Il Burmese: raro ma straordinario

Il gatto burmese è una razza su cui, in linea generale, si hanno ben poche informazioni. La storia delle sue origini è molto spesso raccontata in modo impreciso, mancano le fonti o le prove storiche, non è un gatto sul quale sono stati approfonditi gli studi. Ma certamente si tratta di un micio che bisogna assolutamente conoscere e poi, perché no, decidere di acquistare in un allevamento serio e specializzato come ce ne sono molteplici.

Il Burmese, molto simile al Birmano, è un gatto che inizia soltanto da poco a diffondersi in Italia sempre con maggiore intensità. La sua razza è stata suddisiva recentemente in due tipologie, in base all'aspetto: il burmese americano, di colore più scuro rispetto all'altro tipo, tendenzialmente marrone e non striato; il burmese europeo, da non confondere con la razza semplicemente definita europea. Le caratteristiche che distinguono questa tipologia riguardano il colore del manto, che può essere striato e di qualunque colore, sia nero, sia marrone sia rosso. Delle sue origini si sa ben poco, anche se, secondo alcune fonti, sarebbe il diretto discendente del Sacro di Birmania. Si racconta che il Burmese discenda da Wong Mau, una gatta meravigliosa dall'aspetto splendido. Nel 1930 il dottor Thompson, allevatore dalle origini americane, decise di esportare il primo esemplare di Burmese all'esposizione di bellezza felina di San Francisco, dove purtroppo non riscosse un grande successo. La mostra di bellezza non diede assolutamente il via alla diffusione della razza, che iniziò a raggiungere i primi risultati nel momento in cui il dottore decise di effettuare vari accoppiamenti, in particolar modo con un gatto di razza siamese, incrociando altri esemplari anche con i figli appartenenti della cucciolata. Nacquero i primi esemplari di Siamese pointed, ed infine il primo vero gatto Burmese, che venne nuovamente portato all'esposizione di bellezza felina con degli straordinari ed inimmaginabili risultati. Il dottor Thompso continuò la sua opera procedendo con l'allevamento di questi esemplari, e nel 1936 ottenne il riconoscimento ufficiale della razza Burmese. Moltissimi anni dopo, correva l'anno 1954, nacque il Burmese Cat Club; successivamente venne riconosciuta anche negli Stati Uniti, che non riconoscevano il Burmese come gatto di razza, e in quel momento preciso raggiunse una grande diffusione anche in Australia, in Europa e in tutto il mondo, dove si trasformò in un gatto particolarmente amato e diffuso. In Nuova Zelanda approdò immediatamente dopo, dove venne leggermente selezionato e perfezionato. Attualmente in Italia non è diffuso e neanche molto a livello europeo; raggiunge ottimi risultati dal punto di vista della diffusione soltanto negli Stati Uniti d'America, dove è un gatto particolarmente amato e noto, ed è anche lì che sono stati fondati i principali club dedicati alla razza.

Caratterialmente si tratta di un gatto che necessita di particolare attività fisica, dato che è particolarmente vivace, gioviale e allegro. E' anche un micio molto affettuoso, che non prova affetto verso una sola persona del nucleo familiare ma ama tutti allo stesso modo; non presenta problemi con i conspecifici e neanche con l'inserimento in famiglia di altri animali, sia pure diversi da lui. E' un gatto curioso, che ama giocare in compagnia del suo padrone e diventa frustrato se non gli si può dedicare il tempo di cui ha bisogno. Il suo pelo ha bisogno di piccole cure quotidiane come lo spazzolamento, e non ha problemi a vivere in appartamento. Ricordiamoci però che si tratta di un micio che necessita di attenzioni, proprio per via del suo essere smisuratamente giocherellone: nonostante il buon carattere, non è adatto a tutti e bisogna decidere, informandosi a fondo sui tratti caratteriali, se può trattarsi di un gatto adatto alla nostra famiglia... o se noi siamo la famiglia adatta per il Burmese!

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Argomenti: grande diffusione,    nucleo familiare,    allevamento serio,    vero gatto,    riconoscimento ufficiale

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