Libri due file

Libri ad argomento due file, su due file, con le parole due file

Il benefattore (pagina 4)
di Luigi Capuana (estratti)

... Lassù, su la spianata davanti al Cottage, don Liddu, (aveva smesso l'albergo per diventare il factotum dell'inglese), che il segno degli evviva a una ventina di contadini schierati in due file davanti a la porta, e miss Elsa saltò giù dalla carrozza, esclamando: —Voglio essere la prima a prender possesso! —Voscenza benedica!—le disse don Liddu ...
Il ponte del Paradiso (pagina 48)
di Anton Giulio Barrili (estratti)

... Aveva i capelli bianchi, per verità, ma la faccia fresca, vermiglia, senza una grinza, gli occhi aperti, lucenti e pieni di vita, la bocca giovine come gli occhi, e per conforto all'orgoglio di due file di denti sanissimi, le labbra sempre disposte al sorriso ...
L'amore che torna (pagina 74)
di Guido da Verona (estratti)

... Solo, durante l'intermezzo, un amico il quale sedeva due file più avanti, si volse, mi vide e prese a parlarmi ...
Marocco (pagina 9)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Eran due file di uomini, rivolti gli uni in faccia agli altri, vestiti di cappe e di lunghissime camicie bianche, che si tenevano per le mani, per le braccia o per le spalle, e pestavano i piedi in cadenza, dondolandosi, rovesciando il capo avanti e indietro, e levando un mormorio sordo e affannoso, rotto da gemiti, rantoli, soffi e interiezioni di spavento e di rabbia ...
Marocco (pagina 14)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... L’uno, Sidi-Bargas, il ministro, era un bel vecchio, colla barba bianca, la carnagione chiara, due occhi d’una vivacità indescrivibile e una gran bocca, sempre sorridente, che lasciava vedere due file di grossi denti bianchi come l’avorio; un viso che rivelava a primo aspetto l’astuzia finissima e l’indole meravigliosamente pieghevole richiesta dalla natura del suo ministero ...
Marocco (pagina 29)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Di statura mezzana, di forme snelle, bruno, aveva un occhio penetrante e dolce, un bel naso aquilino e una folta barba nera; e sorridendo, mostrava due file di denti bellissimi ... S’attraversò un villaggio, formato da due file di tende di pelo di cammello, chiuse con canne e fascine: ogni tenda fiancheggiata da un orticello cinto da una siepe di fichi d’India ...
Marocco (pagina 40)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Vi son dei neri, dei mulatti, dei bianchi, faccie d’un colore indefinibile; uomini di statura ciclopica accanto a bimbi che appena possono reggere il fucile; vecchi con una lunga barba bianca, curvi, che s’appoggiano col gomito ai vicini; figure selvaggie che fan l’effetto, con quell’uniforme, di scimmie vestite ed ammaestrate; tutti ci guardano cogli occhi attoniti e la bocca aperta e si stendono dinanzi a noi in due file a perdita d’occhio ... Passammo, mi ricordo, per parecchie strade strette, deserte, fiancheggiate da case molto alte, salendo, scendendo, soffocati dal polverìo e assordati dallo scalpitìo dei cavalli; e dopo una buona mezz’ora di cammino, attraversato un labirinto di vicoli in salita dove ci toccò passare a uno a uno, scendemmo dinanzi a una piccola porta, in mezzo a due file di soldati scarlatti che ci presentarono le armi, ed entrammo in casa nostra ...
Marocco (pagina 44)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... È un uomo sulla sessantina, mulatto, quasi nero, di mezzana statura; ha una testa grossissima e oblunga, due occhi lampeggianti che lanciano uno sguardo astutissimo, un gran naso forcuto, una gran bocca, due file di denti enormi, un mento smisurato; e malgrado questi tratti ferini, un sorriso affabile, un’espressione benigna e modi e inflessioni di voce quanto si può dire cortesi ...
Marocco (pagina 46)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Dietro i cavalli, e dietro l’altra schiera dei personaggi della corte, si stendevano due file lunghissime di guardie dell’Imperatore, vestite di bianco ...
Mastro don Gesualdo (pagina 39)
di Giovanni Verga (estratti)

