Libri amore
Libri su amore, con la parola amore
Confessioni di un Italiano (pagina 26)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Oltracciò il suo amore per Clara, nato e covato da lunghi anni di silenzio, protetto coi mille accorgimenti della prudenza, e con tutto il fuoco interiore d'una passione invincibile, ebbe una tal impronta di sincerità da ricomperare qualche altro men bello sentimento dell'animo suo ... Due persone che avvicinandosi prendono contentezza l'una dall'altra, sono molto proclivi ad amarsi; perfino la simpatia di due esseri melanconici passa per la manifestazione del sorriso prima di infervorarsi in amore, e questa gioia della mestizia ha sua ragione nella somiglianza che si discopre sempre gradevolmente fra i nostri sentimenti e gli altrui ... Egli amava, ma vedeva; miracolo nuovo d'amore ... Per questo Lucilio ristette su quel primo trionfo, come Fabio temporeggiatore, fors'anco, veggente come era fino al fondo delle cose umane, godette soffermarsi in quella prima ed incantevole posa dell'amore che si scopre corrisposto ... Partistagno le volgeva di sbieco una lunga occhiata d'ammirazione: Lucilio la adocchiava appena di volo, e ambidue si inebriavano l'uno d'una vana speranza l'altro d'una ragionata certezza d'amore ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 36)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Quanto al sentimento che mi portava a voler ciò, era amore del più schietto; amore che crebbe poi, che mutò anche tempra e colore, ma che fin d'allora mi occupava l'anima con ogni sua pazzia ... E l'amore a dieci anni è tanto eccessivo come ogni altra voglia in quella età fiduciosa che non conobbe ancora dove stia di casa l'impossibile ... Sempre d'accordo che qui la carestia delle parole mi fa dir amore in vece di quell'altro qualunque vocabolo che si dovrebbe adoperare; perché una passione tanto varia, che abbraccia le sommità più pure dell'anima e i più bassi movimenti corporali, e che sa inchinar quelle a questi, o sollevar questi a quelle, e confonder tutto talvolta in un'estasi quasi divina e tal altra in una convulsione affatto bestiale, meriterebbe venti nomi proprii invece d'un solo generico, sospetto in bene o in male a seconda dei casi, e scelto si può dire apposta per sbigottire i pudorati e scusare gli indegni ... Dissi dunque amore e non potea dir altro; ma ogniqualvolta mi avverrà di usare un tal vocabolo nel decorso della mia storia, mi terrò obbligato ad aggiungere una riga di commento per supplire al vocabolario ... A quel tempo pertanto io amava nella Pisana la compagna de' miei trastulli; e poiché a quell'età i trastulli son tutto, ciò vien a dire che la voleva tutta per me; il che se non costituisce amore e di quel pretto, come notava più sopra, prendetevela coi vocabolaristi ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 42)
di Ippolito Nievo (estratti)
... L'amore è una legge universale che ha tanti diversi corollari, quante sono le anime che soggiacciono a lui ... Ma il difficile sarebbe che cotali scritture obbedissero al primo impulso della sincerità; poiché molti entrano nell'amore con un buon sistema preconcetto in capo, e vogliono secondo esso, non secondo la forza dei sentimenti, spiegare le proprie azioni ... Moltissimi credono, e a buon diritto, che l'amore eterno e fedele sia il migliore; e perciò solo s'appigliano a quello ... Nessuno oserebbe uguagliarsi a Dante nell'altezza della mente; tutti nell'altezza dell'amore ... Ma l'amore di Dante fu anche più raro che il suo genio; e pazzi sono gli uomini a stimarlo facile a tutti ... La grandezza vera dell'anima non è più comune della grandezza vera dell'ingegno; e per sentire e nutrire l'amore nell'esser suo più sublime bisogna staccarsi dalla fralezza umana più che non se ne stacchi la mente d'un poeta nelle sue più alte immaginazioni ... Quell'anima infervorata guarda compassionando all'inutile fatica, e l'amore misto di pietà di sfiducia di memoria e di sprezzo diventa martirio ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 53)
di Ippolito Nievo (estratti)
... o meglio dimentica il mondo intero, per vivere e farti vivere di se stesso, e che in un lampo solo schiude affratella e confonde le misteriose profondità di due spiriti in un unico desiderio d'amore e d'eternità, in un unico sentimento di beatitudine e di fede! — Il cielo che si aprisse pieno di visioni divine e d'ineffabili splendori agli occhi d'un santo, non sarebbe certo più incantevole di quella meteora di felicità che guizza raggiante e ahi spesso fugace nelle sembianze d'una donna ... Che siamo noi, dove andiamo noi, poveri pellegrini fuorviati? Qual è la guida che ci assicura d'un viaggio non infelice? Mille voci ne suonano dintorno; cento mani misteriose accennano a sentieri più misteriosi ancora; una forza segreta e fatale ci spinge a destra ed a sinistra; l'amore, alato fanciullo c'invita al paradiso; l'amore, demonio beffardo ci stritola nel niente ... Era giunto a comporre una pietra filosofale; da una laboriosa miscela di sguardi di azioni di parole avea tratto l'oro purissimo della felicità e dell'amore ... Senza accorgersene e senza parlare avea amato in fino allora; e il momento in cui l'amore si fa conscio di sé non è quello per lui di diventar loquace ... L'amore ha il genio di Paganini; egli infonde nell'armonia le virtù dello spirito ... — Sì; — riprese il giovane — vorranno sacrificarti all'ambizione, vorranno comandarti in nome della religione un amore che la religione ti proibirà in nome della natura! — Oh io non veggo che voi! — rispose Clara quasi parlando con se stessa ... La pertinacia e la freddezza da un lato, dall'altro la mansuetudine e la pietà s'erano confuse in un incendio d'amore ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 55)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Il suo cuore riboccante una mezz'ora prima di felicità e d'amore volava, in quegli istanti, al letto di sua nonna; in quella cameretta silenziosa e bene assestata dove Lucilio avea passato con esse le lunghe ore; e quando egli non c'era ne restava viva per l'aria una cara memoria, un'immagine invisibile e ammaliatrice ... La storia dell'amor suo, e quella dell'amore di Clara, i casi straordinari di quella sera, i sentimenti della giovinetta ed i proprii gli si dipinsero dinanzi in un sol quadro senza confusione e senza anacronismi ... L'amore gli imponeva questo dovere; aggiungiamo ancora che l'interesse dell'amore medesimo glielo consigliava caldamente ... — Io chiamerò ora e ti affiderò a qualcuna di queste donne, e poi o per forza per amore penetrerò in castello a recarvi le tue novelle, e a guardare come stanno là dentro ... Era la prima volta che in una stanza e alla piena del fuoco riceveva nel cuore il loro muto linguaggio d'amore ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 68)
di Ippolito Nievo (estratti)
... dichiarazione del loro amore; quasi tutti i giorni aveva passato un'ora con lei nella camera della nonna, e sempre più si era invaghito di quella bellezza innocente ed angelica, di quel cuore verginale e fervoroso nella sua muta tranquillità ... Costei cedeva deliziosamente a tanta forza d'amore; amava, la giovinetta, con quanta forza aveva nell'anima; e non pensava più in là, perché Dio proteggeva la sua innocenza, la sua felicità, ed ella era abbastanza felice di non temer nulla di non dover arrossire di nulla ... Quella massima tetra e bugiarda che vieta alle zitelle l'amore, come una perversità ed una colpa, non era mai entrata negli articoli della sua religione ... L'amore che principia nello spirito non può finir colla carne; esso vince la prova della fragilità umana per tornar puro ed eterno nell'immenso amore del Dio universale ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 73)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Il Piovano si diceva contentissimo di me; si congratulava col Conte e col Cancelliere del mio amore per lo studio, e insomma tutti godevano, tutti meno io, di quei rapidi progressi ... Allora risorgeva l'amore della Pisana per me, col solito corredo delle lusingherie per Sandro e per Donato: da ultimo ella sembrava accorgersi del mio malumore anche durante la sua fase di furore per Lucilio, e la mi compativa e la mi dava in elemosina qualche occhiata e perfino anche qualche bacio ... Questa occupazione mi quadrava pochissimo; ma altrettanto mi garbava l'aver sempre sott'occhio la Pisana, e rodermi continuamente degli attucci che ella faceva per dimostrar il suo amore a Lucilio ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 87)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Briaco d'amore e di rimembranze, ogni qualvolta un impeto di compassione me la recava fra le braccia e non la sentiva tremare e sospirare come avrei voluto, la gelosia mi torceva l'anima: pensava che a me restassero le ceneri d'un fuoco che avea bruciato per altri, e su quelle labbra dove m'immaginava dover gustare ogni gioia del paradiso trovava invece i tormenti dell'inferno ... Giulio Del Ponte mi sovveniva allora colla sua fisonomia piena di fuoco, d'ardimento, di vita, co' suoi occhi inondati sempre di gioia e d'amore, col suo sorriso schernitore insieme e procace come quello d'un fauno greco, colla sua loquela pronta, vivace, immaginosa, soave! Io lo odiava in ragione delle immense doti concessegli da natura per ammaliare le donne; mi piaceva di pensare ch'egli non era né bello né robusto né ben fatto, e che la più guercia donzella del contado avrebbe preferito le mie larghe spalle e la mia aperta e sana figura a quel suo corpicciuolo magro, sparuto, convulso ... Io solo, io solo ebbi questa parte più intima e sola forse santa dell'anima sua; io solo, nei pochi intervalli che fui da lei beato d'amore, ho potuto credermi padrone di tutto l'esser suo, veramente amante, poiché l'amava conoscendola com'ella era; veramente amato, perché al sentimento che mi desiderava, la ragione stessa dava la sveglia e l'abbandono soave della gratitudine ... Oh! mi si conceda questo unico premio d'un amore sì lungo, paziente, infelice ... Nessuno potrà apprezzare certo i tesori di un'anima, se non ne ha indagato con lunga consuetudine e con devoto e profondo amore i più reconditi nascondigli ... Pure coll'avara cautela dell'amore io studiai ogni via per ritrar la Pisana da quel pericoloso sentiero a cui mi pareva avviata ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 90)
di Ippolito Nievo (estratti)
... “Dimentica i piaceri che ti son venuti di sopra a te; cercali sotto a te nell'amore degli umili ... Ma i buoni lavorano per amore del prossimo e quanto più duro è il lavoro tanto è maggiore il merito ... Intanto, quello che più importa, non m'illusi punto sul mio peccataccio più grosso, su quello sfrenato amore per la Pisana, il quale mi si scoprì d'un tratto alla coscienza in tutta la sua bestiale salvatichezza ... Io aveva amato la Pisana fino da piccino! Ottimamente! Fin da piccino avea sognato con essolei un amore da uomo! Cose compatibili in un ragazzo che ragiona coi piedi! — Giovinetto e già ragionevole e malizioso oltre il bisogno, avea persistito in quella bizzarria fanciullesca ... In ambidue i casi non mi stava di appiccicarmi a lei colle pretese d'un amore contro l'ordine delle cose ... Veggiamo un poco: coll'amore dove si giunge o dove si intende di giungere? Al matrimonio; questa è sicura; e io la sapeva e la vedeva tutti i giorni ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 92)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Converrete meco ch'era una gran fortuna; ma guai, guai per questi Sansoni di spirito se Dalila taglia loro i capelli! Guai dico: il premio stesso della lor vigoria li precipita; quell'amore che negli altri è un alimento, una crescenza di fuoco che aggiunge la forza di altri milioni di cavalli a quella anche piccolissima che esisteva prima, in essi invece è un inciampo, una sottrazione ... In una parola, l'amore che sublima gli sciocchi, istupidisce queste anime splendide e ammaliatrici ... Sentiva l'amore crescere come una nuvola incantata e avvolgergli la mente e accarezzarla, invitandola ai sogni alla beatitudine ... Si rialzava non più per trabocco spontaneo di giocondità e di brio, ma per forza di volontà e per interesse d'amore ... Ogni opera ha i suoi mezzi: l'amore vuol esser conquistato coll'amore; il luccichio della gloria e il barbaglio dello spirito devono tenersi paghi alla galanteria ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 97)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Ch'io cercassi la quiete ai dolori che mi tormentavano nell'adempimento di più alti doveri, andava benissimo; che cercassi di scordare un amore indegno e sciagurato benché fervidissimo, alzando l'anima nell'adorazione di quelle grandi idee che sono la poesia dell'umanità, in ciò pure non vedeva che bene ... In poche parole, il cervello era occupato ma non il cuore, e questo, attraversato nel suo amore d'una volta, e vuoto d'ogni altro affetto, mi dava grandissima noia co' suoi inutili battiti ... E non pertanto mi maravigliava di rinvenire in lui un amore di scienza e un fuoco di carità che mi parevano incompatibili coll'arida freddezza delle sue dottrine ... — Povero Carlino! — diss'egli — come sei indietro! Ti maravigli ch'io mi sia preso di così violento affetto per quelle scienze che vado disseccando alla maniera dei notomisti? Gli è, caro mio, che l'amore della verità vince tutti gli altri in purità ed in altezza ... Perciò ogni volta ch'io le tolgo di dosso qualche fronzolo, qualche orpellatura, il cuore mi balza nel petto, e la mia mente si cinge di una corona trionfale! Oh benedetta quella filosofia che mortali, deboli, infelici pur c'insegna che possiamo esser grandi nell'uguaglianza, nella libertà, nell'amore! ... Ecco il mio fuoco, Carlino; ecco la mia fede, il mio pensiero di tutti i momenti! Verità ad ogni costo, giustizia uguale per tutti, amore fra gli uomini, libertà nelle opinioni e nelle coscienze! ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 102)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Oh! chi saprà descrivere com'ella avea saputo guardarmi, e come io ricordava allora, e ricordo perfino adesso, il linguaggio celeste di quelle due pupille incantevoli! Come ricordare un solo di quei lampi d'amore e sovvenirsi insieme delle nubi che lo offuscavano? No, l'anima sua, la parte più bella e spirituale di lei che viveva in quegli occhi, non si è insozzata nel fango della colpa ... Si dice che vi covi sotto un amore più vecchio con Giulio Del Ponte, ma non si capisce poi perché ella strapazzi sempre questo giovine e lusinghi invece quell'altro che si è proposta di rifiutare ... Ma ne accagionava unicamente i crucci e le battaglie inseparabili da un amore colla Pisana; anzi vedendo nelle sue pene quasi la mia vendetta ne godeva barbaramente ... Le colpe di coloro che amai, ebbero sempre virtù di affliggermi più che i miei stessi dolori; credo che a quel tempo avrei perdonato alla Pisana l'amore per Giulio purché ella gli ridonasse con quello la salute e la vita ... La sera stessa vidi la Pisana a Portogruaro; amorosa, timida, taciturna con me, come chi avesse bisogno d'amore e di pietà; lusinghiera e provocatrice col Venchieredo, indifferente e beffarda con Giulio ... Se aveste veduto qual era in tali frangenti lo stato compassionevole del povero Giulio, potreste capire come la pietà ammutisse in me perfino l'interesse dell'amore ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 120)
di Ippolito Nievo (estratti)
... ” Le signore dimostravano a Lucilio quel rispetto timido e vergognoso che pare uno stregamento, e suole ad una sola occhiata ad un sol cenno trasformarsi più che in amore in venerazione e in servitù ... Serbava l'indipendenza la castità il mistero del mago; ed io solo conosceva forse il segreto di tale sua ritenutezza, poiché i costumi d'allora e più la sua fama di gran medico, di gran filosofo, non consentivano il sospetto d'un amore che lo preoccupasse tutto ... Eppur era; e ve lo posso dir io; e quell'amore, allargatosi in un'anima capace come la sua, pigliava oggimai la forza e la grandezza d'una passione irresistibile ... L'amore e la religione politica s'erano confusi in un solo sentimento tanto vivace tanto potente tanto ostinato quanto possono esserlo tutte le forze d'un'indole così robusta, strette e attortigliate in un solo fascio ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 136)
di Ippolito Nievo (estratti)
... conghietture, perché, tra la materia così arcana e confusa com'è l'amore, e il temperamento precipitoso variabile indefinito della Pisana, non ci caverei un pronostico da far onore al lunario ... Amore gloria ricchezza felicità, tutto era poco per lui ... Come Nerone cred'io egli avrebbe tagliato la testa al genere umano per ottenere dalla Pisana non un sorriso d'amore ma un'occhiata di desiderio, e vedere frementi le labbra e sconfitta l'arrogante sicurezza di quel rivale abborrito ... “Oh la vita, la vita! datemi ancora un anno, un mese, un giorno solo della mia vita piena confidente rigogliosa d'un tempo! Tanto che possa rinfiammare un lampo d'amore, bearmi di piacere e d'orgoglio e morire invidiato sopra un letto di rose! Datemi un giorno solo del mio bollor giovanile, perché possa scrivere a caratteri di fuoco una maledizione che abbruci gli occhi di quelli che oseranno leggerla, e rimanga terribilmente famosa fra i posteri, come il Mane Tecel Fares del convito di Baldassare! Ch'io muoia; sì ma che possa coll'ultimo grido dell'anima lacerata sgominare per sempre gli impudenti tripudii di coloro che non ebbero una lagrima pei miei dolori! ... Se mi è vietata la felicità d'amore, la coppa felice degli Dei, mi rimanga almeno l'immortalità di Erostrato, e la superbia dei demonii! ... L'amore degli uomini, la religione della libertà e della giustizia sparirono dall'anima mia, come fantasmi ideati per ingannare i ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 144)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Perché l'amore di figlio non ebbe egli nella mia vita che un barlume lontano di confuse memorie, ove posarsi? Tale è la sorte degli orfani ... Nell'indole del fanciulletto sta racchiuso il compendio il tema della vita intera: onde io non mi stancherò mai di ripetere: “O anime rettrici dei popoli, o menti fiduciose nel futuro, o cuori accesi d'amore di fede di speranza, volgetevi all'innocenza, abbiate cura dei fanciulli!” — Lì stanno la fede, l'umanità, la patria ... Io ho sposato tua madre per amore; questo non posso negarlo; ma io credo che non fossi fatto per questa sorta di passioni, e così l'amore mi svampò troppo presto dal capo ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 168)
di Ippolito Nievo (estratti)
... — Chi avrebbe sospettato tanto amore tanta delicatezza in mio padre? — Io ne lo benedissi con tutta l'anima; e pensai che spesso fra i sassi più ruvidi e greggi s'asconde il diamante ... Tornando coi sogni di quei quindici anni pel capo, vederla e innamorarsene era stato tutt'uno: ma se gli era opposto invincibile l'amore di quell'Emilio al quale senza conoscerlo aveva votato un odio immortale ... L'odio si convertì in furore, e l'amore s'accrebbe di tutta la tenerezza della pietà quando avea saputo l'infame condotta, l'impostura e i tradimenti di quel giovane, di cui qualche barlume doveva essere trapelato anche all'Aglaura ... Come crederti e trattarti come sorella quando sapeva che non lo eri, quando covava per te un amore antico di quindici anni e rafforzato da tutti gli stimoli della lontananza? ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 205)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Gli angeli comandano l'amore: tu non sei tanto perverso da abborrire quello che ci scende dal cielo, come la più bella incarnazione d'un pensiero divino ... Mai un movimento di rabbia, mai uno sguardo d'invidia, una rassegnazione stanca, un amore invece che cava le lagrime! ... Inutile! Rimase incrollabile, dovessimo morirne ambidue; mi ripeteva di guardare, di guardare, e che se non mi fossi convinto di quanto ella affermava, e se non avessi accondisceso a quanto mi proponeva sarei stato un essere spregevole, indegno al pari d'amore che incapace d'ogn'altro sentimento ... D'allora in poi mi negò ogni sguardo ogni sorriso d'amore; mi proibì l'accesso alla sua stanza; fu tutta per l'Aquilina, e nulla per me ... Infatti, per quanto volessi illudermi, mi fu forza riconoscere che in quanto all'amore della giovinetta per me i suoi sospetti non andavano lontani dal vero ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 218)
di Ippolito Nievo (estratti)
... — Dunque voi sospettate ch'ella non serbi più per voi l'amore d'un tempo? — Ne sono certo, dottore, ne sono persuaso come della mia propria esistenza ... Pur troppo ella punisce colla compassione un amore troppo docile insieme ed ostinato ... È un amore senza misura e senza esempio, un amore che la tiene in vita, e che la farà morire! ...
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Corbaccio (pagina 4)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... In questa misera valle, la qual tu variamente nomini senza apropiarlene alcuno, abitac'egli alcuna persona, se quelli non fosser già li quali per aventura Amor della sua corte avendo sbanditi, qui li mandasse e in essilio, come a me pare essere stato da lui mandato; o posseggonla pur solamente le bestie le quali io ho udite tutta notte dintorno mughiare? – A cui egli sorridendo rispuose: – Assai bene conosco che ancora il raggio della vera luce non è pervenuto al tuo intelletto e che tu quella cosa, la quale è infima miseria, come molti stolti fanno, estimi somma felicità, credendo che nel vostro concupiscibile e carnale amore sia alcuna parte di bene; e per ciò apri l'orecchie a quello che io ora ti dirò ... Questa misera valle è quella corte che tu chiami d'Amore; e quelle bestie, che udite hai e odi mughiare, sono i miseri, de' quali tu se' uno, dal fallace amore inretiti: le boci de' quali, in quanto di così fatto amore favellano, niuno altro suono hanno nell'orecchie de' discreti e ben disposti uomini che quello che mostra che venga alle tue; e però dianzi la chiamai ‘laberinto’, perché così in essa gli uomini, come in quello già faceano, senza sapere mai riuscire, s'aviluppano ...
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Corbaccio (pagina 5)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Io so (e, se d'altra parte non sapessi, sì mel fecero poco avanti chiaro le tue parole, e ancora il luogo nel quale io t'ho trovato mel manifesta) che tu se' fieramente nelle branche d'amore inviluppato; né m'è più celato, che questo sia, chi di ciò t'è cagione; e tu il dèi nel mio ragionare avere compreso, se di ciò ti ricorda che io dianzi dissi di colei la qual tu vorresti d'aver veduta essere digiuno ... Le quali cose narrando questo cotale, confesso che io meco tacitamente dicea: “O felice colui al quale la fortuna è tanto benigna ch'ella d'una così fatta donna li conceda l'amore!” ... E per ciò ch'io portai sempre opinione, e porto, che amore discoperto o sia pieno di mille noie o non possa ad alcuno desiderato effetto pervenire, avendo meco disposto del tutto di non cominciar questo con persona in guisa niuna a communicare, se con colui non fosse, al quale, poscia ch'io amico divenni, ogni mio secreto fu palese, non ardiva addomandar se ciò fosse, che mi pareva ... Ma non ti sia grave ancor manifestarmi se mai questo tuo amore le palesasti e come: ché mi parve dianzi udire di sì; e il dirmi appresso se da lei avesti alcuna speranza che più t'accendesse che 'l tuo medesimo desiderio primieramente avesse fatto ... Egli è il vero che, avendo io data piena fede, come già dissi, alle parole udite da colui che lei tanto valorosa m'avea mostrata, io presi ardir di scriverle, mosso da cotale intenzione: “Se costei è da quello che costui mi ragiona, aprendole io onestamente per una lettera il mio amore, l'una delle due cose ragionevolmente mi dee seguire: o ella l'arà caro, per usarlo in quello ...
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Corbaccio (pagina 6)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... A questa lettera seguitò per risposta una sua piccola letteretta, nella quale, quantunque ella con aperte parole niuna cosa al mio amore rispondesse, pure, con parole assai zoticamente composte e che rimate pareano, e non erano rimate, sì come quelle che l'un piè avevano lunghissimo e l'altro corto, mostrava di disiderare di sapere chi io fossi ... Allora lo spirito disse: – Se più avanti in questo amore non è stato, che cagione t'induceva il dì trapassato, con tante lagrime, con tanto dolore, sì ferventemente per questo a disiderare di morire? – Al quale io rispuosi: – Forse che il tacere sarebbe più onesto; ma, non potendolti negare, poi ne domandi, tel pur dirò ... Nella prima cosa mi trovai io in più modi stoltamente avere adoperato; e massimamente in credere troppo di leggieri così alte cose d'una femina, come colui raccontava, senza altro vederne; e appresso per quelle, senza vedere né dove né come, ne' lacciuoli d'amore incapestrarmi e nelle mani d'una femina dare legata la mia libertà e sottoposta la mia ragione; e l'anima, che, con questa accompagnata, solea essere donna, senza, essere divenuta vilissima serva: delle quali cose né tu né altri dirà che da dolersi non sia infin la morte ... E, se la lunga esperienza delle fatiche d'amore nella tua giovaneza tanto non t'avea gastigato che bastasse, la tiepideza degli anni, già alla vecchieza appressandoti, almeno ti dovea aprire gli occhi e farti conoscere là dove, questa matta passione seguitando, ti dovea far cadere; e, oltre a ciò, mostrarti quante e quali fossero le tue forze a rilevarti ...
