Libri acqua

Libri su acqua, con la parola acqua

Confessioni di un Italiano (pagina 28)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Gli ostacoli non erano insuperabili, ma non di rado le vesti della fanciulla ne riportavano qualche guasto, o la si bagnava i piedi guazzando nell'acqua colle scarpettine di brunello ... Quanto a me la mia giacchetta era antica confidente degli spini; e avrei potuto star nell'acqua cent'anni come il rovere, prima che l'umido trapassasse la scorza callosa delle mie piante ... Le praterie vallive dove s'erano aggirati i primi viaggi, declinavano a ponente verso una bella corrente di acqua che serpeggiava nella pianura qua e là, sotto grandi ombre di pioppi d'ontani e di salici, come una forosetta che abbia tempo da perdere, o poca voglia di lavorare ... Il mormorio dell'acqua rendeva armonico il silenzio, o raddoppiava l'incanto delle nostre voci fresche ed argentine ... Il meno rapido pendio la calmava dalla sua correntia, ma la Pisana diceva che l'acqua, come lei, era stanca di menar le gambe e che bisognava imitarla e sedere ... Dopo avermi fatto qualche carezza od essersi arresa al mio ruzzo di giocarellare secondo il tenore dell'estro, si levava in piedi non curante e dimentica di me come la non mi avesse mai conosciuto, e si protendeva sull'acqua a specchiarsi dentro, o vi sciaguattava entro colle braccia, o si ficcava nella fratta a cercarvi chiocciole da farne braccialetti e collane, senza curarsi allora se il guarnellino si sciupava, o se le maniche o le scarpine si immollavano ... Scopersi un luogo dove l'acqua s'allarga quasi in un laghetto, limpido ed argentino come la faccia d'uno specchio ...
Confessioni di un Italiano (pagina 64)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Le case, grandi spaziose col triplice finestrone nel mezzo, s'allineavano ai due lati delle contrade, in maniera che soltanto l'acqua mancava per completare la somiglianza con Venezia ... Un caffè ogni due usci, davanti a questo la solita tenda, e sotto dintorno a molti tavolini un discreto numero d'oziosi; leoni alati a bizzeffe sopra tutti gli edifici pubblici; donnicciuole e barcaiuoli in perpetuo cicaleccio per le calli e presso ai fruttivendoli; belle fanciulle al balcone dietro a gabbie di canarini o vasi di garofani e di basilico; su e giù per la podesteria e per la piazza toghe nere d'avvocati, lunghe code di nodari, e riveritissime zimarre di patrizi; quattro Schiavoni in mostra dinanzi le carceri; nel canale del Lemene puzzo d'acqua salsa, bestemmiar di paroni, e continuo rimescolarsi di burchi, d'ancore e di gomene; scampanio perpetuo delle chiese, e gran pompa di funzioni e di salmodie; madonnine di stucco con fiori festoni e festoncini ad ogni cantone; mamme bigotte inginocchiate col rosario; bionde figliuole occupate cogli amorosi dietro le porte; abati cogli occhi nelle fibbie delle scarpe e il tabarrino raccolto pudicamente sul ventre: nulla nulla insomma mancava a render somigliante al quadro la miniatura ... Una volta usciti dalle porte della città (le avean costruite strette strette come se stessero in aspettativa delle gondole e non delle carrozze e dei carri di fieno) essi somigliavano pesci fuori d'acqua, e veneziani fuori di Venezia ... Parlando coi campagnuoli per poco non dicevano: — voi altri di terraferma! — Infatti Portogruaro era nella loro immaginativa una specie di isola ipotetica, costruita ad immagine della Serenissima Dominante non già in grembo al mare, ma in mezzo a quattro fossaccie d'acqua verdastra e fangosa ...
Decameron (pagina 88)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... Non guari appresso la mezza terza il medico, tornato da Amalfi, domandò che la sua acqua gli fosse recata, per ciò che medicare voleva il suo infermo; e trovandosi la guastadetta vota, fece un gran romore che niuna cosa in casa sua durar poteva in istato ... La donna, che da altro dolore stimolata era, rispose adirata dicendo: “Che direste voi, maestro, d'una gran cosa, quando d'una guastadetta d'acqua versata fate sì gran romore? Non se ne truova egli più al mondo?” A cui il maestro disse: “Donna, tu avvisi che quella fosse acqua chiara; non è così, anzi era un'acqua