... - Specie il tenente ci aveva dei baffoni come code di cavallo, e due file di bottoni lungo il ventre che luccicavano da lontano ...
Novelle rusticane (pagina 26)
di Giovanni Verga (estratti)

... I colpevoli li condussero in città, a piedi, incatenati a coppia, fra due file di soldati col moschetto pronto ...
Ricordi di Parigi
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Fra le due file degli alberi è un andirivieni di carrozze, di grandi carri, di carrozzoni tirati da macchine a vapore, e d'omnibus altissimi, carichi di gente, che sobbalzano sul selciato ineguale con un fracasso assordante ...
Ricordi di Parigi (pagina 2)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Lo sguardo penetra fin nelle ultime sale delle botteghe straricche, fino ai comptoirs lontani dei lunghi caffè bianchi e dorati, e nelle stanze alte dei restaurants principeschi, e abbraccia a ogni leggerissimo cambiamento di direzione, mille bellezze, mille sorprese, mille minuzie pompose, una varietà infinita di tesori, di ghiottonerie, di giocattoli, di opere d'arte, di bagattelle rovinose, di tentazioni di ogni specie, da cui non si libera che per ricadervi dall'altra parte della strada, o per ricrearsi lungo le due file senza fine di chioschi, scaccheggiati di tutti i colori d'arlecchino, coperti d'iscrizioni e di figure grottesche, tappezzati di giornali d'ogni paese e di ogni forma, che danno al vasto boulevard l'apparenza bizzarra e simpatica d'una grande fiera letteraria carnovalesca ...
Ricordi di Parigi (pagina 5)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Socchiudendo gli occhi, par di vedere a destra e a sinistra due file di fornaci fiammanti ... I chioschi, che si allungano in due file senza fine, rischiarati di dentro, coi loro vetri di mille colori, simili a enormi lanterne chinesi piantate in terra, o a teatrini trasparenti di marionette, danno alla strada l'aspetto fantastico e puerile d'una festa orientale I riflessi infiniti dei cristalli, i mille punti luminosi che traspaiono fra i rami degli alberi, le iscrizioni di fuoco che splendono sui frontoni dei teatri, il movimento rapidissimo delle innumerevoli fiammelle delle carrozze, che sembrano miriadi di lucciole mulinate dal vento, le lanterne porporine degli omnibus, le grandi sale ardenti aperte sulla strada, le botteghe che somigliano a cave d'oro e d'argento incandescente, le centomila finestre illuminate, gli alberi che paiono accesi; tutti questi splendori teatrali, frastagliati dalla verzura, che lascia vedere ora sì ora no le illuminazioni lontane, e presenta lo spettacolo ad apparizioni successive; tutta questa luce rotta, rispecchiata, variopinta, mobilissima, piovuta e saettata, raccolta a torrenti e sparpagliata a stelle e a diamanti, produce la prima volta un'impressione di cui non si può dare l'idea ...
Romanzo d'una signorina per bene (pagina 11)
di Anna Vertua Gentile (estratti)

... * * * Oh quella signora Rabbi vestita di raso rosso a ricche guarnizioni di pizzi antichi, scintillante di diamanti, che ne aveva nei capelli, nelle dita, nei braccialetti, alle orecchie!… quella signora Rabbi rigogliosa, che le si vedevano le forme ardite disotto le veste troppa attillata!… quella signora Rabbi dal sorriso sfacciato, che metteva in mostra due file di denti forti e bianchissimi, veduta da vicino, sentita al tu per tu, che impressione volgare aveva fatto a Lucia! Impressione volgare lei e volgarissima i suoi salotti, fino a l'ultimo, piccolo gabinetto ove ella riceveva gli amici ...