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La storia dell'abbronzatura solareLa storia dell'abbronzatura è intrisa soprattutto di preferenze culturali e di status sociale. Ai tempi degli antichi romani, per esempio, l'abbronzatura era considerata poco attraente. Erano così indesiderabili che le donne facevano di tutto per rendere la loro pelle più chiara. Poiché questi cosmetici erano a base di piombo, le donne stavano effettivamente danneggiando la loro salute in modo abbastanza grave utilizzando i cosmetici. La pelle non abbronzata continuò ad essere di moda durante il periodo shakespeariano. Questo era principalmente perché avere una pelle più chiara era considerato un segno di status più elevato. Ancora una volta, però, le donne usavano cosmetici a base di piombo per ottenere il loro aspetto più chiaro. Infatti, secondo alcuni storici, Elisabetta I morì per aver usato così tanto piombo sulla sua pelle. Durante il XVIII e XIX secolo, la pelle chiara e senza lentiggini era considerata attraente in tutta Europa. Questa preferenza era dovuta principalmente al fatto che le persone che svolgevano lavori manuali si abbronzavano lavorando all'aperto e nelle fattorie. Pertanto, una persona con la pelle chiara era considerata un segno che una persona era più ricca e in grado di assumere qualcun altro per fare il lavoro. Per questo motivo, la corte reale di Francia tendeva a incipriarsi il viso per apparire più bianca possibile. Durante il 20° secolo, il lavoro iniziò a cambiare e la maggior parte di esso iniziò a svolgersi al chiuso. Lentamente, la pelle abbronzata cominciò ad essere vista più come un segno di svago piuttosto che di lavoro, poiché coloro che erano ricchi erano in grado di trascorrere più tempo all'aperto e divertirsi. Questa percezione fu ulteriormente consolidata negli anni '20 quando Coco Chanel, che era una stilista di fama mondiale, tornò da un viaggio in Costa Azzurra con un'abbronzatura scura.
La tendenza lanciata da Coco Chanel continuò negli anni '60. A quel tempo, la pelle abbronzata era considerata un segno di ricchezza e di buona salute. Questo era principalmente perché acquisire l'abbronzatura era associato ad andare in vacanza e passare il tempo godendo di attività ricreative come nuotare e fare barbecue in giardino. Fu in questo periodo che le persone iniziarono a passare intenzionalmente del tempo al sole per abbronzarsi. Alcune culture considerano ancora la pelle chiara più desiderabile, come il Giappone. Qui, le donne fanno di tutto per evitare l'abbronzatura. In Africa e in India, la pelle più chiara è anche più desiderabile perché la pelle più scura è associata alla classe inferiore. Quindi, sembra che ciò che è bello in un paese non sia necessariamente lo stesso in un altro! La rinoplastica per risolvere problemi al nasoSe hai problemi con il tuo naso o ne vorresti semplicemente uno nuovo, è una buona idea avere qualche conoscenza della rinoplastica prima e dopo le procedure e gli effetti. La chirurgia del naso può essere intrapresa in un ospedale o in una clinica, ma è più probabile che quando avrai la procedura sarà come paziente ambulatoriale.A seconda dell'entità del lavoro e della persona che lo esegue, sarà necessario un anestetico locale o generale. Molti chirurghi ora preferiscono intraprendere la chirurgia del naso con un'anestesia locale, dove il paziente è sveglio, e usano una generale, dove il paziente è addormentato, solo se si possono prevedere complicazioni. Con la rinoplastica prima e dopo, a meno che il vostro lavoro al naso non sia insolitamente complicato, potete aspettarvi che l'intervento richieda da una a due ore, ovviamente se il chirurgo si stabilisce su un'anestesia generale, avrete bisogno di più tempo di recupero dopo la procedura. La rinoplastica prima e dopo si riferisce a ciò che ci si può aspettare durante l'intervento e alcune informazioni sullo stato post operatorio. Il processo stesso comporta la separazione della pelle dall'osso e dalla cartilagine che si trovano sotto di essa. Una volta che queste cose sono state scolpite e risistemate al loro posto, la pelle viene rimessa al loro posto, questo è conosciuto come il metodo aperto, ma questo metodo sta rapidamente cadendo in disgrazia a causa dell'aumento del nuovo metodo, che rende la rinoplastica più esatta. La procedura opposta, o chiusa, avviene quasi sempre sotto anestesia locale per dare sia al medico che al paziente il tempo di parlare della routine mentre l'intervento viene intrapreso. La procedura chiusa comporta la rimozione della cartilagine, forse da dietro l'orecchio, poi viene fatta un'incisione dove la nuova cartilagine deve andare. Questa è una procedura molto più accurata di quella precedentemente menzionata. Il medico può benissimo mettere una stecca sul naso una volta che l'intervento è completo, perché questo aiuterà il naso a rimanere in forma. A volte la stecca, insieme ad alcuni impacchi nasali può anche essere inserita nella narice. Quando si pensa alla rinoplastica prima e dopo, la domanda più comune a cui la gente vuole rispondere è quanto tempo passerà prima di tornare alla normalità. Questo varia da persona a persona perché non tutti guariscono alla stessa velocità, si può certamente aspettare di avere un viso gonfio e un mal di testa per i prossimi giorni. Un po' di sanguinamento è comune con la rinoplastica, qualsiasi punto di sutura sarà rimosso entro pochi giorni, ma ci si può aspettare di aspettare un paio di settimane per il gonfiore e i lividi per scendere. Tag: pelle tempo rinoplastica naso chiara persona abbronzatura dopo lavoro Argomenti: anestesia locale, tanto piombo, corte reale Altri articoli del sito ad argomento Fascino del canale Bellezza ed affini: La rinoplastica per risolvere problemi al naso Recupero da intervento di chirurgia al naso Reggiseni dopo intervento chirurgico per il seno Riconoscere i segni del cancro della pelle Make up viso Blemish Balm o BB cream Libri consultabili online del sito affini al contenuto della pagina: Nuove storie d'ogni colore di Emilio De Marchi (pagina 29) Decameron di Giovanni Boccaccio (pagina 192) La divina commedia di Dante Alighieri (pagina 69) L'Olimpia di Giambattista Della Porta (pagina 19) La via del rifugio di Guido Gozzano (pagina 6) |
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