si dovesse inchinare nell'entrare e così venisse a fargli riverenza al suo dispetto ... Astuzia di Bertoldo per non inchinarsi al Re ... La mattina l'astuto Bertoldo tornò alla corte, come era suo solito, e veduto l'uscio abbassato in quella maniera penso subito alla malizia e conobbe che il Re aveva fatto far questo solamente perché esso nell'entrare a lui se le inchinasse; onde in cambio di chinare il capo e abbassarlo nell'entrare dentro, voltò la schiena ed entrò all'indietro a tal che, in cambio di far riverenza al Re, gli voltò il podice e l'onorò con le natiche ... Allora il Re conobbe che costui era astuto sopra gli altri astuti ed ebbe caro simil piacevolezza; pur, mostrando d'essere alquanto alterato, gli disse: RE Chi t'ha insegnato, villan ribaldo, d'entrar nelle case a questa foggia? BERTOLDO Il gambaro ... Favola del gambaro e della granzella narrata da Bertoldo ... BERTOLDO Diceva il mio padre che quando le bestie parlavano e che le civette cacavano mantelli, che il gambaro e la granzella, amici carissimi, si disposero d'andare un poco per lo mondo a vedere come si viveva negli altri paesi (e il gambaro allora caminava all'innanzi come fa l'altro bestiame, e similmente la granzella non andava per traverso, come fanno al presente) ...
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Le sottilissime astuzie di Bertoldo (pagina 8)
di Giulio Cesare Croce (estratti)
... BERTOLDO Indovinala tu, Grillo ... Astuzia di Bertoldo per comparire innanzi al Re nel modo sopradetto ... Il giorno seguente Bertoldo fece fare una torta a sua madre di bietola ben unta con butiro, casio e ricotta in abbondanza, e poi, preso un crivello da formento, se lo pose sopra la fronte, sì che pendeva giù al petto e al ventre; e così con esso e con la torta tornò dal Re, il quale, vedendolo comparire in guisa tale, ridendo disse: RE Che cosa vuol dire quel crivello che tu hai dinanzi al viso? BERTOLDO Non mi commettesti tu ch'io tornassi a te in modo tale che tu mi vedessi e non mi vedessi? RE Sì, ti commisi ... BERTOLDO Eccomi dunque doppo i buchi di questo crivello, dove tu mi puoi vedere e non mi puoi vedere ... RE Tu sei un grand'uomo e ingegnoso; ma dove l'orto, la stalla e il molino ch'io ti dissi che tu portassi? BERTOLDO Ecco qui questa torta, nella quale vi sono infuse tutte tre le dette cose, cioè la bietola, la quale dinota l'orto, il casio, il butiro e la ricotta, che significa la stalla, e la spoglia della farina, che altro non vuol dimostrare che il molino ... Piacevolezza di Bertoldo ... A queste parole Bertoldo, scostatosi alquanto dal Re e ritiratosi nella corte, si calò le brache, mostrando di voler fare un suo servigio corporale; laonde, veduto il Re tal atto, gridando, disse: RE Che cosa vuoi tu fare manigoldo? BERTOLDO Non dici tu ch'io mi serva della tua corte in ogni mia occorrenza? RE Sì, ho detto; ma che atto è questo? BERTOLDO Io me ne voglio servire adunque a scaricare il peso della natura, il quale tanto m'aggrava ch'io non posso più tenerlo ... A cui Bertoldo rivolto, disse: BERTOLDO Va' destro, fratello, né voler tu fare il sofficiente, perché le mosche che volano sulla testa ai tignosi vanno sulla mensa regale ancora e cacano nella propria scodella del Re e pure esso mangia quella minestra; e io dunque non potrò fare i miei servigi in terra, che è cosa necessaria? E tanto più che il Re ha detto ch'io mi serva della sua corte in ogni mio bisogno? E qual maggior bisogno per servirmene poteva venirmi che in questo fatto? Intese il Re la metafora di Bertoldo e si cavò di deto