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Corbaccio (pagina 7)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Come è alla tua età convenevole l'andare di notte, il contrafarti, il nasconderti a ciascheduna ora che ad una femina e' piacerà; e non solamente in quella parte che forse, meno disdicevole, da te sarebbe eletta, ma in quelle che essa medesima, forse per gloriarsi d'avere uno uomo maturo a guisa d'un semplice garzone, disonesta e sconvenevole eleggerà? Come alla tua età convenevole, se bisogno il richiedesse, del quale molto sovente sono pieni gli accidenti d'amore, di pigliare l'arme, e la tua salute, e forse quella della tua donna, difendere? Certo io credo, senza più cose andar ricordando, che a tutte parimente risponderesti che male; e, quando ciò non ti paresse, a me e a ciascun altro, il quale con più discreto occhio guardasse che tu, impedito, per aventura fare non puoi, parrebbe pure che così fosse ... Ma alla seconda parte è da venire; la quale ne' giovani, non che ne' vecchi, fa amore disdicevole, se io non m'inganno: cioè i tuoi studii ... Questa, non menoma tra l'altre scienzie, ti dovea parimente mostrare che è amore e che cosa le femine sono, e chi tu medesimo sii, e che a te s'appartiene ... Vedere addunque dovevi amore essere una passione accecatrice dello animo, disviatrice dello 'ngegno, ingrossatrice, anzi privatrice, della memoria, discipatrice delle terrene facultà guastatrice delle forze del corpo, nemica della giovaneza, e della vecchieza morte; genitrice de' vizii e abitatrice de' vacui petti; cosa senza ragione e senza ordine e senza stabilità alcuna; vizio delle menti non sane e somergitrice della umana libertà ...
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Corbaccio (pagina 13)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Canzoni, suoni e mattinate e simili cose, più che altra, volentieri ascoltava; e sommamente avea astio di qualunque fosse colei alla quale, o per amore della quale, fossero state cantate o fatte, sì come quella che di tutte arebbe voluto il titolo, parendole di quello e d'ogni altra cosa molto più che alcuna altra esser degna ... Alla cui focosa lussuria non che io bastassi solo, o uno amante o due, oltre a me, ma molti ad attutarne una sola favilluza non erano sufficenti: della qual parlato non t'ho, né intendo distesamente parlare, per ciò che contraria medicina sarebbe alla infermità la quale io sono venuto a curare; conoscendo io che tanto, quanto coloro, che l'amistà delle femine desiderano, più focose le sentono, più di speranza prendono e per consequente più di nutrimento agiungono al loro amore ... Né ancora bastandole il mio dovuto amore, né quello ch'essa a suo piacere scelto s'avea, ancora aggiunse a sodisfare i suoi focosi appetiti tal vicino ebb'io, al quale io più d'amore portava che egli a me d'onore ...
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Decameron
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Per ciò che, dalla mia prima giovanezza infino a questo tempo oltre modo essendo acceso stato d'altissimo e nobile amore, forse più assai che alla mia bassa condizione non parrebbe, narrandolo, si richiedesse, quantunque appo coloro che discreti erano e alla cui notizia pervenne io ne fossi lodato e da molto più reputato, nondimeno mi fu egli di grandissima fatica a sofferire, certo non per crudeltà della donna amata, ma per soverchio fuoco nella mente concetto da poco regolato appetito: il quale, per ciò che a niuno convenevole termine mi lasciava contento stare, più di noia che bisogno non m'era spesse volte sentir mi facea ... Ma sì come a Colui piacque il quale, essendo Egli infinito, diede per legge incommutabile a tutte le cose mondane aver fine, il mio amore, oltre a ogn'altro fervente e il quale niuna forza di proponimento o di consiglio o di vergogna evidente, o pericolo che seguir ne potesse, aveva potuto né rompere né piegare, per se medesimo in processo di tempo si diminuì in guisa, che sol di sé nella mente m'ha al presente lasciato quel piacere che egli è usato di porgere a chi troppo non si mette ne' suoi più cupi pelaghi navigando; per che, dove faticoso esser solea, ogni affanno togliendo via, dilettevole il sento esser rimaso ... Nelle quali novelle piacevoli e aspri casi d'amore e altri fortunati avvenimenti si vederanno così ne' moderni tempi avvenuti come negli antichi; delle quali le già dette donne, che queste leggeranno, parimente diletto delle sollazzevoli cose in quelle mostrate e utile consiglio potranno pigliare, in quanto potranno cognoscere quello che sia da fuggire e che sia similmente da seguitare: le quali cose senza passamento di noia non credo che possano intervenire ... Il che se avviene, che voglia Idio che così sia, a Amore ne rendano grazie, il quale liberandomi da' suoi legami m'ha conceduto il potere attendere a' lor piaceri ...
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Decameron (pagina 38)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... E chi sarebbe colui che dicesse che non dovesse molto più esser da riprendere un povero uomo o una povera femina, a' quali con la loro fatica convenisse guadagnare quello che per la vita loro lor bisognasse, se da amore stimolati fossero e quello seguissero, che una donna la quale, ricca e oziosa e a cui niuna cosa che a' suoi disideri piacesse, mancasse? Certo io non credo niuno ... Le quali cose con ciò sia cosa che amendune, secondo il mio parere, sieno in me, e oltre a queste più altre le quali a amare mi debbono inducere, sì come è la mia giovanezza e la lontananza del mio marito, ora convien che surgano in servigio di me alla difesa del mio focoso amore nel vostro conspetto: le quali, se quello vi potranno che nella presenza de' savi debbono potere, io vi priego che consiglio e aiuto in quello che io vi dimanderò mi porgiate ... Egli è il vero che, per la lontananza di mio marito non potendo io agli stimoli della carne né alla forza d'amor contrastare, le quali sono di tanta potenza, che i fortissimi uomini non che le tenere donne hanno già molte volte vinti e vincono tutto il giorno, essendo io negli agi e negli ozii ne' quali voi mi vedete, a secondare li piaceri d'amore e a divenire innamorata mi sono lasciata trascorrere ... E come che tal cosa, se saputa fosse, io conosca non essere onesta, nondimeno essendo e stando nascosa quasi di niuna cosa essere disonesta la giudichi, pur m'è di tanto Amore stato grazioso, che egli non solamente non m'ha il debito conoscimento tolto nello elegger l'amante ma me n'ha molto in ciò prestato, voi degno mostrandomi da dovere da una donna, fatta come sono io, essere amato; il quale, se 'l mio avviso non m'inganna, io reputo il più bello, il più piacevole e 'l più leggiadro e 'l più savio cavaliere che nel reame di Francia trovar si possa; e sì come io senza marito posso dire che io mi veggia, così voi ancora senza mogliere ... Per che io vi priego, per cotanto amore quanto è quello che io vi porto, che voi non neghiate il vostro verso di me e che della mia giovanezza v'incresca, la qual veramente, come il ghiaccio al fuoco, si consuma per voi ... Il conte, il quale lealissimo cavaliere era, con gravissime riprensioni cominciò a mordere così folle amore e a sospignerla indietro, che già al collo gli si voleva gittare, e con saramenti a affermare che egli prima sofferrebbe d'essere squartato che tal cosa contro all'onore del suo signore né in sé né in altrui consentisse ... Il che la donna udendo, subitamente dimenticato l'amore e in fiero furore accesa, disse: “Dunque sarò io, villan cavaliere, in questa guisa da voi del mio disidero schernita? Unque a Dio non piaccia, poi che voi volete me far morire, che io voi o morire o cacciar del mondo non faccia ...
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Decameron (pagina 56)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Ma ora ne viene quel tempo nel quale io ti potrò chiaramente mostrare se io t'amo e renderti guiderdone dell'amore il quale portato m'hai e mi porti; e per ciò confortati e sta a buona speranza, per ciò che messer Francesco è per andare infra pochi dì a Melano per podestà, sì come tu sai, che per mio amore donato gli hai il bel pallafreno ... Il quale come andato sarà, senza alcun fallo ti prometto sopra la mia fé e per lo buono amore il quale io ti porto, che infra pochi dì tu ti troverai meco, e al nostro amore daremo piacevole e intero compimento ... La donna, rimasa libera nella sua casa, ripensando alle parole del Zima e all'amore il quale le portava e al pallafreno per l'amor di lei donato e veggendol da casa sua molto spesso passare, disse seco medesima: “Che fo io? perché perdo io la mia giovanezza? Questi se ne è andato a Melano e non tornerà di questi sei mesi; e quando me gli ristorerà egli giammai? quando io sarò vecchia? E oltre a questo, quando troverò io mai un così fatto amante come è il Zima? Io son sola, né ho d'alcuna persona paura: io non so perché io non mi prendo questo buon tempo mentre che io posso ... La qual veggendol venire, levataglisi incontro, con grandissima festa il ricevette, e egli abbracciandola e basciandola centomilia volte sù per le scale la seguitò; e senza alcuno indugio coricatisi gli ultimi termini conobber d'amore ... Niente restava più avanti a dire a Elissa, quando commendata la sagacità del Zima, la reina impose alla Fiammetta che procedesse con una; la qual tutta ridente rispose:–Madonna, volentieri–e cominciò: –Alquanto è da uscire della nostra città, la quale come d'ogni altra cosa è copiosa, così è d'essempli a ogni materia; e, come Elissa ha fatto, alquanto delle cose che per l'altro mondo avvenute son raccontare, e per ciò, a Napoli trapassando, come una di queste santesi, che così d'amore schife si mostrano, fusse dallo 'ngegno d'un suo amante prima a sentir d'amore il frutto condotta che i fiori avesse conosciuti: il che a una ora a voi presterà cautela nelle cose che possono avvenire e daravvi diletto dell'avenute ...
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Decameron (pagina 58)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Ma poi che a Catella parve tempo di dovere il conceputo sdegno mandar fuori, così di fervente ira accesa cominciò a parlare: “Ahi quanto è misera la fortuna delle donne e come è male impiegato l'amor di molte ne' mariti! Io, misera me, già sono otto anni, t'ho più che la mia vita amato, e tu, come io sentito ho, tutto ardi e consumiti nell'amore d'una donna strana, reo e malvagio uom che tu se'! Or con cui ti credi tu essere stato? Tu se' stato con colei la quale con false lusinghe tu hai, già è assai, ingannata mostrandole amore e essendo altrove innamorato ... Oimè, misera me! a cui ho io cotanti anni portato cotanto amore? A questo can disleale che, credendosi in braccio avere una donna strana, m'ha più di carezze e d'amorevolezze fatte in questo poco tempo che qui stata son con lui, che in tutto l'altro rimanente che stata son sua ... Voi non siete la prima né sarete l'ultima la quale è ingannata: né io non v'ho ingannata per torvi il vostro ma per soverchio amore che io vi porto e son disposto sempre a portarvi, e a essere vostro umilissimo servidore ... E conoscendo allora la donna quanto più saporiti fossero i basci dell'amante che quegli del marito, voltata la sua durezza in dolce amore verso Ricciardo, tenerissimamente da quel giorno innanzi l'amò, e savissimamente operando molte volte goderono del loro amore ...
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Decameron (pagina 73)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Dall'una parte mi trae l'amore il quale io t'ho sempre più portato che alcun padre portasse a figliuola, e d'altra mi trae giustissimo sdegno preso per la tua gran follia: quegli vuole che io ti perdoni e questi vuole che io contro a mia natura in te incrudelisca: ma prima che io partito prenda, disidero d'udire quello che tu a questo dei dire” ... Ghismunda, udendo il padre e conoscendo non solamente il suo segreto amore esser discoperto ma ancora preso Guiscardo, dolore inestimabile sentì e a mostrarlo con romore e con lagrime, come il più le femine fanno, fu assai volte vicina: ma pur questa viltà vincendo il suo animo altiero, il viso suo con maravigliosa forza fermò, e seco, avanti che a dovere alcun priego per sé porgere, di più non stare in vita dispose, avvisando già esser morto il suo Guiscardo ... Per che, non come dolente femina o ripresa del suo fallo, ma come non curante e valorosa, con asciutto viso e aperto e da niuna parte turbato così al padre disse: “Tancredi, né a negare né a pregare son disposta, per ciò che né l'un mi varrebbe né l'altro voglio che mi vaglia; e oltre a ciò in niuno atto intendo di rendermi benivola la tua mansuetudine e 'l tuo amore: ma, il vero confessando, prima con vere ragioni difender la fama mia e poi con fatti fortissimamente seguire la grandezza dell'animo mio ... Alla qual cosa e pietoso Amore e benigna fortuna assai occulta via m'avean trovata e mostrata, per la quale, senza sentirlo alcuno, io a' miei disideri perveniva: e questo, chi che ti se l'abbia mostrato o come che tu il sappi, io nol nego ...
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Decameron (pagina 78)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Per che, venuta la notte che salire sopra la saettia dovevano, le tre sorelle, aperto un gran cassone del padre loro, di quello grandissima quantità di denari e di gioie trassono, e con esse di casa tutte e tre tacitamente uscite, secondo l'ordine dato, li lor tre amanti che l'aspettavan trovarono; con li quali senza alcuno indugio sopra la saettia montate, dier de' remi in acqua e andar via e senza punto rattenersi in alcun luogo la seguente sera giunsero a Genova, dove i novelli amanti gioia e piacere primieramente presero del loro amore ... E in tal maniera dimorando, avvenne, sì come noi veggiamo tutto il giorno avvenire che quantunque le cose molto piacciano avendone soperchia copia rincrescono, che a Restagnone, il quale molto amata avea la Ninetta, potendola egli senza alcun sospetto a ogni suo piacere avere, gl'incominciò a rincrescere e per conseguente a mancar verso lei l'amore ... Ma così come la copia delle cose genera fastidio, così l'esser le disiderate negate multiplica l'appetito: così i crucci della Ninetta le fiamme del nuovo amore di Restagnone accrescevano ... E come che in processo di tempo s'avenisse, o che Restagnone l'amistà della donna amata avesse o no, la Ninetta, chi che gliele rapportasse, l'ebbe per fermo: di che ella in tanta tristizia cadde e di quella in tanta ira e per consequente in tanto furor transcorse, che, rivoltato l'amore il quale a Restagnon portava in acerbo odio, accecata dalla sua ira, s'avisò con la morte di Restagnone l'onta che ricever l'era paruta vendicare ... E fatto prima sembiante d'avere la Ninetta messa in un sacco e doverla quella notte stessa fare in mar mazzerare, seco la rimenò alla sua sorella e per prezzo di quella notte gliele donò, la mattina nel dipartirsi pregandola che quella notte, la quale prima era stata nel loro amore, non fosse l'ultima; e oltre a questo le 'mpose che via ne mandasse la colpevole donna, acciò che a lui non fosse biasimo o non gli convenisse da capo contro di lei incrudelire ...
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Decameron (pagina 79)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Adunque a così fatto partito il folle amore di Restagnone e l'ira della Ninetta sé condussero e altrui ... La quale con lieto viso e l'ambasciadore e l'ambasciata ricevette: e rispostovi che egli di pari amore ardeva, una delle sue più care gioie in testimonianza di ciò gli mandò ... Il re di Tunisi, sentendo alcuna cosa di questo amore e del proponimento del Gerbino, e del suo valore e della potenzia dubitando, venendo il tempo che mandare ne la dovea, al re Guiglielmo mandò significando ciò che fare intendeva, e che, sicurato da lui che né dal Gerbino né da altri per lui in ciò impedito sarebbe, lo 'ntendeva di fare ... Né fu di lungi l'effetto al suo avviso; per ciò che pochi dì quivi fu stato, che la nave con poco vento, non guari lontana al luogo dove aspettandola riposto s'era, sopravenne: la qual veggendo Gerbino a' suoi compagni disse: “Signori, se voi così valorosi siete com'io vi tegno, niuno di voi senza aver sentito o sentire amore credo che sia, senza il quale, sì come io meco medesimo estimo, niun mortal può alcuna vertù o bene in sé avere; e se innamorati stati siete o sete, leggier cosa vi fia comprendere il mio disio ... Della qual vittoria io non cerco che in parte mi venga se non una donna, per lo cui amore i' muovo l'arme: ogni altra cosa sia vostra liberamente infin da ora ...
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Decameron (pagina 84)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... O felici anime, alle quali in un medesimo dì adivenne il fervente amore e la mortal vita terminare! e più felici, se insieme a un medesimo luogo n'andaste! e felicissime, se nell'altra vita s'ama e voi v'amate come di qua faceste! Ma molto più felice l'anima della Simona innanzi tratto, quanto è al nostro giudicio che vivi dietro a lei rimasi siamo, la cui innocenzia non patì la fortuna che sotto la testimonianza cadesse dello Stramba e dell'Atticiato e del Malagevole, forse scardassieri o più vili uomini, più onesta via trovandole con pari sorte di morte al suo amante a svilupparsi dalla loro infamia e a seguitar l'anima tanto da lei amata del suo Pasquino ... E per ciò che tra l'altre naturali cose quella che meno riceve consiglio o operazione in contrario è amore, la cui natura è tale che più tosto per se medesimo consumar si può che per avvedimento alcun torre via, m'è venuto nell'animo di narrarvi una novella d'una donna la quale, mentre che ella cercò d'esser più savia che a lei non s'apparteneva e che non era e ancor che non sostenea la cosa in che studiava mostrare il senno suo, credendo dello innamorato cuor trarre amore, il qual forse v'avevano messo le stelle, pervenne a cacciare a un'ora amore e l'anima del corpo al figliuolo ... Il fanciullo, crescendo co' fanciulli degli altri suoi vicini, più che con alcuno altro della contrada con una fanciulla del tempo suo, figliuola d'un sarto, si dimesticò; e venendo più crescendo l'età, l'usanza si convertì in amore tanto e sì fiero, che Girolamo non sentiva ben se non tanto quanto costei vedeva: e certo ella non amava men lui che da lui amata fosse ...
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Decameron (pagina 85)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... ” Il giovane, udendo queste parole, sentì noioso dolore; e ricordatole il passato tempo e 'l suo amore mai per distanzia non menomato, e molti prieghi e promesse grandissime mescolate, niuna cosa ottenne ... Per che, disideroso di morire, ultimamente la pregò che in merito di tanto amore ella sofferisse che egli allato a lei si coricasse tanto che alquanto riscaldar si potesse, ché era agghiacciato aspettandola, promettendole che né le direbbe alcuna cosa né la toccherebbe, e come un poco riscaldato fosse se n'andrebbe ... Maravigliosa cosa è a pensare quanto sieno difficili a investigare le forze d'amore! Quel cuore, il quale la lieta fortuna di Girolamo non aveva potuto aprire, la misera l'aperse, e l'antiche fiamme risuscitatevi tutte subitamente mutò in tanta pietà, come ella il viso morto vide, che sotto il mantel chiusa, tra donna e donna mettendosi, non ristette prima che al corpo fu pervenuta; e quivi, mandato fuori uno altissimo strido, sopra il morto giovane si gittò col suo viso, il quale non bagnò di molte lagrime, per ciò che prima nol toccò che, come al giovane il dolore la vita aveva tolta, così a costei tolse ... Essendo la novella di Neifile finita, non senza aver gran compassion messa in tutte le sue compagne, il re, il quale non intendeva di guastare il privilegio di Dioneo, non essendovi altri a dire, incominciò: –Èmmisi parata dinanzi, pietose donne, una novella alla qual, poi che così degl'infortunati casi d'amore vi duole, vi converrà non meno di compassione avere che alla passata, per ciò che da più furono coloro a' quali ciò che io dirò avvenne e con più fiero accidente che quegli de' quali è parlato ...
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Decameron (pagina 89)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... La qual poi con lui insieme e con la cara fante, che dare gli aveva voluto delle coltella, più volte rise e ebbe festa, il loro amore e il loro sollazzo sempre continuando di bene in meglio: il che vorrei che così a me avvenisse ma non d'esser messo nell'arca ... – Filostrato rispose che volentieri; e senza indugio in cotal guisa cominciò a cantare: Lagrimando dimostro quanto si dolga con ragione il core d'esser tradito sotto fede, Amore ... Amore, allora che primieramente ponesti in lui colei per cui sospiro senza sperar salute, si piena la mostrasti di virtute, che lieve reputava ogni martiro che per te nella mente, ch'è rimasa dolente, fosse venuto; ma il mio errore ora conosco, e non senza dolore ... Una fatica sola ti vo' dare: che tu ritruovi Amore, e a lui solo uno quanto mi sia discara la trista vita amara dimostri appien, pregandol che 'n migliore porto ne ponga per lo suo onore ...
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Decameron (pagina 97)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Di che la donna, tenendosi forte di Ricciardo ingannata, volle gridare e dirgli villania: ma messer Lizio le disse: “Donna, guarda che per quanto tu hai caro il mio amore tu non facci motto, ché in verità, poscia che ella l'ha preso, egli sì sarà suo ... ” A cui messer Lizio disse: “Ricciardo, questo non meritò l'amore il quale io ti portava e la fede la quale io aveva in te; ma pur, poi che così è e a tanto fallo t'ha trasportato la giovanezza, acciò che tu tolga a te la morte e a me la vergogna, sposa per tua legittima moglie la Caterina, acciò che, come ella è stata questa notte tua, così sia mentre ella viverà ... Ma a ciò non furono troppi prieghi bisogno: per ciò che d'una parte la vergogna del fallo commesso e la voglia dello emendare e d'altra la paura del morire e il disidero dello scampare, e oltre a questo l'ardente amore e l'appetito del possedere la cosa amata, liberamente e senza alcuno indugio gli fecer dire sé essere apparecchiato a far ciò che a messer Lizio piaceva ... La quale crescendo divenne bellissima giovane quanto alcuna altra che allora fosse nella città; e così come era bella, era costumata e onesta: per la qual cosa da diversi fu cominciata a vagheggiare, ma sopra tutti due giovani assai leggiadri e da bene igualmente le posero grandissimo amore, in tanto che per gelosia insieme s'incominciarono a avere in odio fuor di modo: e chiamavasi l'uno Giannole di Severino e l'altro Minghino di Mingole ...
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Decameron (pagina 126)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... spesso la sua donna, tanto bene e sì a grado cominciò a servire Egano, che egli gli pose tanto amore, che senza lui niuna cosa sapeva fare; e non solamente di sé ma di tutte le sue cose gli aveva commesso il governo ... Avvenne un giorno che, essendo andato Egano a uccellare e Anichino rimaso, madonna Beatrice, che dello amore di lui accorta non s'era ancora (e quantunque seco, lui e' suoi costumi guardando, più volte molto commendato l'avesse e piacessele), con lui si mise a giucare a scacchi; e Anichino, che di piacerle disiderava, assai acconciamente faccendolo, si lasciava vincere, di che la donna faceva maravigliosa festa ... La gentil donna, parlando Anichino, il riguardava; e, dando piena fede alle sue parole, con sì fatta forza ricevette per li prieghi di lui il suo amore nella mente, che essa altressì cominciò a sospirare, e dopo alcun sospiro rispose: “Anichino mio dolce, sta di buon cuore: né doni né promesse né vagheggiare di gentile uomo né di signore né d'alcuno altro, ché sono stata e sono ancor vagheggiata da molti, mai mi poté muovere l'animo mio tanto che io alcuno n'amassi; ma tu m'hai fatta in così poco spazio, come le tue parole durate sono, troppo più tua divenire che io non son mia ... Anichino, il quale la maggior paura che avesse mai avuta avea e che quanto potuto avea s'era sforzato d'uscire delle mani della donna e centomilia volte lei e il suo amore e sé, che fidato se n'era, avea maladetto, sentendo ciò che alla fine aveva fatto fu il più contento uomo che fosse mai; e essendo la donna tornata nel letto, com'ella volle con lei si spogliò, e insieme presero piacere e gioia per un buono spazio di tempo ...
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Decameron (pagina 145)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... ” A cui lo scolare, che a diletto la teneva a parole, rispose: “Madonna, la tua fede non si rimise ora nelle mie mani per amore che tu mi portassi ma per racquistar quello che tu perduto avevi, e per ciò niuna cosa merita altro che maggior male: e mattamente credi, se tu credi questa sola via, senza più, essere alla disiderata vendetta da me oportuna stata ... Del tuo amore o che tu sii mia, non ho io, come già dissi, alcuna cura: sieti pur di colui di cui stata se', se tu puoi; il quale come io già odiai, così al presente amo riguardando a ciò che egli ha ora verso te operato ... Non sono i giovani d'una contenti, ma quante ne veggono tante ne disiderano, di tante par loro esser degni; per che esser non può stabile il loro amore, e tu ora ne puoi per pruova esser verissima testimonia ... ” La sconsolata donna, veggendo che pure a crudel fine riuscivano le parole dello scolare, rincominciò a piagnere e disse: “Ecco, poi che niuna mia cosa di me a pietà ti muove, muovati l'amore il qual tu porti a quella donna che più savia di me di' che hai trovata e da cui tu di' che se' amato: e per amor di lei mi perdona e i miei panni mi reca, ché ...
