Come conquistare la fiducia del gatto

Può capitare, molto raramente ma comunque capita, di sentirsi dire dai volontari quando ci rivolgiamo ad un gattile o ad un'associazione che un determinato gatto è molto timido e può essere adottato solo da persone pazienti che siano in grado di gestire la sua timidezza e il suo timore verso gli esseri umani. Per questo e per molti altri motivi, è indispensabile conoscere i trucchi per conquistare la fiducia del gatto: non basta l'amore, come dicono tutti gli esperti, ma anche la pazienza, la costanza e la competenza. Le prime due cose vengono da sé quando c'è l'amore o l'affetto verso il gatto, la terza invece va costruita con calma e con pazienza.

Innanzitutto, la competenza non si acquisisce soltanto con la teoria ma anche e soprattutto con la pratica. In linea generale, comunque, "capirci di gatti" non significa semplicemente aver letto qualcosa da qualche parte, o essersi informati su un determinato argomento o conoscere dettagliamente qualche razza, ma significa acquistare enciclopedie, libri sul comportamento, o meglio ancora vuol dire andare dai gatti, andare nei gattili, conoscere seriamente un gatto e questa competenza non si può acquisire dal giorno alla notte: perciò, non adottiamo un micio problematico caratterialmente, perché se non sappiamo veramente come comportarci rischieremo di peggiorare soltanto la sua situazione. Un gatto che continua ad essere insicuro, anche se vive in una casa e non più in gabbia, è comunque un micio che sta veramente male, esattamente come le persone che soffrono i depressione o di altre patologie che infatti vengono consegnate nelle mani di uno specialista, siano psichiatri o psicologi. Anche per questa ragione bisogna lasciarsi accompagnare nel percorso della conoscenza della psiche del nostro animale domestico da una persona esperta, un veterinario comportamentalista o un educatore di altro genere. Sia che comunque sia un gatto con un problema comportamentale conclamato, sia che invece sia soltanto un micetto timido o timoroso, dobbiamo evitare di fare grandi feste per l'accoglienza: soprattutto quando ci sono bambini in casa, l'animale domestico viene accolto con grida, con coccole eccessive, e questo non fa pensare al gatto che si trova finalmente in una famiglia dove è amato, ma gli fa semplicemente pensare che tutte queste urla (sebbene siano in realtà di gioia o soddisfazione) siano solo sinonimo di un grave pericolo che incombe sull'abitazione dove è andato a vivere.

Per i gatti timorosi o particolarmente timidi, è indispensabile avere uno spazio dove rifugiarsi anche se non c'è alcun pericolo, anche se si sentono al sicuro, ed è necessario che venga stabilita una routine ben precisa, capace di infondere sicurezza al nostro amato micetto. Assegniamo all'animaletto una stanza, dove saprà di trovare sempre dei croccantini, dell'acqua, una cuccia confortevole e tutti i suoi giochi, ma facciamo in modo che questa stanza dove rifugiarsi e dove vivere tranquillo non sia una scusa per l'isolamento, ma soltanto un luogo sicuro dove recarsi. Intratteniamo il nostro gatto nel modo che ci sembra più giusto in maniera tale che non si senta costretto a dormire in continuazione, o ad andare spessissimo sempre nella sua stanza dove abbiamo allestito tutti gli oggetti adatti a lui.

Curiosità: nel contesto delle frasi belle, parte di questi concetti viene trattata nel libro Rinaldo con la seguente bella frase:

"54 — Lasso!, diceva, io luogo ho pur trovato ove dorrommi ognor meco a bastanza; ahi quanto, ahi quanto al mio penoso stato conviensi quest'oscura orrida stanza! Io qui vivrò, ché così vole il Fato, lo spazio che di vita ancor m'avanza: qui de' corbi morrò preda infelice, sol per amarti troppo, empia Clarice! — 55 Tutto quel giorno e tutta notte ancora spese il mesto guerriero in tai lamenti, apparendogli innanzi ad ora ad ora varie forme d'orrori e di spaventi; ma quando ai rai de la vermiglia aurora si dileguaro l'umid'ombre algenti, un cavalier da presso armato scorse, ch'a Baiardo la man nel freno porse, 56 dicendo: — Or meco vien, ché 'l tuo signore pur troppo indegno è di sì bon destriero, poiché soggiace al senso ed al dolore qual donna vil non già qual cavaliero"


Cerchiamo di convincerlo a farsi toccare e farsi coccolare, ma non comportiamoci in modo soffocante o tendenzialmente minaccioso. Togliamo gli occhiali, che potrebbero terrorizzare un gatto che non li ha mai visti, sdraiamoci completamente sul pavimento per metterci allo stesso livello del nostro gatto e renderci inoffensivi temporaneamente, avviciniamo lentamente la nostra mano e facciamoci annusare. Non forziamo troppo il contatto fisico, non obblighiamo il nostro gatto a ricevere le coccole, aspettiamo che lui faccia il primo passo ma comunque incoraggiamo questo approccio. Non dobbiamo costringerlo ma soltanto cercare di convincerlo con le giuste maniere. Otterremo i risultati sperati ma comunque rivolgiamoci ad un esperto!

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Argomenti: animale domestico,    problema comportamentale,    luogo sicuro,    micio problematico,    cuccia confortevole

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