un ricco e precioso anello e, volto a lui, disse: RE Piglia questo anello, ch'io te lo dono; e tu, tesoriero, va', porta qui mille scudi ch'io gliene voglio far un presente or ora ... BERTOLDO Io non voglio che tu m'interrompa il sonno ... RE Perché interrompere il sonno? BERTOLDO Perché quand'io avessi quell'anello e tanti danari io non poserei mai, ma mi andarei lambiccando il cervello di continuo, né mai più potrei trovar pace né quiete ... RE Che cosa poss'io dunque fare per gratificarti? BERTOLDO Assai paga, chi conosce il beneficio ... BERTOLDO Il buon animo è compìto pagamento all'uomo modesto ... BERTOLDO Né deve il minore accettar cosa che sia maggiore del suo merito ... La Regina manda di nuovo a chieder Bertoldo al Re ... Mentre essi andavano così ragionando insieme, gionse un altro messo da parte della Regina, con una lettera la quale conteneva che il Re gli mandasse Bertoldo per ogni modo, ché, sentendosi ella un poco indisposta, voleva passare il tempo alquanto con le piacevolezze di lui ... Il Re, letta la lettera, prestando fede alle parole della Regina, volto a Bertoldo, disse: RE La Regina di nuovo mi t'ha mandato a domandare e dice ch'essendo alquanto indisposta vorrebbe che tu l'andasti un poco a trattenere e fargli passar l'umore con le tue piacevolezze ... BERTOLDO Anco la volpe talora si finge inferma per trapolar i polastri ... RE A che proposito dici tu questo? BERTOLDO Perché né tigre, né femina fu mai senza vendetta ... BERTOLDO La prattica mi serve per libro ... BERTOLDO Le cernici coperte tengono un pezzo calda la cenere ... RE Non odi tu le buone parole ch'ella ti manda a dire? BERTOLDO Buone parole e tristi fatti ingannano i savi e i matti ... BERTOLDO Chi è scottato dalla minestra calda soffia sulla fredda ... BERTOLDO Una cosa pensa il ghiotto, l'altra il tavernaro ... BERTOLDO Servizio con danno, Dio ...
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Le sottilissime astuzie di Bertoldo (pagina 9)
di Giulio Cesare Croce (estratti)
... BERTOLDO Meglio è esser uccello di campagna che di gabbia ... BERTOLDO Tristo colui che dà essempio ad altrui ... BERTOLDO Chi spinge la nave in mare sta sulla riva ... BERTOLDO Quando il bue va alla mazza, suda dinanzi e trema di dietro ... BERTOLDO Non può far animo di leone chi ha il cuore di pecora ... BERTOLDO Riso di signore, sereno di verno, cappello di matto, trotto di mula vecchia, fanno una primiera di pochi punti ... BERTOLDO Orsù, io vado, poiché tu me lo comandi; vada come si vuole, in ogni modo, o per l'uscio o per la porta bisogna entrarvi ... Bertoldo con una bellissima astuzia si ripara dal primo empito della Regina ... Così Bertoldo s'inviò per andare dalla Regina, e avendo inteso come ella aveva commesso ai suoi cagnateri che subito ch'egli giongeva nella sua corte essi gli lasciassero andare tutti i cani incontro, acciò da quelli fusse crudelmente stracciato (tanto era incrudelita verso di lui), nel passare ch'ei fece per piazza vidde per buona sorte un villano il quale aveva una lepre viva, e comperolla, mettendosela sotto il mantello; e quando fu gionto nella detta corte gli furono lasciati i cani, i quali venivano verso lui correndo quasi come affamati, e l'averiano morto e stracciato con i fieri denti ... Ma esso, vedendo il gran pericolo nel quale ei si trovava, subito lasciò gir la lepre che egli avea sotto, la quale non sì tosto fu veduta dai cani, che lasciarono stare di morder Bertoldo e si posero a correr dietro alla lepre, com'è lor natura, a tale ch'esso restò salvo e illeso dai crudi morsi