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Decameron (pagina 155)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... ” Salabaetto non fu mai sì lieto, e annoveratigli e trovatigli cinquecento e ripostigli, disse: “Madonna, io conosco che voi dite vero, ma voi n'avete fatto assai: e dicovi che per questo e per l'amore che io vi porto voi non ne vorreste da me per niun vostro bisogno quella quantità che io potessi fare, che io non ve ne servissi; e come io ci sarò acconcio voi ne potrete essere alla pruova ... ” E in questa guisa reintegrato con lei l'amore in parole, rincominciò Salabaetto vezzatamente a usar con lei, e ella a fargli i maggior piaceri e i maggiori onori del mondo, e a mostrargli il maggiore amore ... ” La donna, forte crucciosa di questo, sì come colei alla quale tutto il pareva perdere, avvisando che modo ella dovesse tenere acciò che a Monaco non andasse, disse: “Dio il sa che ben me ne incresce per tuo amore: ma che giova il tribolarsene tanto? Se io avessi questi denari, sallo Idio che io gli ti presterei incontanente, ma io no' gli ho ...
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Decameron (pagina 156)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Alla fine la reina, per seguire de' suoi predecessori lo stilo, non obstanti quelle che volontariamente avean dette più di loro, comandò a Panfilo che una ne dovesse cantare; il quale liberamente così cominciò: Tanto è, Amore, il bene ch'io per te sento, e l'allegrezza e 'l gioco, ch'io son felice ardendo nel tuo foco ... Io non so col mio canto dimostrare, né disegnar col dito, Amore, il ben ch'io sento; e s'io sapessi, mel convien celare; ché, s'el fosse sentito, torneria in tormento: ma io son sì contento, ch'ogni parlar sarebbe corto e fioco pria n'avessi mostrato pure un poco ... Molte volte s'è, o vezzose donne, ne' nostri ragionamenti mostrato quante e quali sieno le forze d'amore; né però credo che pienamente se ne sia detto né sarebbe ancora, se di qui a uno anno d'altro che di ciò non parlassimo: e per ciò che esso non solamente a varii dubbii di dover morire gli amanti conduce ma quegli ancora a entrare nelle case de' morti per morti tira, m'agrada di ciò raccontarvi, oltre a quelle che dette sono, una novella nella quale non solamente la potenzia d'amore comprenderete, ma il senno da una valorosa donna usato a torsi da dosso due, che contro al suo piacere l'amavan, cognoscerete ... Tu sai che istamane fu sotterato al ugo de' frati minori lo Scannadio” così era chiamato quel reo uomo di cui di sopra dicemmo del quale, non che morto ma vivo, i più sicuri uomini di questa terra, vedendolo, avevan paura; e però tu te n'andrai segretamente in prima a Alessandro e sì gli dirai: ‘Madonna Francesca ti manda dicendo che ora è venuto il tempo che tu puoi avere il suo amore, il quale tu hai cotanto disiderato, e ...
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Decameron (pagina 168)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... – Panfilo, lietamente l'onor ricevuto, rispose:–La vostra virtù e degli altri miei subditi farà sì, che io, come gli altri sono stati, sarò da lodare–; e secondo il costume de' suoi predecessori col siniscalco delle cose oportune avendo disposto, alle donne aspettanti si rivolse e disse:– Innamorate donne, la discrezion d'Emilia, nostra reina stata questo giorno, per dare alcun riposo alle vostre forze arbitrio vi diè di ragionare ciò che più vi piacesse; per che, già riposati essendo, giudico che sia bene il ritornare alla legge usata, e per ciò voglio che domane ciascuna di voi pensi di ragionare sopra questo, cioè: di chi liberalmente o vero magnificamente alcuna cosa operasse intorno a' fatti d'amore o d'altra cosa ... Alla quale con festa venuti, e serviti diligentemente e con ordine, dopo la fine di quella si levarono a' balli costumati, e forse mille canzonette più sollazzevoli di parole che di canto maestrevoli avendo cantate, comandò il re a Neifile che una ne cantasse a suo nome; la quale con voce chiara e lieta così piacevolemente e senza indugio incominciò: Io mi son giovinetta, e volentieri m'allegro e canto en la stagion novella, merzé d'amore e de' dolci pensieri ... E quel piacer che di natura il fiore agli occhi porge, quel simil mel dona che s'io vedessi la propia persona che m'ha accesa del suo dolce amore: quel che mi faccia più il suo odore esprimer nol potrei con la favella, ma i sospir ne son testimon veri ... Decima giornata FINISCE LA NONA GIORNATA DEL DECAMERON: INCOMINCIA LA DECIMA E ULTIMA, NELLA QUALE, SOTTO IL REGGIMENTO DI PANFILO, SI RAGIONA DI CHI LIBERALMENTE O VERO MAGNIFICAMENTE ALCUNA COSA OPERASSE INTORNO A' FATTI D'AMORE O D'ALTRA COSA ...
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Decameron (pagina 175)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... fuoco se n'entrar tutti; e fatto lei porre a seder disse: “Madonna, io vi priego, se il lungo amore il quale io v'ho portato merita alcun guiderdone, che non vi sia noia d'aprirmi la vera cagione che qui a così fatta ora v'ha fatta venire e con cotal compagnia ... ” La donna vergognosa e quasi con le lagrime sopra gli occhi rispose: “Messere, né amor che io vi porti né promessa fede mi menan qui ma il comandamento del mio marito, il quale, avuto più rispetto alle fatiche del vostro disordinato amore che al suo e mio onore, mi ci ha fatta venire; e per comandamento di lui disposta sono per questa volta a ogni vostro piacere ... ” Messere Ansaldo, se prima si maravigliava, udendo la donna molto più s'incominciò a maravigliare: e dalla liberalità di Giliberto commosso il suo fervore in compassione cominciò a cambiare e disse: “Madonna, unque a Dio non piaccia, poscia che così è come voi dite, che io sia guastatore dello onore di chi ha compassione al mio amore; e per ciò l'esser qui sarà, quanto vi piacerà, non altramenti che se mia sorella foste, e quando a grado vi sarà liberamente vi potrete partire, sì veramente che voi al vostro marito di tanta cortesia, quanta la sua è stata, quelle grazie renderete che convenevoli crederete, me sempre per lo tempo avvenire avendo per fratello e per servidore ... Il nigromante, al quale messer Ansaldo di dare il promesso premio s'apparecchiava, veduta la liberalità di Giliberto verso messer Ansaldo e quella di messer Ansaldo verso la donna, disse: “Già Dio non voglia, poi che io ho veduto Giliberto liberale del suo onore e voi del vostro amore, che io similmente non sia liberale del mio guiderdone; e per ciò, conoscendo quello a voi star bene, intendo che vostro sia ... ” Il cavaliere si vergognò e ingegnossi di fargli o tutto o parte prendere; ma poi che invano si faticava, avendo il nigromante dopo il terzo dì tolto via il suo giardino e piacendogli di partirsi, il comandò a Dio: e spento del cuore il concupiscibile amore, verso la donna acceso d'onesta carità si rimase ... Che direm qui, amorevoli donne? preporremo la quasi morta donna e il già rattiepidito amore per la spossata speranza a questa liberalità di messer Ansaldo, più ferventemente che mai amando ancora e quasi da più speranza acceso e nelle sue mani tenente la preda tanto seguita? Sciocca cosa mi parrebbe a dover credere che quella liberalità a questa comparar si potesse ...
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Decameron (pagina 176)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... E questo fatto, alquanto indietro tiratesi, cominciarono a cantare un suono le cui parole cominciano: Là ov'io son giunto, Amore, non si poria contare lungamente, con tanta dolcezza e sì piacevolmente, che al re, che con diletto le riguardava e ascoltava, pareva che tutte le gerarcie degli angeli quivi fossero discese a cantare; e quel detto, inginocchiatesi, reverentemente commiato domandarono dal re, il quale, ancora che la lor partita gli gravasse, pure in vista lietamente il diede ... E già più avanti sofferir non potendo e essendogli, non sappiendo altro modo vedere, nel pensier caduto di dover non solamente l'una ma amendune le giovinette al padre torre, e il suo amore e la sua intenzione fé manifesta al conte Guido ... E non essendomi paruto già mai nella vostra giovanezza, nella quale Amor più leggiermente doveva i suoi artigli ficcare, aver tal passion conosciuta, sentendovi ora che già siete alla vecchiezza vicino, m'è sì nuovo e sì strano che voi per amore amiate, che quasi un miracol mi pare ... E se a me di ciò cadesse il riprendervi, io so bene ciò che io ve ne direi, avendo riguardo che voi ancora siete con l'arme indosso nel regno nuovamente acquistato, tra nazion non conosciuta e piena d'inganni e di tradimenti, e tutto occupato di grandissime sollicitudini e d'alto affare, né ancora vi siete potuto porre a sedere: e intra tante cose abbiate fatto luogo al lusinghevole amore ... Saranno forse di quei che diranno piccola cosa essere a un re l'aver maritate duo giovinette, e io il consentirò; ma molto grande e grandissima la dirò, se diremo un re innamorato questo abbia fatto, colei maritando cui egli amava senza aver preso o pigliare del suo amore fronda o fiore o frutto ... – 7 Il re Piero, sentito il fervente amore portatogli dalla Lisa inferma, lei conforta e appresso a un gentil giovane la marita; e lei nella fronte basciata, sempre poi si dice suo ...
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Decameron (pagina 177)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... E cessata la festa e ella in casa del padre standosi, a niun'altra cosa poteva pensare se non a questo suo magnifico e alto amore; e quello che intorno a ciò più l'offendeva era il cognoscimento della sua infima condizione, il quale niuna speranza appena le lasciava pigliare di lieto fine: ma non per tanto da amare il re indietro si voleva tirare e per paura di maggior noia a manifestar non l'ardiva ... Il padre di lei e la madre, dolorosi di questo accidente, con conforti continui e con medici e con medicine in ciò che si poteva l'atavano; ma niente era, per ciò che ella, sì come del suo amore disperata, aveva eletto di più non volere vivere ... Ora avvenne che, offerendole il padre di lei ogni suo piacere, le venne in pensiero, se acconciamente potesse, di volere il suo amore e il suo proponimento, prima che morisse, fare al re sentire; e per ciò un dì il pregò che egli le facesse venire Minuccio d'Arezzo ... Dei adunque sapere, Minuccio mio, che il giorno che il nostro signore re Pietro fece la gran festa della sua essaltazione, mel venne, armeggiando egli, in sì forte punto veduto, che dello amor di lui mi s'accese un fuoco nell'anima che al partito m'ha recata che tu mi vedi; e conoscendo io quanto male il mio amore a un re si convenga e non potendolo non che cacciare ma diminuire e egli essendomi oltre modo grave a comportare, ho per minor doglia eletto di voler morire; e così farò ... Minuccio partitosi, ritrovò un Mico da Siena, assai buon dicitore in rima a quei tempi, e con prieghi lo strinse a far la canzonetta che segue: Muoviti, Amore, e vattene a Messere, e contagli le pene ch'io sostegno; digli ch'a morte vegno, celando per temenza il mio volere ... Merzede, Amore, a man giunte ti chiamo, ch'a Messer vadi là dove dimora ... Poi che 'n piacere non ti fu, Amore, ch'a me donassi tanta sicuranza, ch'a Messer far savessi lo mio core, lasso, per messo mai o per sembianza, mercé ti chero, dolce mio signore, che vadi a lui e donagli membranza del giorno ch'io il vidi a scudo e lanza con altri cavalieri arme portare: presilo a riguardare innamorata sì, che 'l mio cor pere ...
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Decameron (pagina 179)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Quivi Tito, solo nella sua camera entratosene, alla piaciuta giovane cominciò a pensare, tanto più accendendosi quanto più nel pensier si stendea: di che accorgendosi, dopo molti caldi sospiri seco cominciò a dire: “Ahi! misera la vita tua, Tito! Dove e in che pon tu l'animo e l'amore e la speranza tua? or non conosci tu, sì per li ricevuti onori da Cremete e dalla sua famiglia e sì per la intera amicizia la quale è tra te e Gisippo, di cui costei è sposa, questa giovane convenirsi avere in quella reverenza che sorella? che dunque ami? dove ti lasci transportare allo 'ngannevole amore? dove alla lusinghevole speranza? Apri gli occhi dello 'ntelletto e te medesimo, o misero, riconosci; dà luogo alla ragione, raffrena il concupiscibile appetito, tempera i disideri non sani e a altro dirizza i tuoi pensieri; contrasta in questo cominciamento alla tua libidine e vinci te medesimo mentre che tu hai tempo ... Che dunque farai, Tito? Lasciarai lo sconvenevole amore, se quello vorrai fare che si conviene ... ” E poi, di Sofronia ricordandosi, in contrario volgendo, ogni cosa detta dannava dicendo: “Le leggi d'amore sono di maggior potenzia che alcune altre: elle rompono non che quelle della amistà ma le divine ... Ma se tu se' savio come suoli, a cui la poteva la fortuna concedere, di cui tu più l'avessi a render grazie che d'averla a me conceduta? Qualunque altro avuta l'avesse, quantunque il tuo amore onesto stato fosse, l'avrebbe egli a sé amata più tosto che a te, il che di me, se così mi tieni amico come io ti sono, non dei sperare; e la cagione è questa, che io non mi ricordo, poi che amici fummo, che io alcuna cosa avessi che così non fosse tua come mia ...
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Decameron (pagina 180)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... E per ciò lascia il pensiero, caccia la malinconia, richiama la perduta santà e il conforto e l'allegrezza, e da questa ora innanzi lieto aspetta i meriti del tuo molto più degno amore che il mio non era ... Io conosco quanto possono le forze d'amore e so che elle non una volta ma molte hanno a infelice morte gli amanti condotti; e io veggio te sì presso, che tornare adietro né vincere potresti le lagrime ma procedendo vinto verresti meno: al quale io senza alcun dubbio tosto verrei appresso ... Sarà adunque Sofronia tua, ché di leggiere altra che così ti piacesse non troverresti; e io, il mio amore leggiermente a un'altra volgendo, avrò te e me contentato ... E per ciò, se alcuna cosa possono in te i prieghi miei, io ti priego che, di questa afflizion togliendoti, a una ora consoli te e me e con buona speranza ti disponghi a pigliar quella letizia che il tuo caldo amore della cosa amata disidera ... ” Come che Tito di consentire a questo, che Sofronia sua moglie divenisse, si vergognasse e per questo duro stesse ancora, tirandolo da una parte amore e d'altra i conforti di Gisippo sospignendolo, disse: “ Ecco, Gisippo, io non so quale io mi dica che io faccia più, o il mio piacere o il tuo, faccendo quello che tu pregando mi di' che tanto ti piace; e poi che la tua liberalità è tanta che vince la mia debita vergogna, e io il farò ...
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Diario del primo amore (pagina 5)
di Giacomo Leopardi (estratti)
... parecchi altri effetti che l'amore o talvolta o anche d'ordinario fa; ma perchè in me non gli ha fatti, nè io gli ho descritti, nonostantechè forse qualche volta n'abbia avuto qualche sentore, ma così dubbio o piccolo che non n'ho voluto far caso ...
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Fermo e Lucia (pagina 32)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... – Bella idea! e perchè, se v'aggrada? – Perchè io sono del parere di coloro i quali dicono che non si deve scrivere d'amore in modo da far consentire l'animo di chi legge a questa passione ... – Poffare! nel secolo decimonono, ancora simili idee! Ma i vostri riguardi sono tanto più strani, in quanto l'amore dei vostri eroi è il più puro, il più legittimo, il più virtuoso; e se poteste descriverlo in modo di eccitarne il consenso, non fareste che far comunicare altrui ad un sentimento virtuoso ... Se io potessi fare in guisa che questa storia non capitasse in mano ad altri che a sposi innamorati, nel giorno che hanno detto e inteso in presenza del parroco un sì delizioso, allora forse converrebbe mettervi quanto amore si potesse poichè per tali lettori non potrebbe certamente aver nulla di pericoloso ... Penso però, che sarebbe inutile per essi, e che troverebbero tutto questo amore molto freddo, quand'anche fosse trattato da tutt'altri che dal mio autore e da me; perchè quale è lo scritto dove sia trasfuso l'amore quale il cuor dell'uomo può sentirlo? Ma ponete il caso, che questa storia venisse alle mani per esempio d'una vergine non più acerba, più saggia che avvenente (non mi direte che non ve n'abbia), e di anguste fortune, la quale perduto già ogni pensiero di nozze, se ne va campucchiando, quietamente, e cerca di tenere occupato il cuor suo coll'idea dei suoi doveri, colle consolazioni della innocenza e della pace, e colle speranze che il mondo non può dare nè torre; ditemi un po' che bell'acconcio potrebbe fare a questa creatura una storia che le venisse a rimescolare in cuore quei sentimenti, che molto saggiamente ella vi ha sopiti ... Concludo che l'amore è necessario a questo mondo: ma ve n'ha quanto basta, e non fa mestieri che altri si dia la briga di coltivarlo; e che col volerlo coltivare non si fa altro che farne nascere dove non fa bisogno ... Vi hanno altri sentimenti dei quali il mondo ha bisogno, e che uno scrittore secondo le sue forze può diffondere un po' più negli animi: come sarebbe la commiserazione, l'affetto al prossimo, la dolcezza, l'indulgenza, il sacrificio di se stesso: oh di questi non v'ha mai eccesso; e lode a quegli scrittori che cercano di metterne un po' più nelle cose di questo mondo: ma dell'amore come vi diceva, ve n'ha, facendo un calcolo moderato, seicento volte più di quello che sia necessario alla conservazione della nostra riverita specie ... Io stimo dunque opera imprudente l'andarlo fomentando cogli scritti; e ne son tanto persuaso; che se un bel giorno per un prodigio, mi venissero ispirate le pagine più eloquenti d'amore che un uomo abbia mai scritte, non piglierei la penna per metterne una linea sulla carta: tanto son certo che me ne pentirei ... – La religione ha avuto scrittori del genio il più ardito ed elevato, pensatori profondi, e pacati ragionatori d'una esattezza scrupolosa, e tutti tutti questi senza una eccezione hanno disapprovate le opere in cui l'amore è trattato nel modo che voi vorreste ... Questi è quel Giovanni Racine che scriveva rime d'amore ...
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Fermo e Lucia (pagina 57)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Tutte queste passioni lo avevano allora spinto ad impedire con minacce il matrimonio di Lucia, senza ch'egli avesse risoluto quel che farebbe da poi, ma per impedirlo a buon conto, perchè ella non fosse d'un altro, per guadagnar tempo, per isfogare in qualche modo la rabbia e l'amore, se amore si può dire quel suo ... Egli pensava qual prova Lucia aveva data di amore per Fermo e di orrore per lui, abbandonando così timida, così inesperta la sua casa paterna, i luoghi conosciuti, andando forse alla ventura; pensava che in quel momento essi erano in cerca d'un asilo per essere riuniti tranquillamente, e risolveva di fare, di sagrificare ogni cosa per impedirlo ...
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Fermo e Lucia (pagina 157)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... E un tale amore, bada bene alle mie parole, un tale amore, quando tutto ti andasse a seconda, quando tu ottenessi ciò che più desideri, un tale amore tosto, o tardi, più tosto che tardi, ti tornerebbe in amaro: come; io non lo so, ma senza dubbio: e parlo dal tetto in giù ... Or pensa che bel conforto avresti di questo amore, se, perduto ciò che te lo fa parer tanto dolce, non te ne rimanesse che un odio, nessuna speranza che d'una vendetta, nessun frutto che un omici ...
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Fior di passione (pagina 5)
di Matilde Serao (estratti)
... Scrivo, scrivo, felice, entusiasmato di far sapere al pubblico la loro bellezza ed il loro amore, esaltato all'idea che queste divine creature faranno palpitare altri cuori ... Ma l'amore, il profondo ed unico amore della sua vita era quella giovanetta svelta che girava per la casa con la sua testa luminosa, coi grandi occhi sereni ed innocenti ... Lui l'amava come un amante, come un marito, come un fratello, con un amore fatto di protezione e di adorazione ... Tutte le lodi date al suo grand'artista l'avevano esaltata forse sino all'amore; ma, dopo il matrimonio, ci si era abituata e le venivano indifferenti ...
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Fior di passione (pagina 11)
di Matilde Serao (estratti)
... Anche lui era innamorato di Alfonsina; con un grosso amore di asino per una cosina gentile e delicata ... Le penombre erano piene di pericoli e di amore; le mamme chiudevano gli occhi ... Fu tranquillamente respinto dalla ragazza e fu bastonato dal giovanotto: uno scandalo enorme in cui spiccava grosso e grasso l'amore di lui, alto e sottile come una fiammolina inconsumabile l'amore di lei ...
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Fior di passione (pagina 18)
di Matilde Serao (estratti)
... Poichè questo caso mostruoso, inaudito, è stato possibile, sogghigniamo e diciamo pure che la vita, nella sua più alta espressione che è l'amore, non è che un vano e miserabile sogno ... Mi ha sposato, non piange più, non freme più, non impazzisce più, crede alla mia virtù, crede al mio amore, crede alla propria onnipotenza ... --Ebbene, questo non basta? Non è questo l'amore? -- ... L'amore è fatto di indulgenza ...
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Fior di passione (pagina 19)
di Matilde Serao (estratti)
... L'amore è morto: e se quella sua forma fu una falsità, quella falsità è scomparsa ... Allora malinconiche, desolate, giovani, con una piena di sentimento che si perde miseramente cerchiamo l'amore altrove ... La donna ama quest'altro per logica necessità, perchè non ama più, perchè deve amare di nuovo, perchè l'altro è l'eletto del suo cuore! Ma immagina tu, fanciulla, con che disperata passione la donna si attacchi a quest'altro, immagina con che forza di animo si avvinghi a quest'altro che per lei rappresenta l'amore e la colpa, il dolore e la felicità! Immagina se questa donna che ha gittato in un giorno tutta la sua vita, voglia lasciar mai quest'uomo ad un'altra ... E la parola si affogò nella strozza, per collera, per amore, per gelosia ...
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Fior di passione (pagina 21)
di Matilde Serao (estratti)
... Poi, poco a poco, vedendola più spesso, avendo colpito certi momenti rivelatori, egli si persuase che Adriana poteva amare, avrebbe amato quando avesse compreso che cosa fosse l'amore, quando l'animo di lei fosse stato educato al sentimento, quando ella avesse vissuto accanto all'amore ... Col pretesto di educarla all'amore, egli le mandava i fiori ogni mattina, andava a trovarla ogni giorno alle due, la rivedeva alle cinque alla passeggiata, le scriveva un bigliettino dopo pranzo, la ritrovava ogni sera al teatro, al ballo, al concerto, alle riunioni famigliari ... L'amore di Annibale la martellava ad ogni ora sul cuore per entrare: i fiori la illanguidivano, le lettere la intenerivano, le parole calorose, gli atti di disperazione la scuotevano; voleva irrigidirsi contro queste impressioni, ma non vi riusciva ... Adriana viveva in un'atmosfera di amore, era impregnata d'amore, satura d'amore, sognando ad occhi aperti tutte le sue dolcezze, comprendendo il trionfo del sentimento; ed Annibale, vedendola più fiera, più rude, più cattiva, si convinceva della infelicità della sua passione ... Ma si sentiva vinta e non cercava che di prorogare il momento in cui la prima parola di amore sarebbe uscita dalle sue labbra ... Senza accorgersene arrivarono sul terreno del sentimento; e allora Giorgio fu tenero, delicato, imperioso, malinconico, ironico, scettico, appassionato, parlando a meraviglia di amore, con la voce, con gli occhi, con l'espressione del volto ... E quando la vide sconvolta, l'occhio smarrito, la bocca fremente, vinta dall'affetto, dalla tenerezza, dall'amore, egli osò dirle ad alta voce, audacemente, che l'amava ...
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Fior di passione (pagina 22)
di Matilde Serao (estratti)
... casto, tutto era candido fra noi--ed ecco che lei mi sgomenta con le espressioni infuocate di un amore che non posso permettere in lei, che non troverà mai--no, mai--corrispondenza in me ... Il mio sogno è scomparso, l'amore del mio cuore è distrutto ... È lei capace di un grande sagrificio, signor Cesare? Vuole ella rinunziare ad ogni idea d'amore nel presente e nell'avvenire? Vuol ella dirmi sì, senza condizioni, senza speranza? Mi dica sì ... Me lo dica quando sia perfettamente sicuro di sè, Allora vedrà che io non sarò ingrata a questo abbandono immenso che ella farà per amore di me ... Amico mio, è venuta la settimana tragica del nostro amore ... Debbo riunire tutto il mio coraggio per dirvi che questo amore deve finire ... Ingannammo un uomo fiducioso e tranquillo, che crede nel mio onore e nel mio amore, che crede nel vostro onore e nella vostra amicizia ... Siete stata la mia gioia, il mio solo amore ... In verità quando io ho visto passare la bellissima donna, bianca bianca nel volto, dai capelli fulvi e crespi che fiammeggiano cupamente, dagli occhi verdi e gelati, dalla bocca rossa e carnosa come un fiore appassionato, dal corpo ondeggiante come quei magnifici serpenti che danzano innanzi alle bacchette dell'incantatore, io mi sono chiesta chi amasse e quale turbine rovinoso fosse il suo amore ... Quando l'ho vista passare in mezzo all'amore, fredda, sorda, indifferente, impassibile, negazione dell'amore, gli occhi rivolti al cielo, vivendo serenamente glaciale nel mondo, ma tormentandosi come disperata nella preghiera, mi sono domandata quale storia avesse pietrificato quell'organismo di donna, lasciandole nell'anima solo la tortura di un misticismo impossente ... Così era selvaggiamente geloso dei suoi diritti di marito, geloso senza amore, geloso per amor proprio ...
