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Storia e curiosità sul canarinoInnanzitutto, prestiamo una grande attenzione all'acquisto della gabbia e ciò che c'è all'interno: possiamo acquistare direttamente quella nella quale viveva il canarino prima che lo portassimo a casa, oppure acquistarne una diversa, ma la priorità è che sia abbastanza spaziosa e che impedisca al canarino di fuggire in qualunque modo. Non dimentichiamoci infatti che non possiamo assolutamente valutare l'idea di "restituire la libertà" all'uccellino domestico non appena ci siamo scocciati di lui o del suo canto: un animale cresciuto in cattività ed allevato come domestico, come i canarini di oggi, non può essere liberato per nessuna ragione, altrimenti ne morirebbe per incapacità di procurarsi del cibo o addirittura in alcuni casi di volare. Alcuni animalisti fanno dei blitz negli allevamenti di canarini per liberarli, certamente in buona fede e cercando di fare il bene dell'animale: in realtà si ottiene l'esatto contrario, perché il canarino non è più un animale in grado di procurarsi da mangiare se liberato, in particolar modo se già abituato alla vita in cattività. Dunque quando decidiamo di acquistare un canarino, ricordiamoci sempre che non basta liberarlo per pulirci la coscienza del suo abbandono: potremo rivenderlo, darlo in adozione, cederlo ad un amico od un familiare, ma mai liberarlo. La storia dei canarini è particolarmente antica e troverebbe le sue radici in Inghilterra del 1100: successivamente i canarini riscossero un particolare successo anche in Europa, dove vennero portati dai marinai inglesi che avevano l'abitudine di portare almeno un esemplare a bordo. I monaci iniziarono ad avviare l'allevamento di questi animaletti per la compagnia, facendo attenzione a selezionare unicamente le femmine e a vendere i maschi, poiché questi ultimi infastidivano il monastero con i continui canti (le femmine sono taciturne). Dal momento che in questa maniera si azzeravano le possibilità di riproduzione, i monaci continuavano ad acquistarne pagando cifre piuttosto alte: dato che questa strategia venne avviata anche dai mercanti, il canarino cominciò ad essere un animale domestico riservato soltanto alle persone con grandi possibilità economiche. In Italia, molto tempo dopo ma attorno al 1400, sbarcarono i primi esemplari sia femmine sia maschi: il prezzo cominciò a calare perché il canarino diventava un uccello domestico sempre più diffuso, e da qui iniziò la sua grande diffusione nelle case non solo degli italiani, ma anche degli europei. Successivamente la sua diffusione ebbe un grande miglioramento anche in America. Una curiosità che ci dice molto sul carattere del canarino è che questo animale viene utilizzato per lo studio della neurogenesi, a causa della sua grande bravura nel ripetere melodie o gesti. Il canarino è un animaletto straordinario anche per via della sua memoria; si tratta di un uccello domestico particolarmente intelligente, che ha bisogno di avere una gabbia piena di giochi, in particolar modo quelli di attivazione mentale, per poter occupare correttamente il tempo quando non ci siamo o quando è notte. Ricordiamoci di inserire nella gabbia anche un osso di seppia, utilissimo per la pulizia del becco del nostro canarino domestico, che adora utilizzare questi utensili. Il canarino, inoltre, ha un carattere particolarmente vivace e non è un uccello indocile che si fionda subito a beccare tutti: anzi, si tratta di un animale molto spumeggiante che sa essere anche affettuoso quando il proprietario è buono con lui. Tag: canarino domestico animale grande sempre uccello gabbia essere carattere Argomenti: animale domestico, grande attenzione, uccello domestico, grande miglioramento, grande diffusione Altri articoli del sito ad argomento Uccelli del canale Animali ed affini: Il cardellino: caratteristiche e storia Il coniglio Ariete Nano: il più noto e amato Quali giochi scegliere per il coniglio nano Il coniglio d'Angora: straordinario ma maltrattato I serpenti domestici Libri consultabili online del sito affini al contenuto della pagina: Corbaccio di Giovanni Boccaccio (pagina 22) Decameron di Giovanni Boccaccio (pagina 192) Garibaldi di Francesco Crispi (pagina 4) L'arte di prender marito di Paolo Mantegazza (pagina 26) La strega ovvero degli inganni de' demoni di Giovan Francesco Pico Della Mirandola (pagina 22) |
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