di quei fieri cani, e così si ridusse innanzi alla Regina, la quale tutta ammirativa, credendolo morto da quei cani, tutta piena di disdegno e ira gli disse: REGINA Tu sei qua, brutto assassino? BERTOLDO Così non ci fussi come ci sono ... REGINA Come sei scampato dai denti de' miei fieri cani? BERTOLDO La natura ha provisto all'accidente ... BERTOLDO Chi va al molino, bisogna che s'infarini ... BERTOLDO A chi tocca leva ... BERTOLDO Non viene ingannato se non chi si fida ... BERTOLDO Chi manco può, paga il bo' ... BERTOLDO A chi la va bene, par savio ... BERTOLDO Non bisognava entrarci, disse la volpe al lupo ... BERTOLDO Pazienza, disse il lupo all'asino: tal va al sposalizio che non va a tavola ... BERTOLDO Ventura, pur che poco senno basta ... BERTOLDO Il pesce grosso mangia il picciolo ... BERTOLDO Ogni serpe ha il veleno nella coda, ma la femina irata lo tiene per tutta la vita ... BERTOLDO Chi non va a una fornata va all'altra, e chi va più presto inganna il compagno; però sbrigami in un tratto ... La Regina fa mettere Bertoldo in un sacco ... E così il misero Bertoldo restò serrato nel sacco, né mai ebbe timore della morte se non in quella volta; pure si pensò una nuova astuzia per uscir del sacco, e gli riuscì mirabilissimamente, e fu questa ... Astuzia nobilissima di Bertoldo per uscir fuori del sacco ... Restò dunque il povero Bertoldo serrato nel sacco, con la guardia di quello sbirro; e avendosi imaginato una nuova astuzia, mostrando di parlare fra se stesso, incominciò querelandosi a dire: «O fortuna maledetta, come ti pigli tu spasso di travagliare tanto i ricchi quanto i poveri! Oh robba iniqua, dove m'hai tu condotto? Meglio saria stato per me se il padre mio m'avesse lasciato mendico, che ora io non sarei a così tristo passo congiunto ... Allora lo sbirro udendo queste parole ed essendo curioso di sapere dove derivava simil ragionamento, ed essendo alquanto compassionevole di natura, disse: SBIRRO Che ragionamento è questo che tu fai? Perché sei tu stato messo in questo sacco, poveraccio? BERTOLDO Eh, fratello, a te non importa saper le mie miserie, però lasciami lamentare e tu attendi a far l'ufficio al quale sei stato messo ... BERTOLDO Poca consolazione puoi darmi, perché il termine è breve di quanto s'ha da fare ... SBIRRO Ti vogliono forsi far frustare? BERTOLDO Peggio ... SBIRRO Dar della fune? BERTOLDO Peggio ... SBIRRO Mandar in galera? BERTOLDO Peggio ... SBIRRO Far impiccare? BERTOLDO Peggio ... SBIRRO Far squartare? BERTOLDO Peggio ancora ... SBIRRO Abbruggiare? BERTOLDO Mille volte peggio ... SBIRRO Che diavolo ti possono far peggio di queste sei cose? BERTOLDO Mi vogliono dar moglie ... Oh sì che questa è da cantare nella chitarra! BERTOLDO Non che il prender moglie sia peggio ch'io ho detto; ma il modo che vogliono tenere in darmela mi dà più travaglio che se mi fessero tutte queste cose che m'hai detto ... BERTOLDO È lì nissun altro che te? Perché io non vorrei essere udito da qualchedun altro, perch'io sarei poi rovinato a fatto ... BERTOLDO Di grazia, che non mi facci poi la spia ... BERTOLDO Orsù, io mi voglio fidar di te, perché al parlare che tu fai tu mi pari galantuomo; e poi vada com'ella si voglia, quello che deve essere non può mancare ... BERTOLDO Tu dei dunque sapere che trovandomi io ricco de' beni di fortuna, ma difforme e mostruoso di vista, confinando con i miei poderi con un gentiluomo il quale ha una figliuola bellissima, costui, avendo visto le ricchezze mie, s'è pensato (benché io sia villano, brutto, come ti dico) di voler darmi questa ...
