Libri grande spazio

Libri ad argomento grande spazio, su grande spazio, con le parole grande spazio

Confessioni di un Italiano (pagina 144)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Io detestava quasi mio padre; ringraziava Dio ch'egli fosse partito e che un grande spazio di tempo dovesse trascorrere tra la lettura di quei fogli e il primo istante che l'avrei riveduto! Altrimenti non prevedeva qual potesse essere la fine nella battaglia de' miei affetti ...
Decameron (pagina 33)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... Il che veggendo Pericone, esser gli parve vicino a quello che egli disiderava; e continuando in più abbondanza di cibi e di beveraggi la cena, per grande spazio di notte la prolungò ...
Decameron (pagina 103)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... Né sta poi grande spazio che ella, sì come la giustizia e la potenzia di Dio vuole, come se morta non fosse stata, risurge e da capo incomincia la dolorosa fugga, e i cani e io a seguitarla ...
Marocco (pagina 10)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Qui, da una parte, la folla divisa in due ali lasciava libero un grande spazio a un drappello di cavalieri che si slanciavano alla carriera, schierati di fronte, sparando i loro fucili lunghissimi; dall’altra parte, v’erano grandi cerchi d’arabi, uomini e donne, in mezzo ai quali davano spettacolo giocatori di palla, tiratori di scherma, incantatori di serpenti, ballerini, cantastorie, suonatori, soldati ...
Marocco (pagina 42)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... In vicinanza delle porte e sopra le alture, per un grande spazio la campagna è sparsa di monumenti e di rovine: cube, case di santo, zauie, archi d’acquedotti, sepolcri, ruderi enormi, traccie di fondamenta che paiono i resti d’una città spianata dal cannone e divorata dalle fiamme ...
Ricordi di Parigi (pagina 36)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Com'è brutta Parigi in quell'ora! Quei boulevards famosi, così sfolgoranti poche ore prima, non sono più che uno stradone irregolare, fiancheggiato da case misere, alte e basse, sbiadite, annerite, sformate sulla sommità da un orribile disordine di camini altissimi, che paiono la travatura di edifizi non finiti; e ogni cosa essendo ancora chiusa e velata da un po' di nebbia, non si vede che un grande spazio solitario e grigio, nel quale non si riconoscono più, a primo aspetto, i luoghi più noti; e tutto pare invecchiato, logoro e pieno di pentimenti e di tristezze; a cui sembra che vogliano sfuggire le rare carrozze che passano rapidamente, come peccatrici sorprese dall'alba e dalla vergogna, dopo l'ultima orgia del carnovale ...
Rinaldo
di Torquato Tasso (estratti)

... Ma non era giunto ancora di grande spazio a quel termine che ne la mente proposto m'avea, ch'egli ne fu chiarissimo; ed ancor che molto gli pesasse, pure si risolvè a la fine di lasciarmi correre dove il giovenil ardor mi trasportava ...