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La calopsite: un grande pappagallo poco conosciutoInnanzitutto la calopsite non è il pappagallo longevo che tutti si aspettano: nonostante le similitudini abbastanza evidenti con altri tipi di uccelli domestici di gran lunga più longevi, la calopsite può vivere circa quindici o vent'anni, ma può limitarsi a viverne dieci. La sua media durata della vita non ha nulla a che vedere con quella del parrocchetto, che ad esempio può superare i 55 anni di vita. Soprattutto in Italia è raro da trovare allo stato selvatico, libero nei parchi o in qualunque altro posto: si segnala soltanto una massiccia presenza di calopsite a Catania, più specificatamente a Santa Venerina, ed altri posti nei dintorni, ma non si trovano liberamente in altre occasioni né soprattutto al Nord o al Centro Italia. Si tratta comunque di un uccello particolarmente diffuso all'interno delle mura domestiche, per via del suo carattere piuttosto tranquillo e mansueto, buono, inadeguato appunto alla vita all'aria aperta, soprattutto dopo il processo di domesticazione che è stato effettuato nel tempo. Dal punto di vista storico e geografico, possiamo trovare numerosissimi esemplari di calopsite in Australia, dove il pappagallo è nato, è stato selezionato ed è stato scoperto per la prima volta; nei pressi dell'acqua, o meglio dei corsi d'acqua, si possono trovare numerosissime colonie di questi esemplari, anche ed in particolar modo nel continente africano. Della calopsite vanno evidenziati soprattutto i tratti caratteriali, che sono complessi da riscontrare nelle altre razze, anche più note: la straordinaria intelligenza va sottolineata assieme alla magnifica memoria che gli permette di imparare anche a ripetere i suoni e dunque le parole. Può anche imparare a fare determinati giochi, a spostare in uno specifico ordine gli oggetti della sua gabbia e ad imparare delle abitudini come ad esempio gli orari in cui mangia; si tratta di un uccello domestico particolarmente socievole con tutti, anche con i conspecifici e non solo con gli esseri umani, molto affettuoso e buono con il suo proprietario. E' anche un animaletto vivacissimo, che a differenza delle altre razze si sposta in gruppi ed ama convivere con altri pappagalli, preferibilmente della sua stessa razza, dato che è raro che insorgano problematiche di "dominanza" o altri problemi di questo genere. In questa razza di pappagallo è particolarmente chiaro il disformismo sessuale, soprattutto per quanto concerne i colori del piumaggio: la femmina ha delle molto evidenti sfumature di grigio sul muso, al contrario del maschio che invece non possiede neppure il colore rosso particolarmente intenso che invece è frequente individuare negli esemplari di sesso femminile. Dal punto di vista dell'alimentazione, possiamo dire che non si differenzia molto dalle altre razze di pappagallo, poiché la sua dieta è a prevalenza granivora, anche se può nutrirsi come tutti i pappagalli con frutta e verdura. Dato che finora abbiamo parlato soltanto dei pregi, è il momento di parlare dell'unico grande difetto di questa tipologia di uccello domestico: stiamo parlando del difetto di nutrirsi con le proprie feci. Si può rimediare soltanto eliminando le feci dalla gabbia, e non nutrendo eccessivamente l'animale domestico. Prestiamo dunque attenzione a tutti i dettagli e, in seguito, rivolgiamoci ad un allevatore serio per acquistare una calopsite: sarà una grande scelta e la felicità in compagnia di questa razza sarà garantita! Tag: tutti altri uccello pappagallo domestico vita razza trovare vista Argomenti: colore rosso, uccello domestico, allevatore serio, grande scelta, vita felice Altri articoli del sito ad argomento Uccelli del canale Animali ed affini: Il cardellino: caratteristiche e storia Il diamante mandarino: diffusione e carattere Il Boa constrictor Il cenerino: storia, carattere ed attitudini Il parrocchetto: il più diffuso e il più amato Libri consultabili online del sito affini al contenuto della pagina: Marocco di Edmondo De Amicis (pagina 74) Confessioni di un Italiano di Ippolito Nievo (pagina 255) Rinaldo di Torquato Tasso (pagina 40) La divina commedia di Dante Alighieri (pagina 69) Garibaldi di Francesco Crispi (pagina 4) |
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