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Le sottilissime astuzie di Bertoldo (pagina 10)
di Giulio Cesare Croce (estratti)
... SBIRRO Tu sei dunque ricco? BERTOLDO Ricchissimo d'armenti, di greggi, di possessioni e d'ogni cosa ... SBIRRO Quanto puoi tu aver d'entrata? BERTOLDO Io mi trovo avere un anno per l'altro sei milla scudi e più ... E questo gentiluomo è ricco, lui? BERTOLDO Egli si trova stare assai commodo, ma appresso di me è poverissimo ... SBIRRO Quanto può aver egli d'entrata? BERTOLDO Da mille scudi in circa ... È poi nobile di famiglia? BERTOLDO Nobilissimo ... SBIRRO Non ti vuole egli dar nulla in dote? BERTOLDO Sì, vuole; ma io ti dirò il tutto, poiché siamo qua ... BERTOLDO Cavami del tutto fuori e vedrai la mia bella disposizione ... BERTOLDO Siamo d'accordo in questo, non ti dubitare ... Lo sbirro cava Bertoldo fuori del sacco ... BERTOLDO Eccomi ... T'ha mai visto la sposa? BERTOLDO Ella mai non m'ha veduto, e perché ella non mi vegga m'hanno fatto cacciare in questo sacco e vogliono condurla in questa stanza e fare ch'io la sposi senza lume e quando poi l'averò sposata mi scopriranno e bisognerà ch'ella si contenti al suo dispetto, che così è stabilito, e a me subito sarà sborsato due mila doble di Spagna le quali gli dona la Regina, acciò non gli scappi così buona ventura ... BERTOLDO Se tu fossi galant'uomo io ti farei ricco questa notte; perché io mi sono rissoluto di non voler costei in modo alcuno, perché intendo ch'ella è bella come un sole, però mi vado pensando ch'ella non sarebbe tutta mia ... BERTOLDO Non dubitare di questo, perché subito che tu averai sposata la sposa e che ti scopriranno, tu che sei un giovane garbato e non orrendo come me, ella vedendoti non dirà altrimente che non ti voglia, e quello che sarà fatto non potrà più tornare a dietro e beccarai via le due milla doble ed entrarai in possesso di quella robba, perché il padre è vecchio e poco più può stare andare a fare dell'erba al cavallo del Gonnella; sì che tu potrai per l'avvenire vivere onoratamente senza essercitare più questo tuo mestiero così vituperoso e infame ... BERTOLDO Oh poveraccio che tu sei, non sai tu che il si dice che all'uomo audace giova il tentar la fortuna? Che cosa di male ti può intravenire in questo negozio? Vuoi tu che il padre di lei ti faccia dispiacere, come l'avrai sposata? Vuoi tu che lei, ch'è tutta modesta, dica che non ti voglia? Vuoi tu che la Regina, la quale è tanto larga e liberale, non voglia sborsare i danari per parere avara? Tutti si rimetteranno a quello che vuole il Cielo e la passaranno sotto silenzio, e tu andarai in casa della sposa e con il tempo sarai erede del tutto e sarai onorato da tutti come gentiluomo ... Chi sa che il Cielo non abbi preparato per me questa ventura? Bertoldo mostra di non volere più che lo sbirro entri nel sacco, per fargliene venir più desiderio ... BERTOLDO Io non ti so dire tante chiachiare ... BERTOLDO Chi ha tempo non aspetti tempo ... BERTOLDO Orsù, vien pur, serra il sacco, ch'io entro dentro ... BERTOLDO Io non voglio più farne altro; vien pur, lega la bocca al sacco ... BERTOLDO Orsù, io non voglio mancare di farti questo beneficio, se bene tu m'hai fatto alterare alquanto ... BERTOLDO Il Ciel ti fa parlare adesso ... BERTOLDO Fra due o tre ore al più sarai espedito ... BERTOLDO Eccoti appoggiato ... BERTOLDO Orsù, cito e senza lingua; e sappiti reggere, che il ...
