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Come coltivare le orchidee nel migliore dei modiCome primo punto, dobbiamo come al solito comprendere a che tipologia di orchidea appartiene il nostro fiore. Osserviamo le foglie, confrontiamo le fotografie con altre e poi cerchiamo di capire a che specie appartiene la nostra orchidea. Generalmente basterà guardare il numero e il tipo di foglie per riuscire a capire la specie alla quale la nostra orchidea appartiene; le foglie dell'orchidea Phalaenopsis sono piuttosto grosse e pendono verso il basso, tutto il contrario invece delle foglie delle altre speci. Dobbiamo fare attenzione anche ai più piccoli dettagli per poter comprendere davvero le origini e la tipologia della nostra orchidea, e perciò se pensiamo di non avere modo di osservare nel dettaglio le foglie della nostra pianta, confrontiamo semplicemente la sua immagine con quella delle varie tipologie, osservando le foto su un'enciclopedia che tratti di orchidee. Ad ogni modo, se riusciamo a decretare che la nostra orchidea è quella appartenente al tipo Phalaenopsis ossia il genere più diffuso e adatto a scopi ornamentali e di coltivazione in casa o in giardino, possiamo proseguire e decidere come comportarci per occuparci della coltivazione. Le cause di morte più frequenti delle nostre orchidee riguardano soprattutto l'acqua, mancata o eccessiva. Spesso, infatti, le persone credono che bagnando molto di frequente la pianta la si renderà più forte e si migliorerà il processo di coltivazione, magari velocizzandolo; nel caso dell'orchidea in particolar modo, questa diceria non è affatto vera e rischia di rovinare in modo irrimediabile i nostri fiori. Dobbiamo occuparci di questo aspetto con molta delicatezza e cura, perché è una delle cose più problematiche per quanto concerne la vita delle orchidee e il giardinaggio in generale. Dopo aver inserito i semi o i bulbi nel vaso, oppure dopo aver comprato un'orchidea sbocciata da poco dal nostro negoziante di fiducia, per proseguire nel processo di coltivazione dovremo fare in modo di non esporre la nsotra orchidea ad eccessiva corrente fredda ma al contempo neppure alla fonte di calore diretta. Facendolo rischieremmo di compromettere la crescita dell'orchidea e di conseguenza tutta la sua vita; appassirebbe oppure si brucerebbero i suoi petali o il suo gambo, cosa che, logicamente, non le permetterebbe più di crescere in modo naturale. Dobbiamo fare attenzione a posizionarla in modo tale che abbia la luce di cui ha bisogno, e quindi niente ambienti bui, freddi, e completamente non esposti a fonti di calore di nessun genere, ma non vanno bene nemmeno quei fiori sparpagliati sul davanzale, che vengono raggiunti direttamente dai raggi del sole che poi finiscono inevitabilmente per comprometterli.
Attenzione, sempre nel periodo della coltivazione, anche a misurare nel modo giusto il concime ed utilizzarlo piuttosto di frequente. Valutiamo a che punto è la crescita e il processo di coltivazione e fioritura della nsotra orchidea, e successivamente cerchiamo di dedurre quante volte al mese dovremo mettere il concime: generalmente, si sceglie di diluire quest'ultimo in poca acqua e in seguito darlo in pasto alle nostre orchidee solamente una volta al mese. Sarà però un aspetto da valutare con molta cura e, magari, anche con l'aiuto di un esperto. Dopo aver preso tutte queste precauzioni, il processo di coltivazione potrà dirsi avviato e, in poco tempo, anche finito! Tag: orchidea coltivazione nostra fiori processo nostre genere capire aver Altri articoli del sito ad argomento Orchidee del canale Fiori ed affini: Come fare fiorire le orchidee Come coltivare le orchidee Cymbidium Come piantare le rose La coltivazione dei tulipani Affrontare una gravidanza da adolescente Libri consultabili online del sito affini al contenuto della pagina: L'arte di prender marito di Paolo Mantegazza (pagina 26) Confessioni di un Italiano di Ippolito Nievo (pagina 255) Corbaccio di Giovanni Boccaccio (pagina 22) Decameron di Giovanni Boccaccio (pagina 192) Diario del primo amore di Giacomo Leopardi (pagina 5) |
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