Adozione di cani che vivono all'estero

Forse a tutti gli animalisti, i cinofili o coloro che bazzicano sui siti delle associazioni di beneficenza in favore degli animali è capitato di vedere le adozioni di cani provenienti dalle zone più disparate del mondo, principalmente dalla Spagna, talvolta dalla Francia, oppure dalla Bulgaria, dall'Ucraina e dalla Romania. Ma ci si può fidare? E perché adottare un cane da un posto così distante? Come si può fare con la lingua?

Innanzitutto, è bene ricordare che non si può adottare un cane dalle associazioni autoctone, salvo casi eccezionali. Si sente parlare di queste adozioni dall'estero perché esistono volontari italiani con contatti o anche canili sul territorio, che con una vastissima rete di comunicazione riescono ad ottenere fotografie da quei canili, informazioni e poi anche persone disposte ad accompagnare nel trasporto (che in questo caso vengono chiamate padrini o le madrine di volo). Per questa ragione, il nostro dovere, una volta trovato il cane "straniero" che ci interessa, sarà soltanto quello di contattare il volontario italiano di cui troveremo indubbiamente almeno un recapito telefonico: non si presenteranno problemi per quanto concerne la lingua, visto che non parleremo con un volontario del territorio. Il secondo punto, fondamentale, da chiarire è: perché rivolgersi a questo tipo di associazioni? Perché compiere questo passo?

Sono nate, proprio a causa di questo, delle polemiche da parte di coloro che definiscono "indegno" adottare un cane così lontano, facendogli affrontare un lungo viaggio, rinunciando all'adozione di un cane italiano (considerata anche la situazione del randagismo). Queste diatribe riguardano la situazione disperata del randagismo in Italia, in particolar modo nelle regioni meridionali, e non propriamente l'operato delle associazioni: sono nati alcuni dibattiti anche per quanto riguarda i trasporti e le donazioni richieste, ma è stato tutto risolto in passato. Il concetto, ad ogni modo, potrebbe apparire giusto, ma non dimentichiamo che in primo luogo il trasporto non viene effettuato da persone inesperte, ma molto spesso vengono incaricati individui capaci ed esperti, ed in secondo luogo i randagi italiani non corrono gli stessi rischi che corrono i randagi spagnoli, ucraini e rumeni. E' ovvio che bisogna fare attenzione a bilanciare questo tipo di adozioni, evitando di andare a danneggiare il randagismo italiano, ma non per questo non dobbiamo rivolgerci a queste associazioni che fanno un grande lavoro nei paesi esteri.

Ma adesso passiamo al punto centrale: perché adottare un cane spagnolo? In Spagna esistono le cosiddette perreras spagnole, che sarebbero l'equivalente iberico dei nostri canili, con l'ultima fondamentale differenza che i cani vengono soppressi mediante camera a gas (dopo giorni e giorni di maltrattamenti, secondo alcune fonti) dopo 10 giorni, qualunque sia la loro taglia o la loro razza. In Francia il problema riguarda più che altro tutti quei cani che appartengono alla lista dei cani potenzialmente pericolosi: per loro si "ordina" la soppressione entro pochi giorni, indipendentemente dal carattere, che sia mansueto o realmente aggressivo. In Ucraina e in Romania la situazione è peggiore, a causa dei gravissimi maltrattamenti a cui vengono sottoposti i randagi e gli animali in generali, alle soppressioni all'interno dei canili e ai "cacciatori di cani", che si occupano proprio della soppressione in strada dei cani randagi.

Se abbiamo deciso di adottare questi cani dall'estero, non dovremo far altro che trovare un'associazione che se ne occupi, trovare un cane dalle esigenze compatibili con le nostre, e rivolgerci ai volontari: a questo punto non dovremo far altro che sbrigare tutte le pratiche, come per qualunque altra adozione, e attendere il giorno nel quale verranno portati in Italia (in un luogo che concorderemo precedentemente) tutti i cani sotto l'ala protettiva dell'associazione animalista. Le procedure, perciò, sono identiche a tutte le altre: valutiamo anche quest'altra possibilità, ma quantomeno non ignoriamo la situazione mondiale dei cani randagi!

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