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Le sottilissime astuzie di Bertoldo (pagina 11)
di Giulio Cesare Croce (estratti)
... Bertoldo compra il porchetto e lascia lo sbirro nelle peste ... Posto ch'ebbe Bertoldo lo sciocco sbirro nel sacco, fece pensiero di subito scampar via e non aspettare altrimente la tempesta che gli era per cadere adosso la mattina che succedeva; e, bisognando passare per le stanze della Regina, accostò più volte l'orecchio se udiva nessuno; né sentendo anima nata per quelle camere (perché erano tutti nel primo sonno), aperse l'uscio pian piano della camera dov'egli era ed entrò nella sala e di qui nella camera dove dormiva la Regina, e appressandosi al letto di lei cheto cheto trovò ch'essa dormiva come un tasso, onde pensò di fargli una beffa, e, preso una delle sue vesti, se la pose indosso e così vestito da donna passò per tutte le altre stanze dove dormivano le dame; e, avendo trovato le chiavi di tutte le porte dal capo del letto della nutrice, aperse destrissimamente tutti gli usci e uscì fuori del palazzo ... La Regina non trovando la veste dà la colpa allo sbirro che l'abbia rubbata, e credendo parlar con Bertoldo parla con lo sbirro ch'era nel sacco ... Al fine la Regina, fattosi portare altra veste, si levò tutta furiosa e subito andò alla camera dove aveva lasciato Bertoldo nel sacco, né vedendo la guardia ch'ella aveva messo alla custodia sua, dubitò che lo sbirro fosse stato quello che gli avesse rubbata la veste e che si fosse gito con Dio; e giurò, se lo poteva aver nelle mani, di farlo subito impiccare ... Lo sbirro esce fuori del sacco in cambio di Bertoldo, e la Regina tutta stupefatta dice: REGINA Chi t'ha posto in quel sacco, sciagurato? SBIRRO Colui ch'aveva da essere lo sposo, il quale, non volendo colei che gli volete dare, ha rinonciato a me questa ventura ... Bertoldo sta nel forno e la Regina il fa cercar per tutto ... Dopo che l'infelice sbirro fu mandato a bere, si fece gran diligenza per trovar Bertoldo, ma per le pedate volte alla roversa non potevann comprendere ch'ei fosse uscito fuori di corte, e la Regina lo fece cercar per tutto con animo risoluto di farlo impiccare, parendogli pur grave la beffa della veste e dello sbirro ... Bertoldo viene scoperto nel forno da una vecchia, e si divulga per tutto la Regina esser nel forno ... Stava dunque il misero Bertoldo in quel forno e udiva il tutto e cominciò a temere molto della morte e si pentì d'esser mai andato in quella corte e non ardiva d'uscire fuori per non essere preso, sapendo che la Regina gli aveva mal animo adosso; e ora tanto più avendogli fatto la burla dello sbirro e della veste, dubitava ch'ella non lo facesse impiccare ... Il Re dubita che Bertoldo non abbi portato la Regina in quel forno, e va a chiarirsi del fatto ... Udendo il Re simil fatto, dubitò che Bertoldo avesse portato la Regina in quel forno, perché lo conosceva tanto tristo che credeva ch'ei potesse fare ogni cosa, e le strattagemme del passato maggiormente gli crescevano il sospetto; onde subito andò alla camera della Regina e la trovò ch'ella era tutta arrabbiata; e inteso da lei la beffa della veste, si fece condurre a quel forno e guardando in esso vidde costui nel detto avviluppato nella veste della Regina, e tosto lo fece tirar fuori, minacciandolo della morte; e così fu spogliato della veste il povero villano e restò con gli suoi strazzi intorno; e tra che esso era brutto di natura e avendosi tutto tinto il mostaccio nel detto forno, pareva proprio un diavolo infernale ... Bertoldo è tirato fuori del forno e il Re sdegnato dice: RE Pur ti ci ho colto, villan ribaldo, ma a questa volta non scamperai del certo, se non sei il gran diavolo ... BERTOLDO Chi non vi è non vi entri, e chi v'è non si penti ... BERTOLDO Chi non vi va non vi casca, e chi vi casca non si leva netto ... BERTOLDO Dispicca l'appiccato, egli appiccherà poi te ... BERTOLDO Chi è in difetto, è in sospetto ... BERTOLDO La verità vuol star di sopra ... BERTOLDO Non bisogna fare, chi non vuol che si dica ... BERTOLDO Meglio ...
