Libri ahi

Libri su ahi, con la parola ahi

Fermo e Lucia (pagina 83)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... Chi sa costui che cosa gli ha contato? che fini ha? potrebb'essere una trappola: ahi! ahi! ahi! Ma se anche, come spero, fosse convertito costui (e qui guardava il Conte) dovrebbe sapere Monsignore illustrissimo che dei peccatori inveterati non è da fidarsi così subito, bisogna provarli: i primi momenti sono bruschi; e la forza dell'abito fa ricadere uno quasi senza che se ne avvegga, e intanto ... chi è sotto è sotto: ahi! ahi! ahi! S'aveva mò a mandar così un povero curato galantuomo sotto la bocca del cannone? – Don Abbondio era a questo punto della sua meditazione quando la cavalcata giunse alla taverna dove cominciava la salita, e ne uscirono bravi secondo il solito, i quali videro con istupore il Conte con un prete dietro una lettiga ...
Giambi ed Epodi (pagina 2)
di Giosuè Carducci (estratti)

... servendo che mentisce Iddio, Francia, a le madri annose Tu spegnessi i figliuoli et il desio Di lor vita a le spose, E noi per te di pianto e di rossore Macchiassimo la guancia, Noi cresciuti al tuo libero splendore, Noi che t'amammo, o Francia? Ahi lasso! ma de' tuoi monti a l'aprico Aer e nel chiostro ameno Più non ti rivedrò, mio dolce amico, Come al tempo sereno ... Ahi, d'italiche vene è sangue schietto, Nobile sangue e caro! E una stilla ve n'ha pur di quel petto Che queste donne amâro; Queste donne che dièro a' tuoi decreti Umile il cuor, l'orecchio Prono; e pregaron anche in lor secreti Per te, feroce vecchio! Io, per le grige chiome de la madre E per le chiome bionde De la sposa che sciolte or sotto l'adre Pieghe un sol vel confonde; Io, per Gesù che a gli uccisor compianse; Io, per le donne sante, Maddalena che amò, Maria che pianse, O vecchio sanguinante; Te ch'oro e ferro e bronzo mendicando Te ne vai per la terra, Che gridi contro a la tua patria il bando De l'universa guerra; Te che il lor sangue chiedi con parole Soavi a' fidi tuoi, Ed il sangue di chi re non ti vuole Ferocemente vuoi; Te da la pietà che piange e prega ... Ahi, come punto da mortifer angue, Ahi, di veleno il cor ferve e ribolle! Fumate ancor d'invendicato sangue, Romane zolle! O forti di Bologna, a voi la fuga De' nemici irraggiava il guardo estinto; E, mentre posa ed il sudor s'asciuga, – Abbiamo vinto – Disse, chinato sopra il sen trafitto Del compagno, il compagno ...
Giambi ed Epodi (pagina 5)
di Giosuè Carducci (estratti)

... Ahi, ahi! de gli stranier tutte le spade La carne tua gustaro! Ahi, ahi! d'Italia tutte le contrade Del cor tuo sanguinaro! Qual cor fu il tuo, quando l'estremo spiro ... Avanti, avanti, o sauro destrier, mio forte amico! Non vedi tu le parie forme del tempo antico Accennarne colà? Non vedi tu d'Angelica ridente, o amico, il velo Solcar come una candida nube l'estremo cielo? Oh gloria, oh libertà! II Ahi, da' prim'anni, o gloria, nascosi del mio cuore Ne' superbi silenzii il tuo superbo amore ... Ahi, lieve i duri muscoli sfiora la rima alata! Co 'l tuon de l'arma ferrea nel destro pugno arcata, Gentil leopardo, lanciasi Camillo Demulèn, E cade la Bastiglia ...
L'Olimpia (pagina 6)
di Giambattista Della Porta (estratti)

... Ahi donne perfide e infideli—delle ingrate parlo io,—tutte sète macchiate d'una pece, tutte sète ad un modo! Non perché vi si mostri piagato il core in mille parti, non perché si spenda la vita mille volte per onor vostro, si può acquistar tanto merito appresso voi che in un punto non vi si dilegui dalla memoria ... Giá sono abbattute le cortine e occecati i belovardi, ecco mi dan l'assalto; ahi spada, che mi consigli? ahi Durindana, tu non mi servi a nulla! SQUADRA ... Ahi, capitan Trasilogo, rovina degli esserciti, distruggitor delle cittadi, eversor degl'imperi, tu devi esser stimato cosí poco! Vien qua, spezza la porta, entra, sali e di' ad Olimpia che ho preso piú cittá e castelli e che ho piú ferite nella persona ch'ella non ha posto punti d'ago su la tela in sua vita, e che ho cento gentildonne che spasimano per amor mio; e se non fusse che è una vil feminella, non la scamparia il cielo che non avesse a partirsi una cappa meco e ucciderci dentro un steccato ...
La vita comincia domani (pagina 21)
di Guido da Verona (estratti)

... ahi! non mi far male! ... ahi! ... ahi! ... ahi! ahi! sorelluccia ...
Rinaldo (pagina 28)
di Torquato Tasso (estratti)