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Fior di passione (pagina 23)
di Matilde Serao (estratti)
... La sua fierezza si ribellava, irrompente, furiosa contro l'amore che l'avrebbe fatta tale ... Un giorno, questa donna s'incontrò in un amore sincero, profondo e segreto, come ogni donna ci s'incontra una volta nella vita ... Come lo comprese lei, che disprezzava l'amore, che comprendeva solo l'orgoglio? Chi le narrò la storia di quel lungo e ardente e immenso amore, e come ci credette lei scettica? È ignoto ... Quello che avvenne nel silenzio di quell'anima che si apriva all'amore è ignoto ... Come l'edificio dell'orgoglio crollò, come tutto fu distrutto, abbruciato, purificato dall'amore, non so dirvi ... Lei vedeva tutto, comprendeva tutto, si abbandonava giorno per giorno, linea per linea, all'amore, conoscendo quello che faceva, comprendendo il precipizio, spalancando gli occhi per vederlo, innamorata del precipizio, folle della caduta ... Era per l'amore che Emma amava Luciano, non per la vendetta, non per la rappresaglia ... Quattro giorni fra il martedì e la domenica, quattro giorni lunghi, eterni, febbrili, deliranti, in cui ad ogni minuto la duchessa Emma si pentiva di quel convegno, decideva di fuggire, si vestiva, poi ristava indebolita, vinta, incapace di rinunciare all'amore ... N'ebbe disgusto, una nausea tutta fisica, una ripulsione invincibile di donna--fatta sacra da un forte amore ... Oh la notte tempestosa dal sabato alla domenica, le preghiere alla Madonna, le disperazioni, i subitanei abbandoni, tutto il suo essere che chiamava Luciano e lo respingeva, che malediceva l'amore e adorava l'amore, che trasaliva, fremeva, si scuoteva, tremava nel delirio ... O amore, o amore, o amore! Dalle due, alle tre, alle sette, a mezzanotte, egli non venne ... E forse più infelice, più sciagurata ancora, lei ama sacrilegamente quel morto, e vive nel desiderio profondo di quell'amore, di quei baci, di quel primo appuntamento, di quel peccato che la morte le ha tolto ...
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Fior di passione (pagina 24)
di Matilde Serao (estratti)
... Io pregava il Dio in cui egli credeva: noi ci effondevamo nei tranquilli trasporti dello stesso amore divino ... Dio sicuramente non si offende di questo amore che è puro ... Quando ci vediamo, restiamo l'uno di fronte all'altro, smorti, col cuore in tumulto, le mani brucianti, la voce strangolata: questo è l'impeto dell'amore che ci fa impazzire ... Le sue lettere sono brevi, a frasi nette come un colpo di coltello, scritte a frasi dove vi è il sangue della vita, dove vi è l'eccitazione dei nervi, dove vi è lo scoppio furibondo di un amore supremo ... Ambedue siamo torturati dall'amore, ambedue soffriamo le pene dei dannati per la gelosia che ci rode, ambedue rotoliamo, inebbriati di amore e di dolore, per una china dirupata dove a nulla possiamo rattenerci ... Noi abbiamo le medesime folli e ammalate inclinazioni per i fiori rossi del papavero, per le cose cupe e tragiche, per i tramonti incendiati, per le albe sanguigne, per gli azzurri oltremarini, per le maremme pestilenziali sotto il sole, per i profumi violenti, per l'oro intarsiato che pare scorrere, fluido, liquido, sul fondo nero della lacca, per i grilli sfiniti che muoiono d'amore nel solco fumicante, per le farfalle nere che si abbruciano intorno al lume ... Noi comprendiamo che per una sola cosa viviamo, ed è l'amore; che per una sola cosa moriremo, ed è l'amore ... Egli non ha mai creduto all'amore: io non vi credo da che lui ha fatto crollare la mia fede ... Non mi ha mai scritto lettere d'amore, non me ne scrive: io non gliene scrivo ... Noi non crediamo alle lettere d'amore ...
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Fior di passione (pagina 30)
di Matilde Serao (estratti)
... Nelle escursioni di piacere egli si smarriva nei boschetti or con una, or con un'altra, ma non parlava d'amore a nessuna ... Egli s'interessava vivamente agli affari di Spiridione Stavro, il padre di Calliope; egli era il confidente d'amore di Nicolaki Stavro, fratello di Calliope: egli cantava al pianoforte le romanze italiane per Dionisio Catargì, il fidanzato di Calliope ... Invano egli le parlava dell'Italia, della divina e profumata Italia, in cui la vita si colorisce nell'amore, dalle tinte più delicate dell'argentino-roseo sino alle cupe, profonde e rosse, del rosso che pare nero ... Paolo leggeva un libro francese, un romanzo d'amore ... Dinanzi agli orrizonti sereni, dinanzi all'Jonio azzurro, con la frase eloquente e calda, egli ricostruì quei templi dalle linee pure, dalla bellezza immortale, quelle città piene di luce e di amore, quei portici dove s'elevava nell'aria l'alto insegnamento dell'ideale ... Più indietro, più indietro ancora, le disse di quella stupenda natura, in cui tutto era divino, gli alberi, i fiori, i fiumi, in cui cinquemila Dei popolavano un Olimpo, in cui le nozze fra il cielo e la terra mettevano nell'aria l'immensità della passione, il mormorìo dei baci e l'olezzo dell'amore ... Fu più tardi, nel colmo dell'estate, che per la prima volta le parlò d'amore ... Il volto del poeta diventava duro e immobile come il marmo, quando il discorso cadeva sull'amore ... Egli finì per dire che noi abbiamo una sola via alla vita ed è l'amore, una sola via alla felicità ed è l'amore, una sola via alla morte ed è ancora l'amore ... anche l'amore è una cosa volgare e comune ... L'amore non mantiene una sola delle promesse che fa ... L'amore è inutile ...
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Giambi ed Epodi (pagina 5)
di Giosuè Carducci (estratti)
... XIV
PER LE NOZZE DI CESARE PARENZO – Superbo! e lui non tocca Gentil senso d'amore: Motto di rosea bocca A lui non scende in core ... Dolci sonate e puri De la candida festa Fra i domestici augùri: Parenzo oggi a la onesta Tua legge affida, o amore, Il prode ingegno e il core ... A l'armi, a l'armi, o amore! Tu puoi, tu sol, cotanto! Se questa speme in core Io porti, ancora il canto Da l'anima ferita Gitterò ne la vita; E su 'l ginocchio, come Il gladiator tirreno, Poggiato, io, fra le chiome E nel riarso seno La fresc'aura sentendo, Morirò combattendo ... Avanti, avanti, o sauro destrier, mio forte amico! Non vedi tu le parie forme del tempo antico Accennarne colà? Non vedi tu d'Angelica ridente, o amico, il velo Solcar come una candida nube l'estremo cielo? Oh gloria, oh libertà! II Ahi, da' prim'anni, o gloria, nascosi del mio cuore Ne' superbi silenzii il tuo superbo amore ...
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Giambi ed Epodi (pagina 9)
di Giosuè Carducci (estratti)
... XXX
IL CANTO DELL'AMORE Oh bella a' suoi be' dì Rocca Paolina Co' baluardi lunghi e i sproni a sghembo! La pensò Paol terzo una mattina Tra il latin del messale e quel del Bembo ... Ove l'altera Mole ingombrava di vasta ombra il suol Or ride amore e ride primavera, Ciancian le donne ed i fanciulli al sol ... Ogni aspetto novel con una scossa D'antico affetto mi saluta il core, E la mia lingua per sé stessa mossa Dice a la terra e a al cielo, Amore, amore ...
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I nuovi tartufi (pagina 7)
di Francesco Domenico Guerrazzi (estratti)
... Ora è da sapersi che Don Girolamo da tre mesi indietro aveva ricevuto ordine di comporre cotesto discorso, ed essendovisi affaticato intorno due mesi, trenta giorni fa lo aveva consegnato al padrone, messo in pulito con rara perfezione; ma poichè il padrone ad ogni patto voleva dare ad intendere essere uno di quelli che quando Amore spira noto, ed a quel modo Ch'ei detta dentro, vo significando; avendo trovato scritto:—l'animo commosso da troppo affetto,—ordinò a Don Girolamo levasse, mettesse, aggiungesse, tornasse a levare, poi a mettere; e dopo una tortura di ben dieci giorni cacciò fuori il bel periodo: «l'animo all'improvviso commosso da subita piena di affetto impedirebbe le ornate parole ... Immaginatevi la creazione come una piramide immensa di cui la cuspide viene formata dalla Suprema Intelligenza, la base da sostanze più umili, ma legate insieme da un vincolo di amore: nessuna può dirsi inutile, ed in qualunque parte piaccia alla Provvidenza di collocarvi, esultate nel pensiero di rappresentare un frammento necessario alla macchina portentosa…… —Oh come anche in Siberia a cavare miniere? —Anche in Irlanda a bagnare di sudore una terra che non offre altro che sepolcri all'uomo? —Anche nella China, ove nasci per essere dato in pasto ai cani! —Anche… e chi sa fin dove avrei moltiplicato le interrogazioni a me stesso, se non mi veniva fatto di levare gli occhi e guardare il Presidente per vedere s'ei burlasse ... "Kelp, ben el kelp!" proruppe una voce dietro a me che valse a rompere il fascino: onde io mi volsi, e conosciuto l'uomo, esclamai in suono di lamento: "O benedetto chi gli dice: cane e figlio di cane! O se' tu, Zabulone!" "La tua anima è in pena?" "Mi circondano le amarezze della morte; salvami, per amore del Dio di
Abramo…"
"Fanciullo incorreggibile, perchè avventurare i tuoi nervi di seta fra questi pettini da lino?—Vieni all'aria aperta ...
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I nuovi tartufi (pagina 8)
di Francesco Domenico Guerrazzi (estratti)
... Come aspettarla, e dove?—Quello che non potè il giuoco lo potè amore ... —Ma se tutto è un giorno, un'ora, un istante;—ma se il desiderio infiammato può spegnersi da un punto all'altro;—ma se pittori e poeti finsero le ali allo amore perchè va via:—e con quale ragione volete voi che aspettino? Passeggeri sopra cosa che passa, chi mi sa dire se il cielo domani coprirà la terra? Quando l'amore può aspettare, egli è infermo come i fanciulli che si astengono da correre: lo colse la gotta, male da vecchio; l'amore dura vispo e lieto anche venti anni, ma se diventa vecchio, in meno che non balena eccolo decrepito ...
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Il colore del tempo (pagina 19)
di Federico De Roberto (estratti)
... La quistione è un'altra, la quistione è questa: gl'inconvenienti lamentati sono eliminabili? Dipendono da un artifizio maligno che si può combattere, o da fatalità naturali contro le quali siamo impotenti? I fautori dell'amore libero accusano la società ... Essa, badando agli interessi materiali, cupida soltanto di denaro, contrasta l'amore, la passione pura, ideale ... Allo stato di natura, anzi, riconoscono che l'amore nel senso umano, migliore, più grande ed alto della parola, non esiste: esiste l'accoppiamento ... L'amore, da questi germi, si è sviluppato a poco a poco: la facoltà di scelta è divenuta passione morale, la tendenza a rendere stabile la coppia si è mutata nel bisogno d'un legame indissolubile, eterno ... Già si potrebbe a questo punto osservare: se ciò è avvenuto durante quello stesso processo storico che ha portato il mondo al presente ordinamento, possiamo dire che gli ordini attuali sono tanto contrarî all'amore? Non potrebbe darsi, al contrario, che l'amore sia nato insieme con questi ordini, e per effetto di essi? I giovani, le fanciulle segnatamente, sono tenute nell'ignoranza delle funzioni sessuali: questo fatto è denunziato dall'Albert come un abuso di confidenza commesso dalla famiglia contro l'amore, come uno dei numerosi espedienti adoperati dalla società moderna per impedire all'istinto sessuale di epurarsi ... Non potrebbe darsi, invece, che le cose andassero al contrario? Il costume dell'ignoranza, del mistero, è certamente nocivo; ma, se nuoce, non nuoce appunto nel senso di far credere l'amore una cosa più arcana, più pura, più sublime che in realtà non è? E dalla scienza della realtà sessuale impartita senz'altro alle fanciulle e ai giovanetti, dalla loro libera educazione in comune, non potrebbero derivare altri inconvenienti nel senso opposto? L'Albert dovrebbe sospettarlo, egli che pur nota come una forma di prostituzione, l'etairismo, nacque dalla libertà sessuale accordata alle giovani prima del matrimonio ... La verità vera non è forse che vi sono inconvenienti in tutti i sistemi? E gl'inconvenienti non dipendono dall'ambiguità della natura umana, che non è tutta bruta nè tutta pura, nè tutta senso nè tutta sentimento, nè tutta spirito nè tutta materia? Come ha detto Sully Prudhomme Tout ce que son génie ouvre en haut de carrière
En bas la pesanteur à ses pieds l'interdit…
L'amore libero dovrebbe essere fondato sull'intimità fisica e morale degli amanti ... I più nobili fautori dell'amore libero non intendono già che esso debba consistere nella possibilità di cambiare dall'oggi al domani di amante, nel rompere e riannodare le unioni continuamente, a capriccio: vogliono tutto il contrario ... E se l'amore libero non deve implicare la possibilità di mutare continuamente di amante, non sarà anch'esso una specie di matrimonio? Il nome, più che la cosa, sarà mutato ... Nel matrimonio attuale c'è un dovere materiale di restare accanto alla persona che abbiamo scelta; nell'amore libero ci sarà un dovere morale; ma, oltrechè il dovere morale dovrebbe essere più rigoroso del materiale, qualunque dovere, sia materiale o morale, sia scritto o pensato, non è tutto il contrario del piacere? «Non v'ha nulla che ci tenti come le cose proibite ... Parole delle quali nessuno può negare la verità: ma quando i nuovi amori, dopo la prima unione libera, saranno vietati, non più dal codice, dai giudici e dai carabinieri, ma dalla nostra coscienza, dal ricordo del primo impegno, dal rimorso di annullarlo, il frutto proibito cesserà forse di eccitare la nostra bramosia? La società moderna è contro l'amore, dicono, perchè gli antepone la proprietà, il denaro, il ventre; viceversa l'amore si vendica terribilmente, producendo drammi, tragedie, rovine d'ogni sorta e affermando così la propria onnipotenza ... Ma che cosa significano essi? Significano che tra l'amore e l'amor proprio, fra l'istinto della conservazione individuale e quello della riproduzione della specie, c'è un contrasto, un dissidio, un conflitto ... Ma questa identità essenziale, filosofica e metafisica, non vieta che realmente, praticamente, nella specie umana, che i due istinti vengano in urto, e che ora vinca l'io ora l'altro o l'altra; che ora trionfi l'amore, ora il denaro; ora gridi il ventre, ora… un altro organo ... E se il ventre ha, come dicono i critici della società attuale, più culto ed onore che non l'amore, ciò dipende appunto dal fatto naturale che l'istinto della conservazione, nella nostra specie, opera continuamente, incessantemente, dal primo all'ultimo giorno della vita, ed è assolutamente indomabile; mentre quello della riproduzione comincia ad operare un buon tratto dopo la nascita, finisce di operare prima della morte,—della morte naturale, per vecchiezza,—nè opera continuamente, ma ad intervalli, ed è anche, relativamente, domabile ... Egli sa inoltre che l'ebbrezza d'amore trascina lungi dai calcoli meschini e che l'amore disperde le più elementari precauzioni dell'interesse personale» ... Sì, l'istinto della riproduzione, dal quale dipende il sentimento dell'amore, questo istinto che dovrebbe fare tutta una cosa con quello della conservazione personale, quest'amore che dovrebbe confondersi con l'amor proprio, gli si oppone, invece, terribilmente; ma non sempre: quello che opera sempre, che urla sempre, è il bisogno di nutrire il corpo ...
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Il colore del tempo (pagina 20)
di Federico De Roberto (estratti)
... naturale e fatale che la società, cioè l'insieme degli individui umani, posponga l'amore all'amor proprio ... Se è così, possiamo sperare che la passione d'amore si affrancherà dalle passioni strettamente egoiste? Sciaguratamente, se è così, noi dobbiamo prevedere che il dissidio durerà finchè durerà l'attuale costituzione organica dell'animale-uomo ... L'amore libero, dice l'Albert, dev'essere «la vita sessuale indipendente dalla vita individuale» ... Una delle cose più notevoli, nelle relazioni dei sessi, è questa: che mentre essi sono entrambi egualmente necessarî a compiere l'ufficio della propagazione della vita, l'appetito dell'amore è più gagliardo negli uomini che non nelle donne, in tutti i maschi animali che non nelle femmine ... Questi due esseri diversi sono destinati ad accoppiarsi, a intendersi, ad amarsi; e ciò accade realmente, e la legge d'amore regola il mondo; ma l'intesa non si avvera semplicemente, facilmente, subito: al contrario, è preceduta da una contesa, e prima, durante e dopo l'amore c'è un lievito d'odio ... «L'amore,» dice ancora l'Albert, «è fatto di uguaglianza» ... In avvenire, prevede questo scrittore, in una civiltà migliore, più pura, più disinteressata, veramente civile, «l'amore non implicherà più, come oggi, quella parte di odio che allontana l'idea dell'unione vera, franca e leale ... Non sussisterà più, tra l'uomo e la donna, quel secreto pensiero d'ineguaglianza che dà tanto spesso all'amore moderno il carattere d'una lotta snervante e subdola» ... Ma negli ostacoli opposti dall'ordinamento sociale si potrà trovare l'occasione delle brutalità: la loro ragione, la loro origine è nella inimicizia, nell'avversione che si sovrappone all'amore ... Noi possiamo rintracciarne le origini sacre e le profane; possiamo denunziare e combattere le condizioni che la favoriscono, le occasioni che la provocano: ma la causa prima, la ragione essenziale che la fa sussistere è ancora nella diversità dei sessi, nel maggior prezzo che ha l'amore, la sensazione d'amore, per l'uomo; nel minor prezzo che ha per la donna: il pagamento ristabilisce l'eguaglianza: pagamento indiretto, ma pur sempre materiale, sotto forma di protezione, di aiuto, di compagnia; pagamento morale, sotto forma di gratitudine; pagamento diretto, brutale, col denaro ... E, per concludere, l'amore libero come l'intende l'Albert, e come merita di essere inteso, è l'amore perfetto, l'ideale dell'amore, l'amore affrancato da tutte le soggezioni, l'amore sottratto ad ogni pericolo, l'amore garentito da ogni danno ... I due istinti di conservazione e di riproduzione sono diversamente proporzionati: nell'amore libero debbono essere tutta una cosa ...
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Il diavolo nell'ampolla (pagina 8)
di Adolfo Albertazzi (estratti)
... In tram era un divertimento per tutte: cicaleccio, motteggi, compiacenze d'essere osservate e d'osservare le meno belle di loro; ma nel tratto a piedi seguivano le confidenze d'amore e le espansioni sentimentali; mutava il tono ... C'era fors'anche, in fondo a queste parole, la punta ironica, l'acredine di un'altra invidia — lei faceva all'amore con uno di miglior condizione che i loro innamorati —; e non voleva mostrare di accorgersene ... Invece l'Adriana e l'Olga, che in sentimento d'amore pretendevano dar legge al mondo, non solo non rifuggivano dall'immaginare morti i loro innamorati: ne discorrevano per vantare la passione che esse ne proverebbero ... Troppo distava la brutta, cattiva, crudele espressione d'insensibilità dalle premesse e dalle proteste d'amore; e queste prendevano un aspetto di ripiego insufficiente ... «Io — pensava che le direbbe —, io soffrivo a starti lontano; io soffrivo nei pericoli che correvo a ogni ora, a ogni momento, perchè mi figuravo il tuo strazio se mai ti portassero la notizia della mia morte; io sospiravo il giorno di riabbracciarti e ridarti la forza di sperare, di attendere la nostra felicità, e tu, intanto, non mi tradivi con un altro, no, ma m'ingannavi, per adesso, forse peggio: ti vergognavi di mostrarti innamorata di me: scherzavi indegnamente sul nostro amore, e la gente aveva da ridere compassionandomi ...
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Il diavolo nell'ampolla (pagina 12)
di Adolfo Albertazzi (estratti)
... Disse mutando lo sguardo e la voce: — Come sarà che tutte quelle che hanno il moroso al fronte stan di malanimo e io non ci penso nemmeno che possa succedere una disgrazia? Per me è una cosa impossibile! — La fiducia che hai nel tuo amore ti dà la fiducia nel tuo destino ... O il sentimento della patria era attutito in lei dall'altro amore che la dominava sino ad oscurarle il pensiero? — La necessità che tuo padre dice — egli rispose — è nella difesa dei più sacrosanti diritti umani ... Poi, non senza intenzione di pungerla, aggiunse che sopra tutto c'è, al mondo, un amore per cui i maggiori sacrifici sembrano sopportabili: l'amore che santificò il martirio di quanti preferirono la morte alla tirannia, all'insolenza straniera, alla barbarie prepotente, rivestita di civiltà ipocrita o ...
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Il diavolo nell'ampolla (pagina 13)
di Adolfo Albertazzi (estratti)
... — Ma voi donne non capite come quest'amore fa parer bella la morte! Ferdina aveva ascoltato a mo' dell'ignorante che riceve una luce inattesa e, tuttavia un po' confuso, gode d'essere tratto dall'oscurità ... Gli occhi le si accesero di una fiamma che parve d'ira ed era d'amore ... L'espressione stessa «me lo porterà via» non significava una violenza angosciosa, un ingenuo, prepotente egoismo? Gelosa della morte! Egli riebbe il senso delle delusioni patite e provò l'invidia più acre: quello di un grande amore ... Non l'hai inteso dire anche tu che l'amore qualche volta vince la morte? Oh il sorriso di Ferdina, allora! E a quell'uomo bello, a' suoi occhi, di bontà, d'intelligenza e di coraggio, disse grata e sincera: — Lei l'ha vinta la morte, e la sua morosa dev'essere felice! Idealizzava anche questa, adesso? A trentadue anni oramai Baredi aveva acquistata tale esperienza delle donne da credere sul serio che quella ragazzotta campagnuola meritasse di occupare il suo pensiero? Oh no! Egli voleva pensare ad altro ... Avrebbe resistito alla bellezza di lei, all'invidia che altri n'avesse l'amore? Ah no! Essa vincerebbe se egli — e non c'era da dubitarne — aveva in mente altre donne! E lei andava a colpo sicuro; prima di tutto perchè era giovine, fresca, bella; poi perchè le signore e signorine, schifiltose, non riuscirebbero a nascondere, come lei, il ribrezzo della cicatrice che lo imbruttiva ...
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Il diavolo nell'ampolla (pagina 21)
di Adolfo Albertazzi (estratti)
... Tanto vero che compiangendo sè stessa compiangeva chi sfuggiva alle affannose gioie dell'amore ... — Il meglio? — Il meglio! Non avete ancora imparato che siamo stati creati appunto per godere e per soffrire amando; amando come si usa in terra e non fra gli astri? Non avete ancora compreso che la vita è amore e amore è la vita? Non avete ancora pensato voi, signor pensatore, perchè la fanciullezza è così bella? Perchè anche la vecchiaia può essere bella? — No ... Perchè? — La fanciullezza — non ridete — è come l'antipasto dell'amore ... E la vecchiaia può essere la tranquilla, beata, invidiabile digestione dell'amore ... — E siete cieco! Infelice! Ebbene, sì: da qualche tempo egli si sentiva davvero infelice; ma non perchè si era lasciato rapir dalla scienza: anzi perchè alla scienza non si era dato con amore più saldo ...