lavorata da far dormire”, e contolle per che cagion fatta l'avea ... ” Disse il maestro: “E di che?” E la fante, non restando di lagrimar, disse: “Messer, voi sapete che giovane Ruggieri d'Aieroli sia, al quale, piaccendogli io, tra per paura e per amor mi convenne uguanno divenire amica; e sappiendo egli iersera che voi non c'eravate, tanto mi lusingò, che io in casa vostra nella mia camera a dormir meco il menai, e avendo egli sete né io avendo ove più tosto ricorrere o per acqua o per vino, non volendo che la vostra donna, la quale in sala era, mi vedesse, ricordandomi che nella vostra camera una guastadetta d'acqua aveva veduta, corsi per quella e sì gliele diedi bere e la guastada riposi donde levata l'aveva; di che io truovo che voi in casa un gran romor n'avete fatto ... ” E cominciatasi dal capo gli contò la storia infin la fine, come ella, sua amica, in casa il medico menato l'avea e come gli avea data bere l'acqua adoppiata non conoscendola, e come per morto l'avea nell'arca messo; e appresso questo ciò che tra 'l maestro legnaiuolo e il signor dell'arca aveva udito gli disse, per quello mostrandogli come in casa i prestatori fosse pervenuto Ruggieri ... Lo stradicò, veggendo che leggier cosa era a ritrovare se ciò fosse vero, prima il medico domandò se vero fosse dell'acqua, e trovò che così era stato: e appresso fatti richiedere il legnaiuolo e colui di cui stata era l'arca e' prestatori, dopo molte novelle trovò li prestatori la notte passata aver l'arca imbolata e in casa messalasi ... Ultimamente mandò per Ruggieri, e domandatolo dove la sera dinanzi albergato fosse, rispose che dove albergato si fosse non sapeva ma ben si ricordava che andato era a albergare con la fante del maestro Mazzeo, nella camera della quale aveva bevuta acqua per gran sete ch'avea, ma che poi di lui stato si fosse, se non quando in casa i prestatori destandosi s'era trovato in una arca, egli non sapea ...
Decameron (pagina 146)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... E se tu questa grazia non mi vuoi fare, almeno un bicchier d'acqua mi fa venire che io possa bagnarmi la bocca, alla quale non bastano le mie lagrime, tanta è l'asciugaggine e l'arsura la quale io v'ho dentro ... ” Ben conobbe lo scolare alla voce la sua debolezza e ancor vide in parte il corpo suo tutto riarso dal sole, per le quali cose e per gli umili suoi prieghi un poco di compassione gli venne di lei; ma non per tanto rispose: “Malvagia donna, delle mie mani non morrai tu già, tu morrai pur delle tue, se voglia te ne verrà; e tanta acqua avrai da me a sollevamento del tuo caldo, quanto fuoco io ebbi da te a alleggiamento del mio freddo ... Di tanto mi dolgo forte, che la infermità del mio freddo col caldo del letame puzzolente si convenne curare, ove quella del tuo caldo col freddo della odorifera acqua rosa si curerà; e dove io per perdere i nervi e la persona fui, tu da questo caldo scorticata non altramenti rimarrai bella che faccia la serpe lasciando il vecchio cuoio ... ” “O misera me!” disse la donna “queste bellezze in così fatta guisa acquistate dea Idio a quelle persone che mal mi vogliono; ma tu, più crudele che ogni altra fiera, come hai potuto sofferire di straziarmi a questa maniera? Che più doveva io aspettar da te o da alcuno altro, se io tutto il tuo parentado sotto crudelissimi tormenti avessi uccisi? Certo io non so qual maggior crudeltà si fosse potuta usare in un traditore che tutta una città avesse messa a uccisione, che quella alla qual tu m'hai posta a farmi arrostire al sole e manicare alle mosche: e oltre a questo non un bicchier d'acqua volermi dare, che a' micidiali dannati dalla ragione, andando essi alla morte, è dato ber molte volte del vino pur che essi ne domandino ...
Decameron (pagina 153)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... E tratti del paniere oricanni d'ariento bellissimi e pieni qual d'acqua rosa, qual d'acqua di fior d'aranci, qual d'acqua di fiori di gelsomino e qual d'acqua nanfa, tutti costoro di queste acque spruzzarono; e appresso tirate fuori scatole di confetti e preziosissimi vini alquanto si confortarono ...
La divina commedia (pagina 13)
di Dante Alighieri (estratti)

