Il palazzo di Ardeshir fondato al principio del III secolo d.C.,...


Autore: Robert Byron

Il palazzo di Ardeshir fondato al principio del III secolo d.C., è una pietra miliare nell'evoluzione dell'edilizia. Ha introdotto il pennacchio, un semplice arco che abbraccia l'angolo fra due pareti, negli stessi anni in cui in Siria appariva il pendentif, volta a forma di aquilone sorretta da un solo pilastro; da queste due invenzioni derivano due stili architettonici fondamentali, sulla scia di due religioni: lo stile medioevale persiano, che si diffonde nella Mesopotamia, nel Levante e in India; e lo stile romanico-bizantino, che si è diffuso fino ai limiti dell'Europa settentrionale. Anteriormente, non si sapeva come posare una cupola su quattro muri ad angolo retto, o su un edificio di una forma qualunque, la cui superficie interna superasse largamente quella della cupola. Da allora in poi, con lo sviluppo dei pennacchi e dei pendentifs, e con il moltiplicarsi dei primi fino a formare intere zone di stalattiti e ali di pipistrello, è diventato possibile costruire cupole su edifici di qualsiasi forma e dimensione. Lo sviluppo di questa possibilità nel mondo cristiano ha raggiunto il suo culmine in Santa Sofia a Costantinopoli, e ha cominciato una seconda vita con la cupola del Brunelleschi a Firenze. Quello islamico attende di essere documentato, se c'è qualcuno capace di non perdere le staffe tra le rivalità della moderna archeologia. Una cosa è certa: senza questi due princìpi, uno dei quali ha qui il suo prototipo, l'architettura che conosciamo sarebbe diversa e molti edifici noti nel mondo intero, come San Pietro, il Campidoglio di Washington e il Taj Mahal, non esisterebbero. (pp. 210-211)*Visto da tergo, il castello sorge su un promontorio ed è difeso su tre lati dai precipizi, che scendono quasi a filo dei muri esterni. L'ultimo tratto dell'ascensione passava per una sella che unisce il promontorio alla parete rocciosa. Questa conduce alla parte posteriore dell'edificio, rivolta a nord, un bastione possente privo di porte e finestre, ricurvo come se contenesse uno stadio. È sostenuto da contrafforti alti e sottili, assai ravvicinati e collegati in alto da archi tondi. (p. 211)


Citazione di una frase tratta dall'opera Citazioni di Robert Byron di Robert Byron.


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