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I giardini di Kirstenbosch in SudafricaI giardini di Kirstenbosch, i più grandi in Africa e tra i più vasti invece a livello mondiale, nascono nel 1913 per promuovere e pubblicizzare la flora africana, da sempre preda dell'inquinamento e del bracconaggio. Fu anche un'idea per mostrare al mondo intero la flora diversificata dell'Africa e per conservare le piante ritenute più a rischio per via delle condizioni climatiche piuttosto estreme del Sudafrica. E' tra i giardini maggiormente ricchi di piante tutte differenti fra loro, è un giardino naturalmente ricchissimo così come la flora africana in generale, ed è meta dei principali studiosi, ma anche di semplici turisti che vogliono ammirare lo splendore della natura all'interno di semplici giardini botanici. Tra le piante più diffuse all'interno del giardino possiamo menzionare le protee, caratteristiche piante originare dell'Africa australe però diffuse all'incirca su tutto il territorio; le brughiere, che sono nonostante tutto assai diffuse e conosciute in tutto il mondo; i puntaspilli, piante somiglianti al cactus esattamente come suggerisce il nome insolito. Un altro aspetto, oltre l'enorme varietà di piantagioni, che lo rende unico nel suo genere riguarda il fatto che confina un'altra riserva naturale e si fonde perfettamente, tanto che i turisti molto spesso oltrepassano il confine senza rendersene conto. Per questo, da' vita ad una perfetta combinazione di flora e di fauna, di montagne e di colline, di brughiera e di prati fioriti, affascinando viaggiatori da tutto il mondo. Chi va in Sudafrica e conosce questo splendido giardino, non vuole quasi mai rinunciare a vederlo. Non soltanto le piante contraddistinguono i giardini di Kirstenbosch ma anche la vegetazione dal punto di vista degli alberi arricchisce di bellezza i giardini: le valli sono tappezzate di baobab, altrimenti definiti Andrasonia, e questa è un'altra importante particolarità della quale bisogna ricordarsi quando si parla dei giardini di Kirstenbosch. Una cosa che è indispensabile sempre ricordare quando si parla dei giardini di Kirstenbosch, è che fa parte di una sorta di rete di nove giardini botanici sparpagliati per questa zona del Sudafrica e come al solito apprezzatissimi dai turisti. Ovviamente il più famoso di questi giardini è quello di Kirstenbosch, ma è anche servito dal punto di vista del turismo fare in modo di pubblicizzare il più vasto e con le piantagioni più diversificate, perché anche a causa di questo sono aumentate le visite agli altri giardini botanici appartenenti alla stessa “collana”. Come è facile intuire, dove c'è flora c'è anche una ricca fauna: è un po' il motto di chi va a visitare i giardini botanici, che potrebbe assomigliare a quello degli astronauti, “dove c'è acqua c'è vita”. Nei giardini di Kirstenbosch c'è, naturalmente, vita: è presente una ricca fauna composta in particolar modo da insetti, ma non mancano anche piccoli animali di altro genere, che arricchiscono ancora di più l'ambiente circostante.
Proprio a causa di questi aspetti presenti nei giardini di Kirstenbosch, l'Istituto nazionale sudafricano per la biodiversità (SANBI) amministra Kirstenbosch e gli altri otto giardini che formano la collana di cui sopra. L'istituto si occupa di promuovere l'uso sostenibile, di combattere l'inquinamento, portare avanti una battaglia di preservazione delle tipologie di piante presenti, ed ovviamente di mostrare al mondo le bellezze del Sudafrica, sia dal punto di vista della flora sia dal punto di vista della fauna. Tag: flora mondo vista tutto fauna giardino visitare aspetto semplici Argomenti: riserva naturale, aspetto spettacolare, importante particolarità Altri articoli del sito ad argomento Giardini famosi del canale Fiori ed affini: Il giardino di Ninfa Il Jardin Majorelle di Marrakech Toronto e le sue attrazioni principali Offerta capodanno in Slovenia Le Bahamas meta di un sogno Libri consultabili online del sito affini al contenuto della pagina: La divina commedia di Dante Alighieri (pagina 69) Corbaccio di Giovanni Boccaccio (pagina 22) Il fiore di Dante Alighieri (pagina 17) L'amore che torna di Guido da Verona (pagina 88) La famiglia dell'antiquario di Carlo Goldoni (pagina 17) |
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