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Il diavolo nell'ampolla (pagina 22)
di Adolfo Albertazzi (estratti)
... Il prete sembrò ora meravigliarsi di quella consapevolezza; ma l'altro abbassò gli occhi, quasi a significare: — Le dò ragione, sebbene l'amore della scienza mi giustifichi ... — Oh! Così non deve dir lei, reverendo, che con tanto zelo compie quaggiù la sua missione di carità e di amore! Anche Raimondo sentì l'ironia e gli dispiacque ... E guardando di là, da sedere sul letto, agli alberi che nereggiavano lungo il clivo, Raimondo pensava agli uomini, e gli parevano creature poco dissimili da quelli: la superiore anima degli uni non era radicata alla terra come la vitalità degli altri? Il pensiero non era forse vincolato alla materia bruta? O forse Adriana, nella sua ignoranza, scorgeva il vero? Unica realtà capace di idealità e spiritualità, unica illusione difesa e sostenuta dalla realtà sarebbe l'amore? Unica felicità addentrarci amando nella vita della materia, per illuderci godendo e soffrendo di superar la terra che ci avvinghia con radici tenaci fino alla morte? Un galoppo veniva di lontano lontano, e Raimondo l'accompagnò con udito or più or meno sensibile ...
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Il fiore
di Dante Alighieri (estratti)
... II
L'Amante e Amore Sentendomi ismagato malamente Del molto sangue ch'io avea perduto, E non sapea dove trovar aiuto, Lo Dio d'Amor sì venne a me presente, E dissemi: «Tu·ssaï veramente Che·ttu mi se' intra·lle man caduto Per le saette di ch'i' t'ò feruto, Sì ch'e' convien che·ttu mi sie ubidente» ... III
L'Amante e Amore Del mese di genaio, e non di maggio, Fu quand' i' presi Amor a signoria, E ch'i' mi misi al tutto in sua baglìa E saramento gli feci e omaggio; E per più sicurtà gli diedi in gaggio Il cor, ch'e' non avesse gelosia Ched' i' fedel e puro i' no·gli sia, E sempre lui tener a segnó·maggio ... IV
L'Amante e Amore Con una chiave d'or mi fermò il core L'Amor, quando così m'ebbe parlato; Ma primamente l'à nett' e parato, Sì ch'ogn' altro pensier n'à pinto fore ... E po' mi disse: «I' sì son tu' signore, E tu sì se' di me fedel giurato: Or guarda che 'l tu' cuor non sia 'mpacciato Se non di fino e di leal amore ... V
L'Amante e Amore Con grande umilitate e pacïenza Promisi a Amor a sofferir sua pena, E ch'ogne membro, ch'i' avea, e vena Disposat' era a farli sua voglienza; E solo a lui servir la mia credenza È ferma, né di ciò mai nonn–alena: «Insin ched i' avrò spirito o lena, I' non farò da·cciò giamà' partenza» ...
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Il fiore (pagina 6)
di Dante Alighieri (estratti)
... LXXVII
L'Amante e Dio d'Amore Già no·mi valse nessuna preghera Ched i' verso Ricchezza far potesse, Ché poco parve che le ne calesse, Sì la trovai ver' me crudel e fera ... LXXIX
La baronia d'Amore Madonna Oziosa venne la primiera Con Nobiltà–di–Cuor e con Ricchezza: Franchigia, Cortesia, Pietà, Larghezza, Ardimento e Onor, ciaschedun v'era ... LXXXII
Dio d'Amore Amor disse a' baroni: «I' v'ò mandato Perch'e' convien ch'i' aggia il vostro aiuto, Tanto che quel castel si' abattuto Che Gelosia di nuovo à già fondato ... LXXXV
Lo Dio d'Amore Amor rispuose: «A me sì piace assai Che l'oste avete bene istabulita; Ma·ttu, Ricchezza, ch'or mi se' fallita, Sed i' potrò, tutte ne penterai ... Se di ricchezza sì come d'amore I' fosse dio, non possa io ben sentire Sed i' no·gli mettesse in gran riccore» ...
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Il fiore (pagina 9)
di Dante Alighieri (estratti)
... CXV
Dio d'Amore e Falsembiante «Dì, Falsembiante: in che maniera puote Seguire Idio chi à tutto venduto, Ed àllo tutto a' pover' dispenduto, E le sue borse son rimase vote, Ed è forte e possente e à grosse gote? Gli sarebbe per dritto conceduto Ch'a trar sua vita domandasse aiuto, Come quest'altri che·ttu or mi note?» ... CXVII
Amore e Falsembiante «Cotesta mi par gran dislealtate», Rispose Amore, «Or non credi tu 'n Cristo?» ... La buona anguilla nonn–è già peggiore; Alose o tinche o buoni storïoni, Torte battute o tartere o fiadoni: Queste son cose d'âquistar mi' amore, O s'e' mi manda ancor grossi cavretti O gran cappon' di muda be·nodriti O paperi novelli o coniglietti ... CXXVIII
L'armata de' baroni À l'armadure ciaschedun sì prese, E sì s'armâr con molto gran valore Per dar a Gelosia pene e dolore, Se contra lor istesse alle difese; Ed alcun prese scudo, altro pavese, Ispade e lancie, a molto gran romore, Dicendo ciaschedun al Die d'Amore Che quelle guardie saran morte e prese ...
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Il ponte del Paradiso (pagina 31)
di Anton Giulio Barrili (estratti)
... — Maestro, — diss'ella, facendo interrompere di punto in bianco una elegantissima frase melodica, — ci suoni il duetto d'amore dell'Otello ... — Un duetto d'amore tra marito e moglie! S'è mai sentita in teatro una cosa simile? — La signora Livia s'inalberò, minacciando il cavaliere Lunardi colle stecche raccostate del suo ventaglio ... E se due creature l'hanno per tale, non ci vorrà Ella riconoscere un bello esempio di costanza in amore? La costanza ... Il matrimonio, ella dice, può essere esempio di un amore costante ... Un amore costante è un amore che rischia d'invecchiare ... Intanto io sostengo e dico che l'amore matrimoniale non è da duetti alla ribalta ... — Una follia! — Come l'amore, se mai; — rispose a mezza voce Raimondo ...
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Intrichi d'amore (pagina 4)
di Torquato Tasso (estratti)
... GIALAISE Nui lassamo andare un poco li duelli, e parlamo no poco di amore ... FLAMINIO Non vi sta pur un pelo, che volete scopettare? GIALAISE Scopetta puro, ca una delle cose principali ped accat<t>arese amore è la policia ... Pecchè lo candido armellino denota l'innamorato netto e polito, lo verde significa speranza, ergo l'innamorato polito posa sopra la speranza d'amore, senza la quale policia è rotta tua speranza ... Como isso puro secotò chillo autro vierso: «Rott'è l'alta colonna e 'l verde lauro»: verde, zoè speranza d'amore ... GIALAISE Massime chilli poi ca se la fanno co perzone magnate e d'importanzia, come fazzo io, ca me sdegno a fare l'amore se non fosse quarche prencepessa, duchessa, marchesa, o ch'avesse almanco titolo di contessa ... FLAMINIO Io volevo dire che è peccato a non amarla, amandovi ella con tutto amore e affezione ... A chesso te rispondo che essendo amore no desiderio di conseguire na cosa amata, io non la desiderando, issa non me pò conseguire ... FLAMINIO Mi pare che la conseguenza sia contra di voi; perchè essendo amore un desiderio di conseguir la cosa amata, secondo dite, ella avendo questo desiderio, deve donque conseguir la cosa amata, che sete voi ... Io bolevo dicere ca essendo amore una conformità di voluntade, io non volendola, issa non me pò avere ... FLAMINIO E questo pur v'è contro, a rispetto di Pasquina; che essendo amore una conformità di volere, ella non vi volendo, voi non la potrete avere contra il voler di lei ... Scena 7 LAVINIA La mia trista fortuna, che da' prim'anni mi privò del padre, quell'istessa mi fa oggi il peggio che può farmi, avendomi impresso nel petto l'amore di colui che ha il cuore non sol di pietra, ma di durissimo smalto; e per saper se quell'aspido si risolve ad udir le mie parole dispregiate sempre da lui, desidero che vadi a ritrovar Bianchetta, pregandola che non manchi di venire a darmene certa risoluzione ... PASQUINA E se Amore vi ha fatto stravedere? GIALAISE La mala pasqua che ti venga, Pasquina! PASQUINA Mi disse ancora che ha aùto il mal francese, e che non è più uomo ...
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Intrichi d'amore (pagina 7)
di Torquato Tasso (estratti)
... FLAMINIO Ohimè! che sento? È possibile che in ogni abito, in ogni occasione questa crudele mi sia crudele? BIANCHETTA Dunque per un minimo sdegno volete lasciare un amore così grande? ERSILIA Chi nol sa? Non avete inteso che lo sdegno è soggetto potentissimo a cacciar via l'amore? BIANCHETTA Non ho inteso questo; ma sì bene che lo sdegno dell'amante è una reintegrazione d'amore; e così succederà in voi, che questo vostro sdegnetto doppiarà quel vivo e sincero amore che gli avevate portato sempre ... BIANCHETTA Quando l'amore è vero, come è il vostro, e vi corre alle volte qualche sdegno, quel sdegno è proprio come la cenere: la qual coprendo il fuoco, par che non ci sia fuoco; ma discoprendosi, si ritrova sotto il fuoco ... FLAMINIO Y perquè non mi puode amar mas? ERSILIA Non posso, perchè l'amore che vi portavo allora l'ho collocato in altri ... Che t'ho fatto io che m'odii tanto? Qual segno d'amore e di viva affezione non t'ho io mostrato sempre? Perchè godi delle mie fiamme? Perchè fuggi chi t'ama? Perchè dispregi chi t'adora? Ahimè! che non posso più dire, vinto dal profondo dolore ...
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Intrichi d'amore (pagina 9)
di Torquato Tasso (estratti)
... Scena 4 MAGAGNA O Magagna, in che mare magno ti sei ingolfato! Come ne potrai uscire, se hai per contrarii nove principalissimi nimici: Amore, Bellezza, Nobiltà, Gioventù, Ricchezza, Povertà, Bruttezza, Viltà e Patacche? Amore mi ha pertugiato di sorte il cuore che pare un crivello di semola ... Mirate Amore in che amaro umore mi ha posto, in farmi innamorare d'una cosa contra natura! Perchè se naturalmente ogni simile appetisce il suo simile, come a dire il gallo la gallina, il paparo la papara, il corvo la cornacchia, il tauro la vacca, il cavallo la giumenta, l'asino l'asina; e voi sete informati che li signori amano le signore, li mezzani le mezzane, li poveri le povere, li servidori le fantesche; io mo che son servidore e amo la padrona, non è cosa contra natura? E il peggio è che se lo sa la corte, voglio esser abbrugiato senza proposito ... Replica Magagna, et dicit: che colpa è la mia se Amore è cieco e non mi fa vedere? Dunque se non <son> io, ma Amore, indietro, pugni ... Ah, vigliacco, con Amor ti scusi? Deh! che è quella maledetta frenesia, e non amore ...
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Intrichi d'amore (pagina 15)
di Torquato Tasso (estratti)
... Quando io vi dissi che Margarita faceva l'amore con il padrone, e il padrone con lei, vi piacque pur di saperlo, e non importava all'onor vostro ... LEONORA Per la gelosia, su! Parti che convenga che una serva facci l'amore con il padrone? Non vi è peggio morbo in una casa di quello, e tutte le donne devono provedere, come io providdi, a smorbar queste pesti, cacciandole via; perchè a poco a poco li mariti, allettati da loro, fanno star mal contente le povere mogli, e di serve divengono padrone, che non li puoi commandare; e mettono tante scisme e tanti disturbi tra mariti e mogli, che sono causa d'una vita inquietissima; e io ne so parecchie e parecchie donne che vivono mal contente per questo ... Ahi dura legge di amore, contrarii effetti di sdegno, diversità d'odio e novi modi di gelosia! Questi, questi sono quelli che mi combattono insieme: Amore, Sdegno, Odio e Gelosia! Amor eccita il fuoco e s'allontana, Sdegno assale e fugge, Odio offende chi non deve, e Gelosia punge dove non duole ...
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Intrichi d'amore (pagina 16)
di Torquato Tasso (estratti)
... Scena 3 GIALAISE Io saccio moto bene, Signor astrologo mio, ca Amore pretende de vendecarese contra de me pecchè mi chiamo Gialaise, avenno in odio chella consonanza ise, pe respietto d'Anchise, ca fece la scarsiel<l>a alla matre, e pe chisso se portò male co Cefise, Narcise, Parise, Silladise, Ciparise, Malagise, Marfise ... ALESSANDRO Se ben comprendo alla vostra fisonomia che avete un cuor di leone, e sete per riuscire d'ogni impresa, per difficile che fosse; nondimeno, considerando la potenza d'Amore, vi pronostico che fra pochi giorni vi sottometterete al suo imperio, come fece Cesare, Scipione e Pompeo e gli altri che furno pur nostri Romani ... ALESSANDRO L'importanza sta che Amore non combatte col sapere, potere e vedere, ma adopra arme contrarie a queste, come sono pazzia, odio e vanità; che non essendo egli altro che furore nelli petti nostri, inimico delle fatiche, amico delle cose vane, con le quali arme incende le vene, occupa le viscere e consuma il cuore ... GIALAISE È troppo lo vero, per l'àrema delli muorti miei; e tu sì no bravo ommo, avennome 'nnovinato quanto tiengo allo stomaco, ca ped amore di Pasquina si sface dintro la zulfatara di Puzzuolo ... GIALAISE Ora lassamo no poco stare chissi cunti, ca io no' ped autro songo benuto a trovarete, avenno 'ntiso la fama tua, eccietto pe sapere ca fine averà l'amore mio co Pasquina, e sa ti fidi di faremela disonestare ...
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Intrichi d'amore (pagina 28)
di Torquato Tasso (estratti)
... Ma sciocco che son io! Che faccio qui? Sarà bene a salir sopra, per riparare e soccorrere a qualche inconveniente che potesse succedere; che stando all'assedio Amore e Gelosia, facilmente potrebbono mandare questa casa a sangue e a fuoco ... FLAMINIO Eh, Dio! Non avereste pietà d'un povero giovane, che per amore si è trasformato in questa sorte? GIALAISE Ped amore è trasformato? Dunque songo io, che ped amore di ...
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L'Olimpia (pagina 18)
di Giambattista Della Porta (estratti)
... Voi sapete che i peccati per amore non meritano tanta riprensione, e massime quelli che commettono i giovani ne' primi amori ... Anzi amorevole, ché l'amore sviscerato che portava a vostra figlia l'avea cieco del tutto ... Non è amore dove si cerca tôr l'onore ... Avendo proposto morir mille volte prima che viver senza lei, la disperazione mi accecò gli occhi e l'amore mi fe' far quello che ho fatto ... Se l'amor bastasse ad escusar gli errori, ognuno si scusarebbe con amore ...
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L'Olimpia (pagina 19)
di Giambattista Della Porta (estratti)
... Consorte carissima, poiché sei giá fatta chiara ch'io sia Teodosio tuo marito che un tempo amasti con tanta fede e amore, se per l'altrui inganni mi scacciasti da te, dammi ora licenza che ti possa ricevere in queste braccia ... Spettatori, or che Olimpia coglie il frutto della sua fermezza e amore e che son finite le lacrime e i sospiri, e io ho tolto la cena di bocca da' lupi che giá avevano aperta la gola e stavano per inghiottirsela, andremo a godere ...
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L'amore che torna (pagina 3)
di Guido da Verona (estratti)
... Siete un ubbriaco morale, avete una manìa d'amore ... Mi fissò gli occhi negli occhi, con un riso esperto, e disse: — Non è così, forse? Non è vero che vi esaspera? Io non so come stiano le cose, ma penso che l'amore platonico non sia fatto per gli uomini del vostro temperamento! E continuò a ridere, di quel riso che m'irritava come una provocazione ... III Io vi pongo una domanda semplice: «Ad una donna che una volta si è amata, o si è creduto di amare, ad una creatura fragile come l'ambra e pallida come la cera, è mai possibile tenere un discorso così terribilmente logico e crudele? È mai possibile dire: «Ascoltami Edoarda: il mio grande amore non è stato che una favola, un'illusione ... » Dirle: «Tu sai: l'amore che finisce è come una lampada che si vada spegnendo in una sala piena d'argenterie ... Tu, come donna, in quest'ora sopra tutte difficile, quando l'amore pericola, non hai saputo valerti della tua femminilità ... Ora, sappilo, Edoarda: in questi stramonti dell'amore v'è qualcosa d'ineluttabile, perchè nessuna forza umana può rinfocolare l'agonia di un sentimento ... » Ad una creatura fragile come l'ambra e pallida come la cera, che vi avesse regalato a piene mani tutto il fiore della sua giovinezza, è possibile confessare una verità più semplice ancora, dirle: «Io non ti amo più, perchè mi possiede, m'inebbria e m'incanta un altro sogno d'amore? ... Colà mi conveniva essere un'istrione perfetto, consumare tutte le grandi e piccole finzioni che servono ad intessere la commedia dell'amore ...
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L'amore che torna (pagina 14)
di Guido da Verona (estratti)
... — Perdonami dunque, mio povero amore! — Làsciami! làsciami! — ella comandò, svincolandosi con forza ... Il padre dimorava raramente nel castello, ed aveva per la moglie una devozione che pareva nascere da un profondo rimorso, anzi aveva per lei una specie di religioso amore ... Tacitamente il giovine si accese di un disperato amore per lei; quell'amore sublime delle anime che sentono la morte vicina ...
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L'amore che torna (pagina 21)
di Guido da Verona (estratti)
... Era quasi un poema d'amore dall'oltrevita, nelle ultime pagine diceva: «Tu non puoi figurarti, Elena, la dolcezza che io proverò nel chiudere gli occhi per sempre; poichè nella morte finiscono i desiderii assurdi, finisce la necessità umana di credere, di pensare, di amare ... Ora il morto le stava presso, a ripeterle con una voce lenta il suo triste poema d'amore ... Non era nè irriverente nè sciocco; le parlava d'amore fra un discorso e l'altro, facendola molte volte arrossire ... Avvenne ch'egli entrava sempre nella sala di lettura quand'ella scriveva o leggeva; ch'ella prese amore al tennis, ed ogni mattina per lunghe ore giocarono insieme; che v'eran nel giardino molti viali profondi, e pinete di là dal giardino, dove ci si perdeva ... E molte cose avvennero inoltre, anche nel cuore di questa errante fanciulla, cui troppi desiderii altrui, torbidi e tenaci, avevano già irritato i sensi; ed avvenne che le due bocche giovini, più volte, con stordimento, s'incontrarono, ed una notte che il cielo terso dell'alta montagna brillava d'infinite stelle, nell'ombra, nell'oblìo d'un'ora, ella imparò paurosamente l'amore ...
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L'amore che torna (pagina 22)
di Guido da Verona (estratti)
... Prima di leggerla, quasi ne sapevo a mente il contenuto, e l'odiavo sopra tutto per quella oscurità che, al suo giungere, si diffondeva nel viso di Elena, l'odiavo per quella tristezza momentanea ch'essa faceva scendere sul nostro amore ... L'amore finisce in tutte le anime; ciò che non finisce mai, in uno spirito come il tuo, è il bisogno della ricchezza, del piacere, la smania di soddisfare la tua grande ambizione, poichè non riesco a figurarmi quale uomo saresti nella miseria ... Siamo pratici, siamo brutali! C è una fanciulla che ti può rendere il denaro disperso in tanti anni, che ti può d'un colpo ricollocare in quel patriziato dal quale decadi per necessità; ebbene, fa una cosa: prendi tempo, rifletti, esaurisci prima questo nuovo amore ...
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L'amore che torna (pagina 27)
di Guido da Verona (estratti)
... Invece ti ritrovo immutato, più pazzo che mai di questa donna, e vedo come finora tu non abbia rimediato a nulla, ma invece ti sii perduto nell'irriflessione di un amore che ti rovinerà ... — L'amore, — balbettai dopo una pausa, — l'amore ha qualche volta fatto vivere, non credo abbia ucciso mai ... Eppure, dimmi: se l'amore vero è quello che sa compiere un vero sacrifizio, perchè mai Edoarda non avrebbe questo coraggio per me? Quale gioia potrebbe ormai darle un amore ottenuto come un'elemosina? — Io credo infatti che avrà il coraggio di perderti, — rispose Fabio; — ma forse non troverà poi la forza per sopportare questo abbandono ... L'amore di Edoarda è semplicemente una specie di manìa sentimentale ... Tutto il suo grande amore non è che una specie di ostinata e gelosa immaginazione ... L'amore che avevo per lei, Edoarda lo ha veduto spegnersi ora per ora ... No, Fabio! Che l'amore possa talvolta essere crudele, brutale, iniquo, lo ammetto; ma che l'amore debba mostrarsi vile, mai! — E più crudele, secondo me, quest'analisi che ora tu fai, — rispose Fabio ...
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L'amore che torna (pagina 31)
di Guido da Verona (estratti)
... oh sì, di ridere disperatamente! Chiamano amore i loro capricci, amano e possono ridere, amano e possono vivere lontani, amano e possono pensare a mille altre cose nello stesso tempo! Ma chi di loro conosce veramente cosa sia questa orribile disperazione, l'amore? ... Povero amore, come devi sorridere di queste mie parole! Tu hai ben altri pensieri ... Povero amore! Perchè sono tanto ricca io, che non ho bisogno della ricchezza? E perchè non vuoi che t'aiuti? Ho il mezzo di farlo, almeno in parte, senza che nessuno lo sappia ...
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L'amore che torna (pagina 34)
di Guido da Verona (estratti)
... Elena invece m'inebbriava del suo fresco amore ... Vedi: quando si è trascorsa una vita nomade come la mia, quando si è stata una donna senza legge e senza meta, di paese in paese, tra una folla d'estranei, in balìa di tutte le sorti, quando ci si è trovati fin dalla più lontana giovinezza senza una famiglia nè un tetto nè un amore nè una felicità qualsiasi nella vita, tu non puoi comprendere come di tanto in tanto si provi un bisogno infinito di riposare, di vivere più presso alla natura, a questa grande madre che rende la gioventù e la purezza dell'anima ... Così l'amore nostro si velava insieme d'incertezza e di ombre ... Tosto Elena, entrata in favore della maestra, cominciò a frequentar assiduamente la scuola, e si pose all'opera con tanto amore, che ogni altro pensiero fu escluso dalla sua mente ...
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L'amore che torna (pagina 45)
di Guido da Verona (estratti)
... Tu non comprendi nemmeno la dolcezza della confidenza, il più soave abbandono che vi sia nell'amore ... Io ti conosco troppo, Germano; il tuo non è che l'amore degli uomini avventurosi ed eleganti, l'amore che consiste nel veder piangere ... Ora dimmi: ti ho mai domandato qualcosa io? Ti ho mai domandato, per esempio, cosa farai del nostro amore quando non avrai più denaro, nè alcun mezzo per trovarne? Io sono preparata a tutto, appunto perchè non ho fiducia nel tuo amore, e perchè mi piaci così come sei ... Impallidita per la veglia, con gli occhi cerchiati di nero, i capelli un po' disfatti, ella mi stava presso, innamorata e bella, portando su le labbra umide la promessa di un torbido amore ...
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L'amore che torna (pagina 60)
di Guido da Verona (estratti)
... E dicevo a me stesso: «Perchè ti disperi? Non hai tu stesso accettato e preparato questo necessario abbandono? Tu, che non hai fatto nulla per il tuo amore, null'altro che aspettarne la fine, perchè lo rimpiangi ora come un grande bene che ti fosse ritolto? Perchè questa irresolutezza? Sii forte! Non cedere alle commozioni che tu stesso ti elargisci ... Tu l'ami l'amore ed ami il dolore, ma in verità non ami e non soffri ... Va e bevi!» Ma insieme con questi pensieri, qualcosa di vero e di grande, un sentimento ancora ignoto, sorgeva; ed era finalmente l'amore, l'amore triste, inguaribile, angoscioso, pieno di gelosie, di paure, che duole come una ferita ed inebbria come un liquore ... Raffinato e perverso, questo amore mi piacque; mi piacque avere nell'anima, per sempre, un flagello, in quest'anima su cui tutte le passioni erano scivolate senza imprimervi un solco ... Era il mio primo amore: in quel momento avevo ancora vent'anni ...
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L'amore che torna (pagina 62)
di Guido da Verona (estratti)
... — gridava il cuore disperatamente, — amore ... Guardavo intorno con una curiosità stanca, rievocando memorie lontane, pensando alle partenze ed ai ritorni che si fanno nella vita, pensando all'amore che si dimentica per via, alla ricchezza che passa, all'invidia che segue da presso quando si domina, ed allo scherno che assale da ogni parte allorchè si precipita ... Nell'amore la sua gran dolcezza era il silenzio ... Perenne tormento, perenne inutilità del mio cuore! Mi sentii malato; una voglia sterile di baci tormentò le mie labbra desiderose; e nell'età virile, quando già si comincia ad inaridire, sentii che la vita in me tornava, che tornava l'amore, come una chiara fontana dissuggellatasi all'improvviso ... Ero vissuto sprecando i giorni migliori, d'ogni cosa trastullandomi con una virtuosità senza pari; m'ero sentito forte come pochi, giovine come pochi e temerario contro la sorte; non avevo creduto possibile che un amore, una donna, fermassero a mezzo il cammino questa inebbriante mia fuga ... Maremma dell'anima, questa parte di me stesso aveva continuamente soffocato la mia volontà, sopraffatto in me i sogni, le speranze, i sentimenti, e mi pareva incredibile che l'amore d'una donna sapesse infine vincere questo mio cuore in cui tutto inaridiva ...
