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Gli eleganti giardini Royal Botanic Gardens VictoriaLa storia dei Royal Botanic Gardens Victoria, giardini che vengono considerati rappresentazione della classe e dell'eleganza australiana, non è particolarmente antica ma risale ugualmente alla metà dell'Ottocento. Il governatore Charles La Trobe, nel 1846, diede vita a questi spettacolari giardini; all'epoca erano semplici giardini botanici che non attiravano molti turisti, ma con il passare degli anni si trasformarono nell'opera famosa a livello mondiale che oggi conosciamo perfettamente. Si ebbe una svolta abbastanza significativa quando Ferdinand von Mueller venne nominato direttore direttamente dal governatore: l'uomo accettò di buon grado la posizione che gli venne offerta e mise in piedi grandi cambiamenti, come piantare una moltitudine di conifere per tutto il giardino, come dimostrazione nei confronti di Victoria. Ferdinand von Mueller fece anche sorgere una piccola laguna che ad oggi è ancora presente e dove sguazzano anche alcuni pesci, e realizzò altri piccoli cambiamenti, non riuscendo però ancora a rendere i Royal Botanic Gardens Victoria dei giardini botanici conosciuti a livello mondiale, sebbene contribuì alla loro espansione. Proprio per rendere più noti questi giardini, Mueller fece in modo che nel'area venissero fatti spettacoli di vario genere, come di teatro o di altro genere, invitò celebrità piuttosto note e cercò disperatamente di rendere sempre più noto a livello internazionale il giardino che oggi viene definito “dell'eleganza”. Non fu Mueller a portare l'agognata notorietà al giardino botanico, nonostante tutti i tentativi e i progressi andati a buon fine, ma il suo successore William Guilfoyle, che venne definito “il maestro del paesaggio”. William Guilfoyle divenne particolarmente famoso per i processi di coltivazione che avviò e in particolar modo perché all'epoca il budget era molto ridotto e non si poteva superare un certo limite di investimenti; nonostante tutto però riuscì a rendere il giardino una vera e propria opera d'arte, quella che ad oggi conosciamo e che in molti hanno visitato o visiteranno. Nell'ultimo periodo, in particolar modo nel 2015, i direttori sono riusciti ad incorpare nei Royal Botanic Gardens Victoria altri giardini nei dintorni di Melbourne e non solo, come per esempio Melbourne Gardens, Cranbourne Gardens, l'Erbario Nazionale e il famosissimo centro di ricerca australiano per l'ecologia urbana. Nell'ulitmo periodo il giardino botanico è diventato particolarmente noto per via del fatto che ospita anche alcune speci molto rare perché esotiche e non adatte al clima e all'ambiente dell'Australia; insomma, i Royal Botanic Gardens Victoria sono anche piuttosto inusuali rispetto a quanto si possa immaginare. All'interno dei Royal Botanic Gardens Victoria vengono anche messe in pratica varie attività di beneficenza e ricerche scientifiche per quanto cocnerne le piantagioni tanto diversificate che sono presenti all'interno del giardino. Una precisazione fondamentale riguarda anche la fauna che riguarda soprattutto gli uccelli, come le allodole, i fagiani e altri animali di questo genere. Non mancano anche i falchi pellegrini, i pesci che sguazzano dentro le poche lagune presenti nel giardino botanico e gli animali selvatici che però vengono soltanto avvistati dai visitatori. Di certo non si può dire che ci sia poco da vere nei giardini botanici australiani. Tag: giardino victoria oggi rendere tutti vengono genere visitare botanico Argomenti: giardino botanico, precisazione fondamentale, certo limite, ricerca australiano Altri articoli del sito ad argomento Giardini famosi del canale Fiori ed affini: Come coltivare i funghi I giardini di Kirstenbosch in Sudafrica Come piantare le rose Il Jardin Majorelle di Marrakech Grecia, un paradiso da scoprire Libri consultabili online del sito affini al contenuto della pagina: Garibaldi di Francesco Crispi (pagina 4) I nuovi tartufi di Francesco Domenico Guerrazzi (pagina 13) Il colore del tempo di Federico De Roberto (pagina 36) Il diavolo nell'ampolla di Adolfo Albertazzi (pagina 26) L'arte di prender marito di Paolo Mantegazza (pagina 26) |
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