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Le sottilissime astuzie di Bertoldo (pagina 12)
di Giulio Cesare Croce (estratti)
... BERTOLDO Pissa chiaro, indorme al medico ... BERTOLDO E il menar de' piedi dispiace a chi è tratto giù dalle forche ... BERTOLDO Inanzi orbo, che indovino ... BERTOLDO Cosa fatta in fretta non fu mai buona ... BERTOLDO Chi ha manco ragione, grida più forte ... BERTOLDO Per aver detto la verità ho da patir la morte? Deh, non esser così crudele contra di me, ti prego ... Esclamazione di Bertoldo per la sentenza data dal Re contra di lui ... BERTOLDO Orsù pure, il proverbio dice il vero: o servi come servo, o fuggi come cervo, perché corvi con corvi non si cavano mai gli occhi, e i parenti si vedono condurre alla forca, ma fra loro non si appiccano; però tutto quello che luce non è oro, ma chi non fa non falla; parola detta e pietra tratta non può tornar a dietro, e un torso di verze è cagione talora della morte di mille mosche; ma tal mi ride in bocca che ha il rasoio sotto, onde meglio è un'oncia di libertà, che dieci libre d'oro, perché alla fine lupo non mangia di lupo, e però per cantare il corvo perse il formaggio, come ho fatto io, che, per aver canzonato in amaro son ridotto al buco del gatto, né mi scamperiano le ali di Dedalo, ché il Re ha già dato la sentenza e la sua parola non può tornare a dietro, ancorché si dica che chi può fare può anco disfare ... Astuzia ultima di Bertoldo per campar la vita, seguitando il suo dire ... BERTOLDO Orsù pur Bertoldo, qui ti bisogna far un animo di leone e mostrar la tua generosità a questo passo, poiché tanto dura il dolore quanto tarda il morire, e quello che non si può vendere, si deve donare ... BERTOLDO Comanda, ti prego, a questi tuoi ministri, che non mi appicchino fin tanto che io non trovo una pianta o arbore che mi piaccia, che poi morirò contento ... Vuoi altro da me? BERTOLDO Altro non ti chieggio, e ti rendo grazie infinite ... RE Orsù, a Dio Bertoldo, abbi pazienza per questa volta ... Bertoldo non trova arbore né pianta che gli piaccia, onde i ministri infastiditi lo lasciano andare ... Non comprese il Re la metafora di Bertoldo, onde costoro lo menarono in un bosco pieno di varie piante, e, quivi non ve n'essendo nissuna che gli piacesse, lo condussero per tutti i boschi d'Italia, né mai poterono trovare pianta, arbore né tronco che gli piacesse; onde, fastiditi dal lungo viaggio e ancora avendo conosciuto la sua grande astuzia, lo slegarono e lo posero in libertà, e ritornati al Re gli narrarono il tutto ... Il Re manda di nuovo a cercar Bertoldo e trovatolo va in persona dove sta e con preghi e gran promesse lo fa tornare alla corte ... Passato lo sdegno al Re, mandò di nuovo a cercar Bertoldo e, trovatolo, lo fece pregare a tornare in corte, che il tutto gli era stato perdonato; ed esso gli mandò a dire che cavoli riscaldati né amore ritornato non fu mai buono, e che non v'era tesoro che pagasse la libertà ... Morte di Bertoldo e sua sepoltura ... Epitafio di Bertoldo ... Mentr'egli visse e fu Bertoldo detto, Fu grato al Re; morì con aspri duoli Per non poter mangiar rape e fagiuoli ... Detti sentenziosi di Bertoldo innanzi la sua morte ...
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