... Per mille fonti, credo, e più si bagna tra Garda e Val Camonica e Pennino de l'acqua che nel detto laco stagna ... Tosto che l'acqua a correr mette co, non più Benaco, ma Mencio si chiama fino a Governol, dove cade in Po ...
La divina commedia (pagina 46)
di Dante Alighieri (estratti)

... E se stati non fossero acqua d'Elsa li pensier vani intorno a la tua mente, e 'l piacer loro un Piramo a la gelsa, per tante circostanze solamente la giustizia di Dio, ne l'interdetto, conosceresti a l'arbor moralmente ... "O luce, o gloria de la gente umana, che acqua è questa che qui si dispiega da un principio e sé da sé lontana?" ... E qui rispuose, come fa chi da colpa si dislega, la bella donna: "Questo e altre cose dette li son per me; e son sicura che l'acqua di Letè non gliel nascose" ...
La divina commedia (pagina 52)
di Dante Alighieri (estratti)

... E ciò non pensa la turba presente che Tagliamento e Adice richiude, né per esser battuta ancor si pente; ma tosto fia che Padova al palude cangerà l'acqua che Vincenza bagna, per essere al dover le genti crude; e dove Sile e Cagnan s'accompagna, tal signoreggia e va con la testa alta, che già per lui carpir si fa la ragna ... "La maggior valle in che l'acqua si spanda", incominciaro allor le sue parole, "fuor di quel mar che la terra inghirlanda, tra ' discordanti liti contra 'l sole tanto sen va, che fa meridïano là dove l'orizzonte pria far suole ... Tu vuo' saper chi è in questa lumera che qui appresso me così scintilla come raggio di sole in acqua mera ...
Il benefattore (pagina 3)
di Luigi Capuana (estratti)

... —E l'acqua? D'onde la caverà l'acqua per inaffiare il giardino? —Ha già fatto cominciare gli scavi ... Chi di quei galantuomini si sarebbe mai immaginato che Tirantello, Cucchiaio, Pennino e Santa Barbara, avessero potuto divenire un gran podere modello, trasformati dall'attività di un sol uomo; e coprirsi di vigneti, di giardini di agrumi, con polle di acqua fatte scaturire quasi miracolosamente dalle viscere della terra; con un vasto casamento, con stalle, comode abitazioni pei contadini; con una vita rigogliosa, fiorentissima, regolata come un orologio dall'intelligenza direttrice che aveva saputo operare tale trasformazione, da rendere impossibile a qualunque immaginazione il ricostruirsi la visione di quell'aggregato di grillaie dove poco addietro le capre, i buoi trovavano a stento un po' di erba da brucare? E c'era voluto meno di tre anni, perchè i viaggiatori che passavano con la vettura postale per lo stradone, mentre davanti la rimessa avveniva il ricambio dei cavalli, si accostassero al cancello meravigliati di scorgere una scena così ridente colà, dove prima non si vedeva altro che miseria e desolazione! IV ... In cima a una collina, specchieggiavano due grandi vasche d'acqua per l'inaffiatura delle piante di limoni; e, più in là, con la facciata tinta in verde pallido, si vedeva il Cottage a un solo piano, dove sarebbe venuta ad abitare la famiglia dell'inglese, moglie, figlia e una cognata sorella della moglie, con due donne di servizio ...
Il diavolo nell'ampolla (pagina 10)
di Adolfo Albertazzi (estratti)

