Il gatto himalayano dal pelo affascinante

Non ha soltanto un pelo bellissimo ma anche un carattere che è in grado di affascinare sia gli amanti dei gatti tenerissimi sia gli amanti di quelli forti, coraggiosi, che non si fermano davanti a nulla e che incarnano la vera idea di gatto libero e indipendente. Ovviamente sitamo parlando del gatto himalayano, che ha anche una storia bellissima capace di rapire anche chi non è un appassionato di gatti.

L'aspetto da gatto persiano ha ragione di esistere, poiché questo straordinario gattino ha le origini in comune con il gatto a pelo lungo di cui sopra. La somiglianza è piuttosto lampante proprio perché si tratta di un micio che discende dal gatto persiano; origini in comune, progenitori in comune e molte altre cose li hanno trasformati in animali particolarmente simili ma non caratterialmente. Il gatto himalayano non è l'esatta fotocopia del gatto persiano e credere che sia così potrebbe essere un grave errore, perché i profondi conoscitori di una razza non potrebbero trovarsi ugualmente bene accogliendo in casa l'altra. La nascita di una razza a sé stante ha scatenato molti dibattiti e ha fatto nascere una moltitudine di detrattori, perché i grandi appassionati del gatto persiano hanno iniziato a sostenere accanitamente che l'himalayano dovrebbe essere catalogato come una sottocategoria del persiano. Successivamente la razza è stata divisa e non è mai stata associata al gatto persiano, per via dei suoi incroci con il gatto siamese: il sangue di persiano, ovviamente, non è rimasto intatto per via degli incroci con il siamese e quindi non si può definire una sottocategoria del persiano. Il gatto himalayano è stato anche oggetto di numerose polemiche da parte di animalisti e non solo, perché non è un gatto nato spontaneamente come il persiano e molti altri, ma è frutto di un duro lavoro di selezione che quindi lo rende a tutti gli effetti un gatto “costruito”, creato di proposito. Il genetista dalle origini svedesi Tjbbes intraprese numerose ricerche scientifiche per individuare e selezionare il gene cosiddetto himalayano, altrimenti detto colourpoint, da cui proviene il nome del gatto. Nel 1920 riuscì ad individuarlo e qualche anno dopo in un allevamento americano si mise in pratica quello che lui era riuscito a scoprire e a portare alla luce: si portò avanti il gene colourpoint con successo e da qui nacque l'himalayano, un gatto davvero eccezionale sotto tutti i punti di vista.

Prima di tutto la sua capacità di parlare è una delle tante peculiarità del gatto himalayano: emette di vocalizzi che gli amanti dei cani definirebbero il corrispettivo di quelli emessi dal siberian husky, ed è per questa ragione che viene anche chiamato “il gatto chiacchierone”. Non è consigliato per coloro che apprezzano i gatti silenziosi, praticamente inesistenti, che si rintanano in una parte della casa e non si fanno più vivi per tutta la giornata: è un gatto che ama il contatto, socievole, che più di ogni altra cosa ama giocare con il suo proprietario e con gli altri animali domestici di casa. Questo non significa che sia invadente o eccessivamente appiccicoso, è pur sempre un gatto, un vero gatto che quando vuole riconquista la sua indipendenza e non vuole essere toccato dalle persone che non sono riuscite a conquistare la sua fiducia. È un micio molto intelligente, che ama i giochi di attivazione mentale ma che apprezza moltissimo anche i giochi classici purché lo facciano entrare in contatto con il proprietario.

Dell'himalayano bisogna assolutamente fare attenzione allo strabismo, che si riscontra in moltissimi cuccioli. Generalmente è un problema di selezione ma anche nei migliori allevamenti possono nascere cuccioli strabici: attenzione comunque all'igiene della lettiera e della casa, perché la polvere o i residui potrebbero attaccarsi al suo lungo pelo che ha bisogno di cura e toelettatura frequente.

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