Libri nobile uomo
Libri ad argomento nobile uomo, su nobile uomo, con le parole nobile uomo
Decameron (pagina 73)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Di che egli pare, oltre all'amorosamente aver peccato, che tu, più la volgare opinione che la verità seguitando, con più amaritudine mi riprenda, dicendo, quasi turbato esser non ti dovessi se io nobile uomo avessi a questo eletto, che io con uomo di bassa condizion mi son posta: in che non t'accorgi che non il mio peccato ma quello della fortuna riprendi, la quale assai sovente li non degni a alto leva, abbasso lasciando i degnissimi ...
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Decameron (pagina 129)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... In Argo, antichissima città d'Acaia, per li suoi passati re molto più fomosa che grande, fu già uno nobile uomo il quale appellato fu Nicostrato, a cui già vicino alla vecchiezza la fortuna concedette per moglie una gran donna non meno ardita che bella, detta per nome Lidia ... Teneva costui, sì come nobile uomo e ricco, molta famiglia e cani e uccegli, e grandissimo diletto prendea nelle cacce; e aveva tra gli altri suoi famigliari un giovinetto leggiadro e addorno e bello della persona e destro a qualunque cosa avesse voluta fare, chiamato Pirro, il quale Nicostrato oltre a ogn'altro amava e più di lui si fidava ...
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Decameron (pagina 141)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Avvenne in questi tempi che un giovane chiamato Rinieri, nobile uomo della nostra città, avendo lungamente studiato a Parigi, non per vender poi la sua scienza a minuto, come molti fanno, ma per sapere la ragion delle cose e la cagion d'esse, il che ottimamente sta in gentile uomo, tornò da Parigi a Firenze; e quivi onorato molto sì per la sua nobiltà e sì per la sua scienza cittadinescamente viveasi ...
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Decameron (pagina 171)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Natan, udendo il ragionare e il fiero proponimento di Mitridanes, in sé tutto si cambiò, ma senza troppo stare, con forte animo e con fermo viso gli rispose: “Mitridanes, nobile uomo fu il tuo padre, dal quale tu non vuogli degenerare, sì alta impresa avendo fatta come hai, cioè d'essere liberale a tutti; e molto la invidia che alla virtù di Natan porti commendo, per ciò che, se di così fatte fossero assai, il mondo, che è miserissimo, tosto buon diverrebbe ...
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Decameron (pagina 178)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Nel tempo adunque che Ottavian Cesare, non ancora chiamato Augusto ma nello uficio chiamato triumvirato, lo 'mperio di Roma reggeva, fu in Roma un gentile uomo chiamato Publio Quinzio Fulvo; il quale avendo un suo figliuolo, Tito Quinzio Fulvo nominato, di maraviglioso ingegno, a imprender filosofia il mandò a Atene e quantunque più poté il raccomandò a un nobile uomo chiamato Cremete, il quale era ...
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