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Niente adozioni al Sud o per i cacciatoriAll'interno degli appelli è consuetudine inserire, alla fine del testo, tutti i divieti. Molto spesso si può trovare "no bambini" o "no anziani": non si tratta di discriminazioni, né in questo né in tutti gli altri, si tratta molto spesso di cani non socializzati nei confronti dei piccoli umani oppure con dei problemi comportamentali che non li rendono adatti alla convivenza o con i bambini o proprio con le persone di età più avanzata. Si tratta quindi di una protezione sia nei confronti del potenziale adottante, che potrebbe ritrovarsi in casa un cane dal carattere inadatto alle esigenze, sia nei confronti del cane stesso che potrebbe essere restituito da una famiglia resasi conto dell'inadeguatezza dell'amico a quattro zampe. Per questa ragione è comune trovare divieti di questo genere: anche se spesso può apparire un modo di discriminare o un atteggiamento troppo selettivo verso gli adottanti, spesso è indispensabile per creare il binomio perfetto. Questo dev'essere l'unico vero obiettivo di un volontario serio, trovare una persona corretta per il cane e un cane corretto per una persona, non dare il cane al primo che capita per facilitare le adozioni.
Altrettanto spesso all'interno degli appelli si possono trovare proibizioni come "no giardino", o "no balcone, sì giardino": anche in questo caso non si tratta di discriminazioni o di 'fissazioni' come spesso vengono definite, ma di scelte compiute dai volontari per il bene degli stessi cani. Molti di questi infatti hanno l'istinto a fuggire e per questa ragione sarebbe preferibile non farli adottare in una casa con il giardino; dietro alla scelta del balcone potrebbe esserci lo stesso motivo, od altrimenti un cane che salta e che ha già avuto esperienze di questo genere. Passando però al punto scottante, in moltissimi appelli sui cani da caccia si trova il famosissimo "no cacciatori". Questo avviene molto spesso per via del fatto che i volontari si trovano a dover effettuare recuperi di cani da ferma, segugi o cani da caccia tenuti in condizioni disumane dai cacciatori, ossia da coloro che dovrebbero tenerci alla salute dei propri cani; inoltre il divieto viene spesso inserito anche per coerenza all'idea animalista che vede la caccia come uno sport di uccisioni immotivate. Naturalmente, a causa del fatto che non tutti i cacciatori fanno vivere in pessime condizioni i cani, anzi, molto spesso si creano binomi meravigliosi, alcuni volontari non hanno nessun problema ad affidare setter inglesi o altri cani di questo genere a delle persone davvero in gamba e capaci. Circa invece il divieto delle adozioni al Sud, si tratta di tutt'altro che un pregiudizio: è semplicemente a causa del randagismo straripante delle regioni meridionali. E' preferibile per i volontari portare i cani del territorio al Centro o al Nord, dove il randagismo è minore, ed incentivare le adozioni dagli stessi canili per tentare di far migliorare la situazione che in alcuni luoghi è davvero critica. In nessuna occasione, dunque, si tratta di pregiudizi, ma semplicemente di prevenzione per il benessere del cane e della famiglia che andrà ad adottarlo. Tag: spesso cane cani tratta trovare tutti caccia genere confronti Argomenti: carattere inadatto, atteggiamento troppo Altri articoli del sito ad argomento Cani del canale Animali ed affini: Pet therapy: cos'è e quali cani vengono impiegati Dentisti all'estero Adozione di cani che vivono all'estero I levrieri: storia, carattere e situazione nel mondo Yulin, Boknal e i vari festival osteggiati dagli animalisti Libri consultabili online del sito affini al contenuto della pagina: Garibaldi di Francesco Crispi (pagina 4) I nuovi tartufi di Francesco Domenico Guerrazzi (pagina 13) Il colore del tempo di Federico De Roberto (pagina 36) Il diavolo nell'ampolla di Adolfo Albertazzi (pagina 26) L'arte di prender marito di Paolo Mantegazza (pagina 26) |
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