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L'amore che torna (pagina 65)
di Guido da Verona (estratti)
... Fabio era partito; avevo come soli compagni il medico di Terracina, Ludovico, Lazzaro, i suoi figli ed i villici della fattoria, gente onestamente rude che insegna l'amore della vita sana ... Mi pareva d'essermi redento con questo amore doloroso ... Di questo amore, ch'era pur stato così grande, non rimaneva più nessuna visibile traccia; le cose, la distanza, il tempo, scorrevano sovr'esso con una indifferenza crudele ...
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L'amore che torna (pagina 69)
di Guido da Verona (estratti)
... L'amore mio si prosternava dinanzi a lei, ch'era la più crudele e la più forte ... Guardandola, mi ricordavo con una sensazione terribilmente chiara il sapore che avevano le sue labbra nei baci d'amore; qualcosa di lei passava traverso le mie vene prodigandomi una molteplice carezza ... Se è possibile amare al di là dell'amore, in quel momento l'amai ... non come la mia, non come la nostra, povero Germano, povero amore mio ... che fai? Su la bocca le dissi: — Amore mio ...
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L'amore che torna (pagina 78)
di Guido da Verona (estratti)
... Non si fa tutto questo per amarsi tremando? Il pericolo non è forse un delicato piacere? La prima volta che una signora viene ad un appuntamento d'amore, porta l'abito che le avete ammirato, il cappello che vi piace di più: ha paura, si sente male, ha fretta, deve andar via ... Credo che in quell'istante i sensi della donna si fascino quasi d'una vigile inerzia, urtati da quel tanto di comune o di fittizio che non manca mai ne' primi convegni d'amore ... Fate, o cauti amanti, che le specchiere nella vostra casa d'amore siano benevole, poichè la donna in quel momento ha bisogno di sentirsi bella ... Poi, fra le mille carezze, fra le insidie lente, si parla di cose lontane; si dice: «Pensa, amore mio, quando ci siamo conosciuti la prima sera ... Oh, come hai la pelle bianca!» La prima volta che una signora viene ad un appuntamento d'amore, viene per lo più perchè s'annoia della sua vita giornaliera, e l'adulterio la tenta; o per curiosità momentanea della vostra persona, o perchè potrete giovarle in qualcosa, o perchè i sensi le fanno sperare da voi gioie che non conosce ancora ... Pure v'è una donna che a nessuna di queste assomiglia, che nessuno di tali sentimenti a voi conduce: ed è la donna che torna dopo avervi amato, quando fra voi passarono la lontananza e l'oblìo; la donna che torna per ricominciare l'amore ...
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L'amore che torna (pagina 83)
di Guido da Verona (estratti)
... comprendi? — Sì, amore, però non bisogna che io dimentichi ... — Sì, mio amore ... sempre! Come invidio le donne che son libere, che possono darsi al proprio amore senza nessun impedimento! Qualche volta sogno che tu potresti portarmi via, con te, in un altro paese, dove nessuno riuscisse mai a ritrovarci ... — Ed aggrappandosi a me con un fervido impeto: — Rispóndimi dunque: mi vuoi bene davvero? — Sì, amore lo sai ... Dimmi la verità! — Ma no, amore: ho dimenticato assolutamente ... — Allora ti piaceva più di me! — Amore, mi fai ridere! Se mi fosse piaciuta sarei dunque rimasto con lei ...
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L'arte di prender marito (pagina 2)
di Paolo Mantegazza (estratti)
... Quel libro, quelle pagine erano per lei un frutto proibito, che diveniva più saporoso, più desiderato, quanto più lungo era il digiuno che ella si imponeva; e quando, vinta alfine, ripigliava il libro che pareva aprirsi da sè sempre allo stesso posto, vi si gettava, anima e corpo, guardandosi intorno, per assicurarsi che era proprio sola; sola col proprio peccato, colla propria passione, a cui si abbandonava coll'impeto di un amore infinito, colle lascivie di un vizio ... Di giorno le tenevan compagnia gioconda nelle lunghe ore, che voleva solitarie, e di notte le popolavano di lieti fantasmi i sogni d'amore ... Il babbo lasciava fare queste cose alla mamma e giustamente; ma la mamma, che era tra quelle, che dell'ignoranza e dell'innocenza fanno due sinonimi, non aveva mai detto nulla alla figliuola sul gran mistero d'amore, sull'augusta e terribile funzione dei sessi ... Ma un giorno a un tratto anche nel corpo vergine e delicato la natura brutale le inflisse quella ferita misteriosa e crudele, che nessuna ragione di darvinismo può giustificare e che sembra consacrare l'amore della donna al martirio ... Nel mondo dell'amore è la mamma, che deve essere il sacerdote della nuova religione ... E così è dell'amore: deve nascere in un nido intrecciato dalle mani della mamma ... Povera colei, il cui nido fu fatto da mani straniere! Povera colei, che impara a conoscere i misteri del sesso dalla lasciva cameriera o dal vecchio libertino! Essa entra nel tempio d'amore per una fogna, mentre dovrebbe entrarvi per una porta di marmo inghirlandata di fiori ... Il primo amore ... E non si entra nel tempio d'amore, nel paradiso terrestre dei caldi desiderii che attraverso le lagrime e gli isterismi della pubertà ... Esse guardano in basso per curiosità, per distrarre l'occhio col viavai della gente, che per le vie cerca il pane o l'amore, la vendetta o il contravveleno della noia ...
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L'arte di prender marito (pagina 5)
di Paolo Mantegazza (estratti)
... Per lui, con un'ingenuità indegna del suo tempo, amare e sposare erano sinonimi: ma come aspirare alla mano di una fanciulla bella, colta e anche ricca? Egli, che non aveva che la sua professione e una modestissima agiatezza da parte della sua famiglia? Ma d'altra parte, come rinunziare a quell'amore, che aveva occupato tutto il suo cuore e subito, dilagando senza ostacoli in quell'anima così vergine? Dopo averla veduta la scienza non gli bastava più e parevagli che la scienza con Emma sarebbe il paradiso in terra, senza di lei una landa sterile, arida, un deserto senza oasi ... Sembrandogli il suo amore un'utopia aveva provato a tenersi lontano dalla casa di Emma, preparandosi poco a poco a ritirarsene del tutto ... E con sforzi dolorosi riuscì a non visitarla per tre giorni di seguito, ma non potè giungere al quarto e quell'assenza non servì che a una cosa sola: a persuaderlo che ormai l'amore per Emma e la vita erano per lui una cosa sola ... Invece nel Rinaldini l'amore cresceva ogni giorno, e ormai a furia di dilagare, aveva innondato ogni fibra di lui, penetrando nei più sottili meandri della sua vita ... Pareva che in questo caso straripando l'amore avesse dovuto manifestarsi al di fuori ... Nel linguaggio volgare ciò si chiama dichiarazione d'amore ... Aveva da molti anni in casa una bella cameriera, che faceva anche un po' da maggiordomo e che forse aveva risolto per lui il gran problema dell'amore, che tormenta tante migliala di uomini, che semina per le strade della vita tanti feriti e tanti morti ...
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L'arte di prender marito (pagina 7)
di Paolo Mantegazza (estratti)
... spensierati, anche perchè in quell'Università egli avrebbe potuto continuare i suoi studii e laurearsi; ma invece abbandonati a sè e al loro amore avevano in un anno assottigliato della metà il loro piccolo capitale e si erano trovati senza quattrini e quel ch'è peggio senz'amore ... L'amore fisico li riconciliava talvolta; ma le crudeli torture della miseria facevano durare ben poco il cielo sereno in quella casa, dove scene e lagrime si succedevano come il vento e la pioggia in un mese di marzo, che non finisse mai ... Allora credevo, che il matrimonio senza amore era una prostituzione, che l'amore bastasse per farci felice ... Toujours perdrix, toujours perdrix!… L'adorazione nei casi migliori, cioè quando tu sposi un gentiluomo, diventa amore, poi amicizia, poi un'abitudine monotona, che si infiora con qualche cortesia quotidiana, per non parere… ... Non vi è amore, che resista alla lotta quotidiana colle necessità della vita ... Se la miseria uccide l'amore, la ricchezza senza amore non lo può uccidere, perchè l'amore non c'è; ma non deve darci che una vita insopportabile… ...
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L'arte di prender marito (pagina 10)
di Paolo Mantegazza (estratti)
... Alcune donne nei loro falsi giudizii giungono a tanto da misurare l'intensità dell'amore dal grado di gelosia ... Sarebbero ben punite dell'errore di quel loro giudizio! È naturale, che noi tutti cerchiamo di difendere dalle mani altrui quel che ci è caro; è naturalissimo che noi vogliamo conservare la nostra dolce compagna dagli artigli e dalle carezze dei briganti d'amore; ma, se abbiamo stima di lei, dobbiamo esser sicuri che nessun attacco potrà ferirla e che quando ella diffidasse delle proprie forze, ci invocherebbe come alleati suoi ... Ma diffidare ad ogni ora di esser traditi, ma guardare in cagnesco ogni uomo che si avvicina a lei o le parla o le sorride, è offenderla senza diritto, è tormentarsi senza ragione; è avvolgere il proprio nido d'un fumo acre e pungente, che mozza il fiato e asfissia l'amore ... Quante donne son cadute per protestare contro il marito poliziotto o carabiniere, che le circondava di spie, di tranelli; di una rete molesta di diffidenze e di sospetti! Se la virtù non basta a difenderci dalla gelosia, almeno sia geloso per qualche cosa! In quasi tutte le svariate forme di gelosia entra l'amor proprio più che l'amore ... La gelosia di puro amore non è che un dolore; forte, fortissimo, ma dolore ... La gelosia d'amore piange e implora, si umilia e prega ... Deploro e compatisco il marito, che uccide l'amante fortunato; maledico e condanno quello che ammazza la moglie o l'amante, che si lorda le mani del sangue di una donna, con cui ha diviso i baci e le carezze d'amore; che è forse la madre dei suoi figliuoli ... Ogni parola di simpatia innocente o di lode diretta dalla propria moglie ad un altro è un amore che incomincia, è una violazione di domicilio ...
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L'arte di prender marito (pagina 19)
di Paolo Mantegazza (estratti)
... colleghi, l'ingratitudine e le esigenze dei malati, l'ambiente di dolori in cui dobbiamo vivere, fa della nostra arte la più difficile e la più spinosa e non può assorgere a più spirabil aere, che quando ci riscalda l'amore degli uomini e possiamo aspirare alla gloria ... Essa è riuscita a coltivare in me l'amore delle cose difficili, che io aveva da natura; e ad ogni difficoltà che io incontrava sul mio cammino, ad ogni calcio villano che mi tiravano i miei colleghi o ad ogni brutale schiaffo dei miei malati trovava in sè nuove parole di conforto, nuove carezze, nuovi impeti del cuor generoso ... L'avvocato è generalmente una persona colta, esperta delle umane vicende, per lo più eloquente; che anche in amore adopera bene le armi della parola, dei sofismi e dei sillogismi ... Diffida dunque un tantino dell'eloquenza degli avvocati, quando essi l'adopreranno per farti una dichiarazione d'amore: accettala con un largo benefizio d'inventario ...
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L'arte di prender marito (pagina 22)
di Paolo Mantegazza (estratti)
... *
* *
Troverai nei romanzi e nelle poesie, che il primo amore è l'amore vero, l'unico amore, l'amore per eccellenza ... * * * Anche l'amore è un'opera, in cui cuore e ingegno e sensi devono darsi la mano concordemente per rizzare quel tempio, in cui si deve trovare la massima felicità; per intrecciare quel nido, in cui deve allevarsi e crescere una famiglia ... Egli incomincia subito e involontariamente a farsi più bello, più buono, più perfetto; per piacerti, per conquistarti, per guadagnarsi il tuo amore ... L'amor proprio allora si associa all'amore, e non c'è lima che possa intaccare la catena che ti sei legata al tuo piede ... Le amiche, anche le migliori, in fatto d'amore sono giudici pericolosi ...
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L'arte di prender marito (pagina 25)
di Paolo Mantegazza (estratti)
... E credilo, gli occhi suoi si inumidiranno di tenerezza, quando egli aggiungerà, quasi a conferma delle prime parole: Mia moglie non ha mai mentito! * * * Il tuo sposo ti giurerà eterno amore e tu giurerai a lui amore eterno ... Quanto al morire ammetto con te, che il tuo amore morirà, ma con te, e che l'amore di tuo marito non tramonterà che col tramonto della sua vita ... In ogni amore vi è un periodo, in cui il nostro cuore e quello della persona amata han dato quanto potevan dare e al disopra dell'umano non vi è che il divino, creato dalla nostra fantasia e dalla sete dei superlativi ... Siccome però il crescere dell'amore è la sua cosa più bella, dobbiamo far di tutto perchè il crescere sia lento, lentissimo, e duri molto, moltissimo ... È questo il modo più sicuro per conservare l'amore allo stesso stato di tensione deliziosa; ed io, che ho sempre adorato tua madre e morirò adorandola, fino dal primo anno del nostro matrimonio, mi allontanai da lei per otto o dieci giorni, e fino ad oggi, or con un pretesto ed ora con un altro, ho sempre seguito la stessa abitudine ... Ad ogni assenza teneva dietro una nuova luna di miele, e fino ad ora credo, che il nostro amore è sempre nel periodo del crescere ... * * * Il desiderio è la pianta da cui nascono tutte le gioie della vita; finchè la manterremo viva e la coltiveremo con intelletto d'amore, noi saremo sicuri di raccoglierne sempre i frutti ... Tu devi aver sempre per lui qualcosa da dare, e invece l'amore, che è spensierato e folle, ti suggerirà forse di dar tutto oggi e subito ed è anche per questo, che il più degli amori ha vita così breve e fragile ...
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L'arte di prender marito (pagina 26)
di Paolo Mantegazza (estratti)
... Morte alla scienza!… Un professore di psicologia, che aveva fino allora taciuto e che si accontentava di guardare le belle signore, modestamente fece osservare, che il botanico non aveva detto alcuna bestemmia, non aveva profanato nè punto nè poco il sublime sentimento dell'amore; perchè anche gli affetti subiscono le influenze esterne e interne e possono per virtù di esse crescere, diminuire, risorgere o morire del tutto ... Quindi, anche per l'amore (concludeva egli) vi devono essere delle forze, che lo aiutano a vivere, che lo conservano, che gli concedono una insolita longevità… ... Vorrei un po' sapere che cosa conserva l'amore ... Il miglior conservatore dell'amore è la gelosia ... Davvero? Questo mezzo mi sembra il miglior modo per uccidere l'amore di morte violenta ... Credo che ciò non faccia grande onore al nostro sesso, ma l'ottimo degli antisettici in amore è la civetteria ... Battè due o tre volte il ventaglio sul tavolino, quasi volesse chiamar l'attenzione di tutti su ciò che stava per dire: nè contenta di questo, aspettando il silenzio generale, si gargarizzò la gola con due o tre colpi di tosse, poi dall'alto esclamò: —Signori e signore; non so che cosa debbano fare gli uomini per conservare il nostro amore ... Siccome il fine del discorso però non veniva mai, da varie parti della sala sorsero domande impazienti: —Che cosa è dunque per voi il miglior antisettico dell'amore? Nuova pausa, nuovo batter del ventaglio, e poi dall'alto, anzi dall'altissimo: —Il disprezzo! Allora un vecchio venerando, che non aveva mai parlato, che aveva soltanto sorriso d'un sorriso volteriano a tutte quelle contese; un vecchio, che non era professore di psicologia, ma aveva sempre studiato uomini e donne con grande amore e grandissima indulgenza, disse: —Mi permettete di dire anche la mia? Se non altro ho vissuto più lungamente di voi tutti e ho veduto più uomini e più donne di tutti voi… ... —L'ottimo fra tutti i preservativi dell'amore, o signore amabilissime e riveriti signori… ...
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La sposa persiana (pagina 13)
di Carlo Goldoni (estratti)
... Io stessa non intendo, come in un giorno appena, S'abbia per un oggetto a provar tanta pena; Come improvvisa forza di mal inteso amore Abbia da render dolci anche i disprezzi a un cuore ... L'onor, la tenerezza, l'amore, e la pietade, La fralezza del sesso, e quella dell'etade Mi tolsero ad un tratto il lume, e le parole, Caddi, qual fior sul campo colto dai rai del sole ... MACHMUT Osmano, se ti lascio, forza è d'amore ... Ciò lo commosse alquanto, l'ira calmò nel cuore, Per Fatima provando pietà, se non amore ...
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La sposa persiana (pagina 14)
di Carlo Goldoni (estratti)
... Ma s'ami Ircana, ad essa tutto si serbi il core, Fatima è però degna di rispetto, e d'amore; E se non è per anche in poter mio l'amarla, Movasi un grato sposo almeno a rispettarla ... TAMAS Fatima i primi segni abbia d'un giusto amore, Ma non usurpi a Ircana una porzion del cuore ... FATIMA (Fatima, è questi il tempo colla pietà e l'amore Di guadagnar lo sposo, d'incatenargli il core) (da sé) ... Questo, che Ircana opprime eccessivo furore Non è che un tristo avvanzo d'un eccesso d'amore ... Figlio, per la tua sposa dunque spiegasti il core? TAMAS Sì, che Fatima è degna di rispetto, e d'amore, Padre amarla prometto, ed amerò lei sola ...
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La strega ovvero degli inganni de' demoni
di Giovan Francesco Pico Della Mirandola (estratti)
... Verum quoniam fides nisi amore nitatur, mortua dicitur esse, quatuor de Amore divino libri, sese ingerunt alacres: quo cum pervenerit humani excursus ingenii, tum progredi non datur ultra, sed nec retrogredi quoque fas est ...
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La trovatella di Milano (pagina 17)
di Carolina Invernizio (estratti)
... —E perchè m'impedite di morir qui? —Perchè invece di dare in tal modo un supremo segno d'amore all'infelice Adriana, disonorereste la sua memoria ... Egli scosse il capo… —Ebbene vivete per il dolore—aggiunse dolcemente Maria—sarà questa la più splendida prova d'amore che darete ad Adriana, la quale vi sorriderà dal cielo ... Ma ogni settimana, Maria non mancava mai di recarsi a pregare sulla tomba di Adriana, dove veniva sempre raggiunta da Gabriele… L'una serbava sacro il culto dei ricordi, l'altro quello dell'amore! ...
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La vita comincia domani (pagina 9)
di Guido da Verona (estratti)
... intendi? nessuno potrà mai amarti con l'amore mio, l'amore senza confini d'un uomo che se ne va ... Egli scosse il capo, e seguitò: — L'amore non è tale se non quando giunge ad essere un'infinita bontà ... — Quando il tuo cuore ti dirà: «Egli purtroppo conosceva il tuo amore, l'altro amore, il solo che avesti ...
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La vita comincia domani (pagina 14)
di Guido da Verona (estratti)
... e in tal caso, l'amore? — L'amore? — esclamò Andrea nervosamente, con una rapidità quasi iraconda ... — L'amore non è che un perditempo! Cerca di saper farne a meno, anzi di persuaderti che l'amore non c'è! Lo scemo dovette meditare su queste parole; poi gli parve d'aver compreso ... — egli disse impaurito; — non qui! La sera già folta li nascondeva; ma erano più che mai timorosi, più che mai sperduti d'amore e di terrore, mentre il destino si compiva in ogni attimo, con una irremediabile celerità ...
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La vita comincia domani (pagina 15)
di Guido da Verona (estratti)
... Sole, nell'alta notte, nell'alto silenzio, brillano d'una luce impudica, irruenta, ilare, che somiglia quasi ad uno scoppio di riso, che somiglia quasi alla bianchezza d'una nudità, — e sono le finestre dell'amore; ma dell'amore giovine, che non rifugia nell'ombra le sue colpe, che non ha paura della propria felicità ... » — E sono le finestre dell'amore; ma dell'amore già perverso, che si ubbriaca di filtri e sóffoca il suo grido nella coltre contaminata ... Poi talune che vegliano solitarie, con una lampada immota, e sembrano rischiarare l'insonnia d'un'attesa, — d'un'attesa lunga ed inutile, o il mormorio d'una preghiera, — d'una preghiera fatta per l'assente, che forse non tornerà — o la stanchezza d'una mano che scrive, che scrive senza mai fermarsi, che scrive senza mai rileggere, al suo sogno lontano, al suo lontano amore ... Sebbene avesse le fattezze del cadavere già scolpite sotto la pelle trasparente, li guardava cupo e fiso, per infondere uno spavento inesorabile nel loro inesorabile amore ... Troppe volte si confonde l'amore con l'esasperazione dei sensi, e troppe volte l'amore ha paura di sè stesso, quando lo risveglia un pericolo ch'esso non prevedeva ... Ed è questo, non ti sembra? l'amore ...
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La vita comincia domani (pagina 36)
di Guido da Verona (estratti)
... Si ricordò la pazienza disperata, il disperato amore che appariva nelle sue chiare pupille quando la guardavano, e la dolcezza paurosa della sua voce quando parlava con lei, l'amore di cui l'aveva circondata quell'essere morente, la beatitudine grande che lo trasfigurava se appena, quand'eran soli, ella gli avesse detto una parola buona ... In quel momento il suo proprio amore non esisteva più; non si considerava più come la schiava di quell'infermo inguaribile; provava solo un rimorso angoscioso di non essere stata con lui nell'ultima ora, quando il suo pensiero fuggente l'aveva cercata ed il suo cuore cessante l'aveva con sè trascinata nel silenzio della morte ... Anzi tu sei morto «sapendo!» Oh, come devi aver sofferto, povero cuore! Sì, eri buono, mi tutelavi, mi carezzavi con la tua anima dolce; da te non ho inteso mai, mai, che parole d'amore ... Sì, sono stata infame, povero amore, e non mi perdonerai! ... Anzi, poichè pregava, qualcosa v'era di non distrutto fra la sua bella gioventù e quella morte infinita, qualcosa v'era in quel silenzio, di più sacro e di più forte che l'amore, poich'entrambi avevano creduto nella parola inverosimile: «Dio» ...
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La vita comincia domani (pagina 49)
di Guido da Verona (estratti)
... Perchè, vedi, se è vero che tu dovevi essermi vietata come poche donne lo furono ad un amore, certo nessun coraggio fu mai più grande nell'amore, del coraggio che ho saputo avere per te ... » Nella veglia ella ricordava queste parole, ma senza cercare di conoscerne il remoto senso; le ricordava come una musica d'amore che le avesse inebbriati i sensi e quasi come la memoria d'una snervante carezza, d'un lungo e lento bacio che le avesse affaticata l'anima ... Ed era felice di sentirsi ancor giovine, ancor bella, e così piena e così persa d'amore, da potersi concedere senza paure all'uomo che amava, da potergli rendere con pienezza quella gioia soverchiante ch'ella traeva da lui ... Ma, ecco, le avveniva di pensare con qual dolcezza si sarebbe addormentata nelle braccia dell'amante, reclinando sotto il suo respiro la fronte ismemorata e sentendosi a poco a poco disperdere in una immensa felicità, in un riposo che le parrebbe il limite dell'amore umano, la pace dei sensi e dell'anima, il piacere che non affatica più ... Ella era donna, perciò non aveva battaglie nella vita, non miraggi verso i quali avventarsi con eroismo nè fatiche assidue che a lei riempissero le lunghe ore del giorno; era solamente una donna, un voluttuoso cuore d'innamorata, fino allora vissuta in ischiavitù, ed ormai, sopraggiunta la liberazione, dal più profondo pensiero alla più tenue vena, la beata sua giovinezza non sapeva che offrirsi all'amore ... — «Non mi addormenterò, — pensava — s'egli non viene a baciarmi, e sarò triste nella mia solitudine, come se qualcosa del nostro amore fosse già vicino a morire ... Da lunghi anni egli vi dedicava indefessamente ingegno, amore, volontà, con tanto spirito d'abnegazione, con tanto lume d'intelletto, che già da ogni parte il suo chiaro nome v'attraeva gli sguardi fiduciosi di tutta la scienza europea, come ad una di quelle sacre officine ove un uomo di genio, curvo ed investigante su la materia malata, cerca senza posa di emancipare gli uomini dal patimento e rendere migliore la vita alle generazioni future ...
