La trasformazione da bruco a farfalla

E' una questione che da sempre affascina adulti e bambini e a cui spesso però non si trova una spiegazione: ormai la scienza ci ha detto tutto in proposito, o quasi, ma non è molto facile conoscere tutti i passaggi di quella che si definisce un'autentica metamorfosi. Ce l'hanno descritto come il più bel miracolo della vita del panorama animale e non solo, ed infatti lo è, e dopo secoli resta ancora tra le cose più affascinanti che si possano osservare in natura.

Curiosità: nel contesto delle frasi belle, parte di questi concetti viene trattata nel libro La vita comincia domani con la seguente bella frase:

"Qui è tutto il problema, o giudici sereni: — Abbiamo noi il diritto, noi che studiammo la morte come una scienza precisa, noi che salvammo tante creature, le quali non appartenevano al nostro cuore, noi che vediamo il segno infallibile delinearsi nella materia moritura, abbiamo noi il diritto, in certi casi, d'impadronirci della morte? E chi me lo vieta, se io non credo nell'uomo divino, come non credo nel miracolo che nessuno mai vide? Perchè dunque rimarrei spettatore neghittoso d'un breve indugio davanti al sepolcro inevitabile, quand'esso deve trascinare con sè, nel suo calamitoso cerchio, un'altra vita gonfia di albore, la quale ambisce a splendere con libertà e con gioia? La natura non m'insegnò a rispettare ciò che vive; tanto meno ciò che muore"


Prima di tutto è indispensabile fare chiarezza sulle fasi della trasformazione del bruco. Sembra una cosa scontata ma alcuni credono che il bruco nasca da un parto simile a quello degli umani, cioè sulla scia dei mammiferi, ma questa cosa non è assolutamente vera. Si inizia da un uovo, ed è il motivo per il quale negli allevamenti per chi vuole prendersi cura di un bruco per poi avere una farfalla da osservare per un po', per poi liberarla, vengono vendute o spedite le uova e non già l'esemplare a metà dello stadio di crescita. Perciò la famosa metaformosi avviene molto prima di quanto si possa credere, ed inizia tutto da un uovo: da lì poi uscirà quello che tutti chiamano bruco, e già da questo punto i più esperti capiranno che tipo di farfalla diventerà dopo che avrà terminato l'ormai noto processo. Potrà passare molto tempo dal momento in cui avremo la pupa, ossia si formerà la crisalide. Lo spettacolo della farfalla che esce non avviene in un battito di ciglia ed improvvisamente come viene spesso mostrato nei libri, nei cartoni animati o nei documentari, ma è un processo molto lungo e duraturo che richiede moltissima costanza da parte chi si occupa di mantenere in vita l'organismo. Per passare senza troppe preoccupazioni e malattie varie a questo passaggio, il bruco dovrà essere tenuto in un ambiente adatto alle sue esigenze e nutrito come si dovrebbe, cioè dapprima con il guscio dell'uovo e con ciò che lo compone, e poi con le foglie apposite per la specie a cui appartiene di cui chiederemo informazioni all'allevatore o all'esperto di riferimento. Attenzione a scegliere sempre persone esperte e competenti. Nei primi momenti di vita il bruco si nutre in una maniera che vista dall'esterno potrebbe sembrare quasi eccessiva invece è naturale. Finita questa fase passiamo, come detto, a quella della crisalide dove, quasi dal principio, potremo cominciare ad osservare i tratti distintivi di quella che sarà la nostra farfalla.

Inizierà a formarsi la parte centrale della farfalla, definita comunemente addome, ma che per gli osservatori sarebbe semplicemente la parte lunga a cui vedremo attaccate le ali. Si potrà vedere anche il "muso", cioè la parte con le antenne, ma questa sarà più difficile da osservare: quando inzieremo a vedere la sagoma, probabilmente saremo in una buona fase e la nostra farfalla starà per diventare adulta. Potrebbe volerci qualche tempo perché ormai il nostro particolare animaletto domestico si veda perfettamente, ed arrivati a quel punto non mancherà molto al momento più entusiasmante di tutti: la rottura della formazione crisalide, universalmente nota come bozzolo, e la "seconda nascita" della nostra farfalla. Attenzione, però, perché non sarà da quel momento che la nostra farfalla potrà definirsi adulta: ancora c'è un ultimo tratto da completare.

La farfalla appena uscita sbatterà le ali freneticamente, sembrerà malata e molte persone in questo caso la considerano malata o in punto di morte: è una cosa assolutamente normale, la farfalla potrà anche sembrare bagnata e le ali ripiegate. Saremo entrati nella fase dello sfarfallamento. Dopo circa mezz'ora, un'ora o due ore (dipende dall'esemplare) la farfalla potrà spiccare il volo nel modo corretto e potrà essere definita adulta: aspettiamo un paio d'ore per essere sicuri di questo e liberiamola perché affronti la sua nuova vita!

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