... Anche l'acqua sembrava riposare e godere in distesa azzurra, chiazzata qua e là dal verde delle ninfee e sparsa di macchie or scarse or copiose in canne e giunchi, e chiusa all'ingiro dalle sponde ombrose di salici; mentre la barca procedeva piano piano, soavemente, per quella frescura ... Finchè la barca trovò adito in mezzo alla macchia più folta di cannelle e saracchi, e ristette dove l'acqua bruna, sotto l'ombra, rivelava un brivido, al rezzo ... A limite dell'acqua, poggiato sui giunchi che il peso piegava, era un nido di folaghe ... Avanzando ancora la barca, ecco balzar dal nido nell'acqua, con un doloroso richiamo, la folaga spaurita; e si levò a svolazzare su l'acqua intorno chiamando disperatamente il compagno ...
Il diavolo nell'ampolla (pagina 23)
di Adolfo Albertazzi (estratti)

... l'acqua, i solchi delle ruote ... Discesero in fila: ritti su le birocce essi schioccavan la frusta ed incitavano con voci di iù! mentre trattenevan le redini; ed i cavalli a testa alta, scuotendo le sonagliere, entravano nella corrente e godevano a diguazzare in quella vivida intermittenza, a precedere o a tener dietro ai compagni attraverso quella confusione e quel palpito d'acqua e splendore ... — Forza! Se no, l'acqua ti porta via! Dàlli! Dava; e l'asino, duro ... Ahi! Calò, sì, subito, nell'acqua e, furioso, percosse, bestemmiò e maledisse; ma era finita ... Della bestia non si scorgeva che la pancia gonfia, a fior d'acqua; dell'uomo si scorgeva solo quel che del dorso superava i ripari della biroccia; e la difficoltà di colpir giusto suscitava legittima emulazione ... La sassaiola cadeva nell'acqua, sollevava spruzzi brillanti ... — Se non mi aiutano a comperare un'altra bestia, mi lascio morir qui, com'è vero Dio! Ma a una nuova sassata, la lunga, grama, oscura persona di lui, che nella luce meridiana e nello splendore dell'acqua si sarebbe detto un fantasma non più pauroso rimasto là fuor d'ora, sopra una biroccia, per un caso buffo, si rovesciò a rigiacere e non die' più segno di vita ... — Ma lascerà di certo l'asino ad appestar l'aria e l'acqua, perchè, tanto, la multa non la pagherà mai! — Gli si sequestra la biroccia — ribattè il sindaco ...
La favorita del Mahdi (pagina 44)
di Emilio Salgari (estratti)

... Qualche cosa di grande e di nero cadde nell'acqua sollevandola a grande altezza ... Altri coccodrilli che sonnecchiavano sui banchi di sabbia, si slanciarono in acqua nuotando verso le zacchie ... Gl'insorti, vista la darnas arenata, si erano gettati tutti in acqua fugando i coccodrilli a colpi di lancia e si arrampicavano a dozzine sui banchi sabbiosi portando seco enormi travi colle quali speravano di sfondarla ... Una trave avventata da quindici o venti uomini uniti, l'aveva percossa sotto la ruota di prua schiantando due o tre madieri; tutti i barcaiuoli, perduto l'equilibrio, caddero sul ponte fra le urla indescrivibili dei negri che non ardivano gettarsi in acqua ove nuotavano sempre numerosissimi coccodrilli occupati a rimpinzarsi della carne dei cadaveri ... La darnas, spezzata a prua dalla spaventevole botta, imbarcava enormi getti d'acqua, affondando rapidamente! CAPITOLO VIII ... L'acqua entrava a gran flotti dalla falla, fischiando fortemente e invadeva a poco a poco il ponte sul quale cercavano di issarsi a colpi di coda mostruosi coccodrilli colle mascelle spalancate ...
Mattinate napoletane (pagina 11)
di Salvatore Di Giacomo (estratti)

