Il cenerino: storia, carattere ed attitudini

Il cenerino, noto come "pappagallo cenerino", è un uccello domestico originario del continente africano, più specificatamente del Congo. Si tratta di un animaletto particolarmente diffuso all'interno delle famiglie italiane, tra le razze di pappagalli più amati; rispetto ad altri suoi "cugini" di taglia superiore, il cenerino è classificato come pappagallo di media taglia. Come si può intuire facilmente, questo pappagallo del genere Psittacus deve il nome alle sfumature del suo piumaggio: sono proprio i suoi colori e a renderlo tra i pappagalli più amati, oltre che il suo carattere particolarmente intelligente e non solo. Come scopriremo successivamente, infatti, i pappagalli cenerini sono stati amati anche da coloro che possedevano il sangue blu sin dal principio, sin da quando è iniziata la loro diffusione.

Curiosità: nel contesto delle frasi belle, parte di questi concetti viene trattata nel libro Fior di passione con la seguente bella frase:

"Quella linea fiera di profilo dava un carattere a tutta la fisonomia: carattere di superbia calma e solida, aristocrazia senza derogazioni, sangue puro, blasone splendido, nome altissimo"


La storia del pappagallo cenerino è particolarmente affascinante ed antica: si tratta di un uccello domestico sul quale possiamo trovare già raffigurazioni ed informazioni tra i geroglifici egizi e in alcuni documenti appartenenti agli stessi Egizi, che sembra fossero particolarmente affascinati da questa razza di pappagallo. Si tratta quindi di un uccello considerato domestico da moltissimi anni, da tutta una vita, ed anche dagli antichi greci e romani. Secondo alcune fonti le famiglie benestanti romane possedevano i pappagalli in base al loro prestigio, ed i cenerini occupavano un posto d'onore su questa scala gerachica, infatti generalmente vivevano in alcune gabbie dorate e decorate molto attentamente. Spesso succedeva che le famiglie iniziassero ad ammirare ancora di più le caratteristiche di questo pappagallo per via della sua capacità di imitare i suoni circostanti e, quindi, in alcune occasioni addirittura di parlare: infatti il pappagallo cenerino è tra i pappagalli più "chiacchieroni", quelli a cui è più semplice insegnare a parlare ed anche a compiere determinate azioni, difatti la loro intelligenza sarebbe classificata come quella di un bambino di quattro-cinque anni, e dunque addirittura superiore a quella che si attribuisce in genere ai cani. Proprio a causa della straordinaria intelligenza, Re Enrico VIII di Inghilterra possedeva un esemplare: secondo alcune voci, il re avrebbe addirittura fatto insegnare al pappagallo a parlare, cosa che non succedeva molto spesso. Un po' più concreta di una leggenda sarebbe la storia secondo la quale le capacità del cenerino si sarebbero sviluppate per via delle difficoltà che c'erano nel cercare alimenti commestibili nell'Africa Centrale; proprio "grazie" a queste difficoltà, il cenerino avrebbe imparato il significato di cooperazione e di lavoro di squadra con i propri conspecifici ed anche, ora, con gli esseri umani. Caratterialmente il pappagallo cenerino ha straordinarie capacità di adattamento, che però non andrebbero sfruttate: si tratta anche di un animale molto timido, che non ama cambiare il suo ambiente molto spesso, che può spaventarsi dai versi emessi da alcuni giocattolini e che non si apre immediatamente al suo proprietario, anzi, al principio potrebbe anche non riuscire a fidarsi. I cenerini potrebbero anche, talvolta, dimostrarsi aggressivi: ciò avviene soltanto però al principio della conoscenza con il proprietario, e non deve avvenire successivamente.

Se il proprietario del cenerino è davvero in grado di occuparsi del suo pappagallo, si può assistere subito ad un cambiamento radicale da parte dell'animale, che arriva ad affezionarsi tanto da non poter assolutamente essere affidato ad altre persone (e ciò potrebbe causare nel pappagallo depressione, svogliatezza e sviluppo di seri problemi comportamentali). E' bene considerare che il cenerino può vivere anche fino a 70 anni, e dunque non adottiamone uno se non siamo sicuri di poterci occupare di lui fino all'ultimo (o adottiamone uno adulto): sarà anche necessario occuparci di lui perché non si annoi o non si deprima senza la nostra costante presenza.

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Argomenti: uccello domestico,    cambiamento radicale,    pappagallo cenerino,    sangue blu,    storia secondo

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