[L'Abbazia di Melk] Ouverture e preludi si susseguivano,......


Autore: Patrick Leigh Fermor

[L'Abbazia di Melk] Ouverture e preludi si susseguivano, mentre un cortile si apriva su un altro cortile. Gli scaloni ascendenti si dispiegavano con la vanagloria delle pavane. I chiostri si aprivano con la complessità di doppie, triple e quadruple fughe. Le stanze degli appartamenti di rappresentanza si concatenavano con la varietà, l'atmosfera e il decoro dei movimenti di una sinfonia. Fra le file di rilegature dorate a perdita d'occhio della biblioteca, i riflessi lucidi, le gallerie e i globi terrestri e celesti che brillavano nello splendore delle loro nicchie luminose, sembrava di nuovo entrare in gioco la musica. Una magnifica e misurata polifonia si insinuava nelle orecchie. In un primo momento la accompagnavano i legni, poi, a intervalli sempre più brevi, violini, viole, violoncelli, poi i contrabbassi, mentre improvvise volute di flauti si srotolavano a mezz'aria; dal soffitto si aggiungeva, da ultimo, una fanfara in sordina, finché tutto non vibrava con un controllato e pervasivo splendore. (da Il Danubio: approccio alla Kaiserstadt, p. 197)


Citazione di una frase tratta dall'opera Tempo di regali di Patrick Leigh Fermor.


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