Confessioni di un Italiano (pagina 7)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Ma cosa importa se si doveva scriverne dieci per farne arrivar una; ed anco questa non giungeva che per caso, e spesse volte inutile per la tardanza? In fin dei conti, sotto un certo aspetto che m'intendo io, non hanno torto coloro che benedicono San Marco; ma sotto mille aspetti diversi da quell'uno io benedico tutti gli altri santi del paradiso e lascio in tacere il quarto evangelista col suo leone ... Certo, per coloro che avevano ereditato molti diritti e pochi doveri e intendevano continuare l'usanza, San Marco era un comodissimo patrono ... San Marco sonnecchiava; o se vegliava e puniva, la giustizia si faceva al buio; atroce pel mistero, e inutile pel nessun esempio ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 24)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Ella discorreva con raccapriccio dei costumi sfacciatamente osceni che si auguravano fin d'allora dalla nuova generazione, e ringraziava il cielo che proteggeva la Repubblica di San Marco contro l'invasione di quella pestilenza ... Scommetto che le riforme dell'Imperatore e la malora di San Marco non gli spiacevano tanto come voleva mostrarlo ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 38)
di Ippolito Nievo (estratti)
... San Marco era popolare, ma alla lontana, e piuttosto per pompa; e in fondo gli stava troppo a cuore, massime in Friuli, l'ossequio della nobiltà perch'egli volesse alzarle contro questo spauracchio delle giurisdizioni comunali ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 64)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Perfino i tre stendardi di San Marco avevano colà nella piazza il loro riscontro: un'antenna tinta di rosso, dalla quale sventolava nei giorni solenni il vessillo della Repubblica ... Se a San Marco i toupé si alzavano di due oncie, a Portogruaro crescevano un paio di piani; i guardinfanti vi si gonfiavano tanto, che ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 99)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Giunto a Venezia non perdetti tempo né ad ammirare San Marco né a passeggiar la riva, e deposto il mio fardello in una locanda corsi al palazzo Frumier ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 110)
di Ippolito Nievo (estratti)
... A Fratta si dubitava ancora; ma a Venezia tremavano davvero; quasi quasi s'aveva udito a San Marco il tuonar dei cannoni; non era più tempo da ciarle ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 111)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Il Leone e San Marco ci perdettero le ultime speranze ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 117)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Pensava sempre a Venezia, alla caduta di San Marco, al nuovo ordinamento che ne sarebbe sorto, alla libertà, all'uguaglianza dei popoli ... Cade la Repubblica di San Marco come il gigante di Nabucco, ed io divento segretario della nuova Municipalità ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 120)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Per quelle monache, quasi tutte patrizie, Repubblica di San Marco e religione cristiana formavano un solo impasto; e a udirle parlare delle cose di Francia e dei Francesi sarebbe stato il gusto più matto del mondo ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 125)
di Ippolito Nievo (estratti)
... — Noi rispettiamo le tue parole, cittadino Vianello, ma sentiamo i nostri polsi intolleranti di schiavitù, e ci ridiamo di Villetard e di chi sta sopra di lui, come ci ridiamo di San Marco, degli Schiavoni, e del procurator Pesaro! Lucilio stornò la mente da tali considerazioni forse troppo tristi o tardive per lui, e si volse a me con un fare quasi paterno ... E i patrizi che sieno sicuri d'una pensione o d'una carica? E san Marco che sia conservato sugli stendardi? Giulio sospirava, sbadigliava, digrignava, si storceva, ma l'inesorabile Contessa voleva pur cavarne qualche risposta, e credo ch'egli con maggior buona ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 128)
di Ippolito Nievo (estratti)
... I quadri, le medaglie, i codici, le statue, i quattro cavalli di san Marco viaggiavano verso Parigi: consoliamoci che la scienza non avesse ancor inventato il modo di smuovere gli edifici e trasportar le torri e le cupole: Venezia ne sarebbe rimasta qual fu al tempo del primo successore di Attila ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 130)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Il cittadino Carletto Altoviti, ex–gentiluomo di Torcello, segretario della Municipalità, prediletto del dottor Lucilio, e celebre in Piazza San Marco pei suoi begli abiti, per la sua disinvoltura, e sopratutto pei milioni del signor padre, non era un uomo da buttarlo in un canto ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 135)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Credo che festa popolare più funebre e grottesca di quella nella quale si piantò in piazza San Marco l'albero della libertà non la si possa vedere al mondo ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 198)
di Ippolito Nievo (estratti)
... L'ambizione lo spingeva per una carriera a cui per la nuova ricchezza poteva facilmente rinunciare; e con quel suo capolino di oca, giunto a disegnare la propria firma sotto un rapporto, gli pareva di poter guardare dall'alto in basso i cavalli di San Marco e gli Uomini delle Ore ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 226)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Se la Repubblica di San Marco fosse entrata a parte vigorosamente e costantemente nella vita italiana durante il Medio Evo, forse allo scadere de' suoi commerci avrebbe trovato nell'allargamento in terraferma un nuovo fomite di prosperità ...
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Decameron (pagina 76)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Noi facciamo oggi una festa, nella quale chi mena uno uomo vestito a modo d'orso e chi a guisa d'uom salvatico, e chi d'una cosa e chi d'un'altra, e in su la piazza di San Marco si fa una caccia, la qual fornita, è finita la festa; e poi ciascuno va, con quel che menato ha, dove gli piace ...
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Il ponte del Paradiso (pagina 19)
di Anton Giulio Barrili (estratti)
... — Qui venne il ricambio degli ultimi saluti; dopo di che la contessa Galier si avviò per Rialto verso i Santi Apostoli e il corso Vittorio Emanuele, mentre le signore Cantelli riprendevano il loro cammino verso San Marco e la riva degli Schiavoni ... Ma riusciti che furono davanti a San Marco, e di là in Piazzetta, dove era più scarso il numero dei viandanti, il silenzio di Filippo doveva essere notato ...
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Storia di un'anima
di Ambrogio Bazzero (estratti)
... Era la prima volta che si spiccava il volo dalla casa, e freschi entrambi di studi e di affetti, corremmo a contemplare le porte del paradiso, il campanile di Giotto, e poi San Marco e la laguna ...
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Storia di un'anima (pagina 13)
di Ambrogio Bazzero (estratti)
... —Ed ora lo sei? Se il tuo biglietto portasse un altro cognome?- O Lidia! Lidia! a che studiare? quando si è così felici nell'amore santamente?—Oh come ti amo! E come spero? Dio può ingannarmi? Dio ha fissato che tu sii la mia donna! senza confidenza, senza speranza, ho gettato in buca il mio biglietto… ed oggi… oh non l'aspettavo più il Tuo!—Col tuo biglietto sul cuore, volli entrare nella Chiesa di San Marco a osservare le sculture antiche e fingevo d'essere a Venezia, poi sono andato al Duomo ...
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Storia di un'anima (pagina 39)
di Ambrogio Bazzero (estratti)
... E inviterei:—Moviamo al tempio di san Matteo, monumento de' Doria, al san Donato dalla torre costantinopolitana: a san Tomaso, al san Marco col Veneto lione, che rugge ancora coll'ultimo lamento di Andrea Dandolo, il suicida di Curzola memoranda; che freme ancora all'invisibile sogghigno trionfale di Pagano Doria trascinante dalla poppa della galea capitana lo stendardo de' Veneziani ...
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