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La vita comincia domani (pagina 54)
di Guido da Verona (estratti)
... Di lei sola, di questo solo amore, il suo cervello analitico non cercava ragione ... L'amava; era pieno il mondo di questo amore esultante; le cose tutte visibili portavano il segno impresso di questa ebbrezza del suo cuore ... Ma tuttociò che si chiama luce, sole, amore, gioia, bellezza, possibilità ... La sua missione gli pareva divenuta quasi puerile, al segno da sentirsene stanco e da non saper comprendere più, nemmeno razionalmente, per qual ragione proprio lui, che in fondo era un autocrate, un inutilista, un distruttore, proprio lui che in fondo spregiava tanto gli uomini da sentirsene padrone come d'un branco di pecore, avesse fino allora speso tanti anni della sua vita, e sempre con indefesso amore, con un'abnegazione talora confinante con l'eroismo, per guarire una folla d'estranei, davanti ai quali non compiva che un atto malinconico e faticoso di servitù ... E trovava necessario di appartenere ad una missione, ad un amore, ad un'idea; sentiva, negando, il bisogno di credere, comandando, la necessità di ubbidire ...
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La vita comincia domani (pagina 62)
di Guido da Verona (estratti)
... Voleva domandarlo, e non osava; un'ansietà grande nasceva tra i loro cuori distanti, sebbene in tutto ciò, infuori, al di sopra d'ogni cosa, l'uno e l'altra non vedessero, non temessero in fondo che il pericolo nuovo sovrastante al loro amore ... I suoi vigili sensi d'amante avvertivano la straordinaria potenza ch'era imprigionata nel fascio de' suoi nervi, e quasi godeva nel sentirsi amata d'un amore siffatto, che, non solo rendeva possibile quest'accusa lanciatagli a viso aperto, ma gli dava pure la forza di sopportarla tranquillamente, come se infatti anche d'uccidere fosse per lei capace ... Fu come un'ondata soverchia d'amore che le salisse fino alla gola, e non potè non sorridere, anzi gli sorrise, gli aperse le braccia, lo guardò con gli occhi lucenti, mormorandogli una parola d'amore ... A dispetto d'ogni legge convenuta, eran due giovinezze feconde, gioconde, che liberamente si amavano; erano l'amore giovine che nasce dall'amore spento, e vuole per sè la vita, la gioia crudele della vita, che sgorga nel domani con impeto, come il fiume felice nel vivo mare ... Avrebbe preferito avere davanti a sè una donna risoluta, che l'afferrasse per i polsi e gli dicesse, guardandolo dirittamente negli occhi: — «No, tu hai ucciso! Tu, con la tua stessa mano, hai veramente ucciso!» Invece gli pareva di vederla ignara, lontana dal sospetto, aliena dal macchiare di una simile complicità la sua perfetta innocenza; e mentre s'accorgeva che per sempre avrebbe dovuto portare in sè l'orribile silenzio di quella morte, pensava che l'amore d'una donna è cosa troppo lieve per dividere una così grande colpa ...
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La vita comincia domani (pagina 72)
di Guido da Verona (estratti)
... Sentiva solamente una cosa: l'amore per lei, l'amore, il desiderio, la paura di lei ... Poi cominciò a guardare indietro, verso tutto quello che aveva compiuto per giungere fino a quell'ora, e ne provò un senso quasi di vertigine, come se avesse guardato smarritamente nell'immenso gorgo del proprio amore ... Su la bocca un po' tumida, leggermente contratta, le alitava un sorriso che pareva somigliante allo stupore d'una ubbriachezza; egli, che la guardava con l'occhio geloso e mai casto d'un amante, provava un senso complesso d'ostilità e di compassione contro la donna che aveva dovuto soggiacere così apertamente alle tiranniche leggi della natura, e che, invece di esaudir l'amore come un divino sterile delirio, aveva dovuto avvilire il suo grembo con il peso bestiale della fecondità ... Veduto così, l'amore non era più che un prestigioso inganno, traverso cui l'uomo s'induceva necessariamente a creare ... Nulla vi è che resista, che sia qualcosa , davanti al nostro pensiero: nè la bellezza, nè il piacere, nè la verità, nè l'amore, nè il pensiero medesimo ... Allora egli ricominciò a sognare che l'amava, che l'amava con voluttà e con oblìo, come se gli dilagasse per le vene il fumo d'un oppio ubbriacante; perchè al disopra d'ogni titanica impotenza del pensiero cantava tuttavia l'amore, questo volo dell'essere ch'era il più lontano dalla morte, ch'era stato e sarebbe in eterno la più bella favola del mondo ...
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La vita comincia domani (pagina 73)
di Guido da Verona (estratti)
... la nascita di quel bimbo, egli s'era impadronito quasi d'un diritto, ingiusto ma grande, al loro amore: fra poco sarebbe il tempo delle nuove nozze; il lontano morto non aveva lasciato superstiti, e la famiglia, ch'è un organismo incoscientemente avido di dominio, si rinserrava intorno a quell'intruso che la faceva continuare ... Gli abiti neri che ancora la vestivano eran quasi un velo necessario alla soverchia sua impurità; sembrava che li portasse con una religione profana e tentante, come una suora che visibilmente abbia voglia d'amore sotto il cilicio della sua veste claustrale ... benchè vedova, benchè madre, benchè ravvolta in un dramma oscuro e temibile, non sapeva che tendere le sue braccia piene di colpa verso l'inebbriata esultanza dell'amore ... A poco a poco egli s'accorgeva d'aver preso tanto amore a queste inezie, che il privarsene ormai gli sarebbe stato veramente impossibile; senza di lei, senza la profusione per ogni stanza di cose che le appartenessero, gli sarebbe divenuta odiosa e tetra la casa dove abitava da tanti anni; senza quel profumo di lei che ondeggiava nell'aria, che s'attorcigliava come una sciarpa intorno ad ogni cosa, gli sarebbe sembrato che al suo respiro mancasse la parte più benefica e più sostanziale ... Non era più soltanto amore, ma un affanno crescente, un bisogno inguaribile della sua presenza, una specie di malattia sottile, che gli entrava nel sangue, s'immischiava nel dolore, nel piacere delle sue vene ...
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La vita comincia domani (pagina 81)
di Guido da Verona (estratti)
... Vieni, mio povero amore; sièditi, ascòltami ... Ma ora, perchè seguiteremmo a nasconderci l'uno all'altra, se nemmeno questo è bastato a distruggere il nostro amore? Tranquillamente gli tendeva la mano ferma, come per offrirgli un patto che suggellasse la loro complicità ... Sì, questo era finalmente l'amore ch'egli voleva; non cercherebbe mai più d'andar oltre, poichè aveva toccato il limite ... Sopra tutte le bufere di sogni che gli uomini avevano scatenate per giungere ad ingannare con speciose credenze la fondamentale paura dell'anima, c'era una verità che divinizzava quest'anima nel suo volo davanti alla morte; l'eternità era il delirio di un lungo istante, la possessione totale del proprio mondo, il senso d'apogeo, — l'amore infinito ... È il tempo ed è l'amore che lo tessono; bisogna cercare d'aiutarli ...
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Le Grazie (pagina 5)
di Ugo Foscolo (estratti)
... Ite insolenti Genii d'Amore, e voi livido coro Di Momo, e voi che a prezzo Ascra attingete ... Dolce alle Grazie è la virginea voce E la timida offerta; uscite or voi Dalle stanze materne ove solinghe Amor v'insidia, o donzellette uscite; Gioja promette, e manda pianto Amore ... Or le recate o vergini i canestri E le rose e gli allori a cui materni Nell'ombrifero Pitti irrigatori Fur gli etruschi silvani, a far più vago Il giovin seno alle mortali etrusche Emule d'avvenenza e di ghirlande; Soave affanno al pellegrin se innoltra Improvviso ne' lucidi teatri E quell'intenta voluttà del canto Ed errar un desio dolce di amore Mira ne' volti femminili, e l'aura Pregna di fiori gli confonde il core ... Date il rustico giglio, e se men alte Ha le forme fraterne, il manto veste Degli amaranti inviolato; unite Aurei giacinti e azzurri alle giunghiglie Di Bellosguardo che all'amante suo Coglie Pomona, e a' garofani alteri Della prole diversa e delle pompe, E a' fiori che dagli orti dell'aurora Novella preda a' nostri liti addussero Vittoriosi i Zefiri su l'ale, E or fra' cedri al suo talamo imminenti D'ospite amore e di tepori industri Questa gentil sacerdotessa educa ...
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Le Grazie (pagina 6)
di Ugo Foscolo (estratti)
... Ah vi rimembri Che inverecondo le spaventa Amore! Torna deh torna al suon donna dell'arpa Guarda la tua bella compagna; e viene Ultima al rito a tesser danze all'ara ... Al vago rito Donna l'invia che nella villa amena De' tigli (amabil pianta! e a' molli orezzi Propizia, e al santo conjugale Amore) Nudrialo afflitta; e a lei dal pelaghetto Lieto accorrea agitandole l'acque Sotto i lauri tranquille ... AMORE INFAUSTO ... Non de' destrieri nitidi l'amore Li rattenne, non Laa che fra tre monti Ama le cacce e i riti di Diana Nè la maremma Elòa ricca di pesce ...
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Libro proibito (pagina 12)
di Antonio Ghislanzoni (estratti)
... ARCADIA MODERNA ANACREONTICHE AMORE DI CRESTAINA —Lena: vedesti mai
Notte più pura e bella?
Non sembra che ogni stella
Sorrida al nostro amor?
Come soave è l'alito
Della notturna brezza,
Che il volto ci carezza
Che ci ravviva il cor!
—È ver, mi rispondea
L'amica sospirando,
E i raggi in me fissando
Dell'occhio suo divin:
«Ah! non sprechiam, dicea,
Notte così serena!… ... Andiam piuttosto a cena
Al Gallo o al Rebecchin!»
AMORE DI FOROSETTA Ieri, della collina
Sulla romita vetta,
Vidi una forosetta
Che raccogliea dei flor ... COSTANZA D'AMORE —«Se fia che un dì ci annodi
«Il sacerdote all'ara,
«D'oro e di gemme, o Clara,
«Non io ti coprirò ...
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Nel sogno
di era (estratti)
... Un profondo sentimento d'amore, una parentela misteriosa lo univa a quei colossi che dalla terra guardavano il cielo ... Il raccoglimento degli alberi, il cadere del sasso, il quasi impercettibile spostamento dei rami, dei sottili fili d'erba al passaggio di un insetto, gli riempivano il cuore di una dolcezza traboccante; per cui la sua preghiera era spesso accompagnata da altre piccole preci, da slanci di riconoscenza e d'amore, da un tenero delirio e da una compenetrazione così intima della bontà e della grandezza di Dio che lagrime di consolazione gli scendevano dagli occhi, e, trovandosele poi sulle mani e sugli abiti, egli non sapeva più se fossero le lagrime proprie o la stessa rugiada che cadeva dal cielo sui fili d'erba e sugli insetti ... Egli visse a lungo coi beoni, coi ladri, cogli appestati, cogli atei; passò quale meteora nei covili infesti del vizio e del delitto; predicò la sua parola d'amore e di pace sui trivii dove le più sozze vendette si compivano in tragedie di sangue ...
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Nel sogno (pagina 3)
di era (estratti)
... visse come egli aveva sognato, dividendo la vita degli astri, del fiore, dell'ape, del vento, della fonte, del sasso; bevendo la rugiada nel concavo delle foglie, coricandosi sotto le stelle, così riamato nel suo amore per la natura che il freddo non lo toccava, nè lo molestava il sole, e gli umidi prati non serbavano per lui nessun veleno ... Aveva il diritto di appartenersi tutto intero, di offrirsi anima e corpo, sentimento ed azione, al suo eterno amore ... Egli si sentiva re dell'ignoto, del susurro dei venti, dell'ombra dei boschi, dello sfolgorìo delle stelle—re del mistero, a cui le estasi profonde dell'anima non negavano alcuna delle loro voluttà, per cui le leggi del creato, spogliandosi di ogni significato materiale, ritornavano alla pura essenza divina, alla irradiazione di un amore sublime ed occulto—re dei re, poichè aveva disdegnato la gloria, la ricchezza, il piacere, ogni gioia terrena, ogni patria mortale—e vicino a lui, e sopra di lui, non stava altro che Uno ... Egli, che si era staccato in modo assoluto dai suoi simili, vi ritornava guidato dal sentimento nuovo; un sentimento che non era l'amore degli uomini, che non era l'amore di Dio, sibbene un fascino ignoto di una dolcezza grande—il misterioso potere che l'innocenza esercita sulla sapienza e la debolezza sulla forza—la attrazione irresistibile di quelle due creaturine che Dio gli aveva dato da custodire ...
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Nel sogno (pagina 13)
di era (estratti)
... Svanita fin l'ultima particella dell'Io, fin quella che si riferisce in forma d'amore alle altre creature, l'asceta si elevava al di sopra del dolore umano, e, penetrato della dolcezza dell'ideale incorporeo, mormorava nell'estasi di una dedizione suprema, curvo sulla croce: —Colpitemi ancora, ancora, mio Dio, e fate che il mio cuore arda d'amore per Voi, poichè, non nell'appagamento sta la perfezione, bensì in un crescendo di ardore ...
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Orfeo (pagina 2)
di Angelo Poliziano (estratti)
... Qua giù m'ha scorto solamente Amore, volato son qua giù colle sue ali ... Ma se memoria alcuna in voi si serba del vostro celebrato antico amore, se la vecchia rapina a mente havete, Euridice mie bella mi rendete ... Euridice parla: Oimè, che 'l troppo amore n'ha disfatti ambendua ... Orpheo mie, vale! Orpheo: Oimè, se' mi tu tolta, Euridice mie bella? O mie furore, o duro fato, o ciel nimico, o Morte! O troppo sventurato el nostro amore! Ma pur un'altra volta convien ch'i' torni alla plutonia corte ... Da qui innanzi vo' côr e' fior novelli, la primavera del sexo migliore, quando son tutti leggiadretti e snelli: quest'è più dolce e più soave amore ... Fanne di questo Giove intera fede, che dal dolce amoroso nodo avinto si gode in cielo il suo bel Ganymede; e Phebo in terra si godea Hyacinto; a questo santo amore Hercole cede che vinse il mondo e dal bello Hyla è vinto: conforto e' maritati a far divorzio, e ciascun fugga el feminil consorzio ...
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Piccolo mondo moderno (pagina 15)
di Antonio Fogazzaro (estratti)
... Come poteva il grande amore usar tante piccole prudenze? "Vada avanti!" disse al custode ... " "Perchè? È una risoluzione che mi deve far male?" "Non ne parliamo adesso, La prego!" "Com'è possibile, a me, di non parlarne? Lei non capisce niente!" Alle acerbe parole seguì uno slancio represso della bella persona che si porse un istante fremendo amore, raggiando dal viso e dallo sguardo umile, accorato amore ... Gli pareva strano che ciascuno dei suoi conoscenti non s'innamorasse di lei, gli pareva naturale che l'amore dell'uno o dell'altro giungesse a toccarla un po', ma ch'ella potesse con un atto, con una parola, venir meno per un solo momento alla propria dignità, non l'aveva sospettato mai ...
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Piccolo mondo moderno (pagina 27)
di Antonio Fogazzaro (estratti)
... Che gioia non sentire più in sè il bruto senz'amore, esser trasfigurato anche nella vita corporea! Sedette sul letto, rivisse i più deliziosi momenti di quella notte, dall'abbraccio muto sotto i carpini al bacio nella sala ... Anche meditò le più singolari parole di Jeanne, compiacendosi orgogliosamente dell'amore di una creatura così bella, strana e profonda, chiedendosi in pari tempo, adesso che ci pensava a mente riposata, se non fosse in lei, con tutto il suo amore, un intimo nucleo di orgoglio, d'idee più forti che l'amore, invincibili ... E quell'attaccamento al fratello non era eccessivo, quasi offensivo? Quale amore, però, quale grande, impetuoso, tenero amore pur nei confini suoi! Quale amore unico, quale spiritualità intensa di amore mista con i desideri più delicati e squisiti dei sensi! Ricorse avido alla memoria dell'abbraccio muto, della bocca soave ... La sua fierezza, il suo affetto al rispetto altrui, le vaghe idealità morali che le tenevano luogo di fede le ispiravano il disgusto dell'adulterio ma non le facevano alcun rimprovero di un amore che, soddisfatto secondo il desiderio suo, le riempiva l'anima di bontà ... Anche l'amore procedeva dall'Ineluttabile ...
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Piccolo mondo moderno (pagina 53)
di Antonio Fogazzaro (estratti)
... Aveva temuto il peggio, adesso le pareva di sentire indecisa quell'anima, e sperava, sperava appassionatamente, pronta ad incontrar con gioia ogni sacrificio, a vederlo meno, a interdirsi la dolcezza delle carezze, la dolcezza del tu, s'egli lo avesse chiesto, pur di non perdere il suo amore, pur di non esserne abbandonata ... Nello scrivere a Jeanne lo aveva agitato un tempestoso ritorno della sua giovinezza credente, un assalto di dolore e di amore, un inenarrabile anelare dello spirito a Dio ... Poteva il suo amore accordarsi con i doveri di un apostolato sociale quale Piero lo concepiva? Non era da sacrificare questa debole passione per una donna che non sapeva comprendere la grandezza, la bellezza della sua idea? Non ne sarebbe pure contenta sua madre, se sapesse? Doveva essere austera, sua madre, doveva essere inesorabile per chi, cedendo alla passione, rompe, anche solo momentaneamente, una fede giurata e stringe legami non confessabili, legami che non si coprono senza mentire ... Rientrando pensoso in casa dove un giardiniere di Lugano lo attendeva per intendersi circa i rampicanti da sostituire alla passiflora morta, non potè a meno di paragonare il sentimento proprio, anche nel passato, a quello di Jeanne, di riconoscerlo tanto minore di forze e di nobiltà, di dubitare che se non fossero state, nel principio, le appassionate audacie di lei, se non fosse stato in lui un cieco desiderio di libertà, di vita e di amore, il primo incontro in ferrovia non avrebbe avuto alcun seguito ...
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Piccolo mondo moderno (pagina 54)
di Antonio Fogazzaro (estratti)
... Chi lo avrebbe amato di un amore tanto umile e grande? Non era esso degno di riverenza quanto ogni altra cosa al mondo? E che succederebbe s'ella ora gli dicesse: "Non sono più scettica, mi sono convertita agli ideali tuoi, ne ardo come te, e, nonchè impedirti nell'azione, ti resisterei se tu posponessi il tuo dovere all'amore"? Alla stazione di ... E quando Piero le sedette accanto gli piegò la fronte sur una spalla, gli prese una mano, se la strinse al petto, dimenticando adesso, secondo la propria natura, ogni cautela, rispondendo alle prudenti rimostranze di lui con voce piena d'affanno e di lagrime: "Non importa, non importa, non abbandonarmi, non abbandonarmi, quanto male mi hai fatto, Dio, quanto male! Non senti che cosa diversa è, non senti che il tuo matrimonio, la tua unione non è, non ha mai potuto essere come quella di tuo padre e di tua madre, li amo tanto anch'io, sai, caro, i tuoi morti, tanto tanto, ma perchè devono desiderare la mia disperazione, non importa, non c'è nessuno, lasciami dire, perchè, perchè? Cosa ho fatto io a loro, povera creatura? È mia colpa se loro sono morti e se io sono una povera creatura viva che ti ama tanto, non ama che te, non pensa che te, non vive che di te, caro amore mio, amore amore amore? ...
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Ricordi di Parigi (pagina 19)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... Chi strapperà più dalla memoria umana Ernani, Triboulet, il campanaro di Nôtre Dame, l'amore di Ruy Blas, la disperazione di Fantina? E chi può scordare i brividi di terrore ch'egli ci ha fatto correre per le vene, e le lacrime che ci ha fatto sgorgare dagli occhi? Poichè egli può tutto, ed è grande nella tragedia e insuperabile nell'idillio ... Ed è lo stess'uomo che fa vibrare sovrumanamente le corde più delicate dell'anima; l'autore del Revenant su cui milioni di madri singhiozzarono, l'autore di quel celeste Idillio di Rue Plumet, di quella santa agonia di Jean Valjean, che strazia l'anima, e di quei versi meravigliosi, in cui Triboulet spande piangendo l'immensa ed umile tenerezza del suo amore di padre ... No, mai parole più dolci, preghiere più soavi, grida d'amore più appassionate, slanci d'affetto e di generosità più nobili e più potenti, sono usciti da un cuore di poeta ...
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Sodoma e Gomorra (pagina 2)
di Docteur Jaf (estratti)
... numerosi filosofi insegnavano con Zenone che l'amore è un dio libero, il quale non ha altre funzioni da compiere se non l'unione e la concordia ... Se gli dei nella loro saggezza, hanno dato all'uomo l'amore fisico, è semplicemente in vista di piacere; la gioia dei sensi, non è un mezzo, è uno scopo, un fine ... La donna allora si ripiegò verso sé stessa, tanto vero che all'amore anti-fisico degli uomini fra di loro, s'aggiunse come conseguenza logica, l'amore, non meno anti-naturale, delle donne con donne ... º L'arte di fare all'amore; 2 ... Questo artifizio allontana la sazietà, sostiene il desiderio di un amante per la donna che ama e gliela fa avvicinare sempre con maggior entusiasmo, ma non bisogna spingere la cosa troppo oltre, l'amante finirebbe collo stancarsi, coll'irritarsi e correrebbe dietro ad altri progetti e ad altri legami; l'amore se ne vola con la stessa leggerezza colla quale è venuto ... » Anche Luciano parla della scienza delle cortigiane: «Di rado permettono agli amanti di avvicinarle, giacchè sanno per esperienza che il godimento è la tomba dell'amore, ma nulla trascurano per prolungare la speranza ed il desiderio ...
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Sodoma e Gomorra (pagina 12)
di Docteur Jaf (estratti)
... Si tratta di una giovane, maritata ad un vecchio, il quale l'ama, ma che non può darle prova del suo amore, se non una volta al mese ... In generale in tutti i teatri non si rappresentavano che follie di amore ed adulterii, e non si discorreva che di mariti ingannati e di mogli infedeli ... Giacomo dello Spedale si scagliò con tanta forza «contro i convegni che si davano ogni sera al pozzo di amore de l'Ariana, e contro le oscene canzoni che vi si cantavano, e contro le danze lascive che vi si ballavano, e contro i giuramenti che vi si facevano, come su di un altare, di amarsi sempre, e di tante altre cose obbrobriose che in tal luogo si compivano, che tutti i devoti e le devote si recarono in folla ad ostruire con pietre questo ricettacolo della corruzione ... I bagni di Parigi non avevano nulla da invidiare a quelli di Roma; l'amore ed il libertinaggio attiravano il maggior numero di clienti in quei bagni, che coprivano tutto collo stesso velo discreto; i domestici maschi e femine di questi santuarii del vizio favorivano le corrispondenze, le interviste ed i piaceri; spesso secrete comunicazioni riunivano le stufe maschili a quelle ...
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Sodoma e Gomorra (pagina 17)
di Docteur Jaf (estratti)
... Se accade che qualche bella donna va a visitarle, questo streghe si mettono a bruciare di amore per essa, non meno ardentemente che gli adolescenti per le giovanette, e sotto forma diabolica le chiedono per compenso di soffrire che esse l'abbraccino ... » E tanto era il gusto che questo donne provavano a far l'amore in fra loro da non volersi maritare, nè dal volere che le loro amiche si maritassero ... 3º Le Tribadi moderne Il dottor Chevalier si esprime così: «La donna è portata ad aggrandire il dominio dell'amore, per soddisfare le naturali voluttà ... Il disgusto è il castigo dell'eccesso; sempre assetata di nuovo, sempre alla ricerca dell'ignoto nel campo infinito del piacere, ella vuol gustare tutte le ebbrezze, conoscere tutte le specie di baci, cantar tutta la lira di amore, e va, va lontano, più lontano ancora fino all'illecito ... È lui che sveglia nella donna la curiosità delle sensazioni ignorate, ingannandola nella sua aspettativa con la brutalità o la propria perversa impotenza, non servendosi di lei che come un istrumento di piacere, iniziandola ai misteri dell'amore unilaterale, quando non arriva perfino a condurre, dopo libazioni, la sua compagna di un'ora, la concubina, o la propria legittima sposa in una casa speciale per offrirle lo spettacolo di un lavoro, pel quale un largo tappetto di velluto nero è steso sul pavimento, o per sottomettere lei stessa al saffismo ... D'allora la caduta è irrimediabile; la donna piglia in orrore l'uomo e l'amore e va ...
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Stanze della gelosia
di Torquato Tasso (estratti)
... VI Non son l' Invidia io, no, ben che simìle le sia, com' ha creduto il volgo errante; fredde ambe siam, ma con diverso stile: pigra ella move, io con veloci piante, e mi scaldo ne 'l volo, ella in uom vile, io spesso albergo in cor d' illustre amante; ella fêl tutta, e mista io di dolciore: ella figlia de l' Odio, io de l' Amore ... VII Me produsse la Tema, Amore il seme vi sparse, e mi nudrì Cura infelice: fu latte il pianto, che dagli occhi or preme giusto disdegno, or van sospetto elice ... Il Tempo Donne, voi che superbe di giovinezza e di beltà n' andate, voi che l' arme sprezzate di Venere e d' Amore, voi sempre invitte e sempre vincitrici, voi vinte pur sarete da 'l mio sommo potere ...