... L'IMPAZZITO PER L'ACQUA 26 Maggio ... Altri dà di volta per mancanza di denaro, per fede politica, per ambizione; costui è impazzito per l'acqua di Serino ... Così dicono quelli della sua famiglia, in cui la professione di venditori d'acqua è atavistica ... —Peppì, io sto adacquanno 'e teste, si cade l'acqua dicitemmello, ca me dispiace ... —Nonzignore, l'acqua nun cade ... Qualcuna si pigliava briga di rinfrescare il selciato arso, buttando acqua qua e là ... Il selciato si macchiava di tante chiazze nere, onde saliva un tanfo di polvere cacciata via dall'acqua ... Chiese conto a tutto il vicinato di quello che il figlio di lei, Peppino, facesse, stando a vender acqua ... Rispose ognuno: Che volete che faccia? Vende l'acqua ... —Ma avite appurato pecche è mpazzuto? —Gioia mia, pe l'acqua d'o Serino ... L'acqua nosta nun se veve cchiù ... A che simmo arrivate! Come fosse veleno! A casa—seguitò la vecchia—Peppino nominava sempre l'acqua di Serino ... Un'ingiunzione municipale che ordina agli acquafrescai di non vendere acqua che non sia di Serino aveva colpito per lui, giorni addietro ...
Nuove storie d'ogni colore (pagina 6)
di Emilio De Marchi (estratti)

... Ricordo soltanto questo: il guattero entrò con due secchi di legno e cominciò a versar abbondantemente l'acqua sul pavimento; poi con due scope padrone e guattero cominciarono a lavare il suolo di tutta la porcheria ... Per quanto don Cesare sferzasse i cavalli, il temporale, che s'era andato raccogliendo fin dalla mattina, scoppiò e l'acqua cominciò e cadere una mezz'ora prima d'arrivare alla Castagnola ... L'acqua veniva più grossa ... Sotto il parasole di satin la contessa cercò la stradetta, saltando come potè sulle pozze d'acqua e prese a correre verso il cascinale che distava un trecento passi ... L'acqua che defluiva dalle campagne finiva a formare un laghetto davanti alla casa, e dovette attraversarlo sotto le grondaie, che versarono un mezzo barile di colatura sul cappellino di paglia ...
Nuove storie d'ogni colore (pagina 15)
di Emilio De Marchi (estratti)

... L'acqua aveva dei bagliori lividi ... Di qui, passando sotto un ponte di legno, l'acqua scorre più rapida verso gli altri laghetti di Silvaplana e di S ... Stette un istante sul ponte a guardare l'acqua corrente, girò lo sguardo intorno, e quando fu ben sicuro di non essere veduto, attaccata una grossa pietra al collo del contrabasso, con un battito violento di cuore, lo lasciò scivolare nell'acqua fredda e nera ... La cassa dette un piccolo tonfo sonoro, poi venne a galleggiare a fior d'acqua, come se invocasse misericordia; ma il crudele padrone ve la rituffò colla punta ferrata dell'alpenstok e la spinse egli stesso verso il fondo ... Un rantolo come di morte gli disse che l'acqua entrava nelle viscere dell'affogato che, gorgogliando, sparì ...
Piccolo mondo moderno (pagina 17)
di Antonio Fogazzaro (estratti)

... Pregò il custode, per liberarsene, di portarle un bicchier d'acqua, diede un'occhiata a suo fratello che stava tuttavia disegnando, ritornò a Piero, gli disse: "venga!", lo trasse nella loggetta che presso il refettorio si porge sugli orti, al parapetto dell'arcata che guarda lo sconfinato piano di levante; tutto questo con prontezza nervosa e sicura ... Mi dica che mi vuol bene, mi dica che non mi abbandona! Non mi faccia morire!" "Signora, l'acqua" disse il custode dietro a loro ... "Quest'acqua è torbida" diss'ella al custode attonito ... Porse la tazza fuori del parapetto, versò l'acqua pian piano fino all'ultima goccia, guardandola, sorridendo, mormorando: "Che gioia, che gioia, che gioia!" ... Il dolcissimo sguardo lungo di Jeanne dalla loggetta dove l'acqua era stata ...