Libri amata

Libri su amata, con la parola amata

Decameron (pagina 103)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... Nel quale come ella discese, così ne fu e a lei e a me per pena dato, a lei di fuggirmi davanti e a me, che già cotanto l'amai, di seguitarla come mortal nemica, non come amata donna; e quante volte io la giungo, tante con questo stocco, col quale io uccisi me, uccido lei e aprola per ischiena, e quel cuor duro e freddo, nel qual mai né amor né pietà poterono entrare, con l'altre interiora insieme, sì come tu vedrai incontanente, le caccio di corpo e dolle mangiare a questi cani ... ” A costor parve questa assai piccola cosa a dover fare; e a Ravenna tornati, quando tempo fu, coloro invitarono li quali Nastagio voleva, e come che dura cosa fosse il potervi menare la giovane da Nastagio amata, pur v'andò con l'altre insieme ... Nastagio fece magnificamente apprestar da mangiare e fece le tavole mettere sotto i pini dintorno a quel luogo dove veduto aveva lo strazio della crudel donna; e fatti metter gli uomini e le donne a tavola, sì ordinò, che appunto la giovane amata da lui fu posta a seder di rimpetto al luogo dove doveva il fatto intervenire ... Ma tra gli altri che più di spavento ebbero, fu la crudel giovane da Nastagio amata, la quale ogni cosa distintamente veduta avea e udita e conosciuto che a sé più che a altra persona che vi fosse queste cose toccavano, ricordandosi della crudeltà sempre da lei usata verso Nastagio; per che già le parea fuggire dinanzi da lui adirato e avere i mastini a' fianchi ...
Decameron (pagina 179)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... Quante volte ha già il padre la figliuola amata, il fratello la sorella, la matrigna il figliastro? Cose più monstruose che l'uno amico amar la moglie dell'altro, già fattosi mille volte ... La bellezza di costei merita d'essere amata da ciascheduno; e se io l'amo, che giovane sono, chi me ne potrà meritamente riprendere? Io non l'amo perché ella sia di Gisippo, anzi l'amo che l'amerei di chiunque ella stata fosse ... Qui pecca la fortuna che a Gisippo mio amico l'ha conceduta più tosto che a un altro; e se ella dee essere amata, che dee e meritamente per la sua bellezza, più dee esser contento Gisippo, risappiendolo, che io l'ami io che un altro ... Ma se tu se' savio come suoli, a cui la poteva la fortuna concedere, di cui tu più l'avessi a render grazie che d'averla a me conceduta? Qualunque altro avuta l'avesse, quantunque il tuo amore onesto stato fosse, l'avrebbe egli a sé amata più tosto che a te, il che di me, se così mi tieni amico come io ti sono, non dei sperare; e la cagione è questa, che io non mi ricordo, poi che amici fummo, che io alcuna cosa avessi che così non fosse tua come mia ...
Piccolo mondo moderno (pagina 42)
di Antonio Fogazzaro (estratti)

... Non pensava che lui, non sentiva che lui e se nei primi tempi la tormentava inesprimibilmente il sospetto di non essere amata che a parole o come un fantasma, un'idea impersonale dell'amore, o come un vaso chiuso di piacere, adesso le pareva persino, qualche volta, che le sarebbe bastato di amare, di amare, di amare, le pareva di poter rinunciare a essere amata ... Confidava sì di essere amata ma si teneva sicura che l'amore di lui non pareggiasse più nel cuore le proteste che le labbra ne facevano ancora; e la coscienza di questa scarsa sincerità doveva riuscirgli tormentosa ...