Come calmare un gatto

Tutti quelli che posseggono gatti, soprattutto se molto giovani (ed infatti parleremo principalmente dei micini, i più piccoli e i più vivaci), sanno benissimo che calmare un gatto non significa solo placare la sua aggressività, che certamente non manifesterà neanche tanto spesso, ma vorrà dire in particolar modo tentare di sedare la sua vivacità, la sua voglia di giocare e la sua irrefrenabile allegria. Del resto si sa, i cuccioli di tutte le specie danno gioia soltanto a guardarli, perché amano giocare, correre, e hanno sempre una gran voglia di vivere.

Curiosità: nel contesto delle frasi belle, parte di questi concetti viene trattata nel libro La vita comincia domani con la seguente bella frase:

"Non più l'irosa voglia del combattere, non più la gioia sopraffacente che si origina dalla coscienza del proprio potere; non più nemici, non più giornate sospese nel dubbio del domani, non più l'accanimento febbrile che gli occupava la veglia ed il sonno; ma invece una stanchezza quasi vuota, una specie d'annientamento, un gorgo aperto nell'essere, un'ala che ha volato troppo alto, ed ora cade, cade.."


Tutta questa felicità e questo essere spumeggianti, però, non è sempre gradevole per gli ospiti e per i proprietari degli animali domestici. Se spessissimo è gradevole, divertente, simpatico, altrettanto spesso è una cosa capace di prosciugare le nostre energie completamente, soprattutto quando siamo tornati dal lavoro ed inizia ad arrivare la sera, ma il nostro gattino non intende demordere e continua ad avere una voglia matta di giocare e di correre, allora dobbiamo comportarci un certo modo che ci aiuterà sicuramente ad affrontare la situazione senza impazzire in modo inevitabile. Di certo non impazziremo davvero, perciò manteniamo la calma... comunque sia, dobbiamo mettere in pratica il trucchetto che viene spesso consigliato anche per i bambini (il paragone è lecito), anche per i cani e per tutte le creature che sembrano instacabili, ossia: fateli stancare. Prima di andare a dormire, se il nostro gattino insiste nel voler giocare anche a notte fonda, facciamolo giocare in modo davvero eccessivo, stancante, facciamolo correre da una parte all'altra come desidererebbe, facciamolo divertire come non è mai successo prima e facciamogli fare un'attività fisica inaudita. Appena vediamo che inizia a stancarsi, interrompiamo il gioco e aspettiamo che si addormenti. Questa tecnica è molto utile per molti gattini e per quasi tutti i cuccioli, ma sebbene diffusissima non sempre è una carta vincente: molti animali si eccitano ancora di più, si caricano stancandosi, più giocano più aumenta l'eccitazione e diminuisce la stanchezza, per quanto possa sembrare strano. Perciò, se avessimo davanti questo tipo di esemplare, innescheremmo un meccanismo che porterebbe noi e tutti i membri della nostra famiglia (animali compresi!) all'esasperazione. Questo è il motivo per il quale non sarà sempre un ottimo metodo, o almeno in tutte le occasioni, perciò prima facciamo un tentativo e se vediamo che fallisce, non riproviamoci, altrimenti il nostro gattino prenderà una pesisma abitudine.

Se invece vediamo che il gattino inizia a stancarsi, non facciamolo stremare e soprattutto non esageriamo con questo metodo con gli adulti o con gli anziani, ed ovviamente scongiuriamo la presenza di patologie di ogni genere, o per dormire non faremo nient'altro che il suo male. Provvediamo a dare i croccantini al nostro gatto subito dopo il gioco, si riempirà la pancia e, come succede con gli umani, potrebbe avere voglia di coricarsi oppure di andare direttamente a dormire. Dobbiamo tenere in considerazione che per placare un gatto si deve soltanto far scaricare le sue energie, perciò bene o male dovremo arrenderci a questo sistema e sedare la sua vivacità in questo senso.

Se ne abbiamo le possibilità, e valutiamolo attentamente prima di prendere una decisione definitva, adottiamo un altro gatto magari adulto. In questo modo, sarà lui a comunicare al micetto di mantenere la calma, però nell'unico linguaggio da lui compreso: quello che non è solo dei "miao", ma un linguaggio del corpo che non potremo mai imitare perfettamente. Se non possiamo adottare un altro gatto, lasciamo a disposizione del micetto tiragraffi, pupazzetti che si muovono e cose con cui si può giocare senza bisogno della nostra presenza: in questo modo, potrà farlo sempre non appena lo desidererà.

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