Libri grande città

Libri ad argomento grande città, su grande città, con le parole grande città

L'amore che torna (pagina 34)
di Guido da Verona (estratti)

... Nella grande città di gioia, libera e maravigliosa, dove tutte le passioni umane sembrano accendersi d'un più selvaggio ardore, ella voleva essere attrice, io volevo con ogni mezzo affrettare il compiersi della mia sorte ...
Marocco (pagina 20)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Tardò qualche momento a rispondere e poi, voltandosi sul letto, esclamò sospirando:—Ah! che pais! —Coraggio,—dissi—, pensate che fra dieci giorni sarete dinanzi alle mura della grande città di Fez ...
Marocco (pagina 31)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... La vallata di questo fiume, che abbraccia, alla sua apertura, tutto lo spazio compreso fra le due città di Laracce e di Salé, e tocca alla sua estremità superiore l’alto bacino della Muluia (il grande fiume che segna il confine orientale del Marocco), apre agli Europei, per il litorale e per Teza, la via della città di Fez; comprende, oltre a Fez, la grande città di Mechinez, terza capitale; raccoglie in sè tutta, si può dire, la vita politica dell’Impero, ed è la sede principale della ricchezza e della forza dei Sceriffi ...
Marocco (pagina 41)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Che belle ore passai, quella notte, col viso all’inferriata della finestra su cui batteva la luna, pensando alla grande città sconosciuta che mi si stendeva dintorno, a casa mia, ai miei amici, alle belle del Sultano, al mondo di là, a mille cose fantastiche e care! La mattina uscimmo quattro o cinque insieme, accompagnati da un interprete, e scortati da dieci soldati di fanteria, uno dei quali aveva ancora i bottoni coll’effigie della Regina Vittoria, poichè molte di quelle divise rosse son prese usate a Gibilterra dai soldati dell’esercito inglese ...
Marocco (pagina 43)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Altri dice che si chiamava Zef una grande città posta sul Fiume delle perle, la quale esistette mille e ottocento anni e fu distrutta prima che l’Islam risplendesse sulla terra; ed Edris impose alla sua metropoli il nome rovesciato della città distrutta ...
Marocco (pagina 60)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... * * * Da qualche giorno, passeggiando per Fez, mi si affaccia alla mente con una persistenza ostinata l’immagine d’una grande città americana, alla quale accorre gente da ogni parte del mondo, una di quelle città che rappresentano quasi il tipo a cui tutte le città nuove si vanno lentamente informando, e la cui vita è forse un esempio di quello che sarà fra un secolo la vita di tutte; una città la cui immagine non si può presentare a nessun europeo, accanto a quella di Fez, senza farlo sorridere di pietà, tanto è grande la distanza che le separa sopra la via del progresso umano ...
Ricordi di Parigi (pagina 2)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... È una specie di magnificenza teatrale e femminea, una maestà d'apparato, eccessiva, e piena di civetteria e di superbia, che sbalordisce ed abbaglia come un immenso tremolìo di punti luminosi; ed esprime appunto la natura della grande città opulenta e lasciva, che lavora per furore di godimento e di gloria ...
Ricordi di Parigi (pagina 3)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... La grande città fa il bocchino, è premurosa, vuol contentar tutti ...
Ricordi di Parigi (pagina 4)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Si pensa, sì, che c'è laggiù, in fondo alla grande città, uno smisurato palazzo posticcio che contiene molte bellissime cose; ma ci si pensa quasi con dispetto, come a un importuno che voglia contendervi e turbarvi il godimento di Parigi ... Quello è davvero il momento in cui la grande città s'impadronisce di voi e vi soggioga, se anche foste l'uomo più austero della terra ...
Ricordi di Parigi (pagina 6)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Allora si ritornò in piazza della Concordia, si restò un momento in contemplazione davanti a quella meraviglia di via di Rivoli, rischiarata per la lunghezza di due miglia come una sala da ballo, e si rientrò a mezzanotte sonata nei boulevards, ancora risplendenti, affollati, rumorosi, allegri come sul far della sera, come se la giornata ardente di Parigi cominciasse allora, come se la grande città avesse ucciso il sonno per sempre e fosse condannata da Dio al supplizio d'una festa eterna ...
Ricordi di Parigi (pagina 7)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Sì, è un po' una cosa da teatrino, ma bella; un grazioso scherzo combinato da venti popoli, ingegnosamente; mezzo mondo veduto di scorcio; la via d'una grande città di là da venire, in un tempo di fratellanza universale, quando saranno sparite le patrie ...
Ricordi di Parigi (pagina 21)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Ma pure è una cosa che spaventa quel presentarsi là sconosciuti, senz'altra scusa che l'impulso del cuore, davanti a un uomo famoso nel mondo, nella grande città che lo festeggia, in casa sua, in mezzo a una folla di ammiratori, per dirgli… che cosa? Voglio vedervi! V ...
Ricordi di Parigi (pagina 36)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Per quanto si viva in disparte, la grande città ci parla nell'orecchio continuamente, ci accende il viso col suo fiato, ci costringe a poco a poco a pensare e a vivere a modo suo, e ci attacca tutte le sue sensualità ...
Ricordi di Parigi (pagina 37)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Il tempo vola, non vogliamo perderne un'ora, abbiamo mille cose da cercare, da studiare, da godere; ci piglia la furia di far entrar in ogni giornata, come il ladro nel sacco, tutta la ricchezza che vi può capire; un demone implacabile ci caccia a sferzate di salotto in salotto, dal teatro all'accademia, dall'uomo illustre al bouquiniste, dal caffè al museo, dalla sala da ballo all'ufficio del giornale; e la sera, quando la grande città ci ha detto e dato tutto quello che le abbiamo domandato, sempre amabile e allegra; quando sediamo a cena cogli amici, stanchi, ma contenti di sentirci la nostra preda nella testa e nel cuore, e ci cominciano a scoppiettare intorno le arguzie e gli aneddoti, e il primo bicchiere di Champagne ci tinge di color d'oro tutti i ricordi della giornata; allora con che slancio d'entusiasmo salutiamo la grande Parigi, l'ospite amorosa e magnifica, che a tutti apre le braccia, e profonde ridendo baci, oro ed idee, e rinfiamma in tutti i cuori col suo soffio giovanile il furore della gloria e l'amore della vita! Ma dopo alcuni mesi, che cambiamento! Comincia a nascervi in cuore una piccola antipatia per una cosa insignificantissima; poi ve ne salta su ogni giorno una nuova; e in capo a un mese scappereste da Parigi mandandole il famoso saluto del Montesquieu a Genova; Adieu… ...