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Il Turco Van: affettuoso, deciso e amante dell'acquaIl Turco Van è una razza dal pelo semilungo, secondo alcuni anche corto, originario della Turchia come suggerisce il nome, più specificatamente del Lago di Van. E' un micio che ha raggiunto un certo apice di diffusione nell'ultimo periodo, perché di lui è molto apprezzata una caratteristica che contraddistingue la razza: si tratta dell'amore per l'acqua, che si potrebbe definire addirittura simile a quello del Labrador, una razza di cane utilizzata come cane bagnino e diffusissima sia per la dolcezza sia per le straordinarie capacità. E' anche questo il Turco Van: è talmente buono che, secondo i classici pregiudizi, assomiglierebbe ad un cane. Delle origini di questo micio dalle mille qualità si conosce a sufficienza per poterne parlare, ma ciò che delle sue origini spicca più di qualunque altra cosa è la leggenda che da sempre viene raccontata sul suo conto. In Turchia si narra che durante il Diluvio Universale Noè non riuscì in nessun modo a calmare gli animali presenti sull'Arca, che si entusiasmavano ed agitavano man mano che l'imbarcazione si avvicinava ai piedi del monte Ararat. Due gatti dal pelo lungo, completamente bianco e candido, simili all'attuale persiano o al gatto d'Angora, sfuggirono al controllo di Noè, si buttarono in acqua e nuotarono con tutte le loro forze per raggiungere la terraferma (è qui che la leggenda spiega il proverbiale amore per l'acqua del Turco Van). I due gatti abbandonarono l'Arca di Noè e raggiunsero le terre che l'acqua scopriva, scalarono le montagne e le attraversarono, unendosi alla popolazione di uomini del territorio. I due mici, prima candidi come la neve, vennero toccati da Allah, il quale decise di benedirli per la loro prodigiosa impresa perché accompagnassero gli uomini lungo il loro cammino e aiutassero la popolazione contro la caccia ai topi. Lì dove i gatti vennero toccati dalla divinità, apparvero le macchie rosse che ad oggi sono il tratto distintivo del Turco Van: ed è da lì che nacque la razza. L'affascinante leggenda non è soltanto questa, bensì ne esistono molte altre. Si potrebbe dire che questa, però, è la più diffusa, amata e raccontata. Quanto alle sue vere origini, sembra che anche questo gatto, come quello d'Angora, fu esportato dalle fiere, dapprima senza successo e poi rendendo sempre più diffusa ed amata la razza. Sembra che il Turco Van si sia diviso dalla razza persiana e dal gatto d'Angora soltanto molto dopo, quando questa razza venne riconosciuta come indipendente e con caratteristiche differenti dalle altre due razze succitate. Uno degli aspetti più importanti del Turco Van è certamente il carattere: come abbiamo detto prima si tratta di un gatto che molto spesso viene paragonato al cane dal punto di vista caratteriale, per la sua fedeltà, la sua dolcezza, il suo essere affettuoso ma deciso nelle occasioni che lo richiedono. Inoltre è un gatto molto partecipe che ama essere coinvolto dal suo proprietario, e non disdegna che il suo padrone gli rivolga qualche parola, sebbene non ne capisca nessuna. E' un micio particolarmente vivace, giocherellone, ottimo compagno per i bambini se già sono presenti in famiglia, facilissimo da gestire, ma che bisogna adottare solo se si è realmente sicuri della scelta, poiché si tratta di un micio che non può essere assolutamente abbandonato. Il Turco Van deve svolgere molta attività fisica. Insomma, adottando un gatto forte e coraggioso ma allo stesso tempo affettuosissimo, inizieremo ad intraprendere un meraviglioso percorso in sua compagnia! Tag: van razza turco gatto micio tratta cane due leggenda Argomenti: mille qualità, ottimo compagno, manto meraviglioso, certo apice, diluvio universale Altri articoli del sito ad argomento Gatti del canale Animali ed affini: L'exotic Shorthair: gatto molto tranquillo e allegro Le leggende sui gatti Angora turco: facile confondersi, anche se è unico Il Maine Coon: bellezza e ottimo carattere Il Burmese: raro ma straordinario Libri consultabili online del sito affini al contenuto della pagina: Il benefattore di Luigi Capuana (pagina 26) L'amore che torna di Guido da Verona (pagina 88) L'arte di prender marito di Paolo Mantegazza (pagina 26) La famiglia dell'antiquario di Carlo Goldoni (pagina 17) La favorita del Mahdi di Emilio Salgari (pagina 87) |
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