... 78 Mentre una volta al crin vaga corona tesse ella quivi d'odorate rose, e presso un rio che mormorando suona se 'n giace in grembo a l'erbe rugiadose, e seco intanto e col suo ben ragiona, dicendo in dolci note affettuose: — Ahi! quando serà mai, Rinaldo, ch'io appaghi ne' tuoi baci il desir mio? —, 79 sorgiunge il paladino ed ode a punto i cari detti de la bella amante ... Ahi! come allora in un medesmo punto cangiar si vede questo e quel sembiante; ben ciascun sembra dal disio compunto, e mira l'altro tacito e tremante: lampeggia, come 'l sol nel chiaro umore, negli umidi occhi un tremulo splendore ... 84 Crede vederne i rai del viso, e crede de la favella udir le dolci note: quel, secondo gli par, la vista fiede, questa così l'orecchie a lui percote: — Ahi! che sincero amor, che pura fede di cavalier, se tal nomar si puote chi le parole sue commette al vento, fraude usando in chi l'ama e tradimento! 85 Dunque, Rinaldo, t'è di mente uscita chi te sempre ritien fisso nel core? Dunque hai d'altra beltà l'alma invaghita, e sprezzi il primo via più degno amore? Deh! torna, torna a me, dolce mia vita, ch'io tua mercé languisco a tutte l'ore ... 86 Ma se 'l mio duol non curi, e non t'aggrada l'amor, crudele, il proprio onor ti muova: ahi! si dirà Rinaldo in Media or bada, e lascivi pensier ne l'ocio cova, e per una pagana e lancia e spada posto in non cale, ei preso ha legge nova ... Dopo gran spazio al fin, qual rinvenuto da lunga stordigion l'uomo si desta, tal con sùbito moto egli si scosse, e la voce e le mani insieme mosse: 89 — Come, o mio ben, come ho potuto io mai fare al tuo tanto amore torto cotale? Deh! poiché in merto io ti cedeva assai, esser deveati almeno in fede eguale; ma, ché 'l tuo fallo non punisci omai, cavalier traditore e disleale? Ahi! qual pena maggior posso soffrire, che 'l duol che nasce in me dal mio pentire? — 90 Così detto, il compagno in fretta chiama, e fallo armar de la ferrigna spoglia; indi lo prega che per quanto ei l'ama allor allor con lui quinci si toglia ...
Rinaldo (pagina 29)
di Torquato Tasso (estratti)

... Ahi! che 'l lungo aspettar fora per ella il meglio assai, bench'or così l'annoi: vivi, vivi meschina in questo stato, e ti sia l'aspettar soave e grato! 10 Ecco che 'l terzo dì sei di coloro, che dietro 'l paladin furon mandati, ritorno fêr poi che la speme loro in tutto al fin gli aveva abbandonati: ché da Rinaldo al primo assalto foro vinti ed in molte parti ancor piagati, con lor volendo, mal suo grado, trarlo, perch'egli in cortesia negava farlo ... 17 Come sola rimase, e 'l seno e 'l volto scorse d'amare stille aver rigato; l'infermo spirto in un sospiro accolto spinse da l'imo del suo cor turbato; congiunto palma a palma indi, e rivolto in se medesma il fosco guardo irato, disse: — Ahi, che fo? chi questo pianto elice? Deh! ch'a regina il lagrimar disdice ... Padre pietoso, ahi! chieggio poco: altra pena, altro scempio, altra vendetta al suo peccare al mio morir s'aspetta ...
Rinaldo (pagina 34)
di Torquato Tasso (estratti)

... 37 Or che far deve l'infelice amante, non al suo re, non a sua donna grato? Partirà dunque, e 'l dolce almo sembiante, ond'egli vive, a lui sarà celato? Ahi! Fortuna crudel, per quante e quante fatiche a sì rio fin l'hai tu guidato: quand'ei trovar credea breve conforto, l'hai con un colpo sol trafitto e morto ... 40 Tra sé dicea: — Deh! come ascondi il vero con umil voce, e dimandar mercede? Ahi crudo, ahi disleale, ahi lusinghiero, dunque ciò merta la mia pura fede? Dunque così s'inganna un cor sincero? Ben stolta ed infelice è chi ti crede: ma chi non crederebbe a que' sospiri ed a quel volger gli occhi in dolci giri? 41 Amo, tu dici a me con l'occhio, ed ardo, con l'occhio ch'è in amar mal fido duce ... 54 — Lasso!, diceva, io luogo ho pur trovato ove dorrommi ognor meco a bastanza; ahi quanto, ahi quanto al mio penoso stato conviensi quest'oscura orrida stanza! Io qui vivrò, ché così vole il Fato, lo spazio che di vita ancor m'avanza: qui de' corbi morrò preda infelice, sol per amarti troppo, empia Clarice! — 55 Tutto quel giorno e tutta notte ancora spese il mesto guerriero in tai lamenti, apparendogli innanzi ad ora ad ora varie forme d'orrori e di spaventi; ma quando ai rai de la vermiglia aurora si dileguaro l'umid'ombre algenti, un cavalier da presso armato scorse, ch'a Baiardo la man nel freno porse, 56 dicendo: — Or meco vien, ché 'l tuo signore pur troppo indegno è di sì bon destriero, poiché soggiace al senso ed al dolore qual donna vil non già qual cavaliero ...