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Stanze della gelosia (pagina 2)
di Torquato Tasso (estratti)
... INTERMEDI DELL'«AMINTA» I Proteo son io, che trasmutar sembianti e forme soglio variar sì spesso; e trovai l' arte onde notturna scena cangia l' aspetto: e quinci Amore istesso trasforma in tante guise i vaghi amanti, com' ogni carme ed ogni storia è piena ... II Sante leggi d' amore e di natura; sacro laccio, ch' ordio fede sì pura di sì bel desio; tenace nodo e forti e cari stami; soave giogo e dilettevol salma, che fai l' umana compagnia gradita, per cui regge due corpi un core, un' alma, e per cui sempre si gioisca ed ami sino a l' amara ed ultima partita; gioia, conforto e pace de la vita fugace; del mal dolce ristoro ed alto oblio; chi più di voi ne riconduce a Dio? III Divi noi siam, che nel sereno eterno fra celesti zaffiri e bei cristalli meniam perpetui balli, dove non è giammai state né verno; ed or grazia immortale, alta ventura qua giù ne tragge, in questa bella imago del teatro del mondo; dove facciamo a tondo un ballo novo e dilettoso e vago, fra tanti lumi de la notte oscura a la chiara armonia del suono alterno ... INTERMEDI AD UNA RAPPRESENTAZIONE
DI CESARE D'ESTE
CON VIRGINIA DE' MEDICI 1586 COMPARSA PRIMA
VIRGINIA Virgine fui, ma pur Virginia io sono; e chi si colse il bel virgineo fiore lasciommi il nome, a ciò che il dolce suono rimbombi intorno, e così volle Amore; e s' altro nome acquisto or nova sposa, io già non perdo il virginale onore; ma come odora più rosa per rosa, l' una vita per l' altra è più gioiosa ... COMPARSA QUARTA
LA TESTUDINE Mentre per farvi onore il Po se 'n corre a voi con cento fiumi e 'l ciel con mille lumi, e vola a voi con mille Amori Amore, lascia Imeneo Permesso e i sacri monti, lascian seco Ippocrene nove sorelle e seggi ombrosi e foschi e tra queste isolette e questi boschi Muse, Ninfe e Sirene, cigni, usignuoli hanno le rive e i fonti; ma tarda e muta io sono a quel tenore, colpa de la natura e mio dolore ...
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Stanze della gelosia (pagina 3)
di Torquato Tasso (estratti)
... COMPARSA SECONDA S' apre la terra e 'l cielo, e l' una manda Pluto e l' altra Amore, perché veggiate aperto il vostro errore ... Né sol trionfa Amore, ma 'l vincitor degl' Indi tra fiera no, ma tra benigna gente; e quinci ha lode e quindi ... AMOR FUGGITIVO EPILOGO DELL'«AMINTA» VENERE Scesa dal terzo cielo, io che sono di lui regina e dea, cerco il mio figlio fuggitivo Amore ... – Ditemi, ov' è il mio figlio? Chi di voi me l' insegna vo' che per guiderdone da queste labbra prenda un bacio quanto posso condirlo più soave; ma chi me 'l riconduce dal volontario esiglio, altro premio n' attenda, di cui non può maggiore darli la mia potenza, se ben in don li desse tutto 'l regno d' Amore: e per lo Stige io giuro che ferme servarò l' alte promesse ... Ma voi non rispondete? Forse tenerlo ascoso a me volete? Volete, ah folli, ah sciocchi, tenere ascoso Amore? Ma tosto uscirà fuore da la lingua e da gli occhi per mille indicî aperti: tal, io vi rendo certi, ch' averrà quello a voi ch' avvenir suole a colui che nel seno crede nasconder l' angue, che co' gridi e co 'l sangue al fin lo scuopre ... Dialoghi Scena 1 AMATA, AMANTE, AMORE AMATA Io qui, signor, ne vegno, non già perché a le leggi soggetta io sia de l' amoroso regno, ma perché tu, che puoi, costringa questo menzogner fallace a serbar sua promessa e quella fede, che sovente ei mi diede, per l' arco tuo giurando e per la face ...
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Stanze della gelosia (pagina 4)
di Torquato Tasso (estratti)
... Quando le feci il dono de la mente e de 'l core, ben volontario il feci; ed, oltre a 'l mio volere, ciò volle il cielo, e tu 'l volesti, Amore ... Ma, posto ch' io volessi farla contenta e lieta, drizzando i miei pensieri ad altra meta, sosterrestilo Amore? Soffrerebbero il cielo? Or che dunque poss' io? Posso sforzar le stelle? Posso vincer li dèi? Dunque in pace comporti costei d' essere amata, poi che l' amore è tale ch' è volontario insieme anco e fatale ... AMORE Ama tu, come fai; e tu frena lo sdegno: che l' amata rïami (e ben tu 'l sai) antichissima legge è de 'l mio regno ... Scena 2 AMANTE, AMORE AMANTE Tu, ch' i più chiusi affetti miri, spirando entro agli accesi petti, sciogli i miei dubbi, Amore, e porgi dolce refrigerio a 'l core ... AMORE Questo pensier ti punge? Per questo si confonde, da timor vano oppressa, l' alma, e per questo la tua gioia cessa! AMANTE Il pensier che l' annoi l' umiltà mia, di sua bellezza indegna, questo timor m' insegna; e turba poi la mia letizia interna e m' è cagion d' un' aspra pena eterna ... AMORE Sai che soverchia gioia fa che un' alma si muoia e torni in vita; però se la gradita tua donna, allor ch' i dolci baci accoglie, i suoi tremuli rai t' invola e toglie, ciò vien però che dolcemente langue la sua virtute e lascia il corpo esangue, né dar spirto a' begli occhi, od a le membra vigor, più le rimembra; ma di gioconda morte, fiacca languendo, gode in su le porte ... AMANTE Dunque con qual rimedio potrò levarle un così fatto assedio, a ciò che lieto miri il lampeggiar di due cortesi giri? AMORE Dàlle pietosamente morte, ché di tal morte ella è bramosa, che solo ha per suo fin vita gioiosa ... Scena 3 DONNA, CAVALIERE DONNA Se con l' età fiorita s' è dileguato il fiore de la vaga beltà, ch' alletta amore, in voi, canuto amante, amar che debbo? CAVALIERE Fè salda e costante: che immortal fia, s' è ben mortal la vita ... DONNA S' amor premio è d' amore, amar vi nego; ché tra le nevi e 'l gelo, di che la bianca età vi sparge il pelo, non vive amor che desioso brami ...
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Storia di un'anima (pagina 13)
di Ambrogio Bazzero (estratti)
... —Ed ora lo sei? Se il tuo biglietto portasse un altro cognome?- O Lidia! Lidia! a che studiare? quando si è così felici nell'amore santamente?—Oh come ti amo! E come spero? Dio può ingannarmi? Dio ha fissato che tu sii la mia donna! senza confidenza, senza speranza, ho gettato in buca il mio biglietto… ed oggi… oh non l'aspettavo più il Tuo!—Col tuo biglietto sul cuore, volli entrare nella Chiesa di San Marco a osservare le sculture antiche e fingevo d'essere a Venezia, poi sono andato al Duomo ... Che importa se per quattro anni Tu non hai risposto al mio amore: Mi hai amato, quando Ti dichiarai: «Siate felice!» e avrai cominciato ad amarmi dopo l'addio ... —Imparare una lingua difficilissima, come la tedesca, per far sentire a una fanciulla tedesca le note di un suo grande poeta (note piene di religione e di amore di patria) è un pensiero che non sarebbe venuto in capo a due su mille innamorati nel mio caso ... O mia vergine, come io ho sentito l'amore puro, nobile, felice! Oh! come io ho bisogno di Iddio ... —Quali incertezze sempre! Ieri sera ero deciso a mandarle il Tintoretto—quel Tintoretto che ho tanto amato!—E come mi spaventa il giudizio del mondo! Ah potessi essere egoista e avere i mezzi di esserlo con i fatti! Essere egoista, osceno, pigro, poltrone, ghiotto, e consumare il cervello coi vizî, non coi pensieri nobili—Ma che faccio infine?—Ho riletto il mio Tintoretto e sono mestissimo! Quante illusioni e quanto amore! 11 gennaio ...
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Storia di un'anima (pagina 16)
di Ambrogio Bazzero (estratti)
... Dio, credo in Te! Dio, non far morire me, non far morire Lei! Lascia che ci amiamo come fratello e sorella: ci benedici: e ci compensa di quello che abbiamo sofferto, Ella nelle delusioni, io nell'amare solo Lei! Oh come sono felice! Come vorrei che mia madre vedesse queste mie confidenze, per benedirci! Oh quanto amore! E se morissi? Ho visto ieri le ossa dei morti! Chi distingue le ossa di chi ha amato?—Finchè siamo vivi e giovani e puri, Dio è in noi e Dio è l'amore! Perchè si vive? Leggo un po' del mio Tintoretto! Questa copia, gualcita, sporca, su cui ho scritto tante volte per epigrafe i versi di Byron e quelli di Goethe, questa copia l'ho portata con me a Venezia nel 1876 e volevo abbandonarla sulla lapide del Tintoretto ... Mi spaventai, pensando che quella copia potesse essere trovata e compromettere Te! vedi, a quali fantasticaggini da bambino conduce l'amore! Passai dinanzi al palazzo G ... Passo delle ore là, ma adoro le Madonne e penso a te, o Lidia! Che importa a me delle armi rugginose? Quello che mi tormenta è la vita! Soffri tu? Sei nervoso? Sei ardente? È vero amore il mio? Perchè sono tanto infelice? 21 febbraio ... Mio padre è ricco: scriverò un dramma per farmi una posizione?! È passato il tempo di queste ingenuità: non è passato l'amore ... —Quanto ho sofferto dalla sera che io ti vidi, freddolosa, triste, avvolta nello scialle ad oggi! Io ho sofferto per amore! Oh come riderebbero i miei amici! 26 febbraio ... —Come la vita è breve per il mio amore! Oh come aspetto una tua riga! Tu tardi, penso che Tu scrivi una lunghissima lettera per dirmi tutta la Tua vita ... —Abbiate cuore!—È primavera: senti anche Tu l'amore della natura?—Che tristezza mi assale in questo momento! Lidia, io ho turbato l'anima tua, e che cosa posso io fare per Te? 10 marzo ... —Oh! miei genitori, se voi provaste ad avere l'anima mia! Ai tremendi bisogni di un corpo nervoso, al tormentoso bollire di pensieri nel cervello, alla muraglia di ghiaccio che mi separa dal mio avvenire, come resistere? Come resistetti? Non posso occuparmi, no: la mia anima non può volgersi ad altri pensieri; che importa a me di tutto ciò che è diverso dal mio amore? Oh se gonfio di vita, avessi almeno lo sfogo delle libidini: se pieno di sentimento potessi almeno prorompere in una poesia: se così tormentato potessi almeno avere la libertà di stordirmi viaggiando!—È primavera! Sono io un pazzo? Lo fossi, sì, lo fossi! sarei felice!—Ricordo che ho vissuto con intimità con due donne a V… e ad Oropa ... Come ero contento! Come prevenivo i loro minimi desideri! Come mi sentivo bene avendo vicino a me una donna! E se questa donna fosse stata quella che ho sognato! E discorrevo del mio avvenire, dell'amore, della famiglia, dei figli, di Dio, e delle toilettes! Così la vita ...
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Storia di un'anima (pagina 20)
di Ambrogio Bazzero (estratti)
... —A Vicenza, a Padova, a Verona, a Mantova! A Mantova! Credevo che Tu fossi là nel settembre del 1876! O campane, perchè mi fate nascere tutta la mia melanconia!—Voglio vita e amore ... —È commemorazione d'amore ... —Per sempre e in Dio! Dio che è l'amore! Dio che mi vede, e mi perdona, e mi conforta, e mi fa sperare e sorridere:—Dio che c'è! * * * —Torno dal Duomo ... Oh felicità! felicità per me! O Lidia, come Ti parlerei io nei crepuscoli! Poesia e fede e amore! Poesia e speranza e vita! 3 maggio ... Lo seppelliamo per sempre! Sì, per sempre! non si viene più di laggiù: è triste verità: si muore: l'anima è la memoria che lasciamo e l'anima mia ve la lascio in queste mie pagine e in quelle mie ultime volontà e in questo mio grido del cuore straziato:—O mamma, ti raccomando la mia Lidia: per Lei sono stato puro, gentile, sperando in Dio… Credi tu in Dio? Sì! Dunque per l'amore di Dio, per Lui che volle ch'Ella fosse il mio angelo attraverso la mia bollente giovinezza che poteva essere piena di spaventose colpe, per Dio che volle ch'Ella mi stimasse e mi rendesse gentile e pauroso e timido, per Dio che me la mostrò, me la tolse, mi tormentò di incertezze, e pare che me la destini ancora, per Dio che è l'Amore e lesse nell'anima mia, per Dio, te la raccomando, o mamma, Oh come vorrei che queste fossero l'ultime parole che scrivo è che tu troverai, perchè Ella, la mia Lidia, ti sia raccomandata come una figlia! 17 maggio ...
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Storia di un'anima (pagina 21)
di Ambrogio Bazzero (estratti)
... —Jeri sera ho ricordate le Tue parole a me e stamane voglio rileggerle:—J'ai aussi des remords, votre lettre m'a troublée—je me sens malheureuse car j'ai été pour vous cause de souffrance (oh sì), peut-être ma légéreté en est-elle la cause?—J'ai pleuré en lisant votre lettre, il m'a semblé entendre une voix que n'ètait point de cette terre, je ne croyais pas qu'il y eût sur cette terre une âme si belle que la vôtre! O madre, queste parole sono il premio della mia castità, della mia religione, della mia timidezza, del mio amore!—E le ho lette in un santuario della Vergine ... O poeti, non vi leggo più! penso che anch'io volevo essere romanziero storico: e, dopo il mio amore, romanziere antico ... Come mi sentii consolato! Che fede in Dio! Che amore nella sua donna! Che carattere!—Mio Dio! perchè non sono vissuto nel tempo delle cospirazioni, dei patiboli, delle battaglie? A me che rimane? Lo sconforto! 11 aprile ... Fra tutte queste cose vecchie del mio studio, ho delle camelie in un vaso, camelie candidissime, camelie rosee… Perchè adorando i fiori, con dolcissima illusione, con irresistibile bisogno, adoro la donna? Fanciulle belle e bruttine che passeggiate al sole, se sapeste il mio sacrificio! Nulla, nulla si cancella dall'anima mia e mi sento senza speranza, senza amore, con troppo amore! Come ti bestemmio, o Dio! Non ti credo nei cieli! Sei in terra e Sei l'amore! Sii maledetto, o amore!— ...
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Storia di un'anima (pagina 37)
di Ambrogio Bazzero (estratti)
... L'amore platonico comparve nel duodecimo secolo, e sorsero i trovatori che inneggiarono la bellezza e i cavalieri che facevano voto di pugnare contro la forza brutale a difesa del sesso gentilissimo ... Natura umana! Venne il Petrarca:—La bellezza terrena sublima le anime nobili all'amore perfetto della bellezza celeste—e, così strimpellando, cantò, cantò, cantò: ma poteva anche lasciare qualche ninnananna (giacchè ha addormito i lettori) per addormire anche i suoi figliolini, lui… ... Vede, nemmeno si può discorrere a modo, perchè oggidì la gente va, viene, sta, ride, piange: una confusione!… —Ride anche lei? —Dove siamo andati colle ciarle? A dir male dell'amore platonico, di cui fu detto troppo bene ... Comincio a dubitare dell'amore platonico… ... Amore! Dissi sorrisi del cielo alla terra la blanda luce dei crepuscoli e l'azzurra immensità degli spazi dell'aria e i lieti colori dell'arcobaleno ... Amore abbracciò! Chiamai vincoli di una unione fecondatrice i raggi solari e le piogge ... Amore sorrise! Chiamai saluto il tremolare delle stelle, contemplazione il prodigio delle tenebre, assopimento d'estasi amorosa il silenzio notturno e bacio il riflettersi della luna sulla superficie delle acque ... Amore suscitò le divine armonie della natura! Ascoltai voci di un linguaggio inesauribile nei venticelli che accarezzano i fiori e danno al mare ...
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Storia di un'anima (pagina 38)
di Ambrogio Bazzero (estratti)
... Amore abbracciò, sorrise, suscitò le divine armonie della Natura ... Amore abbracciò, sorrise, suscitò le divine armonìe dell'anime innamorate ... Canti d'amore s'innalzano dalle culle, dai tetti virginali, dai talami: sorride il bambino alla mamma: erra smanioso col pensiero nei labirinti fatati dell'avvenire chi delira per un volto tra mille carissimo o per una larva azzurra figlia solo di cupida fantasia: freme al dolcissimo bacio la sposa e freme il compagno: tra i baci della febbre e la febbre dell'amore è concepito l'uomo nel ventre della madre ... Nasciamo per l'amore e per l'amore viviamo!—Ama!—è il fiat divino della conservazione del mondo ... Se il sole dell'amore non ci scalda il cuore negli anni della giovinezza, l'anima si agghiaccia nel dubbio e bestemmia delirando:—Chi sono io? e perchè sono?—Addio, addio, tranquille e sante illusioni di un dì! Nel dubbio voi, fanciulle, consultate e consultate lo specchio: noi, giovani, apriamo lo scrigno: nell'anima inaridita nascono i tossici della solitudine, le invidie: e le invidie per chi? O Dio! per l'amica che sciupò i fiori virginei, gittandoli nella carrozza di un milionario paralitico pei vizi; per l'amico che s'inchinò innanzi alla giumenta d'oro ... Nessuno avrà dolore per voi: e perchè? Ma quando comprendeste l'amore? E l'amore è fede ... Accogliete nell'anima il raggio che vibra dalle pupille intensamente fisse in voi: il cuore ribollirà nella speranza, ed esulterà trionfando:—Sono potente! E sono per amare!—Nella religione dell'amore troverete a fratelli i brutti, i sofferenti, i poveri: e farete somma carità con uno sguardo più che con tutte le limosine ufficiali: benedirete al sole, perchè è l'amore dell'universo, e scalda il cedro e scalda la muffa ... Amore! amore! amore!…—O figliuoli, ho irrigidite le membra fatalmente ... —E la donna? Come volarono gli anni! La mamma, sempre santa, bellissima, felice, sempre porse fiori e sempre amore ... Sempre comprendeste l'amore ... E l'amore è fede ... Zena, consolata dai ponentelli freschissimi puritani, bruna donna di Lerici, bionda etrusca di Sarzana, Janua antica, perfino le tue fortificazioni mi sembrano fascie e corone d'amore alle pendici caldissime! Quante volte io volli sapere, più che la tua fastosa voluttà, la tua potenza! E seppi che Filippo Visconti, quando l'ebbe nelle spire della sua biscia, si credeva già signore d'Italia ...
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Storia di un'anima (pagina 42)
di Ambrogio Bazzero (estratti)
... Ma voi avete, montanari, la bianca chiesuola delle sante litanie e per me le litanie sono tutte un canto d'amore ... Era un amore il cielo: era un amore il mare ...
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Storia di un'anima (pagina 43)
di Ambrogio Bazzero (estratti)
... La musica è l'arte gentile, la primigenia figlia del cuore umano, nata col primo amore, col primo dolore ... Quanto è più potente l'amore! La parola t'amo è la sintesi imperiosa di tutte le virtu, di tutti i peccati: l'amore di Beatrice fece immortale il genio, l'amore di Cleopatra fece immortale la vergogna ... Se la stella dell'amore brilla sopra un cranio, io credo che anche le mascelle, che paiono spolpate per ghignare all'uomo col cinismo del materialista, possono sorridere a Dio col sorriso della fede ... Il Vangelo irradiò il mondo, santa luce d'aurora, e fu l'amore universale, come il sole che scalda il cedro e l'arbuscello ...
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Storia di un'anima (pagina 44)
di Ambrogio Bazzero (estratti)
... Cercare Dio colla luciferina superbia dei sistemi filosofici è vedere il sole attraverso le nubi: trovare Dio colla fede e colla speranza che danno il dolore e l'amore è abbagliare l'anima allo splendidissimo sole di mezzogiorno ... Un pensiero d'amore è il fiore dell'anima ... Forse che all'umile arbuscello in camposanto non fu concesso il fiore? Sai tu che sia il dolore? Troppe volte è l'ultima parola vuota di un verso vuotissimo per far rima con amore ... Sai tu che cosa sia la melanconia? Molte volte il fondersi di due crepuscoli, quello dell'amore con quello del dolore ... Credila il preludio di quel giorno eterno di cui il sole sia l'amore ... Povera Maria! sola avevi un cespo di viole! Ed io non conoscevo la tua fossa scavata da meno di un anno! Tu avesti la coltre, la corona, la croce, l'ultime memorie sulla terra, tutte bianche, com'io potevo averle! Povera morta! natura, tristissima inventrice di martiri, t'aveva solo concesso l'amore della tua mamma, e tu, pallida, vedesti svanire ad una ad una le frementi illusioni della giovinezza, e tu, pallidissima, stringendoti al seggiolone della mamma, ti sentisti più vecchia di lei… ... i capegli grigi! Il dolore potè più che la religione, sterilissima d'affetti nell'anima inaridita: e vennero i dì in cui ancora ti specchiasti, in cui volesti i fiori e le rondini, in cui leggesti l'amore nel gran libro del cielo: ohimè! era l'illusione del passato illuso, non le speranze dell'avvenire! E da quei dì la passeggiata dai colli la riducesti al solo giardino, poi al solo corritoio, poi alla sola stanza della mamma! E quando la testa si chinò sotto al peso dei capegli, trovasti il raggio di sole venirti solo a visitare sul letto: forse, vedendo la luna strisciare sulle coltri colle meste luci della notte, ti presentisti già involta di bianco e già tranquilla… ... S'io dovessi giacere nel camposanto istesso, fa sì ch'io vi dorma al più presto: la coltre bianca a vent'anni è la sublimazione dell'amore: a trent'anni è un lenzuolo di ghiaccio ... Se la fede che hai nel cuore è fioca come il lumicino a notte acceso sulla tomba, deh! prendine cura, alimentala, soccorrila coll'amore ...
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Storia di un'anima (pagina 71)
di Ambrogio Bazzero (estratti)
... Betlemme ha irradiato il mondo! Voi! voi! voi! Chi dice che siete venuti per la vostra gloria da calendario? La stella vi accenna le nostre gioie! Voi, ignorantissimi figli dell'Asia, che ascoltavate solo i fatidici echi di Zoroastro(31) e leggevate solo nel cielo veggente dei deserti, voi irridete le laudi gotiche del canto e del marmo alemanno! Voi, alte ed ispirate vedette, sul monte della Vittoria a spiare la luce immortale della stella Nazzarena(32) non vi ingloriate dei grossi ceri che vi smoccolano putolentemente i merciai delle confraternite spagnolesche! Voi, nomi patriarcali delle tre stirpi di Noè(33), che rendeste a Dio i doni che Abramo diede ai figli di Keturah e che la regina Saba diede a Salomone(34) non vi fate superbi, udendo tronfiamente proclamare che alla santa Sofia dell'Islamita(35) rimane ancora il nome e la gloria della vostra Sapienza! Voi siete venuti per il nostro amore! Vi chiamano i bimbi, vi chiamano le mamme, vi chiamano i vecchi; e quei vagiti e quei sorrisi e quelle preghiere sono i nostri affetti ... Chi nasce! Sapete com'è bello chi è innocente? Chi ci può far credere a Dio? Chi è la religione purissima dell'anima nostra? Oh come chi nasce ha bisogno d'amore! Chi confida! Vedete come è santa chi ha nel cuore l'amore! Come ci bacia per farci coraggio! Come sola ci ha data la pace! Oh quanto chi confida ha bisogno di speranza! Chi muore!… Ah sento d'aver avuto l'amore e la speranza!… Perchè mi è dolce l'ultima luce del crepuscolo?… Perchè è tanto soave l'addio di chi ci ha accompagnato fino ai primi tenebrori?… Come sei cara, tu! Tu, e tu, e tu, figlia, bambino, bambini! Come siete cari, voi che, insieme aggruppati al mio seggiolone, mi dite sorridendo:—Noi continueremo a vivere, ad amarci, e a ricordarti!—Oh quanto chi muore ha bisogno di fede! Svegliandomi di botto, ho trovato il Beda capitombolato a' miei piedi, e il fattore che ascendeva le scale, domandando: —Che c'è? Il Beda giaceva colle pagine sfogliate e aperte contro il suolo, come un uccellaccio della notte caduto sopra una tomba: e il fattore mi diceva: —Suo zio canonico di quest'ore non li toccava mai certi libroni ...
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