Cento volte, leggendo Montaigne, pagina dopo pagina, si ha la...


Autore: Stefan Zweig

Cento volte, leggendo Montaigne, pagina dopo pagina, si ha la sensazione che nostra res agitur [l'assunto ci riguarda], la sensazione che in esse sia espresso, meglio e più chiaramente di quanto io possa pensare, quelle che sono le preoccupazioni più profonde della mia anima in questo tempo. Non ho con me un libro, della letteratura o della filosofia, ma un uomo a cui sono fratello, un uomo che mi consiglia, che mi consola e mi mostra amicizia, un uomo che mi capisce e che capisco. Prendo in mano i Saggi e la carta stampata scompare nella penombra della stanza. Qualcuno respira, qualcuno vive con me, un estraneo è entrato a casa mia e già non è un estraneo ma qualcuno che sento amico. Quattrocento anni svaniscono come fumo: non è il seigneur de Montaigne, il gentilhomme de la chambre [gentiluomo della camera] di un dimenticato re di Francia, non il signore del castello di Périgord che mi parla: egli ha tolto la gorgiera bianca plissettata, il cappello a punta e lo spadino, si è tolto la gloriosa catena dell’Ordine di San Michele dal collo. Non è più il sindaco di Bordeaux che mi viene a visitare, non il gentiluomo e non lo scrittore. È arrivato un amico, per consigliarmi e parlarmi di sé.


Citazione di una frase tratta dall'opera Montaigne di Stefan Zweig.


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