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Blu di Russia: un pelo che incanta
Come sempre, per capire come attualmente si presenta il Blu di Russia bisogna scoprire nel dettaglio come è nato, da chi è stato selezionato e tutta la storia delle sue origini. Contrariamente a quello che si potrebbe credere ascoltando il suo nome, il Blu di Russia non ha origini russe, bensì non si conosce affatto il luogo in cui è nato, sebbene gli esperti abbiano avanzato diverse ipotesi, senza avere alcuna certezza effettiva. Questo perché il Russian Blue (o Blu di Russia, come l'abbiamo chiamato finora e come è più comunemente chiamato in Italia) è un gatto che si è diffuso negli stessi periodi in tutto il mondo, senza lasciare tempo agli esperti per capire dove si fosse sviluppato prima, grazie al fatto che i marinai erano soliti trasportarlo a bordo delle navi perché cacciasse i topi e mantenesse pulito l'ambiente. Evidentemente, tutti i popoli situati nei luoghi in cui approdavano le navi restavano affascinati all'aspetto e dai comportamenti del Blu di Russia, selezionandoli sul territorio e aumentado la sua diffusione ed apprezzamento a livello mondiale. Venne allevato in modo maggiore a San Pietroburgo e successivamente a Londra, dove riscosse un grande successo e dove la razza venne perfezionata rendendola come è ora; ad ogni modo, forse deve il suo nome al fatto che si dice che lo zar Nicola II ne possedesse moltissimi, e che li lasciasse girare indisturbati in tutte le sue proprietà, senza preoccuparsi dell'eventuale sporco. Nel corso della loro vita in Inghilterra sono stati ribattezzati in vari modi e, seppur conquistando l'ammirazione di tutti gli amanti dei gatti, non hanno riscosso lo stesso successo all'interno delle esposizioni di bellezza felina dove venivano prediletti gatti somiglianti a loro nell'aspetto, generalmente più amati dai giudici di allora. Nonostante negli Stati Uniti si sia tentato anche recentemente di modificare in modo radicale l'aspetto del Russian Blue e a migliorarlo, le caratteristiche sono rimaste invariate a livello globale. A dispetto del poco successo ottenuto dai Blu di Russia nelle gare di bellezza del tempo, oggi si tratta di un micio particolarmente amato da tutti i gattofili, che siano italiani o europei, ed è soprattutto amato e diffusissimi all'interno degli allevamenti statunitensi. E' un gatto molto amato per la vita in appartamento, sia perché è adeguato alla convivenza anche con i bambini, sia perché non è un gatto confusionario, ma pacato e riflessivo, che non miagola molto ma che emette dei versi che non disturbano assolutamente. Come viene sempre ribadito da tutti coloro che conoscono questa razza, chi decide di acquistare un micio straordinario come questo deve usare sempre un tono di voce basso, senza esibirsi in urla isteriche che potrebbero oltremodo infastidire il nostro gatto, guastando il suo buon carattere davvero prezioso, che è oltretutto il fiore all'occhiello di questa razza. Una razza che possiede una pacatezza rara da trovare in altre razze, che si tramuta molto spesso in un'eleganza e una signorilità senza precedenti. Inoltre il Russian Blue è un gatto particolarmente longevo; appartengono a lui i record di età dei gatti. Insomma, consideriamo assolutamente il Blu di Russia: vivendo con lui e offrendogli tutto ciò che possiamo offrirgli, vivremo in un modo magnifico in compagnia di un gatto a dir poco splendido sotto ogni aspetto. Tag: gatto blu razza tutti vita sue sempre micio gatti Argomenti: grande successo, sguardo magnetico, micio straordinario Altri articoli del sito ad argomento Gatti del canale Animali ed affini: Angora turco: facile confondersi, anche se è unico Il gatto siberiano: ottimo per chi è allergico Lo Sphynx: bellezza particolare e carattere meraviglioso Le leggende sui gatti Il siamese: forza, carattere e storia appassionante Libri consultabili online del sito affini al contenuto della pagina: Garibaldi di Francesco Crispi (pagina 4) L'arte di prender marito di Paolo Mantegazza (pagina 26) Marocco di Edmondo De Amicis (pagina 74) Confessioni di un Italiano di Ippolito Nievo (pagina 255) Fermo e Lucia di Alessandro Manzoni (pagina 165) |
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