Il resto della Grecia, anche il più remoto villaggio......


Autore: Patrick Leigh Fermor

Il resto della Grecia, anche il più remoto villaggio d'Arcadia e d'Epiro, risuona dal levar del sole a mezzanotte di musica swing, sermoni in inglese, conversazioni sull'apicoltura in serbo-croato, musica sinfonica da Amburgo, bollettini meteorologi francesi, risultati dei tornei di scacchi di Leningrado, segnali per i naviganti in alfabeto morse dal Dogger Bank, e dato che l'apparecchio è quasi sempre difettoso tutti questi suoni, emessi a pieno volume, si imperlano sul filo di un urlo ininterrotto, pipistrellesco, che buca i timpani. Nessuno ascolta, ma la radio non si spegne mai. Le città sono un pandemonio. Da ogni negozio e caffè sgorga un frenetico rombo incontrollato. Queste radio furiose andrebbero stanate e munite di museruola o abbattute come cani idrofobi. Nel cuore della campagna il silenzio dei luoghi più desolati è lacerato d'improvviso dal raccapricciante latrare di un solitario apparecchio radio... Ma la radio, come la religione, ha tardato a raggiungere il Mani, e fra le torri prevale un beato silenzio. (da Monti Cattivi, Malconsiglio e caldaioli, p. 183)


Citazione di una frase tratta dall'opera Mani. Viaggi nel Peloponneso di Patrick Leigh Fermor.


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